A Laives (BZ) lui italiano, lei marocchina: “No a nozze” da comune e consolato

A Laives, in provincia di Bolzano, una ventiseienne marocchina in Italia da anni e un trentenne italiano non possono sposarsi per motivazioni religiose, si legge su Alto Adige. Lei infatti non ha ottenuto il nulla osta dal consolato marocchino, perchè in base alle legge di quel paese una donna non può sposare un uomo che non sia di religione islamica. Il comune di Laives ha di conseguenza negato l’autorizzazione al matrimonio perchè, sulla base dell’articolo 116 del Codice Civile, un cittadino non italiano per sposarsi deve ottenere il nulla osta dall’autorità del suo paese. Lui non intende convertirsi all’islam, cosa che permetterebbe il rilascio del nulla osta da parte del consolato marocchino. La coppia si è quindi rivolta all’avvocato Nicola Degaudenz, per sottoporre il caso al tribunale di Bolzano. La prima udienza è prevista all’inizio di ottobre.

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81 commenti

POPPER

Amarsi necessita del nulla osta, questo accade ancora nel 2010 per colpa delle religioni dell’amore divino.

lacrime e sangue

Il verde sol dell’avvenire, filù, filà…

Ecco che avanza la dhimmitudine: il maschio infedele non può sposare la femmina islamica.

Il maschio islamico può invece infilarsi in ogni femmina dhimmi, che è inferiore due volte: uno perchè femmina, due perchè infedele.

Eh, il verde sol dell’avvenire avanza…

E il Diritto si piega a discriminazioni religiose.

Brava la coppia ad andare in tribunale, ma lei rischia la morte. Inoltre, perderanno, perchè le norme sono accettate e controfirmate dagli Stati Europei

Riccardo

Un mio amico musulmano (ma musulmano appena appena, beve vino e mangia salumi con noi tranquillamente, salvo dire “se incontrate i miei non glielo dite!” :D) mi ha detto una volta una cosa allucinante: se una donna ebrea e un uomo musulmano vogliono sposarsi, è un casino della madonna! (tanto per mettere in mezzo anche il cattolicesimo :D). questo perchè la progenie di un uomo musulmano è “in automatico” musulmana, mentre la progenie di una donna ebrea è de facto ebrea. ergo, per queste due geniali religioni, il bimbo che nasce dalla coppia suddetta è ipso facto un apostata per entrambi, un reietto di entrambe le religioni… ragazzi, le religioni sono follia!!

Tino

Dipende, qui in Francia se sono tutte e due di nazionalità francese non hanno nessun problema ci sono coppie miste musulmano-ebrea anche famose. I problemi sorgono quando uno dei due non ha la nazionalità e deve chiedere il nulla osta nel paese di origine. Generalmente sono però i neri e i berberi musulmani a sposare donne ebree, molto più difficile che lo faccia un arabo musulmano.

Soqquadro

Devo correggerti: vinceranno. Vinceranno perchè in Italia la motivazione del consolato marocchino è contraria ai diritti umani (non sono i primi a cui capita), e la carta bollata del tribunale civile di Bolzano sostituisce quindi il certificato del consolato marocchino. Sarebbe più intelligente, come ha fatto notare qualcuno, che che si richiedesse al consolato straniero un certificato tipo “stato di famiglia” in cui risulti semplicemente se la persona è già sposata o meno….

Soqquadro

Ah, era capitata la stessa cosa ad un Italiano gay residente in Spagna che voleva convolare a nozze con il fidanzato. Quando ha richiesto il certificato di Stato Libero all’italico consolato in Spagna si è sentito rispondere picche perchè l’Italia non ammette le nozze same sex…. credo sia andato in tribunale anche lui, non ho notizie certe di come sia finita la cosa, ma, per logica, anche lì il tribunale civile spagnolo dovrebbe sopperire con una sentenza all’ostruzionismo burocratico del Paese arretrato.

romeno11821

..per colpa dell´islam (che sia chiaro). non facciamo piu´l´errore di paragonare la decadente e sterilizzata ideologia cristiana con l´attivissimo virus ideologico fascio-islamico in quanto a criteri liberticidi

Stefano Grassino

Qualcuno mi deve dire se vale di più la Costituzione Italiana là dove dice che la famiglia deve essere salvaguardata ed un cittadino di questo paese ha il diritto di formarsela, oppure dobbiamo sottostare ad una legge di un paese estero. Tra l’altro se nascesse un figlio cosa farebbe il burocrate? obbligherebbe la donna ad abortire o la spedirebbe nel suo paese natale per essere lapidata?

