Sul sito della Santa Sede è stata pubblicata oggi una breve guida, mai diffusa finora all’esterno, che illustra come si muove la Chiesa cattolica in presenza di accuse di abusi sessuali nei confronti di ecclesiastici. Il documento compendia documenti ufficiali del magistero, quali il Codice di diritto canonico del 1983 e il motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela del 2001. Tra le previsioni più significative, quella secondo cui “va sempre osservata la legge civile in materia di denuncia di crimini alle autorità appropriate”: mai si era saputo dell’esistenza di una simile norma. Significativamente la guida è stata pubblicata soltanto in lingua inglese.
Vaticano diffonde linee guida anti-pedofilia
114 commenti
Commenti chiusi.
C’e’ anche la regola per cui un molestatore deve essere trasferito a un’altra parrocchia dove poter molestare altri minori?
Ora, cercano di correre ai ripari.
-Vaticano diffonde linee guida anti-pedofilia:
“TENETE I VOSTRI BAMBINI LONTANO DAI PRETI CATTOLICI!”
Mi hai fregato per un minuto………
🙂
Avere la faccia come le natiche…..
Da notare che la legge italiana non prevede obbligo di denuncia da parte di normali cittadini ma solo pubblici ufficiali. Risulta che il clero rientri in questa categoria?
Infatti.
Continuano a fare quello che hanno sempre fatto: pararsi lo sfintere anale.
Dove la legge lo impone denunciano, ovvero…solo se la legge li obbliga denunciano se no continuano a pararsi le terga a scapito di quelle sacrificabili di minori.
Ne dubito… il concordato gli assicura tanti privilegi e nessun dovere.
“mai si era saputo dell’esistenza di una simile norma”.
Nel senso che neppure preti e vescovi ne hanno mai saputo nulla, immagino…
Inoltre, mi piacerebbe proprio leggere i documenti originali per capire cosa significa “compendia”. Non per malafede, ma in questi ultimi periodi abbiamo visto fin troppe “interpretazioni” fantasiose.
A
Ricordate il servizio delle Iene sulla Penitenzieria? Guardatelo adesso alla luce di questa notizia.
http://www.youtube.com/watch?v=4BYdrs1AtrQ
questo servizio è la riprova che la chiesa se ne frega della legge,pensa di vivere su un altro mondo,per loro il codice penale è rintraccibile nelle lettere di san paoloììì
Attenzione: come chiarisce l’AGI il documento è del 2003 e riguarda norme già in vigore dal 2001: http://www.agi.it/cronaca/notizie/201004121240-cro-rt10094-preti_pedofili_s_sede_denuncia_obbligatoria_dal_2oo1
“Non e’ un nuovo documento ma una guida applicativa delle norme del 2001”, ha spiegato il vice direttore della Sala Stampa, padre Ciro Bendettini. “La Guida messa on line oggi e’ quella redatta nel 2003”
———
E’ chiaro che dal 2001 questa rispettiva è rimasta lettera morta: nessun vescovo ha mai denunciato un prete pedofilo crimnael. Quindio sono solo chiacchiere.
Basta chiacchiere! Vogliamo le denunce, quelle vere, alla magistratura!
Errata corrige. Volevo scrivere: E’ chiaro che dal 2001 questa direttiva è rimasta lettera morta….
Una volta messi alle strette, riescono a elaborare qualcosina. Peccato che non basta per cancellare secoli di abusi e oscurantismo.
Assolutamente ridicolo.
La pubblicazione della guida in inglese era stata anticipata dal Wall Street Journal.
http://online.wsj.com/article/SB10001424052702303828304575179421838222464.html?mod=WSJEUROPE_newsreel_world
Alla fine dell’articolo la dichiarazione di Barbara Blaine, della rete dei sopravvissuti agli abusi dei preti (SNAP):
“Le politiche gestionali della chiesa, che siano online o meno, sono assolutamente irrilevanti. Concentriamoci sul comportamento, non sulla tattica, e sui fatti, e non sulle parole.”
Esatto, ha ragione Barbara Blaine. Sono i fatti a contare.
Ma in questo caso contano anche le parole: dal 2001 dicono che i vescovi devono denunciare i preti criminali. E se non lo fanno sono anche falsi e ipocriti, perché fanno il contrario di quel che dicono.
Voigliamo i fatti. Vogliamo i preti pedofili spediti in galera dai loro colleghi e superiori e non che siano da loro protetti.
Barbara Blaine, santa subito!!!! Ops…scusate…mi sono lasciata prendere dall’euforia delle parole dette dalla Barbara.
