Matrimonio omosessuale, la Consulta dice no

La Corte Costituzionale si è pronunciata oggi sulla legittimità dei matrimoni omosessuali, in seguito a istanze sollevate dal tribunale di Venezia e dalla Corte d’appello di Trento. La Consulta si è espressa negativamente, dichiarando inammissibili e infondati i ricorsi: la Corte si è definita “non competente” sulla materia, sulla quale spetta invece al parlamento intervenire. L’iniziativa legale era stata avviata nel’ambito del comitato Sì lo voglio, a cui ha aderito anche l’UAAR.

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LA CORTE COSTITUZIONALE SUL MATRIMONIO TRA PERSONE DELLO STESSO SESSO. ASPETTIAMO LE MOTIVAZIONI. NOI ANDREMO AVANTI, SIA NELLE AULE GIUDIZIARIE CHE NELLA SOCIETA’ PERCHE’ SIA RICONOSCIUTA LA PIENA PARITA’ DELLE PERSONE OMOSESSUALI DI FRONTE AL DIRITTO AL MATRIMONIO CIVILE.

DICHIARAZIONE DEL COMITATO NAZIONALE “SI LO VOGLIO”.

Lo scarno comunicato con cui la Corte costituzionale ha dichiarato in parte inammissibili e in parte irricevibili i ricorsi di alcuni tribunali italiani in merito all’impossibilità di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso nel nostro paese, dice poco o nulla sulle motivazioni che stanno dietro questa decisione.
Il Comitato nazionale per il riconoscimento del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, nel rispetto dovuto alla Corte, ritiene un grande risultato che si sia riusciti ad arrivare ad una prima discussione presso la Corte, e ringrazia di cuore tutte le coppie italiane che hanno partecipato ad Affermazione civile (l’azione di singole coppie che ha reso possibili i ricorsi e i pronunciamenti dei Tribunali) e l’intero Collegio di Avvocati che hanno sostenuto le nostre ragioni presso la Corte.
Insieme a loro decideremo, dopo la lettura della sentenza, le ulteriori iniziative da costruire. Ma da subito possiamo annunciare che andremo avanti, nelle aule di Tribunale e nella società, per riaffermare il diritto alla piena uguaglianza delle persone omosessuali anche di fronte all’istituto del matrimonio.

Comitato nazionale “Si lo voglio!”

Archiviato in: Generale, UAAR

73 commenti

Kaworu

sembra il gioco della patata bollente.

purtroppo ci sono in ballo diritti (e doveri) di molte persone.

robby

che senso cia dire che si è incompatibili a legiferare ,e poi rimandare la questione in parlamento. l organo piu in malafede e potenzialmente parziale ,che puo giudicare. diritti ormai conprovati da nazioni anche piu retrogade da noiììì

Flavio

Penso sia apra anche in questo caso la strada al ricorso alla corte dei diritti umani. Ma se la tua corte suprema ti dice che un tuo diritto lo elargisce solo il parlamento a seconda della maggioranza… che tristezza. E casomai la maggioranza dopo te lo toglie?

COME SE ci fosse mai stato un governo pronto a sostenere le unioni civili, ancor prima del matrimonio gay!

Io sostengo che per via dei “confini interni”, non c’e’ alcuna speranza di evolvere in un paese davvero civile.

#Aldo#

Io continuo a non capire come un’associazione dedita alla laicità ed all’ateismo possa avere tra le proprie priorità la questione del matrimonio omosessuale. Non che sia un tema da poco (nel bene e/o nel male), semplicemente mi pare che c’entri come i cavoli a merenda.

Emanuela

Forse perchè i nostri politici ri rifiutano di regolarizzare le unioni gay in quanto sono una massa di baciapile?

#Aldo#

D’accordo, ma allora è come curare un malato di tubercolosi dandogli lo sciroppo per la tosse: attacchi l’effetto ma lasci intatta la causa. A me sembrerebbe meno “appariscente” (nel senso deleterio del termine) rimanere nell’ambito di quello che il nome UAAR suggerisce e occuparsi di ateismo e approccio razionale alle cose. Se davvero la religione è la causa, automaticamente si finirebbe per influire anche sugli effetti senza prendere posizione su temi che non sono direttamente pertinenti. Poi, per la carità, è giusto l’osservazione d’un ateo osservatore esterno.

firestarter

#Aldo#, io non capisco se scherzi ma mi sembra che parli a vanvera.

