Nuovo numero di “Non credo”

E’ stato pubblicato il numero di maggio/giugno della rivista Non credo. Il fascicolo contiene interventi e articoli di Bancale, Vazzoler, Mazza, Cattania, Pasqualotto, Primiceri, Pocar, Pegna, Carcano, Galavotti, Salesi, Tamagnone, Tadolini.

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12 commenti

Lorenzo Galoppini

Devo dire che ‘Non credo’ é una rivista che mi piace di più de ‘L’Ateo’, sia come contenuti, sia come taglio, grafica e impaginazione. Non che ‘L’Ateo’ non mi piaccia, tutt’altro, ma secondo me si presenta come più accademica e di nicchia, anche se non credo voglia esserlo, ed ha un formato sicuramente più scarno e meno attraente, se non per la vignetta di copertina. Io comunque ho iniziato a cercare di diffonderla il più possibile lasciandola il luoghi pubblici come l’ospedale dove lavoro, e farò lo stesso anche con ‘Non credo’ appena mi arriva. Peccato che quest’ultima esca più di rado, forse (forse) rispetto all’altra può avere un maggior appeal presso il grosso pubblico.

libero

E se il titolo più azzeccato fosse “Laico” – Mensile della ragione contro la superstizione.

Alfonso

@libero
i giochini di parole sono trucchi di chi vuol fare proselitismo. Noi siamo ATEI/NON CREDENTI. Punto

libero

Per svolgere una azione efficace ci vuole molto seguito, su Facebook il sito UAAR ha 9.398 membri, mentre Laicità dello Stato ne ha ben 195.207 in continuo aumento.
Si deve stabilire se si vuole vincere la battaglia della laicità oppure se ci si vuole sentire in un club ristretto con risultati ristretti.
Se il nome “Laici Italiani” (con sottosezioni atei, agnostici, etc…) fa guadagnare iscritti e influenza, perché non approfittarne ?
Faccio notare che nella laica Francia le associazioni si chiamano quasi tutte “Liberi Pensatori” ed esercitano una influenza in difesa della laicità e dei non credenti ben maggiore dell’UAAR in Italia.
In Inghilterra la National Secular Society e la British Humanist Association svolgono una importante azione a difesa della laicità e dei non credenti.
Quello che conta è il risultato finale.

tiziana p.

concordo. il riferimento alla laicità mi sembra più efficace e pertinente.

libero

Ci vuole una “Unione Laici Italiani”, con sottosezioni (atei, agnostici, liberi pensatori, razionalisti, etc…) ma tutti uniti su una linea laica comuna da sostenere senza divisioni, è questo che la Chiesa teme e le divisioni tra associazioni laiche la aiutano.

Lorenzo Galoppini

@ Alfonso

Non vedo dove stiano i giochini di parole.

@ libero

Quoto tutto, specie l’ultimo post sull’unione dei laici.

Lorenzo Galoppini

Va bene, laico non significa necessariamente ateo, mentre é sempre vero il contrario (esclusi gli atei devoti, ma quelli sono atei come io sono integralista cattolico). E quindi? Sarò tardo, ma continuo a non vedere dove starebbe il giochino di parole da parte nostra in un siffatto titolo.

raffaele

Non conosco questa rivista.
Si trova in edicola ?
Grazie
raff

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