Non ho capito bene cosa ha detto Lae: se io, semplice cittadina, so di un crimine, POSSO denunciarlo ma NON SONO TENUTA a farlo? Se è così stiamo freschi, gli ecclesiastici non sono mica pubblici ufficiali… adesso verso la pedofilia dei sacerdoti avranno solo una specie di vaga responsabilità morale, e forse neanche quella?? Ditemi che ho capito male
Per quello che ne sò io, se tu hai visto un’omicidio, sei obbligata a denunciarlo, altrimenti divieni automaticamente complice. Se uno passa con il rosso, il pubblico ufficiale è obbligato a rilevare l’infrazione ma tu no. Adesso non conosco come viene considerato l’atto di pedofilia da parte della legge. Qualcuno può chirirci in merito?
http://tutoreminori.regione.veneto.it/orientamenti_web/orss_box2.asp
Obbligo di denuncia
I pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio devono denunciare all’autorità giudiziaria o ad un’altra autorità che a quella abbia l’obbligo di riferire, la notizia di ogni reato perseguibile d’ufficio di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio. Questo è stabilito dall’art. 331 del codice di procedura penale. Per “notizia di reato” s’intende l’esposizione degli elementi essenziali del fatto, il giorno dell’acquisizione della notizia, nonché le fonti già note. La denuncia dovrebbe contenere le generalità della persone al quale il fatto è attribuito, della persona offesa e di coloro che siano in grado di riferire circostanze particolari rilevanti per la ricostruzione dei fatti (art. 332 cod. proc. pen.). Per il pubblico ufficiale, la denuncia costituisce preciso obbligo di legge e la sua omissione costituisce reato (artt. 361, 362, 365 cod. pen). Tra i reati specifici a danno dei minori di cui gli insegnanti possono venire a conoscenza, perseguibili d’ufficio e per i quali vi è quindi obbligo di denuncia, si possono menzionare:
– il reato di “maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli” (art. 572 cod. pen.: commette tale reato chiunque maltratta una persona della famiglia di qualunque età, o un minore di anni 14, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata”. La legge specifica che per maltrattamento si deve intendere una condotta abituale, protratta nel tempo, tale da potersi considerare uno stile di vita nella relazione tra il maltrattante e la vittima; sporadici e/o saltuari atti di violenza possono rappresentare altri reati, puniti meno gravemente;
– il reato, attuabile in varie forme, di “violenza sessuale” (articoli 609bis-609septies: è un reato perseguibile d’ufficio quando è compiuto ai danni di un minore di 18 anni; i rapporti sessuali con un minore di 10 anni sono equiparati a violenza: quindi si deve procedere d’ufficio e inoltre la pena è aumentata).
Confrontare con l’intervista a Fornio:
http://www.ilgiornale.it/interni/pedofilia_procura_milano_complicita_vescovi/01-04-2010/articolo-id=434292-page=0-comments=1
Confrontare con:
Capo I: DEI DELITTI CONTRO L’ATTIVITA’ GIUDIZIARIA
Art. 361 Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale
Il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare all’Autorita’ giudiziaria, o ad un’altra Autorita’ che a quella abbia obbligo di riferire, un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni, e’ punito con la multa da lire sessantamila a un milione. La pena e’ della reclusione fino a un anno, se il colpevole e’ un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria, che ha avuto comunque notizia di un reato del quale doveva fare rapporto. Le disposizioni precedenti non si applicano se si tratta di delitto punibile a querela della persona offesa.
Art. 362 Omessa denuncia da parte di un incaricato di pubblico servizio
L’incaricato di un pubblico servizio, che omette o ritarda di denunciare all’Autorita’ indicata nell’articolo precedente un reato del quale abbia avuto notizia nell’esercizio o a causa del suo servizio, e’ punito con la multa fino a lire duecentomila. Tale disposizione non si applica se si tratta di un reato punibile a querela della persona offesa
Art. 363 Omessa denuncia aggravata
Nei casi preveduti dai due articoli precedenti, se la omessa o ritardata denuncia riguarda un delitto contro la personalita’ dello Stato, la pena e’ della reclusione da sei mesi a tre anni; ed e’ da uno a cinque anni, se il colpevole e’ un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria.
Art. 364 Omessa denuncia di reato da parte del cittadino
Il cittadino, che avendo avuto notizia di un delitto contro la personalita’ dello Stato, per il quale la legge stabilisce la pena di morte (1) o l’ergastolo, non ne fa immediatamente denuncia all’Autorita’ indicata nell’articolo 361, e’ punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da lire duecentomila a due milioni. (1) La pena di morte e’ stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.
fonte: http://it.wikisource.org/wiki/Codice_penale/Libro_II/Titolo_III#Art._361_Omessa_denuncia_di_reato_da_parte_del_pubblico_ufficiale
In pratica se vengo a sapere che un tizio evade le tasse o se il mio gelataio non mi fa lo scontrino sono obbligato a denunciarlo ma se vedo un tizio per strada che ne ammazza un altro non ho l’obbligo di denunciarlo.
negli stati uniti a volte ,in alcuni stati se sei complice senza uccidere personalmente ti condannano a 30 35 anni,senza sconti
No no, hai capito bene.
# Quando è obbligatorio presentare una denuncia?
La denuncia è un atto facoltativo che diventa obbligatorio quando:
* si viene a conoscenza di un reato contro lo Stato (attentati, terrorismo, spionaggio politico-militare, stragi)
* ci si accorge di aver ricevuto in buona fede denaro falso
* si riceve denaro sospetto o si acquistano oggetti di dubbia origine
* si viene a conoscenza di depositi di materie esplodenti o rinvenga qualsiasi esplosivo
* si subisce un furto o smarrisce un’arma, parte di essa o un esplosivo
* rappresentanti sportivi hanno avuto notizia di imbrogli nelle competizioni sportive
confrontare articoli 361, 362, 365 del codice penale.
Evidentemente il sito della Santa Sede non si riferisce al nostro codice penle ma alla disposizioni interne della chiesa cattolica rivolte ai propri vescovi.