Secondo te non è una battaglia laica l’affermare il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, principio tra l’altro stabilito dalla costituzione? Che dovrebbe fare l’UAAR, mandare i soci per strada a ripetere “laicità laicità laicità”? Un “approccio razionale alle cose”, come dici tu, rivela che il negare il riconoscimento alle coppie dello stesso sesso è una discriminazione. Il tuo approccio razionale alle cose ti limita forse a disquisire di solidi platonici?

Mi faresti per favore qualche esempio di tema pertinente?

Flavio

Per quanto l’Uaar sia un’associazione militante, credo abbia anche il giusto compito di riportare gli avvenimenti che riguardano la laicita’. Matrimonio gay, coppie di fatto, aborto, sessualita’ ecc sono temi su cui in tutto il mondo si scontrano laici e clericali, tanto peggio in Italia. Mi sembra del tutto evidente.
La laicita’ non e’ un concetto giuridico astratto, e’ giusto presentare le conseguenze della sua mancanza.

robby

perche i politici pensano che se la massa smetterebbe di votare andrebbe sempre in chiesa, è la di rimando il prete la fa da padrone.capito sti mediucrucci di politicucci,quanta democrazia che conosconoì?ììììè il fine che conta per loro no le motivazioni,è in democrazia dovrebbe essere almeno per me l opposto.

#Aldo#

Firestarter, ad esempio è pertinente quel che UAAR sta facendo in tema di rimodulazione della presenza religiosa nelle scuole (a me piacerebbe parlare addirittura di “rimozione”, ma forse allo stato attuale è un obiettivo troppo elevato). E’ pertinente anche quel che sta facendo per mettere in evidenza le ingerenze delle religioni nella vita politica (nota il plurale: “delle religioni”). Pertinente è rilevare le eventuali discriminazioni nei confronti di chi si dichiari ateo. Arrivo a dire che pertinente sarebbe anche osservare in ogni occasione ciò sia possibile che la situazione attuale in merito al concetto di “coppia” deriva da una morale diffusa a sua volta condizionata dalle religioni, mentre meno pertinente mi pare avviare azioni legali su singoli casi. Ma, ripeto, è una mia opinione da osservatore ateo esterno, a parte commentare non sta a me tentare ingerenze sulle vostre linee d’azione.

#Aldo#

P.S. per Firestarter.
Anche se ho messo da parte la mia pur lieve reazione emotiva iniziale, rilevo che dire a uno che “parla a vanvera” (anche con la premessa “mi sembra”) non è il massimo della gentilezza. Magari t’è scappato senza intenzione d’offendere. Spero che sia così.

Roberto Grendene

Non e’ che l’impegno per l’affermazione laica anche in tema di matrimonio sia una priorità.

E’ una delle battaglie per un paese piu’ laico e civile che sosteniamo.

Che non toglie risorse alle campagne e alle altre iniziative dell’associazione

Rasputin

Io non ho nessun problema a mangiare cavoli a merenda.

O a colazione, se ne ho voglia.

Otto Permille

La battaglia dell’UAAR sul riconoscimento delle coppie di fatto (e gay) è una delle tante battaglie-simbolo. E’ una battaglia di libertà, accanto alle altre battaglie di libertà. Comunque non si può ignorare che le persecuzioni più feroci nei confronti delle persone omosessuali sono state promosse da coloro che pretendevano di parlare “nel nome di Dio”. Dio bruciò Sodoma e Gomorra, e i suoi ministri hanno continuato a bruciare omosessuali con piccoli e numerosi roghi (sempre nel nome di Dio)

redicoppe72

@ Aldo

Se sostituisci la parola “dedita” con “seguace”, è tutto più chiaro.

