Il papa e il web

Ricevendo ieri in udienza i partecipanti al convegno Testimoni digitali, Benedetto XVI ha avuto parole dure per internet. Certo, la rete “manifesta una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista”, ma “separa gli inclusi dagli esclusi”, facendo sì che aumentino “i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona”. Situazioni che producono quell'”inquinamento dello spirito”, già lamentato dal papa in altre occasioni: “dinamiche collettive” che possono far smarrire “la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”.
Benedetto XVI ha anche ringraziato il card. Angelo Bagnasco, presidente CEI, per le parole pronunciate al medesimo convegno, nelle quali si rispecchierebbe “la fedele adesione a Pietro di tutti i cattolici di questa amata Nazione”.

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78 commenti

Third Eye

Più che altro mi sa che tu senta l’odore che sente pure benny, quando critica, appunto, i suoi escrementi intellettivi lamentando quella “flessione dello spirito critico” che la sua azienda propugna con forza…

Near

A me semplicemente sembra che abbia detto tutta una serie di cose l’una in contraddizione all’altra.

Ulv

La stessa impressione che ho avuto io! Eppure alla fine il senso emerge chiaramente: internet è il male, perchè è contro l’Unica Verità che la Chiesa rappresenta. Insomma, un meraviglioso pastiche in cui le parole, pur combinandosi come vogliono e in mille modi differenti e del tutto casuali, finiscono sempre coll’avere lo stesso identico significato… 🙂

Questa è la religione.

andrea pessarelli

“dinamiche collettive”
cosa c’è di più collettivo di un gregge?

Alfonso

Scommettiamo che presto verrano varate leggi censorie per il web?

Stefano Grassino

Se verranno varate non lo so. Certamente i simpatici gonnelloni proveranno a fare le loro debite pressioni, visto che il web fa paura alle dittature e la CCAR è una dittatura.

libero

Ragione di più per comportarsi esprimendosi in modo corretto e non dare la possibilità di attaccare il libero web.,
E’ un fatto che certi siti presunti laici sono più dannosi che utili alla causa laica, quando io sento qualcuno esprimersi in maniera volgare e offensiva, senza proporre niente di costruttivo, lo richiamo dicendogli che danneggia la causa della laicità e penso che noi tutti dovremmo tenere presente questo principio, la CCAR teme la libertà costruttiva, se la si attacca solo con gli insulti, può difendersi.

Lorenzo Galoppini

soprattutto perchè sarebbe riconoscibile nel relativismo intellettuale e morale. Mica nell’assolutismo..

Ratio

Il web è un po’ indigesto a dittature e teocrazie, Iran, Cuba, Venezuela, Cina, CCAR, Nord Korea….. ma che bella compagnia!
Prevedo anch’io che i preti cominceranno a premere sui lecchini del governo per “disciplinare” l’uso del web.
Magari con la scusa di contrastare la pedofilia.

AndreA

“con la scusa di contrastare la pedofilia.”

Buona questa. Ma tristemente vero.

libero

Esatto, quindi non offriamo nessun appiglio giuridico per farlo, rispettando tutte le regole del vivere civile.
Su Facebook ad esempio si sentono troppi insulti che danneggiano la causa della laicità, a volte penso che possano essere dei provocatori.

Kurt Godel

che cosa avrebbe detto il Papa che non fosse più che evidente?

roberta

allora tu che ci fai su internet?
fuggi da questo luogo peccaminoso , cosi’ salvi la tua anima e salvi noi da te…

AndreA

Niente. Era evidente che internet fosse considerata problematica da chi guarda con diffidenza il libero pensiero.

robby

bè quello che è piu evidente che il relativismo morale e intelletuale esiste da sempre e fa parte del umanita da sempre,non ce bisogno del tuo superiore per intenderlo,ai detto che i patrigni sono pedofili,specialmente in brasile,ma il brasile non è uno dei paesi piu cattolici del mondo?e non dicevi che i pedofili erano nella stragrande maggioranza omosessuali.ìììmesa che ciai la memoria corta.sei troppo accecato a scrivere commenti che siano credibiliììì,e poi che ci fa un cattolico a parlare sempre è costantemente qua?mesa che cechi qualcosa che nel tuo ambiente non trovi??? se lo sapesse la congregazione del controllo dei troll,ti metterebbero a pulire le scale alla sede di avvenire.oppure a tappare buchi e fare il falegname..ops questo gia lo faiìììps non meriti il nick che porti è un insulto al vero kurt..con grande antipatia oh se ridi gia lo sai n0ìì r…su s…c….

