Treviso, schiaffi a bambini disabili in ente ecclesiastico

I carabinieri di Treviso hanno denunciato due operatrici di 32 e 35 anni, accusandole di maltrattamenti nei confronti di bambini disabili di quattro e sei anni. Lo rende noto il Gazzettino, specificando che i fatti si sono verificati all’interno del’ente cattolico La nostra famiglia. I piccoli venivano schiaffeggiati davanti ai loro compagni: telecamere avrebbero ripreso e documentato gli episodi.

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34 commenti

Mario

C’è da fidarsi proprio a mandare i propri figli ai religiosi……..

Flavio

“La nostra famiglia”, esattamente. Quando i genitori cattolici si renderanno conto?

#Aldo#

Nè nell’ultimissima, né nell’articolo del Gazzettino ci vengono fornite informazioni sufficienti per farci un’idea chiara della vicenda. Sospendo il giudizio nell’attesa che i giornalisti imparino a fare informazione anziché propaganda nelle sue varie forme.

P.S. Chi dovesse leggere in queste mie parole qualche contenuto implicitamente a favore della Chiesa e delle strutture ad essa correlate, dimostrerebbe di non capire l’italiano.

Near

Veramente nell’articolo del Gazzettino sta scritto che i maltrattamenti avvenivano soprattutto nel refettorio e sono stati documentati da telecamere.

#Aldo#

Certo, ma non ci vengono forniti dati sulle situazioni “di contorno”, che non è detta siano così lineari. In altre parole, cosa potrebbe avere portato quelle due educatrici (delle quali sarebbe bello, ad esempio, conoscere il grado di formazione) a reagire con comportamenti tanto “sopra le righe”? In quali condizioni sono state costrette a lavorare? Con quali pressioni? In queste cose bisogna stare attenti a non cedere alle tentazioni forcaiole basate sulla prima impressione, anche perché i “giornalisti” sono abilissimi nel creare atmosfere ad hoc per suggerire “prime impressioni” secondo necessità. Da non sottovalutare anche il fatto che, a livelli dirigenziali, le responsabilità si tende a farle slittare sull’ultimo anello della catena (com’era il detto? «Il pesce puzza dalla testa»). Ripeto: non ci è dato saperne quanto serve per farsi un’idea precisa.

Barbara

Ho sentito ieri sera la notizia su un Tg nazionale, TG2 credo, hanno semplicemente parlato di Ente assistenziale! Si son guardati bene dal dire cattolico e di farne il nome!

Stefano Grassino

Come sei pignola. Ringrazia invece minzolini (la m minuscola è voluta) che non abbiano detto che l’Ente assistenziale si trova in una città dove è presente un circolo UAAR.

Barbara

Hai ragione, minzolini è così magnanimo! Sicuramente le due infermiere erano iscritte all’UAAR!

Stefano

Era solo l’esercitazione pratica in merito all’insegnamento “porgi l’altra guancia…”

laverdure

E cosa c’e di strano?
Non sta forse scritto nella Bibbia “Chi risparmia il bastone non ama i propri figli!”?
Evidentemente le due operatrici in questione si erano talmente prodigate nel proprio lavoro
da considerare i bambini loro affidati come figli loro.
Cosa c’e’ di piu’ ammirevole?

roberta

beh,sulla bibbia c’e’ anche “occhio per occhio”…
facciamo che i genitori di questi bimbi possano riservare alle due signore lo stesso trattamento…..scusate,ma di fronte a notizie del genere perdo le staffe….

Stefano Grassino

Non perdere le staffe Roberta mia. Piuttosto, vediamo di comprarci un’agenda ed iniziare a segnarci dei nomi………….chissà mai che non debba capitare quello che disse fra cristoforo a Don Rodrigo accomiatandosi: “giorno verrà…….”

agnese l'apostata

caro stefano grassino, quando diamine verrà questo giorno? che è, l’apocallisse? l’aldilà? o ce lo facciamo noi o non verrà mai

agnese l'apostata

bene, bene, deleghiamo ai privati che se ne strafregano di formare adeguatamente il personale
(che tra l’altro dovrebbe accudire bambini, oltretutto disabili, mica piantine grasse), di pagarlo e di diritti e tutele sindacali. ottimo! ancor meglio se il privato è un ente religioso, per definizione interessato esclusivamente a lucrare, e che per di più avrà sempre ragione e verrà difeso da un mucchio di persone. ma viva la scuola pubblica!