Kaworu

dev’esserci tanta confusione nella tua testolina… mi dispiace sempre vedere della gente che sceglie volontariamente di ovattarsi l’esistenza chiudendo occhi e orecchie.

hexengut

Aldo. la priorità non è la rivendicazione del matrimonio omosessuale in sé ma la rivendicazione laica dei diritti di tutti i cittadini e il concetto, fondamentale, che l’estensione ad altri dei diritti di cui si gode nulla toglie a noi stessi ma, anzi, rafforza i nostri stessi diritti e la loro democraticità.

c.j.

1. Avevo già scritto precedentemente che il guaio della democrazia sta nel fatto che la democrazia stessa si basa su un principio del tutto sbagliato: La maggioranza vince, le minoranze si adeguano. In Italia la maggioranza è bigotta, cattolica, omofoba e leggermente fascista e/o leghista. Questo significa che una minoranza come i gay non puo’ assolutamente vincere da sola, c’è bisogno dell’intervento di una organizzazione giuridica superiore alla giustizia italiana, tipo la giustizia dell’Unione Europea.

2. Avevo anche scritto che l’unica cosa da fare sarebbe quella di far intervenire l’Unione Europea, cosa impossibile perché la stessa UE ha piu’ volte dichiarato di poter unicamente definire una “linea guida” che i vari stati membri “dovrebbero” seguire, ma che non sono assolutamente obbligati a farlo, per cui l’Italia puo’ semplicemente rifiutarsi di seguire questa linea guida di laicità, democrazia e giustizia.

3. Avevo infine scritto che la Corte Costituzionale si sarebbe ovviamente pronunciata per il NO. Respingendo il tutto e… lavandosene le mani. In Italia comanda (seppur indirettamente) la chiesa. Il Vaticano diffonde, proprio come fa l’Unione Europea, una linea guida cattolica da seguire. Non è obbligatoria, ma sappiamo tutti che la stragrande maggioranza dei cattolici la seguiranno. Ebbene questa linea guida cattolica promossa dalla chiesa è DIAMETRALMENTE OPPOSTA alla linea guida promossa dall’Unione Europea. Quest’ultima spinge per il riconoscimento delle coppie di fatto (etero e omoafettive), la chiesa si oppone categoricamente, riconoscendo unicamente il matrimonio eterosessuale tra un uomo cattolico ed una donna cattolica, col solo fine di procreare una creatura cattolica da battezzare immediatamente… …in chiesa cattolica…

4. Concludo dicendo agli omosessuali italiani che l’unica cosa che possono fare è di rivolgersi a http://www.easyjet.com e trovare un biglietto aereo di sola andata per uno stato civile, laico, democratico e realmente europeo. A volte si ottiene maggiore giustizia da una compagnia aerea che non dai giudici. Io l’ho fatto nel 2004. Ma era British Airways… Saluti xXx

Dalila

Anche quello è decisamente più facile all’estero, caro Felipe-bis 🙂

c.j.

il lavoro a Londra lo trovi in tre minuti e quindici secondi. Te lo buttano addosso. E se non lavori… ti pagano in Benefits (sussidi di disoccupazione britannici).

AndreA

“Avevo già scritto precedentemente che il guaio della democrazia sta nel fatto che la democrazia stessa si basa su un principio del tutto sbagliato: La maggioranza vince, le minoranze si adeguano”

Beh, non tutte le democrazie sono così. Solo quelle non-laiche, come in Italia, sono così. Nei paesi laici in genere ci sono costituzioni che sanciscono i diritti di tutti, compresi quelli delle minoranze.

Il problema è quando, come in Italia, le costituzioni anche essendoci non vengono assolutamente rispettate. Per questo credo sia importante battersi anche su questioni apparentemente secondarie come il diritto degli omosessuali di sposarsi, se lo desiderano.

laverdure

“In Italia la maggioranza è bigotta, cattolica, omofoba e leggermente fascista e/o leghista”
Sei troppo pessimista.
In Italia,piu’ che altrove,la maggioranza e’ menefreghista,disinformata,indifferente,
avvezza a subire.
Molto meglio,vero?

firestarter

ebbene si, in un paese dove passano le leggi più oscene ed indegne, dopo una sfilza infinita di leggi salvacu.lo per il solito noto, nessuno si prende la responsabilità di affermare l’uguaglianza legale di tutte le unioni.

ma andassero tutti aff.an.c.ulo

moreno83

Sì, però questo c’entra poco con la laicità dello Stato, anche in altri paese ben più laici del nostro il matrimonio omosessuale non c’è.

