Secondo Jermaine, il fratello del noto cantante Michael Jackson, la star del pop scomparsa un anno fa sarebbe ancora viva se si fosse convertita all’islam. “Sento che se Michael avesse abbracciato l’slam” ha detto Jermaine Jackson, egli stesso convertitosi nel 1989, davanti ai microfoni della radio BBC World Service, “sarebbe ancora qui oggi e lo dico per molte ragioni”. “Perchè quando hai chiaro al cento per cento chi sei, quello che sei, perchè esisti ed esistono gli altri intorno a te” ha affermato “allora le cose cambiano in una maniera che per te è migliore. Basta avere quella forza”. “Dio è potente”, ha continuato Jermaine, spiegando come Michael stesse “studiando”. “Stava leggendo molti libri, perchè glieli ho portati dall’Arabia Saudita”. “Sono stato io che l’ho portato in Bahrain, perchè volevo che lasciasse l’America”, ha detto Jermaine.
Il fratello di Michael Jackson: “islam lo avrebbe salvato”
30 commenti
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Forse quei libri non sconsigliavano l’uso di anestetici come sonniferi.
Comunque, religioni o no, non dobbiamo morire tutti, prima o dopo?
Sì, ma per chi crede la vera vita comincia dopo la morte: vuoi mettere la differenza tra un credente e un povero materialista nichilista relativista e magari anche zozzone?
Perchè quando hai chiaro al cento per cento chi sei, quello che sei, perchè esisti ed esistono gli altri intorno a te… finisce che gli altri cominciano a saltare in aria, sgozzati, impiccati o lapidati proprio in quanto altri.
Bella cosa l’islam…
Tutte queste “riconversioni”, passando da un’idea folle ad un’altra, non le capisco. Se c’è l’intelligenza encomiabile di uscire da una religione e dai suoi riti, non può esserci la stupidità totale di entrare nell’altra !
Ma l’umanità, se non usa anche solo una parte infinitesimale di razionalità è soggetta a cascaci. Purtroppo è vero: se non stiamo attenti prevale in noi quel bisogno biologico, fisiologico ed ancestrale di avere un dio ( o più divinità ) e con esso molte religioni.
Ciò che da fastidio è che a dominare e sfruttare la scena e la credulità umana sia tutto quel pretume ad esse connesso.
«“Perchè quando hai chiaro al cento per cento chi sei, quello che sei, perchè esisti ed esistono gli altri intorno a te” ha affermato “allora le cose cambiano in una maniera che per te è migliore. Basta avere quella forza”. »
Però ammettiamolo che questo discorso fila: quello di cui un po’ tutti – o comunque moltissimi -soffrono è la mancanza di senso, il sentirsi alla mercé del caso, degli eventi: un’esistenza senza senso è un peso insopportabile. La religione dà (o dava) un’identità, era (e magari lo è ancora per molti o non pochi) un’utile stampella per affrontare la vita. Dava (dà ancora a non pochi) un senso all’esistenza. Anche il partito comunista dava senso alla vita (infatti il comunismo era una religione).
Don Giussani, di cui NON sono stato l’allievo, inculcava ai suoi discepoli il rispetto di sé stessi. Chi si rispetta sa chi è, ha un’identità forte che lo sostiene.
Dunque abbiamo un po’ tutti una domanda di senso che non si può eludere.
Il senso è probabilmente dato già con la sola esistenza (personalmente per me il senso è la gioia – vedi Schiller). Solo che la gioia (il senso) si smarrisce facilmente – e a questo contribuiscono in special modo i religiosi, soprattutto cattolici. Recuperare la gioia (il senso) può essere molto difficile.
Sergio: «[…] quello di cui un po’ tutti – o comunque moltissimi -soffrono è la mancanza di senso, il sentirsi alla mercé del caso, degli eventi: un’esistenza senza senso è un peso insopportabile.»
Quel che stai dicendo è che è insopportabile essere realisti e vedere le cose per quel che sono. Dal che dovremmo ricavare un po’ di interessanti indicazioni sulle linee di condotta da tenere nel nostro “percorso di vita”, magari con i piedi consapevolmente piantati nel fango.
@Sergio
“Don Giussani, di cui NON sono stato l’allievo, inculcava ai suoi discepoli il rispetto di sé stessi. Chi si rispetta sa chi è, ha un’identità forte che lo sostiene.”
Non conosco Donn Giussani e non ho motivo di mettere in dubbio cio’ che dici.
Quello di cui dubito e’ che le religioni,e la Cattolica in particolare,esaltino il
rispetto di se stessi.
Per secoli i predicatori hanno esaltato l’umilta,l’ascetismo,il rinunciare ai beni e ai piaceri terreni,compresi i piu’ elementari come la sessualita.
Atti di vero autolesionismo patologico,come fustigarsi a sangue e digiunare fino a
rovinarsi la salute sono stati esaltati come esempi di altissima virtu,tanto da essere
comportamento abituale di molti santi riconosciuti.
