L’INSEE, l’equivalente francese dell’ISTAT, ha diffuso le statistiche demografiche relative al 2009. Di particolare rilevanza l’ulteriore calo nel numero dei matrimoni: sono stati 256.000, -3,5% sul 2008, -12,8% rispetto al 1999. Aumentano per contro i Pacs: ne sono stati sottoscritti 175.000, +20% rispetto al 2008: dal rapporto di circa 2 Pacs ogni 4 matrimoni nel 2008 si è dunque passati, in un solo anno, a un rapporto di 2 Pacs ogni 3 matrimoni. L’istituzione dei Pacs ha quindi prodotto un aumento del numero delle famiglie, e non una diminuzione, come paventato dai loto oppositori. L’effetto si può rilevare anche dalle statistiche sulla natalità: il 53% dei neonati è figlio di coppie non sposate.
Francia: matrimoni in calo, crescono i Pacs
21 commenti
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e ora chi glielo dice ai nostri mammasantissima?
Glielo diciamo noi, tanto per divertirci un pò. Qualche soddisfazione nella vita sarà pure giusto prendersela vero butty, casy, gaspy end benny?
Non voglio passare per ingenuo, forse però lo sono.
Non capisco bene la differenza fra PACS e matrimonio (parlo di quello civile e di quello fra un uomo e una donna, per commentare le statistiche sulla natalità, il 53% dei neonati è figlio di coppie non sposate).
Considerando che esiste il divorzio e che una certa tutela delle parti – della parte più debole della coppia e degli eventuali bambini – mi sembra ancora utile e forse necessaria, non capisco la questione.
E non sto facendo polemica.
Cerebs sostanzialmente il PACS non consente ad uno dei due coniugi di fare il parassita a vita a spese dell’altro.
Se prendiamo la situazione italiana
DOVERI DEL MATRIMONIO
Muto sostegno economico
Muto sostegno psico fisico
Dovere di mantenere l’ex coniuge in caso di divorzio
Dovere di mantenere i figli
DIRTITTI DEL MATRIMONIO
– reversibilità della pensione
– entrata nell’asse ereditario
– diritto di decidere per le cre mediche del coniuge quando quest’ultimo non è in grado di provvedere
– diritto di essere informati dagli ospedali delle condizioni del coniuge
– diritto al subentro nell’affitto
– ecc
DOVERI DEI CONVIVENTI
Muto sostegno economico
Muto sostegno psico fisico
Dovere di mantenere i figli
DIRITTI DEI CONVIVENTI
nessuno
Sul muto sostegno economico e psicofisico ti riporto il caso di una mia amica. Dopo 3 anni di convivenza lascia il compagno perchè lo becca a letto con un’altra. Si rivolge all’avvocato per riavere 3.000 euro che gli aveva prestato. La risposta fù che siccome avevano residenza comune e risultavano in stato di famiglia si attaccava al tram e tirava in quanto aveva l’obbligo di mutua assistenza.
A tal proposito ti riporto che benchè i miei genitori non si siano mai sposati sullo stato di famiglia risultavamo come famiglia con tutti gli obblighi connessi…. ovviamente senza nessun diritto.
Posto che per come è strutturato il matrimonio civile è un contratto vessatorio che fà la parodia di quello religioso. Che c’è gente che non vuole sposarsi per proprie convinzioni filosofiche. Direi che non introdurre i PACS è ridicolo. Infondo i pacs sanciscono diritti e doveri gestiti in maniera più snella, moderna e meno vessatoria…. a prescindere dal fatto che la coppia sia etero o omo.
scusami Asatan ma non resisto, un muto 🙂 sostegno psicofisico non l’avevo mai sentito
Scusa, continua a non essermi chiaro.
Hai fatto il confronto fra matrimonio civile e convivenza, non fra matrimonio e pacs.
Poichè fra DOVERI DEL MATRIMONIO e DOVERI DEI CONVIVENTI l’unica differenza riguarda il dovere di mantenere l’ex coniuge in caso di divorzio, non so se ritenere che con i pacs questo dovere ci sia.
Per quanto riguarda i diritti, non so se con i pacs si desiderano tutti quelli che hai enunciato in caso di matrimonio civile e che non ci sono in caso di convivenza, nel qual caso la differenza fra matrimonio civile e pacs mi sembra veramente minima e incomprensibile.
