Venerdì 28 maggio il circolo UAAR di Roma, in collaborazione con la casa editrice Dedalo e la rivista Sapere, organizzerà, alla presenza degli autori, il primo confronto tra le due sindoni ‘rifatte’ in laboratorio, quella del prof. Vittorio Pesce Delfino e quella del prof. Luigi Garlaschelli. L’evento verrà presentato in anteprima oggi, venerdì 21 maggio, alle ore 12, su Radio Città Aperta, alla presenza di Adele Orioli, del comitato di coordinamento dell’UAAR, e con il prof. Garlaschelli in collegamento telefonico.
AGGIORNAMENTO. La registrazione della trasmissione sul sito del circolo UAAR di Padova.
“Sindoni a confronto”, anteprima su Radio Città Aperta
45 commenti
Commenti chiusi.
Salvo il link della radio sul pc e occi alle 12, provero’ a collegarmi dalla rete! 😉
immagino sia troppo richiedere la presenza di un sindologo autenticista, vero?
Più che altro inutile, essendo il sindologo autenticista un ciarlatano al soldo del Vaticano.
gli autenticisti devono venire a mettere il becco anche quando c’e’ un confronto tra due sindoni rifatte?
In effetti non avrebbe senso, essendo in partenza copie cosa dovrebbe “””autenticare”””? 🙂 Al massimo dovrebbe ammettere la duplicabilità del processo di produzione di una sindone, ma questo manco sotto tortura lo vedremmo…
appunto, rifatte
L’unica, vera e venerabile sindone è quella che eseguì Daniele Luttazzi in diretta TV, spalmando il corpo di Martina Colombari con una soluzione di nescafè. Tutte le altre sono solo pallide imitazioni! Qualcuno sa dove si trova? 😉
Gli autenticisti sono i benvenuti: li invitiamo a presentarsi all’evento e a formulare sul posto le loro tesi. La casa delle donne è a circa 2 km dal Vaticano, e i due luoghi sono comodamente serviti dal 280.
ok…
a me ad esempio piacerebbe sapere se è possibile distinguere sangue venoso e arterioso… considerando che il secondo è più povero di ossigeno!
questo mi sembra tosto… si potrebbe invitarlo…
ilsussidiario punto net/articolo.aspx?articolo=41191&pageid=1
Quella di Garlaschelli e’ originale: lo spirito santo l’ha inviata all’Uaar per riconvertirci al cristianesimo, e’ evidente 🙂
@ fritz
The Shroud of Turin: The Great Gothic Art Fraud — Because If It’s Real the Brain of Jesus Was the Size of a Protohuman’s!
http://secweb.infidels.org/article815.html
Facci sapere se sei fatto a sua immagine e somiglianza….
Ho letto quell’articolo e in effetti mi sono sempre chiesto come facciano a cincischiare col carbonio 14, quando e’ palese che e’ un telo dipinto (altrimenti Cristo sarebbe una specie di sogliola asimmetrica).
grazie… magari una fonte meno partigiana?
Potremo richiedere un fritzzologo per autenticare il tuo cervello, ma credo che avrebbe serie difficoltà a mettere una firma sull’autenticità della materia grigia posta all’interna della tua scatola cranica.
io sarò più diretto di te: idiota!
Eppure, basterebbe confrontare quanto sappiamo dalla lettura critica dei vangeli sulla sepoltura di Gesù, per escludere che la Sindone di Torino abbia qualcosa a che fare con il suo corpo. Basterebbe confrontare quanto ricaviamo dalle sepolture ebraiche di quell’epoca per giungere ad analoga esclusione.
Basterebbe prendere atto che quando in epoca medioevale la Sindone compare per la prima volta, il primo vescovo che se ne occupa la presenta esplicitamente e tassativamente come un artefatto di un artista dell’epoca (dando perfino ad intendere che sia noto il «chi»). Basterebbe prendere atto che l’analisi del tessuto, delle fibre, della lavorazione, esclude che il telo sia collocabile per la sua produzione nella Palestina dell’occupazione romana, e affermi che le sue caratteristiche coincidono invece con i manufatti medioevali.
Basterebbe prendere atto che l’impronta di un volto umano avvolto in un lenzuolo, una volta che il lenzuolo venga steso, ha una larghezza pressoché doppia di quella della Sindone – è il noto effetto della maschera di Agamennone, che ciascuno può riprodurre con se stesso – e che lo stesso effetto di «dilatazione» dell’immagine, benché in misura minore, dovrebbe aversi anche per il resto del corpo.
