Predicazione jihadista nelle carceri italiane?

Un articolo di Fausto Biloslavo pubblicato oggi sul Giornale, a commento dell’alta percentuale di detenuti islamici presente nelle carceri italiane (cfr. Ultimissima del 20 maggio), lancia l’allarme sulla predicazione islamista dietro le sbarre. Agli esponenti del mondo islamico non è consentito prestare assistenza spirituale nelle carceri, perlomeno in via ordinaria: la predicazione avverrebbe pertanto tra gli stessi detenuti, con un imam recluso che predicherebbe (sembra con successo) le ragioni della guerra santa ad altri musulmani che vivono in prigione.

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30 commenti

libero

Male, meglio sarebbe non averli, ma se ci sono che vengano assistiti da assistenti spirituali conosciuti e moderati.

Kaworu

psicologi, assistenti sociali, educatori… dovrebbero essere gli unici a libro paga dello stato autorizzati a lavorare con persone in situazioni di disagio quali carcerati o gente ricoverata in ospedale.

Kaworu

e solo se chiamati (ed eventualmente foraggiati) dai diretti interessati.

non che il prete si aggira per i reparti e rompe le balle al prossimo.

Roberto Grendene

concordo

naturalmente per le visite c’e’ l’orario di visita

altrimenti si crea la solita discriminazione tra credenti (con ulteriori discriminazioni a seconda della religione creduta) e non credenti

la religione dovrebbe essere trattata come ogni altro interesse

Rasputin

Fanno benissimo. O c’è libertà di religione, o non c’è;-)

POPPER

O espellerli dall’Italia o buttar via le chiavi o far capir loro che in Italia non si può fare apologia di terrorismo islamico. Si deve chiari e fermi di polso con loro:

esprimersi civilmente così:
Noi non vi vogliamo in Italia se pensate di comportarvi come dei terroristi e pensate di imporci la vostra mentalità coranica, ma se un giorno vi libereremo dal carcere e vi espelleremo, chi ci dice che non si rischi di ingrossare le cellule terroristiche che già esistono in Italia e in Europa? Quindi, volete capirla che non accetteremo mai il vostro comportamento integralista terrorista? Siete in carcere per dei motivi legali ben documentati e probanti la vostra colpevolezza, fatevene una ragione, ci rimarrete finché non scadrà il tempo in cui dovretre rimanere tra le sbarre, ma intanto cercate di rigare dritti e dimostrate che siete disposti a dissociarvi da qualsiasi istigazione alla violenza o guerra santa, respingete ogni facile compromesso con interpretazioni talebane del Corano che in Italia sono proibite perchè fomentano la violenza in tutte le sue manifestazioni mostruosamente disumane. Se vedremo che non vi sarete dissociati da tale apologia della violenza in nome del corano, rimarrete in carcere fino alla prova definitiva e convincente che non sarete un pericolo pubblico.

Io sono aperto all’immigrazione ma non passi il messaggio che essa sia in diritto di proporre o imporre una giustificazione della violenza per motivi religiosi o culturali, come è purtroppo accaduto all’ONU nelle giustificazioni di alcuni stati islamici decisamente teocratici e violenti, infatti fecero passare anche la legge antiblasfemia (vi ricordate?).

Facciamo già fatica a farlo capire ai catto-talebani in vaticalia, manca solo che dobbiamo anche farlo capire agli immigrati mussulmani che hanno il sogno di fare dell’Italia una teocrazia, come nel sogno di Bagnasco di fare della politica italiana un magistero del papa.

Eh insomma! Si esaminino i mussulmani che sono dipsosti a dissociarsi dall’integralismo e si persuadano che se vogliono uscire dal carcere devono dire di no ai fanatici loro correliginari e niziare un cammino di moderazione delle proprie convinzioni religiose.

moreno83

Segno che è ora di disaffollare le carceri rimandandone la maggior parte a casa loro.

