Roma, farmacia ‘cattolica’ si rifiuta di vendere preservativi

I condom sono un presidio sanitario, e le farmacie hanno l’obbligo di venderli. Ma le gerarchie ecclesiastiche hanno invitato ripetutatamente i famacisti all’obiezione, e qualche fedele comincia a obbedire. La farmacia dell’isola Tiberina non vende preservativi, anche se è illegale: il Codacons e altre associazioni minacciano di adire le vie legali. “Siamo cattolici”, è la linea difensiva seguita dai farmacisti. Pagherà?

Archiviato in: Generale

74 commenti

cartman666

ma perche’ non diamo l’abilitazione a vendere i farmaci non da banco, alle parafarmacie?

moreno83

I profilattici li trovo al supermercato e nei distributori automatici, ergo si possono già vendere nelle parafarmicie così come gli spazzolini.

Barbara R.

Il titolare della parafarmacia deve essere un farmacista e se questo è cattolico e fa obiezione bisogna ricordagli che per legge deve vendere i preservativi!!!

marcigno

Ma no, non pagherà… i farmacisti sono una casta molto ben remunerata e legata al dio denaro… altro che dichiarsi “cattolici”. È un esempio che non avrà seguito; in caso contrario ci penseranno le aziende che fabbricano i profilattici. La strada intrapresa non porta da nessuna parte, in caso contrario i farmacisti, per coerenza e come passo successivo, dovrebbero rifiutarsi di comprare e vendere gli anticoncezionali… e secondo voi le case farmaceutiche staranno a guardare?

Felipe-bis

Spero li abbiano denunciati. ‘Sta storia dell’obiezione di coscienza nella sanità (e settori collaterali) va stroncata sul nascere, che cambiassero mestiere, se non vogliono vendere nemmeno i presidi sanitari.

Ma una domanda sorge spontanea: e le supposte, le vendono? Ma non saranno istigazione al peccato?

marcello falte

concordo pienamente, se sono obiettori di coscienza, facciamo un altro lavoro.

Sal

Se uno usa il preservativo spende 10€, se uno non usa il preservativo si prende l’Hiv e spende molto di più di 10€. Ergo conviene guadagnare di più di 10€. Senza contare tutti i figli non voluti che crescendo prenderanno a loro volta l’Hiv – e la rendita è assicurata.

Mica scemi questi farmacisti cattolici, ergo conviene investire in farmacia.

brendan

Gran bel ragionamento, complimenti.
Se ci si guadagnasse di più a non vendere i profilattici lo farebbero quasi tutte le farmacie , non solo quelle cattoliche.
I farmaci per l’AIDS normalmente li distribuisce l’AUSL, quindi zero guadagno per le farmacie.

robby

ma scusami brendan ,ma sè uno è testimone di geova,che fa ?in un ospedale non fa trasfusioni perche è peccato,oppure un islamico non prescrivi vaccini poiche anno componenti di origine suina,ad altri islamici ma moderati e inseriti nel contesto di una societa laica,poi si lamentano pure i cattolici come te alle macchinette che danno preservativi,voi rendete la vita insopportabile agli altri perche siete scemi ma veramente…

Afonso

Ma scusate, in mille altre attività commerciali si vendono i preservativi, tra l’altro costano molto meno che nelle farmacie.

moreno83

Infatti non vedo lo scandalo. Al massimo si faccia un invito a boicottare tali talebanofarmacie.

moreno83

I distributori di profilattici sono funzionano anche quando gli esercizi commerciali sono chiusi

agnese l'apostata

I NOMI di ste carogne sui giornali, e non è diffamazione, se lo meritano! no aborto no contraccezione ma che bello! ma un fruttivendolo cattolico si può rifiutare di vendere rpezzemolo?

