Berlino: tribunale dice ‘no’ alla preghiera a scuola

Lo scorso anno un tribunale berlinese stabilì che la richiesta di un sedicenne musulmano di poter pregare da solo in un aula era legittima. Quel verdetto è stato ora capovolto in appello: la nuova sentenza sostiene che le preghiere possono disturbare la tranquillità della scuola, e che i diritti del singolo non possono prevaricare quelli della comunità scolastica nel suo insieme. In una scuola dove convivono una pluralità di concezioni del mondo, ha affermato la corte, la neutralità religiosa è indispensabile. I legali del giovane pensano di presentare ricorso al tribunale federale.

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45 commenti

Ciccio

“In una scuola dove convivono una pluralità di concezioni del mondo, ha affermato la corte, la neutralità religiosa è indispensabile.”

applausi alla Corte!! quando una sentenza del genere alle nostre latitudini?

Gianfranco D'Elia

Aboliamo il Vaticano…e poi forse se ne potrà parlare!
Ma tra 100.000 anni (forse!).

Dalila

Il tribunale ha espresso un concetto chiaro e pulito. Così difficile da capire in alcuni paesi?
O mi devo sentir dire che “i tempi non sono maturi”?

sabre03

Dice il ragazzo:
Sarò anche libero di pregare?

Certamente si ma perchè durante le ore di scuola? Possibile che una divinità esiga da un ragazzo una preghiera all’ora x? Che c.zzo se ne fa? Possibile che alla sua età ci si debba sentire peccatore al punto tale da non poter esimersi di pregare in una aula scolastica?
Ci si rende schiavi per cosa? Si ha paura di cosa? Che la divinità non lo consideri un buon religioso? E se invece fossi tu ragazzo a non considerarlo degno di essere pregato?

Roberto Grendene

“In una scuola dove convivono una pluralità di concezioni del mondo, ha affermato la corte, la neutralità religiosa è indispensabile.”

concetto che dovrebbe essere banale, ma pare rivoluzionario in uno stato semiteocratico come il nostro, ad esempio

peppe

questa sentenza va pure contro la libertà di religione, dare la possibilità a un ragazzo che vuole pregare di farlo non danneggia nessuno. obbligare anche chi non vuole a farlo, o proibire a chi vuole di farlo, è un’abuso

Simone

Sono proprio le prime righe:

“Lo scorso anno un tribunale berlinese stabilì che la richiesta di un sedicenne musulmano di POTER PREGARE DA SOLO IN UN’AULA era legittima.”

Ora, se tu preghi in classe durante l’ora di italiano, o di ginnastica, nessuno te lo impedisce, ma giustamente ti becchi un 4 perchè non sei attento alla lezione. Chiedere di avere un’aula tutta per se durante l’orario scolastico per ritirarsi in preghiera ti sembra giusto? Se si, chiederò di avere un’aula tutta per me dalle 10 alle 11 per ammazzarmi di pippe. E se qualcuno avrà qualcosa da dire ribatterò che il suo è un abuso alla mia libertà di masturbarmi.

Ciccio

la sentenza non è contro la libertà di religione.
Si va a scuola per studiare, non per pregare. Non ha senso concedere aule agli studenti per pregare (sottraendo tempo alle ore di lezione, immagino).

Quando torna a casa può pregare quanto dove e come meglio crede.

peppe

questo non toglie che se vuole pregare da solo e senza obbligare nessun’altro a farlo, è giusto che possa farlo perchè non danneggia nessuno

faber

Danneggia gli altri alunni a cui viene sottratta l’aula per lasciarlo pregare!!! Mi sembra palese!!!

moreno83

“questo non toglie che se vuole pregare da solo e senza obbligare nessun’altro a farlo, è giusto che possa farlo perchè non danneggia nessuno”

certo ma non può neanche pretendere che la scuola sconvolga i suoi orari solo perché lui vuole pregare, così non può pretendere una dispensa solo per lui da quell’ora di insegnamento perché lui ha la sua bella preghiera, altrimenti, a ragione, gli altri hanno diritto di sentirsi discrimanati perché le loro segh* mentali non vengono presi come pretesti altrettanto buoni per saltare l’ora.

E’ ora di smetterla anche di voler considerare la regione più meritevole o superiore ad altre cose.