Kurt Godel

il brasile è da decenni teatro di una imponente campagna di evangelizzazione da parte della chiese protestanti, sponsorizzate dagli USA, ma tanto è come parlare al vento

murdega

Non è importante cosa ha detto.
L’importante è difenderlo sempre comunque e dovunque,qualunque cosa dica.
ecco perchè sei “out ” Kurt.
La buono educazione mi impone di risponderti “noblesse oblige” ,
la mia nobiltà è di chiara nomina non papalina, qualche volta ho dovuto darti
ragione perchè l’avevi ,tu neghi anche di fronte all’evidenza, non ti invidio,
sei prigioniero del ruolo che reciti e adesso evita di chiedere quando,come,
di recitare il solito spiegami questo,quello definisci pipiripi.
Per il futuro interagirò con te solo quando dirai cose verosimili.

Kurt Godel

fammi un esempio di una cosa non evidente detta dal Papa, poi ne discutiamo, lo sai benissimo che io non parlo mai a vanvera e se dico qualcosa è solo perché lo posso argomentare

Near

Niente, sappiamo già tutti che è contrario alla libertà di critica nei suoi confronti.

murdega

Near, rispondo a Kurt, che ha detto una cosa inverosimile.
Estrapolare una frase un concetto da 1800 di selvaggia catecchizzazione non
vuol dire che un’evidenza sia fine a se stessa,abbiamo e ho speso fiumi di
inchiostro ad argomentare le posizioni teologiche della ccar.
Un evidenza è dire che il parmiggiano è buono sulla pasta salvo intendere
doppi sensi dai cui uscire o rimanere a secondo l’effetto dopo l’ufficializzazione
di un proclama.
Kurt ,quando mai i serpenti parlano ?
Tu fai il pesce in barile come le anguille.
La tua simpatia si stà trasformando in noia.

libero

Quando B16 parla sembra faccia a gara per non farsi capire, sarebbe meglio parlasse in latino, almeno darebbe un pò di suggestione.

Comunque è un fatto che i giovani guardano il web e le pay TV, mentre gli anziani in gran parte solo la tv pubblica, quindi i messaggi clericali non vengono visti, nè recepiti dai giovani e tra 20-30 anni …..

El Topo

“I pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona”.
Queste parole sono perfettamente riferibili all’operato della chiesa, che tenta di omologare e controllare, che applica il vangelo interpretandolo a proprio uso e consumo, sullo spirito critico poi c’è solo da ridere, la verità ridotta a gioco di opinioni è una questione che non dovrebbe essere affrontata da chi fonda su un opinione e su opinabili interpretazioni di opinabili libri sacri le proprie verità.
L’ultima parte poi parla di migliaia di persone umiliateo da sensi di colpa e paure inculcategli nel profondo attraverso l’educazione religiosa, per non palare della pedofilia (scomoda verità che si vuole relativizzare, vedi kurt e il suo impegno a cercare pagliuzze negli occhi altrui).

Flavio

Spero che la chiesa si allontani sempre di piu’ da tutto cio’ che e’ moderno: le future generazioni la ignoreranno semplicemente. Temo pero’ che finche’ ci saranno governi sudditi, l’oltretevere restera’ rilevante anche per la maggioranza irreligiosa.

Ciccio

viva paparazzy, che campi per altri cento di questi anni. Il divario generazionale con i giovani (che un giorno saranno adulti) non farà altro che aumentare con dichiarazioni e prese di posizione totalmente anacronistiche, di cui questa è una delle tante.

lunga vita al paparazzo!

Lorenzo Galoppini

Non é per difendere i “provocatori” in rete di cui si parlava prima, che esprimendosi a suon di insulti e parolacce in effetti bene non fanno alla causa della laicità, ma secondo me, più che di provocatori, si tratta spesso di gente sacrosantemente disgustata ed esasperata da tutto quello che vede e che legge.
Non che gli insulti in sè verso certa gentaglia siano sbagliati, solo che é bene andarci piano perchè possono ritorcercisi contro, specie se non accompagnati a nessuna critica costruttiva o comunque argomentata.

