Monsignor Ravasi e il Cortile dei Gentili

Giulio Cesare Vallocchia*

Giulio Cesare Vallocchia

Sono apparse spesso nelle Ultimissime di questo sito notizie riguardanti la straordinaria iniziativa di monsignor Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, per la creazione in seno al suo dicastero di un’area privilegiata da dedicare al “dialogo” con i non-credenti. Ma in questo “Cortile dei Gentili”, come ha ricordato recentemente il segretario Raffaele Carcano, non saranno ammessi rappresentanti dell’Uaar, organizzazione “folcloristica”, secondo il monsignore, e quindi inadatta a mandare suoi membri nell’austero consesso che lui intende costituire. Per la natura poco “seria” dell’Uaar possiamo ben immaginare che ne saranno esclusi anche personalità di grande rilevanza scientifica e intellettuale come Margherita Hack, tanto per citarne una sola, colpevole di essere presidente onorario di questa associazione.
Proviamo dunque a fare un toto-gentili, vale a dire un censimento dei possibili candidati al “Cortile” secondo il gradimento di monsignor Ravasi, limitandoci ai soli personaggi italiani. Prima di tutti Giuliano Ferrara, l’inventore della definizione di “ateo devoto” che con impagabile auto-ironia egli per primo applicò a se stesso. Poi Marcello Pera, il cui repentino passaggio fra gli ammiratori di Ratzinger in tempi non sospetti (quando era solo cardinale) lo pone in posizione privilegiata per una sorta, come dire, di primogenitura ante-marcia. Subito dopo direi Massimo Cacciari, che in tante occasioni ha rivendicato una sua personale ateità molto attenta alle posizioni anche più anti-laiciste delle gerarchie cattoliche. Ultimo, ma non da meno, penserei a Massimo D’Alema, che solo pochi giorni fa ci ha sorpreso con un esaltante panegirico della insostituibile funzione pubblica della religione cattolica, con relativi annessi e connessi privilegi concordatari, evidentemente.
Ma questo possibile elenco di candidati certamente “fruibili” per la funzione prevista dal monsignore ci spinge a prendere in considerazione anche il termine di ‘Cortile’, che è un sinonimo di ‘Corte’, il luogo deputato al ricevimento dei cortigiani. Però il cortile, nella terminologia contadinesca, è spesso anche l’area destinata all’allevamento degli animali “da cortile” appunto. Il luogo cioè dove, mediante abitudinarie elargizioni di mangime, i polli (ma non solo) vengono allevati in attesa di essere spennati. Ma certamente il colto e raffinato monsignore non pensava nè all’uno nè all’altro luogo quando immaginò il suo Cortile.

* Curatore del sito No God

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.

80 commenti

Stefano Grassino

Attorno al cortile esiste la fattoria, dove tra polli mucche e papere, un contadino becero e villano pulisce gli attrezzi da lavoro……….

Cesare b

Bisognava frequentare questo sito per ritrovare l’antico, volgare, disprezzo, proprio dell’infima plebe urbana e della piccolissima borghesia parassitaria, per la condizione dell’agricoltore, sentimento che credevo ormai completamente superato e relegato nella pattumiera della Storia!
Il “contadino becero e villano” di Stefano Grassino, di fronte a un’espressione come “cortile dei gentili”, o si contenterebbe di disinteressarsi al suo significato, oppure – essendo presumibilmente alieno dall’ignoranza presuntuosa – si informerebbe, magari chiedendolo al suo parroco. E allora apprenderebbe che questa espressione e’ ripresa da Apocalisse 11/2, in cui e’ detto che il cortile esterno del Tempio di Gerusalemme e’ stato dato ai pagani, e che queste parole si interpretano in senso figurato con riferimento alla Chiesa e ai non credenti nella religione cattolica.
Mons. Ravasi, con quel suo “folkloristica”e’ stato fin troppo buono. Io avrei citato l’Aretino: “A che ragionar de’ lor puzzori”?
Saluti.

FSMosconi

@Cesare b

E io che pensavo che l’Apocalisse fosse una meldizione ai Romani, ma d’altronda che prove vuoi che siano il fatto che…

*Babilonia la Grande rappresentava l’opulenza dell’Impero corrotto
*Il drago con sette teste e sette corone erano i 7 colli di Roma
*La Meretrice era un modo di disprezzare il fatto che in molti quartieri di Roma ci fossero dei bordell e che i con i soldi ricavati si manteneva la città
*Meghiddo (ermagheddon=ar-meghiddon=El Meghiddon) era un luogo dove l’Impero combattè molte battaglie e dove, nella sua visione catastrofista, avrebbe perso l’ultima
etc. etc.

