Atei del mondo arabo unitevi

In molti paesi arabi l’ateismo è fuorilegge; in alcuni l’apostasia è punita con la morte. La propria incredulità non può essere pubblicamente sbandierata, ma internet assicura la possibilità di confrontarsi con altri atei arabofoni. E’ nato così el7ad.com (trascrizione fonetica di ilhad, ‘ateismo’), l’Arab Atheists Network, che racccoglie ormai quasi 15.000 utenti. Ne ha scritto il settimanale tedesco Die Zeit, sottolineando come alle discussioni sul forum partecipino anche donne, e come il sito sia frequentemente oggetto di attacchi informatici da parte di islamisti. Che evidentemente non hanno molto apprezzato la novità: anche le minacce esplicite non mancano.

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52 commenti

Flavio

Penso che molti di loro possano capire quanto meno l’inglese!

Manlio Padovan

Io ho aperto la pagina, proprio per complimentarmi ed incoraggiarli; ma dato che il sito è tutto in arabo non capisco dove sia il punto in cui inserire il mio messaggio, magari in italiano…

Sailor-Sun

Parlare con atei cresciuti in ambiente islamico sarebbe interessante, si potrebbe discutere di religione e di tutte le atrocità coraniche senza rischio di decapitazione… lo scambio culturale sarebbe enorme.

crebs

Penso che ci siano argomenti più interessanti, a meno che “discutere di religione e di tutte le atrocità coraniche…” non debba intendersi come “discutere di quali sono i mezzi migliori per mostrare chiaramente a tutti come le religioni siano senza senso e come la religione dell’islam sia piena di atrocità, come quasi tutte le altre”

Credo che siamo in un momento molto favorevole per mostrare in tutto il mondo quanto sopra; credo altresì che ne discuteremo presto in un nuovo post per commentare questa notizia:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/05/08/news/benedetto_8maggio-3910661/

gano

Visto che – notoriamente – gli atei abbondano nelle fasce meglio istruite della popolazione, è probabile che gli apostati arabi conoscano l’inglese.

nemo

Penso che rimarranno inorriditi nello scoprire gli sforzi che l’Italia sta compiendo per trasformarsi completamente in uno stato confessionale.

Barbara

Hai ragione. Però chissà, magari si prendono anche la responsabilità di parlare dei loro.

Barbara

Ho provato ad entrare sul sito, ma a parte qualche nickname in inglese è tutto in arabo!

Billy Belial

La UAAR potrebbe contattare gli admin del portale per un gemellaggio, uno scambio di banner e magari mettersi daccordo per tradurre alcuni articoli di questo sito dall’italiano all’inglese da postare lì, e tradurne altri dall’arabo all’inglese da postare qui, ma anche invitare gli utenti arabi a pubblicare commenti (anche in inglese) alle news…

Le possibilità sono infinite, la UAAR deve fare di tutto

Stefano Grassino

“Le possibilità sono infinite, la UAAR deve fare di tutto”

Calmi…….un passo alla volta. Per il momento credo sia meglio istruire singole persone per un contatto preventivo che muoversi ufficialmente. Andiamoci piano; l’euforia è una cattiva consigliera.

CosmoGioia unGiorno

quanto coraggio ci vuole. Le sedi UAAR sono ben raggiungibili e non godono di protezioni nelle alte sfere, a volto aperto penso si rischi un pochetto. I nemici di quel sito e delle idee che veicola non sono leghisti, sono un po’ peggio. Considerando poi il tenore delle affermazioni che vengono fuori da alcuni dei nostri commenti, non dubito che se sia bastata una vignetta a scatenare un putiferio, queste potrebbero fare di peggio. Non che io voglia fare il drammatico ma chi se la sente di rischiare il sangue per una causa che in certi paesi richiederà decenni e forse secoli a maturare?
Comunque io sono un semplice lettore/commentatore e quindi rischio ben poco di diventare martire. Chi invece è in prima linea dovrebbe quantomeno farci un pensierino.

CosmoGioia unGiorno

però si, è una visione pessimistica. Quella ottimistica la tirerò fuori quando sarò nel mood

Red Passion

Oddio che paura …. Ma fammi il favore! Se ogni volta che devi dire quello che pensi preferisci guardarti attorno per capire se qualcuno può farti la bua, beh sappi che la bua te l’ha gia fatta: Si chiama terrore! Ricordati che ci sono persone che vanno al gay pride in nazioni dove l’omosessualità è un reato punito severamente, a volte rischiando davvero di grosso, altro che qualche minaccia per aver parlato con gli amici atei dei paesi islamici.

rolling stone

@ coraggioso Red Passion
vorrei vedere te al posto di quel „Mohamed“ che (come scrive lo Zeit) ha voluto aprire un “Giornale dell’Ateismo” poggiandosi dall’esterno, tramite un altro server, sul forum el7ad.
La Dschihad elettronica lo ha intercettato immediatamente ed ha pubblicato in internet il suo nome completo ed il suo indirizzo a Berlino.
Scrivi anche a lui, come a CosmoGioia: “Oddio che paura …. Ma fammi il favore!”

