Nei giorni scorsi è tornata agli onori delle cronache la vicenda di Salvatore Crisafulli, che è utile ripercorrere brevemente. L’uomo, nel 2003, ebbe un incidente stradale. Fu diagnosticato uno stato vegetativo persistente. Nel 2005 i mezzi di informazione diedero ampio spazio alla notizia del suo “risveglio”, utilizzandolo spesso e volentieri come l’anti-Welby: un testimonial della lotta contro la legalizzazione dell’eutanasia. Nel 2008 apparve una sua lettera al premier Berlusconi, nella quale sosteneva di “non farcela più” (cfr. Ultimissima del 6 settembre 2008): l’intervento personale del capo del govergno si rivelò risolutivo (cfr. Ultimissima del 12 settembre 2008). I familiari, che da anni fanno da “portavoce” dell’uomo, ripresero la loro attività di campioni della lotta all’eutanasia: nel febbraio 2009 il fratello Pietro accusò Beppino Englaro di essersi “inventato tutto” (cfr. Corriere della Sera del 6 febbraio 2009); in seguito lo portò, stando a foto pubblicate sul settimanale Visto, sulla tomba di Eluana Englaro; infine fondò l’associazione Sicilia risvegli. Salvatore Crisafulli è stato anche portato in carrozzina alla festa patronale in onore di sant’Agata vestito come la santa.
Di qualche giorno fa è un nuovo annuncio di segno contrario: lamentando l’assenza di “un piano personalizzato di assistenza ospedaliera a domicilio”, Pietro Crisafulli ha comunicato l’intenzione di portare il fratello in Belgio (“una nazione che non è ipocrita come la nostra”) per fargli praticare un’iniezione letale. Uno volta portato a conoscenza di tale intenzione, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Sistema Sanitario nazionale, Ignazio Marino, ha annunciato di aver avviato un’istruttoria sul caso, disponendo una ispezione dei Nas, anche per conoscere se “sia stato effettivamente il malato a comunicare tale scelta o se non sia frutto solo della disperazione ed esasperazione della famiglia per l’assenza di assistenza”. Il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Calaciura, ha a sua volta precisato che l’assistenza sanitaria domiciliare a Salvatore Crisafulli consiste “in un infermiere professionale per 3 volte al giorno, 7 giorni su 7; un fisioterapista per 2 ore al giorno, 7 giorni su 7; uno specialista della nutrizione che effettua un controllo settimanale”, oltre alla fornitura dei farmaci e dei parafarmaci necessari e di un bonus annuale di 2.600 euro; infine, “più volte” sarebbe stata manifestata alla famiglia “la disponibilità di volontari disposti ad assistere il paziente”. Non è chiarissimo in quali condizioni versi attualmente il malato: secondo la famiglia è affetto dalla sindrome “locked-in”, circostanza che non gli impedirebbe comunque di comunicare; alcuni mezzi di informazione, come la stessa Radio Vaticana, parlano di “stato vegetativo”. L’associazione Giovanni XXIII, fondata da don Benzi, si è dichiarata disponibile ad accoglierlo.
La non linearità della storia è tale da suscitare perplessità nel mondo laico: cfr. ad esempio il post scritto da Alessandro Capriccioli di Soccorso Civile sul blog Metilparaben. Anche all’interno dell’UAAR è scaturita una discussione, al termine della quale è emersa la convinzione che la libera scelta per l’eutanasia a tutela della propria dignità non deve mai passare né come una scelta indotta dalle condizioni di difficoltà familiari (sostanzialmente, una induzione al suicidio), né come una determinazione che arriva a causa delle condizioni di difficoltà economiche o familiari.
AGGIORNAMENTO DEL 2 FEBBRAIO. La famiglia Crisafulli ha rinunciato al viaggio in Belgio: Salvatore Crisafulli ha nuovamente voglia di vivere. Secondo Repubblica tutto il merito è di un inviato delle Iene.
Il caso Crisafulli
56 commenti
Commenti chiusi.
francamente?
mi ha abbastanza stancata.
mi sono già espressa sulla famiglia di questo poveraccio che secondo me è usato.
purtroppo ,Kaworu,si specula anche sulle vicende piu’ dolorose….
certo che questa inversione di marcia fa un po’ pensare
a me sembrano persone abbastanza meschine che approfittano in tutti i modi di una situazione brutta…
immagino che i giornali che ciclicamente li intervistano li paghino, per esempio.
io penso sempre male.
come si dice …a pensar male si fa peccato,ma spesso ci si indovina…
Tutta la vicenda Crisafulli a questo punto è diventata grottesca. E a quanto pare l’Asp in questione i servizi li offre, ma se si vuole guarire forse è meglio sostenere la ricerca e mandare a quel paese la superstizione.