roberta

mi trovi pienamente d’accordo….dalle mie parti iscrivere i bambini al nido è un miraggio,ci sono code chilometriche, e chi lavora e non ha altri sbocchi deve per forza ricorrere ai nidi
privati…ma credo che sia così un pò dappertutto…

Stefano Grassino

@ agnese l’apostata
@ roberta

Signore, il punto è: la convivenza tra il potere politico e quello religioso si manifesta nel non costruire, da parte degli amministratori pubblici, tutto ciò che occorre per gestire al meglio la socializzazione dei cittadini, delegando il tutto alla chiesa. Questa, grazie ai soldi ricevuti dallo stato, gestisce molto della vita sociale e grazie a ciò indottrina dei suoi principi la popolazione. Non solo ricevono soldi pubblici ma se vuoi iscrivere tuo figlio al nido dalle suore, sei obbligato a presentare un foglio di battesimo, altrimenti queste possono rifiutarsi di prenderlo. Lo sapevate?

Dalila

Domanda x Roberta: gli asili nido privati in Italia sono solo ed esclusivamente di stampo religioso?

roberta

@ Dalila
no, io iscrissi mio figlio (che adesso ha dieci anni) a un nido privato perche’ per quello
pubblico c’era una lista infinita…non era religioso,pero’ mi stupi’ il fatto che non fosse richiesta alle educatrici una preparazione specifica… a me è andata bene,
le signore che lo gestivano erano molto responsabili,ma una mia conoscente mesi fa si lamentava perche’ porta il bimbo in un altro asilo privato, e gli ha trovato spesso
lividi e bernoccoli…la scusa è che il bambino si faceva male giocando ,ma lei
non era convinta…poi non l’ho rivista e non so se abbia smesso di mandare li’ il figlio
intendevo dire che in generale le strutture private di questo tipo non sono molto
controllate,siano religiose o meno

florasol

avrei preferito che il fatto accaduto fosse stato “schiaffi a ecclesiastici in ente bambini disabili”
che schifosi! per fortuna vengono scoperti sempre più di frequente! “chi ha paura del lupo cattivo?” sempre meno gente, per fortuna!

Bruno Gualerzi

OT per una notizia che quasi sicuramente prima o poi verrà proposta nel blog. Se così non fosse comunque la notizia è questa.

Dal sito de ‘la Repubblica’:
Pedofilia in Belgio, Bertone contro i magistrati
“Nemmeno nella ex Unione Sovietica”
Il segretario di Stato critica con toni durissimi il blitz nella cattedrale: “Non ci sono precedenti, nemmeno nei regimi comunisti”. Lo scontro sulle prime pagine dei giornali belgi. L’Avvenire: “Intento persecutorio contro la chiesa.

(nello stesso sito si può leggere la notizia nel dettaglio)

Stefano Grassino

Vedi Bruno? quando la giustizia funziona, diventa subito Comunista. Fosse che il compagno Stalin aveva ragione? Che dici, ti piace come provocazione o non raccogli? Piuttosto, scherzi a parte, non trovi che il premier Belga democristiano doc non sia meglio di tanti baciapile che stanno nella pseudo sinistra?!?! sich!! italiana? Credo che oramai questo paese meriti di essere additato come la vergogna d’Europa.

Bruno Gualerzi

“Vedi Bruno? quando la giustizia funziona, diventa subito Comunista.

Non male come battuta… anzi, ottima.
Peccato che a rovinarla sia ancora una volta comparso il comunista meno comunista di tutti i tempi…

Near

“In altre parole, cosa potrebbe avere portato quelle due educatrici (delle quali sarebbe bello, ad esempio, conoscere il grado di formazione) a reagire con comportamenti tanto “sopra le righe”? In quali condizioni sono state costrette a lavorare? Con quali pressioni?”