Paul Manoni

Se dicessi o scrivessi: “Preti alla vanga!!” e nel farlo scrivessi anche chi ha pronunciato questa frase, ti assicuro che sarebbe mooooolto costruttivo e decisamente poco volgare.
Un sincera lezioncina di storia…Un revival del 1870! 😉

Lorenzo Galoppini

A proposito, chi l’ha detta questa sacrosanta verità?

Claudio Diagora

Garibaldi.
Consiglio la lettura della voce “Anticlericalismo” di Wiki.

Sandra

Si’, ma attento all’autocensura. Web nasce negli stati uniti, la culla della libertà di parola. Dove i revolution muslim possono avere il loro sito. Dove il conduttore di una popolare trasmissione di satira li ha mandati aff.. con uno spiritual. Dove il loro sito internet è già stato “hackato” e riempito di foto indecenti per loro.
I limiti della comunicazione dovrebbero essere quelli dell’educazione e del buon gusto. Ma un insulto deve avere come massima conseguenza una denuncia, non una caccia alle streghe. E’ la legge che stabilisce i limiti, non le minacce o la paura.

Hellspirit

Puah. Hanno solo paura, perchè hanno finalmente capito che questo mezzo di informazione non lo possono influenzare o censurare.

Losers.

Sopravvissuto

A parte la contraddizione a proposito di quell'”omologazione e controllo” che tanto piacerebbe alla ccar, questa parte qui:

“dinamiche collettive” che possono far smarrire “la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”

Mi sembra una bella frecciatina a facebook, il quale proprio in questi giorni sta lanciandosi in una (pericolosa?) campagna per infilarsi ovunque:

http://www.mrwebmaster.it/news/pulsante-piace-conquista-web_3898.html

Io ho già bloccato i domini facebook.com e fbcdn.net usando Adblock Plus, ma non è che vado a imporre ai miei amici di fare altrettanto: per lo stesso ragionamento, la ccar non dovrebbe dirmi come usare Internet, né dovrebbe sfruttare la rete per “evangelizzarmi”, come da ultimissima del 23 gennaio:
http://www.uaar.it/news/2010/01/23/ateismo-sulla-bbc/

Ma poi, come si blocca l’evangelizzazione con Adblock Plus?

Osvaldo

E` incredibile con quale sfacciataggine il papa continui ad accusare gli altri di “relativismo intellettuale e morale”, quando la religione che lui propugna si basa su una lunga serie di congetture fantasiose che non hanno, e non possono avere, alcun fondamento “assoluto”.
Per non parlare del discorso sui “pericoli di omologazione e di controllo”, sulla “flessione dello spirito critico” e sulla separazione degli “inclusi dagli esclusi”, che sono esattamente alcune delle conseguenze della diffusione del suo credo.
Il papa meriterebbe un bel confronto vis a vis, in cui qualcuno lo mettesse davanti alle sciocchezze che dice e facesse emergere in maniera palese agli occhi di tutti quanto sono ridicole le sue posizioni alla luce di un po` di spirito critico.

Paul Manoni

Internet stumento del diavolo! 😆
Benny16, va’ forte 😀
…Di questo passo, il distacco dai giovani diventerà gigantesco e l’estinzione della CCAR avverra’ in un futuro sempre piu’ prossimo. 😉

Sandra

Sempre piu’ questo papa mi ricorda la figura di Paolo IV, che come card. Carafa aveva preso, primo, le redini del santo uffizio. Fu lui infatti a istituire gli Indici, i libri proibiti che i cattolici non potevano leggere e che si dovevano bruciare. Carafa visse la riforma e l’invenzione della stampa di Gutemberg, come Ratzinger sta vivendo l’allontanamento dalla religione e la diffusione di internet. Mi sembra di capire che fb non sia gradito, e potrebbe essere il primo finire nell’indice “benedettino”.

