Tribunale di Milano: nessun disagio per i figli di una coppia lesbica

Due donne che si lasciano. Capita: ma è sicuramente meno frequente che le due donne abbiano due figli, ottenuti con l’inseminazione artificiale grazie alla donazione di un omosessuale. La madre biologica vuole tenere i bambini per sé, la ex partner ricorre al giudice. Il tribunale dei minori di Milano, intervenendo sulla materia, ha ora riconosciuto che l’omosessualità dei genitori non è causa di disagio per i figli (che conoscono anche il padre biologico).

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30 commenti

Alessandro S.

Notizie come questa fanno piangere la madonna, il che equivale al commettere un attentato terroristico.

POPPER

Meglio che pianga la madonna, che essere in uno stato giuridico confessionalista.

Ecco un tribunale che ragiona ancora in termini laici.

Lorenzo Galoppini

Notizia che verrà prevedibilmente pubblicata su tutti i giornali e trasmessa su tutte le televisioni..

Eristico Epicureo

mi stanno arrivando anche degli sms e delle email dai media

Kaworu

ci son vent’anni di studi che dimostrano quello che il giudice ha notato oggi, ma meglio tardi che mai, welcome to the real world.

(ad ogni modo questo è un problema che avrebbe potuto essere risolto tranquillamente se le due fossero state sposate. ma siccome qui la civiltà ha da venire…)

ser joe

E’ prevista la benedizione del Tribunale con processione, messa di purificazione e rogo del giudice sulla pubblica piazza come a Teatro: settore A zona con cuscini Euro 100 – settore B zona senza cuscini Euro 50 – settore C per la plebe Euro 10 I piccoli davanti e i grandi dietro e senza spingere.

peppe

Mi meraviglia che don Pieracci non abbia ancora lanciato anatemi alla Vita in Diretta, del tipo: l’omosessualità è illegale, la legge degli uomini è inferiore alla legge di dio, dietro tutto questo (?) c’è sicuramente l’UAAR e soprattutto badabìm badabùm bimbàm

Florenskij

Ho letto con interesse il libro di Chiara Lalli “Genitori perfetti”. Ora mi piacerebbe avere una documentazione più precisa sulle implicazioni della genitorialità omosessuale. Si pongono problemi precisi come quello della differenziazione dei ruoli. In una coppia bisex è facile: ad es. a “lui” il “ministero” del bricolage, della manutenzione automobilistica, delle pratiche burocratiche; a “lei” il “ministero” dello shopping d’abbigliamento, della cucina, del controllo dei compiti… Ciò. ovviamente, senza steccati ultrarigidi. D’altronde c’è l’esperienza di scuola, in cui la compresenza di due “parigrado” si risolve quasi sempre in rapporto dominanza / sottomissione oppure in “scintille” per attrito: l’anno scorso due maestre sono finite sui (tele) giornali per essersi picchiate in classe… Io personalmente, partendo da una posizione conservatrice, sono orientato alla concezione del valore positivo di una differenziazione “polare”: maschile come maggiore proporzione di “penetrare con forza”, femminile di “accogliere con tenerezza”. Comunque ogni presa di posizione ideologica deve tener conto delle osservazioni fatte sul terreno concreto.

Kaworu

se vieni sul forum ne parliamo meglio 😉

ad ogni modo anche in una coppia lesbica possono esserci suddivisioni di ruoli a seconda dei propri gusti e inclinazioni personali. se per esempio a me piace cucinare e alla mia compagna chessò, montare la libreria dell’ikea, è chiaro che lei farà quello e io l’altro 😉

un rapporto lesbico comunque non lo puoi paragonare a quello tra due donne etero infantili. non ha molto senso.

Asatan

Hai un’idea veramente molto squallida delle donne e del loro ruolo e violenta degli uomini.
La mammina decerebrata che pensa solo a fare biscotti, shopping e scondinzolare con l’uomo macho che fà tutte le cose utili e virilmente schiaccia i propri familiari.
Un modello familiare più dannoso che altro.

Mai sentito parlare di donne manager, pilota, soldato, sportive, ecc? Tutte pessime madri.