Comunque siamo a conoscenza di numerosi casi di vesovi che non hanno denunciato i loro preti alla magistratura, pur essndo con certezza a conoscenza che fossero autori di crimini pedofili.
Vescovi che evidentemente fanno il contrario di quello che, a chiacchiere, imporrebbero le norme ecclesiastiche.
E quindi speriamo che all’estero la legge sia diversa, se no non si può più accusare i vertici ecclesiastici di copertura, almeno non ufficialmente?
Che ipocriti!!Chiudono la stalla quando i buoi sono scappati ed inoltre se ne lavano le mani:il giorno di domani se l’abusato non denuncia o l’autorità non agisce celermente la colpa sarà da attribuirsi all’abusato od alle autorità!!!!!
rintanatevi nelle vs.sacrestie e accoppiatevi tra di voi senza importunare i fanciulli!
quoto
“Civil law concerning reporting of crimes to the appropriate authorities should always be followed.”
che significa “la legge civile riguardante la comunicazione di crimini alle autorità appropriate dovrebbe sempre essere seguita”
L’uso di should in questo contesto fa rabbrividire. Should è un verbo modale di possibilità, che contempla un obbligo ma con eventuale possibilità di fare diversamente. In un contesto simile, un “must (always be followed)” sarebbe stato _decisamente_ più appropriato…
Il mio inglese è solo scolastico (nel senso di basso livello); sei sicuro di quello che dici sull’uso di should? ricordo qualcosa di simile, ma se il significato è quello che dici abbiamo in una sola frase due possibilità di coprire i preti pedofili.
La prima possibilità è data dalla frase “La legge civile riguardante la comunicazione di crimini alle autorità appropriate”, frase che può essere intesa così: se la legge civile non lo prevede espressamente, come dicono sopra Grassino e San Giovese, l’autorità ecclesiastica, pur rispettando questa guida, può non denunciarli.
La seconda possibilità è data dall’uso di should.
Se così fosse sono dei veri maestri nel prendere…..in giro la gente.
Oh, su questo non ci sono dubbi.
L’obbligo di denuncia penale varia da stato a stato, percio’ si parla di obbligo legale. L’obbligo morale invece dovrebbe trascendere la legislazione locale.
Ma qui la chiesa si chiama sempre fuori, niente obblighi morali per il vaticano, solo opportunismo politico.
no, bisogna vedere com’è la legge civile
Kurt i reati sessuali sono REATI PENALI in tutto il mondo, non reati civili. Fra lo stupro seriale (crimine penale) e la mancata fatturazione dell’IVA (crimine civile) c’è una certa differenza.
Quel “Civil law” credo si inteso come legge laica dello stato, ovvero norma esterna al diritto canonico.
@cerebs
Should vuol dire dovrebbe. LA frase recita “le leggi civili relative al denunciare alle autorità appropriate dovrebbe essere sempre seguita”
Il che pone una serie di questioni:
1) se non c’è obbligo legale te ne sbatti e dai una mano al collega pedofilo
2) se la legge c’è allora dovresti seguirla, ma puoi anche non farlo
Non vedo che altro se ne può dedurre.
e se la legge civile non c’e’? Come si comportera’ la chiesa, sempre un gradino sotto? Un vescovo africano, se interpellato dalla famiglia di un bambino violentato da un prete, cosa fara’? Nell’impossibilita’ (probabile) di non poter far capo a una giustizia civile, spostera’ alla chetichella il prete in un’altra diocesi, come hanno sempre fatto?
Ponzi pilati, vi lavate le mani nella legge dello stato, per poter imporre la vostra “superiore legge morale”, e fare i vostri comodi.
Segnalo all’IUaar la seguente notizia:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=97736&sez=HOME_NELMONDO
avrai notato come si chiama… ironia della sorte
“Hannibal the cannibal” appunto!
Così ora i cattolici diranno che la colpa non è del celibato dei preti
“Così ora i cattolici diranno che la colpa non è del celibato dei preti”
Volendo, potranno anche dire che, tutto sommato, essendosi il Nostro comportato come Lot con le figlie (Genesi 19: 1-26), ha sempre fatto meglio di qualunque omosessuale (definito di recente dal sobrio Babini, vescovo “emerito” di Grosseto, “peggiore delle bestie”)…
devono averla tenuta trooooppo nascosta. Non è stata recepita neanche all’interno.
forse non sapevano l’inglese http://www.youtube.com/watch?v=8ALkQQYTTGo
Ed ecco che il lupo cambia pelle… solo a beneficio dei media, of course.
Ho scoperto che il famoso documento di Ratzinger sulla pedofilia del 2001 è stato scritto dopo che era già scoppiato lo scandalo dei preti pedofili negli USA (erano già più di cento casi) anche se, come da ultime notizie, sembra che si siano dimenticati di fornirne le linee guida per altri due anni (ma la prassi non mi sembra cambiata fino a poco fa).
Ho trovato anche un documento del concilio dei vescovi cattolici tedeschi di settembre 2002 che dava istruzioni dettagliate su come gestire i casi di pedofilia al loro interno, mentre istruzioni non così chiare sul rapporto con la magistratura (deve essere nominato un referente che tratterà internamente il caso e gestirà i rapporti con la magistratura, ma non dice che la magistratura debba essere informata) http://www.dbk.de/295.html?&tx_ttnews%5BpS%5D=1264420841&tx_ttnews%5Bpointer%5D=219&tx_ttnews%5Btt_news%5D=379&cHash=61ef4c275b.