Francamente non so più cosa pensare della fam. Crisafulli.
Qualcuno ha verificato se davvero esiste?
Un punto fondamentale,che sicuramente non sara mai chiarito,e’chiedersi se il “risveglio” di
Salvatore Crisafulli sia veramente tale,e se questi sia stato veramente in grado di
comunicare pensieri reali tramite il “sofisticato computer”citato negli articoli,o se si sia trattato di una replica della dolorosa farsa dell “comunicazione facilitata” che alcuni anni fa ,per
breve tempo,sembro segnare una svolta nel problema dei bambini autistici.
james Randi in persona contribui’ a dimostrare che altro non si trattava che di una
nuova versione della scrittura automatica delle sedute spiritiche,dove i pensieri non venivano dal bambino ma da chi lo “aiutava ” col computer.
a me interessano le precisazioni etiche dell’UAAR.
Anche all’interno dell’UAAR è scaturita una discussione, al termine della quale è emersa la convinzione che la libera scelta per l’eutanasia a tutela della propria dignità non deve mai passare né come una scelta indotta dalle condizioni di difficoltà familiari (sostanzialmente, una induzione al suicidio), né come una determinazione che arriva a causa delle condizioni di difficoltà economiche o familiari.
Questo è molto importante da parte dell’UAAR, perchè si deve avere le idee chiare quando si tratterà della legge sul biotestamento, sin da ora per me è importante interpretare correttamente l’etica dell’Associazione UAAR di cui faccio parte, per una questione di coerenza.
La situazione di Crisafulli non deve confondere le idee alla gente, è anche fin troppo chiaro a cosa voleva giungere il fretello Pietro, ed era controverso persino il tirare in ballo Peppino Englaro, gettando un ingiusto discredito sulla causa etica di Peppino, assolto da qualsiasi accusa di omicidio.
Poi queste battaglie contro l’eutanasia ec…ec….. lettere al premier, vestirlo da sant’Agata, ed oggi? Dice di voler portare il fartello in Belgio ecc….ec….Non è questo il modo, cari Crisafulli, di portare avanti una battaglia etica a favore della vita o della dignità della persona in fase terminale. No! cari Crisafulli, non è onesto come avete interpretato la causa di Peppino Englaro.
i Crisafulli sono dei cialtroni che speculano sulla disgrazia capitata al loro congiunto per succhiare soldi e notorietà. Se non hanno la volonta’ di accudirlo lo portino in ospedale.
ecco quoto
E’ una storia triste.
Ricordo le dichiarazioni del sig. Crisafulli sul padre di Eluana Englaro. Dichiarazioni scorrette e poco rispettose verso un padre comunque sofferente della sorte della propria figlia.
E’ probabile che i nostri politici anti testamento biologico, usarono i Crisafulli promettendo assistenza, cure ecc.
Ora i rubinetti sono chiusi e l’unica arma che rimane ai Crisafulli è l’annuncio di una iniezione letale.
Ma l’eutanasia o il diritto di rifiutare terapie d’accanimento devono essere scelte libere e non spinte da difficoltà oggettive o peggio ancora “ricatti” verso le istituzioni assenti.
Appunto mariaeus, non è così come fanno i Crisafulli che si deve portare avanti una battaglia laica per i diritti costituzionali, è come se volessero presentare la richiesta di portarlo in Belgio per mostrare a tutti la loro versione pro-life della battaglia laica per la dignità della persona, mentre invece hanno fatto un pasticcio davvero impietoso.
Il comportamento dei Crisafulli è una vera presa in giro verso tutte quelle autentiche battaglie legali degli Englaro che hanno vinto proprio perchè molto serie, dignitose e rispettose dell’iter giudiziario.
Concordo: il sig. Englaro è un gigante quanto a coraggio e dignità
Tutta questa faccenda puzza moltissimo di opportunismo, di ipocrisia e di strumentalizzazione . Mi aspetto che le forze clericali vogliano strumentalizzare il caso per fare un enorme polverone, confondendo eutanasia, testamento biologico, difficoltà della famiglia e quant ‘altro, per poter poi dare del criminale a chi si batte per i diritti civili in questo paese.
