Monsignor Crociata: “Non c’è obbligo di denuncia per casi di pedofilia”

Il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, durante i lavori dell’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana e davanti ai giornalisti si è espresso sullo scandalo pedofilia, affermando che i casi di abusi da parte di sacerdoti “rilevati in Italia con procedimenti canonici nell’ultimo decennio” sarebbero solo “un centinaio”, anche se “un solo caso è sempre troppo”. Crociata sostiene inoltre: “Non abbiamo notizie di un calo del numero degli iscritti alle scuole cattoliche da parte dei fedeli a causa dello scandalo degli abusi sessuali”, dato che i cattolici chiedono “chiarezza”, “misure necessarie”, “penitenza”, “vogliono che questo dramma diventi l’occasione per un salto di qualità nella vita della Chiesa”. Crociata ha inoltre affermato che in Italia non c’è obbligo di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei vescovi, nel caso questi venissero a sapere di casi di abusi, tenendo però a precisare che “ciò non esclude la cooperazione e la collaborazione con le autorità civili per accertare in tutti i modi i fatti, né l’incoraggiamento alla denuncia da parte delle vittime” e “il fatto che un vescovo possa testimoniare a un processo è una cosa del tutto ordinaria se questo aiuta la conoscenza più completa dei fatti”.

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50 commenti

rego

Questi titoli, quando riportati sui giornali, fanno subito pensare alla gente (inevitabilmente), che la chiesa cerchi di deviare le verità scomode e proteggere i colpevoli.
Inevitabilmente la gente continuerà a predere la fiducia nella ccar!

bradipo

quanto ottimismo in quegli “inevitabilmente”… vista l’ora provo a pensarla anch’io così, ma immagino che per pranzo avrò già la bocca amara…

POPPER

Da come si è espresso Crociata, la gente è portata a perdere la fiducia nella ccar, non a confermarla. Se i genitori cattolici han consegnato i propri figli all’amorevole educazione cattolica allora hanno un problema di interpretazione del diritto dei figli al rispetto della propria infanzia. Come si fa a credere ancora alla chiesa cattolica?

Claudio Diagora

Evidentemente per un genitore cattolico è più accettabile il rischio pedofilia, che correre il rischio che il loro pargoletto si trovi in classe con immigrati o italiani di ceto non consono al loro…

peppe

Si sa da sempre che il clero è una mafia… qual è la novità?

Barbara

Ah ecco, mi pareva strano che i rappresentanti del potere divino si fossero piegati troppo facilmente al potere civile. Solo un centinaio di casi rilevati dal procedimento canonico, quindi sono queste le cifre ufficiali no? Non si esclude piena collaborazione… e perché il Papa non si presenta in USA?

bradipo

beh… ha detto “non si esclude”… quindi è possibile, ma altamente improbabile… gli piace sottolineare come tutto ciò che fanno sia una loro grande concessione all’umanità pur avendo cose ben più importanti da sbrigare che non i nostri fastidiosi chiacchiericci

Massimo

Ragazzi miei, questa è, da sempre, la loro lingua (cfr Scolastica medievale e “casuistica gesuitica”). Un esempio per tutti? Quello da manuale in cui si legittima la morte legalizzata nello stesso momento in cui si salvaguardano la vita dello sperma e le delizie del polmone d’acciaio. Cito dal “Catechismo della Chiesa cattolica” (maiuscolo per evidenziare mio):

“2267 L’insegnamento tradizionale della Chiesa NON ESCLUDE, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri umani.”

…Vuoi altro?!

bradipo

nono, per carità (quella umanistica)… ero già sazio da prima, ho paura di quello che “altro” possa riservare

laverdure

Nelle nostre,quando ammazzano qualcuno (Vallanzasca ne ammazzo’ due in carcere,
ed ora e’ libero!),o quando picchiano e violentano,lo fanno con una dolcezza che quei rozzi yankees manco si sognano !
Pensa che laggiu’ pestano abitualmente i pedofili,anche se sono preti!