Gatta agnostica

Un fruttivendolo cattolico, tra poco, smetterà di vendere carote, cetrioli, zucchine…Non sia mai che diventino uno strumento di depravazione…Dei cactus gli regalerei..

roberta

ehm…mi sa che hai ragione…solo verdure in foglia o tritate…

Otzi

Io obbligherei quei cattolici da medioevo e peggio, a riprendere la vendita, con l’obbligo di stampare su ciascun preservativo: il suo uso può accendere le fiamme dell’inferno! E che fiamme!!!
Poveri noi, con la Lega, Berlusconi e tutta la razza farisaica dei politici che si fanno benedire dal pastore tedesco, presto gli italiani non cattolici saranno costretti con la forza a far penitenza….
O dio, fonte di ogni male, chi ci salverà dall’amore dei tuoi devoti servitori? Vai ancora tanto matto dal piacere del soave profumo della carne umana degli autodafè della tua santa chiesa cattolica apostolica e romana? O fonte di ogni male, non sei ancora sufficientemente placata dalle sofferenze causate dalle tue dottrine religiose? Dobbiamo reagire finchè non sia troppo tardi. La chiesa cattolica d’Italia vuole la guerra civile. Poveri politici!!! E’ proprio il caso per essi di ricordare la profezia laica: timeo Danaos et dona ferentes.

brendan

La notizia è assolutamente imprecisa.
Le farmacie hanno una lista di medicinali e sostanze che sono obbligate a detenere (e a vendere).
I profilattici non rientrano in questa lista ed è pertanto falso che ci sia l’obbligo di venderli. I profilattici non sono la pillola del giorno dopo, l’obiezione di coscienza non c’entra.
I profilattici ormai si trovano ovunque, anche nelle macchinette dei tabaccai raggiungibili 24 ore al giorno, se UNA farmacia non li tiene non è la fine del mondo.

alec

Se è vero che per le farmacie è obbligatorio venderli allora le gerarchie ecclesiastiche sono colpevoli di istigazione a delinquere.

Roberto Grendene

non sara’ la fine del mondo, ma se e’ una irregolarita’ devono pagare

in questo caso l’obiezione di coscienza si manifesta andando a fare un altro mestiere

alessandro

La farmacia non è un negozietto qualsiasi come una cartoleria o un tabaccaio. E’ una funzione che deve prestare servizio ai cittadini.
Ci può essere gente che se va in farmacia e non trova i profilattici rinuncia ad usarli in un rapporto e magari contrae l’aids per colpa del farmacista stolto che s’è rifiutato di compiere il suo dovere.
Chi si comporta come questi farmacisti dovrebbe essere sospeso.
Che vada a vendere giocattoli…

Ralph

“Farmacia cattolica”, “medico antiabortista”, etc, sono tutte contraddizioni in termini. Sarebbe come avere a che fare con un “tabaccaio antifumo”; ma se sei antifumo, perché cavolo ti sei messo a fare il tabaccaio?

Un farmacista che si definisce cattolico o un medico che si definisce antiabortista, sanno benissimo di essere in malafede; il loro scopo è solo quello di fare da cavalli di Troia intrufolandosi in quei settori e sabotandoli dall’interno.

c.d.

“Siamo cattolici”, è la linea difensiva seguita dai farmacisti.

puntano sulla semi-infermita mentale?

Candy Fruit

il problema non è la singola farmacia che non li vende, è qualcosa di culturale, se questo atteggiamnto si dovesse diffondere rischieremmo veramente di non trovare più contraccettivi in vendita in Italia, credo che per questo simili iniziative debbano essere duramente contrastate.

lacrime e sangue

Giustissimo.

Ma se permetti, io mi pongo dall’altro lato: SPERO che anche i preservativi vengano proibiti.

In ITalia bisogna toccare il fondo.

