Italia, natalità cattolica in calo?

L’ISTAT ha pubblicato nei giorni scorsi l’indagine Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti, in cui esamina i dati demografici del 2008. Alcune evidenze possono far pensare che i fedeli cattolici facciano meno figli: la prima è il forte aumento delle nascite al di fuori del matrimonio (condannate dalla Chiesa) passate dall’8,1% del 1995 al 19,6% del 2008, che va ad aggiungersi all’altrettanto forte aumento dei figli di coppie straniere o miste. Un altro indizio è dato dal confronto regione per regione durante lo stesso arco temporale: la natalità si incrementa nelle regioni dove più alto è il numero dei non credenti (Emilia-Romagna e Toscana) e cala invece marcatamente in quelle, come Basilicata e Calabria, che si caratterizzano per una vita religiosa ancora tradizionale.

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53 commenti

Tino

Il fatto che un figlio nasca fuori dal matrimonio non vuol dire granché, perché molte persone decidono poi di sposarsi in chiesa e battezzare i propri figli, sarebbe più interessante vedere il tasso di natalità dei matrimoni civili, quanto all’Emilia e la Toscana non conosco la differenza dei flussi migratori con la Calabria e la Basilicata. In ogni caso in generale nei paesi dove si fanno queste statistiche il tasso di natalità dei cattolici e superiore a quello degli atei. Forse perché facciamo figli perché lo vogliamo, non per la Chiesa.

Stefano Grassino

Che i cattolici siano in via di estinzione? La CCAR si preoccupa ma a questo punto un dubbio sorge: esiste il rischio che sparisca la fede o l’otto per mille?

Luisa

che cagata di sondaggio e di articolo… classico esempio di inutilità! riportare un sondaggio e dei risultati senza alcuna condizione a contorno.. mah…

per non parlare del commento di Stefano: pare non sappiate fare altro che prendere qualsiasi articolo e commentare inserendo le parole “otto per mille”! secondo me lo fate solo per comparire sui motori di ricerca… peccato che poi la gente abbia modo di leggere tutte le stupidaggini che scrivete…

fortuna che tutti, fedeli e non, son dotati di spirito critico…

dinuzzo 56

@luisa
..e anche se fosse cosi? Gutta cavat lapidem. Noi non abbiamo fretta………..
uaar è un piccolo ruggito, ma da tanto fastidio…………ne vero?

Barbara R.

Si parla sempre dell’ 8x1000perchè è quello che stà a cuore alle gerarchie cattoliche.Cos’è la Chiesa oggigiorno?! Solo un PARTITO POLITICO ed un POTERE niente a che vedere con lo spirito originario cattolico

murdega

Questi troll,uno và e un viene sempre le solite panzane.
Luisa una nuova troll ,una vecchia canzone,che tristezza sapere che esistono
ancora dei cattbonobotaliban.

FloraSol Accursio

mah di fedeli dotati di spirito critico mica ne ho visti tanti, altrimenti perché mai dovrebbero essere “fedeli” ad un’associazione che ricerca maniacalmente da duemila anni il potere economico e politico fingendo (male) di glorificare l’umiltà e la povertà?

daigoro

dai dati emerge che il matrimonio è considerato sempre di più un contratto fuori moda.

Inoltre la nuova tendenza delle nascite al di fuori del matrimonio offre una soluzione al suicidio democratico degli italiani

Dalila

“fortuna che tutti, fedeli e non, son dotati di spirito critico…”

Tale da seguire ciecamente una fede imposta da neonati ed un libro scritto oltre 3000 anni fa?
Caspita, si vede che abbiamo molto da imparare quanto a spirito critico!

Dalila

Lo so, Stefano.
E’ che ancora (sai, sono “giovane”)
m’illudo di poter vedere un po’ di luce razionale nelle tenebre del dogma monolitico.
Puntualmente mi sbaglio.

puric

mah,
secondo me i criteri statistici rispetto a credenti/non credenti sono insignificanti.
La questione non è che Emilia e Toscana fanno più figli perchè emiliani e toscani non sono credenti e che Calabria e Basilicata ne fanno meno in quanto cattolici: in Emilia e in Toscana c’è un alto livello di reddito e occupazione mentre in Calabria e Basilicata è bassissimo.
Ci sarebbe piuttosto da analizzare come mai le regioni (e, più in generale, i paesi) con alto livello di benessere siano tendenzialmente non confessionali, mentre gli stati più poveri sono guidati da cricche cosiddette credenti