Gérard

Hmm … In Marocco non verebbe lapidata perchè questo paese cerca shuia shuia ( piano piano ) di liberarsi della tirannia dell’Islam . Ma anche in questo paese l’idea della laicita avanza …

Gérard

In un paese dove c’é una grande percentuale di analfabeti che conosce soltanto l’Islam non è una cosa facile ma ci sono tante persone con una certa cultura che vorebbero ( e non esitono più a dirlo in pubblico ) una separazione fra lo stato e la religione .
E attualmente in discussione in Marocco l’opportunita di dare lezioni di educazione sessuale nelle scuole .
Comunque oltre all’analfabetismo c’é anche da dire che ci sono molti poveri e tanti disoccupati . Presso di loro si attivano gli integralisti ( come d’altronde in Europa )

Lorenzo L. Gallo

Stefano, ma la Costituzione italiana non prevede neanche la decimazione su base religiosa. La responsabilità giuridica è personale… lo sapevi? Mi sa di no.

Magar, bieco illuminista,

Mah, perché il nulla osta del paese di provenienza deve essere vincolante in Italia? In fin dei conti l’armonizzazione con le leggi di quel paese conta solo se la coppia intende trasferirsi laggiù e farsi riconoscere valido il matrimonio contratto in Italia. Ma qui da noi che ci importa, del consenso della legge marocchina?

Roberto Grendene

il problema e’ l’aspirante moglie e’ cittadina marocchina
il contratto di matrimonio tra cittadini italiani e’ un conto, tra un cittadino italiano e un cittadino straniero un altro

Magar, bieco illuminista,

Questo l’ho capito, ma mi domandavo perché il legislatore italiano avesse scelto di chiedere necessariamente al paese di provenienza del partner straniero il nulla osta. In fin dei conti il matrimonio sarebbe un contratto, sì, ma di per sé valido solo in Italia, sottoposto solamente alle leggi italiane. Per chiedere un mutuo in Italia non costringiamo uno straniero a chiedere il nulla osta alla sua madrepatria…

Ho l’impressione che si tratti di un retaggio di tempi antichi, in materia di diritto di famiglia.

Roberto Grendene

@ Magar

puo’ essere, ad esempio per evitare (per gli stati che non la consentono) la bigamia internazionale, la rivendicazione di eredità da coniugi sparsi per il mondo, ecc.

un mutuo esaurisce il suo campo d’azione tra un contraente (anche straniero) e una banca
un matrimonio sembra essere legato agli ordinamenti dei paesi d’origine dei coniugi

Giona sbattezzato

E’ come dice Roberto Grendene, lo stato italiano, non conoscendo la posizione dello sposo estero (già sposato? Divorziato? Minore? Bigamo? Trigamo?) chiede allo stato estero non tanto i documenti anagrafici, troppo variegati e in lingua originale, quanto un nulla osta, ovvero chiede se secondo le leggi del paese di origine ci siano o meno impedimenti al matrimonio.
E’ chiaro quindi che dietro ad una richiesta simile, lo stato estero puo’ dire quello che vuole e per lo stato italno fa fede la sua risposta: se uno stato pone come impedimenti delle motivazioni religiose, si tratta di una ingerenza religiosa nella vita civile.

Gérard

Un uomo arabo sposato nel suo paese d’origine ricevera un nulla osta per un matrimonio con una donna occidentale anche cristiana ( la donna diventa musulmana sposando un musulmano ) 4 volte perchè è lecito avere 4 spose .

Tino

In Tunisia la poligamia è vietata purtroppo c’è un dibattitto per ripristinarla (solo per gli uomini ovviamente) e pare i favorevoli siano numerosi.

Congo

Cioé, volevo dire, se avesse la cittadinanza italiana potrebbe immagino non dover chiedere nessun nulla osta al Marocco. Credo.
E’ anche vero che è ben più facile ottenere la cittadinanza italiana solo DOPO aver spostato un italiano. E il cane inizia a mordersi la coda…

Tino

Direi di sì se avesse la nazionalità italiana non ci sarebbe nessun problema. Bisogna vedere se c’è comunque dietro un accordo tra marocco e italia, in ogni caso in Marocco una donna non musulmana per sposarsi con un musulmano deve dimostrare di essere battezzata cristiana. Lo so perché lo ha fatto una mia conoscente atea il cui marito musulmano voleva assolutamente sposarsi in Marocco. Lei ha dovuto dichiararsi cristiana.

marcusprometheus

Il problema sorge ed è già successo, anche per donne di origine da un paese mussulmano (anche la relativamente laica Tunisia), in quanto per la legge anagrafica italiana viene comunque richiesto il nulla osta del paese di origine.

