La stampa, la CEI, la mafia e la politica

Ampio risalto sta trovando sui mezzi di informazione italiani il documento CEI dal titolo Per un Paese solidale. Chiesa e Mezzogiorno: Repubblica apre la home page del suo sito con l’articolo Mafia e politica: allarme della Cei “Il legame paralizza il Sud”, e lo stesso fa il Corriere della Sera (I vescovi: “Il legame tra mafia e politica paralizza il Sud”). Il tema “mafia e politica” è però completamente omesso nell’articolo pubblicato su Avvenire, e leggendo il testo completo del documento, pubblicato sul sito dell’Agenzia SIR, si potrà notare come il tema “mafia” sia trattato all’interno di un solo capitolo su venti (il nono, per la precisione).

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70 commenti

davis13

sei sicuro riguardo la mafia?in calabria esiste eccome se esiste

nullità

Se avessi voluto parlare seriamente avrei invertito i sostantivi. 🙂

davis13

ok,ma sulla credenza religiosa poco m’importa:ognuno ha le sue convinzioni

libero

Sono dichiarazioni che vengono fatte periodicamente, ma poi non seguono azioni concrete che possano dare un aiuto a chi soffre a causa della criminalità mafiosa e della politica collusa.
Se la CCAR si impegnasse veramente in questo caso dovrebbe prima di tutto guardare in casa sua e poi in quella degli altri.

bardhi

Ogni azione, dichiarazione, presa di posizione deve essere valutato per i risultati che porta altrimenti rivela che è stato fatto a da una persona o istituzione senza nessuna peso in materia oppure per scopi demagogici.
Da quando sono in italia, gli unici dichiarazioni della CCAR che portano risultato sono quelli riguarda il finanziamento delle scuole private o simili invece la mafia è cresciuta e rafforzata, la xenofobia pure, i scandali degli politici anche, evasione fiscale non ne parliamo, per carità sono liberi di fare tutte le dichiarazioni che vogliano ma i organi di informazione o sono incompetenti oppure sono in malafede quando pubblicizzano tale parole al vento.

dv64

Dopo tutti i favori che mafiosi e politici le hanno fatto, è questo il ringraziamento di santa romana chiesa cattolica… che ingrati!
Visto che la barca affonda, mirano a prendere le redini in prima persona.

Stefano Grassino

Quando un partito decade, la mafia lo abbandona. Quando un potere come la mafia decade, la chiesa lo abbandona. La carne marcia non piace a nessuno.

Giovanna

La CCAR poi è da sempre maestra nell’abbandonare i perdenti. Faccio però molta fatica a immaginare su quale “vincitore” potrebbero puntare.

andrea pessarelli

non credo proprio che la chiesa si sogni neppure lontanamente di abbandonare la mafia. più probabilmente la vorrà solo un po’ di più sotto il suo controllo

Eristico Epicureo

Ecco cosa intendevano per nuova classe politica cattolica italiana, i gonnelloni direttamente sulle poltrone

nullità

a me non stanno per niente antipatici i radicali…

però non hanno paura di rendersi ridicoli con gli scioperi della fame?

andrea pessarelli

c’è un servizio di 8 min in hompage dei radicali in cui emma spiega le ragioni. fra le altre cose dice che sa benissimo di essere stata ogni volta derisa e schernita, ma che queste reazioni erano sempre la conferma che non vi erano argomenti da opporre alla sostanza delle quetioni poste. in italia la legalità – prima di tutto delle istituzioni – non esiste e non è mai esistita, queste elezioni sono illegali già prima di essere celebrate, poichè sono state largamente e sistematicamente disattesi obblighi previsti da leggi con il risultato di rendere impossibile quasi ovunque raccogliere legalmente e in modo trasparente le firme per presentare liste

nullità

Questo andrebbe bene se Emma parlasse a delle persone intelligenti.