Tino

Non è sempre così ci sono regioni a basso reddito che fanno più figli. Piuttosto qual’è la proporzione di immigrati in Emilia Romagna e quella in Basilicata?

moreno83

In Emilia (dove vivo) e in Toscana, la nata è alta perché è alto il tasso di immigrati, e non so quanto sia bene questo dato, dato che gli stranieri sono poco laici e molto fideilizzati alla loro religione.

puric

la sostanza del mio intervento è che l’innalzamento o l’abbassamento della natalità in questo caso non ha attinenza con l’essere cattolici o non cattolici

Tino

Concordo con Luisa, anche se avrà opinoni diverse dalle mie forse, già le statistiche demografiche non sono precise se in più ci si lancia in interpretazioni delle stesse usciamo fuori dal metodo razionale. Le uniche statistiche religioso che conosco sono quelle Svizzere e Canadesi e in quelle i musulmani fanno più figli di tutti e gli atei sono il fanalino di coda.

Kaworu

forse perchè è razionale non fare più figli di quelli che si possono dignitosamente mantenere.

antoniadess

quoto kaworu: quando sento “calo della natalità” per me è sempre una buona notizia, non capisco invece l’allarmismo che in genere si fa, non si possono fare i figli e fregarsene del loro futuro o pensare che siano sempre altri a preoccuparsene: il principale responsabile è chi genera, invece, nonostante tutta la viscida e dolciastra retorica che ci propinano sulla famiglia, questo elementare concetto viene regolarmente ignorato 🙁
http://www.rientrodolce.org

Tino

Tenendo conto ovviamente che tra i “senza religione” vengono contate anche certe sette

Tino

E quali sarebbero? Ma fatemi capire, lo spirito critico e razionalista è malvisto qui? Assomigliate a dei cattolici a cui è stato provato che la sacra sindone è finta. Questa non è un metodo scientifico di affrontare le questioni demograiche, basandosi su supposizioni e sondaggi.

Luisa

meno male che c’è gente come Tino e Puric che fanno osservazioni oggettive… io non volevo convertire nessuno con il mio intervento, ma semplicemente aprire gli occhi sulla stupida impostazione della notizia…

@Stefano: dagli ultimi tuoi 3 commenti si evince un non particolare rispetto dei tuoi interventi! Forse anche io non sono il massimo della bontà… però sii un pò più “costruttivo” nei discorsi, no? Dagli interventi fatti, a Tino tutto puoi dare tranne che “Caro Tino davanti al tuo pseudonimo mancano tre lettere…”… no?

Bruno Rapallo, apostata e ateo

Solitamente l’ISTAT, che dispone di fior di statistici molto esperti, rigorosi e preparati, produce studi molto più significativi e interessanti di quello citato.
Per ragioni di lavoro in un passato anche recente, mi é capitato più volte di dover utilizzare i risultati dettagliati delle indagini statistiche dell’ISTAT, ad es. sui traffici marittimo-portuali disaggregati per settori merceologici, aree geografiche di origine-destinazione, “split” modale trasportistico, ecc., e ho trovato i loro studi sempre molto accurati.
Anche quando le indagini di ISTAT si basavano esclusivamente su sondaggi a campione, in genere ho sempre rilevato il rigore scientifico nella definizione della numerosità ottimale e della “stratificazione” dei campioni, nel rispetto dei criteri di “reliability” (affidabilità statistica) o di “massima verosimiglianza” degli stimatori per fenomeni molto incerti ed estremi connessi ad eventi rari.
Ad occhio lo studio citato mi sembra questa volta piuttosto grossolano e scarsamente descrittivo del fenomeno demografico esaminato (a meno che non si tratti della sintesi estrema di una ricerca più approfondita che non conosciamo).
Vorrei comunque far notare un’apparente coincidenza, che potrebbe invece non essere affatto casuale, circa il dato aggregato nazionale al 2008 del 19,2 % di nati da genitori italiani non coniugati: le stime più recenti del numero di atei e agnostici in Italia (abbastanza variabili e di varie fonti, inclusa la CEI) oscillano fra 9 e 11 milioni (il secondo dato é tratto dall’ultimo rapporto Eurispes); ritenendo abbastanza probabile che le nascite da genitori non coniugati siano uno stimatore correlato con la scarsa o nulla adesione ai principi della Chiesa cattolica, se applichiamo il 19,2 % ai circa 56 milioni di italiani (escludendo quindi 4 milioni di stranieri) si ottiene una stima grossolana di agnostici+atei di circa 10,75 milioni (forse é casuale, ma dati i “grandi numeri” sui quali si ragiona, forse é una ulteriore conferma dei dati di Eurispes)

Bruno Rapallo, apostata e ateo

..naturalmente il mio commento sopra riportato non c’entra nulla con l’eventuale “natalità cattolica in calo”, é solo un’osservazione collaterale di carattere più generale..