Il fatto è che in tutta italia ci saà sì e no una persona su centomila che riesce a capire e a sapere che cosa è l’islam che specie nell’attuale fase di risveglio e di virulenza in Europa più ancora che nei paesi d’origine è è proprio terribile, e non un’altra religione come le altre. E’ nazismo- islamismo e non lo riusciamo a capire.
Ecco che innocenti regolamenti anagrafichi diventano importanti strumenti di oppressione se lasciati in mano di stati islamici anche amici anche con pulsioni di progresso, come il Marocco.
Comunque sia per già cittadine italiane che per straniere ebbasta la costituzione italiana alla fin fine vincerà.
Ma sarebbe opportunissima una norma speciale che tronchi simili rapporti di dipendenza da anagrafi nazi-islamiste.
Ed in generale sarebbe giusta e necessaria una legislazione sia per proteggere gli immigrati, ma soprattutto per proteggere l’intera società che tenga conto che l’islam non è una religione qualsiasi, ma una religione ideologicamente apertamente armata fin dal suo libro sacro per sottomettere tutto il mondo ed in special modo le donne gli apostati e gli infedeli.

Flavio

E’ interessante l’articolo dell’Alto Adige: pare che un caso simile sia stato risolto dal tribunale con un via libera alle nozze perche’ l’impedimento della musulmana e’ contrario allo “ordine pubblico”… ora, per lo stesso motivo le autorita’ italiane hanno rifiutato di riconoscere matrimoni gay contratti all’estero… fate voi i pesi e le misure.

Ciccio

è semplicemente allucinante che ad una donna sia impedito di sposare l’uomo che ama per colpa delle barbare leggi, dettate dalla religione, del suo paese.

Kaworu

come flavio fa notare, anche le nostre barbare leggi impediscono a due persone che si amano di sposarsi.

il marocco comunque, come fa notare Gérard, “ce sta a provà”

Flavio

Pensa se un altro paese europeo richiedesse questa autorizzazione all’Italia: niente matrimoni per gay e lesbiche neanche all’estero!

Kaworu

mai detto che al peggio ci sia limite, purtroppo.

ai controsensi, nemmento :-/

Giona sbattezzato

Basta poco eh! :), si sposano e dopo lei fa la richiesta di cittadinanza…

AndreA

Il problema è che non può sposarsi. Potrebbe sposarsi se la cittadinanza gli fosse già stata data. Nell’articolo c’è scritto che questa ragazza vive in Italia già da parecchio tempo…

Finché è cittadina marocchina, deve sposarsi seguendo le regole del Marocco (quindi non può sposarsi con un non-musulmano). E in Italia non si può sposare per questidoni di accordi internazionali tra l’Italia ed il Marocco. Come cittadina intaliana potrebbe sposarsi con chi gli pare, e grazie ancora agli accordi internazionali, il suo matrimonio sarebbe anche riconosciuto dal Marocco (paradossalmente).

Mauro Ghislandi

La prima reazione emotiva è ovviamente quella di considerare assurdo il rifiuto. Ma in realtà la situazione è complessa. Non è pensabile che uno Stato (nel caso quello italiano) agisca arbitrariamente contro le norme di un altro Stato. Purtroppo i rapporti tra gli Stati devono essere su un piano di assoluta parità. Anche verso quegli Stati (e sono molti) che non ci piacciono. L’alternativa sarebbe il ritorno alla “politica delle cannoniere” in cui gli Stati più forti imponevano il proprio volere a quelli più deboli.
Nel caso specifico si potrebbe vedere se la cittadina marocchina puó rinunciare alla propria nazionalitá, acquisendo la condizione di apolide che come tale è equiparata ai rifugiati politici (e pertanto molto più tutelata dei cittadini stranieri).

Flavio

Mi sembra ragionevole che una persona sia sottoposta alle leggi del paese in cui risiede. Altrimenti uno puo’ contrarre piu’ matrimoni in Italia, se nel paese d’origine e’ permessa la poligamia? Cio’ che non capisco e’ perche’ la legge italiana sia subordinata a quella altrui; quando un comune organizza una mensa non chiede al consolato se il menu e’ permesso dalle leggi dello stato d’origine di chi ci mangia… spero.
Non basta che il comune chieda al consolato lo stato civile del richiedente, tanto per controllare che non sia gia’ sposato?

