Vendola e la sua omosessualità: “più facile dirlo ai preti che al PCI”

Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, il  presidente della Regione Puglia e leader di SEL, Nichi Vendola, ha parlato della sua omosessualità e del suo essere cattolico, sostenendo di essere sempre stato affascinato dal pensiero religioso: “Ero uno di quei comunisti per cui il libro più importante è la Bibbia”. Vendola ha anche affermato che “è stato forse più facile dire la mia omosessualità ai preti che al partito”: “Non mi sono mai sentito rifiutato. Sono state anzi interlocuzioni belle, profonde. La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato, non riducibile a nessuna delle categorie politiche che usa la cronaca”. L’unico nome di dirigente comunista che Vendola ha fatto per comprovare l’atteggiamento discriminatorio del PCI nei confronti degli omossesuali è quello di Marisa Rodano, leader storica del cattocomunismo italiano, la quale avrebbe affermato: “se uno di questi mettesse le mani su uno dei miei nipotini gli darei subito una sberla”.

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98 commenti

Godverdomme

Comunisti e cattolici: due chiese che devono essere abbattute!

Stefano Grassino

Caro Vendola, se tu come uomo politico, fai delle cose che io giudico buone, ti voto. Come omosessuale, dal mio punto di vista, sei libero di vivere la tua vita ed avrai sempre il mio rispetto. Come baciapile, non mi piaci e non accetto che, pur essendo consapevole dell’omofobia che esisteva nel vecchio PCI e che tutt’oggi alberga nel PD e nei partiti di SX, sappi che questi hanno avuto da sempre un grosso problema: sono sempre stati pieni di cattolici, tanto che, quando nel 1948, i Socialisti con i Liberali i Repubblicani, i Monarchici e l’Uomo Qualunque, dissero di abolire il concordato, a Togliatti si drizzarono i capelli in testa. Subito si accordò con De Gasperi e non se ne fece nulla. Il cancro, mio caro amico, è sempre quello: la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

Alessandro Bruzzone

Sottoscrivo anche io.

A me sto Vendola non piace, è moderno solo dove può, per il resto tanta retorica filoclericale…

E non dimenticherò mai la sua giustificazione di quella farsa che è il culto di P Pio.

Manlio Padovan

Grazie Stefano. Mi dispiace delle affermazioni di Vendola perché ho sempre pensato che fosse una persona seria e come uomo e come politico; avevo anche un debole per lui in quanto figlio di una pugliese, delle sue parti, ed orgoglioso delle radici di mia madre. Purtroppo le sue uscite ora mi sconcertano, e le trovo senza forza laica nel vero senso della parola, quasi ingiustificabili dal momento che non prendono distanza politica dalla Ccar che è sempre il nostro cancro. E nell’intervista non c’è qualcosa di più. Come faccia a mettere d’accordo il materialismo, ma che comunisti sono?, e la religione, la mamma delle ideologie e quindi la lontananza massima dalla realtà, lo sa solo lui. Mentre PP Pasolini lo sapeva, eccome!

Maurizio_ds

Quoto. E Vendola non ha mai spiegato se intende davvero finanziare l’apertura in Puglia di una succursale dell’ospedale San Raffaele, retto dal commercialista di berlusconi don verzé.

hexengut

sarebbe meglio che Vendola non sputasse nel piatto in cui ha ampiamente mangiato e andasse un pò meno in giro ad omaggiare reliquie artefatte.

ser joe

Ancora con questa storia di Togliatti. Ma secondo voi dopo una guerra bisognava farne un’altra contro la chiesa con il 90% di italiani imbigottiti e con i puritani americani sul nostro territorio? La solita storia col senno di poi!

otzi

Caro Stefano, potrei essere anche d’accordo. Purtroppo però mi urge notare che “come baciapile”, il soggetto in questione inquina quella onestà di pensiero e probabilmente di condotta, che molti credono di trovare in lui…

Ulv

Quoto Godverdomme. Comunismo (meglio: marxismo) e cattolicesimo sono due chiese che, come tutte le altre chiese (la lista è lunghissima) meritano solo di rovinare sotto il tiro delle catapulte del libero pensiero.
E’ fuori di dubbio che il PCI sia stato un covo di bacchettoni come pochi, ma mi sento di sottolineare come l’unico esempio citato da Vendola sia quello di una catto-comunista. Sarà anche stato più facile dirlo ai preti, ma dirlo alle suore a quanto pare era piuttosto difficile…

Chissà cosa direbbe Marisa Rodano a proposito degli scandali di pedofilia di questi mesi. Avrebbe il coraggio di ripetere ai preti le stesse parole che disse a Vendola?

AndreA

Sono d’accordo, anche se distinguerei il marxismo (che è uno dei frutti più interessanti del libero pensiero, in particolare per la sua critica al capitalismo globale che è ancora incredibilmente attuale) dallo stalinismo (che è un tentativo palese di ingabbiare il libero pensiero.)

Poi che il PCI fosse pieno di bacchettoni è in effetti arcinoto.

Ulv

Il marxismo ha in breve tempo esaurito la sua carica “rivoluzionaria” per farsi dogma. Mi dispiace, ma credo che oggi chiunque si definisca comunista o marxista ben poco abbia capito della società moderna. E io non mi considero affatto una persona di destra (per quel poco che può significare oggi l’opposizione destra-sinistra)! Quindi la mia critica era rivolta non solo al comunismo reale, ma anche a una dottrina sclerotizzata e incapace di rendersi conto delle ferite mortali che la storia le ha inferto.

***

Vedo ora che la Rodano è ancora viva. (non so perché ma mi ero fatto l’idea che fosse morta…) Bene, può seriamente rispondere alla mia domanda.

AndreA

la sua analisi critica al capitalismo è (purtroppo) ancora valida (vedi ad esempio le crisi recenti). Ovviamente deve essere intesa non come dogma.

Ulv

Assolutamente no. Non è che ogni crisi sia una dimostrazione della validità del marxismo e dell’imminente morte del capitalismo. Il capitalismo è ancora sanissimo (per fortuna), e la crescita dell’economia (e del benessere) lo dimostrano, a dispetto delle numerose crisi, piccole e grandi, cui qualcuno si attacca sempre per dimostrare che il sistema ha fallito. All’ennesima inevitabile ripresa Marx tornerà nella tomba.

AndreA

Il discorso è certamente più complesso di così. Il fatto che il marxismo sia ancora utile come analisi è il fatto stesso che le crisi capitano. Se poi la cosa si riesce a gestire è grazie anche a questa analisi, o a sue derivate, dove si estrapolano certe conseguenze e si cerca di porre rimendio. Ma il discorso è lungo è non credo sia il caso di continuarlo qui.

Tornando alla notizia, quello che vedo è che dopo che ci siamo convinti della morte di certe ideologie perché ce l’ha detto la TV o il papa, abbiamo compiuto un’operazione molto pericolosa, perché ci siamo disfatti anche di quello che c’era di buono.

Rimasti senza riferimenti ideologici non ci dobbiamo poi sorprendere se i politici come Vendola e la popolazione poi si rivolgono a mamma chiesa, non avendo (apparentemente) alternative. La chiesa ha fallito da secoli. Peccato che la TV non ce lo ricordi come fa con altre cose. Chissà perché.