Il link diretto all’articolo è:
http://www.dbk.de/295.html?&tx_ttnews%5BpS%5D=1009839600&tx_ttnews%5BpL%5D=31535999&tx_ttnews%5Barc%5D=1&tx_ttnews%5Bpointer%5D=5&tx_ttnews%5Btt_news%5D=379&tx_ttnews%5BbackPid%5D=58&cHash=d261bb60e3
Una volta importato qui il link diretto non funziona purtroppo. Chi vuole leggerlo deve andare in Archivio (Archiv) e cercare 27 settembre 2002: “Zum Vorgehen bei sexuellem Missbrauch Minderjähriger durch Geistliche im Bereich der Deutschen Bischofskonferenz
Leitlinien mit Erläuterungen”
Vanno lette attentamente le parole. Il testo in inglese, tradotto, dovrebbe essere “va sempre osservata la legge civile in materia di denuncia di crimini alle autorità appropriate”.
Ma questo non significa affatto l’obbligo di denuncia! Nel notro ordinamento l’obbligo di denuncia non c’è per questi crimini quindi non è correto dire che il documento vaticano impone la denuncia.
Impone semplicemente di non ostacolare le leggi che impongono la denuncia, che in Italia non ci sono.
mi chiedo se questa normativa interna implichi anche che un prete sia tenuto a denunciare un fedele omosessuale in un paese dove l’omosessualità e` un reato.
Chissà, ma magari i preti col cervello (qualcuno c’è) sanno discriminare tra i normali rapporti tra adulti consenzienti e gli abusi su bambini indifesi… e capire dove c’è soppressione dei diritti fondamentali degli individui.
Ma ci vuole un minimo di cervello per arrivarci…
Chissà, ma magari i preti col cervello (qualcuno c’è) sanno discriminare tra i normali rapporti tra adulti consenzienti e gli abusi su bambini indifesi… e capire dove c’è soppressione dei diritti fondamentali degli individui.
Ma ci vuole un minimo di cervello per arrivarci…
Ultima notizia:
ora che è stato diffuso l’ordine ai vescovi di denunciare i preti pedofili alle autorità civili competenti, il Ministro Alfano ha chiesto a Berlusconi di convocare d’urgenza il consiglio dei ministri per esaminare la situazione carceraria. L’attuale sovraffollamento delle celle, già problematico, non può reggere alla probabile ondata di arresti di preti pedofili.
Dove li mettiamo? SI è chiesto Alfano preoccupato.
Berlusconi lo ha subito tranquillizzato, garantendogli che si tratta solo di un escamotage per tranquillizzare la stampa straniera.
Tuttavia, per dimostrare al popolo italiano che si farà tutto per contrastyare il fenomeno del clero pedofilo, è stata costituita un’ Autority, di cui è stata nominata garante l’on. Binetti.
Il tuo è sarcasmo, vero??????????
Sì, tranquillo 😉
… anche se in Italia ci si può aspettare di tutto… 🙁
AHAHAHAHAHAHAHAH! La Binetti come Garante me la sono troppo vista!Scusa la risata sguaiata ma non ho resistito!
I pedofili in gonnella dovrebbero comunque spiegare come mai, in buona o cattiva fede (direi sempre in mala fede) prevedono sempre norme su come gestire la pedofilia nei loro regolamenti/comunicati/circolari/documenti interni…
Che io sappia i sindacati, le associazioni di categoria, la Confcommercio, Confindustria e la federazione dei tabaccai non prevedono alcuna norma in merito alla pedofilia…sara’ un’ammissione indiretta che a questi brutti scherzi della natura in gonnella e pantofole piacciono i bimbi, o meglio le loro parti intime?
Tentativi di salvarsi la faccia.
Scusate se approfitto. Se c’è qualcuno crede che Emergency stia facendo un meritevole lavoro umanitario in Afganistan e non pensa che siano dei pericolosi terroristi come fatto sembrare da qualche emerito membro di questo nostro disonorevole governo gli chiedo di firmare l’appello per gli operatori sequestrati dalle forze ISAF. Grazie.
http://www.emergency.it/
Fatto, io ed altri sei in famiglia.
anch’io
146179+1 firma, la mia, in 2 giorni…Non e’ un caso se Emergency e’ al 1° posto per l’assegnazione di fondi del 5×1000! 😉
Rothko61 risponde:
lunedì 12 aprile 2010 alle 17:27
… anche se in Italia ci si può aspettare di tutto…
E anche di più. Ormai credo che in questo paese, tra vaticano, governo e ci metto anche il 90% dell’opposizione, siamo a livello di quello che disse un giudice al tempo del terrore in Francia: “se mi accusassero di aver rubato le torri di Notre Dame, la prima cosa che farei, sarebbe quella di fuggire……..”
A proposito di Francia, paese in cui mi reco spesso, tutti i telegiornali in questo periodo mettono tra le notizie principali quella sui preti pedofili e non sono per niente teneri.
Un mio amico di Avignone al quale ho chiesto di riprendersi il papa, mi ha risposto cortesemente ma con fermezza che se torna il papa ad Avignone se ne vanno via i francesi!