#Aldo#

Poi, per tenerle vuote, sarebbe pratico evitare che altri arrivino da noi a milioni. Non è che l’abbia ordinato il medico, nè!

moreno83

Concordo. Dovere di un governo è anche quello di regolare l’immigrazione secondo le reali necessità della Paese, in quanto immigrare non è un diritto ma una semmai un possibilità che viene concessa da chi già risiede in uno Stato a chi ne risiede in altri.

faber

Il tuo ragionamento potrebbe funzionare solo se il dovere di un governo fosse anche evitare che ci siano altri stati in cui la gente muore per la fame e per una banale diarrea!!! Nessuno convincerà mai un abitante del burkina faso a rimanere nella sua nazione a morire di povertà!!! Pertanto il ragionamento che tu fai porterebbe ad una situazione in cui le nazioni più ricche dovrebbero barricarsi dietro i propri confini ottenendo come unico risultato quello di elevare i livelli di tensione internazionale, favorire il diffondersi di ideologie dell’ignoranza come i fondamentalismi religiosi e di conseguenza peggiorare le condizioni di vita da entrambe le parti dei confini!!! Non si tratta di un discorso etico-morale (quello lo lascio alla sensibilità individuale) ma puro machiavellico realismo politico!

francesco

quoto faber alla grande, mica si può chiuder la porta e dimenticarsi di chi c’è fuori! se sia conveniente o no che in italia entrino persone non italiani piò essere un argomento di discussione, ma se lo si vuole evitare non ci si riuscirà certo imponendo un divieto o inasprendo le pene. ammesso e non concesso che in cambogia o in somalia o in romania tutti conoscano le leggi applicate in italia, la prigione è pur sempre preferibile a morire per una guerra o un’epidemia. comunque credo che migrare da uno stato all’altro faccia parte delle facoltà che abbiamo grazie alla dichiarazione universale dei diritti umani.

RobertoV

E come facciamo a tenerli fuori dalle nostre nazioni? Nonostante l’attivismo del nostro governo i tanto sbandierati respingimenti via mare hanno ridotto di poco il numero di nuovi immigrati perché la maggior parte viene via terra. Cosa facciamo allora, costruiamo un muro come gli Israeliani lungo le Alpi, militarizziamo tutti i confini, organizziamo cacce all’immigrato? Il fenomeno dell’immigrazione ha attraversato tutte le epoche storiche perché c’è sempre gente che cerca condizioni migliori di vita o fugge da qualcosa e tra queste ci sono purtroppo anche persone che delinquono e sono queste che dobbiamo combattere. Nel mondo purtroppo quasi 1 miliardo di persone è sottoalimentata e tantissime altre vivono sotto dittature o in condizioni di vita difficile per le guerre, persecuzioni, povertà. Purtroppo l’occidente ricco ha contribuito in passato col colonialismo a creare queste situazioni, ma anche attualmente con una politica liberista o protezionistica verso i propri prodotti, distruggendo le già fragili economie di queste nazioni, oppure le multinazionali alimentano e sfruttano le difficoltà di queste nazioni, la corruzione, le divisioni etniche e religiose per massimizzare i propri profitti (come descritto da Ziegler in L’odio per l’occidente). Anch’io vorrei che le persone non fossero obbligate a lasciare la loro terra che penso sia in generale un evento traumatico se non scelto liberamente, ma perché questo possa avvenire dovrebbero poter vivere in una nazione accettabile ed in condizioni decenti. Le nazioni occidentali sono in genere piuttosto tirchie nel fornire aiuti economici e spesso talmente interessati, dati come investimento per tutelare le proprie economie (come col fondo monetario internazionale) e imporre politiche liberistiche ad economie deboli e non competitive. Lo stesso stato italiano così attivo nel cercare di porre un freno all’immigrazione e nel promettere aiuti ai paesi poveri è assolutamente insolvente su questo punto. Purtroppo gli aiuti a questi paesi sono complicati sia per l’inaffidabilità spesso degli interlocutori che perché vanno a toccare gli interessi di tante persone (multinazionali, trafficanti di armi e droga, ecc.) e, quindi, sembra più facile l’idea di cercare di reprimere anzichè curare il problema. Certo l’immigrazione porta sempre problemi soprattutto quando sono in tanti a venire in un’Europa già affollata e senza una così grande disponibilità di lavoro ed adesso si sono aggiunti anche gruppi che soffiano sul fuoco dell’insoddisfazione. Le operazioni di repressione dell’immigrazione (non dei fanatici e dei criminali) alla fine si rivelano inefficaci o di effetto limitato, quello che dovremmo fare è accettare che anche noi dobbiamo rinunciare a qualcosa per cercare di migliorare il mondo esterno e ridurre i motivi per cui emigrano. Già negli anni ’70 si discuteva se ci si dovesse chiudere nelle proprie gabbie dorate e disinteressarsi del resto del mondo, ma la nostra economia globale ha bisogno dei paesi poveri e l’immigrazione diventa un pesante effetto collaterale di questo tipo di economia.