Ulv

Non condiviso per nulla il tuo discorso quando dici che il “fatto che il marxismo sia ancora utile come analisi è il fatto stesso che le crisi capitano” (la crisi che stiamo vivendo è accaduta per motivi che Marx – non fosse altro perché visse e morì più di un secolo fa – non avrebbe nemmeno sospettato, e per questo gli strumenti che i marxisti offrono sono per nulla utili e anzi dannosi per la risoluzione del problema), ma concordo sul fatto che le cose sono più complesse e che questa non è la sede. Se continuamo così ci bloccano i commenti… 🙂

La tv non dice che il cattolicesimo è morto perché, in effetti, non è morto. La tv gioca un ruolo importante, certo, ma non fondamentale. Tutt’altro. La religione è viva e lo sarebbe anche se la tv ci ricordasse che la chiesa ha fallito (cosa sulla quale non posso che essere d’accordo con te). E’ per questo che il compito nostro e dell’UAAR è così difficile.

cesare b

@Ulv. “Comunismo (meglio: marxismo) e cattolicesimo sono due chiese che, come tutte le altre chiese (la lista è lunghissima) meritano solo di rovinare sotto il tiro delle catapulte del libero pensiero.”
Ma che libero pensiero e’, se, appena prende una strada qualunque, tranne una, “merita di rovinare”?

hexengut

il comunismo applicato può, per l’implicito dogmatismo e per la costruzione dei vertici di potere, essere paragonato a una chiesa; ma non concordo minimamente per quanto riguarda il marxismo che, rimane, a mio avviso, l’ideologia più nobile, universale e antropocentrica mai espressa; così come il Manifesto continua ad essere (anche se mi scoccia citare Bertinotti che non ho mai amato) “il più bel testo politico che sia mai stato scritto”.

Ulv

@ cesare b
Caro cesare, sai meglio di me che il marxismo e il cattolicesimo sono due professioni di fede che non ammettono libero pensiero. A questo punto, come sorprendersi che il libero pensiero non li ami? Io non sono un decostruzionista puro (passami il termine, che uso in senso lato e non dottrinale), e non aborro la pars costruens di un ragionamento. Anzi. Però ogni scuola di pensiero che tenti di ricondurre la realtà a un’opposizione immodificabile di contrari (che sia fede/ragione oppure lavoro/capitale non ha importanza) con tutte le probabilità educa al totalitarismo mentale. Il mondo è pieno di persone che tra i fatti e la teoria scelgono inesorabilmente la seconda, anche quando i primi si dimostrano in palese contrasto. Ti sembra un bene?

@ hexengut
Credo che tu confonda i due piani della nobiltà di un’ideologia e della sua veridicità. Il marxismo ha avuto (e ha ancora) intenti nobilissimi. Ma non ce li ha forse anche il cristianesimo, o almeno una parte di esso? Dubito che il “discorso della montagna” non possa essere definito “il miglior testo (politico) che sia mai stato scritto”. Eppure non significa che registri bene ciò che accade nel mondo, o che sia utile per raggiungere gli scopi che si prefigge. Magari è l’opposto! Il marxismo intendeva liberare l’uomo, ma dove è stato applicato ha condotto l’uomo a una nuova schiavitù. E’ stato il suo acerrimo nemico, il capitalismo, a liberare veramente l’uomo, nonostante “i padroni” non si siano mai prodigati in cotanto nobili discorsi. Qui credo di rispondere ancora a cesare: le dottrine tendono a occultare i propri insuccessi, quelli che solo il libero pensiero può smascherare definendoli come tali.

Flavio

Vendola puo’ raccontare la sua esperienza personale come gli pare, ma arrivare a dire che la chiesa non discrimina mi sembra una grandissima idiozia: non li legge i giornali?
Dimostra di non sapersi definire senza un’ideologia; defunta quella comunista, corre da madre chiesa.

AndreA

Sul fatto che l’omofobia sia diffusa, in particolare in politica, e non solo presente nella chiesa, non ci piove. Resta il fatto che la concentrazione di omofobia tra i cattolici è massima e che tale omofobia non è una semplice patologia psicologica personale, come nel caso di Marisa Rodano, ma ha connotati “dottrinali” ufficiali.

In effetti al secondo posto del mio disprezzo, dopo gli omofofobi cattolici, sono gli stessi gay che continuano a dichiararsi cattolici.

Cari gay cattolici, siete liberi di vivere la vostra spiritualità come meglio credete. Nonostante la chiesa cattolica, in Italia esiste ancora una certa libertà di religione, anche se solo privatamente. Ma se scegliete di accodarvi a crescere le fila di una setta omofoba che vi disprezza ufficialmente tramite la parola delle sue gerarchie, e che promuove l’omofobia in tutta la società, siete dei poveri co…ioni autolesionisti.

Se fossi comunista e mi accorgessi che i vertici e la linea politica ufficiale del partito fossero contro la mia dignità e i miei diritti, non esiterei ad uscirne. Nel caso di partiti con una costituzione democratica magari proverei prima anche a spingere per un cambiamento, se è il caso.

Analogamente se fossi cattolico me ne andrei dal cattolicesimo, magari ufficialmente sbattezzandomi. E nel caso della chiesa non c’è alternativa perché non ha certo una costituzione democratica.

Se non facessi così sarei solo un ipocrita senza palle.

AndreA

Inoltre consiglierei a Vendola di leggersi meglio la bibbia.

fra Pallino

credo che Vendola potrebbe consigliare la stessa cosa a te..

Paolo

Sottoscrivo.
Quando qualcuno prende la Bibbia a modello ho sempre il forte sospetto che la consideri poco più di una parola, o qualcosa di diverso da un libro.
Se l’avesse letto non avrebbe detto un’assurdità simile.

otzi

Sinceramente, non sono mai riuscito a capire anche lontanamente un gay che si professa cattolico. A me fa un po’ ridere…. Ne ho conosciuti. Ma l’unica cosa che posso dire è che la loro fede è un piacere, un bisogno, così come lo è la loro naturale inclinazione sessuale. E su questo paradigma, coniugano….

dv64

Vendola è un politico che deve raccattare voti nella terra di padre pio, dove andrebbe se dopo l’outing non si confessasse “affascinato dal pensiero religioso”?

Giulia

Vendola è sicuramente uno di quei cattolici con cui si può dialogare, convivere ed intendersi. Probabilmente è stato fortunato a conoscere qualche prete che la pensa come lui. Evidentemente non ha mai incontrato Ruini, Bagnasco, Ratzinger, Wojtyla o lqualcuno che rappresenta a stragarnade maggioranza del clero italiano.

Stefano Grassino

Secondo me li conosce perchè conosce come la pensano. Vendola è tutto fuorchè uno sprovveduto. Si è fatto i suoi conti e come dice DV64 vive nella terra di padre pio. Un politico in democrazia deve avere i voti dal popolo e se il popolo è culturalmente arretrato, si deve a questi adattare. Sotto un monarca od un dittatore illuminato la cosa sarebbe ben diversa. Purtroppo se guardiamo le statistiche, per ogni dittatore illuminato ce ne sono stato troppi che illuminati non erano e come disse Winston Churchill, la democrazia non è il miglior sistema, è solo il meno peggio che abbiamo. Restiamo in speranzosa attesa che con il tempo le cose migliorino e le menti crescano.

dv64

Preciso che la mia non voleva essere una critica a Vendola, tutt’altro, lo stimo tanto.
In politica occorre adattarsi alle circostanze e ingoiare qualche rospo per realizzare i propri disegni, a meno di non fare un golpe…
Prova ne sia che adesso in Puglia la ru486 è disponibile senza ostacoli mentre nel Piemonte regalato dai duri e puri grillini ai neoguelfi le donne si devono umiliare passando tra le forche caudine delle associazioni pro-life.
Gli stessi elettori leghisti non amano certo Berlusconi e soprattutto il berlusconismo, eppure si turano il naso e accettano questa forzosa alleanza sapendo che se è indispensabile per ottenere prima qualcosa e poi tutto, come purtroppo temo accadrà.