A proposito del “Tempio di Gerusalemme dato ai pagani”, mai pensato che potesse essere un biasimo alla presa di Gerusalemme subito dopo le rivolte (Giuda il Galileo, Simon Bar Kokeba…) ?

Stefano Bottoni

@ Cesare b

Se tu meditassi meglio gli interventi di Stefano Grassino ti saresti risparmiata un’uscita del genere. Lungi da lui (non ho dubbi) insultare i contadini, che fanno un mestiere duro, con cui ci si sporca le mani e non solo, ma onesto.
Ha usato uno stereotipo: la classica immagine del villano (nel senso etimologico del termine: “abitante in villa”, laddove la villa era la residenza di campagna dei possidenti romani e ovviamente delle maestranze) che chiude gli animali nel cortile in attesa che siano pronti per essere tosati e/o mangiati.
Nella metafora del “cortile dei gentili” gli animali saremmo noi, e i villani sono le gerarchie ecclesiastiche. Metafora azzeccatissima a mio avviso.
E in quanto alla citazione di Pietro Aretino… Beh, non hai fatto altro che confermare la metafora appena spiegata.
Sono un animale? Certo, lo sa chiunque conosca minimamente Darwin. Sono un puzzone? No, non me ne vado in giro col gonnellone…

fra pallino

@bottoni

il tuo intervento conferma quanto scritto da cesare b: siete degli ignoranti folcroristici.

Ossia:

1) ignorate che la metafora del “cortile” non ha nulla a che vedere con il cortile che avete inteso voi, ma piuttosto con il cortile del tempio di Salomone (gli animali non c’entrano nulla).

2) ironizzate pure maldestramente sulla metafora travisata facendo figure meschine: non è folcrorismo imbarazzante?

Indi per cui: Ravasi ha ragione al 100×100

POPPER

Basta guardare il film di Ermanno Olmi, L’albero delgi zoccoli, che comunque è fatto bene, anche se ad un certo punto ho notato in fondo la prato una macchina che passa veloce, non so se ci hai fatto caso.

Ecco una idea:
quell’albero nel cortille delle zoccole ateo-devote,
tipo il Decamerone di Boccaccio,
ma che sto a dì e che ci faccio?
Eh si, perchè se ai polli dai il mangime
a ste zoccole che gli dai? Il cortile di Ravasi?
il pascolo del buon pastore?
Di certo, questo papa impostore, e un po’ svanito,
e alla fine del sermone anche il prete esaurito.

POPPER

correzione.
Basta guardare il film di Ermanno Olmi, L’albero degli zoccoli, che comunque è fatto bene, anche se ad un certo punto ho notato in fondo al prato una macchina che passava veloce, non so se ci hai fatto caso.

Ecco un’idea:
quell’albero nel cortille delle zoccole ateo-devote,
tipo il Decamerone di Boccaccio,
ma che sto a dì e che ci faccio?
Eh si, perchè se ai polli dai il mangime
a ste zoccole che gli dai? Il cortile di Ravasi?
il pascolo del buon pastore?
Di certo, questo papa impostore, e un po’ svanito,
e alla fine del sermone anche il prete esaurito.

Bravo Cesare Vallocchia, straquoto quando dici:
Però il cortile, nella terminologia contadinesca, è spesso anche l’area destinata all’allevamento degli animali “da cortile” appunto. Il luogo cioè dove, mediante abitudinarie elargizioni di mangime, i polli (ma non solo) vengono allevati in attesa di essere spennati.

firestarter

pallino, fammelo spiegare con parole povere per venire incontro alle tue capacità mentali [cit.]: vi si prende per il c. perché con le vostre spocchiose e pretenziosamente serie convocazioni nel cortile dei gentili fate ridere. Fate ridere perché ci si immagina quelle discussioni dotte sull’esistenza dei peti degli angeli, e del loro eventuale odore.

Sul fatto che Ravasi abbia ragione c è molto da ridere, pensando appunto alla consistenza delle dispute teologiche ed al fatto che riuscite a rimanere seri!

Ma ti rendi conto che credi ai morti che camminano, che consideri quello il FATTO che rende vera la tua religione?