Mi sembra strano che una da tanti anni in politica invece ignori la natura degli interlocutori.
E mi sembra altrettanto un suicidio se l’intenzione fosse solo quella di parlare soltanto alla sua cerchia di elettori.

Io sono convinto che Emma abbia ragione, ma penso che lo sciopero della fame non sia la forma corretta di comunicazione.

andrea

perchè non gli mandiamo tutti una mail per sapere il motivo di tale omissione?? 😀

Cassandra testarda

L’articolo molto generico e fumoso di Avvenire in proposito sembra proprio corrispondere all’atteggiamento che viene denunciato a pag. 9 del capitolo 9 del documento “…Si deve riconoscere che le Chiese debbono ancora recepire sino in fondo la lezione profetica di Giovanni Paolo II e l’esempio dei testimoni morti per la giustizia. Tanti sembrano cedere alla tentazione di non parlare più del problema o di limitarsi a parlarne come di un male antico e invincibile. La testimonianza di quanti hanno sacrificato la vita nella lotta o nella resistenza alla malavita organizzata rischia così di rimanere un esempio isolato. Solo l’annuncio evangelico di pentimento e di conversione, in riferimento al peccato-mafia, è veramente la buona notizia di Cristo (cfr Mc 1,15), che non può limitarsi alla denuncia, perché è costitutivamente destinato a incarnarsi nella vita del credente…”
Ecco questo sopra citato mi sembra il passo che la stampa avrebbe dovuto sottolineare; perchè è anche grazie alle reticenze, quando non alle compiacenze e alle connivenze del mondo ecclesiastico, che le mafie hanno prosperato nel tessuto sociale del Mezzogiorno e altrove. E sì che la diffusione capillare delle parrocchie, l’influenza che i parroci ancora hanno nell’educazione della gente avrebbe potuto fare molto per combattere quell’atteggiamento che porta all’assuefazione e alla sottomissione alla mafia. Ma credo che tra il clero siano più diffusi i Don Abbondio dei fra Cristoforo. E quindi i fra Cristoforo fanno la fine di Don Puglisi: isolati e uccisi.

Bruno Gualerzi

Nessun legame invece tra chiesa e mafia!
Che alcuni boss mafiosi nei loro nascondigli coabitassero con altarini pieni di candele e immagini sacre, di padri pii in tutte le salse, di rosari ecc., che i mafiosi non latitanti facciano continue donazioni alla chiesa, facciano recitare messe, sovvenzionino feste del santo patrono ecc…. non significa niente. Si tratta solo di aspetti folcloristici che non riguardano la chiesa. Così estranea alla tradizione culturale che ha fatto del sud un’area depressa, in cui per esempio tutti gli scampati a frane e smottamenti vari non fanno altro che ringraziare dio, mentre chi è rimasto senza casa rimette tutta la sua speranza nel fatto che dio, o qualche santo, provvederà. Cosa ha a che fare tutto questo con la chiesa?

E per il resto, se non ci fossero i vescovi a dare l’allarme per le collusioni tra mafia e politica, chi mai vi avrebbe pensato? E sarebbe il caso che gli organi di informazione, giornali e televisione, ne riferissero un pò di più di frequeste, con un pò più di rilievo…

Rothko61

Bruno, hai dimenticato di citare la sepoltura del mafioso De Pedis nella basilica extraterritoriale di S. Apollinare, gli affari con Sindona ed il Banco Ambrosiano, ecc. ecc. 😉

Bruno Gualerzi

Hai ragione, ma, a parte i grandi scandali finanziari e giuridici, mi premeva puntare su quanto la chiesa ha nel tempo contribuito e plasmare con la sua cultura un tessuto sociale imbevuto di superstizione a tutti i livelli, trasmettendo ‘valori’ nei quali con tutta naturalezza si riconosce anche la mafia.