AndreA

Oppure è il solito politicante senza palle che non vuole mettersi contro la superstizione della gente.

fedele della croce

“nel Piemonte regalato dai duri e puri grillini ai neoguelfi”
la tua dichiarazione suona un po’ tipo: le chiese si svuotano per colpa della uaar.
sarebbe bello crederci, ma non montiamoci la testa.

Giovanni Bosticco

E’ incredibile come i compagni italiani
siano servi dei preti.
Togliatti, nell’immediato dopoguerra, ha
firmato l’accettazione ai Patti Lateranensi,
quando avrebbe avuto un’occasione d’oro
per rifiutarli. Bastava dire “Io non firmo i
patti di Mussolini”. Dopo la tragedia della
guerra, sarebbe stato accettabilissimo.
Si sa che i cattolici non sono semplicemente
cristiani, ma quelli che ubbidiscono al papa.
Il risultato del referendum del ’74 ha quindi
messo in dubbio che l’Italia sia un paese cattolico.
Don Enrico, al secolo Berlinguer, ha, da allora,
solo saputo parlare di “grandi masse cattoliche”.
E di questo c’è una verifica molto più vasta.
Se consideriamo i Paesi prevalentemente
protestanti, come Svizzera, Olanda, gli Scandinavi,
tutti quelli di lingua inglese, non ne troviamo
uno dove i comunisti abbiano avuto un ruolo.
Mi sembra significativo.

Eresiarca

Perchè anche lui!? Perchè Perchè Perchè!?!?!?!?! Mi sembrava il migliore…poi ho scoperto che è cattolico e mi è scaduto un po’…ma ora proferisce queste sante minchiate e mi delude proprio! Che frustrazione!!! Ma dico io a parte Pannella c’è ALMENO UN POLITICO ITALIANO LAICO? Uno solo mi basterebbe…non pretendo un partito intero (sarebbe più probabile che domani il sole cominciasse a ruotare attorno alla terra)…mi basterebbe anche solo UN PUNTO DI RIFERIMENTO LAICO NELLA POLITICA ITALIANA (ripeto a parte Pannella che non avrà parte ancora a lungo nel gioco…con tutto rispetto ma è un dato di fatto purtroppo!)…sob sob…disperazione…

enrico matacena

Non capisco perchè Vendola , così critico verso la chiesa cattolica, non sia diventato protestante (magari valdese) . Per il resto lo stimo molto, essenzialmente come politico.
E’ uno dei pochi seri onesti e che capisce qualcosa

Alessandro S.

enrico matacena scrive:
17 aprile 2010 alle 13:20

Non capisco perchè Vendola , così critico verso la chiesa cattolica, non sia diventato protestante (magari valdese)

Ritengo perché, semplicemente, non ne ha mai conosciuti. La sua società, le persone che conosce e in cui ha vissuto, l’ambiente in cui si è formato sono cattolici, e così è diventato uno di quei cattolici “alternativi”, alla Ignazio Marino, monsignor Giuseppe Casale, Hans Kung, ecc. Alternativi, cioè incongruenti, riconoscendosi formalmente in una dottrina che dice a chiare lettere che loro si sbagliano e che solo la gerarchia vaticana ha ragione. Li capisco e per certe cose li ammiro, ma per me sono anche un po’ psicologicamente autolesionistici.

hexengut

enrico matacena.se parliamo di persone serie, oneste, e pure valdesi c’è Ferrero (Alessandro S. : che Niki ben conosce). Vendola sa fare politica; ma non dimentichiamo che, alle ultime politiche, con Bertinotti, è stato responsabile dello sfacelo di Rifondazione e dell’epocale scomparsa della voce della sinistra dal parlamento.

vittorio

adesso potrebbe anche dirci a chi ha dato il cu[0 per fare carriera nel partito.

moreno83

Vendola è troppo impegnato a emendarsi come omosessuale per rendersi conto di che cos’è veramente la sua cara Chiesa cattolica

libero

Il PCI ma anche tutti i paesi ex comunisti, pur proclamandosi materialisti, poi condannavano con pene pesanti la pratica dell’omosessualità.
Sembra quasi che il comunismo sia stato una continuazione in forma laica della religione tradizionale, in fondo Stalin era un ex seminarista e nel 1936 aveva abolito l’aborto, ripristinato solo dopo la sua morte.

andrea pessarelli

“il comunismo sia stato una continuazione in forma laica della religione ”
o meglio una religione con un dio immanente anzichè trascendente.

Stefano Grassino

@ Giovanni Bosticco

“Bastava dire “Io non firmo i
patti di Mussolini”. Dopo la tragedia della
guerra, sarebbe stato accettabilissimo.”

Dubito fortemente, conoscendo l’ottusità dei cattolici, che tu abbia ragione. La realpolitik, in un momento in cui tra le altre cose la chiesa era un potente alleato anticomunista per gli americani che occupavano militarmente il nostro territorio, imponeva di stare calmi. Le persone morivano letteralmente di fame e gli USA, spedendo cibo e medicinali con il famoso piano Marshall si ingraziavano le italiche genti…….”O Franza o Spagna purchè se magna” come disse nel 500′ il Guicciardini. Cattolici DC o cattolici PCI sempre cattolici erano e sono. Ancora oggi si fanno le processioni alla madonna vergine addolorata se c’è la siccità o se una fabbrica chiude. Lascia stare Togliatti. Quà manco se viene a governare il più grande statista degli ultimi 2000 anni cambia qualcosa a meno che qualcuno non gli un esercito agguerrito e carta bianca………

Lorenzo Galoppini

Non c’é nulla da fare. Le ideologie sono tutte m e r d a, non mi stancherò mai di ripeterlo. Politiche, religiose, filosofiche, culturali, economiche o altro che siano. I “sistemi di pensiero” sono, per definizione, la negazione del libero pensiero.
L’unica vera ideologia, l’unica vera politica, religione o filosofia da seguire é la logica, la razionalità, il pragmatismo scientifico: ossia, prendere, caso per caso, il meglio di ciascuna corrente di pensiero (anche di quelle peggiori, quand’è possibile) e nel contempo rifiutare il peggio (anche di quelle migliori). Questo, almeno, é l’approccio alla realtà che ormai da anni cerco sempre di tenere.

Vendola é forse uno dei politici relativamente migliori in Italia, ma ciò che ha detto sulla ccar sono totali assurdità, specie se dette da lui. Capisco il dover scendere a compromessi, come qualcuno giustamente ha fatto notare, ma che bisogno aveva di dire certe cose?

