Taranto, prete vs. sindaco

Il 14 giugno 2010 don Luigi Larizza, parroco della chiesa del Sacro cuore di via Dante a Taranto, ha rimproverato il sindaco di Taranto, in quanto reo di non aver partecipato ai festeggiamenti di san Cataldo e di aver ridotto gli spazi autorizzati per la processione del Corpus domini. Per questi atti si è meritato la prima pagina di Taranto Sera del 14 giugno. Il coordinatore del circolo UAAR di Taranto, Giovanni Gentile, ha risposto con la lettera riprodotta in calce, pubblicata in da Taranto Sera il 17 giugno.
———-
In relazione alle affermazioni di don Luigi Larizza, sacerdote presso la parrocchia Sacro Cuore, in via Dante a Taranto, pubblicate sul Taranto Sera del 14 giugno 2010, il circolo UAAR di Taranto, nella persona del coordinatore provinciale, esprime la sua piena solidarietà al sindaco di Taranto, il dott. Ippazio Stefàno.
Dalle affermazioni di don Luigi paradossalmente appare chiaro che il sindaco, pur essendo il primo cittadino, non è libero come tutti gli altri suoi concittadini, visto che gli viene addebitato, a quanto riporta il Taranto Sera, di non aver partecipato il 25 maggio scorso “alle celebrazioni di San Cataldo ed all’inaugurazione del Banco Alimentare”.
A questa grave mancanza si aggiunge quella di aver deciso di dirottare su corso Umberto il corteo del Corpus Domini del 6 giugno e infine, l’11 giugno, di aver ristretto la zona per la processione con il Simulacro del Sacro Cuore.
Insomma, questioni di gravità tali da far meritare al parroco gli onori di una prima pagina sul Taranto Sera, al solo fine di poter esternare le sue rimostranze nei confronti del Sindaco.
Tuttavia l’attacco al Sindaco non fa alcun cenno alle motivazioni che possono aver indotto il primo cittadino ad operare in quel modo, salvo l’esordio dell’articolo quando, quasi per giustificarlo, si afferma che è un “sindaco con il cuore rosso ed una fiera militanza comunista”, dimenticando che il dott. Stefàno a Taranto è conosciuto soprattutto perché è uno stimatissimo pediatra.
In realtà, le esternazioni di don Luigi rappresentano una forte invasione di campo nell’autonomia del Sindaco, tanto che dalla lettura dell’articolo si avverte la netta sensazione che ormai, non solo le autorizzazioni per dette manifestazioni non sono più una facoltà del Primo cittadino, ma devono essere necessariamente concesse e devono esserlo nella stessa misura in cui è avvenuto in precedenza, senza alcuna considerazione ai gravi problemi di viabilità che dette manifestazioni comportano, né ai tempi che cambiano, né tantomeno alla libera discrezionalità che deve caratterizzare l’attività della Pubblica Amministrazione.
A questo si aggiunge la considerazione che una Pubblica Amministrazione dovrebbe essere laica, essendo la laicità una dei fondamenti della nostra Carta costituzionale, come lo è anche la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo e perfino la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, entrambe sottoscritte e recepite dall’Italia.
Inoltre, è vero che i cattolici esistono, come afferma don Luigi, ma è anche vero che non esistono solo loro. Infatti c’è gente che lavora che ha bisogno di avere un traffico scorrevole, anche perché stiamo subendo la grossa crisi economica di cui tanto si parla in questi giorni, per cui la gente deve poter lavorare ed è giusto far conciliare la fede religiosa con le esigenze del mercato e della viabilità. Infatti non possiamo lamentarci della mancanza di lavoro, se poi usiamo ogni occasione per fermare la gente che lavora, fosse anche un mercatino che comunque fa vivere diverse famiglie, perché anche quelle hanno diritto a vivere dignitosamente, al di la della loro fede religiosa, che del resto, non può essere minimamente intaccata dall’assenza del Sindaco alle celebrazioni del santo Patrono.
Giovanni Gentile (taranto@uaar.it)

16 commenti

Stefano Grassino

Caro Giovanni, hai fatto bene ad esprimere la solidarietà al sindaco ma per quanto riguarda il tentativo di far ragionare il prete……….bè, ti sei attrezzato per i miracoli?

Mario

Non c’è bisogno mi fare processioni di alcun genere. I cattolici possono andare nelle loro chiese, dove hanno i loro simboli.

Sal

Non ci vogliono stare ad essere come tutti gli altri, vogliono sempre la preminenza con arroganza. Si son dimenticati che la loro religione dice che devono mettere gli interessi degli altri al di sopra dei loro. (Filippesi 2.3-4).
E’ una questione di modestia e di memoria corta.

Ciccio

ma poi quanti ci vanno alle processioni???

qualche mese fa ce ne è stata una nel quartiere della mia città. Partecipanti? 30 (trenta), di cui 10 erano bambini quindi non liberi di scegliere ma trascinati dai genitori. E ovviamente traffico bloccato, quartiere addobbato con i loro bei nastroni… fanno ridere.

ATEONONTROPPO

“quindi non liberi di scegliere”. C’è da dire però che a tante manifestazioni politiche ci sono bambini addobbati di cartelloni. Il Garante dei minori non ha nulla da dire?

POPPER

mi unisco alla solidarietà dell’UAAR., caro sindaco, lei ha molti amici, tenga duro.

fiertel91

La lettera la trovo buona, ma l’ultima parte – mi dipsiace – ma la trovo eccessivamente inverosimile e poco consistente. Il sindaco ha il dovere di tutelare la corretta circolazione, ma il blocco al traffico su una sola strada non penso avrebbe mandato al tracollo nessuno.

E’ solo una questione logistica, la scelta del danno minore, un calcolo.

nullità

ho notato anch’io.

comunque esprimo piena solidarietà al sindaco.

vico

non si può aspettarsi niente di meno da un sindaco che si chiama Ippazio, e non posso che complimentarmi con lui.

Near

Ai nostri cari parlamentari e politici cattolici di destra, tanto pronti a scagliarsi contro i lavoratori della FIAT di Pomegliano quando chiedono i permessi per andare ai seggi, nel nome del dovere al lavoro, sarei proprio curioso di vedere se ugual atteggiamento dimostrano nei confronti di queste manifestazioni, che nel nome della religione, ostacolano chi deve lavorare.

roberta

non mi meraviglio (troppo) del comportamento del prete, ma di quello dei giornalisti che hanno
pensato di mettere in prima pagina questa storia….
chi l’ha detto poi che un sindaco debba sottostare ai voleri del parroco?
l’arroganza non ha limiti,come giustamente detto da Andrea

Federico Tonizzo

Da http://it.wikipedia.org/wiki/Francia#Religioni :
“A seguito della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, la Francia garantisce la libertà di religione come diritto costituzionale. Una legge del 1905 istituisce la separazione tra Chiesa e stato e proibisce al governo di riconoscere, stipendiare o sussidiare qualsiasi religione.”
QUESTA E’ LAICITA’ !

Commenti chiusi.