Abusi, Germania: un terzo delle denunce coinvolge ambienti religiosi

La delegata del governo tedesco alla gestione del problema degli abusi sessuali, Christine Bergmann, ha reso noto che da aprile a oggi ha ricevuto oltre mille segnalazioni. Un terzo delle violenze, riporta la Sueddeutsche Zeitung, sarebbero state commesse in ambito familiare e amicale, un terzo in scuole e strutture sanitarie e un terzo in ambienti religiosi, soprattutto cattolici. L’entità delle violenze, ha affermato Bergmann, è “sbalorditiva”.

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33 commenti

libero

La polizia tedesca che faceva prima ?
Tutto questo ritardo mi fa sempre pensare che gli scandali si fanno scoppiare quando torna utile, comunque bene anche così, si vede che in Germania il Vaticano a pestato i calli a troppi.

Painkiller

Non indagava. Prima che le vittime si rivolgessero ai media o non denunciavano per paura della riprovazione sociale oppure non venivano prese sul serio.
Lo scandalo americano ha fatto crollare un diga costringendo società e forze del’ordine a cambiare rotta.

RobertoV

Nel 2008 la polizia tedesca registrava complessivamente 12050 denunce a carico di quasi 9000 persone, qualche anno prima le denunce erano circa 15000, con circa 10000 persone denunciate. L’Italia ha meno di mille denunce ogni anno complessivamente, mi sembra che la polizia tedesca faccia un po’ di più e che la gente sia meno omertosa. Purtroppo tutti ammettono che il numero delle vittime è sicuramente superiore e si riconosce che le scuole private (e istituzioni) godevano di privilegi e anche in Germania c’è l’obbligo da parte dello stato di segnalare al vescovo le denunce. Delle oltre 1000 persone che si sono rivolte in 11 settimane alla Bergmann, il 60% non aveva mai avuto prima il coraggio di denunciare. L’età media delle vittime denuncianti è di 50 anni con un range che va dai 17 anni ai 79 anni, in numero equivalente tra donne e uomini, ma i maschi sono più frequenti come vittime dei preti, mentre le femmine sono state abusate più frequentemente in istituti terapeutici. Il 90% delle vittime dichiara di aver subito abusi ripetuti. Questa è la 1° relazione della commissione governativa, ma ci sono quella della chiesa cattolica diretta dal vescovo Ackermann che dopo aver segnalato 1600 denunce a fine aprile ed aver promesso una relazione mensile ha evitato di fare altre relazioni, e ci sono poi quelle della associazioni delle vittime che premevano perchè si facesse anche una commissione governativa, cosa richiesta anche in Austria, ma non concessa per il momento dal governo dei popolari.
Nel Norhessen un prete cattolico di 49 anni è stato arrestato dalla polizia con l’accusa (ha confessato ed hanno trovato le foto) di aver abusato di almeno 30 chierichetti (si occupava della loro istruzione) nel periodo 1994-2001. Era anche insegnante di religione nella scuola delle Orsoline con 1100 scolari, finora non ci sono segnalazioni di abusi anche in questa scuola.
Chissà come è possibile che uno abusa di almeno 30 persone per vari anni senza che qualcuno se ne accorga? In quanti sapevano?

Sal

E dire che li abbiamo pure pagati e continuano a chiedere soldi con insistenza con i loro spot. Certamente se Dio non provvede più per loro deve essere veramente seccato.

Federico Tonizzo

Hanno “bisogno” di soldi (otto per mille, ecc.) per pagare i danni alle vittime dove hanno perso i processi per pedofilia (soprattutto negli USA).

Mario 47

Andiamo avanti con le armi che abbiamo:
– sbattezzo
– diversa destinazione dell’8×1000
– posizione pacata ma inequivocabile quando ne parliamo agli altri (figli, parenti, amici, colleghi – credenti e non).

Bisogna che quello che alcuni sconsiderati hanno sussiegosamente definito chiacchiericcio si trasformi un una posizione critica sempre più vasta e permanente.

mario

Congo

Riporto le ultime frasi che concentrano un buon numero di reati.

«Quando ha saputo che volevo denunciarlo mi ha detto che tanto nessuno mi avrebbe creduto e di provarci che mi avrebbe seppellita vicino ai vitellini. Poi ha aggiunto ”voi musulmani bisognerebbe appendervi le donne per i capezzoli e gli uomini per altro”».