Non credo che i Francesi, per come li conosco io, andrebbero via. Gli direbbero di restare e di arrangiarsi con i soldi delle donazioni private dei cittadini Francesi, senza il becco di un cent da parte dello stato. Credo proprio che al posto delle scarpette rosse di Prada, lo vedremmo con un paio di sandali marroni come quelle dei frati.
Caro Stefano,
era naturalmente solo una battuta, la realtà è che non lo lascerebbero entrare, infatti i papi ad Avignone non mai più messo piede dal lontano 1377, da quando Gregorio XI se ne andò definitivamente.
Sbaglio o in considerazione di tutto sto. ca..ino, quest’anno ci stanno risparmiando le pubblicita vomitevoli con voce flautata dello speaker che invita a donare il proprio otto per mille alla chiesa cattolica? Ma ve lo ricordate lo spot con il pretino che seduto e sorridente con bibbia in mano, insegna catechismo ai bambini seduti e sorridenti?. Almeno un piccolissimo segnale di buon gusto da parte della CCAR l’abbiamo avuto.. per quel che vale… Il mio pensiero sempre e solo ai bambini VERI MARTIRI di tutta sta faccenda e non il mago benedetto XVI. Date un occhio a CURRENT TV. oltre che le iene. ci sono servizi raccaprriccianti sulle malefatte della cupola cattolica.
Non illuderti: la campagna pubblicitaria partirà. Non vorrei essere al posto dell’art-director che dovrà creare il messaggio per nulla al mondo…
“va sempre osservata la legge civile in materia di denuncia di crimini alle autorità appropriate”
Addì, 12 Aprile 2010, buoni ultimi, ci sono arrivati anche loro. Allelulja!
Forse non sapevano che bastava comporre al telefono il numero 112…
Stasera su LA7 puntata dedicata ai preti pedofili. Intervento choc di Zanardi:
http://www.ivg.it/2010/04/12/chiesa-e-pedofilia-intervento-choc-di-zanardi-su-la7/
Zanardi è troppo pacato. In quanti servizi effettuati dalle “IENE” con telecamere nascoste i preti che venivano avvertiti di abusi, cercavano di insabbiare se non addirittura di colpevolizzare i genitori delle vittime? Siamo al paradosso che una trasmissione come le “IENE” sia da considerare un’autorità morale superiore alla chiesa! La chiesa è una organizzazione crimi-anale a scopo di lucro: deve essere sciolta d’autorità, immediatamente!
Non c’è bisogno di gridare. Sta chiarendo molto bene il sistema delle coperture che gli si è chiuso intorno.
Questa storia a Savona sta mandando in tilt la diocesi. Il vescovo si è chiuso nel silenzio e sembra trvolto dall’iniziativa giudiziaria e mediatica.
Paese che vai, guida del vaticano che trovi….
Reuters UK e US scrive: (http://uk.reuters.com/article/idUKTRE63B3Y120100412)
“Just over a year after Pope Benedict acknowledged the Holy See had been slow to embrace the Internet, after mishandling the case of a Holocaust-denying bishop, the Vatican posted an “idiot’s guide” to its rules on how to deal with abuse charges.”
… il vaticano ha messo online una “guida per idioti” su come comportarsi in caso di accuse di abusi.
Tutt’altra musica, ovviamente, su Reuters Italia.
Qui si chiama “Guida per la comprensione delle procedure di base della Congregazione per la Dottrina della Fede riguardanti le accuse di abuso sessuale”.
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE63B0DQ20100412
Bertone:”Papa prenderà altre iniziative che non mancheranno di sorprenderci”
Io sono gia’ sorpreso di mio, esterrefatto sarebbe un termine piu’ appropriato. Omerta’ mafiosa per piu’ di 20 anni, sistematicamente concordata da TUTTI loro, poi una volta messi alle strette pubblicano linee guida che sono il MINIMO che chiunque farebbe per provare a “rimediare”, aspettandosi lo STUPORE e l’ approvazione del pubblico. Quelle di Bertone non sono promesse, sono minacce all’ intelligenza umana (quel poco che e’ rimasta).
Siamo davvero sicuri di aver capito bene? Sono iniziative anti-pedofilia o misure anti anti-pedofilia?
Fondamentalmente sono misure anti-coerenza e anti-onesta’.
@sandra
e se la legge dello Stato assolve il prete o ritiene che non meriti il carcere? che deve fare la CCAR?
Per i cosiddetti “eretici” la chiesa non ha avuto esitazioni, nella sua storia. Ratzinger non si era occupato di Hullermann a Monaco, ma si era premurato di punire un prete per una messa celebrata a una manifestazione.
Quando conviene, la chiesa cambia le regole, vedi aborto senza scomunica fino al 1859, o beatifiazione di Wojtyla o teresa di calcutta prima dei cinque anni prescritti, per il bene della chiesa, ovvio. E’ possibile che per il bene dei bambini questa istituzione potente e ricchissima, che a parole li difende sin dal concepimento, non sia MAI riuscita a pensare sua sponte a una soluzione, che NON fosse il trasferimento ad altra sede, condannando allo stupro altri bambini? Che ne so, confinarli in un monastero di padri imbottigliatori di liquori, in una miniera, in cantina, da qualche parte, non mancano certo gli immobili alla chiesa!!
