Regno Unito, in TV uno spot pro aborto

Lunedì 24 maggio, in seconda serata, l’emittente inglese Channel 4 manderà in onda uno spot di trenta secondi con informazioni su un’offerta di servizi abortivi. E’ la prima volta che accade nel Regno Unito, e la decisione ha già suscitato polemiche, come scrive il Guardian: indignate la Chiesa cattolica e le organizzazioni pro-life, che stanno cercando di bloccare la trasmissione, entusiaste quelle pro-choice. La pubblicità è stata realizzata dall’associazione no-profit Marie Stopes International.

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37 commenti

moreno83

Francamente non capisco che cosa ci sia da pubblicizzare. Fatto salvo il pieno diritto della donna di decidere a che pro un spot?

San Giovese

Lo spot ha scopo informativo più che pubblicitario…

«Questo spot intende solo fornire delle informazioni – ha spiegato Julie Douglas, direttore marketing della “Marie Stopes” – così che le donne sappiano a chi possono rivolgersi senza essere giudicate. Malgrado le statistiche dicano, infatti, che in Inghilterra una donna su tre avrà un aborto entro i 45 anni, l’argomento non viene ancora affrontato apertamente e discusso con obiettività»

#Aldo#

Bisognerebbe chiarire cosa si intende con “a favore dell’aborto”. La possibilità di abortire è una preziosa opportunità nei casi in cui si rivela necessaria, ma eviterei di mettere l’aborto su un piedistallo. Se invece si tratta di una campagna per informare delle possibilità e modalità di accesso alle procedure abortive, direi che si tratta di una campagna quanto meno doverosa. In effetti, però, non è chiaro. Per cui sospendo il mio giudizio.

Tommaso B.

“”Spot pro aborto””

detta così non è che sia esaltante.

Bisognerebbe vedere cosa dice veramente, ma se non si va in Inghilterra, non c’ è possibilità di saperlo qui da noi.

E’ comunque certo, che, anche nel caso in cui fossero “reclamizzate” effettive oppurtunità
che salvaguardino la salute della donna, o evitino lo scempio di bambini colpiti da
gravissime malformazioni, la Chiesa non si asterrà dallo starnazzare.

Dalila

Come ho scritto diverse volte sul blog, -e spero che questo magari chiarisca le idee sui comportamenti sessuali giovanili in U.K.- nel mondo anglosassone il problema principale sono le gravidanze di teenagers.
Basta prendere una metro per vedere parecchie 15enni in stato interessante.
L’alcohol alle feste non aiuta di certo a fermare il problema, che si presenta soprattutto nei ceti bassi laddove il tasso di disoccupazione è altissimo e le famiglie d’origine di questi ragazzi sono assai disastrate.
Bisogna anche sapere che il governo britannico AIUTA economicamente le ragazze madri al fine di integrarle meglio nella società e dar loro un supporto necessario in situazioni difficili.
Avere figli giovani diventa spesso uno stratagemma per avere il supporto economico dello stato (e quando mamma si prostituisce e papà è in galera per percosse, il boyfriend è già con un’altra compagna di classe, la cosa aiuta).
Ecco dunque il perchè di uno spot non pro-aborto ma, direi io, anti-crisi…

Toptone

Affatto. Basta guardare la BBC International, trasmessa anche da noi sul DTT e sul satellite (Eutelsat HotBird 13° Est).

Buona visione.

Dalila

Cosa è il DDT?

BBC la guardo quasi ogni sera (vivo all’estero da tempo…per la millesima volta…)
non è che le cose che dico me le invento.
La mia conclusione è che si parla eccessivamente di madri sedicenni.
Perchè esistono.
C’è anche un programma serale, un documentario (alle 20.15 circa) dedicato a loro…e a come si arrangiano: di fatto è un problema tipico di UK e Irlanda.

Mai viste tante ragazzine gravide in una sola zona d’Europa.

Dalila

Non sapevo si chiamasse DDT in Italia
(sarebbe la semplice TV digitale, no?) io sono rimasta al DDT-insetticida…
😀

Paul Manoni

Dall’articolo del “Guardian” estrapolo “l’approssimativa” traduzione delle dichiarazioni della responsabile dall’associazione no-profit Marie Stopes International.

“Solo l’anno scorso abbiamo ricevuto 350.000 chiamate al nostro servizio di assistenza 24 ore su 24,” ha detto Dana Hovig, direttore esecutivo del Marie Stopes. “Chiaramente ci sono centinaia di migliaia di donne che vogliono e hanno bisogno di informazioni sulla salute sessuale e consigli e l’accesso ai servizi.”

