Quindici deputati del PD e dell’IDV (primo firmatario Salvatore Vassallo) hanno presentato una proposta di legge per modificare l’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152 per consentire l’uso “di indumenti indossati per ragioni di natura religiosa o etnico-culturale”. I quindici, “preso atto che l’uso del burqa costituisce un segnale di possibili violenze private”, ritengono che il divieto (anche se limitato agli edifici pubblici) non sia la modalità più efficace per contrastare il fenomeno. Chiariscono altresì che “qualora il burqa e il niqab siano indossati per effetto di coercizione da parte di terzi e, in particolare, all’interno della famiglia da parte del marito o di un genitore, devono essere innanzitutto fatte valere le già numerose pertinenti fattispecie penali presenti nel nostro ordinamento”. Il testo della proposta prescrive comunque che “costituisce giustificato motivo la circostanza che l’uso di indumenti che coprono il volto sia motivato da ragioni di natura religiosa o etnico-culturale. In tali casi, ove richiesto da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio per motivate e specifiche esigenze di pubblica sicurezza la persona deve tempestivamente consentire di essere riconosciuta mostrando il volto, al fine della momentanea identificazione”.
Proposta di legge PD contraria a divieti nell’uso del burqa
93 commenti
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Questa proposta di legge è squallidissima e vergognosa. Ora ci manca solo che si consenta anche di introdurre la sciaria nell’ ordinamento giuridico italiano. Costoro non hanno capito che lo Stato deve esssere laico e la legge deve essere uguale per tutti . Costoro confondono il doveroso rispetto delle culture con il cedimento sui principi costituzionali ed i diritti ed i doveri delle persone davanti alla legge.
Concordo, se la legge impone il divieto di girare in luoghi pubblici con indumenti che non permettono l’identificazione della persona, è vergognoso concedere eccezioni per ragioni etnico/religiose, queste proposte se approvate ci faranno fare la fine della Gran Bretagna, dove in nome del multiculturalismo si è sacrificata la laicità…
Credete davvero che il vostro problema con chi indossa il burqa sia il non riconoscimento?
Rispetto del multiculturalismo è laicità.
@Davide, non sono esperto e potrei sbagliarmi, ma credo che la legge (legge 22 maggio 1975, n. 152, art. 5; leggermente modificata nel 2005 ma senza cambiare la sostanza) preveda il divieto di coprirsi il volto *solo* quando si partecipa ad una manifestazione pubblica. Mi pare che non ci siano divieti per chi semplicemente cammina per strada.
Se c’è qualcuno più esperto di me, per favore confermi o mi corregga.
Cosa vuoi insinuare che tutti coloro che sono contrari al burqa sono in realtà islamofobi? Sei prevenuto… il mio unico problema è che la legge sia uguale per tutti e che non siano concesse eccezioni motivate da ragioni etnico/religiose, se tu non comprendi questo principio è evidente che del concetto di laicità non hai capito proprio nulla.
Ovviamente nel mio precedente post mi riferivo a fiertel91
@Lino: mi informerò meglio, ad ogni modo la sostanza del mio post non cambia, se esiste una legge è inconcepibile che in determinati casi non la si applichi per ragioni religiose, se applicato su larga scala questo principio è devastante.
Comunque se è vero come dice lino che la legge in vigore prevede il divieto di coprirsi il volto solo durante le manifestazioni pubbliche, questa proposta di legge di PD e IDV è ancora più assurda…
D’accordissimo con Davide.
@Fiertel91: guarda che multiculturalismo e laicità spesso sono in stridente contrasto, la Gran Bretagna citata come esempio da Davide è il caso più emblematico, del resto con il multiculturalismo si tende proprio ad applicare alle persone differenti normative e leggi in base alla loro comunità di appartenenza, così per esempio in GB esistono tribunali islamici (perfettamente legali ed ufficialmente riconosciuti) che si occupano di cause civili basando i loro verdetti sulla sharia e sempre in Gran Bretagna è stata di fatto riconosciuta la poligamia, nel senso che i mariti poligami possono addirittura ricevere degli assegni di mantenimento per ogni loro moglie, a patto che sia stata sposata in un paese dopo la poligamia è legale.
In Italia siamo fortunatamente indietro, ma se venisse approvata quella geniale proposta di legge sostenuta dal PD ci incammineremmo anche noi sulla stessa strada….
Cosa succederebbe infatti se una norma simile venisse introdotta? semplice, si seguirebbero criteri etnico-religiosi per stabilire se una persona deve o meno rispettare una determinata legge, con buona pace del principio di uguaglianza di fronte alla legge.
A mio modesto parere qualsiasi legge che includa trattamenti diversi in base a religione o etnia è sbagliata.
Se una donna musulmana o araba (due cose molto diverse, ma le si confonde troppo spesso) ha il diritto di coprirsi il volto in pubblico, allora lo stesso diritto devo averlo anche io, che sono maschio, italiano ed ateo. Se questo diritto non ce l’ho io, allora non deve averlo neanche lei.
Per lo stesso motivo sono contrario al divieto dei minareti in Svizzera. Se pensano che diano fastidio per l’eccesso di rumore, allora facciano delle regole che valgono per tutti, per esempio (butto dei numeri a caso) non superare 100 decibel durante il giorno e 30 durante la notte.