Paul Manoni

@Stefano Grassino
Ste’, i discorsi di “Red Passion” e “CosmoGioia unGiorno”, non fanno una piega. Se rimaniamo noi, rintanati nei nostri timori, quel manipolo di 15000 eroi nel modo arabo, non riusciranno mai a sviluppare i mezzi con i quali sara’ possibile un cambiamento. Sono piu’ che allineato alle posizioni della maggioranza dei lettori di questo blog…Occorre dare il massimo sostegno ai pochissimi arabi che si avvicinano alla non credenza.
Basterebbe mantenere i contatti, scambiare opinioni e dargli consigli utili per eventuali iniziative internazionale. l’IHEU o l’FHE, altrimenti che ci stanno a fare!?
Io personalmente ritengo che se oggi ammazzano qualcuno per una vignetta, domani la stessa vignetta, dobbiamo dipingerla in gigantografia sui muri delle nostre citta’. “Fight fire, with fire” (combatti il fuoco con il fuoco). A qualcuno sembrera’ una posizione un tantino esagerata o sopra le righe, ma ritengo che certi problemi non potranno mai trovare la via della soluzione con la titubanza, con il timore di offendere qualcuno o peggio ancora, subendo, tollerando i loro capricci e assecondandoli in tutto.

Red Passion

@ Rolling stones
Premetto che non sono un temerario, un attaccabrighe o un esaltato. Ma nella mia vita, per carattere, non ho mai permesso due cose: farmi zittire dal prepotente di turno e voltarmi da un altra parte nel vedere un’ingiustizia. Anche quando si è trattato di avere a che fare con gente poco raccomandabile. Solo in questo modo posso vivere sereno con me stesso. Rischio la vita? Beh, per quanto non abbia voglia di andarmene presto, prima o poi dovrà accadere. E allora preferisco vivere in pace con la mia coscienza. Io non pretendo che tutti si comportino come me, ci mancherebbe, è una questione di indole, ma non si può neanche voltare lo sguardo da un’altra parte. Si possono fare tante cose senza esporsi in primissima persona. Sono d’accordo che si debba essere razionali, ma anche fermi e decisi sui propri principi e fare muro collettivo di fronte alla violenza ed alla prepotenza. Se oggi, in Europa, a differenza che nei paesi arabi, possiamo permetterci di organizzare associazioni come l’UAAR senza grandi ripercussioni lo dobbiamo a chi nei secoli passati ha sfidato la chiesa cattolica (mica l’integralista di turno) a volte pagando in prima persona (vedi Giordano Bruno) altre volte portando a casa delle conquiste. Che sono tali se sono sono collettive, ma per farlo deve essere chiara una cosa: non dobbiamo permettere a nessuno, ma proprio a nessuno, di imporci il suo volere con la forza del terrore, altrimenti questo qualcuno dimostrerà a noi e agli altri di avere ragione ad utilizzare quei metodi
I terroristi ed i fanatici usano la violenza e la paura della medesima come arma, ma quest’arma risulta essere spuntata se dall’altra parte non ha l’effetto che loro sperano.
E poi, troppo comodo prendersela con le prepotenze della chiesa cattolica in un’area geografica (l’Europa) ed in un tempo storico (il nostro) in cui non si rischia nulla. L’islam fondamentalista è un pericolo superiore? Beh ci sono situazioni in cui si può scherzare (come in Italia) e ci va bene, ed altre in cui non si può fare. Ma sono quest’ultime che ci fanno capire quanto ci “crediamo” in quello che diciamo. Altrimenti … parole, parole, parole ….

CosmoGioia unGiorno

@Red Passion
ma guarda prego vai allora, perchè non ci mostri il tuo coraggio andando a parlottare e ad affermare i tuoi principi in una delle tante battaglie nelle quali l’arma primaria è quella da taglio o da fuoco. Come dici tu, in italia si può scherzare, ed è anche per questo che puoi permetterti con tanta libertà di fare il pettoluto. In tanti posti però…non dureresti a lungo 😉

Io onestamente ho altre priorità ma se ti va tanto di farti ammazzare prego, ci sono tanti posti nel mondo nei quali puoi andare ad affermare i tuoi principi ed in modo molto più sensato(e anche più rischioso). I martiri della nostra causa, caro Red Passion, sono diventati tali perchè di questa ne avevano fatto una ragione di vita. Restano esempi illustri(Galileo) di martiri piegati, ma non spezzati, il cui contributo è stato direi importante, o no? 🙂 Ma nella vita si attribuiscono delle priorità, ognuno ha le sue e per quanto mi riguarda penso che sia molto più produttivo migliorare la situazione occidentale, che darà poi esempio a quella orientale.

