Un ingegnere svizzero e un diacono ortodosso sono stati arrestati ieri in Grecia per traffico di ossa umane. Lo svizzero è stato fermato all’aeroporto di Salonicco: nel suo bagaglio sono stati trovati tre crani e altre 197 ossa umane. Il suo complice è stato invece arrestato presso la sua frontiera bulgara: il ‘bottino’ rintracciato presso il suo domicilio ammontava a ben 15 crani e altre 505 ossa. Scopo del ‘traffico’: vendere le ossa, spacciate per reliquie di santi, a rappresentanti della chiesa ortdossa ellenica.
Grecia, due arresti per traffico di ossa umane: erano spacciate per reliquie
29 commenti
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Una volta accadeva anche qui, forse anche con qualche osso di animale, poi un pò ci siamo evoluti, più o meno.
Tuttavia, se uno compra un osso credendo che sia di un “santo”… non e’ una truffa per definizione? Un po’ come i rametti taumaturgici venduti da Wanna Marchi.
Sì, appunto. Non vedo che abbia di diverso questa truffa dalle altre.
wow, sembra una puntata di Bones.
e dove le prendevano le ossa? le fregavano al cimitero?
Sono proprio in crisi i cristiano ortodossi da quelle parti, adesso raschiano il fondo delle bare, possono essere considerati a dir poco necrofili.
Comunque han tentato di farlo anche i cattolici nel Medioevo con il presunto inesisistente corpo di Giovanna d’Arco e altri presunti santi anchessi inesistenti e inventati, si ripete la storia del commercio idolatra delle reliquie.
perchè, le reliquie che cosa sarebbero?
Tutte ossa per un brodino?
beh la CCAR lo fa da secoli
nihil sub sole novo
quanti pazzi in giro: pazzo chi compra le reliquie (saranno certificate?), pazzo chi le vende (speriamo che siano solo trafugate), pazzo chi le adora, pazzo chi le easlta, pazzo chi ne scrive. A proposito di quelli che ne scrivono, un “caro saluto” ai sindonologi.
No, nessun pazzo. Chi le compra e chi le adora è un ingenuo decerebrato (oggi si dice “devoto fedele”), mentre chi trafuga ossa e le vende è un criminale (oggi si dice “furbo”, presto si chiamerà “ingegnoso imprenditore che ha saputo cogliere le opportunità di mercato”).
E amen!
Azz, mi hanno fregato l’idea!!!
Lì li arrestano.
Qui invece agli espositori di reliquie fasulle (tipo lenzuoli sporchi) si dànno le sponsorizzazioni pubbliche.
OT
ma ve la siete persa la performance di Giacobbo sulla sindone ieri sera?
Un coacervo di ca22ate del genere merita un posto al Bagaglino, meglio di Zelig. Il metodo scientifico gli fa una grandiosa se…..
Ciao
… ieri sera su RAI2 quel buffo personaggio di Giacobbo, che notoriamente si diletta di fanta-storia e di fanta-scienza spacciando per vere o per probabili le sue più sfrenate elucubrazioni pseudo-storiche, nell’ultima puntata di Voyager ha dato il suo ulteriore contributo (molto di parte) alla leggenda della Sindone.
Dopo aver visto agli inizi qualche puntata di Voyager, avevo ben presto smesso di perderci del tempo, rendendomi conto delle fesserie assurde propinate al “popolo bue” a spese dei contribuenti che pagano il canone RAI, ma ieri ho voluto resistere alla noia per poter fare questa segnalazione e ho seguito la parte sulla Sindone sino in fondo.
Questa volta Giacobbo ha cercato di apparire più furbo del solito, fingendo di mantenersi un poco più equidistante, ad es. citando pareri di qualche ricercatore scettico e addirittura intervistando il prof. Garlaschelli e mostrando almeno in parte il processo da lui impiegato per riprodurre il viso da un bassorilievo; si é ben guardato però dall’essere esaustivo: ad es. ha mostrato solo le fasi di tamponatura sul telo appoggiato sul bassorilievo, di invecchiamento artificiale in stufa a 140 °C e di lavaggio per asportare il pigmento, limitandosi poi a far vedere fuggevolmente il risultato, senza entrare in particolari sulle caratteristiche microscopiche e superficiali dell’immagine; guarda caso, dopo un’altra fuggevole apparizione della falsa Sindone integrale di Garlaschelli (sempre senza approfondimenti), é passato quasi subito a riportare pareri di sindonologi agiografici, osservando come per caso che “…ancora non é stato possibile riprodurre le caratteristiche esatte dell’immagine sindonica…” (e quindi, implicitamente, capire come si siano determinate); e però guarda che combinazione, subito dopo é passato a raccontare gli esperimenti di alcuni tecnici dell’ENEA con i “laser a eccimeri” (quelli usati normalmente in chirurgia oculistica refrattiva, o in dermatologia, basati sulla generazione di luce ultravioletta monocromatica per ionizzazione di alogenuri di xenon o di altri gas nobili), tanto per suggerire la fantasiosa ipotesi dell’intensa “radiazione da resurrezione”.
Ovviamente ha intervistato il solito “trombone” Baima Bollone sulla faccenda del sangue e del siero (guardandosi bene dal citare Crone e la questione del “picco del potassio” mancante e delle tracce presenti sul telo di ocra rossa, alizarina e proteine di fissaggio dei pigmenti).