Senza entrare nel merito delle scelte, mi sembra che qualcuno, per accorgersi che un uovo è marcio, lo debba mangiare, nonostante sia stato a lungo avvertito dello stato di conservazione dell’alimento. Come quelli che si accorgono adesso di che pasta sia fatto il premier. La cosa quindi mi commuove solo marginalmente.
La storia è triste soprattutto per come è stata gestita.
E manca di una cosa fondamentale: la scelta del malato.
Sono d’accordo con l’UAAR sulle condizioni e il contesto di storie simili che non dovrebbero mai passare per difficoltà economiche o altro.
Anche per questo la battaglia di Beppino Englaro assume ancora più forza. Per la dignità, i tempi, e l’assoluta trasparenza e coerenza di tutti i passaggi fatti dal papà di Eluana.
Grazie ancora, Beppino.
“Pietro Crisafulli ha comunicato l’intenzione di portare il fratello in Belgio per fargli praticare un’iniezione letale”
Immagino che appena arrivato in Belgio, lo chiudano in carcere.
E per questa dichiarazione meriterebbe di essere arrestato anche in Italia.
Per sospendere le cure, per contiunuarle ad ogni costo, per praticare l’eutanasia, quello che conta e’ la volonta’ del paziente, in questo caso Salvatore Crisafulli.
Quale e’ questa volontà? Quale era se ora non e’ piu’ in grado di esprimerla?
Posso capire l’esasperazione per una situazione familiare difficile, ma questo Pietro Crisafulli dovrebbe chiedersi cosa avrebbe voluto suo fratello: avrebbe voluto, una volta ridotto in stato vegetativo, essere portato ad una festa di paese vestito come Sant’Agata? Avrebbe voluto tutti i trattamenti che sta ora subendo? Avrebbe voluto avere una iniezione letale come ora Pietro Crisafulli vorrebbe imporgli?
hai toccato il punto centale della questione! ma finchè non si farà una legge civile non potrà avere risposta, e i Crisafulli dovrebbero almeno prendere consapevolezza di ciò per sapere che posizione prendere, coerentemente
che storia triste e grottesca! prima si prestano come testimonial dell’apparto miracolistico per contrastare una legge che dovrebbe prevedere la libera scelta di tutti, e per denigrare una persona onesta e civile come Englaro, poi minacciano di portare il familiare in Belgio, dove esiste una legge che vorremmo anche in Italia, ma che chi ha usato i Crisafulli non la vuole manco per niente …chi ci capisce è bravo 🙁
les miserables, ecco direi che questo sono!!! mi dispiace solo per quel poveretto immobilizzato senza speranza, non certo per i parenti.
Siamo all’accanimento mediatico-terapeutico praticamente.
“è stato anche portato in carrozzina alla festa patronale in onore di sant’Agata vestito come la santa”
ma poveraccio! 🙁
Lo stato deve garantire la liberta’ di scelta del paziente sull’Eutanasia.
A questo si riaggancerebbe il senso del Testamento Biologico.
In qualsiasi Nazione civile e non ipocrita, queste privatissime scelte personali sono LEGGI!
Certo che di stronzi a Catania non ne mancano!! 😉
La famiglia Crisafulli, fu indotta in qualche modo, a prendere posizione
contro Beppino Englaro e contro l’ eutanasia.
Si aspettava probabilmente, di guadagnarci qualcosa.
Visto che le aspettative sono andate deluse hanno ora……. “cambiato idea”!
Con buona pace dei sedicenti “difensori della vita” che se ne erano fatta una bandiera !!
è una storia molto triste, in tutti i sensi, e alquanto squallida; non riesco a provare nemmeno un minimo di solidarietà per la famiglia Crisafulli
triste per quel poveraccio immobilizzato, squallidi appunto tutto il resto della famiglia.
Ma cosa vuole questa gente? La asl di catania passa loro lauti servizi che tante altre famiglie con parenti immobilizzati a letto se li sognano, gli passano le medicine, gli passano 2600 euro extra all’anno per le altre spese. Sinceramente non so quanto costino i pannoloni, può darsi che 2600 euro non bastino nemmeno a coprire questa spesa ma ripeto, la maggior parte delle famiglie italiane se li sogna gli aiuti che ricevono questi tizi, devono sborsare di tasca propria per le medicine e anche per trovare qualcuno che assista i loro cari. E non hanno nemmeno volontari a conoscenza della loro storia che vadano a dargli una mano, eppure avanti ci vanno comunque, ogni giorno.