Flavio

Vabeh allora nessun argomento riguarda davvero la laicita’, visto che e’ stata stabilita come principio costituzionale 30 anni fa.
Ci sono anche paesi piu’ laici dell’Italia che hanno la religione di stato, se e’ per quello 🙂

firestarter

quali sono i paesi più laici a cui ti riferisci? qui c’è una scheda, che riporto brevemente:

GERMANIA. Dal 2001 il “contratto di vita comune” garantisce alle coppie omosessuali diritti simili a quelli del matrimonio.

FRANCIA. Nel 1999 la legge francese ha adottato i Pacs, le unioni civili per le coppie etero e omosessuali. Non ammesse invece le eredità e le adozioni.

REGNO UNITO. Dal 2005, il “partenariato civile” garantisce alle coppie gay diritti pressoché identici rispetto a quelle etero in materia di eredità, impiego e pensioni.

SPAGNA. Sì al matrimonio tra omosessuali dal 2005. E’ consentita anche l’adozione.

PORTOGALLO. Da pochi giorni le persone dello stesso sesso possono sposarsi, ma, a differenza della vicina Spagna, non adottare figli.

PAESI BASSI. Nel 2001 è stato il primo Paese a consentire il matrimonio tra omosessuali, riconoscendo loro diritti e doveri identici a quelli delle coppie etero.

BELGIO. Gli omosessuali si possono sposare dal 2003, purché almeno uno dei due coniugi sia belga o risieda nel Paese.

PAESI DEL NORD EUROPA. La Danimarca è stato il primo Paese al mondo ad autorizzare, nel 1989, il matrimonio civile (partenariato registrato) tra omosessuali, che non possono però ricorrere all’inseminazione artificiale né adottare bambini. Persone dello stesso sesso si possono sposare in Norvegia, Islanda, Finlandia e Svezia, in quest’ultimo Paese in Chiesa (unico al mondo).

STATI UNITI. Cinque Stati Usa autorizzano il matrimonio gay: Iowa, Connecticut, Massachusetts, Vermont e New Hampshire.

UNGHERIA. Le coppie dello stesso sesso sono riconosciute come “amanti”, ma è esclusa l’adozione.

SVIZZERA. Anche qui ‘partenariato registrato’ dal 2005, ma è esclusa l’adozione.

CROAZIA. “Reciproco sostegno” e diritto all’eredità sono garantiti alle coppie omosex da una legge adottata nel 2003.

CANADA. Persone dello stesso sesso possono sposarsi e adottare dal 2005.

NUOVA ZELANDA. La legge garantisce dal 2004 alle coppie omosessuali gli stessi diritti di quelle etero. Ma per “matrimonio” si considera rigorosamente l’unione tra un uomo e una donna.

AFRICA. In 38 su 53 Stati africani l’omosessualità è punita dalla legge. Solo il Sudafrica ha legalizzato dal 2006 le unioni civili tra omosessuali.

robby

si è vero ma la sostanza antilaica non cambia,anche tra queste vie come il matrimonio uguale per tutti.

crebs

Non sono competente su questo tema, non ci ho mai ragionato sopra.
Ora però mi viene una curiosità, un dubbio, non so come definirlo.
Se qualcuno, esperto di questo tema anche legalmente, mi può chiarire le idee ne sarei lieto.

