Compromesso sul velo delle giovani calciatrici iraniane

La FIFA ha deciso che le giocatrici della nazionale iraniana under 15 di calcio femminile potranno giocare con il capo coperto. Lo rende noto la BBC, ricordando come sinora vigesse un bando totale: sia per ragioni di sicurezza, sia per tenere la religione fuori dagli stadi. Il cambiamento è stato reso possibile da un passo avanti compiuto dalle autorità sportive della repubblica islamica: il copricapo si limiterà alla testa, mentre il collo delle calciatrici resterà scoperto.

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112 commenti

gano

mi immagino l’allenatore – pardon, l’allenatrice – che spiega gli schemi:
“allora: te, Fatma, porti palla a centrocampo, e poi la passi a Jasmine”
“sì, ma come faccio a riconoscerla?”

Don Perignon

Basta cedere anche una volta sola e da un dito si prenderanno … l’inguine!

Sandra

Poverette! Come pensano di vincere, infagottate cosi’ giocando ad agosto a Singapore…. come invidieranno le avversarie in pantaloncini, con la testa libera, libere di muoversi e di respirare in 30 gradi umidi umidi…. e se l’invidia è peccato…

Barbara

Bravi, bravi, concediamogli tutto, vedremo cosa resterà dell’illuminismo e dei diritti individuali in Europa! Hambeh, ma qui almeno il volto è scoperto!

Alessandro S.

Bravi, bravi, concediamogli tutto, vedremo cosa resterà dell’islam e della purezza religiosa in Iran! Hambeh, ma qui almeno le gambe sono coperte!

Barbara

Non c’entra nulla, islamismo e illuminismo sono due filosofie completamente diverse. No, noi abbiamo gli shorts!

Tommaso

Una scemenza totale. Un episodio che dalla dimensione del ridicolo assurge a metafora del definitivo e irrimediabile imbarbarimento dei principi e delle utopie moderniste. Il modernismo tardo-ottocentesco ha prodotto un bel po’ di cose certamente discutibili (da Lombroso alla bomba atomica, ma tant’è…), ma se una cosa buona l’ha fatta (beh, non solo quella…) è l’invenzione dello sport moderno, modellato sul mito greco (che non è già più quello attuale, commercializzato, anfetaminizzato e corrotto). Uomini (e poi anche donne) che si misuravano lealmente sul piano fisico e strategico, al di là (e in momentanea sospensione) delle fazioni, delle religioni, delle guerre. Vabbè, una grande prosopopea scenografica che trovava il suo massimo splendore nell’allestimento delle olimpiadi (e già il modello era entrato in crisi a Berlino nel 1936), che però aveva il suo fascino e la sua degna portata di valore utopico. Adesso, a coronamento della definitiva corruzione di quel modello arrivano queste quattro sciacquette iraniane che voglio giocare di gambe, che è già un controsenso, tenedosi uno straccetto in testa che salva loro l’anima e chissà cos’altro… Mi si dirà: ma questo è proprio un episodio che mostra il passaggio da una visione modernista a una dimensione postmodernista, confusa contaminata e tecnicamente schizofrenica… Sì, certo, ma per l’appunto, attenzione a non leggere il postmodernismo con gli strumenti del modernismo: il falso mito del progresso.

alec

“Adesso, a coronamento della definitiva corruzione di quel modello arrivano queste quattro sciacquette iraniane che voglio giocare di gambe, che è già un controsenso, tenedosi uno straccetto in testa che salva loro l’anima e chissà cos’altro…”

Quanto sei “furbo”; come se quelle ragazze fossero contente di portare il velo; probabilmente quella di giocare a calcio è una delle scarse possibilità che hanno di emanciparsi parzialmente e di uscire dal loro paese, ben venga il collo scoperto allora, se non altro è un primo passo.

Tommaso

Quanto sei “sensibile”, “umanistico” e “criptoleninista”; la tua visione appannata, affezionata appunto al “falso mito del progresso”, ti appaga e rasserena facendoti credere che questo piccolo compromesso permetta alle povere sgallettate di «emanciparsi parzialmente e di uscire dal loro paese». Niente di più falso: in realtà le misere squinzie si barcamenano tra una incapacità totale di emanciparsi (dal regime, dalla religione, dall’idea di donna che il loro sistema produce) e la voglia (loro ma soprattutto del sistema stesso che le contiene) di occidentalizzarsi alla mediorientale. In questo giochetto nessuno è sincero, e tutti si giocano l’anima (visto che ci credono…).

alec

tua nonna sarà criptoleninista!!
Io di ragazze Iraniane ne ho conosciute e qui in italia che possono farlo girano tutte senza velo; in genere quelle che fanno sport provengono dalle città dove a differenza che nelle campagne la gente è molto meno religiosa ed alcuni sono anche atei

Tommaso

alec, scrivi come un semianalfabeta e rispondi come un adolescente in libera uscita… se puoi, magari, evita di infastidirmi… grazie.

bardhi

Questa mi ricorda le espatriate delle pallavoliste albanese per le partite internazionale fino al 1991, il massimo di emancipazione che hanno avuto? Un paio di jeans, di bassa qualità comprato quasi di nascosto con i soldi della dieta quotidiana, le quali li ostentavano per le strade di Tirana come se fosse la sindone 🙁

ONESTO PRESUNTUOSO

Speriamo che le norvegesi non comincino a pretendere, per rispettare le loro tradizioni, di scendere in campo con l’elmo da vichingo con tanto di corna 🙂

ser joe

Ho un’amica norvegese e mia ha detto che queste scemenze le lascia fare alle leghiste di casa nostra.

Kaworu

se penso che ci sono anche delle pallanuotiste che giocano così…

non posso fare a meno di pensare che i religiosi siano masochisti.

giocare così vuol dire perdere di default.

Alfonso

@Kaworu
Le pallanuotiste indossano lo scafandro. Eheheheheh

Kaworu

no, hanno una specie di muta, il che rende fondamentalmente facilissimo aggrapparsi e tirarle sotto o altro.

ma anche nel calcio o nel rugby fare fallacci diventa di una facilità estrema.

negli sport di contatto vedo questo ostinarsi a usare il velo come un autosabotaggio

alec

In questo caso direi sadici più che masochisti, non credo che quelle ragazze se non fossero obbligate giocherebbero così ne che siano poi così religiose.