#Aldo#

Che tu sappia, pestano anche quelli che si introducono nelle ville e massacrano chi ci abita per derubarli o, a volte, anche solo per divertirsi?

zel

Certo: legalmente non sono obbligati a denunciare, ma visto che si fanno paladini mondiali della sacra moralità, sarebbe moralmente doveroso deunciare i criminali… IPOCRITI.

sabre03

Crociata ha inoltre affermato che in Italia non c’è obbligo di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei vescovi…..ciò non esclude la cooperazione e la collaborazione con le autorità civili…..

Cioè in buona sostanza se le autorità civili non si accorgono di nulla il vescovo sta zitto…..

Tutto molto cattolico

POPPER

Se pensiamo poi che il dll avvertirebbe il vescovo prima che si indaghi sul prete che ha commesso reato, stai pur certo che in Italia la giustizia sarà sempre parziale e ingiusta con i cittadini italiani ma indulgente con la ccar.

Jesuncolo

“Crociata”. Wow, che nome!
Non c’é bisogno di denuncia per i casi di pedofilia!? Ma siamo matti!? Sottospecie di mafiosi! XD

MEVI

Ma chi credono di essere se non hanno il obbligo di denunciare il crimine?!Una casta di intocabili?

crebs

Confrontiamo quanto detto ora con quanto detto qualche settimana fa (le famose linee-guida in inglese e senza data).
Allora nei nostri commenti si ragionava se le linee guida prevedessero l’automatica denuncia alla magistratura o se questo dovesse avvenire solo se prevista obbligatoriamente.
La risposta a chi ci accusava di essere prevenuti è arrivata e da fonte per loro non attaccabile.
Come diceva Andreotti “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”

Cesare b

In Italia denunciare l’autore di un reato e’, per chi non sia pubblico ufficiale tenuto a farlo, non soltanto NON obbligatorio, ma anche pericoloso, a meno che non si sia in grado di provare senza ombra di dubbio la colpevolezza del denunciato. Infatti, se questi viene assolto, il denunciante va incontro a un procedimento per calunnia e alla necessita’ di risarcire i danni morali e materiali.
Inoltre i fatti scandalosi, non sempre hanno rilevanza penale, nel nostro permissivo Paese, ove i rapporti consenzienti e non mercenari con chi abbia compiuto gli anni 14 NON sono reato, quale che sia l’eta’ del partner maggiorenne. E’ vero che la legge fa eccezione – entro il limite degli anni 16 – per chi abbia responsabilita’ di sorveglianza sul minore, ma se il prete indegno seduce un ragazzino non espressamente affidato alla sua sorveglianza, oppure (senza violenza ne’ abuso d’autorita, ne’ compenso in denaro) un soggetto, anche a lui affidato, ma che abbia almeno anni 16 e 1 giorno … le grane le rischia chi lo denuncia!
Percio’, quando riceve segnalazioni o denunce di questo genere, tutto cio’ che il Vescovo puo’ e deve fare e’ esortare le parti lese a sporgere denuncia, magari offrendo loro assistenza legale a spese della Diocesi, e avviare un procedimento canonico, volto a radiare il colpevole dal clero. Nelle “more” dell’uno e dell’altro procedimento, potra’ e dovra’ adottare provvedimenti cautelativi immediati per evitare che il probabile colpevole (pur restando per il momento prete e conservando provvisoriamente il diritto al sostentamento) venga a contatto con minori. Di piu’, onestamente, non mi pare che si possa pretendere. Certo che se lo Stato, come ha saggiamente fatto in Francia, stabilisse l’obbligo di denuncia per i Vescovi nei confronti dei reati eventualmente commessi dal loro clero, sarebbe meglio. Pero’ un tale provvedimento potrebbe anche essere visto come un vulnus alla laicita’ dello Stato stesso, in quanto riconoscerebbe al Vescovo lo status di pubblico ufficiale.
Saluti.

nightshade90

francamente così risulta molto più probabile che un prete, vescovo o altro scelga di non denunciare più per proteggere il colpevole che per altro. inoltre nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di abusi su minori di 16 anni, senza contare che chiunque abbia un minimo di decenza e viene a sapere con una certa sicurezza di un epèisodio simile se ne frega del rischio di controquerela: corre a rivelare tutto ciò che sà alla polizia, poi sarà la polizia a consigliare su che procedura adottare.

crebs

“………tutto cio’ che il Vescovo puo’ e deve fare e’ esortare le parti lese a sporgere denuncia, magari offrendo loro assistenza legale a spese della Diocesi, e avviare un procedimento canonico, volto a radiare il colpevole dal clero.