Luisa

@Bruno: giusta osservazione. La appoggio. Io avevo invece pensato, senza disporre di dati numerici, che il 19,2% di nati da genitori italiani non coniugati potesse essere motivato anche dal fatto che siamo alla seconda generazione di immigrati, quindi molti figli di immigrati ora sono all’anagrafe italiani. Non essendo la loro religione uguale a quella della maggioranza in italia i matrimoni si sono abbassati, non così le nascite.
Cosa ne pensi di questa osservazione? Può essere giusta (ovviamente non esclusiva)?

Bruno Rapallo, apostata e ateo

…potrebbe anche essere, ma é impossibile affermarlo con un minimo di attendibilità senza un’indagine “ad hoc”, che solo la stessa ISTAT o Eurispes o altri Enti di ricerca demoscopica potrebbero svolgere

Painkiller

Luisa in Italila vige lo Ius Sanguinis, non lo Ius Solis. I figli di immigrati risultano stranieri a meno che i genitori non abbiano preso la cittadinanza Italiana. Posto che le cittadinanze concesse sono pochissime direi che sono statisticamente irrilevanti.
Quindi con “figli di italiani no coniugati” si intende appunto figli di italiani.
Considera anche che la maggioranza degli immigrati è mussulmana, cattolica o ortodossa…. tutta gente che si sposa quindi.

Per il resto è un sondaggio che lascia il tempo che trova: il 99% dei cattolici fà sesso pre matrimoniale, convive, tradisce, ecc. Quindi il dato “di genitori non sposati” ha un valore nullo per calcolare il calo della natalità cattolica (se c’è).

Painkiller

Luisa in Italila vige lo Ius Sanguinis, non lo Ius Solis. I figli di immigrati risultano stranieri, a meno che i genitori non abbiano preso la cittadinanza Italiana. Posto che le cittadinanze concesse sono pochissime direi che sono statisticamente irrilevanti.
Quindi con “figli di italiani non coniugati” si intende appunto figli di italiani.
Considera anche che la maggioranza degli immigrati è mussulmana, cattolica o ortodossa…. tutta gente che si sposa quindi.

Per il resto è un sondaggio che lascia il tempo che trova: il 99% dei cattolici fà sesso per matrimoniale, convive, tradisce, ecc. Quindi il dato “di genitori non sposati” ha un valore nullo per calcolare il calo della natalità cattolica (se c’è).

Painkiller

Luisa in Italila vige lo Ius Sanguinis, non lo Ius Solis. I figli di immigrati risultano stranieri, a meno che i genitori non abbiano preso la cittadinanza Italiana. Posto che le cittadinanze concesse sono pochissime direi che sono statisticamente irrilevanti.
Quindi con “figli di italiani non coniugati” si intende appunto figli di italiani.
Considera anche che la maggioranza degli immigrati è mussulmana, cattolica o ortodossa…. tutta gente che si sposa quindi.

Per il resto è un sondaggio che lascia il tempo che trova: il 99% dei cattolici fà sesso per matrimoniale, convive, tradisce, ecc. Quindi il dato “di genitori non sposati” ha un valore nullo per calcolare il calo della natalità cattolica (se c’è).

Painkiller

Luisa in Italila vige lo Ius Sanguinis, non lo Ius Solis. I figli di immigrati risultano stranieri, a meno che i genitori non abbiano preso la cittadinanza Italiana. Posto che le cittadinanze concesse sono pochissime direi che sono statisticamente irrilevanti.
Quindi con “figli di italiani non coniugati” si intende appunto figli di italiani.
Considera anche che la maggioranza degli immigrati è mussulmana, cattolica o ortodossa…. tutta gente che si sposa quindi.

Per il resto è un sondaggio che lascia il tempo che trova: il 99% dei cattolici fà sesso per matrimoniale, convive, tradisce, ecc. Quindi il dato “di genitori non sposati” ha un valore nullo per calcolare il calo della natalità cattolica (se c’è).