Quindi, cosa FARA’ il papa, oltre a condannare duramente come mai prima d’ora bla bla bla, se il vescovo africano gli riferira’ di un prete violentatore che non si puo’ denunciare perche’ la polizia locale e’ ancora, incredibile ma vero, piu’ corrotta della chiesa??
è questo il punto: un conto è non denunciare, un altro rimettere il prete a contatto con altri bambini, cosa che a volte è successa (all’insaputa del vaticano) ma non era affatto la prassi, come si vuol far credere adesso
Il capo e’ sempre responsabile, in qualsiasi organizzazione. Se non sai assumerti le responsabilita’ di essere capo e diventi vescovo cardinale o papa, sei al posto sbagliato: certo che lo spirito santo come “talent scout” fa una magra figura.
L’ignoranza del vaticano e’ contraddetta da alcuni documenti scritti, ma ci si puo’ immaginare che i prelati abbiano piu’ spesso preferito comunicare a voce, (peccato che nessuno abbia mai messo i telefoni sotto controllo), e’ un fatto che in moltissimi casi i preti pedofili sono stati traferiti, anche piu’ di una volta, e non isolati come avrebbe al limite potuto suggerire una “linea guida” segreta ma che tenesse prima di tutto conto dei bambini.
Se ci sono casi noti di preti pedofili noti all’interno e messi in condizione di non nuocere, la chiesa avrebbe potuto produrre qualche caso documentato, cosa che non mi risulta sia avvenuta.
Anche ammettendo che il vaticano non sapesse, se ne deduce una grave incapacita’ di gestione, incapacita’ peraltro piuttosto sospetta, se confrontata con la puntualita’ nell’agire in questioni “dottrinali”.
Quindi che si tratti di complicita’ o di negligenza, e’ un caso di pessimo management: piu’ che infallibile, un vero fallimento.
A quando Ratzinger in galera?
La notizia che mi giunge nuova è questo fatto che, per la legislazione italiana, abusi su minori non debbano essere denunciati per obbligo da chi venga a conoscenza di simili reati. La cosa è orribile e a conti fatti sembrerebbe dunque, che almeno in italia, i nostri amici preti(non i pedofili ma i loro compari) non possano che essere tacciati di semplice ipocrisia per un atteggiamento che a mio avviso è da carcere. Peraltro trasferire un prete pedofilo a contatto con altri bambini equivale ad armare la mano di un criminale. Ma siete veramente sicuri che non rischiano nessuna pena? E in altri paesi(v. news su Dawkins)?
Mi pare di aver capito che se uno viene a sapere di pedofili non ha l’obbligo della denuncia, ma se vuole può farlo! E se poi le indagini confermano la denuncia, i pedofili rischiano eccome. Ci mancherebbe altro!
“ma se vuole può farlo!”
LOL e meno male!
“E se poi le indagini confermano la denuncia, i pedofili rischiano eccome. Ci mancherebbe altro!”
Anche qui “meno male”! però ritengo debbano essere trattati “penalmente” anche tutti i personaggi di responsabilità secondaria.
Volete le mie linee guida anti-pedofilia? Per i preti e non: masturbatevi, se ne avete volgia. Se incontrate una fanciulla ed è consenziente, andateci pure a letto.
In pratica, basta seguire i sani consigli che la scienza elargisce da anni, e non vedo come si possa diventare pedofili.
ma non dovreste essere ATEI RAZIONALISTI?
mi sembrate più IRRAZIONALISTI, parlate solo per … sfogarvi e basta
Visto che qui ci sfoghiamo noi tu puoi anche andarti a sfogare altrove, possibilmente non con dei bambini, grazie .
interventi così costruttivi invece sono un chiaro indice di razionalità.
ahah LOL
..che livello!
Certo che il tuo dio esentasse ti devo proprio voler male.. che livello, il niente assoluto.
Che è sei fatto di gas e sai zolfo per caso? LOL
Torna da dove sei venuto: Arschlock!
Ho scoperto che già nel 1561 si chiedeva l’intervento delle autorità secolari spagnole contro il vizietto antico…
http://temi.repubblica.it/micromega-online/chiesa-e-pedofilia-lomerta-imposta-da-ratzinger/
Se poi volessimo passare dalla cronaca alla Storia, diamo un’occhiata al passato.
“Ci sono religiosi che cercano di tentare la castità delle donne virtuose perfino durante la confessione, e osano abusare di questo solenne sacramento per sedurle”. “Ma degli enormi abusi si faccia una relazione modesta, per non scoprire le nostre vergogne”. “Non si faccia nessuna menzione dei sacerdoti scellerati e degli enormi delitti”. Autorizziamo i tribunali spagnoli a perseguire in giudizio gli abusi sessuali dei padri confessori”. “Estendiamo ai tribunali portoghesi il permesso di perseguire in giudizio gli abusi sessuali dei padri confessori”. “Estendiamo a tutti i tribunali, non solo a quelli spagnoli e portoghesi, l’autorizzazione a perseguire in giudizio gli abusi sessuali perpetrati approfittando del sacramento delle confessione”. Sono solo alcune delle accuse e preoccupazioni emerse niente di meno che durante il Concilio di Trento, specialmente nella sessione del 1547. Le parole che invitano a parlare il meno possibile, e solo in modo riservato, del “vizietto” dei confessori sono del vescovo di Upsala e di quello di Albi. L’invito al tribunale spagnolo perché intervenisse contro il clero che abusava del sesso e della confessione è invece di papa Pio IV, emesso nel 1561. La discesa in campo anche del tribunale portoghese prima e di tutti gli altri dopo è stata decisa dai successori di Pio IV, e le norme di carattere generale sull’argomento si trovano in una “costitutio” emessa da papa Gregorio XV nel 1622.
