Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è stato avviato oggi sulla home page del sito UAAR. La domanda è la seguente: “Le gerarchie ecclesiastiche esprimono sempre più spesso la volontà di dialogare con gli atei. Qual è la tua opinione?”
Sette le opzioni tra cui scegliere la propria risposta:
– Da cattolico, sono molto preoccupato di queste aperture
– Il cristianesimo è una religione d’amore: è logico che si ami anche chi non crede
– L’apertura è sincera: una società più giusta va costruita insieme, da credenti e non credenti
– L’apertura è interessante, ma andrebbe accompagnata da atti concreti
– E’ solo un maldestro tentativo di evangelizzazione in un momento in cui il numero degli atei aumenta
– E’ solo una strategia d’immagine: in realtà gli attacchi agli atei sono molto più frequenti delle aperture
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Il governo ricorre contro la sentenza di Strasburgo sui crocifissi: secondo te, perché lo fa?”
Questi i risultati (2275 voti)
42% Perché vuole un’alleanza con una potenza come la Chiesa cattolica
33% Perché pensa che il voto dei cattolici sia politicamente determinante
19% Perché è, a prescindere, un governo clericale
4% Perché vuole che l’Italia esprima pubblicamente la propria tradizione cattolica
1% Perché è convinto dell’importanza del valore spirituale del crocifisso
0% Perché ritiene che il crocifisso sia un simbolo della laicità dello Stato
1% Non so / altro

Archiviato in: Generale, UAAR

47 commenti

enrico mini

Sarebbe opportuono il numero chiuso per tutti i livelli scolastici (dall’asilo) con un esame d’ammissione severo di conoscenza della dottrina cattolica. A quel punto le aule sarebbero di tre-quattro alunni tutti ben inquadrati ed adeguatamente colti. Gli escusi avrebbero ottime opportunità di rimanere incolti analfabeti e di essere quindi comandati. Potrebbe addirettura essere reintrodotto l’insegnamento della geografia ma con la terra piatta ed il sole che le gira intorno.
Questo sarebbe un auspicabile ritorno ai bei tempi andati.
MEDIOEVO … stiamo arrivando!

Cesare b

Faccio rispettosamente osservare che nel Medioevo non si credeva affatto che la Terra fosse piatta, ma che – sferica – fosse al centro dell’ Universo e che tutti i cosiddetti corpi celesti, incluso il Sole, le ruotassero intorno. Basterebbe aver letto la Divina Commedia con un commento decente (chiedo troppo?) per averlo appreso.
Saluti.

Bruno Gualerzi

Scelgo la n.1, con una piccola variante:
‘Da ateo sono molto preoccupato da queste aperture’
In alternativa, scelgo la n.6:
“E’ solo una strategia d’immagine: in realtà gli attacchi agli atei sono molto più frequenti delle aperture.”

Stefano Grassino

Sai Bruno, credo che un ateo, uno che ama il libero pensiero, debba essere sempre preoccupato da ciò che dicono e fanno i preti. Anche quando dormono.
A proposito, ho scoperto un vecchio detto di un anonimo medioevale che dice: “niente è più pericoloso di un prete, quando sembra che dorma.”

sabre03

E’ solo una strategia di immagine….
C’è però una possibile sintonia sui contenuti essendo gli atei potenzialmente molto diversi (i credenti non sono poi così da meno) nelle loro convinzioni etiche.
E’ vero comunque che esiste una linea di confine insormontabile data dalla sacralità del valore cattolico che lo rende assoluto rispetto alla supportazione logica della radice di chi non crede che rende il valore in oggetto buono per l’immediato ma non necessariamente per il futuro.
Mi resta sempre il dubbio che molti atei devoti quali i Pera, i Cacciari, i Ferrara, ignorino questa distinzione proni come sono a leccare chi li tratta da animali, essere inferiori e similaria senza uno straccio di replica e capaci solo con le loro affermazioni a senso unico pro papa di far danni….

Insomma credo che il papa miri a conquistare quell’ateo affascinato dal cattolicesimo e voglia usarlo contro quelli di noi che gli lisciano il pelo

Bruno Gualerzi

“(…) i Pera, i Cacciari, i Ferrara (…) capaci solo con le loro affermazioni a senso unico pro papa di far danni…”

Aggiungi alla lista – perchè capace di far danni ancora più rilevanti data la sua presenza fissa sui teleschermi in dibattiiti ‘popolari’ dove copre il ruolo del ‘trasgressivo’ – lo Sgarbi.
Per il resto, concordo pienamente.

libero

Perchè chiamare ateo devoto un ateo dichiarato che pur di ottenere dei vantaggi politici è pronto a tutto, io lo chiamerei in un altro modo …..

Ludwig

Ateo=dio non esiste=dogma.
Credente=dio esiste=dogma.
Quindi è logico che la chiesa tenti di convincere un ateo, che ha un dogma e quindi può essere “convertito”.
La scappatoia è pensare agnosticamente.