Aldo, sono basito.
Quale attenuante potrebbe giustificare il comportamento di queste due signore ? Stiamo parlando di bambini disabili di qualche anno, non di forsennati da curare nelle cliniche psichiatriche e da trattenere con la camicia di forza.
I giornalisti, in questo caso, si sono limitati a riportare i risultati di un’indagine dei carabinieri e il reato è stato accertato, per lo più aggravato da motivazioni futili e abbiette. Alle due donne poi erano in particolare stati assegnati solo tre bambini e in ogni caso, gli stessi commenti all’articolo del Gazzettino affermano che si tratta di un’eccezzione e che in genere gli operatori di questi istituti garantisono un servizio efficace. Direi che proprio non ci sono attenuanti e se le due signore non hanno pazienza con i disabili e non sono capaci di reggere particolari situazioni di stress la responsabilità è: in primo luogo loro (e a questo punto potevano anche scegliere di andare a fare un altro lavoro, tipo spazzine o postine, con tutto il rispetto per chi lavora alle poste), in secondo di chi evidentemente non si preoccupa di selezionare il personale con criteri ragionevoli.

A questo siamo arrivati, addirittura si giustifica chi picchia i bambini disabili se l’atto ha luogo in un istituto religioso ?
Poi mi risulta che il Gazzettino sia un quotidiano di forte ispirazione democristiana quindi per niente avverso alla chiesa.

#Aldo#

Near, o non so più scrivere o non leggi con attenzione: non ho “giustificato” nessuno; piuttosto, non ho espresso giudizi perché ritengo non mi siano stati forniti elementi sufficienti per formularne (difficilmente mi troverai ad applaudire in piazza per qualche rogo estemporaneo solo perché tutti gridano «Dagli alla strega!»). Diffido di chi diffonde mezze notizie. Anzi, ritengo che sia una delle tecniche chiave usate per pilotare il sentire comune e guidare la mandria laddove vuole il buttero di turno.

P.S. Che questa “notizia” coinvolga o meno la chiesa è irrilevante nel contesto del discorso, così come è irrilevante la “ispirazione” del quotidiano. NON mi schiero tanto facilmente.

agnese l'apostata

@stefano grassino
stato e chiesa uniti per creare sudditi docili e obbedienti! ahimè, da molto so che è così. però ignoravo che chiedessero anche il certificato di battesimo… è il tipico amore per i ghetti di chi possiede la verità assoluta!
@roberta
per il nido a torino non so come funzioni, per l’asilo è come dici tu. ma anche se una stesse a casa, perchè dovrebbe sorbirsi i pupi 24 ore su 24?
@dalila
a naso, sapendo che quasi tutte le altre scuole lo sono, direi di sì

Stefano Grassino

@ agnese l’apostata

E’ accaduto a due miei amici, non credenti che si sono visti costretti a battezzare la figlia perchè in zona tutti gli asili pubblici erano pieni. Le suore gli hanno fatto il ricatto: essendo privato, vogliono il certificato di battesimo anche se i soldi dello stato li prendono eccome!!!!!!!! Va bè che io ho già pronto il foglio di sbattezzo per un domani ma il fatto è veramente incostituzionale. Il problema è che essendo in italia, se fai una denuncia, ammesso che non trovi un giudice dell’opus dei che ti rigira la frittata, passano venti anni prima della sentenza. A quel punto che fai, la riporti alla materna? le leggi da noi sono studiate per danneggiare gli onesti.

roberta

sono d’accordo che il nido debba essere un servizio per tutte le mamme,non solo per le
lavoratrici,ovviamente: quello che intendevo è che le donne che lavorano di solito
hanno il nido privato come scelta quasi obbligata,visto che le strutture pubbliche sono
decisamente insufficienti

Maurizio_ds

Ecco un classico esempio di cosa è l’educazione religiosa: coercizione psicologica e, quando non funziona, giù botte…

valentina

quando andavo all’asilo io, circa una 30 di anni fa, c’era una suora, mi ricordo ancora il nome suor paola, che menava a più non posso, se non volevi dormire e chiaccheravi con la compagna, arrivava alzava il lenzuolino e giù un schiaffone su tutte e due le gambe, una stronza maledetta me la ricordo ancora, non me ne frega niente se è o era una religiosa, sappiate che queste cose le fanno, sono frustrate ste cattoliche!

Kaworu

anche per esperienza personale, mai manderò i miei figli in un istituto gestito da religiosi.

Near

Molto interessanti i commenti di chi vuole sminuire la vicenda, presenti nel sito del Gazzettino di cui sopra c’è il link.
Invito tutti ad un clic sul collegamento e a far valere le nostre ragioni anche in quel contesto (tra l’altro uno degli ultimi post prende in causa anche l’UAAR).

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