Comprendi Barbara perchè la pietà non fà per me? Perchè non credo nella sopportazione, nella tolleranza e soprattutto nella speranza? Speranza di che cosa, di un giorno che verrà e che porterà giustizia agli illusi di oggi? No, l’unico motivo per cui non accetto la violenza è per il fatto che non ne ho la forza………….per il momento.
Devo capire io perché la pietà non fa per te? Comunque credo che l’accettazione della violenza non implichi proprio nessun atto di forza, che ci azzecca? Ah, forse intendi la forza della rassegnazione… ti ci ritrovi per sopravvivere, non la scegli liberamente.
che vadano a molestare mike tison
poi vediamo che tipo di codice adotta per far valere le sue ragioni
😆
OT, scusate, segnalo un articolo interessante sullo studio dei fenomeni psicologici di premorte.
http://it.health.yahoo.net/c_news.asp?id=27851&s=3
attendo che il sito dedichi in futuro qualche spazio su questi argomenti. Grazie.
Mi sa che ti sei perso qualcosa stavolta… 😉
http://www.uaar.it/news/2010/04/12/anidride-carbonica-alla-base-della-near-death-experience/
Fai ancora in tempo comunque…Giusto qualche aticolo indietro.
Ciao
Si lo avevo visitato sul sito UAAR, ma mi interessava ancora sottolineare l’importanza dello studio della mente, mi sono anche abbonato a Mente e cervello ultimamente, questo mese parla delle emozoni.
Quello che nessuno immagina ancora prima di morire è che la struttura mentale attuale si cristallizza e può continuare ad avere una sua identità anche se in quel momento si sentono distaccati dal corpo, seppure come ateo non la possa chiamare anima immortale, ma ugualmente è interessante che alcuni degli studi sul cervello non abbiano negato del tutto l’esperienza di alcuni monaci buddisti che son riusciti a potenziare la mente con alcun tecniche.
Le sensazioni che si evincono da quelle esperienze premorte sono reali per chi le vive, come sentiamo reali le esperienze che facciamo coscientemente in questo momento, solo in circostanze diverse neurologicamente parlando; vuoi l’andride carbonica, vuoi qualche altra sostanza biochimica o elettrochimica, ma in questo stesso momento l’equilibrio neuro-chimico e fisiologico che stiamo vivendo da coscienti non è proprio una vera consocenza di se stessi socratici, quindi, il conscio non è proprio approfonditamente “che conosciamo noi stessi molto bene”, vi sono altre aree della nostra mente che ne sanno un po’ di più anche se inconsciamente o subconsciamente, e vanno esplorate, anche tenendo conto di sostenze che possono aver svelato di noi qualcosa che razionalmente per il momento respingiamo a priori. Conosci te stesso solo coscientemente?
“Significativamente la guida è stata pubblicata soltanto in lingua inglese.”
già, chi vuoi che conosca quella lingua astrusa!
o forse non ho capito io cosa questa frase volesse insinuare…
al massimo potevano metterla in latino o in francese, ma in italiano è del tutto inchiostro sprecato, visto che il popolo italiano non riesce neppure più a star dietro a ciò che gli dicono dal vaticano salvo poi negandolo qualche minuto dopo.
Una piccola chiosa, il documento non è stato scritto originalmente in lingua inglese.
Il documento è stato scritto in lingua italiana.
Considerando la nostra scarsa attitudine a leggere informazioni in lingua straniera hanno pensato bene di tradurlo con un traduttore on line.
Fare altrettanto mi sembra facile.
Io, che non mi erigo a esempio di amore, valore, morale, etica su tutto e su tutti,
NON AVREI BISOGNO DI UNA GUIDA PER DENUCNIARE UN PEDOFILO!
Se devo dirvela tutta, non avrei bisogno neanche di una legge, per ottenere giustizia…
Infatti, vai a vedere come il giornalista della Reuters UK ha definito la guida (mio post di ieri delle 19:17)…
“idiot’s guide” è una locuzione solo inglese ed è per questo che reuters italia non l’ha tradotta letteralmente; comunque in questo caso gli ‘idiots’ sono tutti quelli che non capiscono – o non vogliono capire – il linguaggio della CCAR, e sfruttano questa incomprensione per gettare discredito sulla CCAR
Tu parles…..
Volendo potevano tradurla allora con “Preti e pedofilia spiegata a mio figlio”, “La pedophilie chez les cathos expliquée aux enfants” o per restare in inglese con “Dealing with pedophile priests for Dummies”…
Ma il concetto della battuta mi sembrava chiaro.
O povera ccar discreditata. Non lo capiscono nemmeno quelli della ccar il linguaggio della ccar, la prima edizione della crimen e’ stata scritta nel 1922 e si e’ dovuto aspettare ieri (e solo in inglese) per spiegare ai pretini che violentare un bambino e’ un reato! Se impiegate quasi cento anni per spiegare ai vostri che se qualcuno violenta un bambino si deve andare alla polizia, come pretendete di spiegare la trinita’? Rassegnatevi, come divulgatori non siete portati.