Kaworu

masochisti perchè fanno consapevolmente perdere la loro squadra.

poi chiaramente c’è il sadismo verso le loro connazionali.

Rothko61

Povere ragazze under 15.
Ma come si sentiranno sotto quei veli?
Ma è davvero un passo avanti quello delle autorità sportive iraniane?
Per quelle giovani è più umiliante stare a casa e non giocare o entrare in campo con il velo della vergogna?
Io, al posto loro, bestemmierei per tutti i novanta minuti (tanto le telecamere non potrebbero riprendere il labbiale…).

enrico mini

La fifa faccia quello che vuole, tanto il calcio non è più uno sport.
Basta, per tutte, vedere la grottesca pagliacciata (c’è chi la chiama partita) di ieri …

Luigi N.

Alcuni calciatori (es. Chivu, Czech e altri) talvolta indossano un copricapo protettivo: il regolamento infatti ne permette l’uso a chi ha preso una botta in testa…

Kaworu

un velo è un po’ diverso da quel tipo di copricapo.

al di là del caldo che possono soffrire, è un mezzo ideale per fare falli.

poi le voglio vedere a fare colpi di testa col velo…

Luigi N.

la mia voleva solo essere una battuta sull’uso del copricapo per chi ha preso una botta in testa.

Marco Uno

Si ma qui la botta in testa non l’ha presa chi l’indossa, ma chi lo fa indossare 😀

Dalila

Stefano, vedo che sei fortissimo nelle battute sulla ‘copertura’ 🙂 allora ti ricordo, per rispondere, che il presidente ha il posteriore sempre coperto.

0xidizer

il posteriore sempre coperto…

la sua faccia, il suo “posteriore”, qual’è la differenza?

A-ndrea

Fossi Dio, mi vergognerei di tutta questa roba, e manderei un diluvio universale.
In ogni caso ci penserà l’evoluzione naturale a eliminarci, che è la stessa cosa.

Stefano Grassino

Che un religioso ti faccia sciegliere liberamente……bè, raccontatemi un’altra barzelletta sig.ri preti, imam, rabbini e quant’altro.

foofoo

Avessero preteso di farle giocare col burka, avrebbero “permesso” loro di indossare il velo anche sul collo.
Avessero vietato di farle giocare affatto, avrebbero “permesso” loro di indossare il burka.

giancarlo bonini

In merito alla notizia precedente di una donna a cui è stato vietato l’accesso alla Posta perchè velata, leggo su Repubblica di oggi che il marito avrebbe detto che, se la moglie non è accettata velata, non la farà più uscire di casa.
Temo che la cosa si fermerà qui, a livello solo di notizia.
Se l’Italia fosse davvero uno Stato di diritto e se i suoi funzionari avessero realmente chiaro questo fatto, dovrebbero immediatamente convocare tale losco figuro di marito dai carabinieri per ricordargli severamente, che da noi non è consentito proibire nulla a chicchessia, in base solo a proprie idee, che la moglie è una persona e che quanto da lui minacciato si configurerebbe appunto come reato di sequestro di persona.
Sono purtroppo convinto che nulla di ciò avverrà, anzi, si parlerà di libertà religiosa….

gano

Giancarlo,

Esiste il telefono. Se la signora non e’ d’accordo col marito, chiama il 112. Non abbiamo il dovere (ne’ il diritto) di salvare gli adulti (gli adulti, si badi bene) dalle conseguenze delle loro idee (ivi comprese le ubbie religiose), per cretine che siano, finche’ tali conseguenze investono loro stessi e nessun altro. Non possiamo “imporre la liberta'”.
Lo so che e’ dura da mandar giu’ (per me per primo, intendo), ma bisogna anche accettare che ci sia chi VUOLE vivere in quel modo.
A chi NON vuole, o vuole uscirne, dobbiamo dare il massimo del supporto. Ma dobbiamo fermarci li’.

Stefano Grassino

@ Anche per Giancarlo

E’ un pò come le donne che si lasciano plagiare dal marito o dal loro compagno che non ha voglia di lavorare e gli trova dei “clienti”. Cosa puoi fare quando una persona è maggiorenne? E’ vero che esiste il reato di circonvenzione di incapace ma se lo applichi, per quella poveretta è la morte civile. L’unica sarebbe che il legislatore creasse delle leggi a difesa della persona, aggiornandosi su queste problematiche. Non ti scordare che siamo in italia con una classe politica che purtroppo è quella che è……………

bardhi

@ gano

non lo so, mi sembra vera fino un certo punto il tuo discorso?
se una donna vuole stare on un marito violento, ignoro i motivi, non ho niente da obiettare ma non è che lo stato si lava le mani se poi questo lo mena e li fa del male, quindi pure nel caso sopra citato se il marito lo chiude a casa in teoria sarebbe sequestro di persona anche se non arrivasse nessuna denuncia dalla “sequestrata” non so se si puo procedere d’ufficio.

Barbara

Guarda che esiste il reato di favoreggiamento alla prostituzione. Sai che importa a una che è stata costretta a quel mestiere della morte civile? Come se in quella vita si sentisse viva.

gano

hai perfettamente ragione, nel caso che citi. Ma c’e’ un sottile distinguo:
a) se MIO MARITO mi rinchiude in casa CONTRO LA MIA VOLONTA’, e’ sequestro di persona. Un reato, quindi. Se il codice lo prevede, si procede anche d’ufficio.
b) se A ME, adulta e maggiorenne, VA – come esercizio della mia volonta’ (pur condizionata da mio retroterra culturale, come del resto quella di chiunque altro) di stare in casa perche’ fuori mi costringono a levarmi il velo, non c’e’ niente da fare.

Ti rimando al mio commento 2 righe piu’ in basso (13.42) per chiarimenti.