Per lo stesso motivo sono contrario all’esposizione di simboli religiosi sulle pareti di edifici pubblici.
Per lo stesso motivo mi è sembrata un enorme passo indietro la sentenza di qualche anno fa che assolveva un tipo che portava in pubblico un grosso pugnale, solo perché era di religione sikh. Se avessi fatto io *esattamente* la stessa identica cosa che aveva fatto lui, mi avrebbero condannato, solo perché io ho idee diverse dalle sue in fatto di religione.
Tutta questa gente deve farsi entrare in testa che “tutti i cittadini […] sono eguali davanti alla legge, senza distinzione […] di religione” (articolo 3 della Costituzione Italiana). Non mi pare molto difficile da capire.
Se mettessimo l’obbligo, per chi indossa il burqa, di mettersi anche una bella e pesante armatura medievale, scommettiamo che nel giro di un anno tutte le donne mussulmane si emancipano?
Interessante in effetti…
Ma che !! Sento già un coro che griderebbe alla discriminazione !
Certo. E quindi? Qual è la morale della domanda retorica?
Ma questo e’ salvatore e vassallo di chi??
Berlusca e’ in calo, la chiesa perde peso, e lui viene fuori con una proposta del genere a pochi giorni dalle elezioni???? Ma sul libro paga di chi sono quelli del pd, che fanno di tutto per perdere?
In effetti la constatazione è tutt’altro che banale!!!
Dopo che D’Alema e Co. hanno contribuito a far passare lo scudo fiscale, il sospetto e’ diventato certezza. Un bel gruzzolo all’estero, immune da indagini, un uomo ricco che compra tutto e tutti… Mi sembra abbastanza ovvio, sono manovre diversive per disperdere voti.
Il burqa mi sembra una violenza esplicita quando imposto, una violenza subdola quando “scelto” dalla donna.
Mi sembra che questa proposta entri nella palude del multiculturalismo, nella sua logica.
Non è più violenza subdola il non rispetto della sua scelta?
“Laico” per voi non vorrà mica dire ateizzare o assimilare a se il mondo, spero.
non è accettabile l’esenzione su base religiosa al principio di riconoscibilità in luogo pubblico.
fatto salvo questo, ovvero per i vari tipi di velo che non nascondono il volto, ognuno si fa del male come preferisce.
ed è corretto che se c’è dietro violenza privata esisterebbero già dei reati che la puniscono.
peccato però che la violenza in famiglia, a maggior ragione se supportata da una religione, sia un settore particolarmente poco applicato dell’ordinamento giudiziario itagliano (parlandone da vivo).
Io sono favorevole al divieto di Burqa e niqab nelle scuole (luogo di emancipazione) ed in altri edifici pubblici quali ospedali, tribunali, ecc.. oltre che privati qualora si ravvisino problemi di sicurezza, come banche e mezzi di trasporto.
Per il resto se alla donna musulmana piace fare una passeggiata sul lungomare con il burqa, faccia pure poverina. I divieti totali non sono la soluzione, si rischia che queste donne non vengano più fatte uscire di casa.
“Si rischia che queste donne non vengano più fatte uscire di casa”.
Le donne andrebbero tutelate indipendentemente dal volere del marito. Si dovrebbe tutelare la loro libertà di scelta, non quella dei mariti. Altrimenti si creano leggi-mostri quali quella sull’aborto, che di tutelativo per la scelta della donna c’ha ben poco.
Uhmf… (sono con la testa china, gli occhi chiusi e la mano destra sulla fronte).
Sicuro che sia proprio la mano destra? http://scienceblogs.com/insolence/facepalm.jpg
Ma che tristezza, ma non avevano proprio niente di meglio da fare a ridosso delle elezioni?
Voti, voti ed ancora voti……il PD vuole i votiiiiii e fa pure i voti alla Madonna, a San Gennaro a Sant’Antonio da PD ad Hallah voti votarum non olet.
Certo, i voti non infastidiscono nessuno. Ma se è le loro istanze che vogliono andare a promuovere…
Sono d’accordo con la libertà di indossare – tranne che in determinati contesti – quello che si vuole, burqa compreso (così come passamontagna, maschere di Carnevale, etc.).
Ciò che non mi piace, in questa proposta di legge, è che – invece di ribadire il principio di libertà individuale – si concede magnanimamente questa libertà solo a chi ha “ragioni di natura religiosa o etnico-culturale“. Gli altri, nisba.
Ancora una volta i diritti dell’individuo vengono messi in secondo piano rispetto a quelli della comunità di appartenenza. Anche quando vengono rispettati.
Io ho letto sia le premesse e le motivazioni sia il testo della modifica alla legge. Non ci trovo niente di scandaloso. In quanto a che la concessione sia solo per “ragioni di natura religiosa o etnico-culturale“, non mi sembra sia così in quanto si fa espresso riferimento alla sicurezza, sport o altro, io aggiungerei che normalmente la gente non è riconoscibile quando indossa caschi,berretti e sciarpe e passamontagna e via discorrendo sia per il freddo sia per altri motivi. Quindi il riferimento alle esigenze di natura religiosa e/o culturale, è solo una estensione, secondo me logica. Io tutta questa mania di essere riconosciuti e filmati dalle telecamere e seguiti dalle schede dei cellulari e via discorrendo, la trovo una bella limitazione alla libertà personale. Poi certamente questo non vuol dire approvare questi costumi, (questo vale anche per le monache).
fingi di non vedere il punto, per quanto fosse esposto ben chiari: i diritti sono dell’individuo o di chi?
della famiglia? della comunità? degli amici immaginari?
non mi piace tanto che i miei diritti individuali (quella magra illusione che resta) siano subordinati all’essere membro di qualcosa.
prova a confrontare:
A – “io godo di diritti in quanto persona, e tra questi c’è quello di scegliere di essere o non essere membro di qualsiasi forma di sociale.”
