Un servizio della BBC riporta l’attenzione sul fenomeno delle chiese poste in vendita nel Regno Unito. Due templi riformati nella stessa via di Sunderland sono finiti sul mercato: ma il problema dei costi di mantenimento assilla anche le altre 50.000 chiese. Il problema è diffuso anche in altri paesi europei, ma non in Francia: dove la legge con cui sono stati statalizzati gli edifici di culto ha finito paradossalmente per aiutare, un secolo dopo essere stata introdotta, la Chiesa cattolica, esternalizzando i costi di manutenzione sulle casse pubbliche.
Gb: chiese in vendita, mantenerle costa troppo
60 commenti
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Le chiese sono state costruite con il denaro pubblico, quindi ogni provento deve ritornare al ‘pubblico’. Se hanno un interesse commerciale, siano vendute, altrimenti, siano demolite e l’area ritorni al pubblico demanio.
Sì certo, demoliamo beni culturali.
A leggere certi commenti mi chiedo con chi ho a che fare certe volte qui dentro.
Blackfox,
anch’io mi domando a volte con chi ho a che fare… se non capisci che è un discorso
di principio. Nessuno penserebbe di demolire il duomo di Milano ma ti potrei indicare almeno 50 chiese di Milano che nessuno penserebbe di mantenere in piedi se non avessero alcuna funzione. Non è che una chiesa sia un ‘bene culturale’ a prescindere.
Ma quando mai?
ma quando mai?
Quando i riti idolatri della ccar smetteranno di incantare la gente, o questa abbandonerà perchè non vuole più essere sacrificata sull’altare degli interessi del vaticano.
Meno gente frequenta i riti della ccar meno lo stato sarà giustificato a regalare soldi al vaticano. La maggioranza non sarà più cattolica, quindi, nulla che possa giustificare simboli religiosi identitari nei luoghi statali.
Ci vorrebbe in futur una forte cordata laica per acquistare immobili del vaticano sul terreno italiano e poi fare una legge che vieti al vaticano di avere terreni e proprietà in Italia.
Sfrattiamo il tuo Vaticano, caro Massimiliano.
Ha tentato di farlo Garibaldi, ma se potessi tornare indietro gli direi: non una, caro generale, ma più brecce a Porta Pia e sfratto definitivo della ccar da Roma per sempre.
Ma quando mai le chiese sono state costruite col denaro pubblico, pop!
Ce le siamo costruite noi.
Per il resto, aspetta e spera.
noi chi?
@fri
LEGIONE 😆
Massimiliano f, con denaro pubblico intendo denaro donato dal popolo.
Visto che con il lavoro dei preti, negli ultimi 1700 anni, non si sarebbe costruito nemmeno un pollaio. E siccome la chiesa non è una associazione a fine di lucro (ahhahhhaahhh) i beni che possiede devono tornare a beneficio del popolo.
Ricordati che le magnifiche chiese che oggi vedi nel centro di ogni città, nelle strade più esclusive, furono costruite tra le miserabili baracche dei poveri che donavano denaro ai preti fannulloni e spudorati che, senza vergogna, vivevano nel lusso.
In Québec vengono trasformate direttamente in moschee.
non è che difendersi dal caldo della padella buttandosi nella brace sia intelligente eh.
l’unica via è uno stato profondamente laico.
E non solo profondamente, ma proprio saldo.
Paradossalmente, se gli stessi cattolici si preoccupassero alla conservazione della laicità delle istituzioni, potrebbero fugare ogni pericolo di invasione islamica (perchè la temono, nonostante i piani alti manifestino “apertura”).
Se invece uno stato, una costituzione, una istituzione pubblica si trova infiltrata di privilegi religiosi, ecco che altre religioni possono arrivare a reclamarle non appena la minoranza esce dall’esiguità e diventa numericamente importante.
eh ma vai a far capire certe cose a uno che deve avercelo più lungo degli altri…
Beh moscheizzarle non è proprio il caso ^^
Comunque quanto costano? Io me la comprerei una!
Beh, se è un affare, compriamola.
Chiesa atea! Chiesa atea! Per le riunioni dell’UAAR!
“Chiesa atea”?
Cosa direbbe Gualerzi?
architettonicamente possono essere gradevoli per un determinato target di persone.
sai quanti darkettoni metterebbero la firma per un bel pub con zona concerti ricavato in una ex chiesa gotica per dire?
oh sì! io in prima linea!
direbbe di prendere lezioni di senso dell’umorismo e sarcasmo
C’è un paesino nelle vicinanze di Roma, Calcata, abitato da vecchi hippies e fricchettoni, dove la chiesa principale del paese è sconsacrata. Sull’altare c’è l’immagine di Jimi Hendrix.