@ Ulv

Sul fatto che il capitalismo sia “per fortuna” sanissimo, vorrei ricordare, senza polemica, che é proprio il capitalismo la causa della più grande ingiustizia del mondo, ovvero la divisione e la disuguaglianza fra ricchi e poveri, dovuta alla concentrazione del profitto nelle mani di pochi, che del capitalismo é uno dei presupposti, al posto dell’equa redistribuzione delle risorse. Con questo, si badi bene, non intendo assolutamente schierarmi in nessun modo per il collettivismo del socialismo reale, nè rifarmi a linguaggi e slogan d’altri tempi, dato che , come é stato anche qui giustamente detto, certe analisi sono ancora purtroppo attualissime. Solo precisare alcune cose che mi pareva andassero dette.
😉

cesare b

@Lorenzo Galoppini. Ma come fai a scrivere “L’unica vera ideologia, l’unica vera politica, religione o filosofia da seguire é la logica, la razionalità, il pragmatismo scientifico” e nello stesso tempo “E’proprio il capitalismo la causa della più grande ingiustizia del mondo, ovvero la divisione e la disuguaglianza fra ricchi e poveri”. Il cncetto di giustizia o ingiustizia e’ un concetto morale, ideologico, non “scientifico”. Non e’ possibile nessuna dimostrazione scientifica del fatto che non sia giusto che Tizio sguazzi nell’oro e Caio crepi di fame.
Saluti.

Lorenzo Galoppini

A me sembra tanto un concetto “logico”, ragione e razionalità pura, al di sopra di tutto il resto, anche se magari non strettamente “scientifico” da verificarsi sperimentalmente.

Ulv

Caro cesare, il problema non è se il concetto di ingiustizia sia scientifico o meno! Certo che, come tutti i concetti attinenti alle scienze (anche sociali), può essere formulato in una maniera più o meno scientifica, e quindi più o meno corretta. Ma di qui a pretendere che non si possa introdurre in un qualsiasi discorso sul mondo una nozione che non sia strettamente e solamente numerica ce ne passa! Chi si occupa di economia può senza problemi – e dal mio punto di vista deve – preoccuparsi delle risultanti delle sue teorie. E, sempre dal mio punto di vista, è quasi impossibile che non lo faccia, dal momento che chiunque sostenga una posizione economica lo fa sulla base di considerazioni umane e di valori che reputa migliori, e di fini che ritiene auspicabile raggiungere. I valori non sono irrazionali. La razionalità è strumentale: dato un paniere di valori, la ragione deve indicare la strada ottimale per perseguirli.
Detto questo, rispondo a Lorenzo: il capitalismo è la causa della divisione tra ricchi e poveri (discorso già di per sé per nulla condivisibile, dato che le sperequazioni economiche e sociali sono sempre esistite, e non sono un’invenzione del diciottesimo secolo!) nella misura in cui il capitalismo è la “causa” della ricchezza”! Se non ci fosse il capitalismo, saremmo tutti egualmente poveri. Una situazione che non considero invidiabile. Preferisco vivere nel 2010: grandi differenze sociali in un mondo in cui anche i più poveri stanno meglio di quanto stessero i ricchi tre secoli fa.

peppe

non mi interessa sapere se i politici credono o meno, se sono cattolici o meno. quello che mi interessa è la posizione che hanno nei confronti della laicità, della libertà individuale, ecc. e vendola sicuramente non è un filoclericale conservatore, anzi penso che sia l’unico personaggio politico di sinistra che puo effettivamente creare un governo e governare bene.

Lorenzo Galoppini

@ peppe

Ora come ora probabilmente sì. Non é l’ideale, ma é il meglio che abbiamo in questo momento.

Cataldo lo Spazzino

marxismo (rivoluzionario) e stalinismo o post-stalinismo (in Italia stalino-togliattismo) sono due cose ben DIVERSE!!!! la prima è una teoria analitica e di azione rivoluzionaria per l’autoemancipazione del proletariato (che tanto bisognerebbe rilanciare oggi di fronte al tracollo dei partiti “comunisti” che governano per Confindustria-Mediobanca-Nato-Vaticano e hanno contribuito a mettere nella merxa la classe operaia e lavoratrice) la seconda è una dottrina sorta dall’usurpazione burocratica della prima utilizzandone i vessili esterni come liturgia. Vendola fa parte della stessa casta burocratica post-staliniana che s’è costruita i privilegi piccolo-borghesi sfruttando la bandierina rossa e il voto proletario al tempo del vecchio PCI berlingueriano. Burocrazia stalinista o socialdemocratica che sia, meritano soltano una cosa: una grandissimo calcio in culo dall’avanguardia operaia in nome della democrazia proletaria! Così si potrà affrontare direttamente la mafia piduista berlusconiana che sopravvive anche grazie alla burocrazia dirigente di centrosinistra che gli copre le natiche ovunque! (per ultimo la vicenda del G8 alla Maddalena!)
Per quanto riguarda l’omofobia negli ambienti stalino-togliattiani è noto che Stalin fece sopprimere (nella sua opera burocratica di distruzione degli istituti della democrazia proletaria e nella liquidazione fisica di tutta la generazione che aveva fatto la Rivoluzione d’Ottobre) la riforma sessuale avviata dal PRIMO governo soviettista (presieduto da Lenin) nel 1918, dove tutte le coppie di fatto erano giuridicamente riconosciute, fossero sposate o meno. Di fatto era stato abolito il matrimonio. Prima legislazione al mondo a farlo! (e per ora unica!). Stalin reintrodusse il matrimonio coattivo così come l’educazione dei bambini tornò ad essere esclusiva dei genitori.
Stalin (ex seminarista!!!!) e la sua cricca burocratica (la maggior parte era stata menscevica nel 1917 o non aveva avuto alcun ruolo negli eventi rivoluzionari) non solo introdusse pesanti restrizioni sul divorzio ma decretò l’interdizione dell’IVG (introdotto legalmente dalla stessa riforma del ’18) per le donne alla seconda o terza gravidanza. La legislazione del 1918, per prima al mondo, aveva abrogato la persecuzione dell’omosessualità. Il regime staliniano ripristinò l’esercizio dell’azione penale contro di essa.
Quella riforma del diritto di famiglia del 1918 (riforma sessuale) che tanto aveva ispirato ottimi pensatori come Wilhem Reich e il movimento internazionale per la riforma sessuale, è stata fatta cadere nell’oblio dei secoli….e ben pochi vedo hanno la voglia di riesumarla…con grande piacere delle forze bigotte.
E il signor Vendola, che tanto piace all’Assindustria pugliese e agli appaltatori della sanità pubblica, ovviamente non ha alcuna voglia di denunciare le usurpazioni di quella casta burocratica professionale, che gli ha permesso di essere dov’è, votando le brave leggine finanziarie confindustriali e dei banchieri e governando per essi….

Ateonontroppo

Se non ricordo male in Puglia nel 2005 Vendola partecipò al Congresso Eucaristico a Bari.
Durante la messa ha anche preso l’ostia della Comunione dalle mani del Cardinale Ruini.
O è diventato un gay non praticante oppure pratica e alla Chiesa va bene così.
Saluti

laverdure

“La Chiesa è un universo ricchissimo e complicato”
Quel che e’giusto e giusto.
Dicendo che la Chiesa e’ ricchissima Vendola dice la pura verita.
Come dice la pura verita dicendo che e’ complicata.
In effetti ha sempre cercato la massima complicazione e la massima incomprensibilita,basta
pensare all’uso del latino per secoli nei riti pubblici,dove la quasi totalita dei presenti non
era in grado di capire una sola parola,cosa che contribuiva a creare un senso di sottomissione.
I famosi “misteri della fede”.

libero

Vendola doveva nascere a Milano ed essere al posto di Formigoni.