Ma vergognati se ci riesci

Congo

@fra pallino e cesare b
non la menate tanto per le lunghe, sappiamo benissimo come veniva suddiviso il tempio di Gerusalemme. Sappiamo per esempio benissimo che le donne dovevano stare più lontane degli uomini rispetto al Sancta Sanctorum. Se volete parliamo pure di questi particolari voluti a quanto pare da un dio misogino.
Siamo folkloristici?
Non accetto lezioni di questo tipo finché la CCAR mette come direttore di un suo organo di propaganda, Radio Maria, il fondamentalista Livio Fanzaga.
Hai mai ascoltato i suoi edificanti discorsi?
Eccone uno sullo tsunami: http://www.youtube.com/watch?v=6A1BawevSxQ
Su Youtube potrai ascoltare tutte le sue perle.

fra pallino

@firestarter

io credo che la mia religione sia vera perchè solo l’amore è credibile e dice il senso della mia vita, non perché i morti camminano, saltano, o altro..
Non ho mai visto un morto risuscitare… ma ho visto veri morti ricominciare a vivere la vera vita, per questo credo.. perchè ho visto questo FATTO.

Simone

“io credo che la mia religione sia vera perchè solo l’amore è credibile (1. solo l’amore è credibile??) (2. non ho capito, la tua religione, mamme vergini serpenti parlanti ecc ecc è vera perché l’amore è credibile??? ehm…) e dice (3. l’amore dice? siamo al delirio da crisi mistica più totale..) il senso della mia vita, non perché i morti camminano, saltano, o altro..”

La frase mi ricorda la tipica prosa giussiniana:

http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Luigi_Giussani

🙂

“Non ho mai visto un morto risuscitare (neanche io, infatti non ci credo, a differenza di te) … ma ho visto veri morti ricominciare a vivere la vera vita, per questo credo.. perchè ho visto questo FATTO (FATTO lo sei di sicuro 😉 )”

Io ho ricominciato a vivere la vera vita quando sono diventato agnostico spostando la possibilità di esistenza di uno o più dei allo 0.1 %. Ho ricominciato a vivere la vera vita quando ho smesso di credere, ed ho iniziato a pensare.

In questo i frati, con i discorsi deliranti come quello da te fatto sopra, di certo non mi sono stati di alcun aiuto, anzi. Poco importa se poi capiscono che quello che dicono si contraddice da se, oltre a non avere alcun senso ne logico ne spirituale, o se ci credono realmente. Intanto (ed è questo il motivo per cui sei qui) più gente crede a queste stupidaggini più sicuro è il loro lavoro. E intanto questo per loro basta. Ed io pago..

Pallino, un paio di consigli. Cambia nome, e trovati un lavoro vero.

nightshade90

francamente, ad essere definiti folkloristici da un’associazione i cui rappresentanti si:
1 vestono di vestiti che manco al carnevale di venezia si vedono (pure filogranati in oro e in seta, quando non firmati prada) e
2 ogni settimana si ritrovano per fare riti magici dove trasformano chimicamente i carboidrati del pane nelle proteine della carne (in modo sostanziale e letterale, eppure senza che l’aspetto, il sapore o le analisi chimiche notino alcun cambiamento)
3 in modo da mangiare il proprio dio-zombi (nato da una vergine rimasta vergine pure dopo aver partorito) e bere il suo sangue (derivato dal vino secondo lo stesso rito magico), e che
4 inoltre tesserano gli infanti come membri della propria religione (in modo che scielgano consapevolmente la propria religione ovviamente), e che usano i numeri di tali tesseramenti nelle statistiche per poter dire di essere in tanti, attraverso un rito magico che
5 leva la colpa di un peccato commesso da qualcun altro (un nostro progenitore comune inesistente, come dimostrato dall’evoluzione che spiega chiaramente come sia impossibile discendere tutti da due soli individui a causa della mancanza di pool genetico) il cui peccato consiste nell’aver mangiato una mela offerta da un serpente parlante

ci si sente quasi lusingati. ma con che faccia tosta fate certe affermazioni?

Meursault

@ fra pallino

Carissimo, ho urgenza di un mezzanino in zona Parioli. Ci metti una parolina buona coi tuoi gentili superiori? Quelli che ti passano stipendio, connessione e bonus intendo. Su su, fallo fruttare quest’amore del cuore dell’infinita bontà di dio, sennò finisci pure te come Cesare b a passare il pomeriggio sul dizionario dei sinonimi e contrari.
Baciamo le mani.

firestarter

pallino,

le omelie lasciale perdere: gli apologeti del cristianesimo dicono che e’ piu’ meglio delle altre religioni perche’ si fonda su un FATTO, che e’ la resurrezione del salvatore amen.

Bruno Gualerzi

Anch’io ho pensato subito a Sgarbi. In un cortile che si rispetti non può mancare un gallinaccio starnazzante per tener allegra la compagnia.

