L’ipotesi che le spese per l’iscrizione dei figli a scuole private (a larga maggioranza cattoliche, in Italia) siano inserite nel redditometro ha provocato un’immediata levata di scudi da parte di 58 deputati del PDL, tra i quali il ciellino Maurizio Lupi, Gabriella Carlucci e “l’agente Betulla” Renato Farina. I parlamentari hanno presentato un’interpellanza urgente sostenendo che la diffusione di tale notizia “genera, in un momento di crisi, il sentimento di odio sociale verso le scuole non statali, le trasforma in qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”.
Scuole private nel redditometro: deputati cattolici protestano
54 commenti
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“qualcosa di fortemente negativo”
Oh mamma mia, non sia mai!
E intanto la scuola pubblica, dopo essere stata affondata, si inabissa nella Fossa della Marianne…
quoto, tristemente.
Voglio proprio vedere come va a finire.
le scuole cattoliche usciranno dal redditometro! mi sembra ovvio: cl è una setta PERICOLOSISSIMA!! lupi e formigoni due esponenti di spicco!! odio sociale per le scuole private? e se fosse? visto che la scuola pubblica non dispone neanche della carta igienica!!
Agree, completely…
Oltre tutto se fossero loro stessi a fomentare un po’ meno “odio sociale” <_<…
Parlamentari: «genera, in un momento di crisi, il sentimento di odio sociale verso le scuole non statali»
Sì. E cosa hanno detto questi 58 manichini quando tale Renato Brunetta seminava (e semina) un sentimento di odio sociale verso i pubblici dipendenti in generale e quelli del comparto scuola in particolare? Non ci si ricorda più la campagna sui “fannulloni”? (quella propedeutica ai provvedimenti finanziari del giugno 2008 coi quali si sanciva una riduzione di oltre 130.000 posti nel solo comparto scuola) In quel caso è più che evidente, per chi non sia cieco, l’intenzione di creare un clima di avversione nei confronti di una categoria di lavoratori per poterli poi colpire col plauso dell’opinione pubblica.
beh nel caso dei dipendenti pubblici è tutto vero.
Evidentemente sei un dipendente pubblico di quelli fannulloni e parli perché sei parte in causa. Il mio caso è diverso per cui rimando al mittente (mr. Brunetta & C.) le calunnie elevandole al cubo. Aggiungendoci una bella macumba per affrettarne la dipartita.
Giustissimo Aldo: demonizzare una categoria, mettendola alla gogna solo perchè si vuole dare una spolverata di “giustizia” ad una politica insana, è un comportamento più che scorretto e perfino offensivo!! Così come i soliti modi di dire che tutte le bionde sono oche e che tutti gli uomini pensano dalla cintola in giù…
@ bismark
perchè, hai qualche dubbio su come andrà a finire? Scommetto che vinceranno i deputati cattolici. vogliamo vedere?
E chi li tocca quelli? Oddio, un sistema ci sarebbe……….
http://it.wikipedia.org/wiki/Nitroglicerina
“genera, in un momento di crisi, il sentimento di odio sociale verso le scuole non statali, le trasforma in qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”
…Ed è così. Non vogliono l’odio sociale ma intanto tolgono fondi alle scuole pubbliche a vantaggio di quelle private.
In queste condizioni l’odio sociale sarebbe solo sano e giusto.
Chissa perchè per certi argomenti non ci sono mai dei “Kurt” o simili a difendere la “sacra chiesa”
Forse, in fondo in fondo, ragionano un pò anche loro.
è risaputo che le scuole private (la maggior parte dei quali di proprietà di enti religiosi cattolici e gestiti da preti) sono dei veri e propri diplomifici spiaggia di studenti somari e ricchi oltre ad essere delle vere aziende sfruttatrici e schiavizzanti del lavoro docente il più delle volte non pagato o pagato in nero e/o sottopagato, condizioni di lavoro che la stragrande maggioranza degli insegnati accetta come pecore per poter acquisire punteggio per la graduatoria degli istituti pubblici.
Non ha caso il Trota si è diplomato in una scuola privata.
Mi hai tolto le parole di bocca.
E, ovviamente, adesso il Trota ha un lavoro “adeguato” ai suoi “brillanti” risultati scolastici e – ovviamente – profumatamente pagato.