lucrezia

“…Paolo VI affida il trasferimento all’estero delle partecipazioni a un sacerdote e a un laico…già conosciuto da Montini quando era arcivescovo di Milano. Si chiama Michele Sindona. Porta i capitali della mafia. Il sacerdote che mastica di finanza ed è amico degli Usa si chiama Paul Marcinkus… E’ lo stesso Sindona a presentare a Marcinkus il banchiere Roberto Calvi… I tre arrivano a manipolare gli andamenti della Borsa di Milano con le società del Vaticano che finiscono a Calvi via Sindona… Viene eletto papa il patriarca di Venezia Albino Luciani, uomo di altissimo rigore morale… il giornalista Mino Pecorelli pubblica i 121 nomi di esponenti vaticani che sarebbero affiliati alla massoneria… “Luciani intende far piazza pulita allo IOR e trasferire tutti: Marcinkus, de Bonis, Mennini, de Strobel. Lo confida al segretario di Stato Jean Villot la sera del 28 settembre 1978. La mattina dopo il corpo senza vita di Giovanni Paolo I viene rinvenuto nel suo letto… Karol Wojtyla recupera la politica di Paolo VI e assicura a Marcinkus la continuità sull’indirizzo finanziario.. L’Ambrosiano di Calvi rischia il crack… si scopre che i crediti dell’Ambrosiano riguardano le società estere legate allo IOR… Il ministro del Tesoro Andreatta dispone la liquidazione del Banco Ambrosiano… Marcinkus gode della protezione incondizionata di Giovanni Paolo II… dovuta soprattutto ai fondi per oltre 100 milioni di dollari che il Vaticano inviò al sindacato polacco Solidarnosc…”

da Vaticano S.p.A.

Murdega

Ho letto Vaticano S.p.A. una pietra miliare,Lucrezia se sei in possesso di questo
libro custodiscilo gelosamente lascialo in eredità,tra non moto sparirà dalla
circolazione.

Claudio Diagora

Si capisce benissimo perchè alla chiesa dia fastidio la commistione mafia-politica:
la chiesa non è disposta a spartire con la mafia il malloppo elargito dalla politica.
La chiesa e la mafia devono mangiare dallo stesso trogolo.

Godverdomme

La mafia ha portato piu` sviluppo della chiesa, almeno i soldi li investe in Germania, mentre la chiesa se li tiene avidamente in Svizzera. Ma che ci fanno poi con tutti quei soldi?… Mah!

Kurt Godel

magari però chiedetevi anche qual era il potere degli ‘uomini d’onore’ sotto i cattolici borbone e quale dopo la ‘liberazione’ del laicissimo garibaldi (quello del ‘metro cubo di letame’)

bardhi

@ Kurt Godel
Tu hai fatto solo una domanda non mi sembra che hai portato degli dati o documenti per confermare una o altra ipotesi?

sotto regimi dittatoriali in tutto il mondo la criminalità organizzata se si mette contro il regime ha la vita corta ma questo ti fa per caso preferire la dittatura alla democrazia

la tua è una retorica demeziale

Kurt Godel

…ci vuole un bel coraggio a chiamare democrazia la dominazione piemontese nel sud

nightshade90

non mi pare che garibaldi governasse, comunque democrazia quando il popolo ha i suoi rappresentanti al governo. al giorno d’oggi la monarchia costituzionale con il dirittop al voto limitato dal censo (un limite altissimo tra l’altro) fa ridere se chiamata democrazia, eppure è sempre piu democratica della monarchia assoluta (tipo quella del vaticano o dei borboni)

bardhi

non so se hai capito ma dittatura e democrazia non si riferiva al Papa Re e Garibaldi, li tei avevo chiesto a te dati come stavano le cose con le mafie.
Io parlavo di dittature come; il regime del CCCP dove non esisteva la mafia russa, della Cina Comunista senza triade, Romania di Caucescu con criminalità organizzata pari a zero, Albania di Enver Hoxha idem come sopra etc etc. Pure i fascisti si vantano di aver fatto sparire la mafia durante il ventennio.
Per quello la mia domanda ma preferisci meglio una dittatura senza criminalità organizzata o una democrazia??