Kurt, mai come in questo momento la CCAR, dovrebbe parlare con un liguaggio popolare, semplice, sintetico, diretto, facile, chiaro, lineare e fermo.
Se deve esserci anche un modo particolare “di capire”, “di interpretare”, di desumere” il loro linguaggio, penso che a non aver capito, sono i rappresentanti della CCAR stessa.
Se dobbiamo anche arrivare a sforzarci, per capire le loro esternazioni, che dovrebbero essere esternazioni di SCUSE nei confronti delle vittime, e non di SCUSE cerchiobottiste per dirottare l’attenzione su terzi, ritengo proprio che a non aver capito sei tu e tutta la tua specie credulona.
Non c’e’ nulla da interpretare nelle parole…
SCUSATE. COLPA NOSTRA. DENUNCEREMO TUTTO.
paul,
se la ccar parlasse nel modo che tu auspichi sparirebbe in poche generazioni, impossibilitata a smentire e nascondersi dietro l’esegesi. La pretesa di essere depositaria dell’interpretazione, e la pretesa che occorrano studi e conoscenze speciali per sparare le cazz.ate che ci propinano ogni giorno, sono l’essenza della sopravvivenza di una istituzione ridicolmente anacronistica basata sul disprezzo per tutto ciò che è moderno.
le frasi come quella di kurt, che parla di linguaggio della ccar, altro non sono che un sottoprodotto di tale mentalità ridicola, come se fosse un problema del resto del mondo se il loro linguaggio è volutamente vago (a dir poco) ed interpretabile.
Spinoza
Il problema non sono i regolamenti messi sui siti.
Ma il problema vero della ccar è la cultura che ci sta dentro, basta sulla sessuofobia, sull’omertà e sul settarismo. E queste cose non le cambieranno mai.
Poi voglio vedere quanti saranno i vescovi che denunceranno davvero i loro parroci (nessuno o quasi?)
Evidentemente non l’hanno divulgata molto la direttiva: in Germania proprio poche settimane fa i vescovi discutevano animatamente se ci fosse l’obbligo di denunciare i casi di pedofilia dovuti ai preti di cui venivano a conoscenza (e mi sembra che di discussioni simili ci siano state recentemente anche in Italia). Magari erano solo scritte come tante altre belle frasette per presentarle al momento opportuno a propria discolpa.
Aggiornamento da Germania e Austria (non capisco perchè anche ieri sera da Gad Lerner praticamente si siano concentrati solo su USA e Irlanda):
Spiegel: Risultati dell’indagine effettuata su incarico della diocesi cattolica tedesca di Monaco-Freising sulla scuola elitaria religiosa del monastero di Ettal in Baviera. Una relazione di 180 pagine su abusi sessuali e violenze (percosse, comportamenti sadici) nei confronti degli studenti. 15 monaci hanno usato violenza nei confronti di più di 100 studenti. Si parla di sistematica cultura del guardare altrove e nascondere. La maggior parte dei casi è avvenuta negli anni ’60, ’70 ed ’80, ma le percosse erano all’ordine del giorno anche negli anni ’90. L’abate a capo della scuola, coinvolto nelle violenze, è rimasto in carica dal 1973 al 2005. Scuole (e non solo) coinvolte nello scandalo pedofilia sono decine e presenti in tutte le 27 diocesi tedesche. Nuovi casi segnalati degli anni ’70 ed ’80 e sotto indagine a Lingen (2 bambine) e Brema (1 ragazzo), zona di Amburgo. Anche in Austria (Kurier) nuove segnalazioni nel monastero di Krems: 3 preti sono accusati (1 ha già ammesso le colpe) di aver molestato almeno 5 bambini negli anni ’80 e sono stati sollevati da ogni incarico. Nel famoso coro dei Saengerknaben due vittime hanno al momento denunciato abusi (il più recente dell’87 e parlano di generale clima di terrore). Anche nel monastero di Mehrerau continuano ad aggiungersi nuove segnalazioni a quelle già note. I centralini della chiesa cattolica sono subissati da chiamate di cattolici sconcertati e ci si attende una nuova ondata di uscite dalla chiesa.
@ Barbara
Intendevo dire che oggi non ho la forza politica e di polizia per caricare su di un treno merci il clero e spedirlo in Siberia, dove meriterebbe di finire. Sicuramente, compiendo tra poco 57 anni, non potrò vedere avverarsi questo mio desiderio ma stai certa che, se mi si presentasse l’occasione, non mi farei certo commuovere nell’attuare questo disegno.
Qualcuno andrebbe risparmiato, Don Ciotti ad esempio.
I preti che danno linee guida contro la pedofilia?
Suona un po’ come l’obesa Marjorie -di Little Britain- alla guida del programma dietetico dei “Fat Fighters”.
Questa delle “linee guida” anti-pedofilia è l’ennesima BUFFONATA”! Se scopri un pedofilo lo denunci all’autorità giudiziaria, PUNTO!!!!!!!
ma … e’ semplice, basta star lontano dai preti!
E’ come chiedere alla mafia di dare direttive antimafia.
e poi sentirsi dire che nessuno ha combattuto la mafia come la mafia
Richard Dwakins spiega perche’ Ratzinger deve essere processato:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/belief/2010/apr/13/pope-prosecution-dawkins