Roma, scoperto traffico abusivo di carne in moschea

Il Reparto Operativo del Gruppo Sicurezza della Polizia municipale ha scoperto un traffico abusivo di carni bovine nella comunità islamica del Bangladesh a Roma. Un bengalese macellava la carne nel suo locale in zona Pigneto, utilizzato anche come luogo di culto, vendendo sul posto ai fedeli tagli da 5 kg al prezzo di 20 € in semplici buste senza involucro e non rispettando le normative sanitarie. Gli avventori poi uscivano da una porta laterale portando con sè le buste. L’uomo riforniva anche altre 3 moschee a Roma ed evadeva le tasse utilizzando una partita IVA falsa. Le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro il locale e i veterinari della Asl controllerano lo stato della carne.

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34 commenti

PaoloCap

Fatemi fare il pignolo:

Il Reparto Operativo del Gruppo Sicurezza della Polizia municipale ha scoperto un traffico abusivo di carni bovine a Roma. Un [uomo] macellava la carne nel suo locale , vendendo in semplici buste senza involucro e non rispettando le normative sanitarie. L’uomo evadeva le tasse utilizzando una partita IVA falsa. Le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro il locale e i veterinari della Asl controllerano lo stato della carne.

Il resto è fuffa irrilevante

lol

anche no..
dato che una delle cause principali di questo reato è il credo religioso dell’uomo.. oltre al guadagno.

biondino

Il credo religioso non c’entra nulla.
La macellazione hallal è praticata regolarmente in tutta Italia. Sono macellai in regola con le leggi, con le norme sanitarie, con le questioni fiscali, che garantiscono ai loro clienti carne macellata secondo le modalità che ritengono religiosamente adeguate.
Qui, invece, c’è un furbastro che mette in piedi il suo mercatino in nero.

lol

dire che il credo religioso non c’entra nulla è ridicolo…

magari non gli andava di pagare le tasse (e/o licenze varie) per qualcosa che secondo lui è voluta ed autorizzata dal suo dio…

morale della favola: il credo religioso da una spinta in più ai “furbastri” per commettere certi reati e atti abominevoli..

quindi questo tipo di news su questo sito sono dovute e giustissime…

PaoloCap

PS
1) Se la comunità islamica avesse parlato di “chiacchiericcio”, allora gli altri particolari sarebbero diventati moralmente rilevanti

2)Se la comunità islamica avesse spostato ad altro mattatoio l’uomo, nascondendolo alle forze dell’ordine, allora gli altri particolari sarebbero diventati penalmente rilevanti.

Soqquadro

Considerato che il mattatoio/mercato era il loro luogo di culto, direi che la comunità non avesse nulla da eccepire…

Stefano Grassino

La comunità islamica no ma io cittadino italiano che paga le tasse, si. Che stanno “affà stì mussulmani de li mi cojjoni” come avrebbe detto il Belli, “vanno tutti a scola da li frati e da le monache?”

PaoloCap

@ lol
per favore non usiamo i metodi della ccar:
Le cause dei reati sono sempre un “guadagno” (in una qualunque forma)
il credo religioso può al massimo individuare un peccato

Se poi qualcuno proponesse il cumulo dei due sarei ben felice:
Sei cattolico? bene:
fornicare per TE è anche reato
bestemmiare per TE è anche reato…

Avremmo un intero paese di atei……

lol

non ho capito bene dove vuoi arrivare, se ti lamentavi del fatto che questa news c’entra poco qui, a mio parere invece c’entra eccome, dato che il luogo era anche un luogo di culto e dato che i musulmani secondo la loro religione devono mangiare carne macellata e trattata secondo precetti islamici… il che, come dicevo prima, ha portato alla creazione di questo traffico abusivo di carne, oltre ovviamente al guadagno (che di sicuro ha la sua bella importanza, anche più del 50%, ma poco cambia; se c’è di mezzo anche la più flebile motivazione religiosa, sia reale che di facciata, queste news devono essere segnalate su questo sito)…

mi pare normalissimo su questo sito evidenziare gli aspetti religiosi (quando vi sono) di questo tipo di reati…

lacrime e sangue

E già che ci sono, un altro “italiano” islamico ha deciso che la moglie e la figlia, in quanto femmine, non dovessero lavorare.
Per punire le femmine ignobilmente dedite al lavoro – e a mantenere la famiglia portando il pane in tavola – cosa fare?
Sgozzarle, ovvio.
Un vero uomo islamico non può permettere a una femmina, animale inferiore – lo dice allah e il suo profeta, sempre sia benedetto – di lavorare.