Painkiller

Luisa in Italila vige lo Ius Sanguinis, non lo Ius Solis. I figli di immigrati risultano stranieri, a meno che i genitori non abbiano preso la cittadinanza Italiana. Posto che le cittadinanze concesse sono pochissime direi che sono statisticamente irrilevanti.
Quindi con “figli di italiani non coniugati” si intende appunto figli di italiani.
Considera anche che la maggioranza degli immigrati è mussulmana, cattolica o ortodossa…. tutta gente che si sposa quindi.

Per il resto è un sondaggio che lascia il tempo che trova: il 99% dei cattolici fà sesso per matrimoniale, convive, tradisce, ecc. Quindi il dato “di genitori non sposati” ha un valore nullo per calcolare il calo della natalità cattolica (se c’è).

marcigno

È tutto molto più semplice e la fede conta poco: nel Sud i giovani vivono un presente precario e vedono un futuro incerto… in queste condizioni progettare una famiglia e mettere al mondo dei figli è minimo da pazzi…

Raffaele Carcano

@ tutti
Alcune domande:
1) se fosse vero che i bassi dati del sud sono dovuti al futuro incerto, perché dati simili non si riscontrano anche nel cosiddetto Terzo Mondo?
2) se fosse vero che alti tassi di natalità sono collegati a politiche nataliste, perché la Lombardia di Formigoni è più indietro rispetto a regioni con un tenore di vita affine (ma differenti politiche di pianificazione familiare) quali Toscana ed Emilia-Romagna?
3) come mai in Francia si è recentemente registrata una ripresa della natalità, concentrata tuttavia soprattutto tra le coppie pacsate?
4) se fosse vero che i bassi tassi di natalità del sud sono dovuti all’arretratezza economica, quale responsabilità porta la Chiesa cattolica?

puric

Provo a dare una mia interpretazione (sono abbastanza convinto dei punti 1, 2 e 4. sul 3 faccio solo un’ipotesi)

1. le condizioni del terzo mondo non sono paragonabili neanche lontanamente al pur povero sud italia. Sarà trito e ritrito, ma credo che per chi abita nel sud del mondo un figlio sia un’ipoteca per la vecchiaia. Al momento nel sud italia, bene o male, si può fare ancora affidamento sulla previdenza sociale
2. credo semplicemente che l’aumento di natalità dipenda dagli immigrati. In Toscana ed Emilia gli immigrati se la passano comunque meglio che in Lombardia, sia per le politiche della regione rispetto all’immigrazione, sia per il minor razzismo e xenofobia
3. il riconoscimento dei pacs permette una maggior pianificazione del futuro familiare. Non credo dunque che la natalità delle coppie regolarmente sposate sia diminuita, ma che sia aumentata quella dei pacs
4. l’ingerenza della chiesa è DECISAMENTE uno dei motivi dell’arretratezza del sud!! (e di quella italiana rispetto all’Europa)

Tino

@ Raffaele Carcano
E allora perché la Svezia con le sue politiche nataliste ha un tasso di natalità più basso degli USA senza politiche nataliste e della Francia con politiche nataliste ma meno care? Stiamo discutendo del sesso degli angeli. La domanda è: la natalità cattolica è in calo? Per saperlo occorre uno studio serio. Poi francamente stiamo parlando di differenze minime tra una regione all’altra che possono essere dovute a fenomeni congiunturali.

Tino

Lo stesso rapporto risponde parzialmente alle sue domande e come pensavo mette in evidenza la non sincronizzazione temporale tra il fenomeno della posticipazione delle nascite tra nord e sud.

massimiliano f.

“Ultimissima” veramente fantasiosa.

O che, forse, la dice lunga su questa associazione.

POPPER

Per favore, Massimiliano non scada nello tile troll anche lei, rimanga, se vuole, con noi ma sia più rispettoso. Grazie.

Tino

@ Raffale Carcano
Direi che è lo stesso rapporto ha confutare completamente la sua teoria a pag. 11:
I risultati fin qui analizzati consentono di trarre alcune considerazioni sull’evoluzione recente della fecondità che sta aumentando dove:
1 continua il recupero delle nascite precedentemente rinviate da parte delle donne di cittadinanza italiana
attualmente più che trentenni;1 aumenta la presenza straniera più stabile e radicata e, conseguentemente, anche i nati stranieri o conalmeno un genitore straniero;
3 si vanno affermando nuovi modelli familiari: coppie miste, coppie non coniugate.
Questo accade, in particolare, nelle regioni del Nord e in misura minore del Centro, mentre nel Mezzogiorno prosegue il fenomeno della denatalità a causa della posticipazione ancora in atto delle nascite da parte delle cittadine italiane non compensata dalla quota, ancora modesta in questa area, di nascite di bambini stranieri.