Supponiamo che si trasferisca in Italia una coppia cattolica legalmente sposata, anche in chiesa (quindi sicuramente un uomo e una donna).
Supponiamo che si trasferisca in Italia una coppia protestante legalmente sposata, anche in chiesa (quindi – l’ho detto, sono ignorante in materia- quasi sicuramente un uomo e una donna).
Supponiamo che si trasferisca in Italia una coppia animista legalmente sposata, anche nella loro chiesa, se esiste (quindi quasi sicuramente un uomo e una donna).
Supponiamo che si trasferiscano in Italia coppie legalmente sposate, nel loro paese (quindi non necessariamente un uomo e una donna).
Supponiamo che si trasferiscano in Italia coppie legalmente riconosciute nel loro paese (quindi non necessariamente un uomo e una donna, non necessariamente sposate, ma comunque unioni legalmente riconosciute).
Ebbene, una volta in Italia cosa succede a queste coppie?
Una coppia di un qualche paese unita in matrimonio secondo un rito sciamanico si vedrà riconosciuto i diritti conseguenti al matrimonio?
Una coppia uomo – donna proveniente da uno stato in cui sono riconosciuti i diritti conseguenti alle coppie di fatto?
Una coppia omosessuale proveniente da uno stato in cui sono riconosciuti anche a loro i diritti conseguenti alle coppie di fatto?
Ed una coppia omosessuale proveniente da uno stato in cui è previsto e ammesso il matrimonio omosessuale?

Kaworu

dovrebbe prevalere la cittadinanza, ma ci vorrebbe un giurista.

cioè, se una coppia belga omosessuale sposata viene a vivere qui ma conserva la cittadinanza belga, dovrebbero venire considerati legalmente sposati e bon.

se invece cambiano cittadinanza no.

ma ripeto, è una mia ipotesi, ci vorrebbe un giurista, magari con nozioni di diritto internazionale.

Emanuela

Infatti secondo me ciò che permetterà l’arrivo delle unioni civili anche in Italia sarà proprio la necessità di tutelare e non discriminare quelle coppie omosex sposate o unite negli altri paesi che vengono qui da noi. Poichè i paesi che riconoscono tali coppie sono ormai la maggiiranza (credo ne manchino solo 6 su 27) gli altri dovranno per forza adeguarsi.

Otto Permille

” ….. Supponiamo che si trasferiscano in Italia coppie legalmente riconosciute nel loro paese (quindi non necessariamente un uomo e una donna, non necessariamente sposate, ma comunque unioni legalmente riconosciute).
Ebbene, una volta in Italia cosa succede a queste coppie?”

Risposta: E’ già tanto che non le mettano sul rogo!

#Aldo#

Mmm… direi che hai dimenticato, nella tua casistica, un “quintetto” composto da un uomo e quattro donne, regolarmente sposati in un paese islamico ove una situazione del genere è regolare. Neanch’io sono un esperto, ma ho citato questo caso per suggerire come un principio per il quale una situazione acquisita all’estero dovrebbe essere riconosciuta automaticamente anche in Italia sia un principio poco auspicabile.

Dalila

Ti rispondo io che ne so qualcosa: in Italia torni “single” se la tua è un’unione di fatto (etero o omo) poichè le unioni di fatto o convivenze more uxorio non sono riconosciute.
Nei miei documenti italiani ho “nubile”. Nei miei documenti belgi lo stato civile è “wettelijke samenwonend/cohabitante légale” il che non è assimilato dalla legge italiana.

Credo che la cosa sia assolutamente identica per le persone omosessuali sposate all’estero (anche qui l’Italia non ha una legge a riguardo e per default si ritorna single).

Le persone sposate legalmente -etero- debbono spesso registrare il matrimonio se tale è stato effettuato in stati in cui la registrazione non è automaticamente valida (esempio: matrimonio a Las Vegas).

Non so se ho risposto alla tua domanda.

AndreA

Hai dimenticato tutti i casi di matrimoni misti, ossia di persone cittadine di paesi diversi. Ad esempio tra una donna italiana ed una donna tedesca, o di un paese qualsiasi dove il matrimonio omosex è riconosciuto. In questo caso il matrimonio può essere riconosciuto anche in Italia?

Dalila

No.
Lo sarebbe nel paese in questione.
Ancora una volta l’Italia non ha una legislazione al riguardo.
Esiste un vero e proprio gap legislativo che NON CONTEMPLA diversi casi: esiste pertanto un limbo nel quale (nel dubbio) si ritorna formalmente “single”.