POPPER

Il Tar gli ha dato ancora torto, respinti i suoi ricorsi riferentesi alle elezioni regionali, a Sgarbi quest’anno come politico non va proprio bene, ma forse è meglio che stia nell’arte, in politica fa pena.

Bruno Gualerzi

E come al solito il pallino, corroborato dal Cesare b., non perde l’abitudine di venire qui a insultare il primo che gli capita a tiro, gratificandoci tutti di bestie ignoranti. Spiegando come si debba intendere la metafora del cortile (e dài con le metafore) come se la fonte biblica riscattasse l’uso che ne farebbe il Ravasi. Per il quale il riferimento all’aia contadina è più che legittimo.

crebs

Napolitano?
O, per essere Presidente della Repubblica Italiana, ci sarebbe conflitto di interessi?

laverdure

Un personaggio che non potra mancare ASSOLUTAMENTE e’ il DIVO,vale a dire
il senatore a vita GIULIO ANDREOTTI!
Adesso che causa l’eta’ e diventato un “povero di spirito” (cioe si e’ rincretinito)la sua persona-
lita calza ancora di piu’ con i requisiti tanto apprezzati dall Chiesa.

Giulio C.Vallocchia

Precisazione importante :
il Cortile dei Gentili, se ho capito bene, dovrebbe essere aperto al dialogo con i non credenti, anche se a mio avviso serve solo per far credere che la CCR è tanto buona da ascoltare pure quei poveretti fuori del gregge. Anche se con l’intento nascosto di convertirli. Andreotti appartiene già al gregge, e non ha intenzione di uscirne, quindi lui e tutti i cattolici non hanno lo status necessario per entrare in quel Cortile. Già razzolano da sempre nei cortili a loro riservati.
Giulio C.Vallocchia

Felipe-bis

Non c’entra niente: lui va dove può racimolare un pò di consenso, nel senso di appoggio politico.
E riesce a imbambolare pure i vaticancri. Vedrai se non ci mette il capello, in qualche modo…

Ernesto

Non è necessario per il nano stare nel Cortile dei Gentili quando è già ben addentro al Debir

moreno03

Ma perché Marcello Pera sarebbe un ateo? io al massimo l’ho sentito definirsi un “laico”, che nulla ha a che fare con l’ateo, boh!

Comunque non credo che l’intenzione del monsignor Ravasi sia quello di spennare i suoi pregiatissimi polli, anzi per lui sono esemplari troppo preziosi! sono più dei cani fedeli tenuti al guinzaglio a difesa del magistero cattolico, i polli semmai sono quelli che vanno inconsapevolmente a farsi spennare periodicamente a Porta a porta.

Bruno Gualerzi

Suggerisco a monsignor Ravasi un altro potenziale invitato a prendere il the nel cortile: Corrado Augias. Non perchè si tratti di un ateo-devoto (almeno non credo), ma perchè difficilmente ci si potrebbe aspettare da lui qualcosa di… folkloristico. Insomma, per intenderci, qualcosa da UAAR.

Davide C.

Corrado è tutt’altro che un ateo devoto, è un giornalista serio e attento alle tematiche della laicità, metterlo insieme a gente come ferrara et similia è un insulto. A meno che non mi sia perso qualche sua posizione recente.

Congo

Augias negli ultimi anni ha scritto due libri per i quali un po’ di tempo fa sarebbe andato drittodritto al rogo.
Entrambi best seller.
“Inchiesta su Gesù” e “Inchiesta sul cristianesimo”.
Non è certo un ateo “devoto”.

nemo

mi pare che Augias abbia fatto di peggio: almeno personalmente l’ho sentito spesso in interventi tutt’altro che ammirati o servili nei confronti della chiesa cattolica, del cattolicesimo o delle particolari posizioni del papa.
Al di là dell’essere o meno ateo, credo che il vero marchio d’infamia sia il disconoscere l’autorità morale assoluta della chiesa, la sua presunta infallibilità e il conseguente diritto indiscutibile di ficcare il naso in ogni questione. Ficcare il naso non esprimendo legittimamente un’opinione… ma forzando la mano alla politica affinché si conformi ai proprio precetti e si pieghi ai propri interessi. Alla chiesa vanno benissimo gli “atei” che sono disposti a riconoscerne l’autorità ed il prestigio. Un credente che la contesti è molto molto peggio!

Barbara R.

Guarda che ti stai sbagliando!Se poi vuoi essere provocatorio…..
Come al solito d’altronde.