GIA… l’ho visitata…peccato che il paesino sia morente,praticamente deserto se non nel week end e completamente privo di risorse x effettuare consolidamenti e salvarlo dalle frane continue
Ossimoro…
Io demolirei TUTTE le chiese di TUTTE le religioni e ci costruirei grandi alloggi per i senzatetto, questi sì sarebbero dei meravigliosi gioielli d’arte graditi anche da un ipotetico Dio.
Si potrebbe anche pensare che lo stato francese, accertando la scarsa frequenza alla messa o addirittura l’assenza di fedeli, converta l’uso del tempio in museo, per le mostre, ma resta comunque il valore patrimoniale e relativo alla sua antichità e, dopo aver sbosato tanti soldi, bisognerà che vi sia un recupero in altre iniziative, ma quali possono essere queste iniziative di conversione delle chiese in disuso?
Non basta essere felici che non vi sia più bisogno di riti religiosi, si deve pensare ad un utilizzo alternativo delle chiese e sarà questo il tema ricorrente del presente e del futuro.
Comunque è un buon segno! finalmente si vede qualche risultato anche timido ma in questo caso molto audace, perchè se sono costretti a vendere e si parla di 50.000 chiese a rischio……allora sono alla frutta.
mi hanno parlato a milano di un locale in una ex chiesetta. qualcuno conosce?
sexi shop? no scherzo! sarà un pub forfe o un ristorante.
si parlavo di un locale tipo pub, pensavo si capisse come sottinteso 😉
E’ il “sagrestia”…. ma NON è costruito dentro ad una chiesa. E’ una catena i cui interni sono decorati come chiese più o meno romaniche. Esteticamente carini ma musica decisamente orrenda.
Kaworu scrive:
11 marzo 2010 alle 17:40
A Ferrara una quindicina d’anni fa c’era il cinema Mignon che era una chiesa del 1400. Ed era (non so se lo è ancora) un cinema porno! :-O
ex chiesa degli Angioli. E’ un ristorante.
Al buon Convento (ex-convento). E’ una trattoria
ex chiesa di San Carpoforo: mostre d’arte
ex chiesa ma non so il nome: Gattopardo Cafè
ex convento delle Stelline: Gli Orti di Leonardo, ristorante elegante
😉
il problema delle chiese in disuso si porrà sempre di più in tutto l’occidente, e soprattutto da noi in italia dove i centri storici brulicano di chiese.
non ho pregiudizi nei confronti di nuovi culti o iniziative economiche che volessero riciclare le chiese per i loro usi, specialmente perchè così si eviterebbe di consumare ulteriormente il territorio.
Per favore espropriatecele!
potreste anche cominciare a mantenervele solo voi.
sai, sul modello della germania.
credo ci sarebbe un boom di atei se le cose funzionassero così.
Ce le manteniamo solo noi, infatti.
Al di là delle leggende gli aiuti statali sono infinitesimali
non mi risulta.
o forse non risulta a te come funziona l’8xmille.
documentati, documentati.
poi fatti due conti.
e guarda invece come funziona in germania.
I soldi escono dalle tasche dei fedeli.
Il resto sono briciole
forse sei tu che pensi che questo fantastico e fantasmatico ottopermille sia un pozzo senza fondo.
Documentati.
con una cifra simile all’ottoxmille non si riuscirebbe neanche a fare un campionato di calcio
In Italia le chiese cattoliche le costruisce, le restaura, le modernizza lo stato, le regioni, le province e i comuni.
Quindi ai proprietari non costano nulle e non si vede perche’ dovrebbe venderle. Succede all’estero; diversi anni fa in Germania ho fotografato una chiesa ristrutturata in mini appartamenti su due/tre piani.
Ma va, là.
dimostra il contrario.
basta partecipare alla vita di qualsiasi parrocchia.
con l’ottopermille non ci paghi neanche i brustullini
O sei un provocatore o non hai la più pallida idea di chi sono i soldi per la costruzione o il restauro delle chiese. O semplicemente sei un provocatore che spara a vanvera. Con le elemosine i parroci non si comprano neanche le lampadine di ricambio delle sagrestie… Scrivi a bolzano@uaar.it e ti inviamo copie di delibere comunali che riguardano costruzioni e restauri..
il trentino-sudtirol penso sia un caso un po’ a parte, qui da me non capita certo così
Ah si? E dove??
in Emilia
E’ anche vero che certe chiese (in Francia, in Italia, sicuramente non negli USA) sono opere d’arte architettoniche. come tali visitate anche dai turisti. Io stessa ammiro le chiese, se sono belle, e le visito. In questo caso un contributo statale per la tutela architettonica non lo vedrei male…
ma infatti quelle storiche van tutelate alla pari chessò, dei palazzi di barcellona fatti da gaudì.
