Haiti, missionaria USA condannata per traffico di bambini

La vicenda, mesi fa, aveva fatto un po’ il giro del mondo, benché avesse contorni molto poco chiari: un gruppo di missionari battisti era stato arrestato dalla polizia di Haiti per sospetto traffico di orfani, che a un successivo controllo non si erano rivelati tali. Nel tempo i missionari sono stati via via prosciolti dalle accuse e sono tornati negli USA: una di essi, Laura Silsby, è tuttavia rimasta in carcere fino alla sentenza, pronunciata nei giorni scorsi. Silsby, scrive la BBC, è stata condannata a tre mesi e otto giorni di carcere, esattamente il lasso di tempo che aveva già passato in cella. L’accusa nei suoi confronti è stata derubricata da “rapimento” a “traffico”, in quanto alcuni genitori hanno affermato di aver ‘donato’ i propri figli, augurandosi per essi un futuro migliore negli Stati Uniti. Laura Silsby aveva già avuto numerosi problemi giudiziari e finanziari in patria (cfr. CBS News).

Archiviato in: Generale

7 commenti

ser joe

Nessuna novità. Nel dopoguerra in Italia agiva un’organizzazione cattolica che invitava i genitori meridionali in povertà a cedere i propri figli piccoli da mandare presso famiglie benestanti americane. Naturalmente l’organizzazione era pagata bene dalle famiglie americane ma per il cinegiornale “La Settimana Incom” che si proiettava nelle sale cinematografiche tale azione era considerata solo un’azione caritatevole da parte del clero.

Flavio

Avevo seguito la notizia. Certo che se lei e’ una trafficante, gli altri “missionari” sono cretini: come si fa nel 2010 a pensare che ci si possa portar via un bambino senza documenti o assicurazioni di ricongiungimento con la famiglia? Si credono onnipotenti.

Kaworu

si sentono semplicemente al di sopra di tutti gli altri, sono “in missione per conto di dio” -_-”’

nullità

poveri stolti.

non sanno che in missione per conto di dio ci possono andare solo ottimi bluesmen vestiti di nero.

esperantio

Bene! Troppo poco,ci vorrebbe l’ergastolo a vita e a pane e acqua un giorno si e un giorno no. Oppure la vendetta più giusta,come hanno fatto loro per secoli “al rogo”.

El Topo

Reinvio la risposta con le opportune modifiche, visto che il filtro me l’ha bloccata.

Capisco che i clericali ti facciano roteare le rotondità ma è inutile inca….si così, lascia che siano loro ad inc…..si e a perdere la calma, facendo così presti il fianco ai trolls.
Il commento di Ser Joe mi fa pensare che da tempo il clero sia abituato ad agire in questo modo, ovvero secondo le leggi “divine” (le loro) ed infischiandosene di quelle che la società civile ha scelto di darsi, il fatto che abbiano subito una condanna significa che il limite è stato demarcato anche su questa questione, e la loro libertà di agire ridotta ulteriormente, bene, avanti così.
Per il resto, per quanto sia faticoso farlo, ti esorto a mantenere la calma e a resistere dalla tentazione di farti prendere dall’emotività, le nostre migliori armi sono la ragione e l’ironia, non dimenticarlo.

Commenti chiusi.