Dalila

@ Stefano

“L’unica sarebbe che il legislatore creasse delle leggi a difesa della persona, aggiornandosi su queste problematiche. Non ti scordare che siamo in italia con una classe politica che purtroppo è quella che è”

La classe politica più che alle leggi in difesa della persona, pensa alle leggi ad personam.

bardhi

@ gano
Lo so che è un casino, se poi arriva la polizia lo “libera” e questa si incazza perchè “condivideva” la volontà del marito tutto va a pu…..ne.
Ma si pou procedere contro qualcuno che ha ridotto in schiavitù un altro anche se lo schiavo è consapevole ed vole rimanere tale???

paniscus

“Ma si pou procedere contro qualcuno che ha ridotto in schiavitù un altro anche se lo schiavo è consapevole ed vole rimanere tale???”

————-

In generale NO, a meno che non ci sia una situazione documentata di incapacità mentale dello schiavizzato. E per fortuna che è così, altrimenti chiunque potrebbe stabilire che qualcun altro è schiavizzato, e pretendere di sapere meglio di lui “che cosa è meglio per lui”, anche se l’interessato non è per niente d’accordo.

Ad esempio, qualsiasi genitore incazzato nero perché la figlia si è messa con un ragazzo che alla famiglia non piace, potrebbe denunciare il fidanzato per plagio e riduzione in schiavitù, anche se la ragazza è maggiorenne e se n’è andata con lui per liberissima scelta. In caso di relazioni omosessuali, poi, non ne parliamo proprio. E la stessa cosa per qualsiasi comportamento considerato impopolare dal senso comune: chiunque potrebbe denunciare qualsiasi associazione, partito, chiesa o gruppo, per aver “convinto” qualcuno a fare qualcosa che non andava a genio a qualcun altro, con i risultati che si possono immaginare.

No, grazie.

PRIMA si dimostra che c’è stato veramente un abuso, POI si condanna…

Lisa

moreno83

Il governo può fare tutte le leggi che vuole a difesa della persona, tutta via non può difendere le persone dalla propria scemenza, poiché anche questa rientra nell’esercizio delle proprie libertà. Ci possiamo fare ben poco se oltre a quelle donne costrette dalla loro cultura a vivere in una galera ambulante, si aggiungono pure delle idiote italiane che una volta convertitesi indossano il velo di propria sponte, il fatto è che ci vorrebbero più TSO

Ratio

E’ molto dura da mandar giu’ anche per me ma non posso che essere d’accordo con te. Mi auguro che siano molte le donne che hanno il coraggio di ribellarsi.

Giovanni Duovi

Ma nel calcio professionistico,si possono indossare catenine o ciondoli quando si sta in campo?

gano

credo proprio di no, ma per motivi di sicurezza personale (evitare che qualche avversario ci si attacchi, per sbaglio o intenzionalmente).
Anche quando ero cestista dilettante, l’arbitro faceva togliere le catenine a chi scendeva in campo, e ti parlo di 25 anni fa.

Lino

Onestamente penso che da un punto di vista pratico potrebbe essere un passo avanti. Perché così ci saranno partite tra giocatrici “velate” e quelle normali e tutti (compresi i tifosi musulmani) potranno rendersi conto di quanto sia ridicola la cosa e, soprattutto, del fatto che c’è un’alternativa.

Il passo successivo (lo so che ci vorrà molto tempo) è che una di queste giocatrici si rifiuti di portare il velo come le sue compagne di squadra o magari se lo tolga durante una partita.

Stefano Grassino

Aggiungo: con chi usa il bastone non si può andare di fioretto……ci siamo capiti? Rivolto ai quei veltroniani, pannelliani buonisti che girano nel sito.

gano

@stefano

(spero di non essere annoverato tra veltroniani, pannelliani e buonisti, che’ non mi sento nessun dei tre 🙂 ).

Il problema e’ che (per fortuna) l’Italia non e’ uno stato etico. Cosi’ come non puoi
a) obbligare un TdG a subire una trasfusione, anche se gli fa bene
b) obbligare un eroinomane a disintossicarsi, anche se gli fa bene
c) obbligare un obeso a dimagrire, anche se gli fa bene
etc. etc.

non puoi obbligare una donna (maggiorenne e capace di intendere e di volere, lo do per scontato) a ribellarsi al velo, al burka, alla reclusione domestica, etc.
Qualora esistano dei reati (maltrattamenti, sequestro, etc.), li puoi perseguire (anche d’ufficio, se il codice lo prevede). Altrimenti bisogna farsene una ragione.
Sono il primo io a riconoscere un limite enorme nella possibilita’ di fare qualcosa di concreto per migliorare (“migliorare” dal nostro punto di vista, ovviamente) lo stato delle donne segregate per motivi religiosi. Pero’, credimi, il rimedio sarebbe peggiore del male.

Mi dici dove sbaglio?

Dalila

Non sbagli, è che stranamente di casi cosi’ ce ne sono moltissimi in certe culture più di altre.

Non che il mondo occidentale sia privo di violenza e degradazione ma certe fasi primitive le abbiamo di certo superate e sarebbe auspicabile far notare ai simpatici ospiti che è da noi totalmente fuori questione (nonchè fuori legge) picchiare, coprire, infibulare, imporre…

Sandra

Si’, vero. La violenza, che sia fisica o psicologica, è reato. Ma ci vuole una denuncia, non la si puo’ dedurre. A me dà davvero fastidio il burqa, ma, anche se non cosi’ tanto, mi dà fastidio vedere ragazzine delle medie vestite da lolite. Eppure sono “libere” entrambe le categorie, ovvero, sono entrambe condizionate a vestirsi in modo tale da comunicare un messaggio sul proprio essere femmina.

Ci stiamo attaccando al problema del burqa perché in fondo sappiamo che la legge da noi non conta. Come se le musulmane con il semplice velo non fossero piu’ a rischio di quelle con il burqa, venendo da paesi, come dicevi tu, dove è pratica comune e accettata anche dalle donne che il marito le “corregga” picchiandole. E quelle con il velo sono molte di piu’. Basterebbe far rispettare la legge, controllare i bambini, che non siano picchiati o altro con seri controlli medico-psicologici, magari a scuola, che le donne ricevano assistenti sociali seri e preparati che le visitino a casa, e controllino. Che a tutte le segnalazioni venga dato seguito….Quel “basterebbe” pero’ è già un’ammissione di sconfitta.

bardhi

@ Sandra

A pura esercizio di logica, una ragazzina che si veste, si “sveste”, da Lolita, a prescindere dal perché, e piu libera di quella che si mette il chador, per il fatto semplice che la prima se cambia la moda o se li girano puo mettere il chador quando vuole la seconda non potrebbe mai svestirsi da Lolita, pena minima esclusione dalla sua comunità.