Magar, bieco illuminista,

Mah, a naso mi pare che non occorrano le cannoniere, per legiferare in materia di diritto di famiglia sul proprio territorio senza dipendere dalla legislazione estera. Certo, come ricordava sopra Roberto Grendene, bisognerebbe rassegnarsi ad accettare alcune eventualità-limite, tipo la bigamia internazionale, la non-validità del matrimonio italiano nell’altro paese, etc.

Alternativamente, l’Italia dovrebbe adoperarsi per concludere accordi bilaterali con i paesi che danno questa sorta di problemi, evitando ai cittadini italiani finte conversioni all’Islam o il sacrificio di una battaglia per i principi.

paniscus

Alternativamente, l’Italia dovrebbe adoperarsi per concludere accordi bilaterali con i paesi che danno questa sorta di problemi, evitando ai cittadini italiani finte conversioni all’Islam o il sacrificio di una battaglia per i principi.

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appunto. il problema è il governo del paese e i rapporti diplomatici tra i due stati, non certo lo scontro di civiltà religioso…

Tino

No lisa il problema sono le leggi che vigono in Marocco e nei paesi musulmani, perché se fosse una cittadina polacca con tutto il non rispetto che ho per l’arretratezza culturale della polonia non ci sarebbe nessun problema. Solo che tu mentre sei ultra-veemente contro cattolice ed ebrei, appena si parla di musulmani scata il politicamente corretto.

Davide C.

Come per la delibazione delle sentenze straniere, ritengo sia principio di diritto generale nel nostro ordinamento che le leggi e sentenze straniere siano valide nel nostro ordinamento solo se le stesse siano compatibili con i principi del nostro ordinamento. Il comune avrebbe potuto concedere l’autorizzazione al matrimonio anceh in assenza dell’autorizzazione marocchina stante la motivazione inaccettabile della stessa perchè discriminatoria su basi religiose. non penso che il funzionario o il sindaco avrebbero subito l’accusa di abuso d’ufficio.

Paul Manoni

Infatti ipotizzo che il processo, per l’avvocato Degaudenz, sara’ una passeggiata. 😉
O almeno spero….

paniscus

Il problema non sta nellla legge islamica in sé, sta nella legislazione civile del Marocco.

Anche la legge cattolica vieterebbe, che so, di sposarsi con un divorziato, ma la legislazione italiana giustamente se ne frega.

Lo stato italiano dovrebbe fare pressioni sul governo del Marocco perché modifichi i criteri di concessione dei nulla osta… ossia prendersela con uno stato, un governo e una legge, NON contro una religione, che non dovrebbe entrarci niente.

Lisa

Magar, bieco illuminista,

O, come suggeriva Flavio, non chiedere un “nulla osta alle nozze” allo stato estero, bensì direttamente lo stato civile dello sposo straniero. E poi decidere autonomamente cosa “osta” o meno.

Tino

Lisa il problema è che la legge islamica e la legge civile in marocco non sono completamente distinte. Ma poi cos’è questa novità che non si può criticare nemmeno più i precetti islamici? Qui tutti se la prendono con il cattolicesimo ma con l’islam non si può?

cartman666

a un mio amico stava per succedere lo stesso con una ragazza tunisina, per sposarla e avere il nulla osta, lui avrebbe dovuto convertirsi all’islam, poi fortunatamente l’ha lasciata.

Tino

Nel caso di una donna sbattezzata o non sbattezzata, il matrimonio in marocco non sarebbe possibile. Il problema è la laicizzazione delle leggi di questi paesi, sarebbe un gran passo avanti, infatti gli immigrati musulmani non potrebbero rifarsi ad un mondo idealizzato dove sarebbe tutto meglio perché si applicano i precetti di allah.

Mario

La situazione descritta nell’articolo è inequivocabile: la donna marocchina in questione non può unirsi in matrimonio con il cittadino italiano perché, in base alle leggi del Marocco, “una donna non può sposare un uomo che non sia di religione islamica”, e l’uomo italiano in questione non è islamico; questo significa che non è che la donna, in quanto musulmana, non può sposare uomini non musulmani (altrimenti le sarebbe bastato non essere musulmana per potersi tranquillamente sposare con l’italiano), bensì è la legge dello Stato del Marocco a vietare che donne marocchine (quindi, a questo punto, di qualsiasi religione esse siano) si sposino con uomini che non siano di religione islamica (e perciò, anche qualora la donna marocchina volesse sposarsi con un marocchino non musulmano, non potrebbe farlo!). Questa si tratta di una interferenza in piena regola da parte di una confessione religiosa, che in tal modo entra a gamba tesa nella legislazione dello Stato, elevando le sue regole ed imponendole a tutti, e questa ingerenza religiosa va avversata in quanto tale. Ci sarebbe bisogno che lo Stato italiano facesse pressione su quello marocchino affinché, perlomeno qui in territorio italiano, le immigrate marocchine si possano sposare senza dover chiedere permessi speciali alla propria madrepatria.