Kaworu

L’Australia Occidentale riconosce alle coppie di fatto anche omosessuali svariati diritti e l’accesso a adozione di bambini e procreazione medicalmente assistita; la Tasmania permette alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi e ottenere alcuni diritti e la possibilità di adottare il figlio del partner; l’Australian Capital Territory, territorio della capitale Canberra, permette alle coppie di fatto anche omosessuali di adottare bambini e sta dibattendo il riconoscimento delle registrazioni civili; nel Nuovo Galles del Sud la Città di Sydney offre la possibilità alle coppie di fatto anche omosessuali di registrarsi, con cerimonia se le parti lo desiderano, e ottenere alcuni diritti. A livello federale, le coppie di fatto anche omosessuali sono riconosciute nelle forze armate e nei fondi pensionistici; il matrimonio è esplicitamente limitato alle coppie eterosessuali dal 2004.

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Unioni_civili

qui ci sono tutti gli stati 😉

firestarter

i fasciopreti dovrebbero leggere l’articolo dal link di wikipedia, poi munirsi di specchio, ed infine sputarsi in faccia da soli.

Kaworu

se ti metti perpendicolare la vedi, nonostante i paraocchi. forse.

firestarter

hai ragione kurt, cosa aspettarsi in un paese clerico fascista governato dalla ben nota feccia che a te piace tanto, sempre a giocare all’amica del cuore con voi preti?

Toptone

La notizia è che la Consulta NON ha dichiarato il matrimonio gay incostituzionale.

Era quello che sostenevano i cattofascisti, sebbene fosse un’esclusione implicita. Leggiti le vecchie Ultimissime per verificarlo.

Lo scandalo pedofilia che esplode in tutto il mondo vi causa improvvise amnesie, eh?

Kaworu

dato che non hai un cervello per formulare pensieri o post più complessi, non ne dubitavo trollollo

redicoppe72

@ Kaworu

A chi ti rivolgi? A Trap o alla Consulta?
Ma quanto ti fa male????

La Consulta ha solo solo formalizzato l’ovvio che una grande massa di acefali (sia pure di minoranza) non capisce.

Kaworu

un cattolico (suppongo) che utilizza il termine “acefali” come insulto, è un essere a dir poco abominevole. prendi google, digita quella bella parolina e guarda le foto. dopodichè prendi uno specchio e sputati in faccia perchè altro non meriti.

ad ogni modo non mi brucia nulla, di lingue oltre all’italiano (cosa rara per gli autoctoni) ne conosco altre tre, per cui non mi faccio grossi problemi, l’espatrio è da anni sulla mia agenda per ben altri motivi. ti lascio tranquillo a naufragare nella tua grettezza, non ti preoccupare 😉

firestarter

acefali detto da un insetto che orgogliosamente vota gasparri e frattini. vi disprezzo redicoppe di tutto il mondo

crebs

@firestarter
NESSUNO vota per gasparri e fra(t)tini; votano, ed è peggio, per un miliardario con pendenze giudiziali che a sua volta designa i suoi servitori.

Toptone

Poveri Trap e redicoppe, qui i più grandi acefali decerebrati siete voi.

Infatti, proprio VOI cattolici dicevate che il matrimonio gay era incostituzionale in quanto *implicitamente* escluso dalla stessa Costituzione. Nell’epoca in cui fu scritta, infatti, simili istanze non esistevano, quindi la precisazione “uomo-donna” non si poneva neanche.

Ricordi, vero?

La Consulta NON vi da ragione, ma dice solo che la materia è competenza del legislatore. Ergo, lascia la questione e la porta aperte.

Aveste avuto ragione voi cattocretini, la Consulta avrebbe rigettato l’istanza tout-court per incostituzionalità.

Gente come voi che crede a vergini puerpere parla di acefalismo? Da che pulpito…

robby

dopo kurt e redicoppe 72 volte scemo,manca l asso di cog……i e abbiamo fatto tris.vedi redicoppe se l ovvio fosse come pensi tu ,quando entra non fa male….pensaci bene che ci arrivi…

firestarter

redicoppe e i decerebrati come lui piangeranno quando verranno travolti dalla modernità, e si renderanno conto che al pari delle feci sono soltanto dei prodotti di scarto, ma a differenza delle feci non servono neanche a concimare

redicoppe72

@ robby

E già, come non pensarci!!
La Consulta ve lo ha messo nel koulo e non vi ha fatto male. Anzi…
Scusami, ma non ci ero arrivato.

pino

mi pare che ci sia poco di puro Ateismo su questo sito… tantè che non si parla mai di argomenti che smentiscono l’esistenza di Dio ma sempre e solo di politica anti berlusconiana e antiVaticana…
vi interessa solo andare contro al Papa (a me di quello che dice il bianco vestito non me ne può fregà di meno)
W gli Atei che cercano di smentire l’esistenza di Dio e che non se ne fottono un c…o del Vaticano.

