Al termine dell’Angelus di ieri Benedetto XVI ha rivolto un breve pensiero “ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme”, associandosi all’appello della CEI affinché sia fatto “tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie”. Le parole del pontefice hanno evidentemente catturato l’attenzione di quasi tutti i mezzi di informazione italiani, che hanno dedicato loro l’apertura dei telegionali e le prime pagine dei quotidiani. Anche Cristiano Nervegna, segretario generale del MLAC (Movimento lavoratori di Azione Cattolica), è tornato su queste parole, dichiarando all’Agenzia SIR che “oggi più che mai non è sufficiente declamare principi o organizzare convegni, magari facendo riferimento alla dottrina sociale della Chiesa. Senza sporcarsi le mani, senza guardare in faccia le persone che perdono tutto, non si esce da questa situazione”.
Una proposta concreta e lontana dai toni dei proclami è stata formulata oggi da Pancho Pardi sul sito di MicroMega: L’8 per mille ai disoccupati. La proposta di Pardi non fa riferimento né alla dottrina sociale della Chiesa né alle parole di ieri, e nemmeno precisa quale quota dell’8 per Mille debba essere destinata a questo fine. L’aprile scorso l’UAAR invitò il ministro Tremonti a destinare l’Otto per Mille statale ai terremotati de L’Aquila: comunicandolo ai cittadini prima del momento delle loro scelte, molti contribuenti avrebbero scelto lo Stato, creando tra l’altro una leva economica consistente. Tremonti non raccolse l’invito UAAR. Quest’anno ha ancora più tempo a disposizione per fare una scelta diversa: molti cittadini firmerebbero per lo Stato, se sapessero che così facendo aiuterebbero i loro connazionali in difficoltà economiche.
Il papa, i disoccupati e l’Otto per Mille
76 commenti
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A proposito dell’eco provocata dalle parole del papa ho riportato nell’altro post l’accoglienza riservatagli nell’editoriale dell’Unità.
Temo che in questo contesto toccare l’8×1000 sia un pio desiderio.
Se mai si può chiedere direttamente al papa se la sua sollecitudine per i disoccupati può spingersi fino a devolvere una parte dell’8×1000 che spetta alla religione cattolica ai lavoratori rimasti senza lavoro. Così, per farsi sentire, non certo per avere una risposta. Che in ogni caso consisterebbe nell’affermare che l’aiuto spirituale dato dal papa è ben più prezioso di tutti gli aiuti economici.
Non concordo.
Sarebbe solo una partita di giro; la parte dell’8×1000 che spetta alla religione cattolica devoluta ai lavoratori rimasti senza lavoro sarebbe conpensata, come minimo, da analoga elargizione dello stato. In altre parole, se l’intero gettito dell’8×1000 fosse 100. 70 la quota spettante con le regole attuali alla religione cattolica, 5 ai valdesi e altri, 25 allo stato, la chiesa potrebbe dichiarare di devolvere 25 ai lavoratori rimasti senza lavoro e lo stato girerebbe il suo 25 alla chiesa, come mi sembra abbia fatto un anno, non mi ricordo se l’ultimo.
Così la chiesa farebbe la sua figura, ma il conto lo pagherebbe lo stato.
Adesso che ci penso, sarà fatto proprio così.
Si, vabbè… campa cavallo che cresce un ettaro…
Invito l’UAAR a reiterare formalmente l’invito al ministro Tremonti (repetita iuvant) mediante un formale comunicato stampa.
E questa, secondo me, sarà una cartina di tornasole per avere o meno un’ulteriore prova dell’asservimento dell’esecutivo (non solo di questo … “così fan tutti” …!) al Vaticano.
Infatti poichè nè i contribuenti nè il fisco perderebbero niente e, per il governo, sarebbe sicuramente motivo di “merito”, non accettare questa proposta dimostrerebbe palesemente di non voler scontentare la chiesa cattolica.
L’UAAR consigli di destinare il 100 % dell’8 x mille ai disoccupati non coperti da nessun “ammortizzatore sociale”, sottolineando proprio le parole di B16.
Ovviamente so già che anche stavolta Tremonti &C faranno orecchie da mercante, anche perchè dovrebbero deciderlo adesso, e sono prossime le regionali …, ma proprio per questo non bisogna perdere l’occasione per sbugiardare politici e clericali.
“sarà una cartina di tornasole per avere o meno un’ulteriore prova dell’asservimento dell’esecutivo (non solo di questo … “così fan tutti” …!) al Vaticano.”
Hai bisogbo di ulteriori prove?????????????’