Auguro alla coppia in questione di poter espletare al più presto le procedure burocratiche e di poter convolare a nozze senza problemi, cosa che, tra l’altro, mi auguro possa avvenire al più presto anche per le coppie omosessuali…

crebs

Non sono un esperto di Marocco, ma a me hanno detto che in quel paese ci sono diverse religioni ed anche la possibilità di essere non credenti (ad una mia domanda su come era possibile che un paese musulmano producesse vino, birra e liquori mi hanno risposto che non tutti sono credenti e che ciò è lecito).
Se questo è vero non capisco la situazione.

Flavio

Beh puo’ ben essere che la donna non voglia rinunciare alla sua religione. Che poi e’ darsi la zappa sui piedi.

Gérard

Crebs
Il suo informatore era probabilmente un gran bevitore e forse aveva già annaffiato la giornata quando avete discusso .
In Marocco esiste soltanto l’Islam sunnita e poi accanto gli stranieri emigrati in quel paese ( occidentali principalmente francesi ) e pochi ebrei ( 5000 ca ). Molti marocchini sono atei ma lo tacciano perchè se non rischiano grosso .
Si produce birra nel nord del Marocco ( marca Flags oppure Storck ) e se non mi sbaglio i proprietari sono marocchini . Il motivo ” ufficiale ” è che ci sono turisti che bevono . Ma in realta moltissimi marocchini bevono delle quantita incredibile di birra e vino ( vino spesso di cattiva qualita e buon mercato ) Ufficialmente non si beve e no si deve bere . D’altronde non vedrà mai servire birra su una terrazza ( In bar scuri e fumosi puzzolante, e poi in grandi alberghi in bar lussuosi ) Marrakech pero sembra aprirsi di più perchè lussuosi bars situati Avenue Mohammed VI servono da poco cocktails anche sulle terrazze .
Non essere gonzi ! Molti dopo la preghiera vanno a bersi qualche birre …!

Tino

Concordo con Gérard e aggiungo che sia i pochi ebrei e i cristiani frequentano sistematicamente il liceo francese insieme all’élite laica musulmana, destinati poi a emigrare in Israele o in Francia. Quanto al vino viene esportato anche in Francia del resto è un retaggio del colonialismo.

Gérard

Caro Tino
Ci sono due tipi di vini : quello che compra il popolino con pochi quattrini che è imbevibile per il nostro palato e poi quello che si beve sia negli alberghi e buon ristoranti che dalla gente ricca del paese . Quest’ultimo viene esportato anche in Italia ( Carrefour ) Vitigni di Boulaouane e Guerrouane .

Thinkbetter

Che io sappia è stata recentemente varata una legge, dietro iniziativa della Sbai, presidentessa delle donne marocchine in Italia, che sana questa violazione dei diritti individuali, per cui lo stato italiano non riconosce il divieto islamico, attraverso una particolare procedura. Il tribunale dovrà semplicemente recepire questa legge.
Per un volta che si fa una legge decente nessuno sembra conoscerla…

Sal

Se per sposarsi in italia, uno straniero ha bisogno del nulla osta dell’autorità del suo paese, significa che il codice intende lo straniero persona non libera.
Sarebbe logico se fosse previsto che l’autorità del paese straniero certificasse se lo straniero sia già sposata nel suo pase, ma non che l’autorità debba concedere il nulla osta, altrimenti lo rende schiavo.
Il matrimonio è una scelta libera tra due persone, di cui l’autorità può solo certificare la volontà di farlo.

Dalila

Piccolo appunto, che solo lacrime e sangue ha sottolineato finora:
un uomo marocchino, in barba a tutti, puo’ sposarsi con qualsiasi donna di qualsiasi religione e zona geografica.
Potrebbe questo piccolo particolare essere utilizzato come appiglio sul non-rispetto del concetto di uguaglianza e parità di diritti fra uomo e donna che invece è di rigore in Europa?
Non sono giurista ma credo che basti questo a creare un vero incidente diplomatico a meno che non si mobilitino diversi paesi europei che hanno riscontrato un problema simile per garantire un pieno rispetto di tale uguaglianza davanti alla legge.

lacrime e sangue

L’Europa – intesa come entità burocratica e come Commissione Europea – ha scelto dagli anni ’70 di appoggiare i Paesi islamici, contro gli interessi locali degli Europei – intesi come cittadini e cittadinE.