AndreA

Già. E, secondo me, internet ed i concetti di condivisione e libertà di comunicazione ad essa associati sono assimilabili alle rivoluzioni di stampo illuministico passate. Speriamo non ci sia una contro-rivoluzione. Ma, come disse Ipazia, la storia non procede per linea retta, ma per cerchi ed epicicli, come i pianeti…

crebs

Stavo per scrivere più o meno le stesse cose.
Anch’io paragono, da diversi punti di vista, l’invenzione della stampa con l’introduzione di internet.
Sono sistemi con i quali si è ampliata in modo esponenziale la diffusione delle idee.
Sicuramente alcuni o molti usano internet in maniera incivile, così come alcuni o molti usano o hanno usato la stampa, la posta, il fax, la radio, la televisione, il cinema,……… in modo per lo meno discutibile.
Per me, il vero problema, irrisolto, consiste nell’individuare chi, come è perchè è preposto a decidere sull’ammissibilità di certi usi.
Penso che chi in passato propugnò l’abolizione della schiavitù poteva essere accusato, anche a ragione, di voler sovvertire l’economia; oggi però rendiamo merito a coloro che si esposero scrivendo libri contro la schiavitù.

Ho l’impressione che secondo la chiesa cattolica (e probabilmente secondo tutte le organizzazioni religiose e secondo alcune formazioni politiche) tutti i sistemi che veicolano informazioni ed idee vadano bene solo qualora propagandino ESCLUSIVAMENTE le loro favole.
Esattamente il contrario di quanto DEVE essere auspicato da tutti.

L'Asino Volante

Detto in sintesi: internet raccoglie la pluralità delle opinioni, ma siccome la Verità ce l’ho solo io, allora è un pericolo.

amedeo

No calma ragazzi, io c’ero in aula Paolo VI e ho partecipato al convegno.
Capisco la voglia di attacare sempre e comunque la CCAR con la quale per i motivi più diversi siete in conflitto, ma da questi commenti a me sembra che avete stravolto il significato delel parole del Papa e non state pensando al contesto in cui sono state dette.

Dal taglia e incolla che trovo sopra non è chiaro che “separa gli inclusi dagli esclusi” non si riferisce al web ma al *Digital Divide*.
Sapientemente non riportate frasi come:

“I media possono diventare fattori di umanizzazione”;

“Senza timori vogliamo prendere il largo nel mare digitale, affrontando la navigazione aperta con la stessa passione che da duemila anni governa la barca della Chiesa”;

“Il mondo della comunicazione sociale entri a pieno titolo nella programmazione pastorale”;

“vi esorto a percorrere, animati dal coraggio dello Spirito Santo, le strade del continente digitale”;

E tralascio le citazione della CV73: vi sembrano frasi di chi ha paura dei media? E se davvero la Chiesa Italiane avesse paura organizzerebbe un convegno con 1500 persone e una udienza con 8000?

Per cui quando qualcuno, inconsapevolmente, afferma che B16 considera internet strumento del demonio, mi viene solo da sorridere.
Rendo merito all’UAAR perché almeno ha titolato il post correttamente, c’è chi ha stravolto la notizia la punto da presentarla come una risposta alla presunta crisi-pedofilia.

Un caro saluto

Sandra

Digital divide, eh??? Ma guarda, tipo, non stampate libri che i poveracci poi non li possono comprare e restano piu’ ignoranti?
Visto che c’eri, dato che il papa è COSI’ preoccupato, poverello, del Digital divide, non avrà per caso elogiato le infinite possibilità che proprio internet offre alle popolazioni piu’ tagliate fuori dall’istruzione? No, cero? Peccato. Strano. Sospetto. Solo un progetto, ma ce ne sono tanti che stanno nascendo GRAZIE a internet, è l’African Virtual University, che da dieci anni è impegnata a diffondere il sapere a chi ne sarebbe per molti fattori escluso. Il MIT per esempio diffonde tramite questa piattaforma i suoi corsi online. Tante che sono le università anglosassoni sono i partners di questo sito. Ma ti immagini l’impatto che puo’ avere una connessione internet in un remoto villaggio dove non ci sono libri? E lui parla di usare internet per la programmazione pastorale, ma che … … … . Digital divide??? NOOOOO, digital equilizer, ed è questa la prospettiva che terrorizza la chiesa. Io non rendo nessun merito a chi lavora per l’ignoranza.

amedeo

Eeeh?
Ma scusa cosa hai letto per prendertela così? Ma non ti rendi conto che le “infinite possibilità” di cui parli sono ben esposte (insieme ai relativi rischi) proprio nel citato numero 73 della Caritas in Veritate?
Avrei altro da dire ma lascio voce ad altri

Sandra

Ho letto quello riportato come parole dure, e cioe’:

“La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato: si parla, infatti, di digital divide. ”
– La chiesa cosa ha fatto, concretamente per ridurre questo fossato? Altri hanno iniziato anni fa.

“Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno.”
– Divari che la chiesa cattolica ha sempre alimentato, vedi l’analfabetismo.

“Aumentano pure i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell’intimità della persona.”
– Al contrario, aumenta lo spirito critico, il confronto. L’umiliazione della persona si deve al poco rispetto dell’individuo, ma chi non ha firmato la dichiarazione dei diritti dell’uomo e si è sempre fatta forte della sua inattaccabile autorità per ridurre al silenzio i deboli non puo’ dare lezioni.

“Si assiste allora a un “inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia…” ”
– Sorridenti come i bambini che avete lasciato violentare per secoli nei vostri seminari?

“Questo Convegno, invece, punta proprio a riconoscere i volti, quindi a superare quelle dinamiche collettive che possono farci smarrire la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo.”
– Mai rispettati i diritti individuali, non credibile.

Claudio Diagora

Non avrei mai immaginato che per “percorrere le strade del continente digitale” occorresse coraggio, forse discernimento e moderazione, in ogni caso non mi farei accompagnare da una bestiolina immaginaria…. Concordo con Bruno Gualerzi (9.40) : non entro nel merito perchè il discorso sarebbe troppo lungo, ma quanto non sia tutto oro quello che è tecnologia e quante cose ottime si perdano con la sua invadenza lo tocco con mano tutti i giorni.

Bruno Gualerzi

Leggendo molti di questi commenti mi viene da fare una considerazione… da ‘grillo parlante’ per lo più odioso, lo so, ma qualcuno deve pur fare il lavoro sporco! (^_^)
La considerazione è questa. Non credo sia per niente utile alla causa dell’ateismo (che per la verità non è una ‘causa’, ma una necessità) limitarsi a identificare e denunciare gli anacronismi della chiesa, i suoi ridicoli rifiuti delle innovazioni (quelle per altro che non può controllare, perchè poi quando invece riesce a controllarle in realtà le vanno benissimo…) per una ragione: in questo modo le si lascia il monopolio di una critica a tutto ciò che è nuovo che non è da eludere solo perchè a farla è la chiesa, ma perchè – come ben sappiamo – il nuovo non è di per sè garanzia nè di bello e nè di buono. Si tratta, al contrario, di praticare la critica in modo veramente razionale (nè fideistico nè ideologico), ciò che serve anche per ribattere veramente a chi critica solo in modo strumentale. Non si deve santificare qualcosa solo perchè c’è chi la demonizza… perchè si rischia così di ripetere il solito errore di lasciare alla chiesa il monopolio dei problemi esistenziali (e della loro soluzione) solo perchè da lei vengono trattati in modo strumentale, e comunque proponendo soluzioni assurde.
I problemi ci sono – e tutti lo sappiamo benissimo – anche per quel che riguarda internet… ma attenzione che se ci si limita solo a denunciare la critica che ne fa la chiesa, si lascia poi a lei cogliere i frutti della critica. Naturalmente a modo suo e per gli scopi che persegue.

PS. Leggo ora quanto postato da ‘amedeo’. Mi sembra una conferma di ciò che ho scritto.

I

Sandra

Oh, finalmente sbloccati, posso rispondere.
In parte d’accordo con te, ma non completamente. Qualsiasi cambiamento o progresso porta con se’ aspetti negativi nuovi, e demonizzarli e ingigantirne la portata è quanto ha sempre fatto la chiesa cattolica (vedi scienza, stampa, istruzione obbligatoria), salvo poi intrufolarsi e ricavarne un suo proficuo angolino (vedi università, edizioni cattoliche, scuole cattoliche). Persino nella pedofilia, sono già in campo da diversi anni, negli stati uniti, e di riflesso da scopiazzoni italiani, con programmi di prevenzione contro gli abusi, sul modello di corsi “good touch-bad touch”. Come se loro, i primi e gli unici a gestire seminari in cui reclutavano poveri, non fossero stati i primi pedofili seriali e protetti della storia. Ma tant’è, e i grulli che abboccano ci sono.