Io o noi certamente no, ma molti “distratti” o sodali che costituiscono la potente forza di manovra cattolica, quella che riesce a condizionare destra e sinistra, SI.
destinazioni come il sostegno a disoccupati o altri in difficolta’ economiche non e’ tra quelle priviste dalla legge per quanto riguarda l’8×1000 statale:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/ottopermille_2010/
E’ invece una destinazione prevista quella per le calamità naturali:
2. Calamità naturali – Gli interventi sono diretti ad attività di
realizzazione di opere, lavori o interventi concernenti la pubblica
incolumità o al ripristino di quelli danneggiati o distrutti a seguito di
avversità della natura, di incendi o di movimenti del suolo. Tra i detti
interventi rientrano la ricerca finalizzata, il monitoraggio, la
ricognizione, la sistemazione ed il consolidamento del territorio.
Come il cucù di un orologio, dalla finestrella su piazza S.Pietro B16, lancia il suo messaggio al governo italiano sulle politiche per Fiat e Alcoa. Domani ci darà ricette di cucina per i wurstel e i sauer kraut. Speriamo che continui anche a pregare Dio perché faccia comparire oro nel sottosuolo di Termini Imerese o petrolio vicino a Cagliari, e che sia esaudito!
la ccar e la cei hanno appoggiato i governi più conservatori in europa (e in italia berlusconi) che hanno affossato lo stato sociale e aperto le porte al liberismo selvaggio;
la ccar e la cei hanno disconosciuto le istanze sociali della teologia della liberazione e in italia le comunità di base e preti operai
e adesso Maledetto 16 viene a dire di “tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie”?
che faccia tosta!!!!
8×1000 ai disoccupati!!!
E’ però troppo semplice per essere mandato in onda in prima serata.
Occhio,
recentemente è saltato fuori che la quota di 8×1000 che i contribuenti
destinano allo Stato, lo Stato la destina alla ristrutturazione di edifici ecclesiastici.
Per cui anche quella strada è da considerarsi preclusa!
FARE ATTENZIONE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
dà qualche link, per favore, mi pare una notizia importante e agghiacciante!!!
è notizia vecchia : http://www.apprezzo.ilbello.com/mille.htm
Concordo con Tommaso !
non serve cmq destinare allo stato l’8×1000 tanto poi ci pensa Mr B a dirottarlo dove + gli conviene
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/otto-per-mille/otto-per-mille/otto-per-mille.html
purtroppo e’ vero
quello che si vuole chiedere allo stato e’ un impegno per destinare l’8×1000 a gestione statale che andremo a scegliere nella prossima dichiatazione dei redditi per finalità specifiche.
Io sono per le calamità naturali (esempio ricostruire con criteri antisismici ospedali o scuole in Abruzzo
Roberto secondo me se l’8×1000 non si può togliere, si dovrebbe chiedere di togliere quello allo stato, visto l’inganno della ripartizione e dare la possibilità di donarlo alle varie ricerche, emergeny, amnesty etc. etc. perchè io cittadino ateo ho il diritto di scegliere tra le medicine e le preghiere.
“oggi più che mai non è sufficiente declamare principi o organizzare convegni, magari facendo riferimento alla dottrina sociale della Chiesa. Senza sporcarsi le mani, senza guardare in faccia le persone che perdono tutto, non si esce da questa situazione”
Hah, lo dice il capo di un presunto “ente per la carità”… ma che invece devolve ai poveri solo 1/5 delle sue (abnormi) entrate
Ricordate quando Wojtyla,rivolgendosi idealmente ai mafiosi,lancio’,con voce tonante,
(o che tentava di esserlo)un appello di una sola parola:”Pentitevi!!!!!” ?
Questi appelli di ratzinger fanno il paio con quello, sotto tutti i punti di vista.
Non hanno devoluto la quota ai terremotati nelle tende per mesi, figuratevi quanto gli puo’ fregare dei disoccupati, cassa integrati, precari, co.co.co e via dicendo…!
Certo a parole, sono tutti per lo stato sociale, per i disoccupati, per la gente che non arriva a fine mese e blablabla vario. NEI FATTI, LA REALTA’ E’ BEN DIVERSA!…Ed e’ sotto gli ochhi di tutti. C’e’ chi arriva a darsi fuoco per la perdita del lavoro…Altri che si arrampicano a presidio dei tetti degli stabilimenti ad oltranza…!
Sai quanto gli frega a uno come B16 di Termini Imerese???
Sono tutte farneticazioni rivolte al “gregge” per ribadire quanto sono buoni, giusti e bravi con i bisognosi…Mi ripeto, TUTTO A PAROLE, FATTI ZERO!
Gia’ me lo immagino e mi torna in mente una famosa battuta di Alberto Sordi nel film “Il Marchese Del Grillo”:
“Io so’ io…E voi nun sete un ca…!” 👿
Quotone per quanto riguarda il marchese e quant’ altro sopra…
salam aleikum
gigi
Solo l’Italia al mondo in spregio al proprio popolo che versa in condizioni di cacca , finanzia così lautamente una religione proclamandosi oltretutto stato laico ! Allora facciamo una cosa giusta ed equa, si trattengano i soldi per finanziare la chiesa a chi dichiaratamente è cattolico e vuole sostenere il vaticano , ma non si chiedano soldi a chi si ritiene laico e non vuole sostenere il vaticano ! E ora di smetterla di finanziare uno stato che è straricco già di suo e usare questi fondi ingentissimi per toglierci dalla cacca noi . Basta dar da mangiare alla bestia che oltretutto ti morde la mano !!!!!
parole inutili pronunciate da chi ha ed avrà sempre la pancia piena.