Nessun incidente diplomatico verrà sollevato: ti ricordi il picchiatore figlio di Gheddafi?
In Svizzera venne arrestato ma le pressioni violente del padre fecero sì che il governo svizzero mettesse la museruola ai giudici, obbligando a liberarare il virgulto.
Lo stesso a Parigi, dove le violenze vennero messe a tacere.

Se questa è giustizia, allora l’islam ha già in pugno l’Europa

Dalila

Questo accade perchè infondo, si ha una folle paura di svegliare la rabbia di questi fanatici che ormai abbiamo praticamente in casa da tempo.
Un vero incidente diplomatico di questo genere renderebbe l’Europa “anti-islamica” agli occhi di tutti e sarebbe proprio il pretesto che da tempo si cerca per attaccarci dall’interno come infedeli.

Una nuova, assurda crociata al contrario.

Questa non è giustizia ma qualcuno un giorno si rifiuterà di farsi pestare i piedi (ad esempio) da un ricco e viziato ragazzone per paura di creare guai con la diplomazia internazionale.

Gérard

Il ministro dell’ Interno francese ha già chiesto di fare qualcosa in merito ( Problemi legati alla bigamia ) ma si è subito fatto chiamare ” Islamofobo ” !!

Fritz!

Follia pura, che dimostra che la risposta necessaria é sempre la stessa.

Laicità dello Stato e delle leggi, neutralità religiosa assoluta dei diritti e doveri degli individui.

Lorenzo L. Gallo

…. Sempre meglio dell’ateismo, Peppe, a giudicare dai commenti questo sito brulica di gente che ha voglia di menare le mani.
E io che ho sempre stimato i liberi pensatori… ma qui di libero pensiero non ne vedo proprio, solo razzismo e violenza manichea.
Voi ateo-leghisti siete “uguali e contrari” al regime marocchino, altrettanto (se non più) intolleranti e violenti. Possibile che non ve ne rendiate conto?

Painkiller

Ringrazia la tua camarilla cattolica per questo. Non puoi pretendere di insultare a mezzo stampa, discriminare e in molti casi anche aggredire fisicamente un gruppo di persone… e poi venire amato e coccolato da queste.
Il giorno i cui i cattolici inizieranno a rispettare gli altri, sarà il giorno in cui inizieranno a essere rispettarti.
Voi esigete il diritto di fare agli altri quello che volete senza che gli altri reagiscano. Non ti pare un controsenso.

Io aspetto ancora un cattolico che si dissoci dal TERRORISMO perpetrato in diverse occasioni. Parlo di bomba carta piazzata in un circolo UAAR, vandalizzazione della casa di una famiglia solo per è atea e rivendica pacificamente i suoi diritti, pestaggi a danni di gay, ecc. Tutto quello che sento sono stepitti offesi e accuse di violenza quando si ricevono semplici critiche, unite ad un’esemplare giustificazionismo della violenza perpetrata dai cattolici a danni di altri.

Come dice il TUO dio: prima di guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, guarda le travi voi avete negli occhi.

Near

Infatti è da secoli che siete in guerra tra musulmani e cattolici.
E la spinta al dialogo tra le religioni non è certo dovuta all’intervento della chiesa, ma di una corrente di pensiero nata più di 200 anni fa e che ancora oggi molti di voi faticano a diferire.

Dalila

Lorenzo, forse il libero pensiero, quando si trasforma in frustrazione, non potendosi mai canalizzare verso più concreti scopi positivi, assume connotati violenti.
E’ bello fare accademia quando si ha ancora la possibilità di farla in libertà.
Non mi pare proprio sia il caso della nostra sciagurata epoca di revival religioso.

Gérard

Lorenzo L. Gallo

Pensa che la laicita in Francia sia arrivata cosi da sola ? L’applicazione della legge sulla separazione di Stato e chiesa è stata fatta nella violenza .
La liberta è stata sempre conquistata, mai venuta col gentile benestare delle religioni !

Near

Ma la ragazza se si trova in Italia, anche se non italiana, dovrebbe comunque essere sottoposta alla legislazione italiana.

Se ad esempio un marocchino in Italia compie un furto, non penso sia lecito tagliarli la mano perchè non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana.