QUANTE VOLTE E’ STATO FATTO NEGLI ULTIMI 50 anni?

Halftrack

“Crociata ha inoltre affermato che in Italia non c’è obbligo di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei vescovi, nel caso questi venissero a sapere di casi di abusi”.
I vescovi, dunque, non hanno coscienza civile, non sono democratici; per loro la democrazia si può ridurre a un pezzo di carta (la legge).
La religione e la democrazia non possono convivere, sono antitetici. I laici non possono far finta di ignorarlo, necessita una presa di posizione.

Reiuky

La cosa che mi fa rabbrividire è che quando a commettere un delitto è un immigrato allora tutti gli immigrati sono delinquenti.

Quando a commettere un’atrocità come la pedofilia sono centinaia di preti, sono casi isolati.

Congo

Certo!
Centinaia di casi ISOLATI!

Intende solo dire che non ci sono state orge…

o forse sì, ma comunque non sono obbligati a denunciarle.

Andrea

Monsignor Crociata: “Non c’è obbligo di denuncia per casi di pedofilia”

Un moderno Ponzio Pilato, non c’è che dire.

Ciao a tutti

MASSIMO

Se i preti campano bene è solo perchè ci sono le leggi dello Stato Italiano che li proteggono. A Mussolini dovrebbero farlo santo. E’ sua la colpa di tutta questa situazione.

El Topo

Mah! Mussolini era un ateaccio e con la chiesa ha patteggiato, nel dopoguerra il potere è stato gestito per quarant’anni da un partito chiamato Democrazia Cristiana che ha ulteriormente favorito il radicamento nello stato dei cattolici e ne ha favorito gli interessi. La chiesa è dai tempi di Costantino che esercita meretricio con i potenti e di questi tempi la cosa è vieppiù palese e disgustosa, data la classe politica che al momento abbiamo (e parlo di entrambi gli schieramenti).
Date le premesse è logico che la gente si discosti dalle gerarchie ecclesiali e le dichiarazioni di questo ennesimo monsignore non faranno altro che aumentare la tendenza già in atto.
Quello che io considero il problema nodale è il fatto che comunque la chiesa si pone come una risposta ai problemi esistenziali dell’uomo fornendogli facili e preconfezionate verità e sollevandolo dalla responsabilità della coscienza, funziona come uno psicofarmaco palliativo il cui prezzo è la libertà interiore, che per molti, troppi, è solo un pesante e scomodo fardello.
Una parte della battaglia contro la creduloneria la stiamo vincendo molto grazie agli autogol (pedofilia, intransigenza dottrinale applicata con pesi diversi in base al potere detenuto, incapacità cronica di adattarsi all’evoluzione della società..), ma molti ora si sono rivolti ad oroscopi e religioni alternative, l’obiettivo per il futura ritengo debba essere il cercare di offrire una via di fuga, un metro interpretativo o un metodo o molteplici strumenti che siano in grado di insegnare alle persone ad accettare la realtà, il proprio essere mortali, un’etica comune basata sul rispetto degli altri, il sapersi dare un senso da sé senza bisogno di maghi preti e ciarlatani.

giancarlo bonini

L’intervento di mons. Crociata l’ho sentito ( per la parte che la RAI ha ritenuto di trasmettere) sul TG 1.
Purtroppo, contrariamente a quanto alcuni di noi ritengono, temo che l’ italiano medio( che vede solo TV e non legge alcun giornale e quindi non sa nulla del “Crimen Sollicitationis”, della imputazione del card. Ratzinger negli USA, da cui si è salvato con l’elezione a Papa, dei documenti successivi di quest’ultimo, nonchè di altri documenti usciti dal nulla con date pregresse ecc. e pertanto all’oscuro di quasi tutto ciò che concerne il reale fenomeno della pedofilia nel clero a livello mondiale), vedendo appunto tale servizio ne abbia tratto le conseguenze di un reale interessamento della Chiesa al problema e della totale disponibilità di questa a collaborare con la giustizia.