Dalila

Stavolta concordo più con bardhi.

L’una (moda) è sempre reversibile.
L’altra (non moda, imposta) no.

Sandra

mah, io penso che sia tutto relativo, per un adolescente l’esclusione dalla comunità dei compagni è altrettanto condizionante, infatti si vestono tutti allo stesso modo, e anche arrivando al ridicolo, né piu’ né meno di quello che fanno le ragazzine musulmane.
Anch’io come voi preferisco il condizionamento da moda occidentale a quello religioso islamico, pero’ mi pongo il dubbio: non è perché anch’io sono culturalmente condizionata a considerarlo normale?

paniscus

Sarà, ma io conosco una marea di donne (emancipate, moderne, istruite, lavoranti e quant’altro), che accettano quotidianamente, con rassegnazione deprimente, una situazione di disparità familiare pesantissima (relativamente agli impegni domestici, alle responsabilità comuni, all’accudimento dei figli, alla gestione della casa, alle rinunce personali, e quant’altro), che io personalmente non accetterei mai, e la considerano assolutamente normale.

O meglio, a parole si lamentano pure, ma di fatto non fanno niente per modificarla, al limite si accontentano di sfogarsi bofonchiando un po’ con altre donne, ma finisce lì.

Si limitano a dire che “a me è toccata la sorte di beccarmi un uomo che da quell’orecchio non ci sente proprio, e non c’è niente da fare”, al massimo recriminano che è tutta colpa della suocera che l’ha abituato male e ormai non ci si può fare più niente… e se qualche altra donna prova a scuoterle e a invitarle a farsi rispettare un po’ di più, reagiscono anche con stizza rancorosa, dicendo: “Seeeeh, parli bene tu che hai solo avuto la gran fortuna di avere un uomo che “ti aiuta”… ”

Se a queste donne, però, si domanda seriamente se quella situazione la accettano “per scelta” o la accettano “perché sono costrette”, non sanno rispondere: semplicemente, la accettano perché ci sono abituate, perché hanno sempre fatto così e tutto sommato vivono bene lo stesso, perché la madre ha insegnato loro a fare così, perché la sorella fa così, perché non hanno voglia di mettersi a litigare, perché sbattersi per cambiare farebbe più fatica.

Personalmente, non vedo alcuna differenza tra portare il velo “perché ormai ho sempre fatto così” e fare da serva casalinga al marito anche se si lavora fuori casa tutti e due, “perché ormai ho sempre fatto così”. Se deve essere perseguibile la prima, allora anche la seconda… 🙂

Lisa

Stefano Grassino

Caro gano il mio era un discorso rivolto in generale. Vedi, secondo me l’ospite è sacro ma se io vengo invitato a casa tua ho l’obbligo di tenere un comportamente educato. In poche parole se le mie tradizioni vanno a stridere con le tue, sono io che mi devo adattare. Nel momento in cui accampo la pretesa di farla da padrone in casa d’altri (es: se io, entrando in una chiesa, volessi togliere il crocifisso troverei giusto il risentimento del sacerdote) commetto un gesto che personalmente ritengo inaccettabile. Se poi, il padrone di casa, con molta sensibilità mi mette a mio agio per farmi un favore, va bene ma che non sia un obbligo. Purtroppo certe religioni e quella Mussulmana in particolare, si sentono in diritto di dettare legge, in qunto rappresentanti di dio, anzi, “del vero dio”. comprendi cosa voglio dire?

paniscus

“Caro gano il mio era un discorso rivolto in generale. Vedi, secondo me l’ospite è sacro ma se io vengo invitato a casa tua ho l’obbligo di tenere un comportamente educato. In poche parole se le mie tradizioni vanno a stridere con le tue, sono io che mi devo adattare. Nel momento in cui accampo la pretesa di farla da padrone in casa d’altri”

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Io però trovo assolutamente discutibile e pericolosa questa concezione secondo cui i musulmani dovrebbero sempre sentirsi “ospiti in casa d’altri”, e camminare sulle uova nella preoccupazione di non offendere le certezze della maggioranza e non turbare le abitudini dominanti.

Perché, casomai non ci aveste fatto caso, in Italia si sta ampiamente tentando di estendere questo giudizio a chiunque si discosti dalle usanze più diffuse e considerate socialmente normali (e in particolare, dal cattolicesimo): quante volte abbiamo sentito sbraitare che “in Italia c’è la religione cattolica e chi non je sta bene se ne torni al paese suo”, anche se il reprobo è di famiglia italiana da sempre?

Lisa

Fri

Fanno il paio con i calciatori (adulti e professionisti) che si fanno il segno della croce quando entrano in campo o fanno gol. Solo che queste sono ragazzine che non hanno possibilità di scelta e forse hanno tempo di cambiare idea (come dice Lino).

Fri

sara’, e allo stesso modo queste ragazzine lo fanno per avere la possibilita’ di giocare.

Sandra

Sono cosi’ ridicole … Materiali e tenute sportive si sono evoluti per dare maggiore comfort e libertà di movimento. Invece loro vogliono l’handicap, giocare con i pantaloni lunghi e una blusa, davvero ridicolo. Ma ve le immaginate che giocano contro le veloci brasiliane, le scarteranno come farebbero con dei paracarri. Si gioca per dare il meglio di sè, non per fornire uno spettacolo patetico.

Tra l’altro, non sarebbe ora che la fifa si modernizzasse? p.e. adottando la moviola, come per gli altri sport. E lasciando perdere ridicole tenute folcloristiche e/o religiose.