Bruno Gualerzi

Infatti non ho detto che Augias è un ateo-devoto, ma che (ricordo una sua intervista a Odifreddi nei confronti del quale si mostrava abbastanza infastidito), ha tutte le caratteristiche per non essere confuso con un aderente a UAAR. Ravasi non ha detto che invita solo gli atei-devoti – non come tali comunque, ci mancherebbe – mentre l’ostracismo è contro gli atei ‘folkloristici’. E Augias, non lo è, lui è un ateo per bene, secondo il clichè ravasiano.

Losna

Augias mi risulta sia ebreo, probabilmente non praticante. Nella puntata con Odifreddi ha fatto solo il giochetto della controparte per motivi televisivi, tant’è che alla fine lo ha incenerito virtualmente, ma gli ha lasciato esprimere i suoi concetti in modo completo pur con il ridotto tempo a disposizione
Pur non concordando sempre con Augias, vorrei che ce ne fossero di personaggi come lui alla CATTORAI, anziché i soliti Vespa e Co.

Bruno Gualerzi

Provo a spegarmi meglio. Ravasi ha detto esplicitamente che non vuole ’sporcarsi’ con un’associazione folkloristica come UAAR, ma non per questo inviterebbe nel suo giardino solo atei consenzienti, già più che ben disposti come Ferrara, Cacciari e compagia devota (questo lo diciamo noi ironicamente per spirito polemico… non facciamolo più sprovveduto di quanto è), mentre fa appello ad atei evidentemente più presentabili. Ciò che per lor signori, ripeto, un aderente a UAAR certo non è.
In quanto ad Augias, non ho dubbi sul suo ateismo… ma non ricordo (sarei contento di essere smentito) di averlo sentito sostenere campagne per lo sbattezzo, gli ateobus, la levata del crocifisso dai luoghi pubblici… tutto ciò insomma che porta i ‘cortilivi’ a prendere le distanze schifati da questa sottospecie di atei.

Felipe-bis

“Infastidito” (da Odifreddi)? Anch’io ricordo un’intervista al suo programma, se parli di quella. Più che altro lo prendeva in giro. Ma lo invita spesso, a parlare dei suoi libri, i servi del vaticancro manco quello fanno.

Bruce Wayne

però Bruno Giordano Guerri ce lo vedrei bene nel cortile…

Sergio

Davvero? Sono sorpreso. So che scrive ne Il giornale, ma uno che ha scritto “Gli italiano sotto la Chiesa – Da S. Pietro e Mussolini”, e anche il libro su Maria Goretti (e non era stato lui a a girare per i confessionali registrando tutte le puttanate che dicono i preti in confessione – meritandosi una scomunica?) proprio non mi sembra un ateo devoto o non folkloristico.
Ma forse mi sono perso una sua conversione.
Sorpreso anche per le riserve su Augias espresse da alcuni. A me sembra un ateo a tutto tondo. Potrebbe per conto mio andare anche a dialogare con Ravasi, magari lo converte (per dire che non dubito di lui – anche su ho trovato barbosa la sua Inchiesta su Gesù; meglio l’Inchiesta sul cristianesimo).

Bruno Gualerzi

Provo a spegarmi meglio. Ravasi ha detto esplicitamente che non vuole ‘sporcarsi’ con un’associazione folkloristica come UAAR, ma non per questo inviterebbe nel suo giardino solo atei consenzienti, già più che ben disposti come Ferrara, Cacciari e compagia devota (questo lo diciamo noi ironicamente per spirito polemico… non facciamolo più sprovveduto di quanto è), mentre fa appello ad atei evidentemente più presentabili. Ciò che per lor signori, ripeto, un aderente a UAAR certo non è.
In quanto ad Augias, non ho dubbi sul suo ateismo… ma non ricordo (sarei contento di essere smentito) di averlo sentito sostenere campagne per lo sbattezzo, gli ateobus, la levata del crocifisso dai luoghi pubblici… tutto ciò insomma che porta i ‘cortilivi’ a prendere le distanze schifati da questa sottospecie di atei.

fab

Magari se, quando si nomina Ravasi, si evita di scrivere sempre quell’insignificante, ma ossequioso “monsignore” è meglio.
Se vuole essere ironico, mi spiace, l’ironia non si sente.