Soqquadro

Vendola guida una Regione, che beneficia finanziariamente del culto di Padre Pio, come ne beneficia la Chiesa. Ergo, non ci si fa gli sgambetti a vicenda.

Sandra

Nell’intervista Vendola dice anche di essere stato bisex e avere avuto fidanzate bellissime. Fidanzate bellissime?? Ma cosa dice?
Che delusione, mi sembrava un uomo meno macho degli altri, e invece lo stampo italiota non delude mai, tra quelli che ce la fanno.

E poi, perché questa lisciata alla chiesa? E’ già stato eletto una volta, ha vinto la seconda, e la campagna elettorale è alle spalle. Non è che sta pensando a diventare il nuovo capo dell’opposizione, e inizia a preparare l’audience? Nell’intervista del corriere c’è anche la testimonianza della mamma….Patetico. Piccoli uomini crescono.

Stefano Grassino

Mia cara Sandra, credo tu abbia colto nel segno. L’italiano si attacca sempre alle sottane della mamma e abituato a ciò fin dalla più tenera età, si ricorda da grande, quando vuol fare carriera, per di più quella politica, delle sottane del clero.

Massimo

“Io mi domando e dico” – come usa dire dalle mie parti. Ma, insomma: possibile che in questo acciripicchiola perbaccolina di posto, fra atei devoti, devoti e basta, cattolici laici, affiliati all’Opus Dei “di sinistra”, progressisti credenti, cattolici “adulti”, teodem, teocon, teo-qui e teo-là, un ateo bello chiaro e tondo non si riesce a trovare (e, soprattutto, a sentire?). Tempo fa ho letto un saggio dal titolo “Media ed etica”, in cui s’introduce la differenza fondamentale tra “parlati” e “parlanti”. È troppo, per un ateo, chiedere di sentire in politica un ateo che parla di società, di prospettive, di laicità (da laico E da ateo); sentirlo parlare – dico – e non “subirlo ‘parlato’ da altri”? Che devo fare… PREGARE?! (non so se ridere o se piangere. Nel dubbio… lasciamo stare – e, comunque, l’ho già ricordato: “un omosessuale cattolico è come un ebreo nazista”, caro Nichi – con tutto il rispetto).

Ernesto

Io penso che Vendola creda davvero nel bontà del cristianesimo (cattolico perché ha conosciuto solo la marca cattolica). Legge i vangeli come manuali di socialismo egalitario ante-litteram.
Non è certo il primo. Ognuno legge nei libri sacri quello che gli/le pare.
Lui è un teologo della liberazione.

Paul Manoni

Prima cosa, leggo 30/35 commenti su 55, che criticano apertamente l’operato di PCI, Comunismo in generale, Marxismo, Stalinismo e quant’altro…Penso che siano un’ottima risposta a tutti i troll del blog, che accusano gli atei, di essere troppo vicini a quelle posizioni politiche. 😉

Seconda cosa, a proposito della news su Vendola, ritengo che quando ad un politico, si paventino delle serie possibilita’ di diventare leader di una parte (grossa parte!) politica dormiente, e’ abbastanza normale assistere al suo “cerchiobottismo”…Alla sua svendita ed alla sua “prostituzione”, nei confronti di coloro che tirano il pensiero (???) comune italiano.
E’ cosa nota che quando si va’ verso gli incarichi pesanti ed importanti, si diventi molto piu’ accomodanti e compiacenti, e gli spigoli del proprio carattere, della propria personalita’ e delle proprie idee, vengano smussati e resi piu’ morbidi e rotondeggianti.
Ricordo un G. Fini, tutto saluti romani, che tirava molotov col tricolore in spalla, nelle manifestazioni per la citta’ di Fiume, che doveva tornare italiana…Oggi, lo si puo’ vedere in Israele, indossante il kippah come segno di rispetto e “sottomissione” al dio ebraico…Mah!?!? 😉 E figuriamoci che ora come ora, e’ tra i leader politci piu’ laici, su cui l’Italia possa contare!! 😆
Chiudo dicendo che se Vendola e’ affascinato dal pensiero religioso, tutto sommato e’ cosa lecita e giusta…Nessuno puo’ negare i suoi gusti e le sue opinioni.
Si ricordi pero’ di non imporre a tutti i cittadini le sue cattoconvinzioni (laicità) e si ricordi inoltre, particolare non poco rilevante, che al clero, la sua omosessualità, non piace per nulla…Ed il pensiero comune, che traspare da questi commenti, e’ sempre lo stesso azzeccatissimo…
Un omosessuale cattolico e’ come un ebreo nazista. 😉

Nathan

Dubito molto che Fini abbia mai partecipato a manifestazioni per Fiume italiana, che si facevano nel 1919, prima della spedizione di d’annunzio.Credo che neppure abbia avuto modo di partecipare a quelle per tRIESTE ITALIANA, che si facevano negli anni 50, data la sua eta tenerissima, se non negativa, in quelli anni. Inoltre non era il tipo da molotov, come credo anche D’alema, che pure una volta si è incautamente vantato di simili trascorsi.

alexperalta

Quote:Ma, insomma: possibile che in questo acciripicchiola perbaccolina di posto, fra atei devoti, devoti e basta, cattolici laici, affiliati all’Opus Dei “di sinistra”, progressisti credenti, cattolici “adulti”, teodem, teocon, teo-qui e teo-là, un ateo bello chiaro e tondo non si riesce a trovare.

Riprendendo Marx e la sua peculiare idea di ideologia come il vestito di idee con cui la classe dominante si presenta, nel particolare caso italiano comunismo,capitalismo e chiesa coabitavano.
Nel senso che seppur il sistema economico era capitalista, molti facevano parte della classe dominante “vestendosi” da comunista.
La nascita di tutti questi strani figuri da te elencati, secondo me, è dovuta al fatto che ora manca la stoffa del comunismo al vestito di idee e molti cercano di raccattarsela in qualche modo.
L’ateismo non fa parte dell’ideologia della classe dominante italiana e la laicità solo in parte, visto che neanche nella Costituzione è menzionata letteralmente, e questo grazie allo strapotere della Chiesa in questo Stato.

bardhi

ma Vendola mi sa spiegare se suoi compagni di partito sono omofobi perche sono cattolici o perche sono communisti?? non ho ancora letto una riga di marx o engels di stampo omofobo, ricordo a sig Vendola che l’omofobia fu introdotta in europa da una seta monoteista proveniente dal medio oriente circa 2000 anni fa e non dagli seguaci di marx. analista da 5 soldi caso mai il sig. vendola deve sentenziare che i catto communisti sono peggio degli preti, sai che novità

bardhi

gia che ci sei Vendola vai a leggere cio che scrivono i tuoi amici cattolici sul omofobia

http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=1097

L’omofobia è il delitto di chi privilegia la famiglia tradizionale rispetto alle “unioni di fatto” omosessuali, rifiutando di riconoscere ad esse la dignità di matrimonio. Omofobo è, quindi, colui che “discrimina” o esprime pubblicamente il suo dissenso verso la pratica o la teoria omosessuali. Il primo “omofobo” è evidentemente Giovanni Paolo II che nelle sue allocuzioni non manca mai di riaffermare il primato del modello cristiano della famiglia.

