I matrimonialisti chiedono una legge per i patti pre-nozze

Giustizia al collasso, e tempi lunghi per separazioni e divorzi: è tempo, propone l’Associazione Matrimonialisti Italiani, di introdurre nell’ordinamento giuridico italiano i patti pre-matrimoniali. La loro applicazione, scrive l’associazione, “eviterebbe il processo o quantomeno ne ridurrebbe i tempi a tutto vantaggio dei cittadini e dello Stato”. I patti sono stati già stati riconosciuti, seppure con modalità diverse, da Usa, Francia, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia, Giappone e Germania.

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11 commenti

Painkiller

Non ne capisco il senso onestamente. Esistono matrimonio in comunione dei beni e matrimonio in separazione dei beni. Se scegli il primo e poi divorzi devi solo stare zitto e dividere 50%, se hai scelto il secondo ti tieni ciò che è tuo.
Che senso hanno questi patti? Per avere il rimborso in caso di corna o per avere il divorzio facile se la moglie non fornisce x prestazioni sessuali la settimana (cose realmente accadute in USA)?

Flavio

Pensa a una casa comprata dai due a meta’: chi ci abita? oppure come si mantengono i figli, o anche in caso di tradimento, si’. O ogni tipo di spartizione diversa da quella prevista dalla legge.

Painkiller

L’obbligo di mantenimento dei figli non è sancito dal matrimonio, me dal semplice fatto di avere figli. Infatti la legge stabilisce i minimi per il mantenimento a prescindere dal matrimonio.
Casa comprata dai 2: o ci vivono in 2 o la vendono… cosa cosa c’è di difficile?
Cerca di capire che quello che dico io alla fine è quello che poi fanno i giudici.

Emanuela

La loro applicazione, scrive l’associazione, “eviterebbe il processo o quantomeno ne ridurrebbe i tempi a tutto vantaggio dei cittadini e dello Stato”.

Rothko61

Anche se parliamo di effetti civilistici del matrimonio, la Chiesa ci metterà il becco e con l’attuale assetto parlamentare i matrimonialisti possono aspettare a lungo…
Ma siamo poi sicuri che gli avvocati siano favorevoli a procedure più snelle e vogliano evitare il processo? Anche se è sbagliato generalizzare, basandomi sugli avvocati che conosco io, lasciatemi nutrire qualche dubbio…

Paul Manoni

Lobby eclesiastica, ben prima della lobby degli avvocati….
Questo sara’ il problema. Pero’ il fatto che i patti sono gia stati riconosciuti da Usa, Francia, Inghilterra, Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia, Giappone e Germania, secondo me vuol dire molto…Tantissimo! 😉

P.S: i paesi sopracitati se ne fregano delle radici Cristiane, a quanto pare. 😉

Sal

Per fortuna che questi nostri tribunali hanno la protezione ed il favore del crocifisso che li guida e protegge. Se non avessero nemmeno quella protezione e sostegno, sarebbero già scomparsi, ectoplasmi.
Inutili e dannosi, solo un costo per il cittadino, sarebbe meglio appaltare il servizio all’estero con minor spesa e miglior servizio.
Eppure dicono che li pagano pure tanto. Perché mai ? Sono solo un disservizio.

Alfonso

I cattofedeli si sposano in nome e davanti il crocifisso giurandosi amore eterno, e davanti allo stesso crocefisso si separano giurandosi odio eterno….Mah! psicopatici….

Andrea

Vi leggo volentieri, per sapere cosa pensano i non credenti… ma gli insulti no: che ci azzecca “psicopatici” con una critica politica o culturale?

Peraltro, ci sono anche studi psicologici che certi tipi di militanza li vedono con occhio, come dire, non neutro.

iging

Credo che in Italia vi sia molta ignoranza e confusione in materia. Pure da noi in Spagna.
Ad ogni modo i patti cosiddetti pre-nozze sono molto auspicabili, dato che due persone (indipendentemente dal sesso) dovrebbero avere il diritto di decidere come viene regolata la loro unione, esattamente come succede in qualunque contratto sinallagmatico, con il dovuto limite dell’ordine pubblico e della costituzione (per esempio mai dovrebbe essere possibile che nei patti si preveda ad esempio che uno dei coniugi non possa lavorare).
È un fatto di libertà. I partner (non dico coniugi perché sono favorevole alle unioni di fatto come da noi in Spagna) dovrebbero essere liberi esattamente come nella legge successoria, di decidere come desiderano regolare i rapporti economici e prevedere come in qualunque contratto come e se si divideranno, i beni, i redditi e la pensione nel caso che la loro unione cessi. Mi sembra bacchettone e bigotto che un’istituzione religiosa o lo stato dica come due persone scelgano di vivere.
Altra cosa sono i figli, dove in questo caso la legge deve procurare che i genitori si prendano sempre le loro responsabilità, coi come in casi speciali di fragrante violenza di un partner verso l’altro.
È un dibattito molto simile a quello che vissi nel 1974 quando vi fu il referendum sul divorzio. È un fatto di civiltà e di libertà. Ognuno di noi che si professi laico dovrebbe essere favorevole ai patti pre-matrimoniali, che permetterebbero tra l’altro un uso meno intenso della giustizia ordinaria per dirimere in fondo fatti privati.

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