Questi biascicano di Roma Ladrona quando la Lega è la più miserrima delle sgualdrine politiche.
quello e’ talmente cretino che e’ riuscito a farsi bocciare in scuole private
…e scrivono “qual è” con l’apostrofo… da segarli! (colloquale per “boccarli”)
Inoltre c’è scritto: a quanto ammonti il risparmio per l’erario dovuto all’esistenza di strutture di istruzione non statali più o meno «costose».
Risparmio per lo stato non significa risparmio per il cittadino, anzi è proprio il contrario: tutto ciò che risparmia lo stato viene preso dalla tasca dello studente.
Questo comprova che la scuola privata è un lusso. Punto.
*bocciarli
Bé se proprio ami la pignoleria ci sarebbe anche “colloquiale”, per il resto condivido quanto sostieni.
Sì, colloquiale, grazie per l’accorgimento. 😉
Sarà stato un lapsus freudiano. Collo-quale per bocca-rli, intenzione mal celata di morderli alla gola. 😀
Ehm, piccolo appunto sull’italiano:
“(…) La disputa se si debba scrivere qual’è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura. Sono per l’apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi. Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti. (…)”
Io ho sempre scritto “qual’è” senza che la severissima signorina Lapenna – nomen omen – battesse ciglio.
Stimatissimi saluti alla signorina Lapenna.
1)Se scrivo “qual’è” segnalo un’elisione;
2)se scrivo “qual è” segnalo un troncamento.
Scrivo “qual” senza apostrofo perché è un troncamento (se fosse stata un’elisione non sentiremmo: “qual buon vento ti porta?”). “Tale” e “quale” non si elidono mai.
http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3779&ctg_id=44
http://it.wikipedia.org/wiki/Apocope
http://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_qual.html
In compenso le micromacchine nel redditomentro vanno bene? Io ho solo quella.
Non ho la patente, non ho l’auto ne la voglio prendere. Ho il patentino e la micromacchina e le uso solo per fare la spesa e portare il cane dal veterinario.
Io devo pagare più tasse…. un riccone che può spendere migliaia di euro al mese per un diplomificio no.
Il redditometro NON è un indice su cui fissare il prelievo fiscale (più è alto, più paghi), ma uno strumento di verifica fiscale per individuare POTENZIALI evasori (più è altro il gap tra redditi dichiarato e tenore di vita mostrato, più è facile che ci sia un evasore).
Si peccato che fra gli indicatori di “tenore di vita al di sopra delle possibilità” mettano cose che non sono esattamente un lusso.
Capirei se si parlasse solo cose come brache, scuole di lusso, seconde e terze case, macchinoni da 50K €, ecc… il punto è che si parla di diversi articoli che in realtà di lusso non sono.
Credo che prima dovrebbero controllare un momento il mercato e capire cosa sia veramente di lusso o meno.
La mia micromacchina è considerata un lusso che dimostra tenore di vita troppo alta, una BMW da 50K euro no. Un tantino paradossale.
Alcuni anni fa avere una moto era considerato un lusso più che avere una yacht ora ho una bmw di dieci anni spero che non sia un lusso visto che vale meno di una microcar
Ma non è vero che la le scuole private sono al 90% cattoliche.
In realtà sono poco meno del 50% del totale delle private e sono quasi all’80% scuole materne. Negli ultimi anni le scuole cattoliche sono in tracollo.
Scuole cattoliche in Italia totali (materne – elementari – medie inf + sup)
1991: 11.121 (7.848 – 1.583 – 1.690)
1992: 10.910 (7.724 – 1.539 – 1.647)
1993: 10.395 (7.318 – 1.545 – 1.532)
1994: …………(7.148 – 1.508 – ……….)
1995: 10.246 (6.997 – 1.523 – 1.726)
1996: 10.226 (6.847 – 1.563 – 1.816)
1997: 09.971 (6.653 – 1.473 – 1.665)
1998: 09.054 (6.078 – 1.414 – 1.552)
1999: 08.995 (6.152 – 1.406 – 1.437)
2000: 09.105 (6.553 – 1.346 – 1.206)
2001: 08.902 (6.418 – 1.293 – 1.191)
2002: 08.619 (6.177 – 1.261 – 1.181)
2003: 09.638 (6.228 – 1.280 – 1.130)
2004: 08.410 (5.904 – 1.305 – 1.201)
2005: 08.371 (6.044 – 1.225 – 1.102)
2006: 08.282 (5.997 – 1.215 – 1.070)
2007:
2008: 07.116 (..…… – 1.065 – 1.008)
2009 = ………….……..- 1.053 – 996)
Dove trovi questi dati?