Sandra

Bravo bardhi! E visto che c’è dovrebbe anche andare a rileggere Pasolini, che ha etichettato come cattolico!
E già che c’è, potrebbe suggerire alla chiesa, universo ricchissimo e complicato, di invitare il clero a fare outing. Stime parlano di un terzo di preti gay, alcune del 50%.

In una società omofoba come quella italiana, ogni associazione è tollerante con i gay delle altre, che si parli di famiglia, partito o chiesa.

Stefano Grassino

Giovanni Paolo Secondo disse agli omosessuali: vi comprendo ma vi chiedo l’astensione. Vendola si stà proponendo come leader della sinistra, questo mi sembra chiaro e di conseguenza ci sarà l’ennesima, triste e vergognosa questua del voto cattolico. “Un santuario a padre pio per ogni regione” e la promessa di ogni “astinenza di rapporti omosessuali” saranno gli slogan del nostro amico? credo proprio di si. In questo paese non può esistere un politico dignitoso che dica “Io così la penso, chi mi vuol bene mi segua?” In questo paese tutti si devono prostare a qualcuno per i loro scopi? In questo paese, cara Sandra, l’onestà intellettuale è stata messa al bando e sembra, purtroppo, definitivamente.

stefano f.

quando in italia nascerà un politico che avrà il coraggio di dire “io sono ateo e me ne frego della religione, chi è d’accordo con me mi segua” allora potremo parlare di opposizione seria! con gente come Vendola si va poco lontano mentre al nord vince le lega…

Sandra

Stefano,
onestà intellettuale in politica? Solo se la gente la pretende, il politico la concede.

stefano f.
Secondo me potremo parlare di nuovo corso dell’opposizione quando un politico si presenterà senza aver bisogno di portare come credenziali la propria famiglia rigorosamente etero e la propria fede rigorosamente cattolica, quando sesso e fede saranno affari personali di nessun interesse pubblico.

Stefano Grassino

@ Ulv

Il ragionare tra capitalismo e comunismo è troppo lungo e complesso per farlo qui. Per quello che mi riguarda, io che mi riconosco nel pensiero del Marxismo, comprendo la grande portata della rivoluzione industriale Inglese che ad una ricchezza iniziale di pochi ha portato ad un benessere diffuso (a chi avrebbero venduto gli imprenditori i loro prodotti se le masse fossero restate povere?) ma tu devi riconoscere che il comunismo ha messo un freno importantissimo alla locomotiva trainante e necessaria della libera impresa, al fine di non tenere sotto il giogo milioni di persone. Senza il concetto del “Socialismo” saremo ancora al tempo dei servi della gleba dove se un contadino voleva cambiare luogo, era obbligato a pagare la sua libertà al proprietario del fondo agricolo dove era nato. Sistemi senza errori non esistono; non osanniamo nessuno, condanniamo gli errori di ogni ideologia ma riconosciamo i meriti là dove ci sono stati mettendoci anche quelli della chiesa, perchè se dicessimo che tutto il clero è stato marcio, saremo intellettualmente scorretti.

Ulv

Sono perfettamente d’accordo sulla “proposta” di principio. Abbiamo l’obbligo di essere intellettualmente onesti. Non è forse quanto cercavo di sostenere dialogando con cesare b? Il libero pensiero è l’unico strumento capace di cacciare l’idolatria dal tempio e di trasformarlo in un’agorà per il pubblico dibattito.
Hai ragione anche sul fatto che la dialettica tra socialismo e capitalismo è qualcosa di complesso. Ridurla a qualche scarnificato commento sarebbe quasi offensivo nei confronti della ragione, e questo indipendentemente da dove ci si collochi sulla linea di congiunzione tra i due (come avrai capito, io sono molto più vicino al liberismo!). Il capitalismo che faceva e fa lavorare per turni interminabili donne e bambini, anche con mansioni molto pesanti, è schiavitù. Non ho dubbi. Allo stesso modo, reputo schiavo – ed è più o meno questo ciò che cercavo di argomentare prima – chi crede che la “locomotiva trainante e necessaria della libera impresa” debba essere frenata il più possibile, in nome di un’ideologia che non sa vedere e apprezzare gli immensi spazi percorsi grazie alla sua motrice. Ma su questi vaghi principi credo che potremmo trovarci d’accordo… 🙂

Stefano Grassino

Sarebbe la terza via tra il capitalismo ed il socialismo. Io amo l’arte e non approvo assolutamente l’arte di stato. Se Mozart, leopardi, Michelangelo e compagnia avessero eseguito le direttive del partito, l’arte non sarebbe esistita ma avremo avuto una assurda e per me inaccettabile propaganda di partito. lo stesso vale per le imprese e la politica. Trovare un leader od un imprenditore valido non è cosa da tutti i giorni questo lo riconosco. La selezione della specie è anche ciò ed io non sono chiuso alle teorie della destra (a meno che come quelle in italia, difendano solo il privilegio) ma allo stesso tempo devi riconoscere che, come la borghesia nata intorno all’anno 1000 si ribellò nel 1789 perchè consapevole della propria forza, non è detto che un domani possa capitare anche a coloro che Marx definì “proletari”. L’errore per me, è stato quello di credere che i tempi fossero maturi per fare a meno del padrone. Purtroppo credo occorreranno secoli per raggiungere quella maturità necessaria ad attuare, se mai potrà avvenire, questo programma. Metto il se per onestà intellettuale, in quanto come ateo, non sarò su di una nuvoletta a guardare.

Ulv

Non ho ben capito se quando parli di “terza via” tu ti riferisca a quanto ho detto io. In effetti, non era esattamente quello il senso che intendevo dare alle mie parole. Per me un capitalismo ben regolato è pur sempre capitalismo, e anzi è un capitalismo all’ennesima potenza, perché solo regole ben congegnate possono dar libero corso a tutta la potenza del mercato. Senza regole, la libera concorrenza non è ottimizzata e perciò non lo è nemmeno il mercato. In questo io non ci vedo nulla di socialista.
Vedo poi molto difficile una “ripresa” del proletariato. Semplicemente perché la nave della classe operaia è uno zatterone dal quale gli stessi lavoratori hanno fretta di scappare. Per andare in prima classe sulle navi da crociera, se possibile. I comunisti perseguivano il bene degli operai tramite la dittatura del proletariato, ma gli operai non cercavano il bene, bensì il benessere. Nel momento in cui il capitalismo e il mercato riescono a garantirglielo (e questo credo che sia innegabile) il comunismo rimane a parlare al vento. Quanti operai sono disposti a riconoscersi come tali, oggi? Già ce ne sono meno per motivi di trasformazione economica (le società opulente procedono verso il terziario). Se ci aggiungi che molti di quelli che lo sono rimasti non stanno male come una volta, e che la gran parte – indipendentemente dalle condizioni in cui versa – è ormai priva di coscienza di classe, non ti rimane che sperare nella “dittatura del precariato”. Ma anche questa mi sembra improbabile.

stefano f.

questo discorso è un perfetto esercizio di retorica cerchiobottista; sono comunista ma anche cattolico, la chiesa a volte sbaglia ma è un patrimonio irrinunciabile di valori.
se questa è “l’altra” opposizione quella estrema non piddina non mi meraviglio che la lega si sia preso 3 regioni del nord e che la pdl spadroneggi, è giusto così.