CosmoGioia unGiorno

comunque, sia chiaro che la penso come Grassino: una via di mezzo, sostegno al loro sito e coraggio ma senza troppi clamori.

Ivano

Invece credo che sia un dovere da parte dell’Uaar, appoggiare quesot movimento nascente per dare loro coraggio e far sì che anche da quelle parti l’ateismo si diffonda portando finalmente quella civiltà che non hanno.

Angela

Non penso proprio che se sosteniamo questi “fratelli” che hanno sentito il bisogno di venire allo scoperto, sapendo cosa rischiano, ci possa succedere chissà cosa di tanto terribile. Ritengo, invece, che il pericolo maggiore per noi sia rappresentato dal fondamentalismo cattolico. Ve lo immaginate cosa si scatenerebbe in Italia se la Grande Camera della Corte Eurepea dei Diritti dell’Uomo dovesse confermare la sentenza contro i crocifissi nelle scuole?
comunque sono contenta di sapere che anche nei paesi arabi si stia svegliando il libero pensiero e mi sento vicina a queste coraggiosissime persone.

Stefano Grassino

Ripeto: un conto è abbandonare un movimento a se stesso, un conto è andarci con i piedi di piombo. Personalmente ritengo sia propenso fare ciò che è umanamente e tecnicamente possibile. Se l’uaar non ha i milioni (come non ha) per fare una campagne nazionale d’informazione sulle nostre attività, è inutile dire “dovremo”. Non si va in guerra con l’esaltazione ma con la ragione ed un freddo calcolo su ogni mossa da fare.

Claudio Diagora

Meritano tutta la nostra considerazione e incoraggiamento, tenuto conto che partono con almeno mezzo millennio di svantaggio rispetto a noi…

Ratio

Trovo ammirevole il loro coraggio, penso comunque che si trovino in paesi occidentali perché non credo che le autorità dei paesi musulmani consentano di parlare apertamente di ateismo.
Ayaan Hirsi Alì vive in USA sotto protezione ed è una delle poche persone che hanno avuto il coraggio di dichiarare pubblicamente il loro ateismo.
Certo sarebbe interessante qualche scambio di idee con loro.

POPPER

Essere ateo per me è un diritto naturale, inalienabile e non negoziabile e ovunque nel mondo esistono moltissimi atei che hanno tutto il diritto di manifestare le proprie convinzioni, a qualunque popolo appartengano; purtroppo alcuni di questi popoli sono ostili al loro interno verso gli atei, un po’ come qui in Italia ma in forma pià talebana e in violazione di ogni diritto umano perchè usano la tirtura e la pena di morte, quindi, benvenga ogni gemellaggio con questi ateiamici in loro solidarietà.

E’ chiaro che le autorità arabe non hanno scrupoli di coscienza a torturare, perseguitare e ammazzare questi nostri ateiamici in nome di allah, quindi questi nostri amici atei immagino siano sia coraggiosi che prudenti nel manifestare convinzioni proibite.

Sarà anche scontato ma ripeto: la religione islamica e cattolica, se potessero, eliminerebbero gli atei, gli omosessuali e alla fine si farebbero ancora la guerra tra loro in nome dello stesso unico dio.

maxalber

Più o meno come qui, no?
Anche qui abbiamo terroristi cristiani che minacciano, assaltano e vandalizzano chi non la pensa come loro.
E in questo sito abbiamo i loro fiancheggiatori che trollano.

stefano f.

sono sicuramente persone molto coraggiose.
da quelle parti si rischia la galera e anche la morte con l’accusa di apostasia.

libero

Sarebbe interessante sapere di quali paesi arabi sono i partecipanti al forum ateo arabo, penso ai paesi arabi più moderati.

stefano f.

esistono paesi arabi veramente moderati? 😉 Turchia a parte dove l’apostasia è comunque considerata reato.

Flaviana

La Turchia non e’ un Paese arabo, ed ha una storia laica , anche se in parte alle spalle

Vinicio

Ho postato altre volte questo sito ( in italiano ) :
..è, islam apostata. Andate a visitarlo ….

Paul Manoni

Ottimo. Grazie mille.
Un sito davvero molto interessante, che aiuterebbe molto anche noi non credenti a capire meglio l’islam.
Ciao

Giovanni Duovi

faith freedom è la creatura di Ali Sina (ma non solo lui)

Nel mondo arabo l’apostata per eccellenza è Wafa Sultan.