B – “io godo di diritti in quanto membro di un qualche consesso sociale, quindi se ne esco vengono a cadere anche i diritti”
esempio: tutti (in teoria) pagano le tasse allo stato, e in teoria dovrebbero fruire di alcuni servizi.
lo stato decide di fornire alcuni servizi pubblici finanziando delle associazioni private (di persone che guarda caso conoscono tutte lo stesso amico immaginario).
però poi si scopre che queste associazioni private decidono chi è dentro e chi è fuori, e se uno si chiama fuori dalla suddetta associazione poi perde anche la possibilità di accedere al servizio. o viene lasciato entrare come concessione, a condizione che non dichiari la propria posizione.
@Anthony Logan
La modifica recita così:
“Ai fini del divieto di cui al comma 1, costituisce giustificato motivo la circostanza
che l’uso di indumenti che coprono il volto sia motivato da ragioni di natura religiosa o etnico-culturale.”
A me pare proprio che si voglia concedere un “permesso speciale” solo a chi è guidato da motivazioni religiose o basate sulle tradizioni della comunità di appartenenza.
Tra l’altro specifica proprio “etnico-culturale”, quindi tanti cari saluti a motivazioni culturali legate alla particolare Weltanschauung di un singolo individuo!
Concordo. Non si coglie mai il punto della faccenda, ovvero: cos’è che vogliamo tutelare?
Credo che sia il caso che si capisse ora che è il diritto della persona e della sua libertà di scelta. Specialmente se si tratta del vestiario che, agli altri, certo non nuoce.
Quelle con il burqa, a mio avviso, non dovebbero neanche passare la frontiera.
Il burqa se lo metesse il vassallo di scarpette rosse copri pedofili.
E quando si pensa che all’ origine della richiesta di legge vietando l’uso del divieto della burqa in Francia siano stati deputati communisti ..!
Ovviamente questi deputati italiani non sanno di cosa parlano…
Sì, Gerard! Non sanno di cosa trattano…. Ma forse sanno ciò che a loro personalmente conviene! Baaaa
Io penso che alla base di questo argomento e consimili ci sia un grande equivoco tra le istanze civili e quelle religiose. Tanti studiosi lo hanno messo bene in evidenza. Il gioco all’equivoco non sarebbe affatto pericoloso se i simboli dell’usanza religiosa non costituissero la stessa realtà assiomatica che professano le persone che ne fanno uso. Come dire: io porto questo vestito-simbolo perchè è una sola realtà col Fondamentalismo religioso che professo, propago e difendo come bene assoluto anche civile per tutti. E ciò costituisce una dichiarazione di guerra permanente tra religioni di rivelazione fondamentaliste tra di loro a causa della presunta detenzione della verità assoluta e la morte di ogni sano principio relativista alla base della libera e rispettata convivenza democratica. Come dire: progresso contro regresso. Stabilità contro evoluzione.
Sottomissione contro la redentrice libertà umana. I politici hanno un grave compito: difendere le istanze della democrazia senza equivoci ed abominevoli compromessi . Non progredi est regredi.
Caro Otzi, tu fai un discorso intelligente onde per cui tienilo in questa lista e non presentarlo ai nostri politici. Ti pongo poi una domanda: non pensi che i “furbacchiotti” del PD siano a cerca disperata di voti?
E cosa vuol dire “… senza equivoci ed abominevoli compromessi” se non proprio quello che la tua domanda, carissimo Stefano, intelligentemente pone. Purtroppo non va mai dimenticato che in Italia un certo infantilismo politico di machiavellana memoria è nella genetica di uomini di ogni colore e tutti si nutrono, magari turandosi il naso, nel letamaio (nel senso di luogo che può tornare di tornaconto al proprio personale interesse nella scalata al potere e nel consolidarlo) del vaticano. La politica nel suo complesso non è esente da compromessi, ma a livello del singolo politico è sempre disdicevole specialmente quando cozza con idee inconciliabili. Anche la storia di politici di sinistra ne è piena. Amaramente.
Io non ho capito niente, non vedo cosa c’entri questo ragionamento con la proposta di legge di cui stiamo parlando.