Magari – e dico magari – si potrà solo risalire.

enrico mini

Vogliono il mercato nero degli anticoncezionali. Chi? La cattomafia!

moreno83

Se per una qualche improbabile combinazione astrologica tutti gli esercizi che oggi vendono profilattici dovessero decidere di non venderli più perché si convertono tutti al cattolicesimo più intransigente, non preoccuparti che troverai i Radicali in piazza a distribuirli gratis.
Su, non fasciamoci la testa per idiozie del genere. Semmai vediamo di perseguitare veramente quei farmacisti che effettivamente si rifiutano di vendere i medicinali che invece sono obbligati ad avere

andrea pessarelli

esatto. troveranno i radicali e diranno bravi! giusto! poi voteranno x qualcun altro
🙁

durruti 51

iL PROBLEMA è CHE I CITTADINI DI QUALSIASI LEGGE O RELIGIONE DEVONO OBBEDIENZA ALLE LEGGI DELLO STATO NON AI LORO LIBRI SACRI, CHE SONO UN FATTO PERSONALE. fRA AUTORITà DI DIO E AUTORITà DELLO STATO è LO STATO CHE DEVE PREVALERE IN UN PAESE CIVILE

Candy Fruit

il problema non è la singola farmacia che non li vende, è qualcosa di culturale, se questo atteggiamnto si dovesse diffondere rischieremmo veramente di non trovare più contraccettivi in vendita in Italia, credo che per questo simili iniziative debbano essere duramente contrastate.

Candy Fruit

il problema non è la singola farmacia che non li vende, è qualcosa di culturale, se questo atteggiamnto si dovesse diffondere rischieremmo veramente di non trovare più contraccettivi in vendita in Italia, credo che per questo simili iniziative debbano essere duramente contrastate.

Candy Fruit

il problema non è la singola farmacia che non li vende, è qualcosa di culturale, se questo atteggiamnto si dovesse diffondere rischieremmo veramente di non trovare più contraccettivi in vendita in Italia, credo che per questo simili iniziative debbano essere duramente contrastate.

Candy Fruit

il problema non è la singola farmacia che non li vende, è qualcosa di culturale, se questo atteggiamnto si dovesse diffondere rischieremmo veramente di non trovare più contraccettivi in vendita in Italia, credo che per questo simili iniziative debbano essere duramente contrastate.

Federico

I profilattici li trovi ovunque, dal tabaccaio, al supermercato, tra un po’ anche all’edicola dei giornali.
Un mio amico farmacista cattolico li vende. Ha fatto mettere il distributore automatico all’esterno e ha rinunciato alla percentuale.
Comunque dubito molto che tutti si rifiuteranno di venderli. L’incasso del venditore è del 20%. Coi tempi che corrono a molti questi soldi servono.

andrea pessarelli

il problema è ke bisogna dare l’invio una volta sola e avere un po’ di pazienza 😉

andrea pessarelli

il problema è ke bisogna dare l’invio una volta sola e avere un po’ di pazienza 😉

andrea pessarelli

il problema è ke bisogna dare l’invio una volta sola e avere un po’ di pazienza 😉

andrea pessarelli

il problema è ke bisogna dare l’invio una volta sola e avere un po’ di pazienza 😉

libero

Mi sembra un caso isolato, quanti altri ce ne sono ?
E poi a Roma, a Milano ?

enrico mini

Intanto si comincia dalle farmacie e poi chissà quanti “casi isolati”!

moreno83

Per questo solo coi chierichetti, perché sono così giovani che sanno di non rischiare

Macklaus

Un vegetariano potrà mai lavorare in una macelleria? NOOO!!!
Un cret… ehm, un fondamentalista cattolico potrà mai erogare un servizio ad una comunità di individui in cui vi sono anche molti diversamente credenti o non credenti? NOOO!!!
Cambiassero mestiere. Punto e basta!

enrico mini

I preti non hanno bisogno di preservativi tanto anche se una resta incinta …

Walter

Per la chiesa il sesso è un buisness: ogni nuova vita sono potenziali clienti tra battesimi, prime communioni, cresime, matrimoni, estreme unzioni e funerali.
Per non parlare delle scuole private e le cliniche a lunga degenza (dove vogliono il sondino).
Il turismo è un altro campo dove eccellono!!
E tutto esentasse (anzi gli diamo noi i contributi statali 😐 tra 8×1000 e una tantum dei vari comuni).