Ozymandias

Mah…la CCAR è già abbastanza folkloristica da sola.
Che si permettano di criticare…..vabbè.
Ma poi, che cavolo sente il dovere di andarci?
Non si tratta mica di un sereno dibattito su quanto la CCAR serva o sia d’intralcio nella politica italiana. E’ una buffonata che come fine ultimo ha quello di imposizione “gentile” dei propri valori, dei propri pesi e delle proprie misure…..proprie unilateralmente della CCAR…..ovviamente.

faidate

Non ho capito bene cosa si voglia fare in questo apocalittico (Apocalisse 11/2) cortile: se uno sostiene, Bibbia alla mano, che il sole gira attorno alla terra e l’altro sostiene il contrario, ci si può solo ritrovare a bere un Negroni, se non si ha di meglio da fare; ma attenzione a non portare i bambini! (Honi soit qui mal y pense). E, nell’improbabile caso di un invito, declinerei. Non purghiamo il nostro gaio folklore!

Alfonso

Più che “atei devoti” direi “atei COMPRATI”. Senza tanti fronzoli

libero

Direi che l’UAAR mostra la sua ingenuità, nel considerare “credente” chi crea il Cortile dei Gentili.
In pratica il Monsignore svolge la parte dell’apparentemente credente nel Vangelo e nell’aldilà e gli atei devoti recitano la parte degli atei, che si non credono, ma in fondo vorrebbero credere e aderiscono al programma della CCAR.
Tra non credenti sostanziali, apparentementi credenti della CCAR e non credenti atei devoti, tutti sono però credenti nel potere della CCAR, svolgendo entrambi una parte complementare a reciproco vantaggio, altrimenti a quale scopo ?
A volte penso che l’UAAR sia funzionale alla CCAR.

Stefano Bottoni

Considerando che la stragrande maggioranza delle persone al mondo si dichiara credente in qualcosa ma in fondo in fondo non ci crede, direi che si rispiarmerebbe parecchio materiale da costruzione creando il cortile dei credenti. Sarebbe moooolto più piccolo.
Così loro si mazzulano su chi abbia in mano la verità vera, e lasciano in pace tutti noi altri.

libero

C’è di mezzo un patrimonio clericale immenso ed un potere ancora esteso, la CCAR è la copertura per poterci mettere sopra le mani, da credenti apparenti e da non credenti ormai compromessi ma disposti a rivedersi, con reciproco vantaggio di tutti.
E l’UAAR sta a guardare, in fondo non può essercene proprio per tutti.

Bruno Gualerzi

“Considerando che la stragrande maggioranza delle persone al mondo si dichiara credente in qualcosa ma in fondo in fondo non ci crede”

La maggioranza delle persone al mondo ‘crede’, e come! O meglio, non sa vivere senza credere… non tanto nelle proprie facoltà, quanto in qualcosa che le trascenda, qualcosa cui ricorrere nelle emergenze esistenziali. E se si trova a vivere in contesti sociali dove l’istituzione religiosa è ben radicata, a quella si rivolge, ritenendola in genere la più ‘professionalmente’ qualificata (è la ragione sociale dell’azienda!) per venire incontro alle sue ansie. Altrimenti cerca qualche altro mito in cui rifugiarsi… fosse pure, là dove se ne offre la possibilità, quello dell’arricchimento fine a se stesso… in cui per altro, ad esempio la ccar (v. avvenimenti di questi giorni) sa muoversi benissimo, speculando sui due piani: quello materiale e ‘spirituale’. L’uno a supporto dell’altro, a seconda delle convenienze.
In ogni caso, fino a che il pensiero magico-religioso governa sovrano la stragrande maggioranza delle coscienze, qualche succedaneo delle religioni vere e proprie lo si trova sempre. Con effetti non meno disastrosi.
E se non ci prova l’ateismo a smuovere un pò le acque, chi altri lo potrebbe fare?

Maurizio_ds

Beh, questa di ravasi è l’unica iniziativa folcloristica che vedo. Nulla di male a esserne esclusi, anzi.

Michael Gaismayr, lo scresimato

Penso che l’ossimoro ateo-devoto sia stato creato ad arte per distogliere l’attenzione da quello che è in realtà il cattolico-medio. Uno che fa ciò che gli pare, tranquillamente fuori dai dettami della CCAR. Va a messa quando non ha altro da fare, pratica il sesso libero, usa anticoncezionali, ha l’amante, etero od omo, convive, divorzia, non si accosta ai sacramenti, e chi più ne ha più ne metta.
Solo per tradizione, retaggio ed immagine sociale si dichiara “cattolico praticante”. I cattolici-medi rappresentano in realtà una polveriera che potrebbe, un bel giorno, esplodere, complice il papa attuale.

libero

Si stanno preparando all’era post-cristiana, per mantenere il più possibile il potere, il problema è che gli atei devoti vogliono una contropartita e più di tanto la CCAR non può dare, mica è una associazione di beneficenza che crede in Dio.

pinco pallino qualsiasi

L’ossimoro ateo-devoto è stato inventato da quell’ignorantone di Scalfari. Discutine con lui.