Io non voglio mettere su un piedestallo internet, ma a me sembra che sia lo strumento forse piu’ in grado di ridurre le differenze tra le persone, data la sua capacità di far circolare idee. Omologazione? Direi il contrario, appunto per questo scambio continuo. Del resto la chiesa, con la sua lotta perenne alle eresie, a tutto cio’ che allontanava il gregge dall’omologazione culturale, potrebbe astenersi dal paventare un appiattimento. Che mi sembra, e mai come oggi, lontano.

La chiesa puo’ anche tenersi il monopolio alla critica, se vuole. Da stabilire, è quanto credibile sia. E internet, con la possibilità di confrontare atti e parole, presenti e passati, è l’unica e la prima in grado di sbugiardarli, di ridurne la credibilità, e di riderne. Considera la lista che è stata scritta al Foreing office, e quanta poca considerazione riscuote la chiesa cattolica, se persino il centro della diplomazia britannica (!) esce con proposte si’ individuali, ma che raccolgono l’opinione di molti. E non piu’ bisbigliata, viene pubblicata su un quotidiano, esponendo il Papa, la massima autorità religiosa mondiale, al ridicolo. La chiesa cattolica, fuori dall’italia, non ha piu’ impatto. Il papa puo’ tuonare fin che vuole contro internet. Di uno strumento si puo’ sempre abusare: auto, telefono, stampa, televisione, cibo…. la verità è che internet è lo strumento di espressione piu’ democratico mai concepito. Nel bene e nel male, ma democratico. Quali credenziali ha da offrire la chiesa di Ratzinger per interferire con la democrazia?

Bruno Gualerzi

@ Sandra
“La chiesa puo’ anche tenersi il monopolio alla critica, se vuole. Da stabilire, è quanto credibile sia”

Va da sè che tutto quanto di bene affermi a proposito di internet mi trova completamente d’accordo, e credo sia anche chiaro che la critica mossa da B16 per me è puramente strumentale, ideologica… ma siamo sicuri che non abbia nessuna credibilità per chi si rimette alla chiesa per avere indicazioni su tutto ciò che si deve pensare, soprattutto per le novità… e che, non dimentichiamolo mai, se non si guarda solo alle èlite culturali, sono ancora in schiacciante maggioranzi?
Non dobbiamo sempre riferirci a chi già si è liberato da simile sudditanza, ma a chi, pur essendo sempre schierato sulle posizioni della ccar (v. l’amico amedeo) ha gli strumenti cuilturali e la capacità dialettica per entrare nelle pieghe, in questo caso di internet, e proporne una critica apparentemente ‘neutra’, non necessariamente preconcetta, tale da mantenere contemporaneamente i contatti sia con la dottrina che con la modernità.
Non esiste ovviamente, come giustamente richiami, novità che non si presti a rilievi critici, e rilievi critici che è benissimo in grado di formulare chi non aspetta certo la chiesa per farli… ma che, se vengono trascurati per lasciare posto solo alla critica nei confronti della chiesa, si lascia a quest’ultima la possibilità di coglierne ‘per prima e da sola’ le contraddizioni. Naturalmente di fronte ai suoi paladini.

Questi rilievi in ogni caso li facevo – come premesso – di fronte al tono spesso secondo me troppo facilmente radicale di tanti commenti.

Sandra

@robby: scusa, ma non ho capito, che lampioni?

@Bruno
hai ragione, pero’ è anche vero che sentire lezioni di media da chi si è sempre opposto al pluralismo e alla diffusione delle idee puo’ infastidire. Personalmente non riesco a capacitarmi di come, in buona fede, si possa conoscere profondamente il cattolicesimo e contemporaneamente prenderne le difese.