Maurizio_ds

Un altro che ha gettato la maschera.
E forse ora la smetteranno di raccontare balle sul fatto che gli episodi di abusi e pedofilia nel clero sono nettamente inferiori rispetto alla media.

Sandra

L’11 marzo, quando “L’Osservatore Romano” con l’articolo di Lucetta Scaraffia era ancora in edicola, il vescovo di Ratisbona Gerhard Ludwig Müller, interpellato sul legame tra celibato del clero e pedofilia, ha detto:
“È una stupidaggine. In Germania ogni anno ci sono quindicimila denunce di pedofilia e il novantanove per cento dei casi avviene in famiglia o per colpa di altri educatori, non ha niente a che vedere col celibato. Gli studi scientifici dicono che la pedofilia ha origine in un disturbo nello sviluppo della persona, ma le cause specifiche non si conoscono”.

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/03/10/le-donne-antidoto-contro-la-pedofilia-lolita-smentisce-lucetta-scaraffia/

I dati tedeschi parlano chiaro. Mi sembra sempre piu’ fondato il sospetto che tutta la campagna contro “il mostro pedofilo che si annida nelle famiglie e in internet” condotta in questi anni, talvolta con eccesso di zelo, non fosse altro che una campagna per distogliere l’attenzione.

Federico Tonizzo

“In Germania (…) il novantanove per cento dei casi avviene in famiglia o per colpa di altri educatori, non ha niente a che vedere col celibato.”
SIGNIFICA che l’ UNO PER CENTO dei casi di pedofilia proviene dai preti.
Secondo http://www.vocations.it/STATISTICHE/statisticheitalia2003/statisticheitalia2003.htm i preti in Italia nel 2003 erano circa 51.000, quindi circa un millesimo della popolazione.
Assumendo che in Germania la proporzione sia la stessa, cioè circa UN PRETE OGNI MILLE ABITANTI, se ne conclude che l’UNO PER CENTO dei casi di pedofilia è perpetrato dai preti che sono UNO SU MILLE degli abitanti: ne segue, aritmeticamente, che I PRETI HANNO UNA FREQUENZA DI PRATICA PEDOFILA DIECI VOLTE MAGGIORE DEL RESTO DELLA POPOLAZIONE!!!!!!!!!!!!

Flavio

Vedrete, diranno che l’Italia e’ un caso a parte e non c’e’ da preoccuparsi.

peppe

“è tutta una montatura comunista” immagino che queste saranno le parole d’ordine

Cesare b

Si poteva titolare anche: “Abusi, Germania: due terzi delle denunce non riguardano ambienti religiosi. L’ eta’ media dei denuncianti e’ di 50 anni.”
Saluti.

firestarter

ma secondo te 1/3 rispetto ad 1 è un numero significativo o no? (non ti fare ingannare dalla presenza di 3 ed 1; giusto per chiarezza specifico che qui le somme seguono le regole ordinarie, per cui 1+1+1=3 e NON 1+1+1=1)

Cesare b

Benche’ dedito a studi umanistici, so che cosa significa “un terzo”. E “un terzo dei casi” significa che ogni tre casi soltanto uno si e’ verificato in ambienti ecclesiatici e gli altri due altrove. Se poi tengo conto del fatto che non tutti i casi di abuso commesso da persone legate a strutture religiose si sono verificati in ambito cattolico, non posso non concludere che la Chiesa Cattolica e’ implicata in meno di un terzo dei casi.
E anche l’elevata eta’ media dei denuncianti mi sembra significativa, perche’ a tanta distanza di tempo si puo’ punire un’istituzione (e sperarne indennizzo), non, per esempio, uno zio.
Saluti.

firestarter

SOLTANTO uno si e’ verificato in ambienti ecclesiastici. SOLTANTO?

