Padova, vescovo sospende prete forse padre

Il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, ha emanato un decreto di “sospensione dall’esercizio del ministero presbiteriale” nei confronti di don P. S., giovane parroco noto nella zona anche come “don R.”. E’ infatti sospettato di essere padre di un bambino che ha 7 anni, dopo un’indagine interna della curia. Il vescovo prende inoltre le distanze dalle varie attività organizzate da S., come i suoi “corsi di formazione” e “l’attività da lui svolta in ambito musicale ed editoriale”: “sono iniziative di cui il sacerdote risponde personalmente e non hanno alcuna approvazione da parte dell’autorità ecclesiastica”, si legge nel comunicato riportato da Il Gazzettino.

Aggiornamento dell’articolo ai sensi del GDPR effettuato in data 11 giugno 2024.

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30 commenti

EXTRA OMNES

Se non si fanno nascere i bambini vi incazzate, se si fanno nascere vi incazzate; insomma cari vescovi e alti prelati della CCAR cos’è che volete, ditelo almeno!

Sergio

Vogliono il controllo totale della situazione. Controllare la sessualità è il massimo. I religiosi devono (almeno ufficialmente) rinunciare. Tenere famiglia assorbe tante, troppe energie: la Chiesa ha bisogno di gente al suo totale servizio (per meglio controllare la sessualità di tutti gli altri, apparentemente la cosa più importante per lei).

Emme

Non è questo il problema. Se i preti avessero famiglia si creerebbero due tipi di problemi, entrambi deleteri per l’istituzione. Il primo è che i preti userebbero la loro posizione a favore della propria famiglia (o del proprio clan), come fanno di solito i politici e non a favore dell’istituzione stessa, indebolendola. Il secondo è che, trovandosi negli stessi panni delle persone normali, la loro furia dogmatica ne verrebbe sminuita a favore di un certo pragmatismo.

FSMosconi

@Emme

Dimentichi un terzo: l’eredità non andrebbe alla CCAR (o meglio: nelle tasche dello IOR e di Propaganda Fide) con conseguante impoverimento della stessa.

Stefano Grassino

Comprendo che le attività di questo prete non possano essere considerate consoni ai valori in cui dice di credere “Santa Romana Chiesa” ma vorrei far presente a lorsignori ed anche monsignori che nella vita, sia essa politica che umana, esistono delle priorità; prima di occuparsi di un loro fratello rockettaro e procreatore, si occupassero di problemi ben più gravi, sospendendo ma soprattutto denunciando alla magistratura in primis i sacerdoti pedofili ed in secondo quelli collusi con la malavita e la corruzione. Con i dovuti ossequi, ringrazio Sua Eminenza Card. Bagnasco.

rik

Comunque nei “corsi di formazione” del prete si insegnano curiosi sistemi terapeutci. Sarebbe il caso che la magistratura vi indagasse, potendo mettere in pericolo la salute di chi li pratica.

woland

Chi è un prete?
Il prete è un signore che tutti, in paese, chiamano “padre”.
Tranne i figli, che invece lo chiamano “zio”…

luciano volpato

Finalmente!!! Ma mi chiedo : in tutti questi anni, il vescovo di Padova dov’era? Troncare, sopire, sopire troncare reverendi ( reverendi?) eh! E’ sempre stata la loro tecnica. Il prete in questione (don rock o donpa) ha avuto un figlio, che ora ha otto anni, da una psicologa che partecipava ad uno dei suoi corsi. La donna ,tempo fa, gli chiese di sottoporsi alla prova del Dna . Il personaggio in questione si sottopose al test in incognito e la prova fu positiva. Pare che, stando alle notizie pubblicate dai giornali, abbia, a suo tempo, anche “battezzato” il neonato. Malgrado ciò, non ha mai voluto riconoscerlo come figlio, nonostante le insistenze della donna che è stata costretta a rivolgersi ad un giudice. Sia ben chiaro, la donna non vuole nulla. Vuole solo che il figlio abbia un padre. Aspirazione legittima. Il caso mi ha profondamente disgustato. Ho un solo aggettivo per definire tali comportamenti: delinquenziali.
Del resto, da una chiesa e da un prete cosa ci si può aspettare? Di tutto, di più.

roberta

adesso sentiremo lamentazioni e strappate di capelli dai tg italiani….