POPPER

Meno natalità forzatamente battezzata oggi, meno ci sarà bisogno di sbattezzarsi in futuro, ma per il momento occorre ancora mota riflessione per i cattolici, quando si sentiranno pronti, un exit dalla ccar farà bene alla loro salute.

Painkiller

Chiedo scusa per pubblicazione multipla del mio post di prima…. devo avere qualche problemino di connessione perchè a me risultava addirittura non venire pubblicato.

daigoro

un altro dato riportato nell’analisi dell’istat è la drastica diminuzione delle nascite da madri minorenni, il picco resta in sicilia.

libero

Con tutti i soldi che la CCAR si prende ogni anno dallo Stato Italiano si potrebbero far nascere più bambini, anche cattolici o di tradizione cattolica, ma a questo discorso la CCAR è sorda e non c’è perggior sordo di chi non vuol sentire.
La CCAR pensa prima al suo business e poi alle nascite e se per incrementarle dovesse rinunciare a dei soldi presi dallo Stato, allora che nascano pure meno bambini, anche cattolici.
Questa (squallida) è la CCAR !

Raffaele Carcano

@ Tino
Premesso che la notizia è stata data con un punto di domanda (non ho l’abitudine di congetturare a vanvera), ti invito a collocarla anche all’interno di un dato condiviso dagli osservatori: la dottrina cattolica e le politiche che ne discendono sono intrinsecamente antinataliste. Per non farla lunga ti riporto un passo della mia recensione all’ultimo libro di Philippe Simonnot: “la legislazione canonica introdurrà strumenti, quali il divieto di adozione, la durissima limitazione dei matrimoni tra lontani consanguinei e l’istituzione di orfanotrofi, che aggiungendosi alla fortissima incentivazione della castità andranno a ridurre fortemente i beni trasferiti da una generazione all’altra, favorendo il trasferimento di enormi risorse economiche alla Chiesa stessa: «una fecondità ricondotta al minimum minimorum moltiplicava la probabilità di coppie che muoiono senza eredi e allo stesso tempo la probabilità di donazioni o di lasciti alla Chiesa». Non solo: «essa poteva trovare una fonte apprezzabile di rendita monetizzando dispense alle proibizioni da lei stessa definite». In tal modo è stata forse messa a repentaglio la stessa sopravvivenza demografica del continente europeo, ma si è permesso al papato di essere per lungo tempo la maggiore potenza finanziaria del mondo”.
Non sto sostenendo che questo quadro d’insieme descriva la situazione attuale, ma propongo che di questi temi si discuta seriamente, lontano dagli stereotipi di chi si limita a ricordare il solo “crescete e moltiplicatevi”. Non so se la natalità cattolica sia in calo, ma è già più evidente che le ricette cattoliche in materia di natalità non sono efficaci.
NB: tengo anche a precisare che non sono affatto un natalista.

Tino

@ Raffaele Carcano
Le ricette cattoliche non sono applicate fortunatamente in Italia perché l’accesso alla contraccezione è garantito. Ma gli integralisti cattolici hanno una natalità più alta del resto della popolazione in generale, sarebbe ancora più interessante fare una statistica sulla natalità di chi segue l’insegnamento integrale della chiesa, non di persone che unsano la pillola e vanno a messa. Se tutti gli italiani seguissero le ricette della chiesa la natalità sarebbe esplosiva come in Guatemala o a Haïti. Perché non provate a fare statistiche su persone che frequentano in maniera assidua la parrocchia? Questo sì che sarebbe interessante.

paniscus

Scusa, Tino, ma secondo te la natalità del Guatemala o di Haiti è alta PERCHE’ la gente segue alla lettera gli insegnamenti della chiesa cattolica? Non pensi che piuttosto sia alta semplicemente perchè c’è più ignoranza, più semplicità e più miseria?

Lisa

#Aldo#

Sembrerebbe una buona notizia, ma se la si affianca all’andamento della natalità tra i musulmani in Italia cadono subito le braccia per lo scoramento. A volte l’espressione “dalla padella alla brace” è molto calzante. Come in questo caso.

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