Si dà rilievo, ovviamente, a Ratzinger sulla stampa italiana, mentre all’estero passa inosservato: quello che dice, quello che pensa sui media o altro, non ha alcuna importanza, non ha credibilità.
Settimana scorsa la Merkel, mentre Ratzinger raccoglieva il sostegno del nostro premier, presenziava all’anniversario di morte di Melantone, colui che affianco’ Lutero. “Da qui è partita la Riforma che ha cambiato il mondo per sempre”, ha ricordato la Merkel da Wittenberg. Ne ha ricordato l’importanza come “educatore dei tedeschi”. La chiesa luterana combatté l’analfabetismo, obbligando i fedeli a imparare. Che credibilità ha ormai un Ratzinger, un papa cattolico, quando sono evidenti i danni che la cultura cattolica ha su un paese, il nostro, sul suo sviluppo civile, con la difesa dei diritti? Un papa screditato dalla sua storia personale, ad aggiungersi a quella certo non limpida dell’istituzione che dirige. Si’, certo, in Italia ha credibilità, una moribonda tenuta in vita a colpi di censura. Ma quello che conta in Italia non conta piu’ niente.

AndreA

Beh certo le innovazioni tecnologiche possono avere anche aspetti negativi! Anche l’invenzione della stampa ha aspetti negativi. Ad esempio può essere utilizzata per stampare i libri di Roberto Giacobbo.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ AMEDEO

Dall’integrazione della notizia fatta da te mi sembra di capire che l’unico internet buono è quello che dice il Papa, ossia quello che consente alla Chiesa di espandersi.

In questo senso, la critica rivolta al Papa riguarda la sua sistematica presunzione di sapere meglio degli altri cosa è l’internet buono e il suo demonizzare tutto il resto.

amedeo

Hai capito male, ma anche questo è un tuo diritto e siamo in democrazia.
Detto tra noi mi sa che anche molti cattolici ottusi l’hanno capita così, Lombardi infatti ha ricordato che “esistono molti siti cattolici che cercano di accreditarsi come autorevoli senza esserlo” lo trovi su agensir

McOrion

Fino a quando il papa parlerà in “catechese” con un linguaggio più vicino agli avvocati che alla gente possiamo stare tranquilli, continuerà a perdere quota.

Barbara

Ah, ecco da dove arrivano i vari kurt & Co, sono i testimoni digitali, sono inviati speciali! Non è gente approdata qui per caso o per scelta individuale! A questo punto direi che sia proprio il caso per tutti di non considerarli affatto. Spie del KGB!

Barbara

Ah scusate, che ingenua sono stata a pensare che un cattolico posso fare una scelta individuale!

Sandra

OT:
Ho due commenti bloccati su questa news, uno in risposta a Lorenzo Galoppini, l’altro in risposta a amadeo, a mio avviso “normal”. Quali sono i criteri di attesa di approvazione? Giusto per sapermi regolare in futuro. Grazie.

Bruno Gualerzi

Non sei l’unica. Anch’io ho in attesa un commento che indirettamente aveva a che fare con quello di ‘amedeo’. I criteri per l’approvazione’? Mistero della fede…

MASSIMO

Ma come?
Se prima aveva anche benedetto internet?
Adesso che fa? Non gi piace più?

Alien

Io non ci ho capito niente.

Separazione degli inclusi? Pericoli di omologazione? Forme di degrado dell’initimita’ della persona? Appiattimenti sulla superficie?? Corpi senz’anima???

Non ditemi che avete capito perche’ stavolta non vi credo…

maxalber

Fatti spiegare da kurt.
Lui dà sempre definizioni precise ed inappuntabili.
E soprattutto puntuali.
Che alla fine fanno anche ridere… 🙂

Stefano

Che noia questo papa, possibile che ripeta le stesse cosre senza riuscirne ad inventare di nuove??
Lo sappiamo che noi utenti della rete siamo condannati all’ inferno perchè abbiamo rifiutato il lavaggio del cervello che ci avrebbe regalato la felicità, la verità e l’ immortalità.

Se devi calunniare e diffamare qualcuno, almeno fallo con stile…

Bruno Rapallo, apostata e ateo

..a proposito di “relativismo intellettuale e morale” e di “degrado e umiliazione dell’intimità della persona”, segnalo all’UAAR e ai lettori delle “Ultimissime” il link che segue:
http://www.antoniolombatti.it/B/Blog02-10/Voci/2010/4/25_La_pedofilia_Colpa_dei_bambini.html
il quale a sua volta rinvia al link originale con il testo in inglese:
http://www.typicallyspanish.com/news/publish/article_14332.shtml
Di queste ultime dichiarazioni del vescovo di Tenerife sentivamo vivamente la mancanza, non potevamo perdercele, ….ora si che é tutto chiaro, sono i perversi bambini di 12-13 anni (indemoniati ?) che tentano i poveri preti indifesi di 50 – 60 anni !!