Si tratta quindi di uno spot, mandato in onda per INFORMARE, dando alle donne una breve consulenza via TV, sulla gestione della propria salute e sui servizi relativi all’interruzione di gravidanza.
Parlare di uno spot “a favore dell’aborto” e’ sbagliato. Nessuno vorrebbe realmente arrivare ad abortire tanto per passare il tempo, sia chiaro. Ma occorre giustamente educare tutti ad una corretta gestione del proprio corpo e della propria sessualita’, proprio per non arrivarci.

USATE I CONTRACCETTIVI e TROMBATE TANTO, MA CON RESPONSABILITA’! 😉

#Aldo#

In questo caso non riesco proprio a capire dove possa essere lo scandalo, se non nella testa in malafede di chi si oppone a una campagna pensata per informare e nulla più.

Converto la tua esortazione in uno slogan: «La contraccezione previene l’aborto».
Ma anche: «La sterilizzazione previene l’aborto» (ed è pure più efficace e, sul lungo periodo, meno costosa della contraccezione).

The best emmia

@Aldo
Forse solo un po’ drastica, io preferirei l’istallazione obbligatoria di distributori di profilattici nei bagni pubblici e aperti al pubblico,con abbattimento dei prezzi dei contraccettivi (che può solo essere a carico dell’erario pubblico).

The best emmia

E ovviamente più conoscenza del proprio corpo, più educazione sessuale. Come ho detto altre volte, il tredicenne dovrebbe conscere tutta la teoria.

AndreA

Beh ad uno spot “pro aborto” sarei logicamente contrario anch’io. Cosa c’è di cui essere allegri nel voler abortire? A contrario di molta gente incapace di intedere e volere (non ho detto malati mentali ma l’ho pensato) da parte di chi vorrebbe vietare la possibilità di abortire per tutte le donne, anche quelle non credenti, per motivi puramente superstiziosi, chi pratica l’aborto non lo fa mai a cuor leggero, è una rinuncia sofferta.

Diversamente sarei favorevole ad uno spot “pro-choice”, per la possibità di poter abortire (per chi non ha impedimenti superstiziosi).

Sandro

L’idea mi lascia un po’ perplesso, ma ritengo sia il caso di aspettare di vedere lo spot

Blackfox

Sono più che perplesso.
Io sono contrario all’aborto.
Mi spiego.
Preferirei che l’aborto non fosse necessario, al di là della propaganda pro aborto che lo dipinge come baluardo di civiltà per le donne che subiscono violenze, sottomesse, necessario in caso di malattie, ecc. la realtà è che la maggior parte è scelto da coppie o donne che si trovano nella situazione di una gravidanza indesiderata.
Insomma, ci vuole più contraccezione, soprattutto sensibilizzando i giovani.
Anche perché molti adolescenti fanno sesso senza alcuna precauzione (date un’occhiata alle domande su Yahoo! Answers per farvene un’idea) e pone molti dubbi in merito alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.

gatta agnostica

Blackfox credo che non ci sia persona al mondo favorevole all’aborto ma è giusto e doveroso poter scegliere. Infatti il nodo cruciale è l’informazione sulla contraccezione che NON esiste. (da noi poi lasciamo perdere. Come sai il testo medico è la Bibbia…). A quanto pare parlare di preservativi, pillole anticoncezionali e robe varie non va di moda. E chi se ne f@tte se poi le donne rimangono incinte. E per inciso. Le donne, che dovrebbero essere le prime a tutelarsi non solo dalle gravidanze indesiderate ma soprattutto dalle malattie, sono le stesse che non sono andate a votare per la legge 40 e le stesse che si fanno piovere addosso di tutto senza battere ciglio. E sempre quelle (purtroppo la maggior parte) che scopacchiano ( e fanno bene) affidandosi come delle cerebrolese all’uomo in questione. Sono donna ma davvero facciamo e continuamo a fare delle brutte figure. Sulla nostra pelle. Non mi rimane che la speranza nell’ evoluzione….

gatta agnostica

E aggiungo: prendere appuntamento in un consultorio per avere una sessualità responsabile, non è come fare un esame di fisica quantistica. Per cui all’ignoranza femminile su questo tema non c’è scusante. Solo sinapsi che non funzionano come dovrebbero. e la smetto perchè su questo argomento mi parte l’embolo, come quella volta che ho accompagnato una mia “amica” dal ginecologo (lei vent’anni e da cui non era mai andata pur facendo sesso da almeno 5 anni) convincendola che il suddetto ginecologo NON era uno strupatore. E per inciso. E’ pure rimasta incinta. ( e ovviamente ha abortito)

paniscus

“E sempre quelle (purtroppo la maggior parte) che scopacchiano ( e fanno bene) affidandosi come delle cerebrolese all’uomo in questione.”