Se invece vi chiedete da dove vengano la maggior parte degli atei arabi la risposta è semplice: l’iran (che proprio arabo non è). Gli arabi dei paesi del golfo se ne guardano bene dal manifestare la propria apostasia,chiedete a chi c’è stato.

Tino

Appunto si tratta di atei persiani (e non arabi) ma che vivono in occidente in particolare nordamerica come del resto vive negli usa Wafa Sultan.

MASSIMO

“In molti paesi arabi l’ateismo è fuorilegge; in alcuni l’apostasia è punita con la morte.”

Al Vaticano gli piacerebbe che fosse così anche in italia.

gianfranco

fra poco manderanno i kamikaze pure ai server islandesi…

Painkiller

Tanto di cappello al coraggio di queste persone! Aprire un sito di apostati dall’islam in arabo è un atto di grande coraggio.

rego

Mi piace che ci siano atei arabi che vengono allo scoperto! ho paura del fondamentalismo islamico, e questo è il primo passo per farlo decadere! w la secolarizzazione! W, w W. !!!

Stefano Grassino

@ Paul Manoni

Paul, in Olanda, quando gli integralisti islamici hanno ucciso quel regista, se io ne avessi avuto la possibilità, avrei fatti impallidire Stalin nella tomba, il che è tutto dire. Purtroppo non ho quel potere ed in vigliacchitalia abbiamo i cattocomunisti i pannelliani ed i buonisti veltroniani che insieme ai sociologi, agli psicologi, agli opinionisti ed agli intellettualoidi (tutta gente che il grande Georgiano spediva in Siberia) fanno più danni della grandine. “Dobbiamo essere buoni, si deve dialogare, è il clima culturale che deve cambiare……” certo ma prima, come a quelli che minacciano la famiglia Albertin, dagli una scarica di “opinioni” tra capo e collo. Con il fanatismo, l’esaltazione, le fedi portate ad oltranza ogni chiacchera è inutile. Ora il problema è: siamo noi in grado di difenderci? Nel 39′ c’era ancora chi diceva “vale la pena di morire per Danzica?” Se un’anno prima qualche migliaio fosse morto per Praga si sarebbero salvate settanta milioni di vite umane. Dunque aiutiamoli i nostri amici atei, d’accordo ma ricordiamoci della realpolitik.

Gérard

Come l’avevo già scritto su altri posts precedenti, ci sono diversi altri siti di ex musulmani diventati atei . Ci sono atei in tutti paesi arabi ma ovviamente non tutti possono dirlo pubblicamente per i motivi che sappiamo . Non dimenticate questi giovani marocchini che avevano mangiato in pubblico davanti a moschee durante l’ultimo Ramadan ! Questo si che è vero corraggio perchè se non mi sbaglio sono stati condannati tutti quanti a sei mesi di prigione !!!
Andro dare un occhiata su questo sito e eventualmente mandare un piccolo messaggio ( la mia tastiera dispone anche di caratteri arabi )
Piccolo dettaglio : EL7HAD significa DOMENICA in arabo الاحد e Senza religione ossia ateo si dice MOULHID مولحد

Stefano Grassino

Un conto sono sei mesi di prigione che per quanto duri, per un ideale si possono fare, un conto è trovarsi con una corda al collo. Un conto è avere i vicini che non ti parlano più perchè sanno che ti batti per togliere il crocifisso dai luoghi pubblici, altra cosa è avere il vicino che ti cerca perchè per lui criticare il corano equivale ad offendere Hallah.

Gérard

Le prigioni marocchine non hanno buona fama . Molto famose erano quelle di Kenitra dove la pratica della tortura era comune .
Per quanto mi riguarda ho detto a tutti quello che penso delle religioni in generale e che sono contrario ai crocefissi nei luoghi pubblici come d’altronde me l’hanno insegnato nel mio paese . Non ha avuto problemi con nessuno e tutti mi parlano come prima . Vivo pero in Toscana…

matelda

Finalmente anche nei paesi arabi un soffio di progresso! E’ molto importante che l’incontro tra culture diverse non sia affidato all’incontro tra religioni diverse, altrimenti si rimane sempre nel campo della superstizione. Sarebbe veramente un passo avanti invece che il dialogo tra popoli diversi avvenisse in nome della ragione e del superamento di credenze stantie o chiaramente dannose. Per arrivare a una vera integrazione, cresciamo insieme invece di accettare nei nostri paesi burqa, moschee e cazzate varie.

sabre03

Sono contento….. pensavo che il pensiero ateo fossero riuscito ad estirparlo a forza di lapidazioni, taglio della testa ed impiccagioni. Grande web!

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