Li cerco, ovviamente…
Gran parte sono tratti dalle varie edizioni dei Rapporto sulla Secolarizzazione, editi da Critica Liberale e CGIL. L’ultimo numero, il quinto è del novembre 2009: http://www.cgil.it/Archivio/NuoviDiritti/Secolarizzazione%5CCriticaLiberale%20-%20qiunto%20rapporto%20secolarizzazione.pdf
Altri dati, più aggiornati ma incompleti, si trovano nei siti delle scuole cattoliche, il cui principale è quello della FIDAE.
Per confutare, citiamo le fonti però!
Senti, io le fonti le ho riportate. Se avessi avuto il buon senso di consultare il link alla CGIL avresti scoperto che le scuole cattoliche sono appena la metà del totale delle private. Poi se sei pigronon tela puoi prendere con me.
“… qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”
Questa potrebbe essere impiegata come definizione di “scuola privata” nei dizionari.
Assurdo! anche le macchine di lusso sono nel redditometro eppure non mi sembra che inducano un “sentimento di odio sociale” verso che le possiede!
Diciamo semmai che molti sanno evasori incalliti sono cattolici baciapile e vogliono uno strumento efficace che li riveli.
Beh il redditometro se non sbaglio da’ solo un’indicazione per le verifiche del fisco. Non vedo la penalizzazione, per gli onesti. Ma ovviamente…
… “genera, in un momento di crisi, il sentimento di odio sociale verso le scuole non statali, le trasforma in qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”. Il bello è che E’ PROPRIO COSI!
Sì, è le esternazioni quotidiane del menestrello Brunetta che sarebbero? Lusinghe alla scuola statale?
Altro che scuole cattoliche, è solo business con la vernice religiosa.
Ma nella Costituzione le scuole non statali non possono essere un onere per lo stato, la volgiono capire questi parlamentari che nemmeno si dovrebbe darli i soldi alle scuole paritarie?
E poi non tanto il redditometro ma la notizia stessa fa paura a loro perchè nasconde ulteriormente privilegi e clientielismi che la Costituzione condannerebbe perchè tali comportamenti discriminatori violano il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini, mi riferisco anche alla finanziaria che è discriminatoria allo stato attuale, quindi, una finanziari incostituzionale, a momenti neppure la si discute più in parlamento ma viene subito imposta come soluzione senza alternative.
In un periodo di forti, fortissimi tagli alle scuole pubbliche, gli unici a ui hanno aumentato lo stipendio, sono i prof. di religione, che bypassano qualsiasi concorso pubblico e segnalati e nominati direttamente dai vescovi.
Come volete che vada a finire questa ennesima “levata di scudi”???? 😉
La chiesa con i suoi credenti ferventi e praticanti chiedono sempre soldi, quei soldi che per loro non hanno mai odore.
Condannano al fuoco eterno atei, omosessuali però le tasse degli atei (nove milioni e più in Italia), delle coppie non sposate e peccatrici, quei soldi piacciono, eccome, sono ben graditi.
Perchè non vivono di autosostentamento?
Sono i nostri parassiti eterni.
Forse perché nelle scuole private ci vanno sopratutto figli di evasori fiscali?
non è che lo crea “ora” questo sentimento!
“le trasforma in qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”.
Centrato in pieno! Lo quoto, sottoscrivo e scolpisco nella pietra.
E quell’abomino al governo che dice che vuole sovvenzionare le private per dar modo a chiunque di poter frequentare una scuola di qualità superiore….BRAVO, accettiamo di trasformare le pubbliche in una sorta di monnezza di quelle che si vedono nei film di serie c2 americani.
Per quanto riguarda la scuola statale i costi per studente all’anno ammontano a 5.828 euro nella scuola dell’infanzia, 6.525 nella primaria, 7.232 nella secondaria di primo grado e 7.147 nella secondaria di secondo grado. I contributi alle scuole paritarie, sempre calcolati pro capite, ammontano invece, rispettivamente a 584, 866, 106 e 51 euro. Il risparmio che lo Stato realizza per ogni alunno che si iscrive alla scuola paritaria anziché a quella statale è pertanto rispettivamente di 5.244, 5.659, 7.126, 7.096 (in media, 6.281 euro in meno per alunno).
ancora con le conclusioni fallaci dei ciellini
Vediamo di fare i conti in tasca alla serva.
Lo Stato SIAMO TUTTI NOI CHE PAGHIAMO LE TASSE.