Il Grigio

>comunque credo che migrare da uno stato all’altro faccia parte delle facoltà che >abbiamo grazie alla dichiarazione universale dei diritti umani

Solo fino ad un certo punto!
Guarda, per esempio, come si comportano gli USA: accettano parecchia immigrazione, ma tutta controllata.
Se sei entrato legalmente (per esempio vincendo una delle tante “lotterie”), e puoi dimostrare di avere un lavoro, e hai assolutamente “rigato dritto”, allora, e solo allora, hai una chance, allo scadere del permesso temporaneo, di vedertelo rinnovare (o, magari, puoi addirittura tentare di prendere la cittadinanza…).
Certo, che gli USA siano un modello di rispetto dei diritti umani è tutto da dimostrare, ma non è certo da noi italiani, in ogni caso, che devono prendere lezioni.

Kaworu

il fatto è che in questo stato non si capisce che l’unica difesa contro gli estremisti religiosi è una RADICATA LAICITA’ DELLO STATO, BEN RADICATA NELLA MENTE DEI CITTADINI (DI QUALSIASI RELIGIONE SIANO O NON SIANO).

non il gioco al “noi cattolici ce l’abbiamo piu’ lungo di voi islamici, gne gne gne” come si sta facendo ora.

POPPER

Quoto alla grande caro Kaworu, e gli istituti penitenziari devono avere uno scopo non solo giuridico ma soprattutto istituzionale e ciò abbisogna di una maggiore laicità dello Stato e uma migliore integrazione dell’immigrazione aiutandola a comprendere le ragioni laiche della nostra democrazia, non l’approfittarne per proporre l’improponibile e disumana tradizione islamica che considera la donna come già sapete e se qualche immigrato va in carcere gli si deve anche dare l’assistenza terroristica di iman che istigano alla violenza.

Noi purtroppo abbiamo già una clase politica catto-talebana continuamente sotto pressione dal vaticano, ci manca solo che dobbiamo tollerare assistenze ai mussulmani in carcere che nascodono odio e rivendicazioni di diritti alla violenza in nome di Allah.

Siamo già in difficoltà con la problematica delle discriminazioni a Scuola e in altri settori della vita, siamo in difficoltà perchè vogliono imporci il crocifisso a tutit i costi, anche a quello della nostra vita se fosse possbile alla chiesa e ai suoi politici (ministro La Russa=possano morire ecc…ecc.), siamo in difficoltà per numerosi altri problemi sociali e personali che non credo riusciamo a fare un idilliaco viaggio di nozze con la cultura islamica che giustifica i genitori quando picchiano i loro figli se tendono ad essere almeno un poco occidentali.

Eh No, devono imparare ad adeguarsi, qui da noi non si possono tollerare certi comportamenti islamici da padre padrone, perchè allora si dovrebbe loro togliere la patria potestà in nome di valori diversi dai loro e che li invitino a rispettare la nostra Costituzione soprattutto rispetto al Corano; fra l’altro la nostra difficoltà è anche quella di vedere islamici convinti di essere nel giusto e che lo rifarebbero il reato.

