Janos Willmann, esule ungherese a Bologna, era un buon cattolico: faceva parte del gruppo dei “ragazzi del cardinal Lercaro”, e tra gli amici annoverava anche il vescovo di Imola. Tutto ciò non gli è stato sufficiente per avere un funerale in chiesa: Willmann aveva infatti chiesto di essere sepolto nella patria d’origine, e aveva pertanto lasciato disposto che il suo corpo fosse cremato. Poiché la cremazione è avvenuta prima del rito, e al funerale (secondo la dottrina cattolica) deve esserci il corpo, il funerale non si è svolto: o meglio, si è svolta una funzione senza l’urna. “Le regole sono queste”, ricorda ora il parroco, don Saul. Il vescovo ausiliare di Bologna, mons. Vecchi, ha dichiarato di essere dispiaciuto per l’equivoco: ma “tra un mese celebreremo una messa di suffragio per lui”.
Bologna: funerale cattolico senza il morto
23 commenti
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La solita tragedia di uomini ridicoli!…
Si stanno dando la zappa sui piedi da soli.
Vogliono perdere clienti.
Ci vuole spina dorsale altrochè…. Ormai la ccar è tutto grasso che cola.
Sono diviso tra pensare “se vuoi essere cattolico, sei sottoposto alle regole fantasiose dei cattolici” e “molti preti non hanno alcuna pieta'”.
Domanda tecnica:le vittime di incidenti stradali,aerei,sul lavoro ecc,i cui corpi siano
rimasti carbonizzati o polverizzati da esplosioni,possono avere un funerale cattolico ?
E’ fissata una percentuale “critica” della massa corporea rimasta al di sotto della quale
il funerale non si puo’ fare?
(Forse non si innesca il processo di beatificazione?
Dovremmo chiederlo a qualche esperto di teologia nucleare)
Secondo me non è il fatto che il corpo sia carbonizzato o polverizzato ciò che osta, nella dottrina cattolica, alla celebrazione di un funerale religioso in “presenza” del morto. Ipotizzo che sia la pratica crematoria come uso rituale ad essere (ancora) mal vista dai cattolici.
Non c’è alcun problema alla cremazione per la Chiesa, semplicemente si fa il funerale, si esegue la cremazione e poi la tumulazione.
ma…che
ma cosa …
una messa in suffragio, di un morto credente.. ma..cremato…
prima del rito… deve essrci “il corpo” …
Sono pazzi, afflitti da un delirio inarrestabile .
No, non credo siano pazzi. Sono cattivi proprio.
“No, non credo siano pazzi. Sono cattivi proprio.”
No,sono accecati dalle proprie fisime.
Perche in questo caso non c’e’ neanche l’attenuante (dal solo punto di vista razionale,ovviamente)dell’interesse pecuniario,perche’ celebrando il funerale ad un’urna cineraria le offerte le mungerebbero ugualmente ,dai parenti.
E spesso si fanno porcherie peggiori per stupidita che per interesse o cattiveria.
Una cosa non esclude l’altra. Sono pazzi e pure cattivi.
Gli costerà un po’ più di purgatorio?
La malvagità del culto cattolico colpisce sempre i deboli.
Pippe mentali trasformate in ferree regole.
Interessante il quesito tecnico di Laverdure qui sopra. Vorrei saperlo anch’io.
beghe tra cattolici 😉
Non capisco come mai sia stato cremato prima del rito. Comunque a parte questo, quelli che per esempio sono morti carbonizzati, bruciati vivi, visto che sono senza corpo (poi cosa se ne fa un morto del corpo devono ancora spiegarmelo) non possono avere degna sepoltura? Misteri e intrallazzi della fede. Per quello che mi riguarda, spero di essere cremato così non occupo spazio e almeno ritorno negli elementi naturali e poi per lo spirito, se c’è, si aggiusterà lui.
La solita disorganizzazione cattolico-italiana.
noto che il titolo della notizia è sbagliato, perchè la notizia è proprio il non-funerale cattolico.
???
cattolicesimo. altrimenti detto “l’arte della sega mentale”.
scusate ma io non vedo proprio dove sta la notizia… il fatto riguarda alcune regole liturgiche, come dire, prassi interne della chiesa.
Interessante però rispondere al quesito di laverdure.
Il rito delle esequie (con o senza messa a seconda di vari motivi) è strettamente legato all’inumazione e si svolge alla presenza del corpo del defunto nella bara.
Non c’è nessun problema se il corpo sia incompleto o carbonizzato, immagino qualche problema possa sorgere solo se sono disponibili solo frammenti non riconoscibili.
In mancanza del cadavere si celebra solo la messa esequiale, senza il rito delle esequie, come mi pare sia stato fatto in questo caso.
La chiesa non fa mistero di preferire e racomandare l’inumazione, la cremazione è ammessa, purché non venga scelta per negare la resurrezione.
Viste le difficoltà e i costi di traspostare una bara in ungheria, mi sembra un ottima scelta dettata da motivi pratici.
L’ecquivoco mi pare sia sorto dal fatto che i parenti del morto non erano a conoscenza che la cremazione è in alternativa all’inumazione, e quindi va fatta dopo il rito delle esequie.
Toccava al parroco avvisarli? Sicuro, infatti lui ammette di aver capito male.
Le messe di suffragio poi si dicono per tutti i defunti nel trigesimo della morte, è usanza diffusa.
In ogni caso non c’è alcun legame tra la forma della celebrazione e la vita eterna… altrimenti che dovrebbero dire tutti i cattolici che muoiono in terra di missione dove non c’è un prete ad accompagnarli alla tomba?
amedeo scrive:
23 maggio 2010 alle 17:45
“..la cremazione è ammessa, purché non venga scelta per negare la resurrezione.”
Anime non ignifughe???
continuo a perplimermi…
Vabbé, se fosse solo questo l’assurdo… 😉