“robe ordinarie” disabitate o veri e propri mostri architettonici che sembrano stati disegnati da architetti sbronzi invece non sono esattamente “culturali” 😉
però a questo punto se è lo stato ad accollarsi gli oneri, i proventi allo stato devono andare.
Le chiese dovrebbero essere comprate dallo Stato ed essere riciclate ad uso turistico-culturale, come la Valle dei Templi, Selinunte, ecc, ecc. Un ottimo uso sarebbero anche dei concerti di musica classica e delle rappresentazioni teatrali. Sai come ci verrebbe bene uno spettacolo musicale itinerante dentro San Pietro??
Quanto a cose tipo pub, mi viene il voltastomaco, come a vederli in ex teatri, che se si spingesse la gente ad andare a teatro non sarebbero manco tanto ex, o vedere mega alberghi in castelli, abbazie, ecc.
Quella sì che è una bestemmia. Alla dea Sapienza. Come usare la Venere del Botticelli come tovaglia, o per attaccarsela in bagno.
A Parma in pieno centro,in via d’azelio, c’è una bellissima chiesa del seicento,varchi il portone ed ecco un bellissimo negozio in gran parte soppalcato…
Ma x favore non parlate di abbattere,semmai di riuso, soprattutto x fini culturali: musei,centri civici,in alcuni casi biblioteche,sale studio anche universitarie, archivi…
a Bologna c’è la ex chiesa di santa lucia, ora aula universitaria nella quale si tengono spettacoli e convegni culturali…
ricordo una conferenza di Umberto Eco… non c’erano posti a sedere o in piedi, la gente stipata come sardine… e sì che è abbastanza capiente….
http://www.bibliotecasalaborsa.it/content/cartigli/index.php?IDsogg=1&cercaCartiglio=+invia+&u=23&anno=
Non è così semplice.
I luoghi di culto non sono soggetti alle norme antincendio, mentre lo sono i luoghi adibiti a riunioni, spettacoli, ecc. quando la capacità è oltre un certo numero di persone.
Le ristrutturazioni potrebbero diventare particolarmente onerose, almeno per alcuni tipi di riutilizzo.
Speriamo di avere tanti di questi problemi. 😉 😉
nella bellissima ed antica cattedrale di York ho visto uscite antincendio ed estintori. Perchè qui no???
@ LS Ho guardato il link. Peccato che non ci siano foto dell’interno. Io comunque quella facciata la completerei, come quella del Duomo di Bologna, o di quello di Siena e dovunque il non finito sia un cazzotto in un occhio.
Anche a Siena c’è una chiesa adibita a sala esposizioni, ma purtroppo non ricordo il nome. Il risultato a livello estetico non è eccezionale, perché l’allestimento deve tener conto dell’ambiente circostante, non puoi mettere lì quattro pannelli di truciolato a cavolo di cane.
@ crebs
Se avremo tanti di questi problemi costerà, è il caso di dirlo, l’ira di dio, ma le generazioni future ringrazieranno. Per la corretta conservazione dei monumenti e per la consegna del cristianesimo ai libri di storia. E d’arte.
@ FloraSol
Forse perché la chiesa qua si sente al di là di ogni regola?
Se ai francesi, i costi sembreranno eccessivi, sara’ sufficente rivedere la legge, no!?! 😉
Che i credenti si autofinanzino il mantenimento dei loro templi!!!
Le chiese costano troppo? In Italia per il clero non è un problema, pagano i contribuenti.
La chiusura e vendita dei luoghi di culto per altri scopi è diffusa nell’Europa del Nord da anni.
Poniamo che lo Stato destini l’8 * 1000 a beni e servizi per i poveri; tutto l’8 % 1000 servirebbe a creare lavoro ed alleviare la povertà. Poniamo poi che ognuno si paghi la sua chiesa: verosimilmente (?) i cattolici verserebbero lo stesso importo alla Chiesa che ne destinerebbe ai poveri solo il 20% come fa ora.
I poveri ne trarrebbero un ovvio vantaggio e lo Stato farebbe la sua parte senza delegare alla chiesa cattolica i propri doveri.
Dov’è la falla nell’ipotesi?
Che la Chiesa cattolica chiede ed ottiene dallo Stato suo succube di NON impegnarsi per i poveri direttamente ma che appaia essa agli occhi di tutti come la sola iad agire su quel fronte con buona pace degli interessi dei poveri…..
Che verosimilmente i cattolici NON finanzierebbero affatto la propria chiesa
VOMITEVOLE