Ma i disoccupati, cassintegrati e quelli che rischiano il posto di lavoro avranno creduto alle parole di B16 ?
Penso proprio di no LIBERO. Sono un operaio indotto Fiat, ero tra quelli che manifestavano davanti ai cancelli la scorsa settimana. Oggi primo giorno di lavoro, il clima in fabbrica e pesante, le parole di B16 da quello che ho sentito tra i miei colleghi non hanno confortato proprio nessuno, anzi qualcuno a criticato il suo intervento: è stato definito un politico travestito in cerca di voti.
Perchè non portate dei crocifissi nei cortei di protesta, la TV vi dovrebbe inquadrare di più, in teoria.
Io ci proverei.
Peppe, sono solidare con te, come lo sono anche con i mie ex colleghi della Donora SRL dela gruppo Candy a Cortenuova Bergamo, messi in mobilità ultimamente prossimi al licenziamento.
Quello che non approvo nella disperazione è cedere alla fede nell’ancora più irrazionale tradizione cultualistica; sono stato anche io licenziato dalla Donora, con debiti alle spalle, ma mi sono risolto, tuttavia ho dovuto tirare la cinghia ed ho avuto un incidente sul lavoro, nonostante la mia attenzione. La mente razionale deve vincere sulla rassegnazione della fede, perchè la fede è accettazione di una ipotetica volontà di dio, quindi, accettazione rassegnata di ciò che ci sta accadendo, questo non è accettabile, e si deve lottare per i propri diritti, e la lotta non è fede ma giusta ribellione a tutto ciò che una presunta volontà divina impone, cioè, come Saulo di Tarso raccomandava agli schiavi cristiani di rimanere obbedienti al padrone e oggi questo non è tollerabile.
off tipic; la mia esperienza.
Ora sono diversamente abile al 100%. Mi ha sostenuto il continuare a rimanere lucido e razionale, non pessimista, e scrivere di filosofia e di psicologia, ed in passato ho studiato all’interno della Chiesa i comportamenti della religione osservando molto da vicino come la gente crede e fa della fede un auto-difesa psicologica, anche sull’onda emotiva reazionaria fanatica ad ogni ipotesi di inesistenza di dio, che può essere un evasione dalla realtà, che un lavoratore sia impegnato che disoccupato nemmeno può permettersi.
Domani, assieme ad uno studioso di Gurdjieff della 4 via, inizierò un progetto di studio sulla psicologia dell’auto osservazione, il cui scopo è osservarsi razionalmente in situazioni di difficoltà estrema senza dover ricorrere a fantomatici aiuti trascendentali che di solito sono una proiezione isterica.
La 4 via di Gurdjeff è già impegnata in alcuni studi sul comportamento dei lavoratori in diverse strutture al fine di migliorarne l’attenzione al proprio lavoro ed al fine di aiutare gli operai a vincere lo stress.
A parole la Chiesa è con i disoccupati ma non rinuncerà all’8×1000, non ama la proprietà invariantiva della matematica, meglio modificare le condizioni d’uso dell’8×1000 allo Stato, nulla più alla chiesa ma tutto a favore degli stessi cittadini italiani senza discrminare nessuno. Si potrà fare?
La disperazione dei lavoratori, dapprima rivolgendosi a san felice a Termini Imerese, e adesso affacciandosi sulla sacra piazza dello IOR (p. san Pietro), ha trovato l’ipocrisia del cupolone, che in fatto di aria fritta ne e fumo negli occhi ne è esperto.
Ma possibile che non capiscano che la chiesa e l’egoismo del capitalismo cristiano-cattolico sono lo stesso affare? Che non si dica assolutamente essere ateismo materialista.
Molte banche italiane sono moralmente discutibili, lo IOR è la Cupola anche responsabile del fallimento del Banco Bmbrosiano. Ora salta fuori che anche Milano 2, opera faraonica di Berlusconi, è oggetto din indagini.
Vorrebbero poi dare lavoro a molti lavoratori nella costruzione delle centrali nucleari di seconda generazione, ma sono pericolose mentre quelle di ultima generazione hanno beneficiato degli studi sullo smaltimento delle scorie radioattive ad opera del CERN e precisamente di Carlo Rubbia, che aveva inventato un procedimento di riutilizzo delle scorie, fino a renderle meno nocive, quindi molto sotto rispetto alle scorie tradizionali.
Secondo me manca un progetto serio di ricerca e di sviluppo in Italia, si vuol far lavorare seriamente ste gente o la si vuole illudere ancora con progetti faraonici inutili come il Ponte di Messina che non ha mai avuto il parere positivo dei geologi e sismologi? tanto vale costruire centrali ad idrogeno e riconvertire le aziende di macchine e pulman, in modo che avremo macchine e pulman ad idrogeno ad emissione 0. I progetti ci sono, anche Beppe Grillo lo aveva detto, ma nessuno ha la volontà di costruirle.