Barbara

Ma non c’era già l’obbligo nelle Linee guida del 2003? Chissà se il Sig. Lombardi ha dato quelle famose risposte. Ma perché questi si sentono sempre autorizzati e vengono pure applauditi a parlare sempre a vanvera?

Signor G.

Noi siamo obbligati ad obbedire alle leggi della ccar, ma loro se ne fregano allegramente delle leggi dello Stato italiano (che li foraggia abbondantemente).
Ho come la vaga impressione ci sia qualche cosa che non quadra…
Saluti

gero

anzitutto bisogna raccontare la verità sui numeri. I casi di sacerdoti che hanno sbagliato sono infinitesimali rispetto al numero dei casi di abuso che avvengono soprattutto nelle famiglie. La stragrande, praricamente totalità dei sacerdoti vivono generosamente la loro missione, compreso quella educativa. Per cui la gente fondamentalmente continua a dare fiducia alla Chiesa. Associazioni giovanili, soprattutto gli oratori nel centro italia ecc sono in ripresa. Questi i dati. Del resto oltre gli uomini di chiesa non sono poi tanti quelli che gratuitamente (checchè se ne dica) si spensono a favore dei giovani e degli ultimi.

RobertoV

Si infatti raccontiamo la verità sui numeri. In Italia finora i preti denunciati sono pochi (ma chi ha fatto un’indagine ne ha trovati 130 e non 100 come dice Crociata), ma attestano solo quanto brava a nascondere sia stata (e sia tuttora) la chiesa cattolica. Infatti all’estero anche li erano pochi, ma quando sono saltate le coperture, come ultimamente in Austria e Germania, ne sono venuti fuori tantissimi (in 3 mesi in Germania almeno 1600 casi ammessi dalla chiesa, in Austria ci avviciniamo ai 1000 casi) e continuano ad esserne scoperti e questo preoccupa molto le chiese di quelle nazioni che sono in forte difficoltà. Diversi avvocati hanno chiesto alla chiesa di aprire i propri archivi, ma lei ovviamente non ci sente (se fossero così pochi perchè non pubblicizzarli?). Secondo gli avvocati austriaci la chiesa cattolica austriaca negli ultimi decenni avrebbe inviato 6000 pratiche a Roma: l’unica risposta della chiesa cattolica è stata che la cifra è esagerata (se fosse infinitesimale avrebbe risposto in ben altro modo). In parecchi in Austria e Germania incominciano ad essere scettici sulla reale volontà di fare chiarezza della chiesa dopo i vari proclami.
Negli USA, dove lo scandalo pedofilia è venuto fuori ormai da 10 anni e sono disponibili dati e studi più aggiornati si parla di un 4% di preti pedofili, cifra che direi attendibile anche per la situazione europea. Ora dire che in un gruppo sociale 1 persona su 25 è pedofila non è rassicurante, ma a queste persone andrebbero aggiunte tutte quelle persone che in qualche modo portano una responsabilità diretta o, come minimo, morale, nel non aver fatto niente per evitare che queste persone commettessero i loro crimini anche se qualcosa avevano visto o sospettavano (e secondo me possiamo arrivare probabilmente complessivamente ad 1 prete su 4 che qualche responsabilità ce l’ha, considerando i vari superiori, confessori e colleghi). Da parte dei difensori della chiesa si continua a ripetere che i casi sono pochi e che il vero problema è l’ambito famigliare. Secondo i dati americani circa il 66% dei casi avviene in ambito famigliare ed in altre nazioni si parla dell’80%. Ma per ambito famigliare si intende un gruppo molto allargato, cioè tutto l’ambiente che ruota attorno alla famiglia: quindi i famigliari diretti più quelli alla lontana, conoscenti, amici, babysitter. Questo vuol dire che in pratica in Italia confrontiamo un gruppo di 60 milioni di persone con quello di 45000 preti ed è ovvio che in termini assoluti sarà difficile che il numero dei preti pedofili sia maggiore di quello dei pedofili degli altri settori: se per assurdo tutti i 45000 preti fossero pedofili e 45000 fossero le persone pedofile nel resto d’Italia rappresenterebbero sempre meno dell’ 1 per mille di tutta la popolazione e non si potrebbe certo dire che il problema della pedofilia è identico nei due gruppi. Visto che sono padre di due bambini mi ha molto incuriosito questo continuo colpevolizzare il settore famigliare e perciò sono andato a controllare. Circa il 10% dei casi è dovuto ai genitori biologici, cifre circa triple per quelli adottivi o acquisiti (questo per la realtà americana dove questa situazione è molto frequente). Questo vuol dire che circa un genitore su 2000 è pedofilo, sempre troppo, ma va confrontato con 1 su 25 per i preti ed un bambino nella sua vita avrà solo 2 genitori biologici, mentre quanti preti conoscerà se è cattolico? Al di là della discussione sulle cifre il problema più grave è stato l’atteggiamento di copertura, da casta, della chiesa, ampiamente riconosciuto all’estero (non qui in Italia): se la chiesa si fosse comportata in modo trasparente si troverebbe meno esposta alle pesanti critiche e allo scandalo.

