Il 22 gennaio Michele Brambilla ha dedicato un lungo articolo su La Stampa all’evento di Verona dal titolo “Almeno su Dio non si litiga”. Un giornalista dovrebbe riferire i fatti e non inventarseli. Eppure ha relazionato: “Chi scrive aveva l’incarico di moderare i due contendenti; e soprattutto di moderare il pubblico, equamente diviso tra i cattolici veronesi e i militati della Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti, dei quali la Hack è presidente onorario) venuti in pullman da mezza Italia”. In pullman? Da mezza Italia? Chi gli ha fornito questa disinformazione? Perché Brambilla compromette la serietà del giornale per il quale scrive? Non c’è stato nessun pullman. Gli iscritti all’UAAR provenienti da altre 3/4 città non arrivavano alla decina e sono giunti a Verona con le loro auto. Noi facciamo un’ipotesi: Brambilla è rimasto impressionato dall’accoglienza riservata alla Hack dal pubblico ed ha pensato che non era possibile che a Verona ci fossero tanti iscritti e simpatizzanti dell’UAAR (e molti di più erano rimasti fuori); così si è immaginato i cattolici “veronesi” e gli uaarrini “da mezza Italia”. A Brambilla non è mancata l’opportunità di verificare la sua fantasia perché ha avuto l’occasione di parlare abbastanza a lungo con il nostro coordinatore sia prima che dopo l’incontro. Siamo andati a controllare su Wikipedia il profilo professionale di Brambilla: carriera al Corriere della sera dal 1985 al 2002, poi direttore del quotidiano La Provincia, vicedirettore di Libero, vicedirettore del Giornale, dal 2009 lavora a La Stampa. “Cattolico, ha scritto diversi testi dedicati alla fede”. Non sappiamo se abbia parlato di pullman venuti da mezza Italia nei seguenti libri: Nel nome del Padre. La conquista cristiana: sopruso o missione?; Qualche ragione per credere; Gente che cerca. Interviste su Dio; Gesù spiegato a mio figlio.
Lettera spedita a “La Stampa” a cura del circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)
Un tempo leggevo regolarmente La Stampa, ultimamente sono un po’ in dubbio. A fare iniziare la mia “crisi” è stato una paginata di nomi dei deceduti pubblicata ai tempi del terremoto in Abruzzo, al cui centro campeggiava una grande foto di una croce semidistrutta che emergeva dalle macerie.
Bella foto tecnicamente parlando, ma alla faccia del quotidiano laico…
Questa dei militanti trasferiti in pullman credo sia una vecchia fisima della gente di destra. Siccome dal punto di vista del civismo e della partecipazione loro sono spesso dei veri zombie, ritengono che a muoversi per manifestare, o anche solo per partecipare o presenziare, debbano per forza essere solo dei loschi figuri prezzolati (magari con i soldi del KGB, finché c’è stato).
Pubblicheranno questa lettera sulla Stampa?
Scommetto una pizza che no…
Tanto per cambiare.
Eppure il tipo era stato equlibrato nella moderazione del confronto Zanti/Hack, anche se i relatori scelti erano al 75% pro Zanti….. Il buon cattolico non si smentisce mai: acredine e falsità prima o poi vengono a galla, come la m…a. Scusate ma quando c’è vò, C’E’ VO’.
ekkekazz!!!!
non possono nemmeno lontanamente immaginare che ci siano dei cattolici che abbiano stima, simpatia ed ammirazione per Margherita Hack? o con noi o contro di noi e’ purtroppo il loro pane
schifo, schifo schifo!
Non x niente La Stampa è il giornale da cui proviene Minzolini… e ho detto tutto!!!!!!!
io non ho mai avuto dubbi che la stampa sia un giornale laico: non lo è mai stato!
magari fossimo riusciti qualche volta ad organizzare qualche pullman uaar per andare da qualche parte, ma niente, sempre con i nostri propri e poveri mezzi!!… e però sarebbe un’idea, immaginate un pullman da tutti i circoli d’Italia e tutti a sfilare sotto la redazione de La Stampa : a yellow day! 🙂 🙂
Non c’è da stupirsi…
Brambilla, molto cattolico, scriveva anche articoli omofobi sul quotidiano Il Giornale, mi ricordo il sublime termine “teste di cassero” riferito agli organizzatori del concorso Miss Alternative.
Un mio conoscente mi disse una volta:
Non dite a mia madre che faccio il giornalista.
Lei crede che io faccia il pianista in un bordello.
A prescindere dalla presunta laicità della testata giornalistica, credo serva un atto ufficiale dell’associazione.
A meno della pubblicazione di una smentita su “La Stampa”, credo sia opportuno interessarsi affinché questa correzione venga pubblicata quantomeno su altre testate, magari a maggior tiratura.
Aaaah, la stampa italiana…che bell’esempio di professionalità ed indipendenza! Più o meno quanto il resto del paese.
E’ solo deformazione professionale. Abituato agli spostamenti in massa di una clacque con bandiere sventolanti fornite dal suo ex padrone di Arcore forse pensava di essere ancora sul suo libro paga.
Del resto appartiene a quella razzaccia che non comprende come si possa muovere tanta gente se non per paga, loisir e/o inquadramento gerarchico.
Alla cattolicità sincera di chi ha interessi professionali in ballo non ci credo, fanno il loro lavoro attaccando chi gli conviene.
Io non leggo più “la stampa” da qualche tempo.
Sono stato esemplarmente censurato da un blog di discussione “religiosa”,laddove le mie argomentazioni ( serissime e rispettosissime delle altrui ) non risultavano più consone alla linea del moderatore.
il blog si chiama “s.pietro e dintorni” del giornalista vaticanista Marco Tosatti.
Questa storia mi ha così dapprima stupito eppoi disgustato , che non ho più acquistato un singolo numero del giornale in edicola.
Non mi stupisco certo che un quotidiano “schierato” faccia la sua politica; è invece disgustoso che una voce che si proclama “libera” da vincoli sia poi così miseramente vittima di una politica di convenienza.
Hai imparato anche tu ciò che ogni internauta ateo prima o poi sperimenta: tutti i blog a moderazione cattolica prevedono la censura… soprattutto quando l’utente ateo dimostra di conoscere l’argomento, fa le giuste obiezioni e mette in difficoltà gli iddioti che lo frequentano.
Come pretendevate che fossero i commenti all’incontro Hack/Zenti, fatti da un personaggio simile!?!? 😉
Uno che mangia grazie al blablabla che fa’ sulla religione, di certo non poteva essere accomodante nei confronti dell’UAAR. 😉
E’ stata pubblicata? Qualcuno lo sa, che io non compro la Stampa (e nemmeno altri giornali)?
Sennò l’Uaar Verona riscriva una lettera (allargando magari il discorso alla censura cattolicista in generale) che gliela firmiamo tutti con nome e cognome.