Incontro a sorpresa Boffo-Feltri

Le rivelazioni del direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, avevano portato alle dimissioni il suo collega di Avvenire, Dino Boffo. In seguito Feltri aveva fatto una parziale e molto personale marcia indietro (cfr. Ultimissima del 5 dicembre). Oggi il quotidiano Repubblica ha dato notizia di un incontro a pranzo tra i due giornalisti. Nulla di ufficiale, ovviamente, ma sembra che Boffo volesse sapere da Feltri “chi lo ha ucciso e chi ha armato la sua mano”. E pare che i sospetti si dirigano verso il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian, e il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Tarcisio Bertone.
AGGIORNAMENTO DEL 3 FEBBRAIO. Divampano le polemiche: il Vaticano accusa di menzogne Vittorio Feltri, e qualche interrogativo viene posto sul ruolo svolto nella vicenda da Silvio Berlusconi, capo del governo ed editore-ombra de Il Giornale. Cfr. l’articolo di Orazio La Rocca e l’editoriale di Giuseppe D’Avanzo, sempre su Repubblica.

Archiviato in: Generale

21 commenti

laverdure

Solo una piccola osservazione:
il fatto che per “chiarire la situazione” abbiano scelto di incontrarsi in pubblico,in un noto
ristorante,sapendo che la cosa sarebbe istantaneamente finita in pasto alla stampa,
quando avrebbero potuto benissimo incontrarsi in privato nella massima riservatezza,
magari in casa di amici se volevano “terreno neutro”,tutto questo,dicevo,e’ fritto del caso
o di qualche disegno preciso (o magari piu’ contorto che preciso)?

laverdure

Scusa,e’ un errore di battitura,intendevo frutto del caso!
In ogni caso,leggendo i link agli articoli di Repubblica sul caso,risulta che Boffo ha
effettivamente subito un azione giudiziaria e una condanna ,sia pure pecuniaria,
per ripetute molestie telefoniche ai danni di una donna,anche se la magistratura
ha deciso di “secretare” i dettagli del fascicolo.
Insomma l’unica parte veramente concreta della iniziale accusa di Feltri risulta
del tutto vera.
Il fatto che si tratti di un cialtrone eterosessuale,anziche omosessuale (cosa che
restera sempre totalmente indimostrata in entrambi i casi)cambia ben poco le cose.
Naturalmente ognuno puo’ pensarla come vuole.

Fri

Non ti devi scusare. E’ che quel (chiaro) errore di battitura sembrava quasi voluto (lapsus?). Ci stava bene.

MaxM

Ma non vi inquieta che i verbali siano secretati? Chi è Boffo per avere tale trattamento di favore?

Manlio Padovan

Caro Stefano sono perfettamente d’accordo con te. Dimenticando chi sta dietro, nascono, come scrive giustamente Third Eye, i pettegolezzi che con l’UAAR nulla hanno a che fare.

laverdure

Temo che si tratti di qualcosa di piu’ di semplici pettegolezzi,dato che il caso,per quanto
stupido,o proprio perche stupido,getta una luce ben poco benevola non solo sulla serieta della stampa italiana,ma anche della magistratura.
Inutile accennare alla Curia.

Bruno Moretti Turri

@ laverdure

“serieta della stampa italiana”

?????????????????????????????????

My friend, lasciatelo dire da un radioamatore (IK2WQA)
e giornalista scientifico freelance:
nel colorito lessico radioamatoriale,
sai come si chiamano i giornali?

Bugie.

Ora rispondi a questa domanda:
nel colorito lessico radioamatoriale,
secondo te,
come si chiamano (nel 99 % dei casi) i giornalisti?