Hanno di fatto esaltato l’ignoranza per non dire l’ingenuita,(beati i poveri di spirito)e
ostacolato in ogni modo la diffusione dell’istruzione,per non parlare dello sviluppo di scienza e tecnologia e della diffusione del benessere.
L’inferiorita fisica e mentale della donna e il suo dovere di sottomissione all’uomo e’
sempre stato considerato come un dogma fondamentale.
E tutto questo atteggiamento e’ mantenuto ancora ora,semplicemente in forma piu’ incerta,mascherata,o per meglio dire ipocrita,perche il diffondersi del”istruzione
ha intaccato l’intoccabilita del clero,e diffuso finalmente un certo senso critico
nell’opinione pubblica.
Se per te tutto questo significa aiutare l’essere umano a recuperare lo smarrito
senso della vita,o la gioia,temo che le nostre visioni della realta divergano in modo
insuperabile.
forse se fosse diventato pastafariano chissà……ma per favore che fratello cojone e labile ci credo che michael li ha mandati tutti a cagare, magari avrebbe potuto dire se nostro padre non ci avrebbe trattato come schiavi forse si sarebbe salvato
VERO!!!
Geniale! Ma si diventa religiosi anche perché un padre ti tira una serie di ceffoni suoi denti per cantare “auonciubè…”
” inculcava ai suoi discepoli il rispetto di sé stessi. Chi si rispetta sa chi è, ha un’identità forte che lo sostiene.”
Certo che questi religiosi mettono i piedi in tutte le scarpe possibili per diffondere il loro messaggio di morte. Chiedete al papa, o leggete il vangelo, se simile affermazione ha senso per la religione cristiana.
E’ la fregatura di quelle sette, fan finta di partire “dal basso” e poi te li scopri più papisti del Papa.
Io ho letto dei testi di Giussani, ma non mi pare proprio che “inculcassero”, anzi faceva ragionamenti e paragoni tutt’ altro che forzati e clericali.
Ma che state a dire, sempre prete era, alla base di tutto ci sta sempre il discorso dell’essere salvati dal dio. Se poi conosci i suoi adepti, altro che non inculcare!
Io ho avuto Giussani come insegnante di teologia (in cattolica funziona così, non c’è scampo); l’unica cosa che sapeva fare era darsi un tono, ma sostanza, ovviamente, zero.
Per giunta aveva un assistente che ripeteva a macchinetta, tutte le singole lezioni, che la chiesa aveva fatto bene a condannare Galileo, dato che le sue erano soltanto speculazioni (in mancanza di una teoria della gravitazione universale).
Il lupo perde il pelo ma non il vizio! Sull’assistente niente di straordinario, i CL sono tutti la macchietta l’uno dell’altro e tutti per il grande capo!
E’ vero che tutti hanno bisogno di una stampella. Forse è vero che l’uomo è biologicamente portato alla ricerca di un senso. Improntiamo ogni azione della nostra vita per un fine, per costruire qualcosa, per ottenere qualcosa.
Tuttavia, se la nostra educazione fosse diversa, non credo che la ricerca così dissennata di un senso ultimo sarebbe così radicata in noi.
Fin da piccoli cresciamo (chi più chi meno) con un imprinting ben preciso. Basti pensare alle favole che ci raccontano, alla storia di babbo natale (e affini per altre culture)…
Ci viene propinata una visione del mondo ben lontana dalla realtà.
La religione ed in generale la ricerca di qualcosa di rassicurante, molto spesso è solo lo strascico del desiderio di protezione e felicità rassicurante che ci resta dall’infanzia.
Tuttavia, anche in questi casi ci si può liberare.
La filosofia permette di vivere senza un senso ultimo. Nel mio caso, Nietzsche è stato fondamentale.
Svuotare ogni ipse dixit e ogni autorità del suo senso (fasullo) è il primo passo.
A questo punto siamo noi a creare i nostri valori. Siamo noi a decidere per cosa vale la pena vivere!
Nietzsche intendeva il tutto in senso irrazionale e individualista. La scelta dei valori deve avvenire come pura espressione della volontà di potenza del singolo individuo.
Io credo invece che la ragione e la scienza siano le basi su cui fondare queste scelte. Ragione e scienza sono gli unici veri terreni di incontro tra gli uomini. Sono gli unici campi in cui si possa comunicare capendosi realmente.
Scelte basate su scienza e ragione porteranno l’umanità ad avere valori condivisi e ottimali.
Al contrario, ogni altra scelta di senso, porterà solo a chiusura, intolleranza, arroganza e alla pretesa di detenere la verità assoluta….
La gente in difficoltà non ha bisogno di altre religioni. La gente ha bisogno di CULTURA…la gente ha bisogno di conoscere quanto il mondo sia meraviglioso e quanto siamo fortunati ad essere qui ora a poterlo osservare, indagare e contemplare (parafrasando Dawkins in “l’arcobaleno della scienza”.