Quindi con che faccia tosta i Crisafulli osano dire che non ce la fanno più ad andare avanti?
Mi vien da pensare che di faccia tosta ne abbiano veramente tanta, visto che non provano vergogna nell’agghindare questo povero Salvatore come sant’Agata!
Mi pare la cosa più interessante in tutta questa vicenda sia la posizione assunta dall’uaar, che ritengo seria e responsabile. Sulla famiglia Crisafulli preferisco non fare commenti, non avendo niente di positivo da dire.
“Salvatore Crisafulli è stato anche portato in carrozzina alla festa patronale in onore di sant’Agata vestito come la santa”.
Ecco, questa per me è davvero mancanza di rispetto nei confronti della dignità di una persona ammalata.
E poi, se è vero che questo signore ha la sindrome “locked-in”, (l’ottimo film francese “Le scaphandre et le papillon” ne spiega benissimo la durezza e la condizione), l’attività mentale del paziente è del tutto intatta.
Per me la famiglia vuol solo sbarazzarsi di un “peso” e lo fa davvero nel peggiore dei modi.
Mi dispiace moltissimo per Salvatore Crisafulli che, se potesse, probabilmente prenderebbe i suoi familiari a calci.
Tutti gli accusatori e i denigratori di Beppino Englaro vengono irrimediabilmente smentiti.
Smentiti di cosa?
Caro “We need protection”,
qui stiamo parlando della (più o meno volubile) volontà di Pietro Crisafulli.
Non della volontà di Salvatore.
Oggi, grazie alla sentenza della Cassazione sul caso Englaro, chiunque volesse sbarazzarsi di un familiare scomodo (es. per motivi di eredità), che versi in stato vegetativo, potrebbe inventarsi una presunta volontà dello stesso manifestata in qualche occasione (ma in realtà mai espressa). Magari con l’ausilio di qualche testimone complice.
Mi sembra una cosa agghiacciante, perché chiunque di noi potrebbe trovarsi in questa situazione.
Per questo c’e’ bisogno di una legge sul testamento biologico.
Se ci fosse una legge sul testamento biologico, e sapessi di avere – puta caso – un fratello o una sorella così inumani da vedermi più come occasione di far soldi che come familiare, correrei immediatamente a fare testamento biologico, in modo da mettere nero su bianco le mie reali volontà.
In ogni caso stiamo parlando di casi estremi, e comunque risolvibili proprio con la legge che i parlamentari catto-teocratici cercano di contrastare.
Eusebio sono i tuoi amici pro-accanimento terapeutico che sostenevano il fatto che Salvatore sia in grado di comunicare tramite un software. Non ci vuole molto a controllare e, se si rivelasse vero, chiedere al diretto interessato cosa vuole.
Quanto alle tue deliranti battutaccie su testimoni compiacenti…. è così vero che agli Englaro ci sono voluti 17 anni per ottenere che la volontà della figlia (testimoniata dai famigliari e dagli amici) venisse rispettata.
Qui parliamo di un parassita, Pietro, che ha usato il fratello per farsi pubblicità e soldi tramite il movimento pro-life…. e che ora sostiene il falso (mancaza di sodli, cura e assistenza) per fare ancora più soldi e pubblicità. Quest’essere (non mi riesce di definirlo uomo) mi fà orrore per come strumentalizza il povero Salvatore per gonfiare il proprio portafogli e la propria vanagloria.
è esattamente il motivo per cui vogliamo una legge degna di tal nome sul testamento biologico.
perchè le volontà dell’individuo siano conosciute più di quella dei loro familiari o congiunti.
in tal modo, queste situazioni non accadrebbero più.
Sì, ma intanto, nel vuoto normativo, c’è la terrificante sentenza della Cassazione.
Che non può essere la causa della (presunta) necessità di una legge sul testamento biologico, ma l’effetto (distorto).
Non potete capovolgere il nesso eziologico.
Sul testamento biologico ho solo una grande remora: la possibilità di revoca.
La dinamica della volontà umana è talmente imprevedibile e oscura che quello che vorrei oggi (il testamento biologico), in stato di salute e di piena capacità di intendere e di volere, potrei non volere più domani, quando mi trovassi in stato di malattia.
Se in questo stato potessi manifestare la mia volontà di revoca del testamento, bene.