Basterebbe riconoscere che i rivoli di sangue (presunto sangue) avrebbero dovuto colare in direzioni completamente diverse, e del tutto diversi dovrebbero essere i segni (presunti) della flagellazione. Basterebbe prendere atto che la prova regina per ogni datazione di reperto archeologico, quella del carbonio 14, affidata dalla curia di Torino a tre laboratori internazionali di sua scelta, ha dato unanime e inequivocabile risultato: epoca medioevale, tra metà del Duecento e metà del Trecento.
Basterebbe prendere atto che tutti i tentativi per rimettere in discussione questi risultati, scoprendo pollini o monete ad hoc, sono stati tutti ridicolizzati da riscontri critici attenti e circostanziati (che il lettore paziente potrà trovare in questo volume). Basterebbe non dimenticare che la fede non dovrebbe aver bisogno di reliquie, come non smise mai di sottolineare la Riforma, che stigmatizzava il carattere feticistico e superstizioso di questa come di tante altre «devozioni popolari».
Basterebbe infine ricordare che fu il cardinal Ballestrero, arcivescovo di Torino, a riconoscere che l’esame al carbonio 14 segnava la parola fine ad ogni disputa e doveva essere accettata da tutti i credenti. Ma tutte queste evidenze, ciascuna delle quali già da sé risolutiva, non serviranno a nulla.
Chi oggi vive nell’Italia di Berlusconi e Ratzinger non vive in un paese dell’Europa moderna
http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-sindone-un-autentico-falso/
Concordo, consigliabilissimo.
Ratzinger ha dichiarato ufficialmente che la sindone di Torino è un’icona, non una reliquia. Quindi si può moltiplicare a volontà, come i crocifissi, e poi adorarla, e magari venderla nel supermercato. La vera differenza sarebbe nel renderla miracolosa (per esempio se fosse in grado di sincronizzare i semafori).
Il Papa non ha mai detto una simile fesseria.
Sincronizzare i semafori? Accidenti, ma questa, se l’ha detta, non è affatto una fesseria! E’ da un po’ di tempo che io devo fare i conti con i torpedoni dei pellegrini quando mi muovo in corso Regina Margherita.
Ah no, scusi. Lei si riferiva certamente alle vendite nei supermercati.
Forse, ma dato il ritmo capisci che comincia ad essere difficile distinguere una dall’altra…
Perchè il Papa chiama icona e non reliquia la Sindone.
Benedetto XVI a Torino per l’ostensione della Sindone ha parlato di icona e non di reliquia. (da Il corriere della sera)
Che anche il papa dica fesserie lascio a te la precisazione.
Sindologo autenticista? Che cos’è una nuova specie vivente? O un conduttore di una nuova serie televisiva tipo Voyager (Kazzenger)?
Il ‘sindologo’ è l’anello mancante tra il ‘demonologo’ e il ‘teologo’. Finalmente si è completata la scala discendente dell’involuzione umana!
I semafori no, ma ha sincronizzato tante menti annebbiate!!! Tutte a Turin all’incontro ravvicinato del III tipo!
Voleva essere un commento a faidate 21 maggio 2010 alle 10:13, ma non ho cliccato su “rispondi”. Vabbè, poco male.
ogni commento mi pare inutile, quando si parla della sindone e baggianate varie mi viene solo da ridere.
Per ascoltare l’anteprima trasmessa da Radio Città Aperta:
http://tinyurl.com/28f7uqg
non ci può essere nessun confronto perchè esiste una sola Sacra Sindone.
Sì, e occhio a non pensare che i nani siano tutti per forza fabbri.
Alcuni sono anche minatori… 😉
Vedi la risposta a fritz più su.
Anche tu evidentemente fatto ad immagine e somiglianza.
Ne sono sempre più convinto…
@ Giovanni Mandis
nel caso tu non abbia voglia di leggere tutto:
This note is intended to describe why, from an artistic and anatomical perspective, the shroud image is an embarrassingly obvious fraud committed by a Gothic artist following the standard conventions of his time. The artistic errors are so severe that it is impossible for the shroud to record the image of an actual human body—unless it was a very seriously pathological person with a brain the size of a Homo erectus.
Nel caso che occupato a leggere il vangelo tu non avessi avuto tempo di imparare l’inglese, l’ultimissima frase dice:
è impossibile che la sindone riporti l’immagine di un vero corpo, a meno che non si tratti di una persona con gravissima patologia e il cervello delle dimensioni di quello di un Homo erectus….
Le dimensioni del cranio sono piccolissime rispetto al corpo.
Poco male per chi non ha bisogno del cervello.
A immagine e somiglianza….