Stefano Grassino

Il PDL spadroneggia perchè ha già dato la mazzetta al PD. La chiesa spadroneggia perchè ha dato l’appoggio al PDL ed al PD. Il PD si tiene la sua fetta mentre a SX non capiscono un…. I sindacati si sono da tempo venduti e a chi lavora non resta che partecipare al Gay Pride.
Senza offesa per i miei amici gay per la battuta.

Ulv

Nessuna offesa. Del resto, anche i gay partecipano alla Festa del Primo Maggio… 🙂

libero

Questa situazione non è recente, anzi dura da decenni, anche se questo è il picco più basso.

libero

Il fatto che oggi si parli di omosessualità apertamente è un grande passo avanti, prima non si faceva neppure quello.

Lorenzo Galoppini

@ Ulv

“…grandi differenze sociali in un mondo in cui anche i più poveri stanno meglio di quanto stessero i ricchi tre secoli fa.”

Scusa, ma questa proprio non l’ho capita, a meno che non si trattasse di una battuta o di un’iperbole: secondo te chi chiede l’elemosina in mezzo alla strada oggi, tanto per fare un esempio, sta meglio dei ricchi di tre secoli fa? Se é davvero così, mi chiedo che ricchi fossero, quelli di tre secoli fa, ma soprattutto mi domando come dovevano stare i poveri!

Sul liberismo e il libero mercato, fermo restando che trattasi naturalmente di temi da enciclopedia e non da blog, va detto che sono fra le ideologie peggiori che possano esistere, allo stesso modo del comunismo-socialismo reale e simili, perchè, pur con i loro innegabili lati positivi (proprio come i precedenti citati), hanno come unico credo il Dio Denaro, il Dio Profitto che deve essere il fine ultimo di tutto e al quale deve necessariamente essere sacrificata QUALSIASI cosa, dai diritti umani (mi riferisco più che altro a quelli dei lavoratori), all’ambiente (lo scempio e la distruzione della natura), alla cultura (un triste esempio sono, ultimamente nella mia città di Livorno ma anche in molte altre parti d’Italia, cinema e teatri abbattutti per far posto ai soliti centri commerciali ed appartamenti). I soldi e il profitto sono un vero e proprio DOGMA al quale si deve credere ed obbedire ciecamente, nè più nè meno di quelli religiosi, ai quali é pressochè identico, solo molto più “terreno”. Questo va comunque ricordato.

Ulv

Non puoi fare dell’eccezione la regola. Non puoi negare che oggi la gente stia meglio di un tempo, e che anche le famiglie povere – quelle che “fanno fatica ad arrivare alla fine del mese” – non muoiono di fame (in senso letterale). Un tempo bastava una carestia per portar via una discreta fetta di popolazione, oggi non più. Un tempo il superfluo era roba da ricchi, mentre oggi è, per molti di noi, la norma. La salute, al contrario, non era nemmeno roba da ricchi: un tempo nessuno la possedeva, mentre oggi chiunque è accettato negli ospedali. Se si escludono situazioni tragiche, l’aspettativa di vita di un qualsiasi italiano è nel 2010 molto più alta dell’aspettattiva dei benestanti del diciottesimo secolo. Ripeto: non puoi negar questi dati. Parlare delle (per fortuna) poche persone costrette a mendicare è un’operazione scorretta.
Il liberismo può essere un dogma, certo. Ma tutte le tue critiche sono sbagliate. Come disse già Smith, l’egoismo contro il quale ti scagli è ciò che ti permette di mangiare il pane, non la bontà del fornaio. Devo farti notare che anche gli operai lavorano in cambio del Dio Denaro, e che pure quelli che chiedono l’elemosina non disdegnerebbero un lavoro purché retribuito? Questo è ciò che fa andare avanti il mondo, e non è nulla di immorale. Il PIL di oggi è più alto di quello dell’anno scorso perché l’anno scorso siamo stati tutti un po’ egoisti, e solo per questo. Se sommi gli anni, l’aumento del PIL spiegherà le differenze di cui parlavo sopra.
Del resto è scorretto imputare tutto al liberismo. L’uomo è la causa, mica una teoria economica. Se i cinema e i teatri di Livorno vengono abbattuti è perché gli uomini preferiscono andare nei centri commerciali, non perché gli avidi direttori di centri commerciali così hanno voluto. Questi ultimi si sono limitati a registrare un dato, e ad approfittare di una situazione che nel lungo periodo ci renderà tutti più ricchi! Confondi colpevolmente la causa con l’effetto. Se l’uomo non si interessa alla cultura, prenditela con lui.

Stefano Grassino

Tutto è dogma o può diventarlo. Esiste solo il libero pensiero ma quello è un fatto culturale. Quando entri in politica e ti occupi giocoforza di economia, ti devi strutturare creando regole certe altrimenti strada non ne fai. Il punto è: cosa conviene? Io torno sempre a ciò che considero razionalità ed equilibrio. Combatto la chiesa per i suoi insegnamenti per me aberranti in massima parte e chiese sono tutti i sistemi ideologici, politico-economici che abbiamo. Quale è la ricetta per trovare un modus vivendi che faccia meno male al maggior numero di persone? Per noi atei è difficile perchè il problema lo dobbiamo risolvere sul momento, alla svelta e sul piano pratico, reale. La religione invece si è rifugiata nell’offrire a piene mani l’illusione della vita eterna e di fronte alla sofferenza nel mistero della fede, fino a spingersi a dirti che devi ringraziare dio per le prove a cui ti sottopone. Bere per dimenticare.
Amen

Ulv

Be’, ci sono dei sistemi che sono più propensi a diventare ideologia di altri. Non credo che tu voglia mettere sullo stesso piano la religione e l’economia! La prima è pura e semplice professione di fede, la seconda è un discorso basato su asserzioni logiche falsificabili e su osservazioni empiriche. Una bella differenza! Non si può non tenerne conto quando ci si pone la domanda (che sollevi) “cosa conviene?”. Qui l’ateismo non c’entra. Un premio nobel per l’economia offrirà certe ricette indipendentemente dai suoi convincimenti in materia di religione.

Lorenzo Galoppini

“…Parlare delle (per fortuna) poche persone costrette a mendicare è un’operazione scorretta…”

Sei stato tu a tirare in ballo “i più poveri”, che per me almeno sono i mendicanti, i barboni, i senzatetto e persone di questo genere, e a dire che oggi stanno meglio di quanto stessero i ricchi di qualche secolo fa. Con tutti gli ovvi limiti di quell’epoca che ricordavi anche tu, primo fra tutti quello della salute e delle cure mediche, dire che chi viveva in un palazzo nel ‘700 o nell’800 stava peggio, per questi motivi, di un mendicante di oggi mi pare francamente un po’ eccessivo, se non una vera e propria assurdità.
Sul fatto poi che siano pochi ci andrei ugualmente cauto. Sono pur sempre una minoranza della popolazione rispetto al livello medio, d’accordo, ma non direi che siano così pochi (semmai ‘relativamente’ pochi), altrimenti mi sembra un minimizzare la realtà dei fatti.