Ma se non potessi, pur volendolo?…
Ai sapientoni la risposta.
P.S. @ Al sapientone Asatan
Non mi riferivo agli Englaro, ma alle possibili conseguenze (per tutti) della pronuncia della Cassazione. Mi pareva evidente.
Constato, però, che il prosciutto ideologico che benda gli occhi è molto spesso (deve essere quello tagliato a mano)
Sono d’accordo che tutti dobbiamo toglierci un po di prosciutto ideologico dagli occhi, spesso si vede la fetta degli altri ma non il proprio trancio; Senza essere sapientoni si puo’ benissimo riconoscere che se si hanno remore di qualche tipo riguardo al testamento biologico ci si puo’astenere dall’usufruirne senza togliere agli altri la possibilita’ di farlo.
Se ora (ripeto: ORA) vuoi ucciderti, ne hai facoltà e libertà.
Ma se allora (ripeto: ALLORA, cioè quando stai male) tu volessi revocare quella volontà, già liberamente manifestata, e non potessi farlo, che fai?
Escludi proprio categoricamente che tu voglia revocare il tuo testamento biologico?
Vedo che il prosciutto è sempre più spesso: siamo alla necrofilia.
@ Pancotto
allora proponi una soluzione alternativa al testamento biologico, perdiana! Quando uno lo sottoscrive sa benissimo che ci potrebbe essere quella possibilità. Firmando il testamento biologico ne accetta tutte le conseguenze. Punto. Sia in un senso che nell’altro. Perchè se è vero che uno può decidere quando è sano di essere lasciato morire quando sarà malato, altrettanto uno può scegliere di essere tenuto in vita e poi cambiare idea dopo aver passato qualche mese bloccato in un letto senza poter comunicare o muoversi. Se tu sei sicuro di voler essere tenuto in “vita” per 20 anni attaccato ad un sondino scrivilo nel testamento biologico. E accettane le conseguenze. Io non vorrei vivere nemmeno per una settimana in quelle condizioni. Se poi cambierò idea all’ultimo momento, pazienza. Avrò comunque la consolazione che quella è stata una MIA scelta, non tua, non del papa, non dei giudici, non dei miei famigliari. Solo ed esclusivamente MIA.
Concordo con Fri… 😉
Mi sa che solo l’Eusebio salumiere non ha ancora capito cos’e’ un Testamento Biologico e come dovrebbe funzionare.
Caro Eusebio, tu intanto vai a scuotere le sottane dei tuoi cari prelati e digli di non fare ostruzionismo attraverso le loro pedine in parlamento.
Poi vedrai che chi e’ assolutamente CERTO di volerne compilare uno, lo fara’ e chi non se la sentira’ per i suoi motivi, evitera’ di farlo.
IL PROBLEMA E’ CHE SENZA UNA LEGGE CHE CONVALIDA QUEI MALEDETTI TESTAMENTI BIOLOGICI, I CITTADINI NON HANNO LA LIBERTA’ DI SCELTA!!
ENTIENDES!?!?!?!
Peraltro, devi essere alquanto disturbato mentalmente per prendere sottovalutare il testamento biologico a tal punto di cambiare idea o avere ripensamenti!…Insomma e’ una cosa che FIRMI, mica una cosa su cui ci inciampi per sbaglio!!
C’è solo un motivo per cui sono favorevole al testamento biologico.
Quello per cui attraverso di esso si attua la selezione della specie.
Entiendes?
Hai finito gli argomenti?
PS: la selezione della specie si ha anche senza testamento biologico. E’ vero che qualcuno ha avuto la facciatosta di dire che Eluana poteva avere figli, ma una persona inchiodata in un letto incapace di muovere un muscolo e di comunicare, difficilmente puo’ riprodursi.
Mi astengo da qualsiasi commento perchè, come ha scritto Iacopo Riani, non riuscirei, con tutta la buona volontà, a trovare qualcosa di positivo nel comportamento della famiglia.
“Salvatore Crisafulli è stato anche portato in carrozzina alla festa patronale in onore di sant’Agata vestito come la santa.”
Voglio sperare che sia un errore e che debba intendersi “vestito come i devoti portatori del fercolo (o vara) ll fercolo o vara (in catanese), è un tempietto di argento che ricopre una struttura in legno che trasporta il busto-reliquiario della santa catanese e lo scrigno, in argento, entro cui sono custodite tutte le reliquie di sant’Agata.
Se ne dovrebbe dedurre che è stato vestito così per chiedere alla santa un miracolo.