El Topo

Il cortile dei gentili è in realtà una corte dove si cerca di attirare cortigiani, indipendentemente dalla fede, l’importante è che abbiano l’indole dei servi, dialogo e confronto non interessano affatto il papa e la sua congrega.

Paul Manoni

Il dialogo costruttivo tra Atei e credenti, nel (loro) Cortile dei Gentili, e’ la bufala piu’ grossa che si potevano inventare, e a cui noialtri potevamo dare credito. 😉
E’ evidente fin’oltre misura che il dialogo con gli Atei, non lo vogliono, così come noi Atei, non abbiamo tutto questo interesse a discuisire su dio con loro.

Ovvio la nostra Margherita, avrebbe potuto partecipare autorevolmente ad un eventuale dialogo con i credenti, ma questi serpenti a sonagli di Ravasi&C. S.p.a., tagliando fuori l’UAAR, definendola poco credibile come interlocutore, hanno di fatto tagliato fuori anche Odifreddi, Mainardi, Papi, Flamigni e Balbo, che sono di fatto, gli Atei piu’ stimati d’Italia…Furbi i gonnelloni, no!? 😉

libero

Errore, la CCAR parla di Dio per esercitare un potere, ma in buona parte non ci crede veramente.
L’UAAR cade spesso nel tranello dei furbi vaticani, attaccando Dio nel quale loro crederebbero ed è proprio quello che vogliono, così passano per cristiani credenti ed esercitano il relativo potere.

nicolar007

questo e per la ccar il momento di distogliere con i vari cortili,lo scandalo della pedofilia.si inventeranno di tutto,faranno di tutto per far dimenticarecosa sta succedendo nel mondo.il loro obbiettivo e’ di dare informazioni su CAZZATE, e coprire lo scandalo della pedofilia.ricordatevi che a loro l’informazione seria e corretta da fastidio.vedi rainews24.a chi dava fastidio?e’ chiaro che dava fastidio a certe zone d’europa.dove le varie tv di stato non hanno mai detto una parola sullo scandalo pedofilia.e in certi stati c’e molta gente che parla italiano.quali sono gli stati?non e’la svezia.

libero

Notizia appena giunta dall’Associazione Giordano Bruno – Roma.
Una strada a Giordano Bruno suscita le ire di un parroco viterbese.
L’amministrazione Comunale di Acquapendente ha intitolato una nuova strada a Giordano Bruno.
Il parroco don Enrico non ha gradito però, ed ha raccolto le firme per chiedere che quella stessa via, invece che al filosofo di Nola fosse dedicata a santa Maria Teresa da Calcutta.
La Giunta di Acquapendente ha però respinto la petizione.

crebs

“Proviamo dunque a fare un toto-gentili, vale a dire un censimento dei possibili candidati al “Cortile” secondo il gradimento di monsignor Ravasi, limitandoci ai soli personaggi italiani. ”
A chi serve una casa al centro di Roma, con qualcuno che la paga a sua insaputa?
Se c’è qualche ateo noto disposto a farsi comprare con una casa si rende disponibile un posto nel cortile dei gentili.
A seconda della notorietà variano i metri quadri e la vista.

libero

Per comprare tutti gli atei italiani non basterebbe l’intero patrimonio immobiliare.

crebs

Non c’è bisogno di comprarli tutti; il cortile non è grande.
E’ sufficiente che siano abbastanza noti.

Stefano Grassino

Ringrazio l’amico Stefano Bottoni che con il suo intervento ha egregiamente chiarito le idee al premio Nobel per “l’intellighentia” Cesare b su ciò che riguarda il mio pensiero sui contadini. Tengo a precisare che proveniamo assieme a mia moglie da famiglie contadine Toscane, socialiste e mangiapreti. Il bisnonno di mia moglie ogni giorno incrociava una donnina di chiesa che si faceva sempre il segno della croce alla sua vista. Capitò la giornata storta in cui il buon Angelo (solo di nome) le tirò un ceffone, facendola ruzzolare nel fosso. Da quel giorno non ci furono più segni della croce; per inciso ci furono solo sorrisi e “buongiorno signore” assai riveriti.