A proposito di giocatori in palandrana e strane divise, i mitici Monty Python:
http://www.youtube.com/watch?v=H4VRM8bMxwg

RobertoV

Mi stupisce che in questo paese dopo più di 30 anni di rivoluzione khomeinista delle ragazzine possano giocare a calcio, uno sport considerato prevalentemente “maschile” fino a non molto tempo fa anche qua da noi. Ritengo anch’io come Lino che la cosa “positiva” sarà che sarà evidente l’assurdità quando si confronteranno con altre squadre non velate ed anche le difficoltà che presenterà l’indossare un tale copricapo (e presumo che giocheranno anche coi pantaloni). Potranno vedere altre nazioni e fare confronti e chiedere asilo politico o comunque ci sarà qualcuna in più che aprirà gli occhi e cercherà di fare qualcosa in patria. Nell’atletica c’è la velocista del Bahrein Rakia Al-Gassra, un’atleta di discreto livello, che corre completamente coperta tranne il viso, coi pantaloni, però, abbastanza attilati. L’ho vista gareggiare a Doha con 43 °C, fosse stata una fondista sarebbe stato impossibile. Vent’anni fa quando ha iniziato a correre la forte mezzofondista algerina Boulmerka era stata criticata ed aveva ricevuto minacce dai fondamentalisti perchè correva in pantaloncini: adesso atlete marocchine ed algerine se ne vedono e sono vestite come le altre.
Qualche settimana fa mi è capitato di fare una carellata su oltre 600 canali satellitari e a parte l’aver scoperto che ci sono decine di canali cristiani ce ne sono tantissimi provenienti dal mondo arabo ed ho visto tante donne (anche come intervistatrici) vestite all’occidentale o comunque senza velo (nessuna col velo integrale), la stessa cosa succede con le donne dell’aristocrazia o dell’alta borghesia araba: evidentemente i fondamentalisti riescono ad imporre le loro regole solo al popolo di serie B, cioè sono forti con i deboli.

Stefano Grassino

@ Sandra

In un paese dove non interessa a nessuno o quasi il fatto che ci siano 1200 morti all’anno sul lavoro per negligenza, cosa vuoi che importi se una donna, per di più di razza inferiore, venga menata quando anche da noi la violenza domestica è ancora ampiamente diffusa? Una classe politica che si occupa solo delle poltrone sino nei più piccoli comuni, pensando all’interesse personale seguito da quello dei propri familiari, degli amici e degli amici degli amici, che dimentica in fretta i caduti per mafia vuoi che crei una struttura sociale come nei paesei Scandinavi? Sogni senza speranza, cara Sandra almeno fino al giorno che non avremo il coraggio……………..e qui mi devo fermare.

Soqquadro

Io farei anche notare che in queste situazioni anche la struttura sociale dei Paesi Scandinavi ha “toppato”… il caso di Malmoe in Svezia è emblematico.

Sandra

E’ vero, del resto i partiti “tradizionali” stanno riscuotendo crescente successo proprio nei paesi storicamente di accoglienza. Qualcosa non ha funzionato, la tolleranza socialista – senza controlli e senza buon senso – non poteva funzionare. Accogliere cosi’ tante persone di cultura radicalmente diversa, con sussidi e quartieri per emigrati in periferia, non funziona.

Stefano, ho trovato questo video sulla notizia:
http://rt.com/Top_News/2010-05-04/anti-semitic-attacks-sweden.html

Sandra

> fino al giorno che non avremo il coraggio……..e qui mi devo fermare.

volevi dire della disperazione?? tranquillo (si fa per dire), ci arriveremo.

Soqquadro

Malmoe (Svezia): http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_05/salom_malmo_ghetto_ribelle_6798593c-3938-11de-ab3d-00144f02aabc.shtml

La Settimana Scorsa: (La Stampa):
Il sobborgo Rosengaard di Malmö è ancora una volta teatro di violente sommosse da parte di giovani immigrati, stipati in questo ghetto che ghetto proprio non è, dato che tutti abitano in abitazioni decorose, dotate di ogni confort, dai bagni in maiolica alle cucine completamente arredate. Tutto pagato dal Comune.
Nella notte fra mercoledì e giovedì, una turba di giovani indossanti passamontagna e maschere di vario tipo ha preso d’assalto scuole, autovetture, chioschi e cassonetti, dando alle fiamme tutto ciò che trovava sulla propria strada.
Dopo la mezzanotte si è aggiunto un gruppo ancor piú consistente di giovani immigrati che ha continuato l’opera di distruzione su vasta scala. I vigili del fuoco accorsi per domare gli incendi sono stati accolti a sassate e contro di loro sono stati sparati dei razzi. Una pattuglia di polizia che è stata inviata per proteggere i pompieri è stata fatta segno al lancio di oggetti di gni tipo e ha dovuto immediatamente chiamare rinforzi. Soltanto dopo aver arrestato alcuni dei capi, si è potuta placare, almeno temporaneamente la sommossa.
I giovani fermati, quasi tutti sotto l’effetto di droghe, hanno spiegato che l’azione scatenata nella notte era una vendetta per l’arresto arbitrario di un loro compagno, eseguito dalla polizia svedese il giorno prima. Sono occorse parecchie ore per spegnere gli incendi e per rimuovere i relitti delle auto incendiate o distrutte. Una testimone oculare ha detto: «Ho paura. Stanotte bruciava dappertutto, specialmente lungo la via Ramel dove abito. Ho visto tutto dal balcone e non ho il coraggio di scendere in strada nei prossimi giorni».
Quando pareva che la sommossa fosse finita, è ricominciato, nel pomeriggio di ieri, giovedì, l’attacco agli edifici, con il lancio di materiale incendiario. Questa volta fuoco e fiamme si potevano vedere fin dal centro di Malmö e centinaia di agenti antisommossa sono stati inviati nella zona.
Un portavoce della polizia ha riferito, alla televisione svedese, che altri gruppi, provenienti da città e centri vicini, si sono aggiunti ai dimostranti. Non si esclude l’ipotesi che la rivolta sia stata organizzata da elementi esterni, forse addirittura dall’estero, probabilmente di ispirazione islamica, per creare disordine in questa città svedese dove un terzo dei 278.000 abitanti sono stranieri e 60.000 di essi sono musulmani provenienti soprattutto dai Balcani e dal Maghreb. La maggioranza di questi giovani non ha finito la scuola e stenta a trovare un lavoro. Oppure non vuole abbassarsi a svolgere mansioni umili. Come ci dice uno di essi quando gli domandiamo perché «protesti in quel modo» senza motivi. «Vogliamo tutto e subito. Come gli svedesi, altrimenti sfasceremo tutte le loro belle cose».