Ovviamente, se allarghiamo il discorso alle coppie omosessuali il discorso sarebbe diverso; ma io mi sono rifatto alla notizia del post, ovvero alle statistiche sulla natalità: il 53% dei neonati è figlio di coppie non sposate.
Quoto Asatan.
Asatan delle ore 18:25 chiarissima ed illuminata risposta.
Penso che Crebs sia soddisfatto.
Sono d’accordissimo sull’ultimo punto, e mi pare di averne già parlato anche qui.
La motivazione principale per cui tanta gente sta diventando insofferente al matrimonio civile, è proprio quella: che sia ancora culturalmente e socialmente presentato come “una specie di matrimonio religioso”, un pochino meno romantico e un pochino meno perbene, ma in fondo sempre la stessa zuppa.
Prova ne sia che il tipico piagnisteo dei parenti anziani molto cattolici che si stracciano il cuore perché i figli e i nipoti convivono, ormai da qualche decennio, è diventato: “Ma perché non volete sposarvi, ALMENO in Comune?” Come a dire che il matrimonio civile è un po’ meno accettabile di quello religioso, ma è sempre meglio che niente… quando invece, a rigor di dottrina, per un cattolico i due stati di “convivenza nel peccato” dovrebbero essere assolutamente identici.
In definitiva, il ruolo sociale che il matrimonio civile è venuto ad assumere è quello di una specie di “sacramento di serie B”, ma sempre vissuto simbolicamente come un sacramento. E questo punto di vista non è rappresentato solo dai pregiudizi delle vecchie zie, ma anche dagli opinionisti e pontificatori pubblici, che continuano a definire il matrimonio come un solennissimo e importantissimo pilastro delle istituzioni più nobili e sacre della società…
Peccato che però, poi, quando c’è da discutere sui PACS, gli stessi medesimi pontificatori non si fanno scrupolo di sminuire il matrimonio civile a un banalissimo e cinico contratto, ribadendo: “Ma se vuoi diritti e doveri riconosciuti, perché non ti sposi? Che ti costa? Tanto è solo un contratto…”
Allora, santa pace, decidiamoci: o il matrimonio civile è un brutale contratto, oppure è un’istituzione morale e sacrale di portata enorme. Ma fare il gioco delle tre carte a seconda di quale definizione fa comodo in quel momento, è veramente meschino.
In questo contesto, capisco benissimo che sia sempre più diffuso l’istinto di rifiutare questa logica, e magari auspicarsi solo un eventuale riconoscimento più semplice e concreto di diritti e doveri, che lasci da parte le sacralità e i romanticismi, permettendo a ognuno di viverseli in privato coem meglio crede…
Lisa
Panicus hai centrato il problema le “menti malefiche” non vogliono permettere
ad ognuno di viverseli in privato come meglio crede… tu sai che il privato
rende niente quindi trai le conclusioni.
Credo sia un fatto psicologico: i più ingenuotti (ed anzianotti) credono che la stabilità di un rapporto sia suggellata da anelli, feste e confetti.
E poi vogliamo scordarci quanta “importanza” il matrimonio abbia in Italia come ingresso nella vita “da adulti”, salvagente economico per molte donne che resterebbero altrimenti sul groppone della famiglia a vita perchè pessime studentesse (vedi caso recente della studentessa di filosofia fuori corso che chiede soldi arretrati al padre a soli 32 anni) e lavoratrici mancate?
Laddove c’è più lavoro e più libertà femminile la convivenza è una libera scelta presa in tutta serenità e da tutti accettata.
Laddove c’è miseria (anche morale) si preferisce spendere una fortuna in una festa
nuziale piuttosto che investire seriamente sulle proprie capacità e sul proprio futuro concreto.
A questo aggiungerei quanto in Italia i figli siano influenzati dalla famiglia che rimane per molti una prigione mentale difficilmente cancellabile: potere del denaro, delle proprietà offerte ai figli sotto ricatto e delle laute “paghette”.
Ancora una volta, il fenomeno mi pare fortemente legato alla capacità economica di costruirsi un futuro da soli.
