Polonia, le battaglie di Alicjia Tysiac

Alicjia Tysiac è una donna polacca di povere condizioni economiche a cui fu negato un aborto, a cui pure aveva diritto ai sensi delle legge vigente. Avendo sofferto, per quell’aborto negato, di un accertato deterioramento delle proprie condizioni fisiche, avviò un’iniziativa legale contro lo stato polacco che, nel 2007, fu coronata da successo: la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo condannò la Polonia per non aver rispettato le sue stesse leggi. Tysiac ottenne un risarcimento di 25.000 euro, ma contro di essa cominciò una martellante campagna di denigrazione da parte della stampa cattolica, che l’ha accusata di aver iniziato la causa per meri interessi economici e l’ha paragonata agli aguzzini dei campi di concentramento nazisti. La donna ha infine querelato il settimanale Gosc Niedzielny, di proprietà della diocesi di Katowice, ottenendo un risarcimento di 10.000 euro: per la prima volta un tribunale polacco ha inoltre condannato gerarchie ecclesiastiche a chiedere scusa a una donna. Ma la battaglia legale non è finita qui: la diocesi ha già preannunciato appello, e questa volta sembra voler arrivare a mettere in discussione la legittimità delle sentenze della Corte di Strasburgo.

Archiviato in: Generale

43 commenti

Mattia Menchetti

Non sanno mai quando fermarsi…
La cosa bela è che fanno tutto da soli… si rendono sempre più ridicoli…

Brava Alicjia, non mollare! 😉

Kaworu

sempre i soliti bastardi, i preti. forti coi deboli e deboli coi forti

peppe

Già… eppure vanno dicendo in giro che loro son quelli che perdonano, che amano i nemici, che progono l’altra guancia… la verità è che fanno semplicemente sçhifo…

Fiorenzo Nacciariti

I cattolici polacchi mettono in discussione le sentenze della CEDU, i cattolici italiani mettono in discussione le sentenze della CEDU, apparentemente la maggioranza dei cittadini dei rispettivi Paesi sembrano sostenere le tesi della Chiesa …
Tutto questo è il frutto dell’oblio del fascismo, del nazismo e della Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto dei 50 milioni di morti che è costata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Ripetere giova, dicevano gli antichi romani. Sappiate però che la prossima volta i morti non saranno 50 ma 500 milioni.

Redbear17

Ma non crepano mai,un bel tumore a loro ed i loro simpatizzanti non gli viene mai ?Sempre forti con i deboli,è più facile e redditizio vero ?

roberta

mi permetto di dissentire:gli auguri di questo genere sono fuori luogo…
lasciamoli ai cattolici come fanzaga o come la russa…dimostriamoci migliori

bardhi

Roberta noi non siamo il “popolo scelto” non siamo esseri migliori o peggiori degli altri, probabilmente siamo meno irrazionali e forse piu dotati del buonsenso.
Sinceramente me ne frego di apparire o dimostrarmi migliore di qualcun’altro se questa mi costa la negazione di me stesso. Quindi se a causa delle loro idee sballate li viene un male (http://news.yahoo.com/s/nm/20100115/lf_nm_life/us_religion_fasting) sono affaraci loro.

giulia

invece anche secondo me è molto importante dimostrare loro che: legge morale è diverso da religione. se loro imbrattano di crocifissi e minacce i muri della casa di chi ne ha chiesto la rimozione fanno una gran brutta figura (per non parlare di la russa ecc ecc), se noi non rispondiamo con la stessa moneta diamo una dimostrazione di civiltà ed etica forte, che mina proprio una delle ragioni per cui esistono i culti organizzati. chiaro no? il gregge noi e i pastori loro! dimostriamo forte e chiaro invece di non essere pecore bisognose di quei pastori. coi fatti e le parole insieme.

Paolo

Questi aguzzini vogliono anche colpevolizzare la vittima. Ipocriti spietati, “sepolcri imbiancati” indifferenti alle sofferenze della gente.