E’ chiaro che le religioni forniscono “soluzioni” più facili e rassicuranti. Tuttavia, credo che adoperarsi per il trionfo della verità e della migliore etica di convivenza sia un preciso dovere di ogni essere umano dotato di intelletto.
Arriverà un giorno in cui tutti gli uomini avranno questa visione.
L’alternativa è estinguersi in qualche guerra nucleare basata su pretesti stupidi forniti da una delle tante religioni.
@ Satrapo
Ho apprezzato il tuo intervento. Mi piace specialmente questo passaggio:
«Svuotare ogni ipse dixit e ogni autorità del suo senso (fasullo) è il primo passo.
A questo punto siamo noi a creare i nostri valori. Siamo noi a decidere per cosa vale la pena vivere!»
Però avere dei valori, sapere per che cosa vale la pena vivere significa aver trovato un senso della propria vita. È chiaro che se sai perché sei a questo mondo, cosa ci stai a fare, hai trovato il bandolo della matassa. Più senso (e gioia, felicità) di così!
Lo stesso come affronti il problema della morte? A un bambino non si può dire brutalmente: il gattino, il papà sono schiattati, non ci sono più, fattene una ragione. Si dice loro che sono in cielo, sono partiti ecc. Forse dirai: certo a un bambino si deve parlare così, ma un adulto può bene guardare in faccia la verità. Oggi mi sembra che la fede in un aldilà si stia estinguendo: la vita non è più considerata una valle di lacrime come anticamera del paradiso, si vuole il paradiso già qui in terra (del resto Gesù diceva che “il regno è già cominciato”).
Però come glielo spieghi ai miliardi di credenti? Forse bisognerà aspettare che questa specie (i credenti) col tempo si estingua.
Il senso e la gioia (senso = gioia, vedi sopra) possono probabilmente tacitare la paura della morte che non credo scomparirà così presto.
“A un bambino non si può dire brutalmente: il gattino, il papà sono schiattati, non ci sono più, fattene una ragione.”
perchè no? magari non brutalmente “schiattati”, gli si può semplicemente dire che sono morti. I bambini capiscono le cose molto meglio di quanto gli adulti non pensino, basta dirgliele con le parole giuste. Non c’è bisogno di raccontargli la favola del cielo e del paradiso. Rimarranno meno delusi quando scopriranno che non esiste nessun paradiso.
“Perchè quando hai chiaro al cento per cento chi sei, quello che sei, perchè esisti ed esistono gli altri intorno a te, allora le cose cambiano in una maniera che per te è migliore. Basta avere quella forza”
Sfortunatamente per arrivare a questo punto è neccessario studiare un po’ di biologia senza farsi fregare da sciocche superstizioni che fraintendono completamente il funzionamento della realtà.
concordo sia con te che con satrapo.
Sicuramente l’Islam averebbe salvato anche Elvis Presley.
Non vi ricordate che nei suoi ultimi anni avveva sviluppato una vera assuefazione
patologica per la pancetta,che ingurgitava in quantita enormi fino a rovinarsi non solo
la linea ma anche la salute?
Il principio islamico del rifiuto del maiale e derivati come immondi lo avrebbe certo guarito!
Meglio morire che rinunciare alla pancetta!
Che bello vedere come il meraviglioso senso di famiglia trionfi sempre, soprattutto in questa famiglia, che a mio avviso è semplicemente uno scandaloso covo di avvoltoi pronti a fare soldi a palate sull’ingenuo e talentuoso fratello, vivo o morto che sia.
Non mi ha sorpreso leggere che dopo la morte di MJ alcuni familiari abbiano letteralmente perquisito la sua casa in cerca di denaro.
Stava leggendo molti libri perchè glieli ho portati dall’Arabia Saudita.
1) In Arabia Saudita i libri sono scritti in arabo.
2) Non risulta che M.J. sappia leggere l’arabo perchè si è convertito all’islam solo per reazione e per dispetto per come è stato trattato in america.
3) Sia lui che il fratello seguivano un lider mussulmano cocainomane.
4) Negli ultimi anni M.J. era fuori di testa: dal cambio del sangue per diventare bianco a continue plastiche facciali per somigliare alla sua attrice preferita sino a diventare ipocondriaco girando con mascherine per paura dei virus.
5) Solo un cocainomane può dire simili puttanate.
http://pingouingrincheux.tumblr.com/post/610983820/sans-commentaires
Solo una parola: BUM.
Non è detto: magari si sarebbe fatto saltare in aria dopo essersi lanciato su su di una folla di fans miscredenti. Chi può dirlo?
Ma un bel chissenefrega no eh?
Si sarebbe salvato se intorno non avesse avuto solo avvoltoi interessati a sfruttarlo.