Il viaggio fotografico nell’irrazionalità napoletana

L’incontro UAAR di giovedì 21 gennaio è ora visionabile sulla pagina del sito dedicata agli Incontri del giovedì. Si ricorda che l’incontro era con Calogero Martorana (insegnante di statistica, coordinatore del circolo UAAR di Napoli), che ha presentato il suo Viaggio fotografico nell’irrazionalità napoletana. Il prossimo incontro del giovedì avrà luogo il 28 gennaio, come sempre alle ore 18 in via Ostiense 89 a Roma: sarà presente Lisa Canitano (ginecologa e presidente di “Vita di Donna”) sul tema Il corpo delle donne, la scienza e la teologia.

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9 commenti

biondino

e che è, una rassegna fotografica su bassolino?
evidentemente, gli elettori che lo sostengono hanno un comportamento irrazionalmente autolesionistico, considerati i catastrofici risultati amministrativi che il Nostro ha inanellato in anni e anni di vita pubblica.
🙂

libero

La mostra fotografica mostra Napoli come una città religiosa, ma è davvero così ?

Kaworu

superstiziosa è la parola giusta.

del resto i cattolici italiani non sono nient’altro che superstiziosi, in linea di massima. razzisti (religione cattolica vs il negher islamico) e superstiziosi.

#Aldo#

“Negher” e “islamico” non sono necessariamente due termini correlati. Quando sono associati, è per una pura combinazione. Non facciamo confusione, che ne è già stata seminata tanta su questo tema.

Nathan

In realtà in cattolicesimo italiano, sopratutto nel Sud, è per lo più una superstizione politeista.
Cristiani di altre zone europee, anche cattolici, ne restano spesso scandalizzati.
Interessante in proposito il commento di Axel Munthe, uno scrittore svedese che abitò a lungo a Capri nel secolo scorso, ben integrato nell’ambiente da poter chiacchierare di religione coi locali. Munthe riferisce piuttosto stupito di non aver mai sentito nominare Dio Padre nelle discussioni religiose tra capresi, raramente IL fIGLIO, gESù cRISTO, mentre la maggior parte delle discussioni verteva sulla valutazione comparativa delle virtu miracolose di santi e madonne (ovviamente al plurale, poichè la madonna di Pompei non era considerata la stessa di quella di Fatima, di Lourdes o di Loreto)

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