UAAR su “The American”

Una lunga intervista di Marc Alan Di Martino è stata pubblicata ieri su The American. Nel pezzo, intitolato The atheist chronicles, ci si sofferma sulla situazione della laicità in Italia e sulle discriminazioni che colpiscono i non credenti.

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23 commenti

Bulk

Rimango sorpreso perchè nell’articolo si legge:
“The bad news is that there is God” ???
hanno tradotto male, doveve essere… there is NO god” oppure “God doesn’t exist”

Tuttavia è ottimo che si parli anche all’estero della cattiva condizione della laicità in italia.
Ottima pubblicità. UAAR in costante ascesa.

Flaviana

Molto positivo, come anche gli inviti a programmi come “la vita in diretta” indipendentemente dalla qualita’ del format.

Significa che iniziamo a fare notizia

Rasputin

Tradurre tutto è un po’ brigoso, ma se qualcuno vuole capire meglio determinate frasi basta che me le inserisca in risposta e ricevo la notifica via mail, rispondo con la traduzione appena posso.

Flavio

Basta usare il traduttore di Google, devono averlo migliorato ultimamente.

Rasputin

Provaci, so che i traduttori automatici rendono a volte il senso delle frasi ma queste rimangono spesso, ehm, un po’ comiche;-)

ateo3

se vuoi ho fatto la prima pagina. andrebbe forse riguardata.
ho un esame di inglese a breve, tutto allenamento.

se aprissimo un topic sul forum?

Sandra

Dall’About us, The American non dovrebbe essere un giornale letto molto all’estero.

“The American e’ un mensile online indipendente di interesse generale prodotto a Roma. E’ pubblicato da GSW Editore s.r.l., una societa’ con sede a Roma il cui proprietario di maggioranza e’ il giornalista Christopher P. Winner.

The American […] e’ dedicato a fornire ai residenti in Italia di lingua inglese e stranieri uno sguardo sulla cultura, politica e stile di vita italiani. La rivista non e’ collegata ne’ sponsorizzata da alcun ente governativo o istituzione americana. I fondi derivano unicamente dalla pubblicita’ e da contributi personali.”

Flavio

“residenti in Italia di lingua inglese e stranieri” che e’ appunto il target migliore: altri blog americani hanno scritto dell’Uaar, ma gli stranieri in Italia sono toccati direttamente dalla situazione locale.

ateo3

ecco come far restare in italia i cervelli fuggiti. 😀

meglio per loro poveri… se fossi un “cervello” li avrei raggiunti al volo.

Dalila

Si spiega tutto: non credo che gli U.S.A. offrano cosi’ tanto spazio ad un tema “scabroso” quale l’ateismo.

Fri

Dipende dalle zone. Gli stati uniti sono grandi e la diversita’ umana e’ persino piu’ ampia che in Europa. Nel nordest (new england) e in california (ma solo nei grandi centri urbani) si parla molto di ateismo e molti americani si dichiarano apertamente atei. Nelle altre zone degli stati uniti la situazione e’ un po’ piu’ difficile per i non credenti, ma stanno aumentando ovunque, persino nella Bible belt!

Brian di Nazareth

Non per fare il pignolo, ma la frase

The bad news is that you can only say this about Zeus

si potrebbe cambiare con

The bad news is that you can say this only about Zeus

La prima sembra dire che di Zeus puoi soltanto dire che non esiste (e nessun’altra cosa che riguarda Zeus). La seconda, IMHO, rende più esplicito che si parla solo di Zeus (nel senso che c’è qualche altro dio del quale non si può negare l’esistenza).

libero

Fare conoscere la situazione dell’Italia e l’opera dell’UAAR è importante, l’opinione pubblica internazionale ha il suo peso, anche se in passato la CCAR lo ha ignorato e lo ha pagato.
Mi riferisco ai casi di rapimenti di bambini ebrei nello Stato Pontificio che venivano battezzati con la forza o di nascosto, e poi sottratti ai genitori dal Sant’Ufficio perchè essendo ormai cristiani non potevano più restare in mani ebraiche, i casi più famosi sono quello di Edgardo Mortara e Giuseppe Coen, strappati alle famiglie e non restituiti nonostante le pressioni internazionali di allora alle quali il cardinale Antonelli rispondeva che bambini ebrei battezzati non potevano rimanere nelle mani di infedeli.
L’opinione internazionale europea di allora ha senz’altro aiutato a giustificare l’opera di abbattimento di un regime cattolico di tipo ultra-integralista con norme anacronistiche e contrarie al progresso.

Fri

Da un certo punto di vista gli va meglio che da noi. Non hanno una religione di stato, e soprattutto non hanno il Vaticano. Ci sono mille rivoletti religiosi che spesso sono in contrasto fra di loro. Certo, si discute molto se l’america sia o meno una nazione cristiana, e le lobby religiose sono molto potenti in politica, ma c’è molto piu equilibrio che da noi. In piu qui comunque la Costituzione è la prima legge, e su questo non si discute. Se qualche legge o tradizione è in contrasto con la costituzione viene abolita, cosa che non succede in Italia. In piu, la scuola statale è laica (la religione non entra) e le scuole private (e ce ne sono un sacco e non solo religiose) NON prendono un soldo dallo stato.

Paul Manoni

Fantasico l’articolo! 😉
Ottima notizia…Bravo Raffaele!
L’UAAR si sta facendo sentire sempre di piu’!

Commenti chiusi.