Ma il capolavoro di Giacobbo é stata la lunga intervista a Barbara Frale, con tutta la questione delle presunte scritte trilingui, le fantasie sui templari, ecc., ecc. (evitando accuratamente di citare il penoso equivoco della Frale tra “signum fusteum” e “signum fustaneum” su un noto documento processuale dei templari), seguita poi dalla presentazione a tutto schermo per un tempo abbastanza lungo del frontespizio dell’ultimo libro della Frale “I Templari e la Sindone di Cristo”, con a fianco trascritti a lettere cubitali i dati essenziali del testo e della casa editrice, quasi fosse un annuncio pubblicitario (alla faccia dell’imparzialità, “peste” se ha presentato alla stessa maniera testi di sostenitori della falsità dell’immagine sindonica).
E per chiudere in bellezza, non poteva mancare una visita personale alla Sindone di Torino (con cameraman al seguito) di un Giacobbo dal tono untuosamente estasiato, bisbigliando a bassa voce con estrema deferenza, seguita dall’immancabile intervista al monsignore-custode della “sacra patacca”.
Insomma, un bell’esempio di “televisione di regime”, del quale consiglio la visione per cogliere appieno le tecniche di “disinformazione”, che mi ricordano tanto la Pravda e la TV di Stato sovietica ai tempi in cui frequentavo l’URSS per ragioni di lavoro .
voyager…
giacobbo.. semplicemente il divululgatore di strnz…..te
ma sei sicuro che non fosse “kazzenger”- crozza?
A domanda segue l’offerta: sono le leggi del mercato. Il mercato delle reliquie chi lo ha inventato? E’ solo sua la responsabilità!
Siamo al livello di frà Cipolla e le penne dell’arcangelo Gabriele…
Hahahahahahahahahahahahahahah!!!
..scusate, correggo un errore di battitura; “signum fustanium” (ossia “simulacro di stoffa”) era l’interpretazione di Barbara Frale del testo del manoscritto originale conservato a Parigi, che riporta invece chiaramente “signum fusteum” (ossia “simulacro ligneo”, in pratica una statua in legno); per distrazione ho scritto “signum fustaneum”, forse per assonanza con la desinenza di “fusteum”.
Chiunque può controllare il testo originale al link che segue:
http://sindone.weebly.com/frale1.html
(se avete voglia di perdere ancora tempo su queste annose questioni; io, a 69 anni e ormai da tempo in pensione, me lo posso permettere per puro “hobby”, ma capisco che le persone più giovani e ancora impegnate in attività lavorative abbiano altro a cui pensare che a queste “esercitazioni autoerotiche mentali”…)
Io sono ateo e non credo all’autenticità delle sindone di torino, però resta il fatto che alcune caratteristiche del lenzuolo non sono completamente spiegate dalla scienza (sopratutto quelle riguardanti le fibre di lino che sono ossidate solo per uno strato sottilissimo).
Credo che si capirà un giorno come sia stata fatta e a quel punto ci dovrà complimentare con il falsario!
Ti ricordi i messaggi matematici esoterici che tanta gente riesce a leggere nelle dimensioni
delle piramidi?Come diceva Piero Angela,applicando le stesse regole si possono leggere messaggi altrettanto esoterici nelle dimensioni dell’edicola all’angolo,o del chiosco dei gelati
in piazza!
Volendo si troverebbero “ossidazioni” altrettanto inspiegabili nel materiale raccolto da
qualsisi straccivendolo!
La tragicomica notizia è, in effetti, molto triste: in tempi di crisi economica e culturale ci si inventa anche questo (sempre sfruttando l’idolatria della gente).
Nulla di nuovo. E’ soprattutto in periodi di crisi, d’incertezza per il futuro e di paura diffusa che le superstizioni si rinnovano, spesso nei loro aspetti più grotteschi.
Non meravigliamoci se la Grecia è in crisi e l’est europeo non decolla…
Scriveva Luca Goldoni:
“Certi santi hanno lasciato tante reliquie in tante chiese differenti ,che dovevano avere,
da vivi, piu’ teste dell’Idra di Lerna,piu’ braccia della dea Kali’ e piu’ ossa di un brontosauro!”
E Guglielmo da Baskerville (“Il nome della rosa” di Umberto Eco) diceva: -Ho visto tante di quelle reliquie della vera croce che se fossero tutte autentiche nostro signore sarebbe stato crocifisso su un’intera foresta, e non su due semplici assi di legno!-
Un scrittore francese del secolo scorso racconta ( fatto autentico ) che nei secoli passati un principe polacco porto con se da Roma un cassetto pieno di reliquie di santi . Pero durante il viaggio il cassetto si apro e tutti ossi santi andarono persi . Per paura di essere cacciato dal suo padrone, il domestico rimpiazzo i santi resti con ossi di pollo e coniglio .
E soltanto quando queste “reliquie” fecerono miracoli che il valetto ebbe il corraggio di racontare il quanto accaduto…
Su queste cose non si transige: due bei massi legati al collo in alto mare e giù ad andare a fare compagnia ai “pescecani” come loro!!!!!!!!