Ieri sera il programma Porta a porta, condotto da Bruno Vespa, è stato dedicato al demonio. Presente in studio il noto esorcista Gabriele Amorth e altri esponenti del mondo cattolico: a rappresentare il punto di vista degli increduli il solo Piergiorgio Odifreddi. Una trasmissione a senso unico. E’ interessante leggere l’opinione che se ne è fatto Enrico Franceschini, corrispondente da Londra per Repubblica: Confesso che l’Italia come è apparsa in questa trasmissione mi ha fatto impressione. Mi ha depresso. Mi… Leggi tutto »
Archivi Giornalieri: giovedì, Aprile 8, 2010
L’Economist: “il Vaticano grida troppo al complotto”
“La propensione al complotto non è di alcun aiuto per l’immagine del Vaticano”. L’ha scritto oggi l’Economist, che non ha risparmiato critiche anche all’Italia: “la ricerca di secondi fini da parte del Vaticano è in sintonia con la cultura politica italiana, con il suo amore per la dietrologia. Così come c’è la tendenza degli accusati, negli scandali, ad assumere il ruolo di vittima (il primo ministro Silvio Berlusconi ha usato con successo entrambe le tattiche). Nonostante le origini tedesche dell’attuale… Leggi tutto »
Hissa Hilal terza a “The Million’s Poet”
Nei giorni scorsi diversi organi di stampa italiani, e in particolare Repubblica, hanno prestato attenzione alla poetessa saudita Hissa Hilal, impegnata nel talent show The Million’s Poet, in onda su Abu Dhabi TV. Partecipando al programma Hilal ha inteso, dice, esprimere “i sentimenti profondi di molte persone, soprattutto donne”: tra questi, “la rabbia di fronte a chi vuole imporre regole e restrizioni che non sono nel Corano ma vengono spacciate come dettami religiosi”. Ha recitato le sue poesie coperta da… Leggi tutto »
La Corte di Strasburgo: “non si può vietare la fecondazione eterologa”
La sentenza è stata emanata il primo aprile, ma è tutto fuorché un classico ‘pesce’. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato lo stato austriaco perché la legge di quel paese vieta il ricorso alla fecondazione eterologa. Secondo la Corte, il divieto violerebbe l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Poiché analogo divieto esiste nella legislazione italiana, il provvedimento potrebbe provocare un effetto a cascata anche sul nostro paese.