Carissimo Anthony, non scoraggiarti. Se non capisci adesso, potrai capire in seguito. Leggiti, tanto per dirtene uno, Francesco Remotti, Contro Natura, Laterza, oppure “Contro l’identità” dello stesso valente professore dell’Università di Torino. O Gustavo Zagrebelsky, ecc…E senz’altro capirai. Per me le persone potrebbero andar in pubblico anche tutte nude, intemperie e salute pubblica permettendo, che è immensamente meno grave che mantenere le persone nella incapacità intellettuale primitiva di scindere il simbolo dalla realtà ideologica che rappresenta. Di portare addosso un obbligo simbolico per la paura del Potere Fondamentalista unamo che la volontà di un dio interpreta. E non è solo questo. Proprio ora che nella società laica vorremmo liberarci della simbologia religiosa nei luoghi pubblici semplicemente per non far torto a nessuno. E poi ci sono i risvolti al femminile. Le proposte di legge, per quel che si può capire (ed è già troppo indicativo) sono dannose più che non intervenire in materia. Il motivo della coercizione, infatti, trova già nel diritto le sue vie di difesa. Ecc…
Ma io posso girare con la scritta “Abbasso la democrazia parlamentare, viva la monarchia assoluta!” sulla maglietta? Perché anche in quel caso abbiamo un vestito-simbolo che dichiara guerra alla libera e rispettata convivenza democratica…
Sì Magar caro, è la storia del gatto che si morde la coda. Non esisterebbe alcun Potere senza un Contropotere in atto. Si tratta di un progresso evolutivo non della personale libertà nella solitudine di un’unica esistenza umana, ma nel progredire di questa in una civiltà sociale. Essendo l’uomo determinato a vivere con altri uomini a cominciare con quelli che ci hanno generato, avendo anch’essi i loro diritti oltre che doveri. Leggiti Jan Assmann, Potere e salvezza, Einaudi. Al di là del titolo è un testo basilare di antropologia socio-politica. A parte che l’esempio che fai già in sè scinde il simbolo dalla realtà. Perchè tu non conosci tutto quello che il tuo amato monarca assoluto vorrà da te. Oppure accetterai per principio tutto quello che t’impone e qui vedrai realizzata la tua libertà! Cioè quella che dimostri di non conoscere cosa sia (cioè, in fondo,la tua identità). Io, invece, lotterò per accordarmi ragionevolmente e democraticamente. O uno dei due deve soccombere. Ma poi, la indosseresti questa maglietta se non ci fosse nessuno che ti guarda… nessuno da…provocare a reazione? Anche la semplice reazione del sorriso di stravaganza?…..
Sì, ma insomma io la posso indossare o no quella maglietta? O meglio, possono farlo i pazzi di qualche micro-associazione legittimista (so che a Verona ce n’è una discreta raccolta…)?
L’antropologia socio-politica qui c’entra ben poco, stiamo parlando del diritto di un individuo ad esprimere le proprie idee, indipendentemente dal loro contenuto. E dall’approvazione sociale che questo riscuote.
Perdonami se non mi son fatto capire. Caro Magar, quanto a potere uno può ciò che può e lo vuole in atto.
Forse il problema del riconoscimento si potrebbe risolvere con una targa sul posteriore come per le automobili. Magari facendo pagare anche un bollo annuo…
Confusione mentale nella sinistra italiana!
Se a destra vedo dei censori della laicità e pazzi creazionisti, a sinistra vedo qualche matto a cui piace (e pensa sia giusto) il sistema inglese.
Ma chi voto? chi voto?????????
Pensate che di fronte alla domanda: CHI VOTO? in Calabria hanno affisso questi manifesti…
E allora state, stiamo freschi! 😀
http://www.ansa.it/web/notizie/photogallery/primopiano/2010/03/18/visualizza_new.html_1734813879.html
“costituisce giustificato motivo la circostanza che l’uso di indumenti che coprono il volto sia motivato da ragioni di natura religiosa”
CHE SCHIFO, VERGOGNATEVI.
e il bello è che non posso fare altro che continuare a votare italia dei (dis)valori… non vedo alternative più valide di questa.
Tra i firmatari ci sono anche Orlano e Giulietti dell’Idv….
winterfury “il bello è che non posso fare altro che continuare a votare italia dei (dis)valori… non vedo alternative più valide di questa”
e chi l’ha detto? te l’ha ordinato il medico? almeno in fatto di laicità l’idv non ha niente da invidiare nè al pd nè all’udc; ricorda che alla votazione del decreto calabrò (sondino di stato) ha dato ai suoi senatori “libertà di coscienza” per…togliere libertà ai cittadini: pensi che non sia grave non avere _una_ posizione laica su un tema tanto spinoso?
I “cretini di sinistra” sognano uno stato multireligioso, altro che stato laico!
E questo lo trovo preoccupante. Meglio un delinquente intelligente che un’onesto stupido; pardon semionesto. Ops…onesto un tantino.
In tutta questa pagina, eccellente RATIO, hai perfettamente individuata la cancrena. Che riguarda anche i cretini di destra, centro e di ogni posizione.
proposta vergognosa; si sa bene chi c’è dietro le donne che indossano il burqa, c’è l’islamismo più fondamentalista che fa dell’oppressione delle donne il suo punto cardine: assecondare questo tipo di comunitarismo non significa certo aiutare le donne ad emanciparsi, tanto meno a difendere le libertà individuali; affermare il principio che la religione e la tradizione siano eccezioni all’osservanza delle leggi va nella direzione opposta all’affermazione della laicità, ma in questo…niente di nuovo, soprattutto in un partito baciapile come il pd 🙁
Concordo.
Perfettamente d’accordo. Il fondamentalismo religioso nuoce alla democrazia.
Mi sembra che il PD sia una serpe in seno alla laicità.
Concordo con voi.
Anche con Stefano! 😉
La vedo anch’io così.
Se la sinistra pensa di guadagnare voti così si sbaglia di grosso, li perderà.