Adesso con i problemi ambientali che abbiamo si deve rivedere tutto il sistema produzione-riconversione-economia sostenibile. Le risorse umane ci sono in abbondanza, manca solo un progetto d insieme che riveda anche progressivamente tutto il nostro tenore di vita e la nostra gestione economica che, ripeto, deve essere eco-sostenibile, perchè non è più accettabile a lungo andare che si facciano progetti tutt’altro che ecologucamente riepettosi.
Forse ognuno di noi sta già facendo qualcosa per venire incontro all’ecologicamente sostenibile dei nostri sistemi di riciclaggio materie e smaltimento rifiuti e tele-riscaldamento, ma io intendo anche un modo nuovo di vivere la gestione economica privata, e rivedere il sistema fiscale e gli sprechi da parte del governo e parlamento.
Rivedere la redistribuzione delle risorse economiche, immobiliari e dei servizi sociali, senza fare discriminazioni e per ciò è necessario uno Stato Laico, non uno stato confessionalista.
Per questo, non possiamo dirci cristiani, meno che mai cattolici-capitalisti-egoisti-miopi-nemici della scienza e dello sviluppo.
Condivido in pieno le tue considerazioni. Questo è uno dei motivi se non il principale per cui mi sono iscritto all’uaar. Il grosso problema è che alla spalle abbiamo 1800 anni di “rassegnazione cristiana” scientificamente inculcata nelle menti ed ormai entrata a far parte del dna del popolo italiano. L’unica arma semispuntata, visto chi governa ed ha in mano la comunicazione e chi stà all’opposizione, è quella di una profonda battaglia culturale da attuarsi tra le italiche genti.
Applausi.
Aggiungo che la fede, innanzitutto la fede Cristiana, tramite il meccanismo della redenzione dal peccato, ha assunto fin da tempi molto vicini alle sue origini (anche) la funzione di placare il senso di colpa indotto dall’egoismo. Non mi addentro nella funzione di transfert del’Ego sull’immagine di Dio, perché il discorso porta lontano.
Sono ateo anche perché preferisco provare i miei orgogli e i miei sensi di colpa, le mie emozioni costruttive e quelle distruttive senza anestetico. Sono drogato di vita.
Confermo e concordo con POPPER!
C’e’ poco da aggiungere….
Evidentemente il sommo teologo non mai letto o si è dimenticato il Vangelo: « Per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete. Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Cosa mangeremo, cosa berremo, di cosa ci vestiremo? Di queste cose si preoccupano solo i pagani» MATTEO (6.25) e (6.31).
“Per Gesù, secondo il suo messaggio escatologico [relativo al destino finale dell’uomo], le attività terrene non significavano nulla. L’idea che il lavoro non sia solo fatica, ma che possa anche essere un mezzo di crescita personale, nei Vangeli non trova alcun riscontro” (Streminger).
Del vangelo, il sommo teologo usa solo ciò che è funzionale agli introiti economici della sua banda, infatti:
Predicano di dare ai poveri (tramite la chiesa);
Condannano le ricchezze (ma non quelle destinate al culto che in quel caso diventano “tesori in cielo”).
Stando al vangelo non saremmo neppure evoluti e progrediti, magari saremmo stati delle brave pecore affidate al buon pastore.
mi domando di quali vangeli stia parlando streminger…
mi domando di quali vangeli stia parlando ratzinger…
fra Pallino
ecco una bella occasione per smentire Streminger. Pendiamo dalle tue labbra. Ricordaci per favore un solo passo del Vangelo dove il lavoro viene non dico esaltato ma almeno lodato.
Che non sia però il lavoro degli schiavi. Riguardo agli schiavi, infatti, di passi nel Vangelo ce ne sono a bizzeffe e tutti a favore dello schiavismo.
Ad esempio, il fondatore del Cristianesimo scrive: «Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; ma anche se puoi diventare libero, approfitta piuttosto della tua condizione!» 1 CORINZI (7.21).
Anche il primo Papa era pienamente d’accordo: «Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili. È una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente. Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito a Dio» 1 PIETRO (2.18).
Ai santi apostoli Pietro e Paolo non interessava che gli schiavi venissero liberati , bensì che sopportassero pazientemente le proprie sofferenze. Gli schiavi e la loro sofferenza, infatti, esistono perché così Dio ha voluto.
Continuiamo ironicamente ad auspicare che B16 abbia vita lunga perchè così la chiesa diventerà sempre meno credibile… poi si scopre che il prestigio, l’ossequio, la funzione di sola vera voce di speranza e di conforto nelle difficoltà, riconosciuti al papa, sono rimasti intatti. Che sia questo o un altro iquello in carica. Almeno a livello pubblico.