🙁
Nessuno ha fatto uno studio della sindone al contrario?
Cioè, presa per autentica, immaginare quale essere possa averla prodotta: per es. microcefalo,
braccio da bradipo(tocca genitali e pavimento al lato del corpo), pianta del piede che appoggia
il pavimento con la gamba distesa etc. etc.
Forse così potremmo vedere l’autentico prototipo dell’intelligent design…
@curioso
E’ probabile che se facessimo notare il problema delle lunghe braccia,
i cristicoli ci farebbero notare che Gesu’ restando inchiodato per un tempo prolungato sulla croce, potrebbe aver riportato un allungamento delle stesse. 😆
Per loro sarebbe ancora un’ottimo motivo per credere all’autenticita’ della tovaglia sacra! 😉
“la volontà di spiegare tutto a tutti i costi da parte della scienza è una cosa sinceramente alienante” (card. Bagnato 21/05/2010)——— senti senti, invece la volontà della chiesa di mantenere i popoli nell’ignoranza per assicurarsi privilegi, rendite bancarie e esenzioni fiscali è un insulto all’umanità! la vostra ingordigia, il vostro cinismo sono indegni! la vostra avversione verso la ricerca (salvo poi assicurarsi i migliori specialisti quando vi ammalate) è avvilente, per non parlare del gregge di pecoroni che ancora plaude ad ogni vostro divino starnuto…
If fatto che la proporzione del cervello rispetto all’homo sapiens sia infima l’ho imparato da poco, ma il semplice fatto della mancanza di anamorfosi (appunto, la cosiddetta “maschera di Agamennone” ne è un ottimo esempio), nonchè la separazione netta fra “fronte e retro” (le due parti dovrebbero essere unite, a rigor di logica, un telo dovrebbe avvolgere interamente il cadavere) la dice lunga riguardo alla falsità del lino, anche senza tener conto dell’analisi del C14.
ho letto sindologo, ma mi permetto di rettificare in “sindonologo”, il neologismo coniato per questa nuova professione (?!)
@ Giovanni Mandis
Nel giorno della visita del papa a Torino per la sindone, i giornali hanno riportato che Ratzinger ne ha parlato come di una icona, contrastandola con la reliquia. Non sono a diretto contatto col pontefice e quindi dipendo dai giornali. Se questa dichiarazione non è vera, forse qualche smentita ufficiale sarebbe opportuna. Altrimenti bisogna far sapere al mondo che, secondo Mandis , il papa dice fesserie.
Le fibre che formano l’immagine nella sindone originale hanno determinate caratteristiche.
Le sindoni di Delfino e Garlaschelli visivamente sono simili alla sindone ma al microscopio le fibre non hanno le stesse caratteristiche.
Quindi la scienza può solo dire “A tutt’oggi non sappiamo riprodurre la sindone con queste caratteristiche”
Saluti
Forse, lasciandole “riposare” sei o settecento anni, la somiglianza potrebbe migliorare… 😉
Non penso che l’obiettivo delle sindoni rifatte sia di creare copie indistinguibili dall’originale. Anche se non vecchio di 1977 anni, il telo risalirebbe comunque a diversi secoli fa!
“Ma no dai, sù da bravo non piangere… ma sissì la sindone è autentica… ma certo che è il corpo di cristo. Cosa? il papa ha detto di no? Ma che vuol dire! Ha detto così perché ci sono quei brutti ceffi di ateacci che rompono ma il papa e la chiesa lo sanno che è l’immagine di cristo.”
Ragazzi non rompiamogli il giocattolo a questi poveri di spirito… voglio disperatamente crederci… e lasciamoceli credere. Anzi io direi di inventarci qualche altro lenzuolo o tovaglia da esporre ogni anno in qualche sede dell’uaar, che però non risulti come tale, in modo da far fronte ai nostri bilanci con, ironia della sorte, i soldi dei cristicoli.
Pensiamo per esempio alla tovaglia dell’ultima cena: sarebbe un business pazzesco!
Ci serve solo trovare una tovaglia o una stoffa molto lunga (o anche solo una parte) di almeno due-trecento anni e poi ci versiamo un pò di molliche, vino (pardon sangue) e, udite udite, ci mettiamo sopra l’impronta di un paio di mani appoggiate sulla tovaglia con le stimmate ben evidenti ed il gioco è fatto. Basterà poi inventarsi qualche storiella più o meno romanzesca sul ritrovamento ed eleggere un tovagliologo (un nostro infiltrato) per accertarne l’autenticità!
Wow ragazzi ! soldi a palate! per finanziare le campagne ateobus e tv!
Meditate gente, meditate….