Svedesi non islamici, ebrei, gay stanno abbandonando interi quartieri della città.

Soqquadro

PS: In Svezia tutta:
La società svedese affiliata al canale televisivo americano Comedy Central ha deciso di non trasmettere due discussi episodi del popolare cartone animato South Park in cui Maometto appare travestito da orso. Lo riporta il sito Icenews. «Comedy Central ha deciso di non mandare in onda in Svezia questi due episodi di South Park. È una decisione che abbiamo preso con molta difficoltà. Comedy Central crede fortemente nella libertà di espressione», è scritto in un comunicato del network. «Tuttavia – prosegue la nota – la sicurezza dei nostri impiegati è la nostra priorità ed è per questo che abbiamo deciso di prendere queste misure precauzionali»

Quando una tennista israeliana ha dovuto giocare una partita contro un’atleta svedese, l’incontro si è dovuto svolgere a porte chiuse, per non incorrere nella rabbia dei signori di cui sopra che lo volevano vietare e non sono stati accontentati….

(Ho letto da qualche parte, ma nn ho la fonte, mi dispiace, che sia in Svezia che in Norvegia stanno iniziando fenomeni di stupro etnico ai danni delle donne di aspetto “nativo scandinavo”)

Soqquadro

Ma a nessuno è venuto da domandarsi perchè in tutta Europa c’è un dibattito sull’islam così infuocato e perchè i partiti dalle posizioni anti-islamiche stanno montando in tutte le isole di laicità e tolleranza? La Svizzera boccia i minareti con un referendum promosso dalla destra e osteggiato dalla sinistra, la Danimarca vuole imitarla e così la Francia, il Belgio vieta il Burqa e la Francia è sulla stessa linea, in Olanda è il partito di Wilders che si aspetta la vittoria tra un mese… mentre una città nella pacifissima Svezia è in fiamme a settimane alterne. Tutti Paesi che hanno in comune una consolidata cultura di laicità e tollleranza, e una presenza islamica numericamente significativa… Dobbiamo pensare che Francesi, Olandesi, Danesi, Svizzeri, Belgi abbiamo dato all’improvviso di matto e tutti insieme, oppure…?

Sandra

Si’ ma adesso che si fa? Chiaro che non si puo’ integrare democrazia con teocrazia, ormai è ovvio che si è sbagliato su tutta la linea, ho letto qualcosa di questi stupri etnici, ed è spaventoso, è come aver adottato un cagnolino e accorgersi di aver cresciuto un lupo.

Stefano Grassino

Bè Sandra, a mali estremi, estremi rimedi. Quando ti trovi tua figlia stuprata e tuo figlio accoltellato, vedi come le chiacchere finiscono e si passa ai fatti. L’essere umano impara subito ad uccidere. E’ questa la cosa che in diecimila anni di storia abbiamo saputo fare meglio di ogno altra cosa. Il dolore accieca ed i nostri libri di filosofia e pedagogia lasciano presto il posto alle armi. Non si dovrebbe arrivare a questo se si avesse l’intelligenza di capire subito e mettere un altolà immediato. Purtroppo credo sia troppo tardi. Aspettiamoci il peggio e credo che sarà uno scontro durissimo. Loro faranno attentati e noi risponderemo con la caccia alle streghe. Rischiamo un grande bagno di sangue, grazie all’insipienza di ignavi governanti.

Stefano Grassino

Chi scherza con il fuoco alla fine si brucia……no ma state tranquilli che tra poco in Svezia chiameranno l’essere più intelligente del mondo, il grande, l’immenso, il “supremo” premio Nobel della super intellighentia mondiale “”” Valterrrr Veltoniiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!””” Alleluiaaaaaaaaa, Alleluiaaaaaa !!!!!!!!! Gloria nell’alto dei cieli e lumi negli atenei di mezzo mondo. Ma quale polizia antisommossa. Lui ed il “non violento PPPPannellaaaaaa” !!!!!!!!! sistemeranno tutto, mentre noi ci troveremo un coltello in pancia. Mi dispiace cari ma io se fossi in Olanda saprei per chi votare.

Sandra

Van Veltrounen??

Ma dai, veltroni è un perdente totale…. a proposito, Stefano, dimmi un po’, ma secondo te di che domanda aveva davvero paura quel seppiolone di d’alema per inscenare quella caciara con sallusti l’altra sera?

Emilio Gargiulo

Troppo calcio e poco fosforo.
Troppa partita doppia e poca partita.
(anche per le povere ragazze nate in un paese sfortunato).

Barbara

E’ davvero perché i giovani vogliono tutto e subito, perché davvero non hanno pari opportunità di accesso ai lavori migliori riservati agli svedesi, o non sarà che vengono spinti dai fondamentalisti coranici che vorrebbero realmente impossessarsi dei nostri paesi?

paniscus

Come se non ci fossero europeissimi cristianissimi integratissimi, che pensano davvero che “la ragazza con la minigonna se l’è cercata”, e che lo dichiarano tranquillamente in pubblico…

LIsa

Stefano Grassino

Lisaaaaaa !!!! Qui nessuno difende l’integralismo religioso. Sbaglio (correggimi se lo faccio) o stai mettendo in bocca agli altri cose che non dicono? Una cosa è comunque trattare con il mondo cristiano addomesticato dal pensiero moderno, un conto è trattare con l’integralismo mussulmano in dietro di sette secoli. Ti sfido a trovare un cattolico pronto a farsi saltare in aria per il papa e che cavolo………………

Sandra

Si’ hai ragione, era un paesino del sud solidale con questi bravi giovani e dava la colpa alla svergognata in minigonna.
Pero’ qui è parecchio diverso, sono ragazzi frustrati socialmente, con un disagio psicologico di sentirsi stranieri, al massimo di testosterone, ai quali il capo spirituale della religione a cui si affidano come elemento identitario legittima lo stupro sulla donna del “nemico”!
Ho trovato qualcosa su queste notizie, non so quanto sia propaganda di destra, alcuni erano chiaramente xenofobi, non si puo’ negare che le bande, da sempre, hanno nella violenza sulle donne una specie di rito. Ecco, non è che l’idea che le ragazze occidentali siano target per cerimonie di iniziazione mi lasci tranquilla.
Poi c’e’ la “complicazione” della convivenza con gli ebrei, per cui non si puo’ parlare di olocausto (c’e’ quella signora del video che come superstite andava nelle scuole, ma ora non puo’ piu’ farlo), e poi quella degli omosessuali. Non deve essere bello per uno svedese svegliarsi e rendersi conto di aver hamas sotto casa.
Abbiamo conquistato la libertà di stampa e dei costumi: è giusto che per rispetto a una religione noi non si rispetti i nostri stessi diritti?