E’ vero, come è vero che sono anni che stanno perdendo voti. Secondo te ci sono o ci fanno? O più semplicemente sono suonati?
Credo che il centro-destra, cioè Berlusconi, trovi un appoggio indispensabile nel Vaticano e a questo subordina tutto in una strategia para-clericale, anche se gli serve il divorzio breve.
La mia impressione è che gli estensori della proposta non abbiano ben chiaro il problema in tutti i suoi termini e neanche glie ne freghi di chiarirsi: trattasi semplicemente di proposta ruffiana per acchiappare qualche voto in più alle elezioni.
Allora tutti quelli che girano con la mascherina per non respirare le polveri? Questi non sono giustificati?
C’è da scommettere che passate le elezioni si dimenticheranno tutto… Poveri mentecatti, fra loro e berlusconi non si sa chi sia peggio… Questi si piegano davanti a qualunque tipo di religione, cattolica o islamica o altro, fottendosene della laicità, basta prendere voti…
Questa proposta è vergognosa e razzista. I cittadini sono TUTTI uguali difronte alla legge a prescindere da razza, sesso e RELIGIONE.
O si abrogano le norme di sicurezza che vietano di girare col volto completamente coperto e si consente a TUTTI di girare mascherati tutto l’anno, oppure si prendo i fan del burqa e si rimandano tutti a casa.
Iniziamo a fare deroghe alle leggi per favorire questa o quella religione e siamo alla frutta. Cosa sarà domani? Poligamia riconosciuta per i mormoni? Libertà di pestare i gay per i cattolici? Pedofilia libera per gli sciiti (rif.dichiarazioni di approvazione pedofilia di Khomeini)?
Questa proposta è di una totale insensata follia.
assurdo concedere un diritto in più rispetto ad altri in base a presupposti etnici o religiosi. La legge è uguale per tutti. Punto e a capo.
Se la tua religione ti impone di andare in giro col viso coperto e abbiamo una legge che lo vieta, non lo fai. Punto. Se la legge vieta di andare in giro armati di coltellacci, anche se sei sik o indù o vattelapesca, non lo fai. Punto. Non ci possono essere eccezzioni per motivi etnici/religiosi. Non è compatibile con il concetto di laicità dello stato.
Seguendo questa linea, se i miei principi etnico/religiosi mi imponessero di sacrificare una vita umana al giorno ai miei dei, me lo dovreste lasciar fare. E’ chiaro che questa proposta di legge è un’autentica follia e mi spiace provenga dalle file del PD/IDV.
fondiamo la religione del “Grande Porcello”, che impone ai suoi adepti di girare per strada con una maschera da maiale potendosela togliere solo a tu per tu con un agente dell’altro sesso o a un trans brasiliano a scelta!!! penso che basti costituire una associazione davanti a un notaio.
P.S.: non sarebbe comunque più folle di tante altre religioni 🙂
Non ci credo…la UAAR contro l’ISLAM….scontro tra ideologie intolleranti e violente…chissà chi vincerà….
Don’t feed the troll.
@ antony:
informati! ci sono associazioni di donne islamiche che si battono per l’emancipazione femminile, anche rischiando la vita, e contro quell’islam integralista e violento che non ne vuole sapere perchè le vuole al guinzaglio; contro il burqa si sono pronunciati anche degli imam affermando che nel corano non c’è nessun obbligo nè del velo nè tanto meno di quello integrale.
Quanto all’uaar: dove vedi l’intolleranza e la violenza? la tua ignobile affermazione è della serie: “il bue che dice cornuto all’asino”
sul burqa non c’è ancora una posizione ufficiale, perciò le opinioni qui espresse sono del tutto personali; io auspico che una posizione sul tema confermi il principio della laicità, ovvero separazione delle istanze religiose da quelle pubbliche, esattamente quelle che non piaciono a te
In un mondo perfetto il burqa non esisterebbe.
Assecondare i fanatismi è sbagliato.
Quindi l’unica soluzione è battersi affinché il burqa scompaia, cercando ad esempio di far capire agli islamici, uomini e donne, in che cosa sbagliano.
Se siamo costretti a tenere appeso Gesu’ in croce nelle aule scolastiche, “per ragioni di natura religiosa o etnico-culturale”….E’ abbastanza ovvio che saremo costretti a vedere donne col burqua a spasso per strada, per le stesse ragioni, non vi pare???
Questa e’ la famosa laicita’ positiva che volevano….
Mi dispiace ma preferisco la soluzione Francese…Niente di niente a nessuno!
A rigore, le pareti della scuola pubblica hanno dei “comproprietari” atei di cui bisogna tener conto, i corpi di quelle donne no…
Vai un po’ a spiegarlo ai signori mussulmani lapidatori, che i corpi delle loro donne, non gli appartengono…. 😉
Il tuo ragionamento non fa’ un piega…Ma i seguaci di Maometto, non ragionano proprio come te.
La cosa spaventosa e’ che i nostri politici, a quanto pare, gli vanno dietro!! 🙁
Ma io perchè scrivo a fare???? Lo capite che BURQA = CATENE DELLO SCHIAVO? Che quello che pensa lo schiavo delle catene è indifferente? Che autorizzare la schiavitù sexuale è incompatibile con la libertà?