Sailor-Sun

Non ho capito cosa sperano querelando e appellandosi all’UE.
Hanno torto marcio.
Continuino pure, continueranno a sborsare soldi e creeranno precedenti giuridici pro-laicità.

agnese l'apostata

ah le stanno dando in pratica della loro complice…non mi risulta che la kiesa si sia mai così sbattuta contro il nazismo in quelle lande!beh,e neppure nelle altre
@roberta
ma dai poi noi questa gentaglia mica la vessiamo in simili maniere…e poi augurare non ha assolutamente conseguenze,è molto meglio una buona auto per… 😀
ma condannano così anche i fabbricanti d’armi?ah ah ah la mia spiritosaggine mi devasta

dv64

Un’amica polacca di una piccola località di provincia mi ha raccontato certe situazioni allucinanti riguardo l’intromissione dei preti nelle faccende personali dei cittadini che probabilmente solo noi sudditi vaticaliani possiamo credere vere.

Marco Uno

Che persone meravigliose, amano il prossimo come loro stessi 😀

emi

E se vincono in appello cosa fanno? Tolgono tutti i soldi alla signora, e magari anche il figlio o figli, perchè evidentemente non è una buona madre non essendo una degna cattolica?

Ulv

Sì, e poi il figlio se lo tiene il prete, ché può sempre venir buono nei momenti di solitudine… 🙂

MEVI

SCUSATE PER IL MIO ITALIANO.
AVETE MAI SENTITO DI UN ALTRO CASO IN POLONIA?UNA DONNA (AVENDO GIA’ ALTRI FIGLI) VOLEVA ABORTIRE PERCHE I MEDICI HANNO DETTO CHE C’E PERICOLO CHE LEI RIMANE CECA (!).IN UN PAESE COSI BIGOTTO,LA CHIESA HA FATTO DI TUTTO PER IMPEDIRE QUESTO ABORTO.IL RISULTATO – I MEDICI HANNO RIFIUTATO DI FARE ABORTO,LA DONNA HA PARTORITO ED E’ RIMASTA CECA…

Flavio

Credo si tratti della stessa persona.

E’ stata davvero costretta a partorire, come una fattrice del medioevo, e hanno dato a LEI della nazista.

CandyFruit

sì è proprio lei, Alicja, è un caso incredibile, quando l’ho letto per la prima volta non riuscivo a credere che una cosa del genere fosse capitata nell’Unione Europea e nel XXI secolo…e poi non paghi di averla danneggiata, questi aguzzini reazionari difensori dell’embrione, hanno cominciato a perseguitare lei e la sua famiglia…

MEVI

Si si,purtroppo è lo stessa persona…E vi ricordate di una ragazzina braziliana di nove
anni.E’ stata suprata,rimasta in incinta.La Chiesa voleva impedire l’aborto.

MEVI

E’ molto molto E’ AGGHIACCIANTE…Ora vorrei sapere se c’e qualcuno di Chiesa per
aiutare?

MEVI

E’ molto molto E’ AGGHIACCIANTE…Ora vorrei sapere se c’e qualcuno di Chiesa per
aiutare?

Simone

Per aiutare? Per inventare giustificazioni volevi dire…

Si, in realtà questo forum è frequentato da molti sgherri del vaticano. Ma dubito che interverranno in questa discussione, troppo difficile per loro. Nel caso mi sbagliassi, sono proprio curioso di leggere cosa si inventeranno per l’ennesima arrampicata sugli specchi.

Don alberto don francesco e fra martino, fatemi divertire!

MEVI

Ma certo che il Dio restituirebbe la vista,lui è onnipotente!Se parlare sul serio,mi
disgusta che al inizio fanno di tutto salvare il fetto,pero dopo si ne fregano
completamente…

emi

Io anche se non sono credente non credo che avrei mai il coraggio di abortire, non dopo essere diventata mamma, ma più ci rifletto più mi sembra evidente la contraddizione nella morale di queste persone. Dicono di mettere la salvaguardia della vita umana al di sopra di tutto? Proprio di tutto, anche della dignità, della sofferenza, eccetera? E allora perchè non scelgono il “male” minore, cioè la contraccezione? Non dico che la debbano incoraggiare, ma anche continuando con lo slogan “crescete e moltiplicatevi” potrebbero almeno non condannarla. Sarà anche un abominio ma sempre meno che un omicidio, no?
Così facendo invece a me resta l’impressione che NON mettano la vita umana prima di tutto, checchè ne dicano.
Comunque, anche se qui da noi il vaticano pretende di dettar legge su ogni cosa, forse la signora si sarebbe trovata meglio in Italia che in Polonia. Mi dispiace profondamente per lei.