Walter

…e pure qualche bimbo per svagarsi durante il duro lavoro 😐

gianfranco

non mi sorprende.. anche in una traversa di via della conciliazione, a pochi passi da s pietro ma comunque in territorio italiano, c’è una farmacia che non vende ne pillole ne preservativi.
constatato di persona anni fa (la mia ragazza aveva finito le pillole ed era agosto…)

rosacanina

Lacrime e Sangue……ma chi è che si fustiga anche con il nome?
Ma perchè non vi impicciate dei fatti vostri e lasciate la libertà di scelta?
Siete peggio dei talebani!
Il cattolicesimo ….peggio dell’olocausto, la maledizione dell’umanità!

brendan

Nella Farmacopea Ufficiale, XII Edizione (cioè l’ultima), a pag. 1342 c’è la Tabella n.2, che elenca le sostanze medicinali di cui le farmacie devono essere obbligatoriamente provviste.
Come già detto i profilattici non vi sono compresi, ci sono però i ‘contraccettivi sistemici ormonali’. Una nota precisa che la farmacia è obbligata a detenerne ‘una del gruppo’.
Questa è quanto prevede la legge.
Ritengo che al CODACONS lo sappiano benissimo è quindi trovo molto scorretto e disonesto che cerchino di sobillare la gente con delle menzogne contro chi è pienamente nella legalità.
Sarebbero loro da denunciare.

brendan

Sono andato a cercare la notizia. Pare che Rienzi del Codacons abbia detto che quella farmacia è da boicottare.
Erroneamente convinti che quel rifiuto sia illegale sono alcuni cittadini e l’immunologo Aiuti che l’ha definito ‘intollerabile’.
Lo sforzo di sintesi ha fatto scrivere qualche imprecisione all’autore della news.

Brian di Nazareth

Domandina: se rifiutano di vendere i preservativi, possono anche rifiutarsi di vendere delle pillole anticoncezionali?

Se la risposta è “no”, come lo spiegano?

brendan

I profilattici possono rifiutarsi di venderli, le pillole anticoncezionali (dietro ricetta) no.
Non ho però capito ‘come lo spiegano’: cosa?

gianfranco

ti assicuro che ci sono farmacie che si rifiutano di vendere la pillola.
ho chiesto e mi è stato chiaramente spiegato.

Brian di Nazareth

Indendevo dire come si spiega che un tipo di anticoncezionale -il preservativo- non vogliono venderlo perché contrario al dogma cattolico, mentre la pillola si. Per coerenza, dovrebbero applicare le stesse regole per tutti i tipi di anticoncezionali. E le regole sono quelle stabilite dalla legge.

Nel caso della pillola, non possono rispettare contemporaneamente il dogma e la legge. Anche se -come dice gianfranco- per alcune farmacie rispettare la legge è un optional.

paniscus

Perché la pillola è ufficialmente un medicinale, che viene ampiamente prescritta ANCHE per motivi medici (in quanto costituisce un ottimo aiuto contro ciclo irregolare, cisti ovariche, mestruazioni dolorose, acne, e svariati altri disturbi) e ovviamente sulla ricetta non c’è scritto il motivo esatto della prescrizione.

Per cui, se una ha bisogno della pillola perché soffre di disturbi ormonali, e il suo medico gliel’ha prescritta per quello, e il farmacista rifiuta di dargliela perché secondo lui quella prescrizione è peccato… il farmacista rischia di passare un guaio, esattamente come lo passerebbe se rifiutasse di vendere il cortisone a un allergico o il valium a un insonne.