Lo Stato non è un’entità che viene sfruttata da vili cittadini. LO STATO SONO IO, SEI TU, E’ LUI, SONO LORO, SIETE VOI. SIAMO TUTTI NOI.
Quei soldoni divisi per gli Italiani paganti le tasse fanno quanto? pochi centesimi a testa, o ancora meno.
La scuola è dunque garantita per tutti i figli dei disoccupati, dei poveri, dei divorziati, delle mamme single, delle vedove o dei vedovi. Ma è garantita anche per i figli dei ricchi, dei più ricchi e dei ricchissimi.
Tutti hanno contribuito con la scuola pubblica alla crescita di una nuova generazione socialmente utile.
Se TUTTE le scuole fossero private e pagate dai cittadini si avrebbero rette mensili dai 200 ai 1400/1800 euro.
Bene: i poveri ai campi e alla catena di montaggio. I ricchi nelle scuole di lusso a imparare come rendere schiavi gli altri.
Le scuole private sono antisociali, antidemocratiche e contro l’uguaglianza dei diritti civici.
Anche se la pubblica spendesse un miolione di euro a studente, socialmente sarebbe un guadagno per la comunità.
La SCUOLA PUBBLICA forma CITTADINI DETENTORI DI DIRITTI
La SCUOLA PRIVATA forma PADRONI SFRUTTATORI DEI POVERI
purtroppo questi decerebrati ciellini simbiotici con i loro formigoni non capiscono un c: essi sono solo carne da macello, valgono meno di zero per i loro capi e per i gonnelloni e buffoni affini che si affacciano dal balcone del momento.
Dal modo in cui scrivi sembri un tipico ‘tollerante’ e ‘pacifista’ 🙂
Dubito che tu sia interessato a capire…ma ci provo (al limite mi divertirò a leggere gli insulti di chi non ha argomenti per controbattere).
Se lo stato pagasse di più per la scuola privata avremmo:
1. libertà del cittadino di scegliere tra scuola pubblica e scuola privata solo in base alla qualità degli studi e non in base a questioni economiche.
2. risparmio per lo stato. La spesa per l’istruzione è una delle prime voci di spesa nel bilancio dello stato. Il risparmio procapite non è di pochi centesimi ma nell’ordine di 1000 euro a testa!
3. Una concorrenza realte tra scuola pubblica e scuola privata porterebbe ad un aumento della qualità della scuola pubblica che a volte è di ottima qualità ma tante volte purtroppo è pessima.
58 DEPUTATI PDL ALZANO GLI SCUDI (FISCALI)?
CERTO, A DIFESA DEI SOZZI ALTARINI CHE VOGLIONO A TUTTI I COSTI MANTENERE CELATI!
QUESTI PREDONI INFAMI STANNO MUTILANDO L’ISTRUZIONE PUBBLICA MENTRE FORAGGIANO IN ABBONDANZA E SISTEMATICAMENTE QUELLA PRIVATA, AUTENTICA FABBRICA DI AUTOMI IN CARNE ED OSSA, PRONTI A SERVIRE CIECAMENTE FEDELI IL TIRANNO-NANO DUX E I SUOI LAIDI KAPO’!
ORGANIZZAMOCI CONTRO IL DELIRIO CIELLINO:
http://www.facebook.com/home.php?#!/group.php?gid=107760212592717&ref=ts
Ingiustizia ?!
La scuola, pubblica o privata che sia deve essere valutata per criteri d’eccellenza. Ma la scuola privata deve sostentarsi da sè, non essere finanziata dallo Stato. Al massimo, in caso di scuole private d’eccellenza lo Stato può finanziare gli studenti più meritevoli, attraverso il noto meccanismo delle borse di studio. Cosa, che per altro, avviene in tutto il mondo. Due esempi: la costosissima Harvad ha accesso solo tramite un curriculum scolastico d’eccellenza, i migliori poveri (anche se sempre troppo pochi) prendono delle borse di studio. All’inverso, l’Università Belgrano di Buenos Aires dà una preparazione solidissima (e non solo per gli standard argentini), è statale ed assolutamente gratuita e durissima: non puoi permetterti di bucare gli esami, le bocciature fanno media. Gli argentini ricchi ma “zappe” vanno dunque alle private con i loro soldi. In entrambi i casi l’offerta formativa è sia pubblica che privata, ma lo Stato gestisce il pubblico, il privato è gestito dal privato. Viene semmai sostenuto il singolo studente, non l’istituto. Qui in Italia, come al solito, abbiamo mischiato le cose.
Poveretti, non sanno più dove succhiar soldi