Svizzera: molti cattolici meditano di lasciare la Chiesa

L’11% dei cattolici svizzeri medita “seriamente” di lasciare la Chiesa, mentre il 18% ci pensa “di tanto in tanto”. Lo rivela un sondaggio realizzato da un istituto di Zurigo, di cui dà notizia il sito della tv elvetica. Anche i ‘fratelli’ riformati affrontano difficoltà analoghe: l”8% per cento  di essi ci pensa “seriamente”, il 17% “di tanto in tanto”. La maggior parte di coloro che hanno già abbandonato la Chiesa cattolica hanno compiuto tale passo negli ultimi cinque anni.

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29 commenti

Kaworu

meditate gente, meditate.

e iniziate anche a pensare, se possibile.

nullità

ma se non sbaglio, a far le guardie si prendono soldoni.

e poi non rinunci alla potta (o meglio, non devi fingere di rinunciare all’utilizzo del cordone).

RobertoV

Anche in altre nazioni ci sono dati simili. In Germania secondo uno studio dell’istituto Forsa il 23% dei cattolici tedeschi medita se uscirne, in Austria a marzo si parlava di quasi il 20% (circa 1 milione di fedeli che ci stava pensando). Gli Austritt sono già saliti notevolmente ed in Austria negli ultimi 10 anni le uscite sono state mediamente dell’ 1% all’anno (anno record il 2009 finora), facendo scendere il totale dei cattolici al 66% del 2009 (nel ’71 erano il 90%). Sempre in Austria anche i protestanti luterani sono scesi negli ultimi decenni dal massimo del 7% al 4% attuale. In Germania ci sono attualmente indicazioni che una parte di cattolici usciti si converte alla religione luterana dopo che in passato c’era stato il fenomeno opposto. Comunque sono in tanti ad aspettarsi delle riforme nella chiesa (eliminazione del celibato, accesso delle donne, ecc.) che se non attuati potrebbero invogliare altre persone ad abbandonarla, se attuati invece potrebbero invogliare alcuni a rientrare nella chiesa.

bismarck

Con ratzinger al comando della banda siamo certi che, per nostra fortuna, nessuna riforma verrà attuata. Si trovano proprio in un cul de sac.

crebs

Riforme no, restaurazione sì.
Molti scappano e molti altri (spero) scapperanno.

Stefano Bottoni

Sì, va bene, ma dopo il pensiero occorre l’azione… Io mi sono sbattezzato due anni fa.

Sergio

Quando la fede diventa opzionale (ci puoi credere oppure no, sei libero di farlo, non ti tagliamo la testa) la fede è finita.
La gente lascia la Chiesa magari per lo scandalo della pedofilia, ma il fatto è che ormai non si può più obbligare nessuno a credere. E senza obbligo la fede crolla (è appunto opzionale o facoltativa: pensate, la Trinità facoltativa. Se Galileo affermava questo non so cosa gli facevano).
Questo nemmeno Hans Küng, per quanto aperto e critico verso Ratzinger, lo vuol capire (che l’uomo moderno, non essendo più obbligato a credere, prima o poi non crede più).

crebs

Torno adesso da una vacanza nel sud e nel deserto del Marocco.
Lì la fede islamica vacilla non poco; forse hai ragione.
Non tagliano la testa agli infedeli, gli ebrei vivono nel quartiere accanto.
Ho visto diverse moschee, all’ora della preghiera, vuote.
A Marrakesh molte donne, per lo più giovani, vestono come da noi, la sera tutti nri bar a bere alcolici. Ci hanno detto che il rientro dal week-end è funestato – purtroppo- da molti incidenti dovuti all’alcool.
Se continua così, fra cinquanta anni saranno islamici come noi siamo cristiani.

nullità

sarebbe molto meglio.
per loro, per le donne, per il progresso del loro paese.

se continuano a perdere la fede stai a vedere che l’italia dovra prender lezioni persino dal marocco, in termini di laicità.

certo… un po’ di moderazione con l’alcol non guasterebbe.

fra pallino

l’impero romano è diventato cristiano proprio quando la fede era non solo opzionale, ma motivo prioritario per essere messi a morte…

Massimo

…Visto che, in mezzo, c’è stato più di un pugno di secoli in cui l’opzionalità è decaduta, chissà che succede ora, quando è tornata in voga. Del resto, l'”Editto d’Intolleranza” del 313 parla chiaro (lo chiamo così perché “tollerare gli intolleranti” dà i frutti che conosciamo…- non è lo stesso argomento sul quale chi teme “l’ondata islamica” in Europa fonda i propri dubbi più sostanziosi?)

murdega

frapallino al tempo era era una lotta tra bande per il controllo del territorio.
L’Ateismo non vuole controllare alcun territorio.

rik

Lo scandalo pedofilia e la crisi eonomica saranno un serio incentivo per non pagare la kirchensteuer, la tassa sulla religione che si paga in Germania, austria e Svizzera.

Sarà una ecatombe nei prossimi anni.

Toptone

He he he. Se continua così madama la marchesa dovrà imparare a sostenersi da sola in Germania. Chessò, magari mandare i vescovi a lavorare come tutti i poveri mortali?

Invece, finquando da noi durerà la pacchia dei soldi di Stato a valanga, Nazinger e company dormiranno su doppi guanciali bordati d’oro. Pagati da noi.