Le due donne sono salve: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=16&sez=120&id=35369

Gérard

Si, ovviamente, ci sono donne che lavorano fuori casa sopratutto nelle grande citta occidentalizzate . Per questo non c’é da ringraziare l’Islam ma piuttosto il stile di vita europeo conosciuto attraverso il colonialismo, la tv e i turisti . Molte delle donne che lavorano vengono da famiglie aperte e poco praticanti . E poi il sistema di vita odierna costringe spesso a lavorare fuori casa . Pero per l’ Islam, la donna è e rimane la serva dell’uomo ! Si lega il Corano ….!!
( La sua ” pensatrice ” mi fa piuttosto pensare alla donna che impartisce consigli su Radio Maria ! )

lacrime e sangue

Suggerisco a Biondino di imparare a leggere anche altri testi oltre il Manifesto:

Ad esempio:

Bat Ye’Or, Verso il califfato universale, 2009

Rita El Khayat, La donna nel mondo arabo, 2002

Sandrine Treiner, In nome dell’onore: i delitti nel mondo islamico, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 101-110

Stephanié Le Bars, Intifada: occhi chiusi per le donne, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 94-100.

Cécile Hennion, L’onore delle Irachene, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 124-127

Sophie Bessis, I diritti civili delle donne nell’Africa sub-sahariana e nel mondo arabo, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 315-340

Wassyla Tamzali, L’enigma del Maghreb, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 394-421

Sandrine Treiner, I delitti d’onore in Europa, in Il libro nero della donna. Violenze, sopprusi, diritti negati, a cura di C. Ockrent, 2007, pp. 128-131

Ma siccome sono testi scritti da femmine, e un vero macho non legge le donnicciole, ti aggiungo alla lista l’antropologo maschio

Pierre Boirdieu, Il dominio maschile, Feltrinelli (abbastanza di sinistra, nevvero?)

Sono comunque certa che non perderai un minuto del tuo maschio prezioso tempo a cercare un solo titolo.

Gérard

Alla lista di Lacrime e sangue aggiungerei il libro stupendo dell’ algerina Djemila Benhabib :” Ma vie a contre-coran ” che purtroppo, aspetta ancora la sua traduzione in italiano .

Ernesto

@ Gerard
guarda che sulle donne la posizione del corano è identica a quella della bibbia.

biondino

la signora lacrime e sangue deve avere qualche problema personale, perchè al mio post che suggerisce una approccio – a mio giudizio – più equilibrato (ella citava un singolo caso di cronaca nera attinente la difficoltà di integrarazione che si è manifestato nella violenza contro le donne) alla questione dell’accesso al lavoro extradomestico delle donne islamiche, risponde elencando una ampia bibliografia (per la quale ringrazio) e infiocchettando il tutto con la gentile accusa di maschilismo.
Trattasi, evidentemente, di una storia che la signora si sta raccontando tutta sola nella sua mente (prima di smentire, rilegga pure il mio post e mi dica ove coglie il machismo aggressivo che tanto la irrita), così come la questione del manifesto, quotidiano che non ho mai seguito, mai acquistato, talvolta notato nelle rassegne stampa per i titoli originali (come Libero o il Giornale, del resto).
Tra l’altro, non erano i compagni a lottare per i pari diritti?