Lisa

Paul Manoni

Se la Farmacia e’ comunale, deve prestarsi a tutti i servizi richiesti dalle esigenze del cittadino….Compresi, prservativi, RU486, e quant’altro.
Se la Farmacia fosse privata, si potrebbe anche parlare di obiezione di coscenza, ma se ha un’autorizzazione “comunale”, quindi pubblica, non vedo perche’ dovrebbe astenersi dallo svolgere il suo compito.
Se poi il Farmacista e’ cattotalebano e vuole “obbiettare”, allora gli si dovrebbe IMMEDIATAMENTE RITIRARE LA LICENZA. Dopotutto sta’ li per offrire un servizio al pubblico e se non vuole farlo, non ha senso che continui. 😉

MicheleB.

Esiste un’arma valida contro i mercanti di ogni tipo: il boicottaggio. Informare gli abitanti del quartiere di un reale comportamento di un esercizio privato, non è reato; basta divulgare la notizia in maniera lecita ed esortare i residenti ad utilizzare quella farmacia solo in caso di assoluta necessità. Ciò porterebbe ad un piccolo danno economico, in attesa degli sviluppi legali.

brendan

Paul

La RU486 si usa solo in ospedale. Questa non è l’unica imprecisione che hai scritto. Se leggevi i commenti precedenti forse le evitavi

Paul Manoni

Mi riferivo proprio al fatto che secondo me, la RU486, dovrebbe essere venduta in farmacia, contrariamente alle decisioni del governo.
Preciso che parlando di obiezione di coscienza, era gia’ venuta fuori una questione inerente alla pillola sopracitata…La CCAR, con tanto di pressioni/ultimatum, minacciava che avrebbe scomunicato chiunque l’avesse distribuita, BEN PRIMA che il governo prendesse le decisioni che poi ha preso, riguardo al ricovero o al DayHospital.
Non ho parlato a caso della RU486, fidati… 😉

giuseppe

il sistema farmacie va rinnovato. a questo personaggio che si rifiuta di vendere i preservativi va tolta la farmacia..dico tolta e deve essere impedito che se ne comppri altre. detto questo il sistema delle farmacie in italia è allucinante per usare la parola piu leggera. succede cioe che una farmacia vinta per concorso è possibile passarla al figlio laureato in famacia, assurdo ecco perchè si creano le dinastie milionarie di farmacisti è un’ingiustizia senza pari di cui nessuno parla. dire che è una lobby non è corretto è altro …
come dire che io che lavoro nella pubblica amministrazione vincendo un concorso possa passare a mio figlio il mio posto di lavoro senza concorso. è una delle piu grandi ingiustizie nascoste del nostro paese spero che tutti i laureati in farmacia (che spesso sono schiavizzati a paità di responsabilità dai farmacisti proprietari) si ribellino e incrocino le brACCIA è una vergogna che con questo governo (figurarsi) continuerà bersani aveva tentato di fare qualcosa…

Sandra

L’obiezione di coscienza come e’ applicata in Italia e’ un abuso. Ha senso solo per le persone che svolgono gia’ una professione nel momento in cui la legge introduce un cambiamento. L’obiezione di coscienza per i ginecologi doveva essere applicata solo per i medici che erano gia’ dipendenti del servizio sanitario pubblico, non per quelli successivi! Se la legge dovesse prevedere il matrimonio tra omosessuali, potrebbero fare obiezione di coscienza solo quelli gia’ alle dipendenze dello stato. Chi viene assunto dopo, sa gia’ quali sono i suoi compiti, se firma un contratto, deve adempiere in toto agli obblighi che esso comporta.

riccardo

A chi interessa di che religione sono i farmacisti? A nessuno. Se hanno difficoltà morali a vendere dei prodotti che cedano l’attività ad altri.
Inoltre sarebbe da ricordare a costoro che l’obiezione di coscienza è una scelta, rispettabilissima, che però fa cadere le conseguenze negative sulle spalle dell’obiettore e non sulle spalle del suo cliente. Molto facile fare l’obiettore sulla pelle degli altri. Ma del resto, sono cattolici, sono abituati a farlo.

Commenti chiusi.