Ultima conferma stamattina. In una rubrichetta di 10 minuti su la 7 in cui Enrico Vaime commenta come vengono riportati i fatti del giorno dalla stampa o dalla tv – spesso in modo piacevolmente ironico, ma spesso anche come interprete del comune sentire della ‘brava gente’ – stamattina ha inevitabilmente parlato anche della tremenda morte dell’operaio che aveva perso il lavoro, e più in generale della stuazione dell’occupazione nel nostro paese. Ebbene, dopo aver sottolineato la gravità della situazione, per rendere conto di quanto fosse drammatica. ha riportato la circostanza che ‘perfino il papa’ ne ha parlato nel domenicale dono di sè alle folle di piazza S. Pietro.
Insomma, quei pochi accenni alla questione operaia inseriti nelle solite banalità avrebbero dato più di ogni altra cosa la vera misura della gravità della situazione. Il “l’ha detto perfino il papa”, il suo ruolo di oracolo, sono sempre di moda. Almeno presso la ‘brava gente’… che poi vota come vota.
Ne abbiamo di lavoro da fare………..le rivoluzioni sono cruente ma relativamente facili. Abbattere si può. Costruire è il problema. Seminare cultura, far ragionare cercando di smuovere le coscienze, mettere in moto i cervelli e nel frattempo difenderci dai controrivoluzionari, quelli pericolosi che per me non sono tanto i politici del “vecchio regime” ma coloro che vogliono distruggere la cultura. Ti saluto e qui mi fermo perchè se inizio a fare la lista facciamo notte.
Bravi entrambi, sia Bruno che Stefano, individuano il problema che è sopratutto costruire un opinione pubblica differente da quella attuale asservita alla CCAR.
Se questo fenomeno di diffusione del pensiero UAAR è allo stato embrionale, sebbene i tentativi di sopprimerlo siano parecchi, è anche vero che sta dimostrando di possedere forza e contenuti tali da essere tra i più temuti problemi per la CCAR.
Sarà impossibile sottrarre anche un centesimo dall’8×1000 del Vaticano, ma serebbe l’ennesimo mattoncino scagliato contro la credibilità della CCAR.
In effetti, mi si passi l'”osceno” paragone, ma
il titolo:”Il papa, i disoccupati e l’otto x mille” fa tanto film con Alvaro Vitali o commedia
caciarona.
Voglio dire, il problema lo vedono tutti e tutti ne intuiscono la facile soluzione…se non si fa nulla è perchè non si ha il coraggio, da parte di chi governa, di assegnare le risorse a chi ne ha bisogno al momento.
la solidarietà del papa va bene (non costa niente), ma l’8×1000 non si tocca!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La solidarietà del papa con i soldi che lo stato gli passa, vorrai dire.
Tutti a chiamare a gran voce l’8×1000 che ammonta a poco più di un miliardo di euro. (2008)
Ma i contributi/stanziamenti/omaggini vari annuali ammontano ad ulteriori 8 miliardi di euro gentilmente offerti dai contribuenti. (2008)
L’8×1000 rappresenta soltanto un misero 12% dei fondi destinati al sostentamento del clero.
Con quei soldini potremmo avere uno stato sociale paragonabile o migliore di quello francese, sussidi di disoccupazione ed aiuti a single e famiglie, anziché proclami fatti da un balcone.
Parole sante.
Ciao, sono Peppe da Termini Imerese, Ringrazio LIBERO, STEFANO, BRUNO e tutti gli amici per la solidarietà espressa. Sono 13 anni che lavoro in fabbrica (indotto Fiat) non vi dico il senso di scoramento che c’è in fabbrica in questi giorni, avverto la disperazione di parecchi miei colleghi e lavorando con loro fianco a fianco, per 8 ore al giorno, mi trovo spesso a fare del proselitismo senza averne voglia. Come potete ben immaginare, chi come me è ateo (l’unico in fabbrica), cerco di consolare gli amici e colleghi in maiera razionale, cercando di trovare delle soluzioni ai problemi senza ricorrere a preghiere o ai santi, (ho saputo perfino che il direttore si è costruito un cappella personale su cui pregare in questo momento difficile). Vengo visto in maniera strana e la cosa non mi sorprende, ma allo stesso tempo mi consola perchè molti di loro sono vicini a fare quel salto di qualità che sicuramente migliorerebbe la loro concezione del mondo.
L’unico consiglio che dò a queste persone è quello che mio padre (ateo anche lui) prima di morire diede a me: “sii protagonista attivo nella tua vita, nella società, nel futuro dei tuoi figli”. Credo che ciascuno di noi abbia la responsabilità di essere “attivo”, di contribuire a migliorare la società e quindi migliorare il futuro dei nostri figli, se c’è del marcio nella società lo si deve denunciare, siamo noi che costruiamo il mondo con il nostro lavoro e le nostre idee, non c’è nessuna forza divina che intercede nelle nostre scelte. Se gli uomini che ci governano occupano quei posti è perchè noi lo abbiamo voluto e se non lavorano per il bene comune allora si devono cacciare, sta a noi cambiare il futuro con scelte responsabili. Dobbiamo prenderci di coraggio e la responsabilità nel ricoscere il limite delle nostre conoscenze senza attaccarci al sovrannaturale.
sei da ammirare Peppe, ma non fai proselitismo, tu cerchi solo di far ragionare i tuoi colleghi, che è cosa ben diversa. Buon lavoro!