Kaworu

guarda, loro vogliono solo gente che soffra in miseria. altrimenti avrebbero molti meno appigli.

poi comunque, la tua idea è del tutto personale, credo che tu non voglia imporla a nessuno (soprattutto non con “la forza” come fanno in certi paesi i cattolici/credenti vari). loro invece pretendono che tutti sottostiano alla loro morale.

oltretutto, controllare una persona passa anche dal senso di colpa…

emi

Vero.
Stesso discorso per la scomunica data ai medici brasiliani che fecero abortire la bimba di 9 anni violentata dal patrigno e incinta di due gemelli.
Io non abortirei ma non per motivazioni morali. E’ una questione istintiva, di raccapriccio viscerale, e questo mi porta ad un’altra riflessione: chiedete ad una madre se in caso di aborto spontaneo (su una gravidanza cercata) e di morte di un figlio già nato il dolore che proverebbe sarebbe lo stesso. Potrebbe essere la donna più cattolica del mondo, ma se è onesta risponderebbe di no. Soffrirebbe per un aborto non voluto, ma impazzirebbe per la morte di un figlio: e se l’amore materno è il più puro e incondizionato, il più simile all’amore di dio per l’uomo (come s’è visto ad Haiti), non è evidente che c’è una differenza tra aborto e omicidio? Poi è chiaro che l’aborto è sempre triste e andrebbe evitato il più possibile: per questo c’è la contraccezione.

Flavio

…l’aborto è sempre triste…

Io dico che ogni donna decide per se’ e ha il diritto che la societa’ non le instilli continuamente sensi di colpa.

Rothko61

Notizie di questo tipo dovrebbero essere sufficienti a spiegare ai tanti cattotroll o affini che frequentano il blog perché non è sempre sufficiente essere atei ma occorra anche essere anticlericali…

MEVI

Comunque tutta questa politica “pro – vitta” secondo me,è solo la solita ipocrisia…Quando lo stato inizia la guera (per esempio USA) non si sente quasi la vocina timida della Chiesa.Come sempre,la Chiesa fa la brava sulle spese dei piu deboli…

Kaworu

hai perfettamente ragione.

la vita la “proteggono” (per modo di dire) quando ancora non c’è.

le persone in atto invece possono anche morire per quel che gli interessa.

MEVI

E bello anche che negli eserciti ci sono anche i cappellani militari.Ma che ruolo hanno
là?E’ cosi paradossale ed ironico,pero il clero non vede i problemi.

MEVI

Ma stai scgerzando 🙂 ?!Il Vaticano è cooosi “pro – vita”…

libero

La Chiesa è un potentato che fa abile politica, se la si accusa di tacere risponde che non poteva fare altro in quella situazione (Pio XII), sono abili e per prevalere servono alleati come l’Europa laica.