Magar, bieco illuminista,

Credo che quello che cerchi stia piuttosto nel forum.
Le “Ultimissime” sono un blog che, come dice il nome, cerca di stare sull’attualità.
E i dibattiti filosofici sull’esistenza di Dio non sono temi battuti quotidianamente dalle agenzie di stampa…

Kaworu

esiste il forum, puoi tranquillamente venire a discutere lì di argomenti quali l’esistenza di dio.

qui ci sono le ultimissime, sono notizie relative alla religione.

oltretutto mi sembri un ateo moooolto sui generis… un po’ come un ecologista che se ne sbatte che la foresta pluviale venga distrutta ma ricicla la carta.

Magar, bieco illuminista,

Piano, Kaworu, personalmente anche a me sbatte poco o niente di quello che la Chiesa fa con i suoi fedeli, persino la vicenda dei preti pedofili la guardo con parecchio distacco. Diciamo lo stesso distacco con cui ascolto la notizia di una sparatoria: fatto terribile, ma – emozioni a parte – resta una vicenda privata.

Quello che dice Ratzinger, o chiunque altro, diventa “interessante”, dal mio punto di vista, quando si inserisce nel dibattito pubblico sulle leggi dello stato, che riguardano tutti i cittadini. O comunque quando la CCAR chiama in causa cittadini o gruppi sociali a lei esterni, tipo le immonde frasi di Bertone sul presunto legame tra omosessualità e pedofilia.

moreno83

Se dio non esiste c’è ben poco da smentire! e sarebbe anche una perdita di tempo perdersi in lunghi discorsi per dimostrare l’inesistenza di dio. Il massimo che si può fare è smontare puntualmente le presunte prove di chi asserisce con sicumera la sua esistenza: come appunto confutare la presunta soprannaturalità di miracoli e reliquie.

Alfonso

Io sono sconcertato nel constatare che gli omosessuali vogliano conseguire l’esercizio, palesemente fallimentare, del matrimonio monogamico patriarcale, molto spesso addirittura religioso! Personalmente ritengo questa rivendicazione una pura follia, pertanto non me ne può fregare di meno.
Saluti

Kaworu

guarda, non è che siano i confetti o le fedi dorate ad allettare o far desiderare il matrimonio.

sono le tutele legali che esso implica a renderlo desiderabile da persone che hanno deciso di vivere insieme.

se per te sono idiozie o follie, non so che dirti. spera solo di non trovarti nella posizione di aver bisogno di certe follie.

Alfonso

@Kaworu
Immaginavo di essere frainteso. Cerco di spiegarmi meglio. Io sono totalmente contrario al RAPPORTO monogamico patriarcale, figlio di quella religione che voi atei (io sono agnostico) rinnegate ed è assai bizzarro che voi lo difendiate per meschini interessi e/o tutela legale e poi cadere nella sua TRAPPOLA. L’amore non è un contratto, l’amore è LIBERTA’ dell’INDIVIDUO. E’ al FALLIMENTO TOTALE del rapporto di coppia che dovete spostare la vostra attenzione e le vostre riflessioni. Spero di essere stato chiaro. Una video proposta http://www.youtube.com/watch?v=xMREPhpBrVU

Kaworu

vero, l’amore non è un contratto.

ma per tutelare la persona che amo e tutelare me stessa, ho bisogno di un contratto.

è un po’ diverso.

credo che se il matrimonio (o meglio, il contratto chiamato matrimonio) fosse esteso a tutti e le pratiche di divorzio molto semplificate e accorciate, le cose sarebbero nettamente migliori.

Dalila

Ecco uno che la pensa più o meno come me riguardo al matrimonio come istituzione patriarcale!
Mi sentivo un po’ come un animale in via d’estinzione…

Alessio Mameli

Peccato… è stata persa un’opportunità.