Mario

Non farci caso, Biondino, forse tu non sai che la cara lacrime e sangue è famosa proprio per i suoi interventi a tema (nello stile di quello che hai avuto la “fortuna” di vederti indirizzato), e per il fatto di prendersela con chi, come te, esprime un concetto in maniera più o meno pacata dove ci si rifiuta di sparare a zero contro l’islam e la cultura araba nel suo complesso (differenza che la nostra ginocrata preferita, dall’alto della sua ignoranza, non conosce, perchè per lei mondo arabo e mondo islamico sono la stessa cosa) e dove lei di rimando ti indica centomila libri anti-islam/concetti del corano/collegamenti a siti web di nulla affidabilità, nei quali trova spazio per esprimere tutte le sue elucubrazioni, che hanno quasi sempre la pacchiana caratteristica di non azzecarci praticamente nulla con l’argomento di discussione.

p.s.= libero (per modo di dire) ed “il giornale” vanno scritti perlomeno con la minuscola. Perlomeno.

roberta

io trovo preoccupanti gli eventuali problemi sanitari…la macellazione senza controlli ,magari
in posti non idonei igienicamente,non mi pare l’ideale…

Mario

Io invece trovo preoccupanti (nel senso più intimo del termine, credimi) le sofferenze degli animali macellati, che non meriterebbero, e non meritano, di fare questa fine, tantopiù se il loro scopo è quello di nutrire esseri atavicamente spregevoli come gli umani. Ma con ciò mi riferisco a TUTTI gli animali, non solo ai buoi sgozzati in cantina dal marocchino povero e sfigato, ma anche ai polli ammazzati (nel rispetto delle regole sulla macellazione) nei “civili Paesi occidentali” per finire nei mcdonald’s, serviti con patatine al fine di far gioire il palato di milioni di bruttissimi capitalisti obesi.

Flavio

Peraltro ci sono gia’ diverse deroge alle norme sulla macellazione per motivi religiosi…

PaoloCap

Forse non mi sono spiegato bene:
Non li difendo affatto.

E’ il fatto di accostare in una notizia di reato il precetto religioso.

Moralmente darei il doppio della pena a chi oltre a compiere reato ha sempre attaccato e maledetto i rei.

considero imbecille qualunque credo ma non associamo reati e peccati o ci troveremo alla pari con quelli che criminalizzano gli atei perchè non hanno una morale.

La mia critica è all’articolo:
Ha fatto bene flavio a ricordare le già troppe deroghe alle regole, e anche L&S (che dal tono deve essere giovane e fumino 🙂 ) a ricordare la macellazione cruenta.
Ma nell’articolo non c’è nessun riferimento a questo e nemmeno alla crudeltà delle regole di macellazione che pretendono questi figuri.
Messa così sembra che abbiano beccato un macello clandestino (e ce ne sono a migliaia Roberta, ogni giorno ne sequestrano) e ci sia stata aggiunta la frase “visto? sono musulmani!”

E’ questo che non mi piace dell’articolo.

cit
E ancora c’è gente che difende questi islamici. Ancora c’è gente che difende la comunità islamica dicendo che il solo reato è l’evasione delle tasse.
/cit

no, c’è ancora gente che dice che il reato è infrangere la legge.
dov’è la difesa dell’islam?

Gérard

La notizia ci da l’opportunita di scrivere anche cose sulla macellazione Hallal o Kasher che sono, oggi che abbiamo abbiamo più coscienza del patire degli animali macellati , delle abominazioni !

lol

certamente, è più che giusto quest’articolo su questo sito…. se lo stesso identico articolo fosse stato pubbicato su un giornale qualsiasi (che per l’appunto deve evidenziare solo il reato) allora avrebbe avuto senso la critica di PaoloCap..
ma questo è un sito di un’associazione atea, che ovviamente ha anche interesse nell’enfatizzare anche le più deboli motivazioni religiose che stanno alla base di certi reati e/o di certe condotte assurde o abominevoli…

detto in parole povere: la religione non fa altro che peggiorare e aggravare la mente dei disonesti e degli squilibrati… quando ci saranno notizie di atei che commettono reati in nome del loro ateismo allora ne riparleremo…

Sandra

Se si fosse trattato di uno spaccio illegale di magliette non se ne sarebbe parlato. E’ perché si parla di carne, legata come diceva Gérard alla macellazione halal, che la notizia passa: è l’eccezione che viene concessa per motivi religiosi che fa accettare che quarti di bue transitino dal macello a un luogo diverso da una macelleria, nient’altro! Ed è per questo che la notizia ha una sua rilevanza in queste ultimissime.
Poi c’è anche il discorso della macellazione cruenta, ma ancor prima c’è che il diritto ad avere carne “benedetta” è in grado di sovrastare le regole igieniche. E che pone un problema di costi e quindi di convivenza.

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