Non esiste la libertà di togliersi la libertà…
Queste disgraziate vengono sgozzate se si ribellano; le fanatiche invece hanno subito un lavaggio del cervello, interiorizzando il modello maschile di dominanza e sono quelle che sgozzerebbero le occidentali figlie di satana…
Non ne posso più di sentire MASCHI parlare e straparlare di LIBERTA’ (???? Ma decchè??) della donna di portare il burqa.
Ma lo avete provato?
Non si vede una MAZZACCIA!!!!!!! C’è una grata che ti impedisce di decifrare gli oggetti, le persone, di capire cosa e chi hai di fronte e men che meno se c’è qualcuno di lato o di retro. Ci inciampi, non puoi usare le mani, non puoi correre, non puoi usare una borsa della spesa. Se c’è uno scalino ti ci ammazzi… DEVI ESSERE SEMPRE ACCOMPAGNATA PERCHE’ NON VEDI UNA CIABATTA DI NIENTE!!!!!!!! E sei accompagnata perchè la femmina è INFERIORE, COME I CANI AL GUINZAGLIO.
La femmina islamica, minorata mentale perchè inferiore coranicamente, è un oggetto sexuale: come non si mostra il pistillo maschile in pubblico così non si mostra la femmina. Lei è senza voce e senza rumore (il burqa prevede che le scarpe siano senza tacchi = la femmina è silenzio)
E non ho finito… Se si permette il burqa, garanzia di controllo dell’imene e dell’onore maschile, le donne occidentali non velate saranno automaticamente classificate come p*ostitute o s*ualdrine a disposizione del primo maschio che passa, carne di piacere, AUTORIZZANDO LO STUPRO.
Il burqa divide le donne in oggetti da contratto matrimoniale e oggetti da stup*o autorizzato.
Vi ricordo che il burqa è anche SIMBOLO di islamizzazione, di ampliamento del DAR-Al-ISLAM (informatevi). Non vi fa paura? Dovreste. E’ marchiatura del territorio, erosione delle costituzioni occidentali, dell’uguaglianza maschio/femmina e di fronte alle leggi.
Ma tanto non vi interessa…
Mi bollicchia ancora il sangue, ma aggiungo una cosetta: Non si vede l’ETA’ della femmina sotto il burqa.
Ci può stare una maggiorenne, ma peggio, ci può stare una BAMBINA, SPOSATA A FORZA.
Niente meglio di quel sacco della spazzatura copre le nuove giovani schiave…
Ah, me ne viene in mente un’altra: chi ci dice che sotto il sacco ci sia sempre la stessa donna?
In occidente è vietata la poligamia, ma con il sacco sono tutte uguali…
“quello che pensa lo schiavo delle catene è indifferente” !?!
Quello che pensa lo schiavo è l’unica cosa che conta, per l’abolizionista.
Chiunque non sia dichiarato mentalmente infermo ha diritto ad essere trattato come un individuo responsabile di se stesso. È appunto ciò che distingue la libertà dalla schiavitù e dal paternalismo.
Se vuoi trattare le portatrici consenzienti di burqa come individui incapaci di intendere e di volere, molto semplicemente, falle dichiarare tali da un’equipe di psichiatri.
P.S. Non voglio sentirmi dire, un giorno, che, anche se sto chiedendo l’eutanasia, è solo perché ho subito un lavaggio del cervello e interiorizzato una mentalità poco pietosa verso i malati…
Non è la stessa cosa, e lo sai bene.
La neonata nasce in un contesto dove la madre è un oggetto, la nonna un oggetto, la bisnonna un oggetto, la trisavola un oggetto etc. etc.
Le sorelle sono oggetti, le zie sono oggetti, le cugine sono oggetti.
I Romani avevano una bella definizione dello schiavo: strumento (=oggetto) parlante.
Il maschio mangia per primo, la femmina se avanza. Il maschio parla, ride, corre, gioca. La femmina obbedisce e non si fa sentire.
Il maschio la vende e la compra, la picchia e la abusa.
La madre non si ribella, quindi inizia l’imprinting sulla neonata: si fa così, si è sempre fatto, è giusto così.
Tu sai benissimo che il tuo paragone è falsamente simile: non si tratta di scegliere se mettersi una maglietta o, più seriamente, se accetti, dopo sana riflessione, consapevolmente o meno una morte prolungata e dolorosa rispetto ad una fine rapida e indolore.
Qui parliamo di donne trasformate in oggetti, in uteri da controllare.
Come gli schiavi nelle piantagioni alla “Via col vento”, non hanno gli strumenti per scegliere. LORO NON SANNO SCEGLIERE. E’ così e basta.
Lo schiavo è proprio questo: privato della libertà a tal punto da non sapere cosa sia la scelta.
Smetti di ragionare come un uomo.
Mettiti nei panni di una bambina piccola: la madre picchiata che tace, sottomessa, dominata, schiavizzata, violata, il padre-padrone… Ti diventa “naturale” accettare questo modello.
Tu stesso ti metteresti le catene al collo, perchè non conosci altro.
Inoltre subentra la natura animale dell’essere umano: la necessità di fare gruppo. Sei così disperatamente bisognosa (ti penso femmina, adesso) di accettazione, di riconoscimento da parte dell’unica figura d’autorità – il padre-padrone – che ti pieghi a quello che vuole.
Fatta: tu stessa sei la custode della tua schiavitù.