Secondo me è un chiaro sintomo della profonda crisi dei migliori valori familiari: tutti questi finocchi comunisti degenerati che fanno piangere la madonnina… che vergogna!!!
ti sei dimenticato che dei fascisti liberali che tra l’altro sono stati fra i maggiori oppositori dei pacs durante il governo prodi:anzi se fosse per i comunisti già ci sarebbero i pacs…ricordiamoci chi è stato al governo negli utimi 15 anni prima di attribuire colpe e demeriti
Uhauhauha! Gli oppositori dei PACS sono proprio quelli che 40 anni fa sputavano contro il divorzio, e ora sono in buona parte divorziati risposati e conviventi.
E’ proprio vero che chi disprezza poi compra. All’ingrosso.
L’aumento di nascite in Francia è dovuto molto anche agli aiuti alla famiglia che consentono alle madri francesi con 3 figli di non dover lavorare, perchè lo Stato Francese invece di dare l’8×1000 alle religioni, da i soldi alle famiglie.
E’ per questo motivo che in Italia la CCAR dice di fare più figli, ma non troppo, gli italiani potrebbero fare i conti ed accorgersi del trucco.
Non vorrei contraddirti ma le madri di tre figli in Francia lavorano tutte, -altro che stare a casa-conciliano lavoro e famiglia e ottengono ANCHE gli assegni familiari che aumentano proporzionalmente al numero di figli.
Se in Francia l’andamento si mantiene costante, tra 10 anni i matrimoni dovrebbero essere una piccola percentuale e la gran parte unioni libere e Pacs, e tra 20 anni il matrimonio civile potrebbe essere una percentuale piccolissima, con quello religioso quasi scomparso, io dico 20 anni ma può avvenire anche prima.
Bisognerebbe vedere com’è la legge sui PACS in Francia, e com’è quella sul divorzio. Può darsi che la ragione sia meramente economica. I matrimoni costano molto. Poi ci possono essere convicnioni filosofiche. Magari ilo matrimonio, anche civile, è considerato parte di una tradizione che molti francesi non vogliono più accettare. Infine potrebbe essere, ma bisognerebbe vedere com’è la legge nel dettaglio, che i PACS sia più facili da sciogliere che un matrimonio.
In Francia aumentano i PACS e le leggi in materia di unioni civili hanno dato e stanno dando degli ottimi risultati….
Qui in Italia se solo vengono nominati, ti fanno cascare il governo!
Non sembra proprio che Francia e Italia siano paesi confinanti… 😉
Da notare che gran parte dei matrimoni celebrati in Francia sono con rito civile.
Nel 2007 i matrimoni religiosi in Francia sono stati appena 83.509, circa il 25% del totale dei matrimoni.
Nello stesso anno in Italia i matrimoni religiosi sono stati quasi il doppio, 163.721. Tuttavia anche in Italia i matrimoni religiosi sono in calo se già nel 2008 erano scesi a 156.541.
I primi dati disponibili per il 2009 in Italia segnalano un drastico calo dei matrimoni, in particolare di quelli religiosi.
I matrimoni civili sono crollati dopo la legge che ha imposto da agosto 2009 che tutti i coniugi siano in posseso di permesso di soggiorno. I matrimoni religiosi sono in crisi per calo del sentimento religioso. Incide anche la crisi economica.
La legge sul matrimonio civile si snellirebbe di molto anche senza PACS, se solo ci si decidesse a eliminare del tutto l’assurdo e obsoleto status della “separazione legale”, che credo che ormai esista soltanto in Italia. Non ne faccio un problema di DURATA (ovvero, se sia giusto lasciarla a tre anni, o ridurla a uno, o riportarla a cinque, o compattarla in tre mesi) , ma proprio di assurdità della sua esistenza, in assoluto.
La separazione legale era un’istituzione che aveva senso solo quando il divorzio non c’era. Ovvero, quando bisognava pur regolamentare in qualche modo la situazione (finanziaria, ereditaria, previdenziale, parentale, eccetera) di persone che non avevano più intenzione di vivere insieme ma che dovevano continuare a rimanere sposate per sempre.
Ma nel momento in cui questo non è più vero (e sono passati quarant’anni dalla legge e trentacinque dal referendum, eh, mica pizza e fichi!), a che cavolo serve uno status civile specifico, in cui si è mezzi sposati e mezzi no, e si continuano ad avere alcuni diritti e doveri del matrimonio e altri no, e che può anche prolungarsi all’infinito per decenni?
Lisa