L’incontro tra il presidente USA Barack Obama e Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, si è svolto ieri alla Casa Bianca. L’amministrazione USA ha cercato di tenere un profilo basso: il faccia a faccia si è tenuto nella Sala delle Mappe, anziché nello Studio Ovale, e il leader tibetano è stato fatto uscire dal retro, costringendolo a camminare vicino ai rifiuti. Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha tuttavia sostenuto che Obama “ha dato voce al suo forte sostegno alla conservazione della peculiare identità religiosa, culturale e linguistica del Tibet e alla tutela dei diritti umani dei tibetani nell’ambito della Repubblica popolare cinese”. L’incontro ha dunque avuto un profilo soprattutto politico, e non religioso come precedentemente annunciato. Scontate, dunque, le successive proteste da parte del ministero degli esteri cinese.
L’incontro Obama – Dalai Lama
18 commenti
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“L’amministrazione USA ha cercato di tenere un profilo basso: il faccia a faccia si è tenuto nella Sala delle Mappe, anziché nello Studio Ovale, e il leader tibetano è stato fatto uscire dal retro, costringendolo a camminare vicino ai rifiuti.”
Tempo fa ,se ben ricordo,il sovrano del belgio abdico “momentaneamente” per non dover
firmare l’atto con cui il parlamento legalizzava l’aborto,per poi “reintegrarsi” in carica subito
dopo.
Di fronte a questi “furbate” che danno dei punti a quelle ,quotidiane,dei nostri politici,magistrati,
istituzioni in genere,dovrei provare sollievo secondo il principio del “mal comune mezzo gaudio”
o “tutto il mondo e’ paese”.
Ma NON CI RIESCO.
un colpo al cerchio e uno alla botte….
C.v.d. 😉
Certo che ciò che fa il Dalai Lama è politico. E aggiungerei che ha una forte propensione a rompere i marroni.
Ora, certo non mi piace il regime cinese e non vorrei viverci mai (un mio cugino è ingegnere chimico e vi è stato inviato per tre settimane; lui era trattato benissimo, ma ha visto le condizioni di vita dei lavoratori), ma è inutile negare che la Cina è un partner commerciale da cui non si può prescindere.
Questo per l’Italia, per gli USA molto di più.
E quando si è vicini a un modus vivendi reciproco accettabile… arriva lui a rompere le uova e non solo…
Dimenticandosi tutti cosa era il Tibet quando comandavano i lama: una società feudale rimasta al medioevo, fatta di monaci padroni e il resto della popolazione in stato di servitù della gleba.
Ok Stefano adesso verrai accusato di essere un porco capitalista filo cinese…. nel dorato mondo raical-chic criticar il dalai lama è peccato mortale.
Oltre che feudale ricordiamo che i bambini venivano RAPITI alle famiglie per essere introdotti nei monasteri nei quali il loro noviziato constava nel fare da colf e materassi a i monaci anziani…. oltre a studiarsi le sacre scritture.
Direi che fra i lama e la cina è dura dire quale male sia peggio.
Ad ogni modo o si tagliano i rapporti con la cina per sostenere i lama, oppure si mollano i lama e si lavora con la cina… magari tentando di fare pressioni per cambiare gradualmente le cose.
Stefano, fammi capire: l’autodeterminazione di un popolo viene legalmente meno se si ritiene questo popolo maltrattato rispetto al proprio? Ti posso far notare come il popolo tibetano è tutt’oggi fortemente compatto intorno ai suoi lama, alla loro religione e cultura (quel che ne rimane)? Che vuol dire che il DL “rompe”, nelle condizioni abiette in cui i cinesi hanno ridotto il suo popolo e il suo paese lui rompe perché insiste a che il suo popolo sia lasciato vivere con dignità pur rimanendo sotto la sovranità cinese? Questo lo chiami “rompere”? Allora sai quanto “rompono” in Italia gli atei, gli agnositici e i razionalisti che si scagliano con veemenza contro i diritti della chiesa riconosciuti dalla legge italiana e dal governo in carica democraticamente eletto?
ti faccio notare che il popolo nepalese sotto la dittatura lamaista viveva in stato di schiavitù totale.
stefano f. risponde:
venerdì 19 febbraio 2010 alle 21:09
Il che non risponde alle domande che ho posto. Che bravi questi atei razionalisti democratici occidentali, così volenterosi nel diffondere il loro stile di vita a suon di scudisciate contro chi si ostina, contro la ragione e il buon senso, ad attaccarsi alla propria cultura, alla propria religione e ai propri preti! Per il loro bene, per evitargli il ritorno al medioevo, si deve proprio prenderli a bastonate, non è ammissibile che facciano la vita che vogliono, e no! Quella vita è brutta e cattiva, sarebbe una vita sotto il giogo della religione, bisogna evitarglielo a tutti i costi, in nome della razionalità e del bene!
Ecco il radical chick…. che deve mettere in bocca agli altri quello che vuol sentire pur di auto assolversi.
Che il popolo tibetano sia compatto attorno ai lama è abbastanza una favola, infatti alla manifestazioni pro lama ci vanno solo i monaci…. a quelle pro democrazia il popolo. Non lo trovi curioso.
Come ho detto nel post precedente fra la feroce dittatura dei lama e quella cinese non sò quale sia peggio. Entrambe sono orrende e disumane. Fin qui mi segui?