Bruno Gualerzi

Non voglio riaprire qui un vecchio dibattito, ma non credo che ateo=dio non esiste=dogma, se non per una concezione corrente distorta di ‘ateo’ (v. non a caso l’appena da me citato Sgarbi).
E’ però vero, proprio puntando su ciò, che la chiesa ha buon gioco… per cui è opportuno non confermarla su questo punto.

Ernesto

Babbo natale esiste=dogma
Babbo natale non esiste=dogma

WELCOME TO DISNEYLAND!!!

Astan

Credo che sia inutile tentare di spiegare il concetto di probabilità dell’esistenza di qualcosa a certa gente.

Io un unicorno invisibile in giardino, dimostrami che non esiste. Tu non lo vedi? E’ perchè sei un miscredente cieco al sacro 😆
Io sono atea in quanto penso che, stanti le “prove” sin’ora addotte dalle varie religioni, le probabilità delle esistenza di un qualunque dio siano praticamente pari allo zero.
Ovviamente se saltassero fuori prove convincenti cambierei idea. Sai per il metodo scientifico è chi propone la teoria a dover fornire le prove. Per ora i credenti hanno portato solo menzogne, truffe, casi di psicosi indotta e roba simile.

Ci sarebbe poi l famoso rasoio di Occam.

Giovanni Mandis

però “Babbo Natale” esiste perchè è una figura ispirata al Vescovo San Nicola che era solito fare regali ai poveri.

Magar, bieco illuminista,

La maggior parte degli atei è agnostica, quindi non vedo il problema. Il loro ateismo deriva dall’applicazione del rasoio di Ockham, come ricordava Asatan, mica da dogmi di sorta.

P.S. A me la battuta di Ernesto pare pienamente azzeccata. L’esempio di Babbo Natale è un classico, quando agli atei si contesta di essere “dogmatici”.

Bruno Gualerzi

Allora a non capire sono stato io. Il fatto è che mi riferivo a uno scambio di opinioni avuto tempo fa con Ludwig proprio in merito alle nozioni di ateismo e agnosticismo… ma qui è tutto un fraintendimento. Perciò ritiro tutto.

claudio

OT
Ieri sera a Perugia c’è stata la presentazione del nuovo libro di Margherita Hack al Teatro Pavone in Corso Vannucci.
Da più di un’ora prima c’era una fila per entratre di oltre 200 metri…… chissà se l’arcivescovo dal suo palazzo in piazza IV Novembre s’è accorto? se si penso gli sia venuto uno sturbo!
Finalmente il popolo sta pian piano aprendo gli occhi!

libero

I prossimi 10 anni saranno quelli della laicità e poi della Rivoluzione Laica pacifica e la CCAR lo sa molto bene, altrimenti non si agiterebbe tanto.

Otto Permille

Il dialogo richiede il rispetto delle reciproche posizioni. Questa condizione non è quasi mai rispettata (spesso da entrambe le parti). Su questi dialoghi grava sempre la convinzione che la controparte sia comunque nel torto. La condizione ottimale si realizzerebbe in una società in cui l’essere credenti o non credenti sia completamente irrilevante (così come è irrilevante, a fini sociali, se un individuo fa il tifo per l’Inter o per la Juventus). Questo sarebbe il VERO obiettivo da raggiungere. Se così fosse, la necessità di “dialogare” non ci sarebbe proprio, e tutti accetterebbero come naturale il fatto che le persone abbiano proprie personali convinzioni e insindacabili passioni. Se uno ha sposato Giovanna e l’altro ha sposato Cunegonda, perché mai dovrebbero dialogare per discutere e confrontare le relative mogli? Invece per le religioni non è così perché, ai fini sociali, essere credenti o non credenti, o diversamente credenti, comporta già una discriminazione a priori. Ma proprio questa discriminazione a priori esclude anche a priori ogni prospettiva di dialogo.

Stefano Grassino

Al massimo potrebbero appoggiarsi l’un l’altro per farsi coraggio nel sopportare le mogli, il che non sarebbe un dialogo ma una reciproca comprensione.

rosalba sgroia

Per me è evidente: E’ solo una strategia d’immagine: in realtà gli attacchi agli atei sono molto più frequenti delle aperture.”
Sono più furbi di una faina 😉
Per le alte gerarchie non esiste un dialogo paritario.

giancarlo ° papa re

sono tutte falsità,ambiguità,annunci astratti. A mio parere non ci può essere nessun dialogo,nessuna apertura contro chi ha discriminato,inquisito e ammazzato per secoli milioni di persone intellettualmente libere da falsi dogmi. Io sono e la penso come quel grande che ebbe ad affermare; finchè non sarà caduta l’ultima pietra,dell’ultima chiesa,sull’ultimo prete,non sarò contento!!!!! “ed aveva tanta ragione”.

Giovanni Mandis

ma quali milioni ti stai confondendo con i rivoluzionari francesi (solo la Riv. Franc due milioni di morti, più della prima guerra mondiale).