Fra l’altro poi anche nelle coppie tradizional-maschilista a gestire il bilancio economico familiare (malgrado i mariti) e le pratiche burocratiche sono le mogli…….

Kaworu

ma anche semplicemente di coppie normali…

io conosco parecchie coppie etero (se non tutte quelle che conosco) dove il rapporto è assolutamente paritario, non ci sono divisioni stupide.

al massimo divisioni su base delle abilità e preferenze personali, che non è detto che corrispondano a quelle stereotipate…

Toptone

Fosse accussì pure nella mia famiglia. Invece mio padre non sa fare in casa un’emerita CIPPA, manco cambiare una lampadina. Non esagero: rimasero 8 mesi col garage al buio perchè io ero via di casa e mia madre non può più salire sulla scaletta.

Se non ci fosse lei che fa tutto – TUTTO – lui vivrebbe in un autentico tugurio.

Fra

Che tristezza però Florenskij, dal mio punto di vista la tua visione della vita è un “tantinello” limitata.

I ruoli a cui aderire forse esistono per chi senza non avrebbe chiaro cosa pensare e farsene della propria vita, ma per quanto mi riguarda preferisco un mondo di persone dove ognuna è semplicemente quello che si sente di essere, senza badare al suo sesso o al sesso della persona con cui sta.
Sulle coppie omosessuali devi appunto aver osservato male. Qualcuna con la tua visione della vita probabilmente ci sarà, ma nella maggior parte dei casi le persone in coppia si limitano ad esser persone, appunto, lasciando i rapporti di “dominanza/sottomissione” al mondo animale.
Come fortunatamente anche molte coppie eterosessuali.

Paul Manoni

Ormai non ci sono piu’ spiegazioni al perche’ due donne cosi’ non avrebbero dovuto essere legalmente sposate…Solo le ostruzioni alle ovvieta’ tipiche di questa repubblica delle banane, non permettono la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali.
E’ una vergogna…
La sentenza comunque tornera’ utile in seguito…Ne sono certo! 😉

Florenskij

Sono convinto che al giorno d’oggi una donna debba studiare proprio per svolgere le sue funzioni materne. Oggi la società è molto complessa e in continuo cambiamento: una madre deve educare i propri figli non solo ai “sani principi”, ma anche alla complessità. Mia moglie è laureata, mia figlia ha due lauree. Ne sono molto contento perchè così in famiglia c’è possibilità di dialogo a un buon livello. Non avrei voluto una donna ignorante e pantofolaia da sottomettere. Quella di Asatan è pura e semplice immaginazione. Ciò detto, mi rimane da segnalare che una delle metafore per rappresentare la società è quella del gioco. In molti giochi ci si divide in due squadre, con maglie di diverso colore. Solo con la distinzione in due campi diversi il gioco funziona. “Distinzione” non vuole dire automaticamente rapporto dominante / dominato, ma costituzione di due “poli” che entrano in rapporto dialettico. Pensate alla figura del Tao, distinta in Yng e Yang: luce/tenebre, vita/morte, giovinezza/vecchiaia… in un continuo flusso e riflusso. Ma anche l’immagine del Tao non è perfettamente adeguata. Tra uomo e donna non ci sono opposizioni totali ( altrimenti, perchè l’uomo avrebbe le mammelle ?). C’è piuttosto una diversa distribuzione dei fattori PF ( penetrare con forza ) e AT ( accogliere con tenerezza ) sostenuta generalmente da differenti erogazioni ormonali. Mi chiedo ( e intendo approfondire il tema in modo critico ) se la società nel suo insieme non abbia bisogno di una distinzione polare fra PF e AT, tale da far apparire inopportuna l’omologazione totale che oggi si vuole. Ad esempio, non ho nulla contro la donna insegnante ( è una funzione di alimentazione ! ) e neppure contro la donna medico; invece trovo sconveniente la donna soldato combattente: il corpo della donna ( irrigato dagli ormoni necessari alla funzione ) è fatto per accogliere la vita, ospitarla come una culla, allattarla quando è indifesa… Una donna che dà la morte ( sia pure per una causa giusta ) non può essere la normalità, ma l’eccezione. Pensate alle divise: quelle militari mascolinizzano, mentre l’abito femminile al grado estremo è quello della “donna-fiore”. Ho notato che alcune donne in posti di comando si mascolinizzano sgradevolmente, forse perchè vogliono controbilanciare l’immagine femminile con un sovrappiù di forza. Parlando della società nella sua interezza, è bene che un bambino in crescita non possa identificare le due differenti polarità?

