Il video del confronto Hack-Zenti

Sul canale UAARit è stata pubblicata la playlist (in 11 parti) del resoconto video integrale dell’incontro pubblico su fede e scienza tra l’astrofisica Margherita Hack, presidente onorario UAAR, e Giuseppe Zenti, vescovo di Verona. Il confronto si è svolto presso l’Auditorium della Gran Guardia mercoledì 20 gennaio 2010, a Verona.

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11 commenti

teologo cattolico

ottimo.

del confrotno trovo molto importante l’intervento della Hack, specie nel precisare la posizione dello scienziato ateo. fatico da sempre a far capire a molti atei (che interevengono su questo forum) come la scienza non sia in opposizione alla fede (in modo particolare al discorso teologico), ma siano su registri differenti. il concetto di dio non ha pertinenza scientifica, non visibile alla scienza, dunque la scienza non può negare il senso in sè del concetto di dio e del discorso teologico. da sempre ( prima ancora di kant), la scienza ha precisato che il suo dominio di indagine è il finito e nno può ne negare nè affermare nulla sulla dimensione trascendente (ripeto, invisbile agli occhi della scienza). da sempre questa è la posizione dell’UAAR, della sceinza, e degli scienziati atei, e dunque della Hack che si trova all’interesezione dei tre insiemi citati( è scienziato, ateo, presidente onorario UAAR).
come riportato dall’UAAR l’atesimo non è una posizione d principio, non si nega a priori dio(il non senso del concetto di dio e il discorso intorno ad esso), non si può dimostrare l’inesistenza come l’esistenza di dio in termini scientifici, ma l’esistenza come l’ineistenza sono posizioni di fede (almeno per la scienza ): la Hack l’ha ribadito più volte, come sempre eni suoi interventi d’altro canto.
ora abbiamo una conferma ulteiore, per quanto la questione sia di una evidenza lapalissiana.

firestarter

Caro teologo cattolico, le religioni teistiche che date in pasto alle masse fanno affermazioni sul reale in quanto postulano l’esistenza di esseri trascendenti che intervengono sul reale stesso determinandone o causandone gli eventi. È quindi così sicuro che la scienza e la religione non siano sovrapposte? L’unico dio compatibile con la conoscenza odierna è un dio estremamente semplice che eventualmente può essere assimilato al concetto di singolarità, ben lontano dall’omone con la barba bianca che sta sulle nuvole e parla per bocca del vostro stregone.

Losna

Condivido quanto scritto da firestarter, aggiungo solo che uno scienziato crede in quello che non solo è teorizzato, ma è sperimentato, provato e verificato e spesso dubita ancora dei risultati. Un credente lo fa a priori in base a racconti, miracoli e dogmi. Se questo lo rassicura, ben venga per lui, ma che la religione non venga a pontificare su problemi scientifici. Non è mai la scienza che vuole sovrapporsi alla religione ma il suo esatto contrario, Galileo insegna.

Murdega

Anch’io condivido con firestar ed aggiungo che la disputa sull’esistenza di Dio
non è importante più di tanto, sono le influenze che le religioni tentano
di imporre sulla vita ed i diritti delle persone nel senso civico ed
al solo fine di salvaguardare i privilegi economici.

capitano666

Invece su questo punto temo di trovarmi in profondo disaccordo con la Hack, religione e scienza sono lesive l’una dell’altra per una questione metodologica:
la scienza funziona ponendo ipotesi e cercando demolirle per testarne la solidità, la religione invece impone una sospensione delle facoltà critiche, e più un fedele crede ciecamente , senza porsi dubbi, più egli è considerato virtuoso.

Rolando

Niente è più reale di nostro signore Gesù Cristo, vero uomo e vero Dio, sosteneva Zenti, arrivando a dire che la sua persona storica “sta scritta all’anagrafe”. E naturalmente si riferiva al Gesù Cristo del NT che, per me, invece è solo un mito, non essendoci prova valida alcuna dell’esistenza storica di quella persona quale la dipinge il NT. Anzi… ci conduce ad altra, casomai, totalmente altra. Tanto è vero che il card. Ruini, intervenuto a Verona in quella stessa sala qualche anno prima in difesa del libro di Ratzinger, diceva testualmente:” Se spogliamo Gesù Cristo della sua divinità, la questione della sua persona non ci interessa più!”. I Teologi, come scrive Marc Augé, sono degli esperti nel rivoltare i rottami della loro teologia….

teologo cattolico

quoto la sua critica verso quelle religione teistiche dell’omone con la barba… le devo confessare che era l’immagine religiosa che io avevo in età prescolare (circa 5 anni), ma riconosco altresì che non tutti hanno il medesimo sviluppo intellettuale e culturale, dunque la sua precisazione merita comunque attenzione.

firestarter

Chiedo scusa per avere assunto che Lei, in quanto cattolico, accettasse i libri sacri sui quali la sua fede si basa.

Paul Manoni

Se dio c’e’ o meno, non sono certo la Hack o Zenti a potercelo confermare…Cosi’ come nessun’altro. O hai fede e ci credi, o non l’hai e te ne freghi altamente.
Quindi resta il fatto che la Hack non pretende certo che tutti gli esseri umani riconoscano la sua visione…Zenti invece, se tutti gli esseri umani si prostrassero ai piedi del suo dio, di gesu’, del crocifisso o suoi e del suo papa, ne sarebbe estasiato.
Questa e’ la differenza tra Atei e preti. 😉
Un Ateo parla per se stesso.
Un prete parla per tutti in nome di un (presunto) dio
Ed e’ da questo semplice ragionamento che si puo’ subodorare la truffa aggravata ai danni dell’umanita’ da piu di 2000 anni. 😉

mirkocerri

Io ravviso dal lato di Hack linearità: la scienza misura i fenomeni, più si evolve più è in grado di spiegare, altra cosa è il bisogno antropologico di credere in un essere superiore (in qualsivoglia modo si chiami) che gestisce ab origine le cose degli uomini.
Tortuosità da parte di Zenti: io credo in Dio perchè lo sento in me e per tale motivo razionalmente tutti devono credere, credo di essere paradiso, credo nella profonda bontà di Dio e di Cristo. Razionalmente si deduce che non crede che la Bibbia sia parola di Dio (nelle parti numerossissime in cui non vi è alcuna bontà ma solo castigo) e nel NT (almeno nelle parti in cui Gesù è tutt’altro che agnello sacrificale).
Pertanto, coerentemente, dovrebbe concludere l’omelia non con la frase “parola di Dio” ma con “parola degli uomini che hanno scritto i testi che vi ho letto”.

peterelle

Il problema ,secondo mè sono le Religioni che vogliono essere indispensabili per controllare la fede , l’uomo forse non è libero di credere a dio senza il supporto di queste?Naturalmente no ,perchè così hanno deciso altri uomini, non certo da dio.

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