C’è poi la carta europea dei diritti dell’uomo e la carta dei diritti dell’ONU, a cui l’Italia e magari anche il Marocco (nel secondo caso) hanno aderito. Ma c’è qualcuno che ancora oggi, nel 2010, vuole il prevalere dei diritti canonici, anche nei paesi cossiddetti laici.

Gérard

Il Marocco ha firmato la Carta dei Diritti dell’ Uomo islamico . Bella differenza !

EtruscoViola

CHIARISSIMA VIOLAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA: ciascuno ha diritto di credere in quello che gli pare e di sposarsi con chi gli pare. Quando le religioni e le burocrazie combinano questi pasticci e soprattutto questi soprusi, CHE SIANO MALEDETTE ENTRAMBE.

laverdure

Se le posizioni fossero invertite, e LUI fosse marocchino e LEI italiana direi che ,del
tutto involontariamente e per motivi inaccettabili ,le autorita hanno fatto un favore alla ragazza.
Lo dimostrano i risultati di tanti matrimonio misti analoghi, saliti alla ribalta negli ultimi anni.
Come stanno le cose,non mi pronuncio.
E se qualcuno non trova la riflessione politicamente corretta,suggerisco un rimedio
infallibile:
SI GRATTI!
Vedra che passa subito.

latigredanzante

Ragazzi, scusate. Premesso che mi trovo d’accordo sul fatto che , siccome la ragazza vuole sposarsi in Italia e con un italiano, la legge italiana contro la discriminazione religiosa dovrebbe prevalere su quella marocchina discriminante.
Questo perchè credo si debba rispettare in primis la legge del paese dove si risiede e ci si sposa… ciò non toglie che lei, essendo cittadina marocchina, anche in quel caso trasgredirebbe una legge del suo paese e quindi, se tornasse, sarebbe sanzionata. Da questo punto di vista è criticabile che il Marocco abbia una legge discriminatoria, non che faccia applicare una legge su una propria cittadina. Questa ragazza non è ancora cittadina italiana, quindi è comunque legata al proprio paese! E’comunque ancora una marocchina soggetta alle leggi marocchine, anche se ingiuste (fermo restando ciò che ho detto all’inizio). E l’Italia stessa rispetta un regolamento. Certo, bisognerebbe cambiare il regolamento e magari appunto richiedere solo lo stato civile, e credo sia per questo che si intentano queste cause, a mio avviso giuste e etiche.

Discorso a parte: ho letto di decimazioni di musulmani per ogni ragazza musulmana uccisa… attenzione. Molta, molta attenzione. In primis perchè non credo quella persona desideri davvero la morte di gente qualsiasi scelta a caso, un uomo, un ragazzo, una donna incinta, magari, SCELTI IN BASE ALL’APPARTENENZA RELIGIOSA, a caso per eseguire una “vendetta culturale”. E per il beneventino che ha ucciso la sua ragazza perchè era geloso? Decimazione di uomini gelosi? O di uomini gelosi del sud? Magari di uomini gelosi beneventini. Tutti innocenti, ovviamente. Ma potenziali “fratelli culturali” dell’uomo che ha commesso il crimine. O no? O magari, decimiamo gli uomini in generale, visto che eseguono una tale quantità e varietà di violenze sulle donne da far impallidire la Santa Inquisizione.
All’autore: ma tu davvero uccideresti delle persone innocenti perchè hanno quella determinata fede religiosa? Siamo passati dall’ “Uccidi l’assassino” a “Uccidi quelli che pregano come l’assassino”?
Forse la tua era una provocazione o una esagerazione, ma non mi rallegra affatto, perchè la caratteristica dei fanatici è la mancanza di misura. Quanti padri fanno male ai loro figli, alle loro donne, per fanatismo religioso. Perchè volete avvicinarvi al loro comportamento? Davvero pensate che sia intrinsecamente malvagio essere musulmani?
Credo proprio che sia un grosso pregiudizio. Ma forse mi sbagliavo su cosa si intendesse come “uso della ragione”, “ateismo”, ecc ecc, perchè per esperienze personale non riesco a pensare che chiunque abbia fede in una religione sia automaticamente un idiota che crede alle favole, una persona immatura e un potenziale fanatico. Islamici compresi, pur mantenendo come punto fermo che i paesi islamici hanno grossi, enormi problemi di secolarizzazione.

Inoltre che facciamo se lo fanno gli indù? Che hanno la cattiva abitudine di dare fuoco alla sposa che porta poca dote (cosa tra l’altro non assolutamente prevista dalla religione. Se la sono inventati di sana pianta, guarda la fantasia dell’umano quando deve far del male)? Facciamo fuori anche un po’ di indù a caso o forse no perchè sono meno virulenti dei musulmani, stanno zitti e tranquilli, e quindi non danno poi così tanto fastidio e non minacciano la cultura europea?