Lorenzo Galoppini

Capitalismo e liberismo hanno prodotto ricchezza che qualche secolo fa non c’era, la stessa che non avrebbero prodotto comunismo e collettivizzazione, é evidente, ma senza una più equa distribuzione delle risorse – che tecnicamente, salvo errore, non mi parrebbe così infattibile, mi sembra più un problema esclusivamente politico e culturale – hanno prodotto anche dei danni incalcolabili, ovvero la povertà, da quella estrema a quella minore, ce ne sono di varie ‘gradazioni’, che certo non é la norma di un tempo, ma rimane, e non si può far finta di non vederla liquidandola magari come un danno collaterale inevitabile.
Il denaro, la ricchezza, il PIL, sono ciò che ci dà il pane, lo stipendio, ecc., e siamo d’accordo, ma ciò che, a me perlomeno, lascia quantomeno perplesso é quando si fa dogma, cioé quando diviene, appunto, un Dio, e ad esso viene subordinata qualsiasi cosa al mondo senza assolutamente alcun limite, e quando in ogni cosa (cinema e teatri sono un esempio) si tende a ricercare subito ciò che é più conveniente economicamente, nel breve, medio e lungo periodo, senza neppure prendersi la briga di provare a cercare qualche soluzione alternativa: il punto di riferimento invariabile deve essere sempre a comunque aprioristicamente il guadagno economico, e ci si deve regolare solo ed esclusivamente in base a quello. Consapevole delle mie non certo ampie nozioni in materia politico-economica, é questo che non riesce proprio a convincermi, tutto qui. Sento che c’é qualcosa che non quadra.

Ulv

Credo di avere già risposto alle obiezioni che sollevi. Potrei ribadire i concetti, ma non credo che la discussione farebbe un salto di qualità. eprciç scusami ma chiuderei qui l’argomento.
A parte un’ultima aggiunta, riguardante la tua ultima (e inedita) argomentazione. Dici che “si tende a ricercare subito ciò che é più conveniente economicamente, nel breve, medio e lungo periodo, senza neppure prendersi la briga di provare a cercare qualche soluzione alternativa”. Non mi pare proprio che sia così. Non vedo le altre epoche molto più morali o “values-driven” della nostra. Al contrario: la ricchezza ha portato con sè la pacificazione sociale, la democrazia e di conseguenza la possibilità di proporre valori differenti da quelli dominanti. Cose impensabili in periodi in cui la gente, tutta presa dal pressante problema di unire il pranzo con la cena, non aveva davvero voglia (e tempo) di disquisire sui massimi sistemi.

Stefano Grassino

@ Ulv

Devi ammettere che esistono varie forme di capitalismo. Un conto è dare mano libera agli “imprenditori” del casertano che pagano, quando va bene, sette euro al giorno (dodici ore lavorative) un conto gli imprenditori dei paesi Scandinavi che mi dicono essere di una correttezza unica.

“ma gli operai non cercavano il bene, bensì il benessere.”

Sarai mica così ingenuo da pensare che se tu non chiedi, gli altri ti danno? La vita è un contratto: senza le lotte del PCI (pur con tutti i suoi errori) e del sindacato di Di Vittorio, chi stava in basso là sarebbe rimasto. Avrebbe salito solo due gradini perchè avrebbe fatto comodo a chi doveva vendergli i suoi prodotti ma i gradini sono stati di più, questa è la realtà.

Ulv

Quello che descrivi è un problema di metodo, non d’ideologia (ciò di cui ho parlato io). Ovvio che i padroni non si piegano alle richieste “per piacere”. I partiti dei lavoratori hanno svolto un ruolo fondamentale per l’aggregazione degli interessi e il superamento della soglia critica che garantisse il successo delle lotte operaie. Detto questo, torna valido quanto ho detto io. Gli operai cercavano il benessere, e una volta ottenutolo tramite il successo delle battaglie sindacali, si sono tolti la tuta della coscienza di classe e hanno messo su cappello (come si suol dire). Non vedo dove stia lo scandalo in ciò che vado dicendo. Si tratta di ciò che ognuno di noi ha constatato: la fine delle ideologie! Non penserete mica che il comunismo sia finito perché è implosa l’URSS, no?

Stefano Grassino

Ulv, vedrai quanto ci rimetteremo a tornare indietro di cent’anni, essendo crollata nei lavoratori l’ideologia del Socialismo. Molti di coloro che credono nel liberismo, con l’impoverimento delle masse grazie a quello che stà avvenendo da venti anni a questa parte, saranno trascinati nella povertà crescente. Si fà alla svelta a fallire se il mercato non tira, lo sai come e meglio di me. Comunque sia io credo che comunismo, fascismo, capitalismo, nazismo e religioni varie si assomiglino molto. Il capitalismo ha anch’esso i suoi dogmi; economici ma pur sempre dogmi. Scandalo in quello che vai dicendo non ne vedo; esiste solo una differenza tra me e te su come classificare il capitalismo, tutto qua. Ripeto poi che per le religioni, se per un momento accetti la mia tesi, tutto è più facile.

El Topo

Come ho sempre detto: “Il sogno di ogni proletario è diventare un borghese”, detto questo sono comunque d’accordo con quanto dice Grassino, aggiungerei che il sistema economico vigente è basato su criteri irrazionali, a partire dalla stessa matematica finanziaria, è foriero di sprechi di risorse e distribuzione iniqua delle stesse, più ampio è il quadro di riferimento che si considera e maggiormente la cosa è evidente, se il comunismo non funzionava comunque non è il liberismo la soluzione.

Stefano Grassino

@ El Topo
@ Ulv

Ala fin fine, sapete cosa penso? Nel mondo di razionale c’è ben poco. Guardiamo la borsa, oltre alla religione: gli analisti parlano di economia in crescita ed aziende che producono e le azioni vanno male. Basta un battito di farfalle…..hai sentito? Sentito cosa? AAAAHHHHH !!!!!!!!! tutti in borsa a vendere in preda alla più assurda emotività. Sono sicuro che se l’80% e forse anche il 90% di noi si mette a leggere un libro “mostri nella notte” finisce che la passa in bianco. Siamo animali di una emotività e di una irrazionalità congenite altissime. Se poi tra voi c’è uno studioso del settore pronto a smentirmi, io sono qua. Saluti e buonanotte dall’oltretomba……………

Ulv

Non credo. Mi pare che la tua sia una concezione sbagliata di razionalità. Cosa c’è di irrazionale nell’investire (o disinvestire) in borsa a prescindere dai discorsi di alcuni macroeconomisti (che perseguono talvolta finalità velatamente politiche)? Le valutazioni di rischio sono complesse e multifattoriali. Anche il caso del panico non è indicativo. Anzi, mi sento di dire che è indicativo di razionalità! Se inizi a subodorare un fuga di investimenti sarai maggiormente incentivato a smobilitare il tuo capitale per portarlo al riparo. La somma di questi comportamenti prudenziali comporta un effetto valanga dettato dal fatto che nessuno vuole essere colui che rimane col cerino acceso in mano. E quindi preferiscono subire una perdita piccola oggi piuttosto che una grande domani e un tracollo dopodomani. Magari sono in molti a sapere che il rischio non è reale, ma siccome non possono controllare l’operato degli altri sono costretti ad agire assecondando gli altrui errori di valutazione. Non so se mi sono spiegato.

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