Marco2

Lo sai che l’islam ordina almeno 5 preghiere al giorno ma non dice essattamente quando? Quindi invece di pregare il suo caro dio a scuola avrebbe potuto pazientemente e rispettosamenteaspettare e poi pregare quanto voleva. Nessuno lo costringe a non pregare in generale.

Soqquadro

Veramente l’ora della preghiera è ben definita. Pare che la Nokia abbia fatto anche un telefonino apposta, con i 5 allarmi diurni. (Altrimenti perchè i muezzin si mettono a svegliare il mondo ben prima dell’alba? Mica solo sadismo. Anche, ma non solo)

Roby GOD

A quanto ne so ci sono degli orari definiti ma sono solo indicativi, se all’ora x non puoi fare la preghiera (perchè lavori ad esempio) puoi tranquillamente rimandarla. Possono anche essere fatte tutte e cinque insieme una volta al giorno. Mi pare che funzioni così ma non sono esattamente un esperto in materia…

Toptone

Da noi si dice: “a prigai a cresia”!

Cioè, papale-papale, “a pregare (si va) in chiesa”. Semplice, limpido, chiaro, Recoaro.

#Aldo#

Aggiungo. Un sedicenne non può essere lasciato da solo in un’aula. Accadesse qualcosa, la scuola verrebbe ritenuta responsabile di mancata vigilanza. Addirittura è stata più volte sollevata la questione della responsabilità dei docenti per quei minori che vanno in bagno: in teoria, il docente dovrebbe assicurare una sorveglianza ininterrotta anche in quel caso. A mio modo di vedere quello della sorveglianza continua intesa così è una stortura della nostra normativa (pericolosissima per il personale docente), ma tant’è. Dunque, la si applichi anche in casi come questo o la si riveda alla radice.

libero

Europa laica, per favore inva un comitato di controllo in Italia.

Paul Manoni

Spero che questa notizia, insieme a quella precedente sulla scuola francese, e a quella dei giorni scorsi sul giuramento greco, siano arrivate alle orecchie dei giudici della GRANDE CAMERA, che presto dovra’ dare una risposta al ricorso dello stato sulla questione dei crocefissi nelle aule.
Diciamo che personalmente mi sento leggermente sollevato… 😉

Congo

Ritengo importante riportare una spiegazione sui tempi della preghiera.

http://www.allaboutturkey.com/ita/pray.htm

In sintesi, le preghiere sono 5 al giorno.
Ciascuna può essere recitata entro un arco di tempo abbastanza grande. Quindi non c’è un momento preciso.
Se si salta una preghiera per motivi di causa maggiore, la si può recuperare più tardi.

ser joe

Si pregava 5 volte al giorno ai tempi di Maometto per passare il tempo perchè la gente non aveva niente da fare tutto il giorno che portare a pascolare le capre. Oggi la cosa è fuori da ogni logica anche se ancora in uso in tutti i paesi mussulmani. Come è fuori di ogni logica fare festa il Venerdì che comporta vari disagi commerciali con il mondo occidentale. Durante i miei 5 anni in Libya per lavoro ne potrei raccontare di vicende a volte anche comiche.

Sai

“questa sentenza va pure contro la libertà di religione, dare la possibilità a un ragazzo che vuole pregare di farlo non danneggia nessuno.”
A scuola? Ma ti pare normale?
C’è anche la libertà di fare sesso…ma a scuola è un po eccessivo, Pregate in chiese o a casa vostra.

Gérard

Chi avrà messo nella testa a questo ragazzo musulmano di chiedere un luogo di preghiera nella scuola ???

Ratio

Se il cretino fanatico vuole pregare 100 volte al giorno è liberissimo di farlo! A casa sua o in moschea, non a scuola. A scuola si va per imparare e studiare.
Ma che pall…e questi integralisti, prepotenti e aggressivi, e sempre piu’ invadenti.
Meno male che anche tra i musulmani c’è qualche ateo!

#Aldo#

Ratio: «Meno male che anche tra i musulmani c’è qualche ateo!»

Questa t’è uscita senza pensarci, immagino. Se uno è musulmano non è ateo, ti pare? E, simmetricamente, se uno è ateo non è musulmano. Semplice e lineare.