Si tratta di controllare la fertilità femminile, la capacità di controllo delle nascite, con la pressione sociale. Il maschio ha ONORE solo se controlla la sexualità femminile.
E non confrontare questo indottrinamento patriarcale con quello economico occidentale, hanno scopi e funzioni diverse.
Non mi interessano gli psichiatri.
Mi interessano le leggi: LA SCHIAVITU’ E’ ILLEGALE, consenziente o non consenziente.
Te lo ripeto: molti gli schiavi delle piantagioni non volevano essere liberati. Volevano la frusta e le catene, volevano le capanne e il lavoro: si credevano inferiori, bestie da soma.
Sono stati liberati, volenti o nolenti.
E ti dico perchè: uno schiavo quando fa figli, fa nuovi schiavi perchè gli insegna la schiavitù.
Il tuo ragionamento è quello che usavano gli schiavisti: se lui lo vuole, che resti schiavo.
Il mio ragionamento è femminile e temporale: le donne non possono essere oggetti, perchè se lo è una sola, lo torneranno tutte.
La madre va liberata perchè le figlie siano libere.
E’ una catena nel tempo: devi spezzare un anello perchè non ci sia un futuro schiavo…
Per favore, Magar, esci da tuo corpo e lasciati guardare come sono guardate le femmine. Vedrai cos’è la sexualizzazione del corpo, te la sentirai addosso e capirai cos’è il controllo sociale del corpo.
Io non libero nolente nessuno. Piuttosto mi taglio un braccio (lo potrò ancora fare?).
Se lui lo vuole, che resti “schiavo” (ma se lo sceglie come opzione comunque non è più davvero schiavo). Libero di farsi male da solo, per quel che mi concerne.
Gli schiavisti non usavano questo ragionamento. Usavano la frusta e le armi.
Mi domando se in futuro siano previste altre crociate, per “liberare nolenti” anche le suore di clausura o le escort d’alto bordo…
“Esci dal tuo corpo”
Beh, piano: lo faccio solo se Jason Miller e Max von Sydow attaccano a gridarmi: “The power of Christ compels you!” 😀
“Se lui lo vuole, che resti “schiavo”. Libero di farsi male da solo, per quel che mi concerne”
Io penso invece l’ingiustizia faccia male a tutti, che sia scelta o meno. Il fondamentalismo e’ ingiusto per definizione, e uno stato di diritto non lo dovrebbe mai sostenere.
Vediamo di essere più precisi.
Gli atti di fondamentalismo che si ripercuotono su terze persone sono da proibire.
Gli atti di fondamentalismo che si ripercuotono solo su chi li compie sono un affaraccio suo. Ognuno è libero di farsi del male da solo.
Le idee dei fondamentalisti sono liberamente esprimibili (come quelle di maoisti o legittimisti), purché non si tratti di espliciti incitamenti alla violenza.
In teoria si’, una democrazia solida si puo’ permettere che qualche decina o piu’ di fondamentalisti vietino l’aborto, il vino, il matrimonio tra la figlia di un fondamentalista e uno normale, e via dicendo.
In questo gli Usa sono un’eccezione, gia’ solo la vastita’ del territorio e il numero di abitanti consentono di assorbire tutto, anche corsi di revisionismo.
In pratica le democrazie europee non hanno ne’ i numeri ne’ l’estensione per permettere tutto, e l’Italia e’ forse la democrazia piu’ debole. I virus sono liberi di circolare, ma un corpo debilitato non e’ in grado di difendersene.
Puo’ essere brutto da dire nel mondo delle idee, ma nel mondo reale conta la sopravvivenza, e il fondamentalismo e’ un pericolo per una democrazia in formazione.
Mamma mia, che apocalittismo! Addirittura l’Europa sarebbe troppo affollata per consentire la libertà di espressione? Quand’è così, andiamocene al più presto da questo postaccio…
Quante lingue europee parla l’italiano medio per poter decidere di andarsene da questo postaccio?
Le democrazie europee hanno i numeri e l’estensione per assorbire tutto, non c’è bisogno di andare da nessuna parte. Non abbiamo bisogno di vivere perennemente in stato di emergenza e sotto leggi speciali che limitino pesantemente la libertà individuale. Gli allarmismi sono fuori luogo.
In alcune societa’ europee si e’ gia’ posto il problema dell’insegnamento del creazionismo, per esempio, che contrasta con l’islam, o dell’educazione sessuale e la contraccezione nelle scuole medie. Come pensi che si potra’ gestire la liberta’ in questo caso? Per rispetto a ragioni di tipo religioso dove si sposta il limite della liberta’?
Sui falsi allarmismi, abbiamo lasciato fare i ciellini e i leghisti, sembravano quattro gatti fanatici, e guarda dove sono, e siamo, arrivati.
È VIETATO PRENDERE PARTE A PUBBLICHE MANIFESTAZIONI, SVOLGENTISI IN LUOGO PUBBLICO O APERTO AL PUBBLICO,FACENDO USO DI CASCHI PROTETTIVI O CON IL VOLTO IN TUTTO O IN PARTE COPERTO MEDIANTE L’IMPIEGO DI QUALUNQUE MEZZO ATTO A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA.