Spinoza

il corpo della donna ( irrigato dagli ormoni necessari alla funzione ) è fatto per accogliere la vita, ospitarla come una culla, allattarla quando è indifesa… Una donna che dà la morte ( sia pure per una causa giusta ) non può essere la normalità, ma l’eccezione.

Questo se Qualcuno ha deciso se tutte le cose hanno un proprio scopo. Ma chi lo dice ?

lacrime e sangue

Stando al tuo ideale di femmina, la prostituta – che accoglie tutti, ma proprio tutti nel suo corpo – è la donna perfetta.
Com’è generosa lei, che mai dice di no, nessun’altra.

lacrime e sangue

P.S.
Le donne che per millenni hanno fatto fuori – seppellendole nella sabbia, strangolandole, annegandole, schiacciandole nel letto – le figlie femmine erano le loro stesse mammine, tutto cccuore e ammmmore coi figli maschi e col marituzzo.
Proprio il modello femminile, casa-fornelli-sgravarsi-allattamento che tu pensi geneticamente programmato per la femmina.

Fra

Femminile e maschile sono concetti creati; i corpi con cui nasciamo non ci portano ad avere determinate caratteristiche psicologiche o meno, è la nostra cultura a renderci così, la cultura del sessismo.
La cultura che molti di noi atei cercando di combattere, perchè strettamente legata alle primitive forme di religiosità che ce l’hanno imposta.

Qui nessuno ragiona per “squadre”; se trovi sgradevole vedere una donna con caratteristiche che tu normalmente attribuiresti un uomo è perchè sei tu a fare la differenza tra quelle che chiami polarità, in realtà i comportamenti sono NEUTRI, e chiunque senta di volerli adottare è libero di farlo.

(e p.s., il corpo della donna ha la possibilità di generare la vita in qualsiasi modo senta di voler vivere, non le serve nessun orpello culturale che ne strumentalizzi la femminilità-fertilità limitando le sue potenzialità di ESSERE).

libero

Cittadinanza Europea da istituire per tutelare i diritti degli europei discriminati dai loro paesi ancora poco laici.

paniscus

Scusate, ma se la notizia è stata riportata correttamente, non mi risulta che sia una vittoria o un segno positivo per le famiglie “alternative”, ma manco per niente…

In pratica, da quello che si capisce dall’articolo, il tribunale si è limitato a prendere atto che i bambini “non hanno subito alcun danno” dall’omosessualità della madre (e fin qui mi sta benissimo)… ma PROPRIO in base a questo, ha confermato il diritto della madre naturale a gestirseli da sola come cavolo le pare, senza riconoscere nessun ruolo alla ex compagna, nonostante anche questa fosse stata per molti anni una figura familiare importante per i bambini.

In pratica, queste due hanno deciso insieme di cercare deliberatamente dei figli da allevare in coppia, e da considerare affettivamente di entrambe… poi, appena si sono lasciate, quella delle due che aveva partorito ha cambiato idea, e ha detto all’altra: “Tu legalmente per i bambini non sei nulla, quindi chi si è visto si è visto e sparisci.” Il tribunale le ha dato ragione, e l’altra si attacca, nonostante i dieci anni passati insieme, le decisioni prese insiem e el’impegno familiare profuso da tutte e due.