Simone

Non mi stupirei che il nostro governo si impegnasse a sostenere economicamente la chiesa cattolica anche all’estero.
Qui oltre prendere l’8×1000 di tanti cittadini, non pagano l’ici e in più il 55% dei soldi destinati alla protezione civile viene utilizzato per i viaggi e le visite papali (vedi draquila), inoltre sono aumentati i finanziamenti alle scuole private (che guarda caso la maggioranza sono cattoliche) quando è in crisi la scuola pubblica.
Anche aver deciso di fare valere come credito scolastico l’ora di religione è per spingere gli studenti a frequentarla. Adesso c’è il programma di far rientrare la religione anche nelle singole materie: a storia studieranno anche la storia della religione cattolica, a italiano il testo della bibbia, ecc..
la stampa italiana dà sempre risalto a ciò che pensa il clero, anche su temi che non li riguardano come la pillola abortiva, le elezioni europee (ne han dette di tutti i colori sulla Bonino), e loro si sentono potenti e importanti quanto i politici e si comportano come loro.
Ho l’impressione che qui in Italia la chiesa romana sia sempre più aggressiva e invasiva proprio perchè nel resto del mondo la sua credibilità e influenza sta decadendo.
Domenica a Report si parlerà della ior, dei rapporti e affari sporchi tra banca vaticana, anemone, balducci e bertolaso. Da vedere!

POPPER

Sarebbe bello che la Svizzera, da cui provengono le guardie del papa, si decidesse a dare un taglio alla ccar, alla fine in vaticano dovranno assumere le guardie giurate o resuscitare i cavalieri templari.

A quelli che ci pensano “una tantum” dico di affrettarsi, la barca di Pietro non è poi così stabile durante le forti tormente, oggi più che mai necessita di essere ridimensionata a livello mondiale

libero

Spigolatura.
Le Guardie Svizzere studiano in scuole senza cricifissi, perché in Svizzera sono vietati, nel Canton Ticino una scuola li aveva messi, ma il governo federale glieli ha fatti togliere !
Perché il Vaticano non protesta ?

POPPER

interessante, beh, almeno sono guardie crociate. Il vaticano dovrà ricorrere ai Boyscout un giorno.

Gabrasca

anche chi non è credente comunque si ritrova sempre la chiesa tra i piedi… in Italia.

libero

E’ per questo che ci vuole l’Unione dei Laici, Tutti.
Bisogna unirsi e crescere numericamente, con i laici divisi in troppe associazioni e anche in concorrenza sarà difficile ottenere risultati positivi e l’UAAR da sola è un circolo che può avere solo qualche successo limitato, chi è razionalista dovrebbe convenire.

nullità

ma come associazione è una bella calamita per l’interesse.

pur avendo le linee guida dei soci fondatori (o di pochi altri) riesce bene a farsi portavoce del sentimento di tanti non credenti, a dispetto di quello che dice Sgarbi che finge di non sapere che senza l’UAAR, laicisti, atei, agnostici, se le sognerebbero le battaglie per i diritti civili in tribunale.
dovrebbero stare zitti, buoni e mandar giù il boccone amaro.
senza aver la pretesa di sentirsi cittadini del proprio paese.
noi in italia adesso, siamo stranieri in patria. spero che le cose si ribaltino.

libero

La Chiesa attuale, cioè la classe dirigente conservatrice e restaturatrice, stima più conveniente perdere fedeli, anche un bel numero, ma poi avere uno “zoccolo duro” sul quale fare affidamento.
Questa Chiesa ritiene che innovare (matrimonio preti, etc…) non aumenterebbe i fedeli e scontenterebbe quelli che già ha.
Non so se abbiano o meno ragione, comunque l’esperienza ce l’hanno.

RobertoV

C’è il fatto che in vari paesi del terzo mondo sono in espansione: in Africa negli ultimi decenni i fedeli cattolici sono aumentati di 100 milioni ed hanno ora un eccesso di preti, mentre in Europa sono in declino. Probabilmente in Europa preferiscono accettare la perdita piuttosto che modificare la loro struttura di potere e contare quindi su uno zoccolo duro militante agguerrito e aggressivo, cercando di allearsi coi mussulmani per limitare le perdite. Puntano a tenersi le roccaforti tipo Italia e Spagna, utilizzando tutto il notevole potere politico ed economico che hanno a disposizione, anche se penso che questo sarà temporaneo perchè la secolarizzazione fortunatamente prosegue. Le riforme inevitabilmente farebbero ridurre il potere di controllo centrale del vaticano a vantaggio di una religione più umana, ma i fedeli doc preferiscono una chiesa potente svincolata dagli stati ed in grado di imporsi ad essi.

RobertoV

L’arcivescovo tedesco Schick dopo l’impennata delle uscite dalla chiesa fa un appello ai cattolici a non abbandonarla, nonostante tutti gli episodi che l’hanno sconvolta negli ultimi mesi, ma a partecipare al suo miglioramento. Anche il cardinale austriaco Schönborn dice che non si potrà tornare alla normalità dopo quanto è successo, fa riferimento al notevole aumento delle uscite dalla chiesa e fa un appello al rinnovamento interno della chiesa e della società. Nell’articolo si accenna al fatto del papa che continua a tacere sugli scandali in Austria e Germania http://www.spiegel.de/panorama/0,1518,696453,00.html.
Nell’articolo si parla anche della prossima visita (16-19/9) del papa in Gran Bretagna. E’ in corso una colletta tra i cattolici britannici su richiesta delle chiese scozzesi ed inglesi per pagare tre messe a cielo aperto previste durante la visita di stato: mancano infatti circa 3.5 milioni di Euro all’appello per coprire i costi della visita che per metà, pari a 15 milioni di Euro, vengono pagati dalla chiesa, mentre l’altra metà la pagherà lo stato, cosa che era stata criticata.

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