“Query”, la nuova rivista del CICAP

Il CICAP lancia una sua nuova rivista: Query, che ha come sottotitolo La scienza indaga i mysteri. “puntiamo sull’indagine scientifica dei misteri, veri o falsi che siano”, sostiene il suo direttore Lorenzo Montali: “Il nome Query esprime proprio il progetto di una rivista capace di fare domande, di seminare dubbi, ma anche di raccontare cosa vuol dire fare ricerca”. Maggiori informazioni sul sito del CICAP.

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26 commenti

Maurizio_ds

Sul sito del CICAP dice che si può trovare anche nelle librerie Feltrinelli. Farò un salto a vedere, sembra interessante.

Daniela

anche a me sembra interessante e sopratutto mi pare un’ottima iniziativa

mirko

spesso alla fine salta fuori che si trattava solo di foto teen e non di bambini…questo genere di notizie vanno sempre prese con le pinze,anche se riguardano una categoria gravemente a rischio

Kaworu

dylan (con la Y) è l’indagatore dell’incubo, che c’entra?

POPPER

Sarà la mia prossima rivista prima possibile, adesso sono a quota 4, l’Ateo, Le Scienze, Mente e Cervello e Star Trek Magazine, ma l’anno prossimo vedrò di aggiungere anche Micromega.

Riesco a suddivedere il tempo per ogni rivista traendo molti spunt di riflessione da ogni rivista.

Ho appena acquistato l’illusione di dio di Dawkins ed ho intenzione più avanti di ampliare la mia biblioteca conferendole più prestigio con nomi illustri dell’ateismo, dell’agnosticismo e del razionalismo, spazio per riviste scientifiche, psicologiche e filosofiche.

Il CICAP è già nel mio progetto a questo riguardo ed eventualmente recupererò gli arretrati se decidessi di posporre l’abbonamento di qualche mese.

robby

ciao popper avevo sentito che orci e company vogliono produrre una serie tv star trek,dal titolo starflight che uscirebbe nel 2012,in contemporanea col xii capitolo,io spero che faccino una serie tv,non un films,l ultimo da treker affezzionato,mi ha deluso, lui abramhs,a preso troppo alla leggera,non rispettando l ossesione che i treker amano delle sequenze storiche,praticamente svendendo la serie classica.tu come la pensi?e poi non capisco perche tagliarono veramente l ultima star trek enterprise,con archer e company,per me dark e con tutte le carte in regola per arrivare a 7e 8 serie.

POPPER

Sono felice che me l’abbia chiesto, penso che per ora dovrebbero fermarsi e riflettere sul prosieguo dei progetti di Fase II, che a me non piace, e poi secondo me con star Trek XI dovrebbe finire li, eventualmente se volessero proseguire dovrebero scrivere una trama con il titolo Star Trek XII La colonia nel quadrante Gamma, in cui la Federazione ridimensiona l’impero del Dominio e amplia la propria area di competenza diplomatica, scientifica e commerciale, fino a scoprire un tunnel spaziale che porterà in futuro al quadrante delta, ma questo sarà in Star Trek XIII.

Enterprise mi è piaciuta moltissimo e anche l’ultimo film sull’inizio della carriera di Kirk.

Congo

I “mysteri” sono di Martin Mystère. Non di Dylan Dog. 🙂

Entomos

Bravo Congo,volevo proprio puntualizzarlo anch’io,solo sarebbe stato da scriverlo in linguaggio… Java… 🙂

nemo

ahaha bella questa…
se ce ne fosse bisogno, un altro motivo per apprezzare Linux… ma un momento… forse è proprio qui il guaio: l’universo è frutto di un disegno intelligente, tipo windows, a codice chiuso… 😉

AndreA

Secondo me se Linux = intelligent design, window non è neanche assimilabile ai processi evolutivi basati su mutazioni radom. Da qualche parte è già stato definito come “defective by design”… 🙂