La Consulta non ha avuto il coraggio di far valere i diritti di noi, che siamo una minoranza, per non subire ripercussioni. Non ha riconosciuto per sentenza ciò che dovrebbe essere riconosciuto dal parlamento ma che lo non sarà mai, almeno fintanto che il parlamento resterà infestato di confessionalisti e conservatori illiberali.

D’altro canto, se la consulta avesse detto che, in quanto al costituzione non vieta espressamente il matrimonio tra gay e che anzi, in base all’art. 3 tutti i cittadini sono uguali e hanno gli stessi diritti e doveri, e quindi le coppie omosessuali possono già sposarsi(apllicando le leggi in modo conforme alla costituzione), il parlamento clericale che abbiamo avrebbe emendato la costituzione per rendere esplicito il divieto: avrebbe reso cioè conforme la costituzione alle leggi che regolano il matrimonio, rendendo esplicito che i coniugi sono solo di sesso opposto.

Così invece non cambierà niente e dobbiamo aspettare una rivoluzione che faccia piazza pulita dei cattolci e dei conservatori in parlamento.

Meglio emigrare?

Alessio Mameli

Io vorrei che sia istituita l’Unione civile, valida per tutti (coppie eterosessuali e omosessuali), rescindibile unilateralmente (come in spagna, anche se li ci sono sia i matrimoni civili, sia le unioni civili).

Non vedo infatti che senso avrebbe avere due istituti che regolano gli stessi rapporti.
Meglio fare una riforma del matrimonio civile cambiandone il nome e riducendo i tempi per il divorzio a 12 mesi. Il termine “matrimonio” sopravviverebbe solo col senso di “unione coniugale celebrata con rito religioso”, che non avrebbe alcun valore legale in mancanza dell’Unione civile stipulata in comune.

Alessio Mameli

Il matrimonio civile, se non si vuole estendere la denominazione attuale anche alle coppie omosessuali, dovrà essere riformato in modo da non dare adito ad alcuna discriminazione tra coppie eterosessuali e omosessuali.

Pertanto dovrà chiamarsi unione civile, essere estesa anche alle coppie omosessuali, ed essere rescindibile non in 36 mesi, come oggi, ma in soli 12 (divorzio breve: http://www.google.it/search?hl=it&q=divorzio+breve&meta=&rlz=1I7ADFA_it ) .

Il matrimonio civile, se non si vuole estendere la denominazione attuale anche alle coppie omosessuali, dovrà essere riformato in modo da non dare adito ad alcuna discriminazione tra coppie eterosessuali e omosessuali. Pertanto dovrà chiamarsi unione civile, essere estesa anche alle coppie omosessuali, ed essere rescindibile non in 36 mesi, come oggi, ma in soli 12.

(divorzio breve: http://www.google.it/search?hl=it&q=divorzio+breve&meta=&rlz=1I7ADFA_it ) .

Alessio Mameli

In quanto ai rapporti tra genitori e figli, quelli devono essere considerati indipendenti dai rapporti esistenti tra i genitori. Già oggi non c’è, finalmente, quasi alcuna differenza tra figli legittimi e figli nati al di fuori del matrimonio (definiti “figli naturali”); i figli ricevono il diritto di essere mantenuti dai genitori in coseguenza del riconoscimento che i genitori fanno nei loro confronti… il riconoscimento una volta effettuato non può più essere revocato.

http://www.google.it/search?hl=it&q=riconoscimento+dei+figli&meta=&rlz=1I7ADFA_it

Inoltre col divorzio non dovrebbe cambiare niente nel rapporto tra genitori e figli e già oggi ci si orienta verso la potesta congiunta anche dopo il divorzio.

http://www.google.it/search?hl=it&rlz=1I7ADFA_it&q=affdamento+congiunto+dopo+il+divorzio&meta

Il matrimonio serve solo alla coppia per essere riconosciuta dallo Stato che così ne regolamenta diritti e doveri intrinseci ed estrinseci.

L’esistenza dei figli non è necessaria per la validità del matrimonio civile neppure per le coppie eterosessuali, e non vedo perchè debba esserlo per quelle omosessuali.

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