Stefano Grassino

@ Sandra

Ti prego Sandra, si avvicina l’ora di cena……….non mi parlare dell’essere più infido, viscido, arrogante, destroide e fascistello (non fascista) salvaSilvio che mai ci sia stato in giro.

libero

Un compromesso sul velo ?
E’ un piccolissimo progresso, meglio poco che niente.

lacrime e sangue

Mi fa piacere vedere che anche chi mi criticava, mi definiva razzista – no, quello non ha ancora scritto stasera – ha cominciato ad accorgersi che l’islam è incompatibile con la democrazia europea.

Comunque è troppo tardi: i politici hanno già deciso di cedere all’islam.

Stefano Grassino

Calmo, i politici sono una cosa, i cittadini un’altra. Luigi XVI° e lo Zar con tutti i mandarini credevano di essere intoccabili. Ricordati la fine che hanno fatto. Ancora un pò e se questi la mettono sulla violenza non pensare che le risposte mancheranno. Wilt Chamberlain credeva fortemente nella pace e con lui il suo paese fino a che non arrivarono in testa agli Inglesi le bombe Tedesche. Fu allora che lo mandarono a casa e scelsero alla guida del paese un uomo forte e deciso come Winston Spencer Churchill. Siamo tutti pacifici fino a che nessuno ci fà del male ma come ho detto prima, siamo bravissimi ad imparare subito l’arte della guerra.

Soqquadro

I governanti si, il popolo no. L’Europa sta dimostrando che ove vi siano partiti liberali che si oppongono a questo e difendono i diritti di donne e gay stravincono. Dove non ci sono partiti liberali che solo si oppongono strasbattendosene di donne e gay stravincono pure loro (vedi la Lega in ambienti tradizionalmente “rossi” come il Piemonte).Se la sinistra si sveglia, ha la possibilità di riguadagnare il territorio, e la gente. E magari di riaprire il dibattito sulle Pari Opportunità ed i Diritti Civili. Altrimenti…. no. Per quanto riguarda il caso italiano, sprofonderemo sempre più nel baratro cattoberlusconiano con la camicia verde… e ci toccherà chiedere asilo alla destra olandese, che è più a sinistra della sinistra italiana. E io, generalmente, faccio parte dei disprezzatissimi pannelliani.

Stefano Grassino

La sinistra non esiste più. Ci è rimasto solo pannella. Bella roba è. Bel destabilizzatore che ha rovinato il nostro paese. Caro ci è costato dirgli grazie per il divorzio e l’aborto la sua svolta berlusconiana.

Soqquadro

PS: Non era forse Lincoln a sostenere che quando i governanti non sanno più essere giusti, il popolo ha diritto a rivoltarsi? Parigi in fiamme e poi Sarkozy, violenza in Olanda e Wilders vola, in Regno Unito pare riavranno lo scettro i Conservatori…. vediamo cosa succede in Svezia, prima di abbandonarci alla disperazione.
(Intanto magari i politici di sinistra di tutta Europa, e magari soprattutto i nostri, si fanno due domande, le risposte, ci sono già)

Stefano Grassino

Ma di quale sinistra parli? Dov’è la sinistra? Soprattutto dove sono i cervelli? Io preferisco uno statista di destra intelligente ad un uomo di sinistra che fà un errore dietro l’altro. Tra l’altro spiegami una cosa: in italia, di serio, cosa c’è. A destra nulla a sinistra nulla al centro meno che mai. Il sindacato fà piangere e la maggior parte degli italiani vive nell’incoscienza più profonda. Due sole volte ci siamo riscattati: con il risorgimento e con la resistenza; esigue minoranze che sono comunque riuscite a fare qualcosa perchè appoggiate da forze esterne. Ciao.

Soqquadro

Guarda che io sono d’accordo con te. La mia era un’analisi politica generale. Per quanto riguarda l’Italia consideravo solo che la destra che abbiamo è alquanto “imbarazzante”, quindi la situazione che si presenta è piuttosto triste. In soldoni: non ce l’abbiamo un Wilders, noi. E nella destra nostrana, comunque non potrebbe nemmeno nascere…. magari se la sinistra si riformasse, potrebbe apparire lì, ma so benissimo di parlare per utopie.

bruno dei

Sì, dai, e poi introduciamo l’ora di preghiera prima della partita, e insieme agli spogliatoi facciamo in ogni campo una chiesa cattolica e una moschea, mettiamoci il muezzin e il prete, distribuiamo ostie per il corpo di cristo e mettiamo bussole per pregare, non sia mai, nella giusta direzione, se no allah si offende. E infine smettiamo pure di giocare, che se la vedano tra loro, dio e allah… e vinca il migliore!

Gérard

E la prova ( se ne fosse ancora bisogno ) che il velo è la bandiera dell’ Islamismo

Stefano Grassino

@ Sandra

Abbiamo conquistato la libertà di stampa e dei costumi: è giusto che per rispetto a una religione noi non si rispetti i nostri stessi diritti?

Che poi è lo stesso principio della legittima difesa. Non voglio uccidere nessuno ma se vengo messo con le spalle al muro, perchè io innocente debbo morire?
Hai mai visto il film Gordon di Kartoum? conoscerai certamente la storia. Quei poveracci che come i vandeani, vittime del loro oscurantismo si fecero trascinare dal fanatismo religioso, andarono a distruggere una città facendo ripiombare uno stato nella pestilenza. Se tu fossi stata nella possibilità di impedire quel massacro con un’altro massacro, non avresti potuto, anche volendo, esimerti dal farlo.