Poi c’è sempre in fanatismo di casa, quello cattolico in molte delle manifestazioni istituzionali che di fatto oppongono all’islamismo solo un’altra religione altrettanto integralista, quella cattolica, ma mai che riescano ad opporre all’islamismo più integralista una laicità dello stato forte e stabile, che non discrimini ma altrettanto che non permetta le discriminazioni tra, nelle e a cause delle religioni.

The best emmia

Io però farei un discorso generale, rivolto assolutamente a tutti. E in particolare sarei molto più severo anche con associazioni e partiti politici che ricorrono alla violenza, tipo, senza far nomi, Casa Pound (che a Siena insozza i muri del centro storico con perle del tipo di “Europa razza bianca”) e moltissime tifoserie.

Tino

La laicità da sola non riesce a risolvere questi problemi. Francia docet. Chi inculca nella mentalità dei musulmani la laicità dello stato?

Kaworu

la situazione francese è abbastanza diversa dalla nostra, laicità o meno.

Gérard

Se si avesse vigilato bene alla laicita dello stato già da decine di anni in dietro, la Francia non avrebbe oggi i problemi legati alla religione islamica !!

CosmoGioia unGiorno

non mi sembra che in italia ci si facciano remore a criticare l’islam, in generale. Del giornale poi, ci si può fidare meno che mai. Poi che sia vero o meno quello che dice in questo articolo particolare….non saprei.

0xidizer

già, quello che dice il giornale va preso sempre con un grosso paio di pinze. Come minimo.

CosmoGioia unGiorno

appunto, è quello che intendevo. Però non mi pare che gli altri commentatori facciano molto caso a questo dettaglio…

AndreA

Ecco il risultato della concezione della laicità secondo i leghisti.

Gérard

E anche noto che anche in Francia, l’Islam è da tanti anni la prima religione carceraria . Molti detenuti si convertono all’ Islam nelle prigioni ed è anche qua una delle culle dell’ integralismo in Francia .

MicheleB.

MI ricorda molto il proseletismo carcerario del Black Muslims, in America; a cui per altro aderirono alcuni grandi personaggi afro americani.
Comunque vorrei ricordare che tale fenomeno, come in generale il sovraffollamento delle carceri, è ingenerato dalla penalizzazione di tutta una serie di facezie, avvenuta negli ultimi 15 anni. Depenaliziamo ciò che è inutilmente penale e sgombereremo quei pollai sovraffollati, toglendo concime a simili erbacce infestanti.

puric

Prima di dare credito a Biloslavo bisognerebbe sapere chi è: si tratta di un fascistone che è andato a fare “servizi giornalistici” in Afghanistan durante l’occupazione sovietica con un’agenzia giornalistica specializzata in reportage dalle zone di guerra, guarda caso sempre dalla parte degli anticomunisti. Fu arrestato dalle autorità perchè sospettato di avere contatti con i guerriglieri. Biloslavo negli anni ’80 fu coinvolto in un’inchiesta sui NAR: il 1° luglio 1981 fu arrestato per ordine della magistratura di Bologna per reticenza e falsa testimonianza in merito ad un soggiorno nel Libano, in campeggi paramilitari dei falangisti, nei quali Biloslavo si sarebbe addestrato insieme ad altri neofascisti italiani. L’inchiesta si colloca nel quadro delle indagini sulla strage del 2 agosto alla stazione di Bologna.
Credo che i suoi articoli siano semplicemente scoop allarmistici “fascio-occidentali”, perfettamente analoghi a quelli che scriveva quando invece il nemico era il comunismo.

MicheleB.

Forse allora era solo il solito sfogo contro i “baluba”? Può darsi: era sul Giornale!
Comunque c’è veramente della predicazione islamica nelle carceri; se e quanto sia filo jihadista credo sia molto difficile scoprirlo. Sicuramente vi sarà anche predicazione induista, protestante, rastafari e quant’altro non sia rappresentato da sacerdoti autorizzati. La proibizione genera inevitabilmente clendestinità.

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