Pensaci bene.
Se sbagli la risposta dovrai baciare linguetta-linguetta
per un’ora pro capite
binetti… e brunetta… e buttiglione…

😉

laverdure

@Bruno Moretti Turri

“come si chiamano (nel 99 % dei casi) i giornalisti?”
Purtroppo ignoro lo slang dei radioamatori,da parte mia posso offrire alcune modeste
proposte:
PENNIVEDOLI,
IMBRATTACARTE,
SCRIBACCHINI,
.–. ..- – – .- -. . (solo per i tuoi occhi),
oppure ,prendendo a prestito la loro mania dei cliche’ da un lato,e la loro megalomania
dall’altro,
i CLARK KENT della stampa,dagli occhi ai raggi….di bicicletta!

Nathan

Visto che siamo in pieno gossip, citiamo doverosamente Dagospia, che fa capire che la manina che ha depositato la lettera anonima sul tavolo del sicario Feltri, tramite l’agente Betulla, alias Renato Farina, è quella del vescovo Negri, ciellino super berlusconiano. L’allusione alla gendarmeria vaticana fatta ripetutamente dal sicario, forse con fondamento, fa capire che forse si sono mosse anche “manone” dai sacri palazzi.
Uno spettacolo davvero edificante, rappresentativo della civiltà dell’amore fraterno, che da quei palazzi viene assiduamente predicata.

salvatore

Come siamo lontani con questi …signori, rispetto a quel che fanno, da quello che predicano!
Forse che non si accorgono del danno che si arrecano in perdita grave di credibilità mediante lo sfacciato attaccamento a ..mammona e potere?!

Paul Manoni

L’Osservatore Romano dietro il siluramento di Boffo. Bene. Fa piacere vedere che si azzannano a vicenda per una poltrona alla giuda di un giornale. Feltri sarebbe stato informato dei casini giudiziari di Boffo da un pezzo grosso della Chiesa. Ovvio che qui si tratta di un pezzo davvero grosso…Mica un parroco di paese! 😉
Evidentemente Boffo stava sul gozzo a qualcuno…E quel qualcuno ha provveduto a far smascherare i suoi precendenti giudiziari da Feltri anchedetto il leccapiedi fascista di Berlusconi.
Questa storia di protetti e protettori, di poltrone e lettere anonime, di chiacchieroni e giornalisti pagliacci, mi ha proprio stancato. L’unica osa che c’e’ da sottolineare e’ che anche in Vaticano, usa farsi le scarpe a vicenda.
Tristissimo.

Stefano Grassino

Tristissimo?

Scusa Paul ma da te non accetto questo aggettivo. Sei troppo intelligente e consapevole. La chiesa è un potere lo sai bene come me. Il potere funziona con regole che tutti conosciamo e l’istituzione clericale non ne è certo esente. L’aggettivo “tristissimo” devi, almeno a parer mio, lasciarlo a coloro (rispettabilissimi) che hanno una fede, si riconoscono nel mondo cattolico e non vorrebbero questo tipo di chiesa. Parlo delle “comunità cristiane di base” di “Noi siamo chiesa” dei Valdesi etc. etc.
Spero di non essere stato troppo duro. Ciao.

Paul Manoni

Era un modo piu’ “leggero” per dirti che ho la nausea derivante dall’ipocrisia di certi personaggi. 😉
Ciao

Otto Permille

Non è molto importante di chi sia la manina, anche perché la vicenda privata che riguardava il direttore Boffo era già nota anche prima. Il significato della cosa era però chiaro ed era di intimidire tutta la stampa che stava distruggendo l’immagine di Cicciobello. Quindi partirono contemporaneamente le querele milionarie a Repubblica, all’Unità e contestualmente la vendetta contro quella parte della stampa cattolica che implicitamente si stava schierando contro l’arcoriano. Adesso che si deve andare a votare, è chiaro che gli stessi artefici del misfatto, per fini elettorali, tentino di riaccreditarsi, cercando di fare pace con tutta la massa cattolica, anche con quella indignata per l’affare Boffo. Si stanno semplicemente raccattando voti.

Commenti chiusi.