…beh, stante la legge italiana con il burqa non si può andare neanche in moschea a pregare (pubblica manifestazione in luogo aperto al pubblico), e questo mi sembra eccessivo. D’altra parte sono contrario a scorciatoie per motivi religiosi (violano il principio di laicità) per cui l’articolo 5 secondo me va abrogato, punto.
Ah sì? Interessante… Quindi se entro in un negozio con il casco integrale, ma dico di essere devota alla “Madonna del Mugello”, non possono farmi nulla?
La sinistra, abbandonati ormai i (giustissimi) miti della laicità e della libertà sessuale, si allea con le peggiori teocrazie oscurantiste nel nome dei propri interessi e del potere. Chiaro esempio ne è la sudditanza nei confronti degli esponenti della chiesa e dell’islam.
@ Magar:
Ciao Illuminista! In Europa lo schiavismo non è consentito, ergo, se arriva uno con una donna al guinzaglio la quale dichiara di essere felicissima di essere la sua schiava cosa facciamo? Tolleriamo tutto ciò in nome di un’eterea idea (o segamentale) di libertà?
Io sto con le donne che lottano per l’emancipazione e combattono il burka come anche altre tradizioni barbare tipo infibulazione ecc..
Sto con loro perché sono un libertario e credo che le libertà che sono state conquistate in Occidente vadano difese e garantite a tutti senza se, senza ma e senza seghementali.
Saluti. 🙂
E con il bondage, come la mettiamo? 🙂
Per definizione, si è “schiavi” solo se si è trattenuti in sottomissione contro il proprio volere. Il resto è un abuso di linguaggio. Nel tuo esempio, la tizia (se non mente dicendosi felicissima) è “schiava” solo di nome, di fatto è lei a scegliere – per qualche strano motivo – di praticare un bizzarro atto di (libera) sottomissione.
Posso anche portarti l’esempio concreto di una coppia di “goths” britannici in cui lei ribadisce che: “people don’t realise I’m not forced into doing anything.”
http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/article720058.ece
(e non sto citando certo la stampa progressista…)
La parità uomo – donna non è negoziabile. Dopo millenni, nonostante i dettami religiosi, si è arrivati, in occidente a riconoscere questa parità come un dato di fatto e non come valore che può essere relativizzato….
La parità NON è un valore. Non è accettabile che altri lo interpretino come tale e vi pongano limitazioni.
La carta dei diritti dell’uomo islamico è di tutt’altro avviso:
Per quanto riguarda il rapporto tra i sessi, troviamo: Art. 19 – Il diritto di fondare una famiglia
1) Il matrimonio, nel quadro islamico, è un diritto riconosciuto a ogni essere umano. È la via che la Legge islamica ha riconosciuto legittima per fondare una famiglia, assicurarsi una discendenza e conservarsi casti… Ognuno degli sposi ha dei diritti e dei doveri nei confronti dell’altro che la legge islamica ha definito con esattezza: «Le donne hanno dei diritti pari ai loro obblighi, secondo le buone convenienze. E gli uomini hanno tuttavia una certa supremazia su di loro» (Cor., II:228). Il padre deve provvedere all’educazione dei figli, da un punto di vista fisico, morale e religioso, in conformità alla fede e alla sua Legge religiosa. Egli ha la responsabilità di scegliere la direzione che vuole dare alla loro vita: «Ognuno di voi è un pastore; ognuno di voi è responsabile del suo gregge» …
dove si vede anche come solo al padre spetti il diritto di guidare i figli verso le loro scelte di vita ed, essendone responsabile, di metterle anche in discussione; inoltre la donna viene subordinata all’uomo de iure “secondo le buone convenienze”.
Il burqa è in queste convenienze.
@Magar
Vediamo di ragionare per punti:
_ sei una neonata di famiglia islamica integralista.
_ passi 12-16 anni vedendo tua madre picchiata, affamata, violentata, burqata, che ti ripete mane e sera che quella è l’unica vita possibile, che le “altre”, le occidentali o le islamiche dissidenti sono s*ualdrine da sottomettere e/o uccidere.
_ vieni venduta ad un marito 50enne che ti violenta e ingravida, insieme alle altre tre mogliettine che tiene nascoste sotto il burqa.
_ sei convinta di essere “SANTA”, di fare la volontà di allah
Caspita, che maturità di scelta, che rifessioni profonde sulla libertà individuale, sull’autodeterminazione, sulla consapevolezza…
Ops!!!
La tizia è pure analfabeta e non poteva leggersi i grandi pensatori sull’anarchia e sull’individualismo?
Non importa. Ha fatto la sua “scelta” e quindi non si deve liberarla.
_ dopo qualche mese si sgrava e mette al mondo la sua prima figlia femmina: la lascerà libera di scegliere? Le insegnerà le meravigliose idee individualiste?
Certissimamente!!! Infatti….
_ ….Allah o morte.
Che meravigliosa libertà di scelta…
Magar, accidenti, non si tratta di tingersi i capelli di viola, di farsi un piercing o roba del genere.
Si tratta di classificare un essere umano come inferiore, come sexualmente inferiore.
La femmina vale 1/4 del maschio, non eredita, non ha autodeterminazione…
La femmina è un vaso, una pentola, un oggetto.
Nessuna libertà può spogliarsi della libertà. E’ nonsense.
Mettiamola in matematica: libertà = 1
1(libertà) – 1(libertà) = 1(libertà) ?