RobertoV

Cesare B
i preti cattolici sono solo 15000, mentre la popolazione tedesca è di oltre 83 milioni (il termine familiare va inteso in senso lato, cioè familiari e conoscenti, quindi anche la babysitter). Mi sembra che il rapporto tra i gruppi sia ben più elevato di uno su tre (è dell’ordine di 1 su 5500). Se per assurdo tutti i preti fossero pedofili non potrebbero essere più di 15000, mentre 15000 pedofili su 83 milioni sarebbero comunque una quota limitata (sempre eccessiva) e non si potrebbe certo dire che il rischio è lo stesso. Comunque questa è una relazione parziale e sicuramente falsata nei rapporti reali a svantaggio della chiesa, però conferma ulteriormente quanto la chiesa abbia nascosto, ed è questo il vero problema, quando sbandierava i suoi dati positivi precedenti allo scandalo. E questa è una cosa ormai recepita in Germania, purtroppo non in Italia.

FSMosconi

E quindi? Sempre dio abuso si tratta, non vorrai per caso (ri-)cominciare con quella storia del consenso? Guarda che se uno ha superato i 14 anni non significa che abbia la smania di dare il suo consenso perenne e sempiterno al primo cretino che passa.

Cesare b

Qui l’eta’ del consenso non c’entra un cavolo, perche’ non si sa quanti anni avessero i denuncianti quando avvenne il brutto fatto. Comunque, se il partner d’un adulto (prete o no, giuridicamente non importa) ha l’eta’ del consenso, bisogna vedre caso per caso: l’abuso puo’, certo, esserci stato, ma potrebbe anche non esserci. Non si puo’ presumerlo. Questo se si parla di leggi, tribunali, denunce, condanne, risarcimenti e quant’altro. Se, poi, si danno giudizi morali, naturalmente la questione viene a porsi in modo diverso. Ma chi da’ giudizi molto severi nel caso di adulti che hanno rapporti con soggetti molto giovani dovrebbe battersi anche per correggere quelle leggi che fissano, in molto Stati, in misura ridicola l’eta’ del consenso. E poi chiedere che chiunque va con un minore (sia egli prete o metalmeccanico) sia senz’altro punito.
Saluti.

FSMosconi

Riguardo la prima parte sono d’accordo: c’è la presunzione d’innocenza fino a prova contraria.
Riguardo alla seconda invece un po’ meno: bisognerebbe vedere le leggi stato per stato, comunque l’idea della punizione non mi va a genio: è così arcaico come concetto, mi basterebbe che il pedofilo sia tenuto lontano dai bambini, come dovrebbe già essere in molti stati.

Obbè, tanto alla fine ognuno rimarrà del proprio avviso, forse – non si sa mai -.

RobertoV

Cesare B
Mi risulta che l’età minima del consenso l’abbia il Vaticano e sia pari a 12 anni, un’assurdità, ma lo stesso Don Di Noto fa riferimento a quell’età. I paesi civili hanno età del consenso tra i 14 e i 16 anni con vari condizioni. Personalmente ritengo i 14 anni troppo poco, però anche i 16 se il rapporto è con persone molto più vecchie perchè diventa un rapporto tra una persona potenzialmente matura (30-40 anni) ed una sicuramente immatura e più facilmente plagiabile.

nullità

@ RobertoV

12 anni???

esattamente l’età che volevano fissare quelli del cosiddetto partito dei pedofili in olanda?

RobertoV

nullità
Questo dato è stato riportato qui diverse volte, ma è confermato nell’intervista a Don Di Noto che trovi su Micromega di un paio di settimane fa. Io quell’intervista l’ho trovata sconcertante perchè il don viene presentato come il campione della chiesa contro la pedofilia in Italia, ma fa riferimento all’interpretazione della chiesa e non dello stato
italiano e parla sempre di pedofilia sotto i 12 anni (e difende la chiesa). Si vede che non ha figli. Lui si trincera dietro la definizione della psichiatria, però a quanto ho letto la fase adolescenziale inizierebbe tra i 12 ed i 14 anni a seconda dei casi, quindi loro hanno adottato il limite inferiore, mentre più correttamente lo stato italiano quello superiore. E comunque fa riferimento solo ad un’evoluzione fisica (più rapida), non psicologica.

Federico Tonizzo

Per “Cesare b” del 16 giugno 2010 alle 22:32:
Nota che i preti sono molti meno che un terzo della popolazione, quindi la loro tendenza pedofila è molto maggiore di quella del resto della popolazione: vedi il mio commento del 17 giugno alle 10:32.

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