Gérard

Probabilmente che Ratio intendeva persone di estrazione di cultura musulmana …

Ratio

Ti ringrazio della puntualizzazione. 🙂 Quando si parla di quella fede preferisco usare il termine “islamico” , islam = sottomissione.
Avrei dovuto scrivere “atei di estrazione musulmana”.
Ciao

Toptone

Attenzione perchè alle Maldive la pensano esattamente al contrario. E, se uno non si adegua, ZAC!

Vedi notizia delle Ultimissime.

Roberto Grendene

“pregare da solo in un aula”

qual era il problema di pregare durante la ricreazione, mentre altri facevano altre attività extrascolastiche?

E’ inaccettabile volere (pretendere?) un trattamento speciale (che si tramuta in costi pubblici, propaganda, privilegi, immunità…) nella vita sociale per ciò che ha a che fare con la religione

Andrea

Non ho la minima idea di quanto tempo la preghiera in questione richieda, ma probabilmente avrebbe potuto chiedere il permesso per andare al bagno e lì pregare, non credo sia il luogo dove preghi che possa influire sulla qualità della preghiera.

Direi che anche in questo caso traspaia l’arroganza delle religioni, con la presunzione che la propria sia al di sopra di tutto e di tutti.

Ciao a tutti

Gérard

Cosi l’Islam si infiltra dapertutto dove non era prima, pensando alla prossima tappa da farsi ….

Soqquadro

E ora è un ragazzo solo: fossero 100? (cosa che accadrebbe a velocità supersonica se questa testa di ponte ottiene lo scopo). Che si fa? Un’aula adibita a moschea scolastica? Con le lezioni che si fermano perchè in n classi manca il numero legale per spiegare? E mancando il numero legale per spiegare, allora si fa interrogazione, ma solo dei non musulmani, perchè i musulmani stanno pregando?

Soqquadro

PS: e aggiungiamo, e i ragazzi di origine musulmana che non volessero pregare, perchè in realtà indifferenti alla religione, cosa subirebbero? A rimanere in classe rischiano il pubblico disprezzo della comunità, che in questo caso è notoriamente abituata a coercizioni e violenze nei confronti degli eretici. La scuola è proprio il posto in cui i ragazzi devono imparare ad essere tutti pari.

Wakko Warner

Credo che la cosa si possa anche discutere.

Se l’aula è comunque inutilizzata e se la preghiera il ragazzo vorrebbe farla fuori dalle ore di lezione (vedasi ad esempio la ricreazione, la pausa pranzo, ecc) allora non ci vedo nulla di male.
Se invece la pretesa è che la scuola liberi un’aula per dedicarla alla preghiera magari pure in orario di lezione allora ovviamente no.

In quale di queste due categorie ricadiamo in questo caso? Sarei propenso a pensare nel primo, altrimenti non si capisce la decisione del primo grado. Ma se si trova nel primo caso, allora perché il secondo grado gli ha dato torto?

Gérard

Wakko Warner

La scuola è il santuario del sapere . In questo posto non ci deve esserci posto per il credere !!!!

Wakko Warner

Gérard, infatti IMO l’ora di religione va rimossa, ma questo non c’entra niente con quanto ho detto io.

Se quello studente, per i fatti suoi, fuori dall’orario di lezione, chiede uno spazio inutilizzato alla scuola per le sue preghiere per me va bene. Non vedo in che modo questo limiti i diritti altrui o danneggi in qualche modo la scuola e gli insegnamenti che da. Chiaro, l’aula va lasciata nelle stesse condizioni in cui è stata trovata.

Cos’è più pericoloso? Avere degli “insegnanti” scelti dal vaticano a predicare superstizione per un’ora a settimana agli studenti, oppure qualche studente che si riunisce, in privato, senza disturbare nessuno, per fare qualcosa che _loro_ ritengono sia importante? A me sembra molto più razionale la seconda.

Chiaro, se poi la cosa esce dal seminato, si può sempre fare marcia indietro. Così come se quell’aula libera ad un certo punto serve può sempre essere ritirata. Non mettiamoci per favore allo stesso livello dei fondamentalisti. Qui non c’è nessuno che vuole imporre a nessun altro niente, solo uno studente che chiede alla scuola, se possibile, di avere uno spazio che non verrebbe usato altrimenti.

Ripeto, dipende da quale sia la richiesta dello studente in questione.
A me francamente sembra molto peggio ciò che invece viene da tutti considerato normale: l’ora di religione cattolica, con insegnanti scelti dal clero. Ma se fosse “lpora di religione islamica” ovviamente sarebbe la stessa cosa.

