Una nuova inchiesta del Pew Forum, diffusa mercoledì, mostra come i giovani USA siano meno religiosi dei loro genitori o dei loro nonni. I non affiliati ad alcuna confessione religiosa sono infatti uno su quattro tra i nati dopo il 1980, uno su cinque tra i nati tra il 1965 e il 1980, uno su otto tra quelli nati tra il 1946 e il 1964. Non che i giovani siano già tutti dei convinti atei o agnostici: ma anche la distanza dalla religione aumenta con il passare delle generazioni.
Giovani USA meno religiosi dei loro genitori
22 commenti
Commenti chiusi.
La secolarizzazione del mondo evoluto è un dato di fatto consolidato, già iniziata dai paesi scandinavi negli anni 60.
La CCAR si preoccupa e si agita, ma non fa che peggiorare la sua situazione perché si rende odiosa, specialmente ai giovani che sono il futuro laico.
Direi che la CCAR sta perdendo la bussola.
C’è un detto in america:
“what would jesus do?”
Come mai ci sono persone credenti che non concepiscono come mai la chiesa cattolica sia ben più intollerante della persona di cui dovrebbero seguire gli insegnamenti?
Veramente WWJD? lo dicono i protestanti senza papa che intendono seguire alla lettera i vangeli… Il problema e’ non aggiornare i propri principi con i fatti accaduti in questa ventina di secoli 🙂
che fossero i protestanti non lo sapevo!
Dico la verità: se i credenti fossero il 95% della popolazione ma profondamente rispettosi della laicità, sarei contento.
Anche io sarei contento, come te caro Stefano, se fosse come dici tu, ma il 95% in Italia purtroppo è Morale Cattolica di Stato, lo sai anche tu, quindi non viglio tediarti con le mie ulteriori considerazioni sull’identità nazional-cattolica di bassa lega.
Te ne dico un’altra…..
Se i credenti fossero anche il 100% sul pianeta, ma fedeli veri e non cerchiobottisti ipocriti e falsi, allora sarei contento anchio…. 😉
Peccato che 2 minuti dopo sarei costretto ad emigrare sulla luna, per non essere impalato, torturato ed arrostito!
insomma, le statistiche dell’UAAR ci portano a ben sperare, ma siamo in Italia ed è necessario avere un continuo monitoraggio perchè vi sono troppe contraddizioni culturali radicate non solo negli anziani ma anche nelle fasce adulte, i giovani probabilmente soffrono di queste contraddizioni.
Vedete per esempio operai non anziani rivolgersi ai santi, insomma……
politici di entrambi gli schiamenti pro crocifisso; ma lascio a tutti la consultazione dell’archivio dell’UAAR e il rendersi conto che in Italia ….insomma…..
personalmente vorrei capirli di più gli sviluppi del numero dei non credenti, come e dove essi si esprimono con più disinvoltura rispetto al passato.
Certo l’UAAR ha dato in passato e da senz’altro oggi voce a chi non ha voce, così anche altre associazioni laiche, pur tuttavia vedo ancora manifestazioni religiose (idolatre) di popolo che mi fan cadere le braccia e che coinvolgono ancora molti giovani.
Comunque c’è da essere un po’ ottimisti!
Saranno anche diminuiti tra i giovani americani gli affiliati ad una qualche confessione religiosa (non so però per questo quanto realmente liberi da supertizioni di altra natura… ma questo è un altro discorso), e però anche da quelle parti hanno la loro Binetti. Mi ha fatto una certa impressione un consigliere economico di Obama, a fianco del presidente in una conferenza stampa, che mostrava una visibilissima macchia nera sulla fronte: erano le ceneri, volutamente ostentate, che gli erano state somministrate da un ministro del culto in occasione del ‘mercoledì delle ceneri’!
ieri sera, al circolo di Roma, in una conferenza molto interessante (che vi consiglio di guardare non appena possibile), Fiorita ha fatto una notazione allarmante e, a mio parere, esatta; la chiesa cioè ha ormai ottenuto dallo stato e dai politici acquiescenti tutto e di più di quel che potesse volere (ad esempio, poverina, non sa più come impiegare i troppi introiti dell’8 x 1000…); ma vuole ancora quel che più le preme: avocare a sé tutto ciò che rientra nell’ambito razionale, spirituale e esistenziale – laicità per prima – così da avere l’ultima parola in materia normativa e legislativa, cui la stato, ridotto ad esecutore amministrativo, si dovrebbe adeguare. E’ un vero ritorno al conflitto croce e scettro ma in forma, se vogliamo, ancora più subdola, atemporale, antistorica ed esasperata. E io non sono ottimista, neanche un po’.