Quando dici che sei l’unico ateo in fabbrica significa che sei l’unico ateo dichiarato, in fabbrica ci sono altri atei e agnostici che non si dichiarano per conformismo, come da altre parti.
Purtroppo noto che in Sicilia, con 5 milioni di abitanti, ci sono solo 4 sedi UAAR, come del resto in tutto il Sud le sedi UAAR sono in proporzione meno della metà di quelle del Centro-Nord, non credo sia un caso che il PIL abbia lo stesso andamento, l’equazione è laicità = progresso, religiosità cattolica = rassegnazione.
Comunque tieni duro, anche la Sicilia cambierà.
Basterebbe soltanto l’8%° degli utili dello sterco del diavolo che gira nello “IOR” da tutti i più illeciti e sporchi affari internazionali (non solo per i cassaintegrati,i licenziati,i giovani che non hanno quasi più speranze) ma ” PER TUTTI”!!!!! Intanto stiamo calmi e aspettiamo con fede l’intervento di dio,di gesù e di sua madre –vergine– sic!
Nel frattempo in Inghilterra la National Secular Society ha annunciato una campagna di protesta a proposito della visita di stato di Ratzinger a settembre.
Il pres. della NSS Terry Sanderson ha detto: “Se la Chiesa cattolica vuole che il suo leader venga qui, deve pagare di tasca propria.”
La petizione aperta da NSS recita:
“I sottoscritti chiedono al primo ministro di fare in modo che la chiesa cattolica paghi la visita del papa in UK e di sollevare i contribuenti del costo stimato di 20 milioni di sterline. Riconosciamo il diritto del papa di visitare i suoi seguaci in GB, ma il denaro pubblico dovrebbe essere meglio speso destinandolo alle scuole, ospedali e servizi sociali alle prese con riduzione di risorse economiche.”
http://www.secularism.org.uk/protests-planned-for-pope-visit.html
A proposito dell’Equality Bill il papa rivolgendosi ai vescovi inglesi ha dichiarato:
“Il vostro paese e’ noto per l’impegno per l’uguaglianza di tutti i componenti la societa’.
Eppure, come giustamente avete messo in rilievo, l’effetto di alcune delle leggi dirette a questo fine e’ stato quello di imporre a comunita’ religiose ingiuste limitazioni nella liberta’ di agire in accordo con il proprio credo.
In un certo senso si viola la legge naturale sulla quale e’ costruita l’uguaglianza delle persone e che e’ da essa garantita. [..]
Continuate a insistere nel vostro diritto di partecipare al dibattito nazionale attraverso un dialogo rispettoso verso altri elementi della societa'”.
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/vaticancityandholysee/7128894/Pope-Benedict-XVI-confirms-Britain-visit.html
http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/religion/7128379/Pope-Benedict-XVI-criticises-unjust-effects-of-Harriet-Harmans-Equality-Bill.html
Hanno proprio ragione quelli dell’NSS,
Make the Pope Pay!!!
Almeno adesso non vi potete più lamentare che i viaggi pastorali all’estero del Papa li pagate voi…
Ci lamentiamo degli altri nove miliardi di euro che gli amici tuoi saccheggiano dalle casse dello stato che dovrebbe essere laico. Casse il cui coperchio viene tenuto aperto da una parte dal centrodestra e dall’altra dal centrosinistra.
Perché dopo 70 anni che li paghiamo tutti forse ne salteremo uno? ahahahah
Secondo te non andrà con un aereo Alitalia?
9 miliardi di euro ogni anno, anche se sottraessimo 1 viaggio non cambierebbe gra che.
Liberi di non credere, ma non di non mantenerli.
se li paghi da solo! perchè i viaggi “pastorali” di Maledetto 16° glieli devono pagare i contribuenti inglesi o italiani?
Federico, ci sei o ci fai? Da dove vengono i soldi che il vaticano sborserà per quel viaggio, se non dalle nostre tasse (anche le tue, sì… a meno che tu non sia un evasore)? Certo non andranno ad intaccare i depositi dello IOR.
Tu sei d’accordo? Mi sta bene, contribuisci. A me non sta bene. Ma sono costretto a contribuire comunque.