#Aldo#

Eh, altri tempi, quelli dei nostri bisnonni! Oggigiorno per un ceffone “esplicativo” finisci per mangiarti in risarcimenti tutto quello che hai risparmiato in una vita. A meno che detto ceffone venga sbolognato durante un assalto in villa, nel qual caso scatta un profluvio di attenuanti che permette al reo di cavarsela con un foglio di via e un buffetto sulla spalla.

andrea pessarelli

il cortile dei gentili è un escamotage ke serve per fornire ai media una categoria addomesticata da contrapporre al clero quando si parla di questioni che potrebbero vedere la chiesa in difficoltà nel sostenere un confronto, identificando ed esaurendo ipocritamente la categoria degli “atei” con i frequentatori del cortile. esempio “il papa ha detto blablabla. sostanziale accordo dal mondo ateo”

Bruno Gualerzi

Immagino come potrebbe essere – cortile o non cortile – questo confronto-incontro-dialogo tra ‘dottori della chiesa’ e atei presentabili. Quelli per bene, non folkloristici, non necessariamente ‘devoti’.
Da subito tanti attestati di rispetto e stima reciproca, poi … dopo i convenevoli bisogna pur cominciare… uno sfoggio di doti diplomatiche per non far naufragare da subito un dialogo che può continuare solo se non ci si azzarda più di tanto ad andare davvero a fondo delle questioni. Ma se a questo punto, per caso, in un sussulto di dignità, qualcuno forzasse un pò la mano e mettesse a nudo ciò che in fondo tutti sapevano, e cioè che non c’è davvero niente sul piano dottrinale che possa legittimare una qualche convergenza, si guarderà al guastafeste come ad un ospite screanzato che non sa stare a tavola, che non conosce le buone maniere, che non sa stare al mondo A quel punto, si potrà superare l’imbarazzo solo trovando l’unico vero punto di accordo nello stigmatizzare la maleducazione di certa gente… per esempio certi atei folkloristici… che per fortuna non sono stati invitati, altrimenti altro che imbarazzo!
Alla fine, riformulati attestati di rispetto e di stima, ci si saluterà col proposito di rivedersi al più presto.
Naturalmente non si è risolto nulla, tutto è restato esattamente come prima… salvo l’essersi guadagnati la patente di persone aperte, dialoganti, tolletranti, disposte magari ogni tanto a pestarsi i piedi, ma ben attenti a non farsi troppo male.

Stefano Grassino

Caro Bruno, la tecnica di chi ha organizzato il cortile dei gentili mi ricorda la famosa “critica costruttiva” reclamata da quei due presidenti del consiglio (berlusconi e d’alema) che a me sembrano un tantino semidittatori, pronti alla prima occasione a diventare ducetti. Che dici, sbaglio?

libero

Veramente a me sembra che tutti sappiano già benessimo quale sia il rapporto: tu ateo devoto stai dalla mia parte di CCAR che deve affrontare il mondo post-cristiano e io CCAR ti darò dei benefici, e più starai dalla mia parte e più benefici riceverai.

Third Eye

Massimo rispetto per il buon Vallocchia, lode all’idea di mettere più voci (finché son voci come la sua o quella di Adele) nelle news e booooooh preventivi per ogni associazione presunta laica così fessa da passare sotto le forche caudine di questa farsa…

Otto Permille

Nel cortile (anzi nel pollaio) ci dovrebbero stare loro. Anzi, se gli scandali sulla pedofilia dovessero continuare, il cortile diventerebbe quello interno alla prigione.

tonii

iniziativa ridicola: degli stregoni invasati pretendono di fare “cultura” (?!). nessuna persona per bene dialogherebbe con dei vecchi pedofili. Vanno ridotti allo stato laicale, privati dei beni e mandati ai lavori forzati, altro che dialogo.

Mauro Ghislandi

Non mi sono letto bene tutti gli interventi, ma credo che ci siamo dimenticati un candidato certo al “cortile”: Giuliano Amato, secondo il quale «i credenti hanno una marcia in più». La frase é ricordata anche qui
http://www.uaar.it/ateismo/etica
nella sezione “Ateismo” del sito, sotto la voce “Etica”.

L’intervento era comparso, se non ricordo male, su “Repubblica”nell’ambito di un lungo dibattito su laicitá e laicismo che si era sviluppato sulle pagine del quotidiano diretto per molti anni dallo stesso Scalfari. Eravamo tra il 2004 e il 2005.

L’intervento finale di Scalfari non mi era per nulla piaciuto. Anche se spesso apprezzo i suoi interventi, che peró sono rivolti prevalentemente contro l’attuale papa, non escluderei di vederlo ben collocato anch’egli nel “cortile”.

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