Non riesco a tollerare una simile “caduta di stile”. Mi spiace per il tono da ramanzina, ma è così.

Leggendo in giro questi commenti, mi rendo conto però che molta gente crede diversamente e in parte ne sono delusa. Mi aspettavo che chi fosse libero da condizionamenti culturali religiosi potesse avere un maggior equilibrio di giudizio proprio nei riguardi delle faccende religiose e non limitarsi semplicemente a demonizzarle. non so questo di che utilità sia. Quando si usa la “violenza” e l’offesa, l’unico risultato è che le varie fazioni si chiudono ancora di più a riccio. Invece la soluzione è il dialogo, e non mi riferisco a uno scipito volemose bene e facciamo finta de niente: un vero dialogo, anche con prese di posizione forti e chiare dimostrazioni, ma non di certo offese, prese in giro e incitazioni a farsi giustizia e punire a casaccio.

Mario

Principalmente sono d’accordo con te, Tigredanzante. Evidentemente, quando qualcuno sente parlare di tante e tali ingiustizie (perchè quella di cui parla l’articolo rientra chiaramente in tale classificazione) avvenute a causa della religione e dell’interferenza delle regole di una confessione religiosa nella legge degli Stati sovrani, può avere reazioni spropositate. Comunque sia, mi sento di spezzare una lancia a favore di Stefano Grassino (l’autore della frase incriminata sulla decimazione dei musulmani): è vero che le parole da lui usate, a prima lettura, risultano inauditamente violente e sgradevoli, e devo dire che hanno turbato anche me per il loro retrogusto quasi nazistoide inneggiante all’ “eliminazione fisica del diverso”, poi ripensandoci e rileggendo in un’altra ottica la sua frase, ho capito che si tratta di una provocazione, anche se esageratamente forte e del tutto evitabile. Ma più che altro, ho voluto scrivere queste righe a sua parziale discolpa non perchè lui non sappia difendersi da solo e prendere atto delle reazioni che suscitano le sue parole, ma perchè ho letto diversi suoi commenti in parecchii articoli delle Ultimissime UAAR ed ho spesso apprezzato i suoi interventi, per la lucidità, ragionevolezza e simpatia che ci mette nell’analizzare la situazione ed arrivare alle conclusioni ed alle possibili soluzioni; c’è anche da dire che non sono sempre d’accordo con lui, ma lo rispetto perchè è una persona che indubbiamente sa ragionare ed è dotata di intelligente spirito critico. Anche perchè penso che, nonostante questa frase sgradevole, non abbia mai fatto del male a nessuno, perciò non è il caso di “crocifiggerlo”… altrimenti poi magari si monta anche un po’ la testa e chiede di essere applicato al muro nei posti pubblici vicino a quell’altro tizio sulla croce chiamato Gesù e sponsorizzato dalla chiesa… 😀
A parte gli scherzi, ti ripeto: sono d’accordo con te nella sostanza nel messaggio, e anzi mi fa piacere che qualcuno abbia intelligentemente notato quella frase e l’abbia criticata, visto che strideva col messaggio che solitamente proviene da questo sito; soltanto, mi dispiaceva far passare una persona come il signor Grassino per quello che non è.

p.s.= complimenti per il tuo nickname, mi ha colpito, è davvero molto bello ed evocativo.

Soqquadro

Non è la prima volta che capita. E, burocraticamente, anche le altre coppie prima di loro sono dovute ricorrere al tribunale- In tutti i casi di cui ho conoscenza, la sentenza del tribunale (favorevole ai nubendi per ovvie ragioni di diritti umani) sostituisce il certificato mancante del consolato straniero. In questo modo tutti i documenti sono a posto e si celebra il matrimonio. Con un sacco di tempo e di denaro sprecato per correre dietro ad una burocrazia parificata al “diritto” di “culture” dell’ingiustizia legalizzata.

TalebAteo

Tipico esempio di sovranita’ limitata. Per non delegittimare i santoni nostrani, i politicanti legulei locali si fanno mettere i piedi in testa dai santoni bedulla (beduini di allah, se vi piace il neologismo usate e diffondete) che tanto criticano nelle sagre pseudoceltiche infestate di crocifissi ed innaffiate di birra…

Il buon senso porterebbe ad una semplice interpretazione: matrimonio di questa coppia valido nel mondo tranne che nello stato a maggioranza beduina.

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