Nello Brunello

Sono stato abbonato per diversi anni a “Scienza & Paranormale”, poi ho smesso. Ho smesso perché il Cicap fugge dalla religione o, più in generale, dalle affermazioni di stampo catto-cristiano che potrebbero offendere i tanti abbonati cattolici. Come sia possibile, poi, essere scettici e credenti allo stesso tempo lo sanno solo loro! Ammetto, comunque, che sia la rivista e sia il suo operato, sono alquanto importanti in un mondo di creduloni come il nostro. Il nome “Scienza & Paranormale”, però, era fasullo: ogni volta che andavo all’ufficio postale per pagare il bollettino c’era sempre qualche impiegato che mi domandava se fossi interessato alle cose paranormali. Molto meglio “Query”.
Detto questo, consiglo all’UAAR di cambiare radicalmente “L’Ateo”. Così com’è, almeno per me, oltre ad essere noioso e ad avere una veste grafica sempliciotta, serve a poco. Gli articoli filosofeggianti – e gli irritanti editoriali della Turchetto – fanno si, dati alla mano, che molti soci UAAR preferiscano non leggerla affatto la rivista, riponendola direttamente nella biblioteca. Meno filosofia, più scienza. Imho, ovviamente.

Flaviana

Perfettamente d’accordo con te, spero che il messaggio venga raccolto

Giovanni

Condivido tutti i punti. La Turchetto è di una irritabilità allucinante e gli articoli della rivista dell’UAAR sono, spesso, molto mosci. A mio avviso si potrebbe puntare di più sul paranormale religioso, partendo dal presunto miracolo di San Gennaro, passando per le Stigmate e toccando, automaticamente, tutto ciò che nuoce gravemente al cervello: fantasmi, apparizioni mariane, mistici, possessioni demonianche e simili.
La veste grafica, in effetti, non è bellissima. Fosse per me farei una rivista un po’ più piccola, ma con qualche pagina in più (tipo la grandezza di Focus, per capirci!) e, possibilmente, con qualche colore che possa rendere il prodotto un po’ più gradevole alla vista. Ora come ora sembra un incrocio fra la carta da pacchi e quella per incartare le focacce. Nun se guarda!

Roberto Grendene

la Turchetto piace molto a molti, e non piace affatto ad altri

colore, veste grafica, gradevolezza alla vista sono tutte cose che costano, e parecchio

in genere sono cose che si puo’ permettere chi incamera pagine di pubblicità

per dovere di informazione, tutta la redazione de L’Ateo e’ composta da volontari: non c’e’ nessuno a libro paga (NB: nemmeno sotto forma di “rimborsi spese”)

gilberto

quoto Nello, il Cicap punta principalemente ad aumentare il numero degli associati e a vendere riviste e libri… poi se ne frega se alla fine tra i loro iscritti ci sono più catto-credini che atei-agnostici. per me è paradossale prendersela con maghi e santoni e poi avere tra i soci gente che crede alla transustanziazione!

giancarlo bonini

Sono iscritto da anni al CICAP e al’lUAAR; possiedo tutti i numeri di Scienza e Paranormale e de l’Ateo. La prima mi è servita per comprendere come vanno affrontati i vari”misteri”, che ci propinano i media, solo per vendere copie e la TV asservita alla Chiesa, per tenere sempre più strette le loro pecore. Il secondo, è una sorta di letteratura fondamentale per avere sempre argomenti validi ( anche filosofici) per tenerci allenata la mente e sapere cose che non sempre si sa dove trovarle.
Pur con gli umani loro limiti, trovo che siano state entrambe pubblicazioni utilissime per chi ha una certa visione del mondo.
Il CICAP, affronta alcuni casi di patranormale religioso, anche con severità, ma non ritiene di andare contro quella che viene chiamata “fede”. Non nascondo che all’inizio anch’io avrei voluto una cosa diversa, ma non si può avere tutto. Bisogna considerare che il CICAP vuole presentarsi al maggior numero di persone e sapete bene come sono gli italiani.
Per ultimo, vorrei dire: la sig.a Turchetto va sempre giù decisa contro la Chiesa e le credenze;perchè non dovrebbe farlo anche in modo un po’ diverso dal solito stile giornalistico bacchettone e represso? Un po’ di spirito, suvvia! Se non l’abbiamo noi, chi dovrebbe averlo; i credenti?

Paul Manoni

Finalmente un po’ di chiarezza.
Grazie CICAP! 😉

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