Caso Claps: il mistero del bottone mancante del sacerdote

La trasmissione di Raitre Chi l’ha visto?, in onda questa sera, dovrebbe tornare ad affrontare il caso di Elisa Claps alla luce di una coincidenza ancora tutta da valutare. Sul luogo del delitto fu trovato anche un bottone ricoperto di fibre rosse: ora, nota il sito del programma, qualcuno ha notato che in una vecchia foto di mons. Domenico Sabia, il vecchio parroco della Santissima Trinità di Potenza, manca proprio un bottone rosso.

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28 commenti

Fabrizio

Capperi! Roba da telefilm di Colombo. Oppure da…uovo di Colombo.

Near

Temo che anche Colombo faccia fatica a far breccia nel muro di gomma che la chiesa è solita erigere in questi casi.

ferdinando

Ma io da tempo tra me e me avevo pensato che appartenesse ad un alto gerarca dei preti,vedremo gli sviluppi e speriamo nel corso della …giustizia!

roberta

speriamo soprattutto che la famiglia di questa povera ragazza possa avere giustizia e verita’

bismarck

Per carità, tutto è possibile ma adesso non esageriamo a tirare conclusioni.

POPPER

Non si vuole concludere nulla, ma un bottone trovato nel sottotetto quando poi si nota che mancava all’abito del parroco, insomma, se scarti tutte le altre ipotesi, per quanto incredibile sia, quella del bottone deve essere necessariamente un ipotesi da valutare più approfonditatmente.

POPPER

Questo bottone rosso tormenta più di una serie di zanzare tigre, e se fosse il bottone risolutore del caso, ne avremmo bendo donde nei prossimi mesi, sarà un estate molto caldo per la ccar.

Stefano Grassino

A poppereee……ma tu lo sai o no che è stato sicuramente il diavolo che ce lo ha messo? Ma via su, che vai a pensà anche te………poveri stì cristi di preti. Prima i bimbi tentatori coi loro culetti rosa, poi le bimbe colle tette a punta…..stò diavolaccio che si trasforma e li tenta………

POPPER

Appunto, un estate molto calda e a luci rosse; guarda mo cosa hanno messo in home page Axteismo,

http://nochiesa.blogspot.com/

io potrei cambiare da famiglia a chiesa-parrocchia: cari parrocchiani addottate un prete pedofilo, sono così continuamente “spostati” da un luogo all’altro per depistare le indagini che nemmeno sanno più da dove hanno iniziato, quasi ci volesse il filo di Arianna per uscire dal loro labirinto.

Andrea

Se “Chi l’ha visto” si mette a seguire piste di questo genere, meglio chiudere la trasmissione.

Alessandra

Nonnò. Dài e dài, a forza di ravanare, Chi l’ha visto arriva in fondo. Vedi la storia di De Pedis sepolto in sant’Apollinare, e quel che ne è uscito…

Stefano Grassino

Si Alessandra ma lo sai quale è il guaio? Siamo in Italia, il paese degli spaghetti e del pallone. Il paese della memoria corta che non vuole faticare, soprattutto con il pensare. Facciamo il callo a tutto e di fronte a tutto ci arrendiamo. Purtroppo, quelli come noi che vorrebbero far qualcosa, sono ancora pochi ed in pochi non si fà un esercito per attaccare. Si può solo lavorare per serrare le fila, quello si ma per ora, occorre stare al passo……

Painkiller

Non ho idea se questo fatto abbia rilevanza o meno. Quello di cui ho certezza è che tutta la verità non la sapremo mai…. le indagini si fermeranno grazie alla protezioni inique di cui gode il vaticano.

watchdogs

non mi stupisco del fatto che il governo non voglia più Chi l’ha visto? nel palinsesto Rai

Dalila

Ho seguito con molta attenzione il caso Claps.
Sono dell’idea che i sacerdoti abbiano un ruolo non tanto marginale nella storia, piuttosto di insabbiatori di qualche strano movimento in quel sottotetto.
Ma la mia teoria è troppo lunga per essere trascritta qui…

Gigetto il miscredente

Ma quanta fretta! Perché preoccuparci tanto ed essere curiosi a questi livelli? Tra pochi anni, quando saremo tutti in paradiso, quando saremo nella luce, un “tutt’uno” con la divinità e i Sant Padri, conosceremo questo ed altri segreti !!…….;-)

Congo

Alla luce di quanto è emerso finora, la dinamica sembra la seguente:

Danilo Restivo ha chiesto a Elisa Claps un incontro al quale lei andò mal volentieri, perché Restivo era già allora un tipo stranetto che girava con un coltello e tagliava ciocche di capelli di nascosto alle ragazze.
In qualche modo è riuscito a portare Elisa dalle parti del tetto e lì c’è stato un tentativo di stupro andato a male. Restivo è uscito fuori di testa e ha ucciso Elisa, poi ha trascinato il corpo nel sottotetto per nasconderlo, quindi si è aggirato per la città per dare credibilità a un alibi (per altro debolissimo).
La soluzione del caso poteva essere raggiunta in uno o due giorni, bastava sequestrare i vestiti di Restivo insanguinati.
Per un breve lasso di tempo le indagini hanno seguito la via classica, poi improvvisamente si sono impaludate e ciò che andava fatto non è stato più fatto.
Qualcuno stava proteggendo Restivo. Il motivo non si sa, perché il padre di Restivo aveva un’ottima posizione in città (mi pare a capo della biblioteca), ma non tale da influire su un’indagine per omicidio.
E’ probabile che si sia mosso proprio il vescovo Domenico Sabia. E’ stato probabilmente lui a migliorare l’occultamento del corpo di Elisa praticando una rudimentale areazione proprio sopra il cadavere. E’ stato lui ad ostacolare le perquisizioni della chiesa, è stato lui a non voler suonare le campane in commemorazione di Elisa, quando invece lo hanno fatto tutte le altre chiese di Potenza.
Probabilmente, nel giro di poco tempo, ha fatto la scelta di proteggere Restivo e contemporaneamente la sua chiesa (SS. Trinità) da un grosso scandalo, senza rendersi conto del male che stava facendo:
-ai familiari di Elisa
-a una o forse due vittime che Restivo ha fatto negli anni seguenti e che potevano essere evitate, e ai relativi familiari
-al probabile innocente che è stato incarcerato in Inghilterra al posto di Restivo
-allo Stato Italiano che ha impiegato un bel po’ di risorse per processi e indagini
-alla società, perché sociologicamente ogni omicidio non risolto ha le sue ripercussioni
-ma soprattutto alla Chiesa stessa, che adesso si trova ad affrontare uno scandalo ben più grosso di quello che voleva evitare.

L’assurdo è che l’attuale vescovo si è trincerato dietro un silenzio omertoso, non volendo fare chiarezza su quando e come è avvenuto il ritrovamento del corpo.

Don Domenico Sabia, poi, ha mai rivelato a qualcuno il suo segreto prima di morire? Altri sapevano?

Si riesce, nonostante tutto, a trovare due elementi positivi in questa vicenda: in tutti questi anni c’era tutto il tempo per far sparire per sempre, un po’ alla volta, il corpo di Elisa. Ciò non è stato volutamente fatto, e poi, proprio quelle campane non suonate tradiscono una parziale forma di rispetto per Elisa.

Andrea

Sicuramente ora si alzerà un gran polverone per confondere l’opinione pubblica e far credere alla gente che ci troviamo di fronte all’ennesimo complotto. L’Italia: il Paese dei Roger Rabbit.

stefano f.

non esagerare Andrea, non si alzerà un bel nulla anzi tutto verrà insabbiato nel più profondo silenzio.

Rothko61

Io, Ciosef in arte Penedetto, non riezco a capire grande sfiga che colpisce la chiesa in questo perioto. Sarà strana conciuntura astrale… Dopo petofilia, lecionari ti cristo, ton bancomat e cricca con cartinale Sepe, IOR, don Gelmini… atesso ci mancava solo bottoncino sparito ta gonnellone di prete morto.
Per fortuna attuale coverno è migliore che questo paese possa sperare di afere in questa era di secolarismo, atesimo, nichilismo, efoluzionismo, scientismo, eccetera.
Prechiamo tutti insieme per cloria nostra santa chiesa e che tio ce la mandi buona…

silicet

Bottoncino rosso è classica sfiga per Santa Romana Chiesa. E poi rosso e non di Prada!
Ciosef soffre, patre Georg prega…..

Paul Manoni

Agghiacciante come storia… 😉
Puzza di marcio EVERYWHERE…Tra Restivo, Don Mimì ed il Magistrato che non ha voluto andare fino in fondo quando era ora!

Massimo

Per il “principio di non contraddizione della baguette integrale”, se succede qualcosa in panetteria, capita spesso che ci sia di mezzo un panettiere…

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