Bruno Rapallo, apostata e ateo

..dimenticavo di aggiungere che forse il vescovo di Tenerife ha reinterpretato “ad usum Delphini” una definizione di Sigmund Freud, peraltro oggi abbastanza criticata dalla psicoanalisi più moderna, nella quale il bambino viene definito “perverso polimorfo”…

EXTRA OMNES

Bei tempi i primissimi anni della Tv in Italia, quelli di Pio XII per intenderci, quando non si poteva dire nemmeno “membro” del parlamento.

ser joe

Se è per questo mi ricordo che era vietato anche: nicchia o cappella e santa brigida che per assonanza assomigliava a frigida. Guai poi a dire che “ambasciator non porta pene” ma pena (una alla volta). Ma forse era per non offendere gli ambasciatori………..

Sandra

Ci hanno già pensato, si chiama Cathoogle, “The best way for good Catholics to surf the web”…

Dariok

ecco, non si riesce nemmeno a pensare male che la realtà è peggio…

Athea

Quindi il famoso relativismo, che è sempre sulla bocca di Ratzinger sarebbe l’ apertura intellettuale e morale, e ciò sarebbe un pericolo,
lo spirito critico altrettanto,
i reati sono opinioni,
solo lui può sfondare a microfoni unificati l’ intimità delle persone ed umiliarle.

questa poi:
“la percezione della profondità delle persone e appiattirci sulla loro superficie: quando ciò accade, esse restano corpi senz’anima, oggetti di scambio e di consumo”

se non conoscessi la dialettica doppiosensista dei discorsi biblici…non oso commentare.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ AMEDEO

-“Hai capito male, ma anche questo è un tuo diritto e siamo in democrazia.”

Vorrei capire meglio e ti chiedo: il Papa come considera un sito dove -per esempio- le persone non si allineano ai princi della Chiesa cattolica?

Le considera semplicemente persone con gusti diversi dai suoi oppure in qualche misura li ritiene pecorelle smarrite?

amedeo

ma come parli?
Se intendi “contenuti non in linea con le verità di fede” ovviamente dipende da che sito è… ognuno può dire ciò che vuole ma chi volesse conoscere la posizione della Chiesa fa bene a rivolgersi a un sito istituzionale piuttosto che wikipedia.
Se ti riferisci alla morale anche qui dipende… se il nocciolo è l’etica, beh si possono trovare molti punti di contatto tra cattolici e non… se la questione è la religione, la liturgia, la prassi pastorale…. il discorso si amplia ancora.
Ai tempi del web 2.0 comunque la tua domanda è un nonsense: anche su Uaar.it trovo molti interventi “non allineati ai principi dell’UAAR”.
Per capire meglio, ripeto il fatto che il messaggio del Papa aveva dei destinatari precisi: noi, cattolici, che operiamo a vario titolo nella pastorale delle comunicazioni sociali. se cerci di applicare ad altre situazioni le sue parole vien fuori solo confusione. Più generale invece il n. 73 della CV (indirizzata anche al di fuori della Chiesa) e del Messaggio per la Giornata delle comunicazioni sociali, citati nel discorso.

Sandra

Chissà se Ratzinger, surfando cattolicamente, leggerà questa lettera che gli è indirizzata, dove l’autrice spiega come e perché il pedofilo condannato O’Grady (a sua volta violentato da un prete) stava ancora lavorando in una chiesa cattolica in Olanda la settimana scorsa, e sia fuggito solo dopo essere stato riconosciuto grazie alla pubblicità del documentario da lei girato.

“Liberaci dal male, una lettera alla chiesa cattolica”

Caro papa Benedetto,

…dopo aver parlato con una famiglia di Rotterdam ho scoperto che O’Grady si è fatto passare per Fratello Francis e ha lavorato come volontario presso la parrocchia locale. Questo è allarmante a parecchi livelli, specialmente alla luce del recente impegno della chiesa cattolica di monitorare attentamente tutti i volontari che lavorano nella chiesa per proteggere i bambini e la comunità.

http://www.huffingtonpost.com/amy-berg/deliver-us-from-evil-a-le_b_551743.html

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