Kurt Godel

una democrazia, ci mancherebbe, purtroppo vivo in un Paese dove questa posizione non è tanto popolare

Murdega

Non conosco chi era il “metro cubo di letame” ,magari ha detto la verità.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

… fu Garibaldi a definire così il viscido opportunista papa Pio IX (inizialmente finto riformatore illuminato e poi autocrate sempre più autoritario, l’autore del “Syllabus complectens praecipuos nostrae aetatis errores”, il promulgatore del “dogma dell’infallibilità papale”, il mandante delle stragi di Perugia nel 1859, ecc.):
“… un metro cubo di letame … la più nociva delle creature, perchè egli più di nessun altro è ostacolo al progresso umano, alla fratellanza degli uomini e dei popoli …”
Sotto il regno di Pio IX il famigerato Mastro Titta (il boia dello Stato Pontificio) praticava impiccagioni semplici, impiccagioni seguite da squartamento (quando il delitto fosse ritenuto molto grave), decapitazioni mediante accetta o ghigliottina, “razzolature” e squartamenti, seguite da esposizione prolungata alla vista del popolo delle teste e dei quarti sanguinolenti di criminali comuni, dissidenti politici, patrioti risorgimentali, ecc. (e non vi racconto le condizioni orrende nelle quali i bersaglieri piemontesi della “breccia di Porta Pia” trovarono i prigionieri per LORO DISGRAZIA sopravvissuti alle torture, alla fame, alle malattie, ai topi e ai parassiti nelle galere dello Stato Pontificio)

ser joe

Il “metro cubo di letame” era cosi chiamato il papa, da Garibaldi.

Murdega

Grazie per la risposta ma ne ero a conoscenza aspettavo una risposta da
Kurt ma lui Kurteggia .

stefano f.

se ho capito bene la domanda proverò a risponderti io; il potere della mafia sotto i borbone era immenso, dopo l’unità d’italia è rimasto enorme, contento? nn hai certo scoperto l’acqua calda ma garibaldi cosa c’entra? cavour? cairoli? mazzini? che c’entrano loro con la mafia? boh…

Murdega

Kurt ciao,sempre così riduttivo,negativo e caustico,la chiesa non è povera,
sono degli imprenditori che cercano profitto,punto e basta,riconosciamo
questo principio è tutto torna apposto,l’importante e rispettare le regole
ma su questo ho forti dubbi visto i precedenti illustri,mi riferisco a personaggi
e fatti non lontani dai sacri palazzi.

stefano f.

there is something of rotten in the reign of gonnellons 😉

Kurt Godel

@ stefano f.
il potere della mafia sotto i borbone era immenso? immenso è più o meno di enorme? dici che non è cambiato niente? fonti?

stefano f.

ah capito.
no scusa.
sotto i cattolici borbone la mafia non esisteva…ecco sì…poi sono arrivati i garibaldini che si son portati dietro la mafia in valigia da Nizza…si hai ragione, la mafia si è affermata col laicismo sisisi…

Murdega

Bruno,Kurt Kurteggia considera la cosa come se fosse una palestra,
a me a introdotto lo spunto per esternare ed espandere vari argomenti,
non è cattivo,ha bisogno di crescere prendetelo per mano,non lasciatelo da solo
perchè fà un sacco di danni.
Ciao Kurt ti voglio bene, Murdega

Murdega

Flavio, un pò di carità cristiana,Kurt ha bisogno di noi, altrimenti
perchè ci cerca ?