Per NSS si parla di costi della VISITA. Se invece parliamo di costi di viaggio, il papa viaggia/ava Alitalia o Cai. Ti risulta che abbia pagato? No, quindi ha viaggiato a spese nostre. A Praga ando’ con 81 persone. Quando ando’ in Angola – dove piu’ del 90% vive al di sotto della poverta’ – il pranzo servito in aereo a spese nostre era:
“Agnolotti di grano saraceno farciti con caprino e menta in salsa ragù di agnello e rosmarino”; “Carpaccio di manzo della Val del Sarca con misticanza di campo e bagosse bresciano; “Filetto di orata al forno con vellutata al prosecco e pomodori canditi”; “Rombo glassato all’arancia amara e capperi di Lampedusa”. Il tutto accompagnato da una selezione di nove vini d’eccezione.
Sandra per favore. Sono a dieta 🙁
La National Secular Society è tosta !
Sai Peppe, tanti anni fà mi sono ritrovato in Tibet tra i quattro ed i cinquemila metri di altitudine. Io e mia moglie avevamo nel gruppo un’amica a cui era venuta una brocopolmonite. Fumava tra i due o tre pacchetti di sigarette al giorno (più tre che due) ed in quella situazione pensai, mentre si accendeva una sigaretta, di fermarla. Non ti dico con quale forza della mano mi afferrò il polso ed urlando con vove rauca disse: lascia stare la sigaretta. Tu sai che la nicotina dà assuefazione, è come una droga e quel giorno ho compreso ancor di più cosa sia per i credenti, la religione. Nella tua situazione se tu dicessi ai colleghi la verità dei fatti susciteresti in loro l’effetto contrario. Chi è stato abituato al pianto sin dall’infanzia, non lo guarisci da un giorno all’altro. Aveva ragione tuo padre e dice bene POPPER. Il tuo essere attivo non è proselitismo. Quando i colleghi, un pò stupiti ti domanderanno “ma tu non preghi?” gli spiegherai che con le preghiere nessuno ti acolta e se vorranno capire capiranno, stanne certo.
Grazie, Beppe, per la tua testimonianza e un augurio sincero affinchè tu e i tuoi colleghi possiate presto superare questa situazione difficile.
@ Sandra
@ Federico
Un giorno, dallo studio privato di Dio, si udì un grido: Pietroooooo!!!!!!
Si capo? Chiamavate?
Certamente, non hai sentito? Stavo leggendo la creazione e non ricordo una cosa: questo pianeta terra, cosa sarebbe?
Ma come, non vi ricordate, ci avete messo sette giorni e l’ultimo, la domenica vi siete riposato…..
Ah beh, si, insomma sai com’è, sono un po’ vecchio, la memoria mi inganna un po’…..senti Pietro andiamo a vedere che in effetti mi devo rinfrescare un tantino le idee.
E così i due partono ed arrivano volando sulla terra, esattamente in sud America. Pietro, gli fa Dio, chi sono quei poveracci che vivono in quelle baracche, tutti sporchi, senza cibo, che fan pena solo a vederli?
Ma capo, non vi ricordate? Voi diceste: lavorerete con il sudore della fronte, patirete le pene ed i tormenti, i sacrifici di una vita di stenti…….
Oh si ora ricordo ma Pietro, io scherzavo, l’ho detto ma non volevo che fosse così……tu prendi tutto alla lettera, guarda cosa mi hai combinato.
Dopo di che fanno una virata e passano sull’India.
E quelli? Tu signore l’avevi detto……miseriaccia Pietro, non posso farti fare più niente, uno non può dire una cosa scherzando, tanto per fare un po’ il severo e guarda cosa mi combini tu.
Un’altra virata e sono sull’ Africa: zitto Pietro, non dire nulla che ti fulmino….con te non si può scherzare, ho capito, chiuso.
Salgono verso nord ed a un certo punto Dio fa: Pietro, cos’è quello stivale? Quello è il bel paese signore.
Oh Pietro, Lo vedi quel cupolone bianco? Chi sono quegli omini vestiti con le sottane rosse e nere belli grassi, rosei in viso che mangiano, si divertono, ridono…..
Quelli? Ma quelli Signore son quelli che han capito da subito che tu scherzavi.
😆
😀
Pieni di spirito…
Non so ma forse bisognerebbe rispolverare le buone vecchie economie pianificate o almeno a forte controllo statale. Non sono comunista ma è evidente che il mondo è sempre più governato da oligarchie economiche che tengono in scacco i governi, l’unica soluzione razionale è un forte se non totale controllo da parte dello stato dei processi produttivi.
In ogni caso la mia piena solidarietà a Beppe e sul suo timore di fare del proselitismo, ho gli stessi dubbi ma ritengo sia un dovere cercare di aiutare (dove possibile) gli altri ad essere responsabili di se stessi e liberi di quella non facile libertà di chi ha abbandonato le facili risposte di ogni misticismo e/o metafisica…
“di quella non facile libertà di chi ha abbandonato le facili risposte di ogni misticismo e/o metafisica…”
Spesso due righe son meglio di mille trattati.
Ti ricordi com’è finita in Cina e in Russia con le economie pianificate? Parliamo di milioni di morti di fame solo in Cina.