———————

Ah, ‘mbe’, certo, quelle che arrivano in consultorio con il rimmel che cola giù dall’occhio lacrimoso, ripetendo: “Ma quel cretino del mio ragazzo mi aveva assicurato di esserci stato attento lui!”

Oppure, peggio ancora, quando a fare lo stesso discorso sono donne quarantenni, che di figli ne hanno già avuti, e che non parlano del fidanzatino occasionale ma del marito con cui fanno coppia fissa da una vita.

Boh, ma veramente…

…l’avrei pure potuta capire 40 anni fa, ma OGGI è veramente necessaria una preparazione specialistica in biologia riproduttiva, per sapere che il coito interrotto non è un metodo affidabile?

Lisa

Blackfox

Infatti, anche io sono per la libertà di scelta, ma vorrei che in questo caso le donne fossero libere di non dover scegliere, perché comunque, in molti casi, l’aborto è una violenza alla donna.

laverdure

@Blackfox
“….in molti casi l’aborto è una violenza alla donna.”
Se viene eseguito da un chirurgo qualificato in una sala operatoria attrezzata l’aborto e’ una operazione di pochi minuti,con rischi bassissimi,sicuramente inferiori a
quelli di una semplice appendicectomia.
Vorrei che tu pensassi a cosa significhi per una donna,anche perfettamente adulta
fisicamente e mentalmente, una gravidanza indesiderata:nove mesi di disturbi fisici
di intensita crescenti,spesso causa di seri problemi per il lavoro,seguiti dal trauma del parto,seguiti da anni interi di gravi fatiche per accudire un bambino.
Normalmente tutto questo e’ compensato dal desiderio di maternita,ma se questo
mancasse,e puo capitare anche in persone del tutto rispettabili,la probabile
conseguenza e’ una seria crisi depressiva, a volte con esito gravi o tragici.
E ovviamente il primo a subirne le conseguenze sarebbe proprio il bambino.
Se poi l’interessata fosse una adolescente ancora immatura fisicamente e mental
mente,oltre al trauma psichico correrebbe anche rischi per la propria vita.
Prova a riflettere sulle due alternative tenendo conto di questo quadro d’insieme.

Stefano

Marie Stopes International è un’organizzazione non governativa che si occupa di contraccezione e aborto. In pratica il diavolo incarnato per la CCAR. Lo spot pubblicizza la loro helpline, non è una campagna direttamente pro-aborto. Chiaramente più informazione c’è più aborti ci sono, per questo fa una paura tremenda ai cattolici.

Andrea

Tra dire “spot pro aborto” e “spot di trenta secondi con informazioni su un’offerta di servizi abortivi” c’è una bella differenza.

RobertoV

Attualmente in Italia siamo ad oltre 120000 aborti ufficiali, di cui, però, circa 1/3 è dovuto alle straniere, che quindi ricorrono più frequentemente all’aborto, dimostrando che l’aborto viene erroneamente inteso anche come contraccettivo.
Se si volesse veramente ridurre gli aborti (eliminarli è impossibile) bisognerebbe occuparsi di creare le condizioni migliori perché i bambini possano essere accettati e fatti crescere, preoccupandosi dell’inevitabile prevenzione (è sempre meglio prevenire che curare) affinchè l’aborto non venga utilizzato come contraccettivo: se le straniere venissero portate agli standard italiani (che non sono elevati) ridurremmo di 30000 gli aborti, ma se consideriamo anche quelli clandestini a cui ricorrono più frequentemente le immigrate probabilmente supereremmo i 40000 aborti evitati. Ma lo standard italiano non è elevato, quindi con un’adeguata prevenzione otterremmo ulteriori riduzioni di parecchie migliaia ancora. Cioè grazie alla prevenzione, che passa inevitabilmente attraverso l’informazione (e la contraccezione) ed una crescita culturale probabilmente potremmo quasi dimezzare il numero di aborti.
In Gran Bretagna il problema sembrano essere le adolescenti. Anni fa avevo conosciuto una famiglia brasiliana dove la madre aveva 4 figli che aveva fatto il 1° a 15 anni, il 2° a 17, gli altri 2 dopo i 30. Evidentemente dopo il 2° figlio aveva capito come evitare le gravidanze, ma intanto aveva due figli sulle spalle (che ovviamente aveva scaricato ai genitori). L’informazione e la contraccezione permettono di evitare tali situazioni e quindi di ridurre il numero di aborti ed invece i prolife puntano sulla demonizzazione delle madri e non vogliono che se ne parli ed in tal modo contribuiscono ad aggravare il probema. In realtà la loro logica è quella del fatto che se una cosa non è visibile, è fatta nel silenzio allora il problema non esiste (un po’ come per la pedofilia). Adesso la società è quella della genitorialità consapevole, non quella di sfruttare i meccanismi naturali per “incastrare” le donne come in passato (ancora oggi più di 350 000 donne ogni anno muore di parto nel mondo).

