Si era già dato notizia della rubrica delle lettere di Vita Nuova, settimanale diocesano di Trieste, cancellata dal vescovo Giampaolo Crepaldi perché vi era stata pubblicata una lettera di nove sacerdoti dissidenti (cfr. Ultimissima del 16 aprile). In seguito la direttrice Fabiana Martini l’aveva ripristinata, motivando la decisione con la tesi che “l’identità” va riaffermata “più sulla base di serie motivazioni e di responsabili prese di coscienza che in forza di battaglie apologetiche e di arroccamenti difensivi”. Il vescovo, scrive Adista, ha deciso di rimuoverla.
Trieste, licenziata la direttrice del settimanale diocesano
30 commenti
Commenti chiusi.
Già le è andata bene di non essere finita sul rogo . Vuo dire che in fondo in questo paese qualche progresso l’ abbiamo comunque fatto
Scomunicata?
che paura!!!!!!!!!!!!!!!
Rimossa o licenziata?
Qualche volta le cause di lavoro sono utili; non so se il paragone è possibile, ma la Rai è stata costretta a ripristinare l’incarico a Ruffini, Santoro e non so chi altro.
Spero che ora la direttrice si renda conto di che pasta sono fatti si suoi confratelli.
dubito.
la direttrice secondo me è una di quei cattolici che credono nel cambiamento e nella possibilità di riforma e rinnovamento.
se queste persone aprissero gli occhi su quanta possibilità hanno di ottenere questo rinnovamento, il numero dei fedeli andrebbe in picchiata, probabilmente.
la somiglianza tra la condotta della chiesa Ratzingeriana, l’URSS, l’Italia fascista o il Terzo Reich (insomma con i paesi totalitari) è sempre più evidente!!
non è certo un caso che la chiesa sia sempre stata supportata o si sia lei stessa appoggiata a certi tipi di regimi…
la direttrice motiva bene: In seguito la direttrice Fabiana Martini l’aveva ripristinata, motivando la decisione con la tesi che “l’identità” va riaffermata “più sulla base di serie motivazioni e di responsabili prese di coscienza che in forza di battaglie apologetiche e di arroccamenti difensivi”.
Questo lo sapevamo già, quello che emerge è che la coerenza e la dignità della persona non sono battaglie apologetiche, non sono degne del vangelo secondo il vescovo.
La direttrice è stata coraggiosa, difficilmente ne trovate in giro di così determinate anche a disobbedire in nome della dignità e della coerenza.
All’interno della ccar si sta consumando una vera e propria epurazione di coloro che dissentono dal papa e subalterni vescovi ecc….ecc…
Non è questione di epurazione, ma di pulizia, anche da troppi equivoci postconciliari.
e la chiami pulizia quella di aver rimosso la direttrice? Andrea, mica l’hai perso tu il posto, altrimenti anche tu avresti protestato, e non dire di no perchè non ti credo.
@ andrea
Il tuo si potrebbe definite di daltonismo della visione morale della realtà.
Si noti anche che il nuovo direttore designato (uomo di fiducia del vescovo Crepaldi) è residente in Veneto, non ha mai avuto alcun contatto con Trieste, non ha alcuna conoscenza delle problematiche della diocesi (ad esempio il fatto che si tratta di una zona etnicamente mista) ed ha già affermato di non poter trasferirsi a Trieste, in quanto il suo attuale lavoro di insegnante glielo impedisce.
Come farà dunque a seguire la pubblicazione? Semplice, scriverà esattamente tutto ciò che Crepaldi vuole!
Licenziata per eccesso di autonomia…si può quindi promuovere per eccesso di servilisimo?
bene una buona notizia.. che ritornino al medioevo.. ormai i giovani sono un miraggio per la chiesa, che ha tutta la liberta di ritornare al medioevo.. evviva il libero mercato
Mi ricorda qualcosa…. ah, già: Minzolini!
Guarda caso Minzolini è uno di quelli che ha avuto la casa da Propaganda Fides… ;D
Purtroppo temo che di giovani con il paraocchi ne vedranno sempre di più, anche se per lo più cattolici di facciata buoni a scagliarsi in gruppo contro il singolo non conforme alla loro retriva moralotta…
Ne so qualcosa io: quando dico di volermi sbattezzare potrei fare una collezione di espressioni sconcertate,,,
da
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/
Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato.
Il patto e’ chiaro: se da un lato ispira simpatia il tentativo di mettere in discussione la casta dei capi della chiesa, dall’altro viene da chiedersi perche’ tanti cattolici “dissidenti” non diventano protestanti
Preferibile, sbattezzati piuttosto che protestanti. 😉
Questo e moltissimi altri casi costituiscono esempi lampanti di come la religione cattolica, ancora oggi, sia di fatto incompatibile con una cultura fondata sul diritto.
Cose che accadevano anche nel vecchio PC al motto “fedeli alla linea”.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Giusto: ma quella ormai è una situazione di fatto superata dalla storia, mentre contro le medesime azioni perpetrate dalla CCAR molti secoli non sono ancora stati sufficienti a farle cessare.
Dunque, è necessario focalizzare l’attenzione su queste ultime.
L’obbedienza è garanzia di verità, e per quanto possa risultare difficile da capire, perfino di libertà.
…è quello che dicevano i gerarchi nazisti al processo di Norimberga…
Mi hai tolto le parole di bocca…
“eseguivamo ordini”
Non è più difficile a capire del concetto di immacolata concezione: se credi ad una favola, puoi credere a tutto.
mario
Francamente trovo che si tratti di una affermazione totalmente assurda sul piano filosofico, cionondimeno sarei curioso di sapere come tenteresti di argomentarla.
Magari puoi indurmi a mutare opinione…
è molto semplice: A. Terentius Varro de Lingua Latina “lucus a non lucendo”;G. Orwell(Eric Blair) 1984 ” la schiavitù è libertà”
Obbedienza assoluta, mai avere pensieri autonomi! I cattolici quando pregano, invece che “oh, signore”, devono imparare a dire “SISSIGNORE”!
Leggete qua come a Trieste viene data la notizia: http://trieste.bora.la/2010/06/01/vita-nuova-cambia-direttore-stefano-fontana-al-posto-di-fabiana-martini/#comments : “Monsignor Crepaldi, anche a nome della Comunità diocesana, ringrazia Fabiana Martini per il qualificato e generoso servizio svolto presso il settimanale diocesano e “augura a Stefano Fontana [il successore di Fabiana Martini, n.d.F.T] un fecondo lavoro, teso ad affermare i valori dell’identità cristiana e a diffondere la cultura cattolica”.”
ORRORE!!!