robby

a fucilate furono presi i garibaldini è i regolari del regno d italia,dai caporioni detti oggi mafiosi,amici di vescovi panzoni,che maledivano liberta,nazione,patria.e ringrazia e bacia per terra, tanta gente che ambiva l unita,che oggi a dato a un vanaglorioso come tè quello che a oggi, la possibilita di fare,il troll beatamente,senza qualche pretazzo amico tuo,che ti avrebbe scomunicato,solo perche parli qui,

silvio

“Il legame tra mafia e politica paralizza il Sud” !!! sono sconvolto non l avrei mai pensato
pero riflettendoci molto a fondo …. hanno ragione
che analisi straordinaria !
Voi atei siete sempre in malafedelo, siete cattivi e alcuni sospetto anche comunisti
(eatchildren) pazienza.
Ma almeno che l’ acutezza di questi Pastori di Anime e chiaraminbte d ispirazione
celeste lo riconoscete o no ?

AndreA

La chiesa ha sempre intrallazzato con il potere ed in particolare con il potere reazionario. La sua contingenza con la mafia non sarebbe una cosa nuova. E’ questo che le ha permesso di andare avanti. Non è stato il suo messaggio, nè un qualche valore intrinseco. E’ stata solo la leva della superstizione sul popolino e i suoi giochi politici di potere.

sabre03

Andrea Camilleri. La bolla di componenda. Sellerio, Palermo 1993 (24. Edizione 2002, Collana «La Memoria»), p. 111, € 7,00

Leggiamo nel risvolto di copertina: «“Componenda”: è accordo, compromesso, transazione intesa a sanare un contenzioso tra parti. […] La più simbolica è incredibile fra tutte è quella che il potere ecclesiastico garantiva a chi, pagando un obolo più o meno grande secondo il reato, acquisiva diritto preventivo all‘assoluzione». Ma questo memorabile libriccino – che è insieme documento storico, saggio e affabulazione – ci fa capire molto di più di quanto non possano fare studi e trattati “meridionalisti” sull‘essenza della mafia siciliana quale creazione storica originale della Chiesa, radicatasi essa medesima in quanto tale, identificatasi in maniera indistinguibile dalla creazione sociale che le è più congeniale. Vera evangelizzazione, insomma, rivelatrice della natura ecumenica del cristianesimo: corruzione delle menti.

sabre03

Dalle lettere Sulla pubblica sicurezza in Sicilia del professor Giuseppe Stocchi (1874). […] «Questa bolla di componenda si vende da speciali incaricati, che ordinariamente sono i parrochi, al prezzo di lire una e tredici; e mediante essa uno è autorizzato a ritenere con tranquilla coscienza fino a lire trentadue e ottanta di roba o denaro rubato. […] Ma non è solamente per il furto che uno si può comporre. Lo può fare per altri diciannove titoli, che comprendono ogni specie reale e immaginabile di furfanterie. […] Tale è la morale a cui il clero cattolico educa il popolo e specialmente le plebi in Sicilia, e tale era l‘indirizzo favoreggiato e protetto e inculcato dai passati governi. […] E quando il siciliano ignorante si è persuaso che una cosa non è peccato, di tutto il resto non teme o non si cura, soccorrendogli mille mezzi e infinite vie a non cadere o a sfuggire alle sanzioni della giustizia umana. Gli basta esser certo (stolta ma esiziale certezza) che non andrà all‘inferno; e da questa unica paura lo guarentisce l‘esempio e l‘assoluzione del prete» (85-87).

Ivo Mezzena

E i legami Mafia Chiesa? O meglio la IOR cha fa da banca a tutte le associazioni criminose ??????

ser joe

Una chiesa che ha detto ” si ” al nazismo e al fascismo purchè venga applicato il Concordato e ha sempre sostenuto i partiti popolari dei “forchettoni” di ieri e del “puttanesimo” di oggi si preoccupa giustamente dei legami tra mafia e politica se il legame paralizza il sud che è sempre stato fonte di devoti e di reddito per le casse del clero.

Kurt Godel

@ser joe
il nazismo è il massimo della sottomissione allo stato, la mafia è il massimo della lotta allo stato

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