Comunque non sarai mai contento perchè la Chiesa ci sarà SEMPRE.

#Aldo#

Manca la voce che avrei scelto: “Come ateo, non mi interessa dialogare con alcuna istituzione religiosa”.

joshua-

e` ora che gli atei organizzino una forma di rapporto meno passivo del “dialogo” con le gerarchie cattoliche: per contrastare efficacemente il proselitismo religioso bastera` una semplice colonizzazione silente. quanti saremmo a gravitare attorno l’uaar? tra iscritti e simpatizzanti mettiamo 5.000 persone. dopo esserci divisi in due gruppi, quello non contenente me si sacrifichera` alla carriera ecclesiastica raggiungendo progressivamente, con intelligenza e astuzia, le piu` alte cariche cardinalizie; gli altri tra i quali io, nella malaugurata ipotesi in cui la colonizzazione non dovesse riuscire in una sola tornata, avranno il compito di generare ed educare nuove leve per il secondo turno. oh mi rassegnero` tristemente allo svantaggio di non poter procreare in queste condizioni estreme essendo omosessuale, ma portero` ehm, “conforto” a quei figliatori esausti che dovessi trovare particolarmente… bisognosi 😉

mi sembra una strategia che accontenti tutti, no?

Astor Felix

E’ solo un maldestro ed ossessivo (perché intolleranti) tentativo di evangelizzare…
Cito Virgilio: “… timeo Danaos et dona ferentes…2

libero

La mia risposta è la n.6:
“E’ solo una strategia d’immagine: in realtà gli attacchi agli atei sono molto più frequenti delle aperture.”

Ma avrei risposto:
La CAAR fa aperture per preparare qualche trappola,
come Astor Felix scrive: Cito Virgilio: “… timeo Danaos et dona ferentes…”
e cioè che possano offrire per esempio appartamenti a prezzi stracciati, come hanno fatto con certi candidati politici e in cambio ……..
A pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende (un certo Andreotti).

Astor Felix

Caro Libero,
il peccato è una loro invenzione per crearti il senso di colpa ed ob-
bligarti alla confessione, così contollano il gregge anche sotto le
lenzuola.
Il male che può esserci nella vita non è colpa dell’uomo perché ha peccato
– come dice Paolo di Tarso – ma fa parte della vita stessa, bisogna solo a- vere un po’ di fortuna, come pensavano gli antichi.

Gabrasca

<> basta pensare agli attacchi ricevuti dopo la proposta di togliere il crocifisso in Italia

Paul Manoni

– L’apertura è interessante, ma andrebbe accompagnata da atti concreti
– E’ solo un maldestro tentativo di evangelizzazione in un momento in cui il numero degli atei aumenta
– E’ solo una strategia d’immagine: in realtà gli attacchi agli atei sono molto più frequenti delle aperture

Queste tre sono le migliori.
L’ultima e’ quella che ho votato. A rigor di logica effettivamente ho sentito piu’ attacchi che aperture…!E poi, se non rispondono neanche alle nostre lettere, di che tipo di aperture si sta parlando!?!?…Fin’ora solo farneticazioni dalla finestra in piazza.

Sandra

La 6, il marketing ideologico l’hanno inventato i preti cattolici, sono come la settimana enigmistica, sempre imitati mai eguagliati.

BJ

Io sarò troppo anticlericale ma ho votato Altro
Infatti se anche le gerarchie ecclesiastiche dialogano lo fanno sempre partendo dal presupposto di essere nel giusto e che la loro sia l’unica idea che conta. Insomma dialogano con noi come con un bambino al quale si vuol far capire l’errore e io a questo tipo di dialogo non ci sto. Per questo finchè sarà così li invito cordialmente a limitare le false aperture.
Ecco cosa è il mio altro

Magar, bieco illuminista,

Peggio ancora, direi che il loro “dialogo” è un tentativo di dimostrare che siamo mezzi credenti, insomma un modo per negare alla radice l’identità culturale dell’interlocutore.

libero

Non credo che considerino l’UAAR un bambino , ma un potenziale rivale che gli porta via i fedeli, cioè i clienti.

sandrat

penso che con buona volontà e buona fede si possa arrivare a forme di reciproco rispetto, che ( a me è accaduto) si possa collaborare su attività concrete di solidarietà sociale, ma come si può dialogare quando si usa uno stesso termine, ad es. “razionalità”, con accezioni così diverse? non riesco proprio accettare che la fede venga definita razionale!

libero

La fede no, ma la CCAR quando deve decidere cose che contano sa essere razionalissima, è l’UAAR che crede alla sua dichiarata fede, ma sono dichiarata e sentita come vera da una piccola minoranza del clero.

Maurizio Del Santo

Io ho votato per la n.6, perché è evidente che una chiesa così oscurantista e omofobica non può che agire con una doppiezza, senza mai parlare chiaro ma provando a fare coercizioni in tutti i modi possibili.

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