Giuramento, la Corte di Strasburgo condanna la Grecia

Il Codice di procedura penale greco viola la libertà religiosa, e pertanto è incompatibile con la Convenzione sui diritti dell’uomo. L’ha stabilito la Corte di Strasburgo, in seguito a un ricorso promosso da quattro non credenti, attivisti di un’associazione di volontariato. Il Codice greco parte dal presupposto che tutti i greci siano cristiano-ortodossi, e prescrive pertanto che il giuramento in tribunale debba aver luogo sulla Bibbia. E’ bensì possibile giurare in altra forma, ma solo dopo aver dichiarato che non si appartiene alla Chiesa ortodossa. Secondo la Corte, la libertà religiosa “è un bene anche per gli atei, gli agnostici, gli scettici o gli indifferenti”, e implica il diritto “a non essere obbligati a manifestare” le proprie opinioni. La Grecia è stata condannata a pagare 15.000 euro.

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30 commenti

Sai

Bene! Questa è una punizione divina per essersi alleati con l’Italia nella difesa del croceinfisso.

Don Perignon

Se avessero chiesto di più sarebbero andati nuovamente in bancarotta! 😉

sabre03

anche croceINFISSO non è male essendo considerato alla stregua di un arredo
🙂

0xidizer

Va bene che c’è la crisi ma 15 000 euro? Per tutta la Grecia? Ho capito bene?

Sai

Beh dai, per come stanno messi 15000 euro è un bel po XD
Anche se io li avrei multati di qualche milione obbligando a far pagare la chiesa ortodossa.

Giorgio Villella

La sentenza stabilisce che il governo greco deve dare 15 mila euro ai 4 ricorrenti. Non e’ male.

0xidizer

Già, mi era sfuggito che erano solo 4 ricorrenti.

Comunque, sbaglio o il problema resta?
Cioè, pagano 15000 euro (dalle tasse, dopotutto) ma il giuramento sulla bibbia rimane?

Ciccio

sì infatti. Chissene dei soldi, l’importante è il principio. Il loro codice penale va immediatamente aggiornato!

Flavio

@ Oxidizer

No altrimenti chiunque in futuro fara’ ricorso ricevera’ 15000 euro. In questo caso penso che alla Grecia basti rendere la clausola alternativa senza bisogno di dichiarazioni di (non) fede. O naturalmente fare la cosa piu’ sensata, cioe’ far giurare senza riferimenti religiosi.

#Aldo#

Questa non l’ho capita. Se giuro su qualcosa che considero valere men che niente, il mio giuramento non ha alcuna consistenza e mi lascia libero di comportarmi come meglio credo, no? Dunque, un ateo ha tutto interesse a giurare sulla bibbia… e a mentire come un genovese al mercato!

nullità

è vero 😆

sarebbe come dire “giuro sul genio di aladdin”

Roberto Grendene

– se dici il falso sarai condannato lo stesso
– anzi forse sarai tacciato anche di sacrilegio (in un paese in cui si giura su libri sacri, sara’ pure previsto un reato del genere)
– se dici il vero viene validata l’idea che il sacro giuramento aiuta
– in tutti i casi se sei ateo o agnostico sarai meno libero compiendo questa specie di rituale religioso, visto che pubblicamente la tua onestà intellettuale e’ infranta

non vedo alcun interesse

Flavio

Un ateo che giura sulla bibbia e’ costretto a spergiurare: mentirebbe gia’ con la formula stessa del giuramento, no?

paolo1951

… concordo con chi mi ha preceduto la multa poteva anche essere simbolicamente 1,00 Euro…
L’importante è che sia stato affermato il principio.

moreno83

Poco me ne può fregare del principio, se poi nella pratica non cambia nulla, e il problema di queste sentenze e che possono solo obbligare uno stato ad un risarcimento e non a modificare la legge che comunque rimarrà a discapito del diritto di atei, agnostici ecc. di non dichiarare la loro posizione in tema religioso.

POPPER

Questa condanna mi fa ben sperare che la Grande Chambre sentenzi una volta per tutte sia sul crocifisso nelle aule scolatiche che in futuro in quelle dei tribunali dove si giura con appesi alle pareti i simboli della religione cattolica.

CosmoGioia unGiorno

la cosa era già stata discussa in una precedente news uaar. Interessanti però nel link che riporti sono i nomi dei firmatari che copio e incollo 🙂 alcuni già li conoscevamo, oh ma sono sempre i soliti. Gasparri lo sbavatore è il mio preferito.

sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord Padania) e il
sen. Sergio Divina (Lega Nord Padania).

POPPER

l’ho voluto ribadire, visto che la legge bavaglio è ancora in commissione e ci arebbe anche la questione dell’avvertire il vescovo delle indagini sui preti, a me interesserebbe sapere come mai non è stata ancora toccata visto la sua incostituzionalità.

CosmoGioia unGiorno

secondo me l’ammontare del risarcimento deve essere bello lauto. 15000 penso siano pochi, come sono pochi i 5000 per la signora Lautsi. Tanto per cominciare intraprendere la strada giudiziaria è una bella rogna, almeno per quanto mi concerne; poi il cittadino che “non” ricorre nonostante la discriminazione può rischiare più di quanto sembri se sottoposto a processo. Pensiamo ad una giuria o ad un giudice preconcetto nei confronti dell’ateismo: sentenze si fanno anche sulle simpatie purtroppo.
Inoltre, cospicui risarcimenti invogliano i discriminati a ricorrere, favorendo in tal modo una più rapida ed effettiva affermazione del diritto in questione.
Per finire, toccare in affondo le tasche del discriminante è forse l’unico modo per che questo si decida a smettere di discriminare.

POPPER

Certo, finché c’è un crocifisso alle pareti dei tribunali italiani alcuni di questi giudici discriminano a seconda della propria convinzione cattolica e sentenziano in modo altrettanto ingiusto e incostituzionale.

CosmoGioia unGiorno

esatto. Che sia un atteggiamento volontario oppure no, sempre sbagliato è. Purtroppo dubito che rimuovere il crocifisso possa far mutare atteggiamento ma alla lunga…col passare dei decenni, speriamo non dei secoli, magari un po’ di spirito civico laico può infondersi anche in costoro. il vero problema è: chi è che si prende la briga di iniziare la trafila burocratica per vedersi riconosce una ragione dopo un decennio(o giù di lì)? gli unici sono martiri, per così dire. Chi è che lo farebbe per 5000 miseri euri? con tutte le incertezze del caso ovviamente. Sarebbe d’obbligo che chi si spende venga “ricompensato”, oltre che semplicemente risarcito. Fatto salvo ovviamente il raggiungimento di un giusto equilibrio per evitare l’intasamento dei tribunali. Se fosse effettivamente stato così, non ci ritroveremmo con dei feticci appesi nelle aule delle scuole e dei tribunali “nel 2010!!!” penso

Paul Manoni

Grecia paese di violazione dei diritti umani…Italia non da meno.
Speriamo bene per la nostrana causa sul crocifisso… 😉

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