Ti dirò, ai miei tempi, sia alle medie sia alle superiori e persino all’università, non mi è mai stata negata un aula, o un pc, o un laboratorio, per fare cose mie, se le facevo nel rispetto altrui e lasciavo poi l’aula/computer/ecc così come li trovavo. Tutto quello che dovevo fare era chiedere il permesso (a un prof, a un assistente, ecc). La scuola non deve essere ostile nel confronto degli studenti e se uno studente crede nei fantasmi sono solo fatti suoi e non va discriminato per questo. Per lui è importante pregare, benissimo, che preghi pure, fuori dall’orario di lezione e senza rompere agli altri. Ripeto, è decisamente meglio dell’ora di fondamentalismo cattolico.

Tino

In Germania c’è anche l’ora di religione islamica nelle scuole pubbliche, ed senz’altro più fondamentalismo, dell’ora di religione cattolica in Italia che nel 90% dei casi si riduce a fare i compiti delle altre materie o a parlare di calcio. Senza contare che mentre l’insegnante di religione cattolica non appartiene alla comunità degli alunni generalmente, spesso l’insegnante di religione islamica può far pressione perché le ragazze portino il velo come è già successo. Se si concede una classe per pregare a qualsiasi religione, allora perché non concedere una classe per fare yoga oppure come dedicarsi a piaceri solitari come diceva qualcun’altro? Soprattutto poi se questa preghiera avviene nell’orario di lezione, per me divieto assoluto, come vale per la messa ovviamente ma si sta parlando della germania non dell’italia.

Gérard

Il paradiso si dice, è lastricato da intenzione buone ( traduzione dal francese ma credo che si dice anche in italiano …)
In teoria Lei avrebbe ragione ma vede, nel lontano 1974 il governo francese, su richiesta dei governi turchi e marocchini, autorizzo nelle scuole statale, l’insegnamento delle lingue e culture dei paesi d’origine dei bambini figli d’emigrati ( Si accetto una cosa che avevamo rifiutato nel passato a Mussolini, forse per via del complesso da paese ex-colonialista : la terribile guerra d’Algeria non era lontana ) . Dopodichè si chiuse un occhio quando studenti comminciarono a pregare in aule separate poi piano piano venne il proselitismo religioso, le minacce dirette o indirette a studenti musulmani che non pregavano, i veli etc etc.. ( senza parlare dei studenti ebrei che poi, vennero in scuola con la Kipa !)
Dunque, l’esperienza (brutta e pericolosa ) francese insegna che con cose tipo preghiere non si deve nemmmeno provare !

Nicla

Non lo so ragazzi, sono combattuta sulla questione; quando ho letto “no preghiere in aula” ho pensato che ci fossero ancora ore di preghiera imposta… invece è solo un ragazzo che vuole pregare in un’aula vuota, mah. Secondo me dovrebbe pregare a bassa voce in modo da non disturbare la scuola, oppure andare nel cortile a pregare… ma proibirglielo, non so, non mi sembra giustificato.

Nicla

Il problema credo che sia fondamentalmente questo: i musulmani hanno orari molto rigidi per la preghiera, quindi evidentemente non può pregare fuori dall’orario scolastico… però è anche vero quello che dite sul fatto che il ragazzo musulmano che invece di andare a pregare resta a fare lezione potrebbe essere discriminato dagli altri ragazzi musulmani… è una questione spinosa.

Soqquadro

La preghiera islamica deve essere fatta in un certo modo, al di là che in orari più o meno elastici: con il tappettino apposito, nell’apposita postura, le apposite genuflessioni e rivolti verso la Mecca….. insomma, è anche anche impraticabile che dica la sua preghierina mentalmente come i cattolici che pregano per non essere interrogati. E cmq durante le ore di lezione si fa lezione. Quando ha finito l’orario scolastico e arriva a casa o alla moschea va a pregare. Com’era quella cosa del “niente attività di culto a scuola e in orario scolastico?” (non fatemi il paragone con l’ora di religione, che è da abolire. Ma appunto, già ne dobbiamo abolire una, perchè aggiungere un altro problema?

Gérard

La scuola è il luogo dell’ aggregazione di tutte le communità . Le differenze culturale o religiose non devono essere prese in conto…!

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