Onestamente a Obama non frega niente del tibet, incontrare il DL è solo un esibizione di forza verso il governo di Beijing.
Se veramente si volesse fare qualcosa per il tibeti (e magari anche per il resto della cina che vive in condizioni allucinanti) i governi dovrebbero praticare una bella serie di pressioni politiche ed economiche. Ricordiamoci che la Cina non può vivere del solo mercato asiatico… semplicemente perchè tale mercato non è in grado di assorbire la produzione cinese. I dittatori non capiscono i bei discorsi…. però capiscono molto bene quando spariscono i soldi.
DAll’altro lato sono molto ma molto stufo di vedere simil noglobal e grandi san franceschi fare le loro sparate populista mentre sono coperti da capo a piedi di prodotti che anche il mio cane sà essere fabbricati nelle fabbriche lagher dell’asia o del sud america. Troppa fatica leggere le etichette.
Quali sono “i diritti della chiesa riconosciuti dalla legge italiana e dal governo in carica democraticamente eletto” contro cui si scagliano con veemenza gli atei, gli agnositici e i razionalisti”?
Le foto che accomopagnano l’articolo sono una sonora risposta a quanti apostrofano il Dalai Lama il “calzato di Prada”.
questo Dalai mi sembra un gran furbone.
veste Prada pure lui?
Il monarca Tibetano (tale si sente ancora) è sempre intenzionato a riavere il tibet? Magari direbbe si in se stesso, ma la Cina non cede. e fa bene a chiedere agli USA di chiarire il proprio appoggio simbolico al Dalai Lama; certo che comunque Obama può incontrare chi vuole lui ma in privato, ed è bene per il presidente USA non parlare a nome di tutti gli americani imponendo loro dal salone ovale la vista di un monarca nostalgico che ormai è solo un monaco buddista simbolico.
Sarebbe bene per lo stato laico Italiano in particolare che i politici abbiano solo in privato la loro esperienza religiosa e incontri con il papa o il Dalai Lama o altri, ma in pubblico e a nome dello Stato devono essere ampiamente rappresentativi e rispettosi di tutti i cittadini, altrimenti sono discriminatori e riranni e ambigui.
Niente più benedizioni religiose a destra o a manca nelle strutture dello stato laico, se vogliono i politici le accetterenno a casa propria e non a casa di tutti, cioè, le sedi pubbliche dello Stato o imponendo ai cittadini di accettare il crocifisso per statuto.
E’ ora di farla finita di ritenere normale che un prete vada a benedire o a presenziare o a dettare regole nelle istituzioni dello Stato; non è normale, sia chiaro!
Veramente il Dalai Lama è andato a parlare con Obama in veste di politico e sostenitore della democrazia in Tibet (e NON della monarchia assoluta e teocratica pre-1959, come vorrebbe far credere la dittatura cinese), mica in qualità di leader religioso.
Non capisco dunque che c’entri qui il suo essere monaco buddista piuttosto che elettrauto pastafariano.
Caro Magar, Il Dalai Lama non è democratico di certo perchè le caratteristiche del suo movimento buddista non sono democratiche per natura, non dimenticare che lui è un monarca in esilio, è stato investito nella sua religione come in vaticano lo è Il Papa, non vi è alcun dubbio a questo riguardo.
La democrazia in Tibet non la vuole il dalai Lama e neppure la Cina, ed è solo per ottenete appoggio di Obama che si è messo a sbandierare l’ideale democratico, più o meno come i cattolici in politica in Italia. Non bisogna essere ingenui, quando si crede alla reincarnazione, anche berlusconi potrebbe arrivare a credersi il Napoleone del XXI secolo, non c’è da ridere a crepapelle, il Dalai Lama crede davvero di avere un’investitura quasi divina.
Ho letto con grande attenzione ed interesse tutto ciò che la stampa ha scritto su questo argomento ed i vostri commenti. Ho convinzione che, aprescindere da ogni religiosità, ogni POPOLO deve avere una sua autonomia, tenzin gyatso non è diverso da b16 scarpette rosse, in quanto il suo credo, come tutti gli altri è senza senso, ma politicamente ha una motivazione……… più giusta”?”. Lo stato pontificio non ha motivo di esistere prima per le sue nefandezze e poi per le sue prevaricazioni ed abusi prima e dopo il 1870. Vi sono delle popolazioni che, al di fuori dal loro credo, come: i curdi, i tibetani ed i palestinesi hanno diritto alla loro terra ed avvalersi di uno stato proprio (magari basato sul diritto), ma gli viene negato nel nome di dio. I prevaricatori in realtà usano dio per avere una vastità di territorio e per prevaricare le minoranze………… che uomini!!!!!!!!!!! ( purtroppo non lo posso scrivere più minuscolo di così).
“Ai miei tempi” chi era ateo era considerato senza moralità, più passa il tempo più mi accorgo che chi crede in dio è amorale e dimostra che il loro dio è cattivo ingiusto. Due colpi sul petto e si assolvono da ogni peccato. Io non avendo questo stupido referente mi comporto lealmente con tutti, faccio errori e mi assumo le mie responsabilità.
Scusate se sono stata prolissa.
quoto e non aggiungo altro, complimenti.
Spero un giorno di vedere un papa BXX uscire dal restro… ed in mezzo alla monnezza…. lo so per allora si sarà estinta la “razza” italiota ma lasciatemi sognare…