Sandra

Insomma, ci dobbiamo arrendere all’evidenza storica che non siamo altro che stupidi scimmioni, e che i diritti sono un lusso coltivato per poche decine d’anni in zone privilegiate della terra, ma che tutto sta per tornare come prima, come per la maggioranza dell’umanità. Credo che a questo punto mi concedero’ almeno il lusso di un caffe’ ….

Stefano Grassino

Non hò molta stima di noi stessi, l’avrai compreso. Credo solo nel libero pensiero ed una rondine non fà mai primavera. Ma sì…..un buon caffè, la mia Sonia sottobraccio, due amici sinceri e soffio di vento sulle nostre teste.

sabre03

E’ giusto che per rispetto a una religione noi non si rispetti i nostri stessi diritti?

Non è giusto perchè NON è la religione X in quanto tale a dover essere rispettata ma i suoi contenuti.
I nostri diritti di cittadini di una democrazia laica e costituzionale sono il metro di misura di quella religione X e del comportamento dei suoi adepti….

Un esempio:
Se la religione X prevede l’omicidio dell’ateo, , non possiamo perdonare l’assassino per tutta una serie di giustificazioni “religiose”….(ammesso che valga il principio della libertà di religione in astratto ossia senza ricomprenderlo nell’ordinamento che ci siamo dati)

Vuoi far parte della nostra società? Devi necessariamente accettare dei compromessi perchè il confronto e la mediazione che ne deriva è alla base del nostro vivere civile.
Non accetti perchè il tuo Dio non te lo consente?
C.azzi tuoi….

il punto è che in un rapporto con altri diversamente credenti ed atei il TUO DIO scende dal piedistallo…. in altri termini NON è parte dell’accordo ma lo sei TU. ACCETTI che il tuo DIO sia declassato ad uno dei tanti?
E’ una conquista atea e forse per questo non la si comprende appieno anche negli ambienti cristiani.

Sandra

Si’ pero’ è una lama a doppio taglio, se pensi al discorso leghista delle radici cristiane, e il tuo discorso lo si puo’ ribaltare.
“Vuoi far parte della nostra società? Devi necessariamente accettare dei compromessi perchè il confronto e la mediazione che ne deriva è alla base del nostro vivere civile.
Non accetti perchè il tuo ateismo non te lo consente?
C.azzi tuoi….”

Se facciamo un discorso di assimilazione “culturale” – che nell’impossibilità dei musulmani di accettare i compromessi eccetera equivale al loro allontanamento dalle democrazie occidentali – ricaviamo che noi atei italiani siamo nel paese sbagliato. A me sembra proprio che tra la richiesta di togliere i crocifisso dalle scuole e di indossare il burqa, lo spazio sia molto esiguo se lo si mette sul piano dell’integrazione.

Che si fa, si limita la libertà di espressione, di abbigliamento, per paura di derive? Si fa della censura preventiva? E poi, dove ci fermiamo?

sabre03

NO.

Noi nel 1948 ABBIAMO accettato dei compromessi. Di più, il compromesso
stesso è COSA NOSTRA ossia frutto della radice culturale atea.
Non avendo nessun riferimento esterno noi costuiamo la nostra etica CON GLI ALTRI la dove il credente la trova già scritta dal suo DIO (!!)
Il credente declina la sua Verità al singolare e lo ha fatto da sempre
IO sono e se tu vuoi essere con me lo fai alle mie condizioni o ti ghettizzo, al limite ti uccido per legittima difesa dell’esistente.
La costituzione laica democratica e repubblicana arriva dopo anni di lotte perchè il nostro modello di etica prevalesse e fosse accettato almeno dai cattolici costituenti.
L’islam non accetta il compromesso per SUA ammissione non per mia libera interpretazione dei fatti. Si pone esso stesso al di fuori….

laverdure

E’ come uno di quei paradossi logici che tolsero il sonno a bertrand Russell e ad
altri filosofi,matematici e logici.
Certuni vogliono spingere la tolleranza al punto di tollerare tutto,compresa l’intolleranza (che e’ tipica dell’islam e delle altre religioni).
Ma se accettiamo l’intolleranza non c’e motivo per non essere intolleranti anche noi e
respingere le fisime di islam e soci, e cosi via.
L’unico modo di uscire da questa spirale infernale sarebbe rinunciare a seguire
ciecamente le questioni di principio,qualunque esse siano ,e usare il buonsenso.
Ma cosi dovremmo rinunciare a nasconderci dietro pompose dichiarazioni e assumerci
delle responsabilita,e chi lo vuole fare?

Barbara

Proprio oggi parlavano della multa di Novara su Rai3. Ospite la Sig.ra Rivera, una mussulmana vestita all’occidentale… il succo era: non si possono liberare le donne con una punizione, tutti questi Burqa non ci sono (ancora dico io), ci sono donne che non l’hanno mai indossato e poi per scelta, frutto di un percorso spirituale, hanno iniziato ad indossarlo, non si può negare loro questa libertà. Solo un telespettatore ha telefonato dicendo: io sono di centro sinistra ma sono stufo di queste persone che vogliono impadronirsi degli autobus, devono rispettare la legge italiana. Sì, perché pare che oltre al velo, la brava islamica debba anche chiedere tot metri di spazio intorno a lei. Sarà sempre peggio.

Soqquadro

Cosa c’è di meglio, per far accettare il burqa, di una DONNA vestita all’occidentale? Ma davvero qualcuno pensa che qualunque esponente di religioni di massa non conosca le più elementari dinamiche pubblicitarie? Che poi, questa tale Rivera ha rovesciato la realtà due volte in due frasi: prima parla di liberazione della donna (quindi ammette che il burqa è uno strumento oppressivo), poi dichiara che è una libera scelta. “Dissimulazione per ottenere ciò che si vuole”, si chiama (ha anche un nome tecnico, ma il mio arabo è più che imbarazzante).
A me pare che la dichiarazione radiofonica del marito “non la farò più uscire di casa” sia più che esauriente…

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