Mentre in Francia il tentativo di introdurre il divieto assoluto di indossare il burqa o il niqab in pubblico ha conosciuto uno stop (cfr. Ultimissima odierna), in Belgio la proposta sembra marciare speditamente. Un disegno di legge presentato dai liberali è stato infatti approvato all’unanimità dalla commissione affari interni della Camera belga. La discussione in parlamento del provvedimento comincerà intorno a fine aprile.
Belgio, primo sì al divieto totale di burqa
18 commenti
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Ottimo
Non mi piace
a me tantissimo, invece…
Allez la Bélgique!
Anche a me, l’utilizzo del burqa rappresenta una tradizione profondamente maschilista, indegna di una società civile e che denota un’evidente arretratezza culturale, comunque secondo me non è per queste ragioni che il burqa dovrebbe essere messo al bando, ma per semplici motivi di ordine pubblico, che senso ha infatti riempire le città di telecamere se poi permettiamo alla gente di girare completamente coperta?
E se esiste una legge che vieta di muoversi nei luoghi pubblici completamente mascherati è giusto che la si applichi sempre, senza concedere eccezioni per motivi religiosi, eccezioni che la recente (e vergognosa) proposta di legge presentata da deputati del PD e IDV vorrebbe introdurre (alla faccia della laicità).
Solo a Carnevale è permesso mascherarsi !
Cioccolatini, birra lambic aromatizzata, clima (per me) ottimo, matrimoni omosex da anni e ora questo.
mi ci devo trasferire.
Resto della mia idea: no al burqa tranne che in casi pietosi. Vedesi Borghezio, Buttiglione, Calderoli etc. etc.
Io però ci aggiungerei anche la Bindi (che del resto è favorevole all’uso del burqa) 🙂
Dai Kaworu così magari mi vieni a trovare:
è bello parlare liberamente di ateismo davanti ad una buona birra 🙂
a me sembrano assurdità il 99% delle azioni legate alla religione (non ingoiare questo, non usare quello, mutilati quell’altro, ecc), ma andrebbero rispettate perché ognuno può fare tutte le scemenze che preferisce nel nome di qualsiasi concetto astratto, assurdo o non dimostrabile. non ha importanza che siano magari pratiche maschiliste, autolesioniste eccetera: laicità è anche rispettare queste scelte.
tuttavia, burqa, niqab eccetera espongono evidenti problemi di sicurezza. così come sarebbe intollerabile muoversi sempre col passamontagna, dev’esserlo anche questo. sticazzi della religione, tanto più che non c’è scritto *da nessuna parte* sul corano che le donne debbano patire tutto questo. e tutt’al più c’è il chador.
Giustissimo vietare il velo integrale . Io personalemente vieterei anche il velo sulla testa e questo onde mandare un segno di aiuto morale a tutte le donne del mondo che soffrono di questa sottomissione umiliante e non soltanto .
Non dimentichero mai quello che ho visto in Iran e nel Medio Oriente : queste donne e bambine ( Si ! anche bambine ! ) non potendo ne mangiare ne bere nonostante un caldo tremendo e questo perchè velate e che si trovevano uomini nella vicinanze .
E le bambine col chador che guardavano con tanta tristezza le loro coetane occidentale, giocando con vestiti gioisi ( ricordo mio dall’aeroporto di Tehran )
Niente a che vedere con le invasate occidentali neo-convertite o re-islamizzate !
Scontro ideologico e culturale legittimato da un pretesto di sicurezza pubblica. Non c’è alcun interesse per la libertà e i diritti dell’individuo.
A quando il bando del trucco dei punk, le frange degli emo e il cuppuccio dei rappettari? Impediscono pure quelli la visibilità del volto, giusto?
Sembra banale ma mi sono posta spesso la tua ultima domanda.
Paradossalmente, se incoraggiato e giustificato da fede religiosa, qualsiasi accessorio estetico viene accettato senza domande e senza scomode battutine, anche in ambito professionale.
Molto difficilmente invece una persona dal look punk, emo, gothic o altro viene accettata con lo stesso “religioso” rispetto.
Spesso, anzi, la si invita a ripulire il proprio look per convertirlo in qualcosa di più sobrio.
Anche in questi dettagli si nasconde un tristissimo conformismo con relativi errori di valutazione della persona e delle sua capacità culturali e di giudizio.
Vedi fiertel il problema è che le stesse persone che dovrebbero interessarsi per la libertà degli individui, hanno completamente trascurato quelle delle donne immigrate in generale. Il risultato è questo. Invece di arrabbiarti con chi vieta il burqa arrabbiati con chi ha lasciato da sole tutte queste donne in questi ultimi trentanni (in Belgio) . Ma forse a te non interessa fondamentalmente perché certe cose valgono solo quando c’è di mezzo la Chiesa.
PS il tuo commento sul piercing è ridicolo nel frattempo negli Usa hanno arrestato un uomo che girava nudo.
Cosa avrebbero dovuto fare, Tino?
A me sembra che qui le donne siano tutto fuorchè sole, legate alle loro origini più del dovuto, ad una realtà integralista che non esiste neanche più nel loro paese di provenienza. Coi maritozzi sorridenti e soddisfatti a fianco: d’altronde hanno creato dei bei prodotti, nevvero?
Ed ho visto manifestare personalmente delle donne che gridavano di essere state costrette, da ragazze, ad indossare il velo.
Molte altre, più giovani, ovvio, che si farebbero ammazzare pur di tenerlo in testa.
Allora -senza intento polemico- chi ha torto e chi ha ragione?
Dalila io non conosco benissimo la situazione belga, quello che so è che le donne di cultura islamica come Fatoumata Sidibé deputata di Bruxelles che si battano contro le violenze, per la laicità dello stato, contro il burqa vengono da anni insultate dalla sinistra multiculturalista quella che difende la libertà individuale.
Quindi fiertel per non provocare scontri ideologici e culturali dovremmo abolire o concedere eccezioni di carattere religioso (come vorrebbe il PD) alla norma che vieta di muoversi nei luoghi pubblici completamente coperti (norma che tra parentesi esiste da ben prima l’inizio della massiccia immigrazione islamica)? se è così bel concetto di laicità che hai!
E quindi???
…La legge funziona in Belgio, ma non in Francia???
Ma non mi dite!! 😉