Anche il vicepresidente Joe Biden sfoggiava una notevole macchia nera. Una cronista l’ha scambiata per un bernoccolo!
in realtà si trattava del vicepresidente Joe Biden. La cosa divertente, si trova sui giornali online di questi giorni, è che la giornalista televisiva che commentava l’avvenimento è andata avanti per un po’ a chiedersi quale poteva essere la causa di quel “livido” sulla fronte del vice di Obama. Dopo una pausa pubblicitaria, quando qualcuno le ha spiegato l’arcano, si è scusata per l’equivoco dicendo ironicamente che sapeva di non essere una buona cattolica ma di avere rimediato dicendo tre ave maria … Se si fosse trattato di una gornalista Rai l’avrebbero già cacciata, ovviamente.
E no caro Poppper, non posso essere ottimista. Quando leggo che un giovane ha donato l’intero primo stipendio alla basilica di antonio di Padova o un pensionato la pensione di un mese perhè il genero ha trovato lavoro, divento pessimista. La speranza di vivere in futuro in uno stato laico si fa sempre più debole.
I dati statistici mostrano un rapido declino della pratica religiosa e dei riti religiosi, se si fanno delle proiezioni da parte di sondaggisti, vedrai che diventerai più ottimista.
La scristianizzazione in corso è la spiegazione dell’agitazione e della fretta della CCAR, sa di avere poco tempo e che probabilmente i suoi sforzi saranno vani.
si però ci si nasconde ancora….
Se un parlamentare nasconde il suo essere ateo, sarà così anche per chi chiede un lavoro…..
evidentemente essere ateo equivale ancora negli Usa, non qui da noi per una sentenza della corte costituzionale del 1979 ad essere una persona moralmente indegna.
Non dappertutto negli USA. Le cose stanno cambiando e le nuove generazioni, almeno nelle zone piu (culturalmente) avanzate sono sempre meno religiose e non si fanno problemi a dichiararlo.
“Si fa ma non si dice”, era una vecchia canzone con la morale di allora.
“Si è atei ma non si dice”, oppure si dice di essere “atei devoti” che è ben apprezzato da finiti cristiani del Vaticano.
Diamo tempo al tempo, il futuro è laico e i politici lo sanno bene, i loro “sondaggisti” gli diranno quando converrà puntare sui volit laici e atei, questione di tempo e non tantissimo.
La CCAR, lo ripeto, ha fretta di raccattare tutto quello che può, perché il vento cambierà.
Alcuni studi dicono che le persone cattoliche calano, ma aumenta il riconoscimento pubblico della Chiesa. Le persone che fanno la scelta di essere credenti e cattolici diminuiscono, ma la presenza dei credenti in quanto tale assume uno spessore sempre più consistente. Insomma quel tentativo di relegare al privato il discorso religioso non è riuscito. Sono alcuni studi che dicono così. ovviamente non ho gli atrumenti per dire se è vero. Questo spiega da una parte il calo della gente che va alla messa e nello stesso tempo il riferimento ai credenti.
Il discorso religioso non potrà mai essere relegato nel privato, perché qualsiasi comportamento di ispirazione religiosa ha sempre a che fare con un “altro” ed è quindi pubblico per necessità.
Il problema nasce quando si vuole far diventare il discorso religioso non personale ma collettivo, imponendolo dall’alto.
Un ateo, i suoi valori sui quali propone, attraverso scelte democratiche, di costruire la società, dove li prende? Indubbiamente ognuno ha i suoi riferimenti, magari la ragione. I credenti non è vero che pretendono di imporre i propri valori religiosi (non è un obbligo di legge andare alla messa alla domenica), ma propongono quelli che vengono dalla ragione. Esattamente come gli atei.
Se i credenti non pretendessero di imporre i propri valori:
* ci sarebbe il testamento biologico
* ci sarebbe il riconoscimento delle coppie di fatto
* non ci sarebbero obiettori
* ci sarebbero più orizzonti e soldi per la ricerca scientifica
* il meccanismo 8×1000 sarebbe basato sulla scelta degli individui
* l’ora di religione a scuola sarebbe offerta col meccanismo del silenzio dissenso, e in più esisterebbe un’alternativa
* lo stato non offrirebbe così tanti soldi (della collettività, tra cui anche i non credenti e i credenti in altre religioni) alla chiesa e alle scuole cattoliche
…. e potrei continuare.
La differenza con atei e agnostici razionalisti è il fatto che il criterio che viene seguito è “la mia libertà finisce dove inizia la tua”
mentre quello dei credenti è “la tua libertà finisce dove noi diciamo che deve finire, perchè è Dio a deciderlo”
Basta chiedere ad una società statistica quanti cattolici ci saranno tra 20, 40 anni, con la diminuzione del numero diminuirà anche il peso elettorale attualmente ago della bilancia che verrà sostituito dal voto ateo-agnostico-laico e allora i politici faranno a gara per contenderselo.
Elaborare i dati sulla cattolicità in diminuzione e poi vedere.