Marcello Lombardi

Sinceramente trovo assurdo l’utilizzo di una propaganda pro-aborto. L’aborto è un diritto delle donne e su questo non ci piove, ma deve essere usato solo come “ultima” alternativa ai classici contraccettivi (ovviamente mi riferisco solo ai casi standard).

…. indi per cui… rimango perplesso -.-“

Stefano Bottoni

Secondo me la frase “pro-aborto” è discutibile. Si tratta di informazioni riguardanti i servizi pubblici, non un invito ad abortire.
L’aborto è sempre (e ribadisco SEMPRE) una scelta difficilissima per una donna, ma è giusto che le donne vengano a conoscenza che, se fanno questa scelta (e i motivi possono essere i più diversi, e nessuno può permettersi di giudicarli), vi sono delle strutture che le possono aiutare.
E’ solo un caso che nessun altro che la ccar e le organizzazioni pro-life si siano dette contrarie?
Domanda retorica, immagino…

paniscus

Ma veramente esiste ancora qualcuno che NON SA a che è possibile abortire legalmente nelle strutture predisposte dalla legge, e che ha bisgno della pubblicità progresso perché altrimenti non ci sarebbe mai arrivato? Io non ci credo, daje…

Lisa

Lorenzo Galoppini

@ Stefano Bottoni

“Secondo me la frase “pro-aborto” è discutibile. Si tratta di informazioni riguardanti i servizi pubblici, non un invito ad abortire…”

Esatto. Non un invito ad abortire, bensì una proganda a favore della POSSIBILITA’ di abortire, in caso di necessità. Fermo restando naturalmente tutto quanto é stato detto sul trauma che quest’esperienza costituisce per la donna e sulla necessità di cercare di evitarlo il più possibile con la prevenzione (contraccezione ed educazione sessuale).

San Giovese

«Channel 4 è un’emittente finanziata con denaro pubblico – ha tuonato Simon Calvert del “Christian Institute” – e, pertanto, deve rassicurare i telespettatori che, permettendo la trasmissione di quello spot, non sta prendendo alcuna posizione su uno dei più controversi temi della nostra società, che divide pubblico e Parlamento. Mi chiedo, però, perché non si possa fermare la messa in onda di una pubblicità che parla di aborto fino a quando non vi sia stata un’adeguata analisi. Di certo, alla “Marie Stopes” non dovrebbe essere consentito di calpestare le obiezioni largamente diffuse di una parte considerevole del pubblico britannico su questo controverso argomento. La gente, già probabilmente scioccata nell’apprendere quanto denaro pubblico viene dato all’associazione per eseguire gli aborti, lo sarà ancora di più nel sapere che parte di quel denaro viene usato per promuovere iniziative a favore dell’aborto».

Adesso però mi chiedo:
Visto che l’esistenza di Dio è ancora un tema largamente dibattuto, mi chiedo perchè in Italia e nel Mondo non si possano fermare finanziamenti pubblici alle chiese e confessioni, produzioni video, audio e stampate inerenti l’esistenza di Dio, qualunqua forma di diffusione pubblica a carattere religioso finchè non si sarà stabilito con certezza se Dio esiste o no. 😛
La storia poi della TV pubblica pagata da tutti mi pare di averla sentita già e più di una volta da un certo Silvio B. come pretesto per giustificare una certa censura…………. :-/

libero

Diversa cultura, 5 secoli fa l’Inghilterra si è separata dalla CCAR.

Rothko61

Ma sentite quanto suona bene “pro-choice”?
Cosa può essere meglio di poter scegliere?

Giovanni Mandis

l’aborto è un omicidio dunque
più aborti = più omicidii

con l’aggravante che gli autori dell’omicidio sono i genitori o un genitore cioè coloro che dovrebbero accogliere e proteggere la nuova persona, il medico che per professione deve aiutare la vita e non dare la morte, il tutto con l’avallo e la protezione dello Stato.

siamo arrivati agli spot in tv per gli omicidi (anzi no.. per la linea telefonica di una società che VIVE DI QUESTI OMICIDI), questo sì che è PROGRESSO…

nightshade90

perchè un sillogismo sia vero devono essere vere le premesse
aborto=omicidio falso
infatti l’aborto è legale
altrimenti secondo la tua logica potrei far rientrare sotto la dicitura “omicidio” anche l’uccisione di un aggressore per legittima difesa

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