Più che altro direi che bisognerebbe rafforzare le authorty di controllo, pur mantenendo la libera concorrenza. Direi che, visti i fallimenti presenti e passati, ci vule una via di mezzo fra statalismo assoluto e capitalismo sfrenato.
Magari anche una maggior consapevolezza e intelligenza dei consumatori…. in parte siamo anche noi a metterci il cappio al collo.
Il libero mercato ha delocalizzato i morti di fame ma ne ha pure lui parecchi sulla coscienza sia pure in Africa, Asia o Latinoamerica, che il comunismo sia stato un effettivo fallimento non lo discuto ma l’attuale sistema non mi pare rappresenti una soluzione accettabile né razionale. Sono in ogni caso d’accordo sulla necessità di una maggiore consapevolezza e intelligenza da parte delle persone (il termine consumatori non mi piace molto…). Ma il discorso è piuttosto complesso e non ritengo sia questa la giusta sede…
P.S. Forse qualche spunto interessante potrebbe venire dal pensiero di Serge Latouche…
bravo topo, quoto al 100% (specie l’esortazione a leggere Latouche)
Sandra risponde:
martedì 2 febbraio 2010 alle 16:35
Per NSS si parla di costi della VISITA. Se invece parliamo di costi di viaggio, il …. viaggia/ava Alitalia o Cai. Ti risulta che abbia pagato? No, quindi ha viaggiato a spese nostre. A Praga ando’ con 81 persone. Quando ando’ in Angola – dove piu’ del 90% vive al di sotto della poverta’ – il pranzo servito in aereo a spese nostre era:
“Agnolotti di grano saraceno farciti con caprino e menta in salsa ragù di agnello e ….
Sandra chiediamo a fra ……… se mette una buona parola per
andare a pranzo con Sua Budellanza !
Chi fa riferimento alla fede nella provvidenza poi però viaggia agratis e senza neppure chiedere quanto costa.
Ma esiste un diritto a viaggiare agratis a spese della Repubblica Italiana teoricamente laica ?
Ah no, scusa, ma io in fatto di compagnia sono delicata, mi andrebbe tutto per traverso! Che si ingozzino pure tra di loro.
Libero, non che non esiste un diritto, ma in italia tutti gli amici possono viaggiare, donnine presentatori cantanti, tutti, e il conto non viene mai chiesto. Io mi ricordo che anni fa Craxi venne criticato per un volo di stato in Cina in cui si porto’ dietro uno stuolo di gente che non c’entrava, ma poi non se ne fece nulla, e da allora ando’ sempre peggio.
Per la chiesa la soluzione avrebbe potuto essere facile, dandole anche il modo di distinguersi dal marciume politico. Parafrasando una vecchia battuta, prometto di non dire piu’ che la chiesa e’ ladra, in cambio potrebbe smettere di rubare.
@El Topo
Infatti io parlavo di una mediazione con forti authority di controllo. Ho anche sottolineato i danni fatti dal liberismo sfrenato (sin dall’epoca vittoriana per quanto riguarda l’India). Per favore non mettermi in bocca parole che non ho detto. Comunque hai ragione il discorso è lungo e non è carino inondare di off topic le ultimissime.
Se ti và di approfondire la mail g.e.lupano(AT)gmail.com.
Grazie per l’invito all’approfondimento, registro la mail, mi farò sentire appena posso, mi spiace di avere frainteso un poco il tuo post, magari ne riparleremo, in effetti tu parli di soluzioni praticabili, io parlo molto di più di teoria…
Ma ve lo immaginate me sviolinata apologetica infinita ci sarebbe su tutti i media se Natzinger regalasse l’8×1000 ai licenziati?
Sono precario anch’io, ma non vorrei mai la sua carità, per poi sentirmela rinfacciare.
E’ una cosa che non accadrà se non sotto la pressione di una forte opinione pubblica e politica che non esistono ancora.
Chissà se ai vescovi trema un pò la mano quando si intascano l’8×1000 togliendolo alle famiglie e ai disoccupati ?
Chi è realmente cristiano dovrebbe avcere degli scrupoli.
Quella dell uaar è un’iniziativa molto interessante, in apparenza semplicissima da realizzare: lo stato si impegna a versare l’8*1000 raccolto in favore delle categorie colpite dalla crisi.
Non sarà fatto: la carità è appannaggio esclusivo della CCAR, che destina una certa percentuale (piccola quanto volete) delle offerte a questo scopo.
In alcuni paesi, molte persone dipendono proprio dalla carità della chiesa per sopravvivere.
Questo consente di avere un ottimo ritorno di immagine sul territorio, aumentando il consenso.
Per questo, ogni volta che da parte dello stato c’è l’intenzione di destinare la parte attribuita allo stato per opere di bene, il vaticano reagisce con forza (vedi livia turco). il monopolio delle buone azioni deve rimanere loro.
Un ultimo appunto: non so se lo stato sarebbe in grado di gestire in modo corretto le risorse, o finirebbero sprecate in un vortice burocratico.
(ps. anch’io vorrei essere un filantropo con i soldi degli altri)