robby

l impunita è la base di questi privilegi,sicuramente i superiori avranno reclamato al detto stato considerato laico e democratico,che se la caar avrebbe avuto la facolta di essere giudicata(come lo sono tutti in caso di reato)non poteva continuare a portare voti ,durante le elezioni,dato che avrebbe perso di credibilita di fronte a fedeli-votanti,.dunque piu omerta cè piu conviene ai partiti,piu alla caar.

esperantio

Di denuncia non c’è bisogno,ma di torturarli e poi metterli al muro,di mandarli al rogo (tutti i clericali) si!!!!!!!!!!!!!!! Che faccia di bronzo!

ser joe

Un monsignore che parlando di pedofilia cita le “misure necessarie” per gli insegnanti delle scuole cattoliche fa subito pensare ambiguamente……………

Toptone

Non c’è obbligo di denuncia??? E l’IMPERATIVO MORALE, sempre brandito come una clava nei confronti di altri per altre questioni che al confronto sono acqua fresca??

Roba da pazzi. Sono impantanati da mesi in uno scandalo pazzesco che si allarga sempre più urbi et orbi, e hanno ancora la faccia di m*rda di attaccarsi a cavilli legali?

Un bambino viene molestato o violentato ma siccome “non c’è obbligo di denuncia” il vescovo tace (e acconsente)???

Questi vanno rinchiusi in Vaticano e la chiave fusa nel Vesuvio.

Alessandra

Quanto hai ragione. Qualsiasi persona normalmente decente denuncerebbe: loro no.
Riflettano, i cattolici, su queste giustificazioni criminali, prima di affidare alla chiesa i loro figli.

Near

Ma non erano uscite le famose linee (in ambito di diritto canonico) per imporre ai vescovi di denunciare i casi alle autorità civili ?

Stefano

“in Italia non c’è obbligo di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei vescovi”

Non per nulla siamo in Italia…

Barbara R.

non c’è obbligo di denuncia alle autorità giudiziarie da parte dei vescovi, nel caso questi venissero a sapere di casi di abusi

Lo trovo di uno schifo inaudito!!!!!!!!!!!!!!!!!!

libero

Questa dichiarazione mi sembra quanto mai inopportuna, forse vuole rassicurare i suoi confratelli che non li tradirà raccontando tutto quello che sa sulla pedofilia della CCAR.
In quanto al Vangelo, beh quello è per i fedeli ingenui che ancora ci credono, i monsignori sono più evoluti, loro sono spesso agnostici di cultura religiosa all’apparenza.

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