Mario

“Rispondendo a una protesta vaticana, l’ambasciatore belga ha sottolineato che nel suo paese il potere giudiziario è completamente indipendente, cosi come i poteri di Stato e Chiesa sono separati.”

Appena ho letto questa frase, mi è venuta una gran voglia di andare a tatuarmela per farla vedere ai pretacci (ed ai politici a loro asserviti) ogni qualvolta che essi frignano a causa delle richieste di maggiori riconoscimenti e diritti civili da parte di chi non si vuole piegare ai loro insulsi dogmi.

A parte tutto, bravo Peppe per aver riportato la notizia: in effetti, l’avevo già sentita, e mi sono stupito che non sia stata ancòra pubblicata nelle “Ultimissime UAAR”.

Mario

Volentieri, Florasol: anzi, propongo di istituire, dopo la giornata dello sbattezzo, anche la “giornata del tatuaggio anticlericale”! Mi sentirei davvero onorato se l’UAAR prendesse per buona questa proposta… 😀

moreno03

La Chiesa ci tiene così tanto a tutelare la famiglia che priva un padre di famiglia del suo unico sostentamento.

Gigetto il miscredente

Ma no!! In questo caso avranno un occhio di riguardo. Useranno buona parte delle offerte dei loro fedeli per allevare il frutto del peccato e non fargli mancare nulla. Che diamine, anche loro avranno un cuore e un briciolo di sensibilità e “pietas” per la “Maddalena” di turno….o no ??

nullità

stando alle cronache (e all’edit war su wikipedia), questo prete non ha mai riconosciuto il figlio. tantomeno l’ha sostenuto economicamente, immagino.

giuseppe

bisogna indagare raxxxinger per attentato alla salute pubblica quando ha detto che i preservativi in africa no vanno usati. il signor vestito di bianco ha buttato in malora anni e anno di campagne per la prevenzione di questa malattia…. e poi il ministero della salute fa le campagne della serie fate il test, mettete il preservativo ets…bisogna indagare e condannare….altrimenti la gente penserà che l’aids è una bufala

laverdure

“Il vescovo prende inoltre le distanze dalle varie attività organizzate da XXXX, come i suoi “corsi di formazione” e “l’attività da lui svolta in ambito musicale ed editoriale”

Forse queste attivita urtano il vescovo piu’ delle attivita sessuali del pretino.
Una volta certi peccatucci ,purche fatti con discrezione, in fondo forse non dispiacevano
alla Curia,perche gli interessati,sentendosi la coda di paglia,erano portati ad essere disciplinatissimi in tutto il resto,evitando le iniziative “innovatorie”.
Ora questo tipo di “coda”paradossalmente e’ diventato un pregio agli occhi dei parrocchiani,
perlomeno dei piu’ smaliziati,che diranno:”Almeno a questo piacciono le donne !”
Infatti l’altra “coda”,la pedofilia,che sarebbe stata anche piu’ efficace da questo punto di
vista,si sta invece rivelando sempre piu’ controproducente per la Curia!

nullità

no ma è personaggio pubblico, quindi più suscettibile.

di casi simili ce ne saranno molti altri.

roberta

ma i preti in odore di pedofilia vengono sospesi cosi’ velocemente?????

luciano volpato

nche in questo caso la sospensione non è stata così ………….veloce. Il figlio avuto ha otto anni, quindi….

ser joe

“Sono iniziative di cui il sacerdote risponde personalmente e non hanno alcuna approvazione da parte dell’autorità ecclesiastica”. Sui corsi di formazione o sul come fare figli?

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