MastroTitta

http://www.ecologiasociale.org/pg/dum_aborto_polonia2.html

Varsavia
La storia di Alicja Tysiac è una storia di coraggio e denuncia sociale. Un caso che ha fatto discutere la Polonia sull’aborto (argomento tabù) obbligando la società civile e la classe politica a prendere coscienza delle drammatiche conseguenze di una legge restrittiva che ha spogliato la donna dei suoi diritti fondamentali e che, giorno dopo giorno, sotto il peso del giudizio morale della chiesa e i silenzi dei partiti dettati dall’opportunismo politico, ha spinto il dibattito verso l’oblio.
La storia di Alicja inizia nel febbraio del 2000, quando scopre di essere incinta per la terza volta. Lei e il marito sono entrambi disoccupati e vivono con i due figli in un appartamento di 30 mq senza riscaldamento. A rendere le cose ancora più difficili, il suo precario stato di salute. Fin da bambina soffre di problemi alla vista, oltre ad essere anemica. Col passare del tempo sono comparsi anche disturbi neurologici di cui non si conosce la causa . Per questo le è stata riconosciuta un’invalidità di 2° grado (su 3 gradi).
«Non avevo la forza per affrontare una terza gravidanza», racconta in un libro-denuncia pubblicato nel 2005. Decide così di ricorrere all’aborto terapeutico, avvalendosi della legge in vigore in Polonia che, seppur restrittiva, permette l’interruzione della gravidanza per ragioni di salute. Ma i tre oftalmologi a cui si rivolge per il certificato medico, necessario per avviare le procedure, negano il loro benestare: non potevano dire con sicurezza che la gravidanza avrebbe potuto causarle la cecità. Decide di rivolgersi ad un altro medico che le procura il certificato. Non basta. E’ necessario un parto cesareo, il terzo, e ciò viene evidenziato sul certificato come «un ulteriore fattore di rischio». A questo punto non le resta altro da fare che andare in una clinica e presentare il certificato ad un ginecologo. Il dottor «X», però, lo straccia e senza visitarla o chiedere il parere di un altro medico, espressamente indicato dalla legge, scrive di suo pugno un altro certificato adducendo che «non vi sono controindicazioni nel portare avanti la gravidanza».
Alicja Tysiac è povera, non può permettersi di abortire all’estero e tanto meno l’aborto clandestino. Decide di partorire. Due mesi dopo il travaglio è ricoverata d’urgenza in ospedale per un grave peggioramento della vista. Le viene diagnosticato il distacco della retina nell’occhio sinistro ed un’emorragia oculare in quello destro. Nell’aprile 2001 denuncia in procura il ginecologo che le aveva strappato il certificato medico in faccia e negato un diritto: quello di decidere.
Sin dall’inizio la strada è tutta in salita. In procura le fanno intendere che «non avrebbe avuto alcuna chance di vittoria». Alicja viene mandata all’Accademia Medica di Bialystok per un controllo agli occhi. Il documento prodotto dagli «esperti» certifica che «il deterioramento della vista è da attribuire al corso naturale del suo stato di salute». Nessuna relazione, quindi, con la gravidanza e il travaglio.
Nel dicembre del 2001, le indagini vengono chiuse e il caso archiviato. Allora, lei inoltra denuncia alla procura regionale e poi a quella distrettuale, ma sempre senza successo. Trova la forza di denunciare il dottor «X» e i tre «esperti» all’ordine nazionale dei medici, accusandoli di «essere venuti meno ai loro obblighi nei confronti del paziente». Tuttavia, sia il distretto regionale dell’ordine sia quello nazionale non rilevano alcuna prova che metta in dubbio l’operato dei medici.
Alicja non si arrende e, sostenuta dalla federazione polacca delle donne, decide di portare il suo caso all’attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani. «Volevo combattere per avere giustizia nei tribunali polacchi, provare che i dottori si sbagliavano e che i miei diritti erano stati violati. Durante questo tempo – racconta ancora – non mi sentivo la vittima, bensì accusata. Non potevo accettare il modo in cui i dottori mi hanno trattata».
Il 20 marzo del 2007 la Corte di Strasburgo si pronuncia a suo favore e condanna il governo polacco per aver violato i diritti fondamentali della signora Tysiac. Prima della gravidanza Alicja era una disabile di 2° grado. Dopo la gravidanza è diventata disabile di 1° grado, ha bisogno dell’assistenza continua per il peggioramento del suo stato di salute ed è praticamente cieca. Oggi vive da sola, con i tre figli ed una pensione sociale di 140 euro al mese.

Paul Manoni

Questa storia non la conoscevo…
Davvero sconcertante!
Ho il volta stomaco! 🙁

emi

@ Flavio
Sono d’accordo, è una sfera strettamente personale, al limite potrebbe esprimere un’opinione il padre del bambino, ma la decisione deve spettare solo alla donna. Quello che intendevo dire è che la donna che abortisce soffre sempre almeno un po’, e va rispettata per questo: cosa che quasi nessun cattolico capisce. Sembra che pensino che siccome la donna può abortire e sceglie di farlo, per lei sia una decisione come un’altra o un metodo contraccettivo un po’ più fastidioso del solito. Ma scherziamo?? Nessuna donna vorrebbe trovarsi in quella situazione. Perciò l’aborto è triste, oltre che per il fatto intrinseco della vita che si spegne: triste, ma non giudicabile in nessun modo da altri. Spero di essermi spiegata..

Commenti chiusi.