Ovviamente l’omosessualità delle persone coinvolte non è poi così rilevante: la stessa identica cosa potrebbe succedere in una coppia eterosessuale in cui lui non sia il vero padre naturale del bambino, ma gli abbia oggettivamente e integralmente fatto da padre per anni: se dopo la separazione la madre si impunta per non farglielo più vedere, il diritto è dalla sua parte, in barba a qualsiasi esigenza affettiva…

Lisa

Kaworu

appunto io ho detto che la sentenza c’entra poco con la storia che è una “semplice” storia di ripicche tra ex.

kataklò

No credo che qui le cose non siano state ben comprese: le due donne vivevano insieme,poi han fatto dei figli che ora hanno 10 e 8 anni, poi si sono lasciate nel 2003 quindi i bambini avevano 3 anni e 1 anno(sono passati sette anni),la madre si legge che per un periodo ha fatto vedere i bambini alla ex compagna prendendo accordi come tutte le coppie che si lasciano.
Ad un certo punto la madre ha notato che i bambini tornando dagni incontri mostravano segni di disagio e quindi ha interrotto gli incontri(il punto di partenza è stato il disagio dei bambini) motivando che la ex aveva compotamenti che disturbavano la serenità dei bambini.
Quindi la ex ha fatto causa chiedendo di vederli, il tribunale è inervenuto, valutata la situazione ha dato ragione alla madre, i bambini non hanno mostrato sofferenza dalla interruzione dei rapporti e la ex ha avuto comportamenti non idonei quindi la madre ha solo tutelato i propri figli.Quello che fanno tutte le madri.
Quindi ben venga che una madre (e non c’entra il suo orientamento sessuale)sia stata ritenuta una madre capace di tutelare i suoi figli da una relazione inadeguata.
Perchè in una coppia etero se la madre dice che il padre è inadeguato tutti la sostengono e ora se una madre lesbica dice che la sua ex è inadeguata si monta sù un putiferio?
La madre ha fatto la madre e il tribunale valutata la situazione le ha dato ragione.
Sicuramente è un grande riconoscimento per tutte le madri omosessuali perchè le ragioni di una madre (lesbica) sono state ascoltate.Anche una madre lesbica ha saputo tutelare i suoi figli, e può accadere ,come per gli etero che l’altra persona non sia in grado di essere un buon genitore.Non è stata omofobia o “cattiveria ” della madre a non farglieli più vedere, è stato dato valore a questa madre che ha notato il disagio e protetto i propri figli.

Silvia

@ Florenskij
Scusami ma l’esempio delle donne soldato non ha senso, secondo me. Scrivi: “trovo sconveniente la donna soldato combattente: il corpo della donna ( irrigato dagli ormoni necessari alla funzione ) è fatto per accogliere la vita, ospitarla come una culla, allattarla quando è indifesa… Una donna che dà la morte ( sia pure per una causa giusta ) non può essere la normalità, ma l’eccezione.”
Ma quali sono queste cause “giuste” per cui dare la morte?
E per gli uomini sarebbe invece normale fare i soldati e andare in guerra ad ammazzare le persone? Io non credo. Credo che la società abbia dato loro quel ruolo, ma che sia qualcosa di innaturale uccidere… se non in caso di necessità, è ovvio, ma in quel caso non c’è differenza tra uomo e donna… basti pensare alla ferocia di una donna umana o animale che difende i propri piccolini…

MicheleB.

Caro Florenskji, dolente di contraddirti ma la storia umana e la vita quotidiana dimostrano che in un contesto sociale qualsiasi la ripartizionie di ruoli e competenze non ha assolutamente bisogno di differenziazioni di genere – si hanno ripartizioni tra gruppi monogenere, come team lavorativi e gruppi amicali e tra realtà miste le ripartizioni non sono automatiche ma soggettive – nè di una leadership predefinita ed assoluta, bensì settoriale e circostanziale. Non parlo solo per esperienza privata, la quale confermerebbe appieno ciò che dico; esistono studi e teorie al proposito ( Ian Robertson, Schutz, McGrath, Philip Slater, Franco La Cecla, ecc…).
Un gruppo qualsiasi, in un contesto qualsiasi, si struttura secondo una gamma vastissima di opzioni, variabili sia per provenianza culturale che per caratteri individuali e non prevale sempre la divisione di genere.

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