Mi astengo anche dal chiedere se lo ha ottenuto.
Si, è così. Chiederei di correggere la notizia.
anche mia nonna ha bisogno della badantee di fisioterapiae di una dieta personalizzata: me la manda l’asl????
Sinceramente, la prima cosa da fare è togliere la potestà dei familiari, se cosi si puo chiamare, di questa persona sfortunata. Gia la vita lo ha segnato irrimediabilmente, ora deve subire anche la volontà di questi pseudo familiari “amorevoli” che si fanno portavoce di una sua presunta volontà. Voglio sottolineare la diversa tipologia di questo caso, dal caso Englaro. Non si possono accostare minimamente. E voglio sottolineare la bassa moralita dei suoi familiari, anzi della assoluta mancata di moralità. Le dichiarazioni fredde del fratello sentite ieri in Tv sembravano quelle di un qualsiasi essere che decide di sopprimere il proprio cane perchè se no soffrirebbe troppo. Anzi forse il possessore del cane esprimerebbe qualche sentimento di pietà. A perte l’aria fritta dei difensori della VITA COMUNQUE SIA, quali passi concreti si stanno facendo per questa povera creatura? Dove sono i vari vescovi? I vari rappresentanti del governo ad esempio Volontè? L’immancabile e sempre onnipresente “appenauscitadal parrucchiereedallestestista” SANTANCHE? CI illuminino per favore.
Immaginando questo disgraziato travestito da Sant’Agata e portato in processione, mi è venuto in mente quando il clero in toto si scaglia contro manifestazioni per i diritti civili come il gay pride, bollandoli come carnevalate . . ho provato un senso di squallore infinito, che diceva più cose di tante descrizioni minuziose.
Che storiaccia, tutta questa vicenda.
che vicenda triste pero’….non riesco ad aggiungere altro
Triste????? Diciamo pure penosa ma penosa assaje.
Un tempestivo testamento biologico eviterebbe ogni abuso.
Questa storia dà veramente disagio.
Cara Alessandra come ti permetti di chiedere cose intelligenti in un paese come questo?
La cosa più probabile è che quella banda di cialtroni, fratello in testa, sia completamente ignorante e demotivata in materia di attivismo e diritti civili, e che a suo tempo si sia prestata a fare da “simbolo” del punto di vista pro-life (comprese volgarità e insulti contro englaro e welby) non perché ci credesse veramente, ma solo perché qualcuno, in alto, aveva fatto loro qualche promessa. Siccome poi questa promessa è evidentemente stata rimangiata, adesso cambiano bandiera senza problemi e senza vergogna…
Lisa
@Eusebio Pancotto
Ancora una volta non perdi occasione di dimostri meleducato e ipocrita.
Te lo ripeto malgrado le più che numerose testimonianze agli Englaro ci sono voluti 17 anni per vedere riconosciuta la volontà della figlia. Tu pensi veramente che bastino due testimoni per autorizzare la sospensione dell’accanimento terapeutico?
LA causa del problema è la totale assenza di normative libertarie su testamento biologico ed eutanasia. Se tali norma ci fossero il problema non si sarebbe MAI posto.
In Italia non esiste nemmeno il “modulo di non rianimazione”. Ovvero una volontà espressa e registrata all’interno del sistema sanitario per cui in caso di gravi incidenti che inducano a coma irreversibile, stato vegetativo permanente, ecc al personale sanitario è vietato operare interventi che pongano il paziente nella condizione di essere un vegetale tenuto in vita dalle macchine. Qui prima devi venire intubato e attaccato alle macchine, poi eventualmente (dopo anni e anni di cause legali) le staccano.
Forse tu non hai capito che questa sentenza della cassazione che tu ritieni tanto infame ha solo portato alla luce uno scandalo pre esistente. Ovvero la totale mancanza di rispetto della volontà del malato quanto questi non si adatti ad essere il vegetale sforna soldi delle cliniche convenzionate.
Il testamento biologico consente a TUTTI di fare le proprie scelte senza ledere la libertà altrui. Però per voi cattolici sembra essere impossibile capire che il resto delmondo non desidera vivere schiavo delle vostre illusioni e dei vostri taboo feticisitici.
Sembra, dal notiziario regionale, che adesso il fratello del Crisafulli abbia cambiato idea, affermando che Salvatore abbia espresso la volontà di vivere.
Si vede che ha ottenuto quello che voleva…